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Racconti Erotici Etero

Il suo sapore sulle mie labbra

By 31 Agosto 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi avvicino a te, ti guardo negli occhi, in modo fisso e determinato, sono a pochi centimetri dal tuo viso. Sollevo un braccio, poso la mia mano sulla tua guancia, che pelle morbida e soffice che hai. Passo la mia mano sotto la tua mascella, poso le dita sul tuo labbro inferiore, che boccuccia graziosa, vermiglia e appetitosa, sembra un bocciolo di rosa.
Chiudo un gli occhi e mi avvicino con il viso, sento il tuo respiro, poso la mia bocca sulla tua, sento che la schiudi: diamo il via ad un bacio intenso e caparbio. Le nostre lingue si intrecciano, vorticano, si incontrano e si allontanano come in una danza.
Mi stacco da te, ti guardo per pochi secondi, posiziono il pollice sotto il tuo mento e lo innalzo leggermente, quel tanto che basta a mostrami il tuo giugulo. Mi avvicino e inizio a lambirlo con baci a schiocco di media intensità, sento che ti provoco solletico ma anche piacere. Passo con la bocca al lato sinistro del tuo collo, da sotto l’orecchio, addento un tuo lobo per lasciarlo prontamente. Abbasso il viso e inizio a tempestare il tuo collo di tanti baci, sempre umidi, con le mie labbra morbide

Abbasso la spallina del tuo reggiseno, scendo con il capo, percorro tutta la tua clavicola sinistra con baci e fugaci leccatine. Ti guardo ogni tanto, scorgo l’estasi nei tuoi occhi e il desiderio di continuare, ti sorrido. Arrivo con la bocca al tuo petto, con le mani arrivo dietro la tua schiena e slaccio il gancio, privandoti del reggiseno.
Mi ritrovo davanti il tuo seno, dopo un fugace sguardo al tuo viso arrossato, abbasso le coppe e libero i tuoi seni dalla costrizione dell’intimo: che spettacolo. Due seni sodi, pieni, sembrano disegnati con il compasso. Le tue areole sono così graziose e i tuoi capezzoli si ergono già un pò imperiosi, ti faccio un buon effetto.
Afferro i tuoi seni, le massaggio e soppeso con intesità e regolarità, ci gioco, sono miei
Imprigiono i tuoi capezzoli tra gli indici e i pollici della mano per torturarli con un moto rotatorio delle mie dita e mentre reclini il capo all’indietro, ne approfitto per baciarti nuovamente la gola.

Abbasso il capo, porto la mia bocca al livello di un capezzolo, lo prendo in bocca e inizio a succhiarlo leggermente stimolandolo da dentro con la lingua per un paio di volte, provocando uno schiocco della tua carne.
Ti guardo negli occhi continuando a succhiare i tuoi capezzoli come un bambino che si nutre del latte dalla propria madre, passo da un capezzolo all’altro ad intervalli, la mia testa fa destra e sinistra aritmicamente.
Decido di procurarti più piacere. Mi posiziono sul tuo seno sinistro, avvicino nuovamente la bocca..la apro mostrandoti i miei denti, li appoggio e chiudo sulla punta del tuo capezzolo. Ti guardo, e con estrema delicatezza, trattengo la punta del capezzolo tra i denti..e poi te lo sfioro piano con la lingua, sempre più intensamente. L’estasi è dipinta sul tuo volto, sento il tuo corpo fremere, come colpito da scariche elettriche. Riservo lo stesso trattamento all’altro capezzolo

Ti chiedo di appoggiare i tuoi gomiti al tavolo dietro di te, in modo che il tuo bacino si innalzi ulteriormente verso di me. Posiziono le mani sulle tue gambe e le divarico molto lentamente guardandoti negli occhi. Mi avvicino di nuovo al tuo collo, inizio con un primo bacio seguito da altri in modo perpendicolare, dall’alto verso il basso, percorro tutto lo sterno. Arrivo all’ombellico, esco la punta della lingua e la inserisco dentro giocandoci un po’.
Sollevo il viso, tuoi occhi sono diversi,.sono lucidi, carichi di lussuria e puntano verso il basso, verso il tuo fiore. Recepisco il messaggio.
Ti privo degli slip e posiziono la mia bocca sul tuo monte di Venere gonfio e caldo, lo sfioro con il semplice tocco del mio labbro inferiore, destra e sinistra, provocandoti un leggerissimo solletico ma anche qualcos’altro.
Vado a posarci sopra due dita e premo forte sulle tue grandi labbra tenere, partendo dall’inizio del cappuccio che racchiude il clitoride, fino alla fine dello spacco, vicino al tuo sedere.
Le mie due dita sembrano un pennello, vanno su e giù pressando sulla tua fica che sento iniziare ad inumidirsi mentre il tuo respiro diventa irregolare.
Continuo questo lavoro con le due dita e avvicinando la mia bocca inizio a leccarti in modo furioso tutt’attorno alle labbra, seguendo intensità e direzioni diverse, in modo da dipanare le tue fitte di piacere in tutta la zona del tuo pube. Lecco in modo intenso, variando spesso la velocità, senza fornirti punti di riferimento. Ti sento gemere, porto l’indice verso la tua fessura e mentre lecco lo inserisco lentamente fino in fondo: hai un sussulto. L’interno è bollente, avverto la tua fica contrarsi per accogliere il mio indice ed inizio a penetrarti con il dito, sempre più rapidamente.
Non smetto di leccare intensamente le grandi labbra, anzi, prendo un tuo labbro tra i denti, lo trattengo, lo succhio, lo tiro un pò con i denti per poi lasciarlo.

Abbasso il capo un po di più ed estendendo la lingua, parto da sopra l’orifizio del sedere per arrivare oltre il monte di Venere e all’ombelico, mi soffermo a leccarlo e riservare lo stesso trattamento anche il tuo addome sudato e contratto.
Scendo nuovamente e passo la lingua sulle labbra, facendoti bagnare ulteriormente. Le apro con le dita e ti dò un bacio proprio al centro procurandoti un gemito.
Appoggi una mano sulla mia nuca, pressando. Continuo a penetrarti con l’indice, mi munisco di molta saliva e la riverso sulla tua fica calda e gonfia.
Sento che è il momento di penetrarti anche con il medio: entra come grissino nel burro.
Non passano che pochi secondi che senti la mia lingua insinuarsi tra le tue piccole labbra, facendoti sussultare in modo più scomposto.
Lecco dal basso all’alto per poi discendere con la punta della lingua tesa, con la quale poi provo a penetrarti. Torno ad osservare il clitoride ormai completamente esposto, gonfio e vibrante. Inizio a tempestarlo con colpetti di lingua fulminei. Poi lo richiudo dentro la mia bocca ed eseguendo un’aspirazione orale, tento di succhiare verso l’altro mentre continuo a penetrarti sempre più velocemente con le dita.
Il mio avambraccio sembra un martello pneumatico, le mie dita ti penetrano con foga e decisione, sento i tuoi umori colarmi per tutta la mano fino ai polsi mentre ti stimolo il clitoride con la lingua.
Sioro il clitoride con la lingua, sempre più intensamente.
Aumento il ritmo della mano che ti penetra, mentre torturo il tuo clitoride con la mia lingua cadenzata e i mie denti, ti sento bollente e sudata come non mai e stai muovendoti in modo sembra più scomposto, mi guardi con occhi lucidi e carichi di desiderio, la bocca semichiusa.
Mi stacco dal clitoride e lo strapazzo ferocemente con la mano aperta a palmo andando a destra e a sinistra, facendolo arrossare.
Lecco le piccole labbra senza tregua, riempiendo la mia bocca dei tuoi succhi dolciastri il cui odore inebria le mie narici e al contempo stimolo la parete vaginale superiore con le dita.

In questo preciso momento la tua fica è preda della mia voracità: la mano destra che strapazza il tuo clitoride, le dita della sinistra che ti scopano furiosamente e la lingua che picchietta sulle tue piccole labbra.
Ti provocano convulsioni involontarie, tutta quella zona è ricca di terminazioni nervose. La pressione sulla mia nuca si intensifica sempre di più, il tuo seno si gonfia, s’indurisce, gemi a bocca socchiusa e sollevi un po’ la schiena dal tavolo: il tuo orgasmo è vicino.
Aumento contemporaneamente l’intensità di lingua, mano destra sul clitoride e dita della sinistra dentro la fica.
Sei all’apice del piacere, sollevi le gambe e dopo qualche secondo ti sento respirare affannosamente, contrarre i muscoli interni della fica e spruzzarmi i tuoi umori sulla bocca e il mento. Esplodi in un grido di piacere, ti stai dimenando sul tavolo mentre io continuo a masturbarti e leccare, ‘accompagnando’ il tuo orgasmo e prolungando il tuo piacere.

Lasci la presa sulla mia nuca riappoggiandoti al tavolo. Il tuo viso è una maschera di piacere e gli occhi sono languidi. Appoggi una mano sull’addome sudato e il seno si solleva e scende per il respiro ancora irregolare.
Volti il viso verso sinistra. Una ciocca di capelli si appoggia leggiadra alla tua guancia: sei bellissima, il tuo corpo e il tuo viso sono travolti da un tripudio di sensi devastante.

Estraggo lentamente le dita, le porto al naso, ti guardo in modo languido e annuso: che odore pungente, dolce, inebriante.
Benché il tuo viso sia appoggiato di profilo sul tavolo e quindi rivolto di lato, con la coda dell’occhio ti accorgi di ciò che faccio e le tue labbra s’increspano in un sorriso stanco ma malizioso.
Ricambio il sorriso e inserisco le dita dentro la mia bocca, succhiando tutto il tuo orgasmo, la tua linfa, la tua anima, per poi spargermi gli umori rimasti sulle mie labbra.

Volti il busto verso di me e allungando un braccio mi accarezzi la guancia, il mento e il labbro inferiore, intingendo il tuo indice degli umori rimasti su di esso.
Porti lentamente a te il dito per leccarne l’apice e succhiarlo, gustando i tuoi stessi umori.
Il tuo sguardo ritorna ardente e carico di lussuria, sussurrandomi: ‘Tocca a me, adesso”

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