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Racconti 69Racconti Erotici Etero

In campagna

By 23 Dicembre 2011Febbraio 9th, 2020No Comments

Era ormai vicina Pasqua e quell’anno decidemmo con i miei amici di festeggiare nel casolare in campagna di mia proprietà, il giorno di pasquetta.
Mi preoccupava solo il fatto che stando sempre chiuso bisognava andare a pulire, fu lì che mi venne in mente di chiedere il favore alla moglie del colono che mi aiutava in azienda.
Franca, era una donna molto in gamba la tipica donna di campagna, attiva e con grande volontà, poi mi voleva tanto bene e non disse di no.
Il giorno dopo di buon’ora passai a prenderla a casa, il marito non sarebbe venuto perché era bloccato dal mal di schiena e capii che avrei dovuto darle io una mano a spostare i mobili e quant’altro, nel vedere il mio disappunto lei mi disse-non preoccuparti vedrai che non ti farò stancare-e mi sorrise maliziosa.
Franca era una bella donna a dispetto dei suoi cinquant’anni e dei suoi cinque figli, era un po’ sovrappeso ma aveva un enorme seno sul quale mi ero spesso soffermato con lo sguardo e sul quale ahimè avevo potuto solo spararmi furiose seghe.
Lungo la strada si parlò del più e del meno ma notavo in lei una certa euforia quasi fosse contenta che fossimo soli, mi disse che per precauzione si era portata del pane e del salame, oltre ad un po’ di vino nel caso avessimo fatto tardi.
Appena arrivammo aprii casa e mi resi conto che c’era tanto da fare, in primo luogo lavare tutto e spolverare i mobili pieni di polvere, Franca mi disse che per evitare di sporcarsi si era portata il cambio e scusandosi andò di là a cambiarsi.
Ammetto che la curiosità era tanta perciò mi accostai alla porta socchiusa e la vidi spogliarsi, lei per essere più libera nei movimenti aveva tolto anche il reggiseno e il suo grosso seno si presentava bianco, con capezzoli durissimi.
Il suo culone a stento era contenuto nelle mutande che si erano incuneate nello spacco del sedere facendo notare una folta peluria.
Mi allontanai quando vidi che indossato un grembiule abbottonato davanti si dirigeva veloce verso la porta.
Iniziammo a spostare i mobili per poter poi lavare per terra, ogni volta che si chinava in avanti il mio sguardo cadeva sulle tette che libere si notavano sotto il vestito, ogni scusa era buona per farla abbassare e il mio cazzo era ormai durissimo e violaceo.
Lei sembrò rendersi conto di ciò che mi provocava perché a un certo punto con la scusa di grattarsi la spalla fece in modo di sbottonarsi un po’ la vestaglia, in effetti con un bottone in più aperto il seno appariva ancor meglio quando si chinava.
Ancor meglio era quando la guardavo di spalle perché nell’atto di chinarsi non potevo non guardare il grosso culone che era fasciato dalle mutande.
Il fattaccio avvenne quando girandosi di scatto mi trovò intento con le mani in tasca che mi titillavo il cazzo, lei mi sorrise appoggiò la mazza della scopa e mi invitò a sedermi sul divano vicino a lei.
Io arrossii ma lentamente e un po’ impacciato mi avvicinai, Franca era per quanto grande di età ancora una bella donna, uno di quei donnoni di campagna che odorano di erba e di sapone.
Quando mi sedetti affianco a lei, i suoi occhi mi penetrarono, per qualche secondo rimanemmo in silenzio poi lei accarezzandosi i seni sotto la vestaglia mi chiese-che hai Giovanni? Sembri strano oggi?-nel dire ciò mi accarezzò dolcemente il viso e la cosa mi eccitò ancor di più..
Ormai ero allo stremo e pensai che dopotutto se avessi tentato delle avances non avrei rischiato più di un ceffone, fu così che preso il coraggio allungai lentamente una mano accarezzandole il seno da sopra la vestaglia, lei mi sorrise e mi lasciò fare, allargando le cosce quasi a invitarmi’.
Con dolcezza mi avvicinai e la baciai, fu un lungo bacio e nel mentre le sbottonavo la vestaglia cercando avidamente i seni.
Anche lei era eccitata, me ne accorsi quando scendendo con le mani le toccai la fica pelosa e notai che era grondante di umori, mentre le ficcavo le dita nella fica avidamente le baciavo i seni e la cosa la faceva impazzire al punto che non ci vide più dall’eccitazione e spingendomi indietro mi aprì la patta dei pantaloni tirandomi fuori il cazzo.
Nel vederlo si eccitò a tal punto che lo ficco in bocca fino in gola, era avida di cazzo e si vedeva e io del resto ero dotato di un bel manganello. Non riuscii a trattenermi e le venni in bocca, non lasciò cadere neanche una goccia bevve tutto, ma il mio cazzo era di nuovo duro e lei pensò bene di mettersi in groppa di spalle per ficcarselo nella fica fradicia godeva e urlava di piacere mentre io le strizzavo le tettone con i turgidi capezzoli.
A un certo punto tanta era la sua eccitazione che sbrodolò tutta dalla fica come se avesse pisciato la cosa mi eccitò parecchio e allora la posizionai per terra sul pavimento e iniziai a stuzzicarle il culo, pian piano mi resi conto che era pronta e la inculai al punto che le sue urla di piacere mi spingevano a dare colpi sempre più forti.
Eravamo sudatissimi ma felici, mangiammo un po’ e bevemmo il vino che mi eccitò nuovamente e mi venne l’idea di farglielo scivolare sulle tette, così feci e iniziai poi a leccarle al punto che anche lei dopo avere bagnato il cazzo lo succhiò fino a farmi venire.
Eravamo esausti e sazi di sesso, ma ci promettemmo che saremmo tornati il giorno dopo a fare altre pulizie’la casa era sporca e bisognava ancora scopare parecchio.

Ormai con Franca era un continuo scopare, ogni occasione in cui era sola a casa mi contattava pregandomi di raggiungerla, mi confessò che quel becco del marito era ormai anni che non la sfiorava più con un dito e un giovane stallone come me era la miglior cura per una vaccona come lei.

Un giorno ad esempio mi lasciò un messaggio invitandomi ad andare a trovarla, io mi recai a casa sua e la troia si fece trovare con un perizoma ridottissimo e solo un grembiule da cui si vedevano le enormi tette fuoriuscire quando si muoveva, mi chiese di sedermi mentre lei era intenta a far servizi.

Il suo scopo era eccitarmi per poi farsi pompare furiosamente, in effetti questi preliminari fatti di vedo e non vedo avevano in me un effetto particolare, mi rendevano ancora più porco liberando ogni freno inibitorio e la cosa pareva piacere al troione.

La vedevo mentre lavando il pavimento si chinava e i grossi seni ballonzolavano fuori dal grembiule, ma non resistetti quando posizionatasi di spalle mi offrì la vista del suo gran culone il cui spacco era coperto da un sottilissimo pezzo di stoffa, mi abbassai i pantaloni e con il cazzo svettante la inculai con colpi poderosi, il suo ano era così allargato che non oppose resistenza anzi in poco tempo venne in modo copioso, ma prima che io sborrassi con la scusa di non sporcare il pavimento si girò prontamente e bevve tutta la mia sborra.

Dopo quel giorno compresi che dovevamo ravvivare un pò il rapporto ma non sapevo come, in effetti la mia idea era coinvolgere altre persone nel nostro rapporto, l’idea era quella di fare un’orgia approfittando del casale in campagna.

L’occasione me la offrì un amico che dovendo festeggiare il suo compleanno mi chiese se potevamo organizzarlo da me, io prontamente dissi di si, anche perchè rammentai che il porco durante la festa di pasquetta aveva anche lui adocchiato la Franca, la quale da gran troia qual era non si vergognava a mostrare le sue forme anche ad altri uomini purchè giovani, in effetti notai in occasione della pasquetta che la porca stuzzicava non poco i miei amici ma senza andare oltre per non scatenare la mia suscettibilità

In uno degli incontri con Franca le prospettai l’idea e lei ormai succube di me accettò di venire a darci una mano per pulir casa, trattandosi di una festa di compleanno c’era da preparare molte più cose perciò decidemmo che avremmo cucinato lì.

Pertanto il giorno prima della festa partimmo alla volta della casa in campagna io, il mio amico Beppe, Franca e un’amica di Franca una tale signora Mimma che a dire di Franca era un’ottima cuoca……

Devo ammettere che pur non conoscendo la signora Mimma e le sue capacità culinarie, ero molto incuriosito da altre sue qualità, era una bella donna vedova, che cucinava per feste per integrare la misera pensione, aveva 48 anni e un fisico non troppo abbondante ma con un bel seno e rossa di capelli.

In realtà ma questo lo capimmo dopo Mimma era una confidente di Franca e sapeva tutto di me e lei, perciò pregò Franca di accompagnarci sperando ci fosse carne fresca anche per lei.

Anch’io del resto non lo nascondo mi ero più volte vantato con Beppe di quanto fosse porca Franca e di cosa era capace, ma non gli avevo mai permesso di partecipare ai miei incontri perchè non volevo scatenare la furia di Franca, la quale invece a quanto pare aveva risolto degnamente il problema.

Giunti in campagna, io e Beppe scaricammo tutte le buste e le pentole, era una calda giornata di maggio e il marito di Franca era impegnato nella potatura in un’azienda distante dalla mia, perciò non ci avrebbe disturbato.

Al solito facendomi l’occhiolino Franca mi disse che lei e Mimma andavano a indossare abiti più consoni, l’occhiolino era per farmi capire che se volevamo potevamo sbirciare mentre lei e Mimma si spogliavano, in effetti giunte in camera le due donne si spogliarono e iniziarono a scherzare tra loro su chi avesse il seno più grosso, io e Beppe eravamo estasiati nel vedere queste due donnone mostrare il seno, a un certo punto però si fermarono indossarono due vestagliette da casa e vennero fuori. Noi prontamente ci allontanammo facendo finta di essere impegnati a pulire il barbecue, loro sorrisero nel vederci e dissero“dai ragazzi noi siam pronte“ la cosa suonò strana ma capimmo che la cosa avrebbe preso una piacevole piega, iniziarono con il dividersi i compiti, Franca mi chiese di darle una mano a lavare i vetri, perciò salita su una scala mi chiese di reggerla per le gambe, in realtà era un modo per eccitarmi poichè da lì sotto potevo vedere la sua fica pelosa ed approfittare per accarezzargli le gambe toste e bianche.

Anche Beppe però non stava con le mani in mano si offrì di aiutare Mimma che ben volentieri accettò, perciò mentre Mimma lavava i pomodori, Mimmo sbirciava nell’ampia scollatura del vestito di casa e intanto armeggiava con le stoviglie e Mimma guardandolo sorrideva.

Io intanto ormai ero sotto Franca a leccarle la fica incurante che in cucina ci fossero altre persone e del resto il nostro scopo recondito era una bell’orgia e di lì a poco ero certo ci saremmo ritrovati in una bella ammucchiata.

Intanto Beppe continuava i suoi approcci timidi e Mimma sembrava interessata, la svolta fu quando Mimma presa una sedia si posizionò seduta a gambe larghe intenta a pulire della verdura, Beppe poggiato al lavello sbirciava le cosce e le mutande, nel mentre Mimma le raccontò della sua solitudine e Beppe da gran paraculo mostrava tutto il suo dispiacere, anche se in realtà l’unico scopo era potersela trombare ben bene.

A un certo punto Beppe chiese se Mimma volesse un caffè e lei si offrì di prepararlo, ma prima voleva vedere se ne volessimo anche noi, quando arrivò nella stanza scoppiò a ridere e disse“a quanto pare vi siete dati subito da fare, vorrà dire che ora toccherà anche a me prender la mia parte e tornò verso la cucina con l’abito di casa sbottonato tanto da far vedere meglio il seno e disse a Beppe che noi eravamo impegnati e non volevamo caffè.

A quel punto eccitata com’era da ciò che aveva visto(Franca a gambe spalancate e io a leccarle la fica), si avvicinò a Beppe e gli disse massaggiandosi un seno con una mano e accarezzandogli i capelli con l’altra, se aveva mai avuto esperienze con donne più grandi.

Beppe che era un pò imbranato preso dall’eccitazione si sborrò addosso, in effetti era ancora un ragazzino e Mimma sorridendo disse“non preoccuparti ora ci penso io a pulirti“, abbassò la zip e tirò fuori il cazzo mezzo moscio e sporco di sborra leccandolo fino a ripulirlo ben bene.

Poi quando il cazzo di Beppe fu di nuovo duro, lo prese per mano e lo portò nella stanza dove io e Franca eravamo intenti a scopare, Beppe si sconvolse nel vedere Franca nuda sopra di me, che si godeva il mio bel cazzo nella fica e Mimma per tranquillizzarlo, temendo venisse di nuovo lo spogliò lentamente invitandolo a sdraiarsi sul lettone accanto a me, in un attimo eravamo io e Beppe sdraiati e le due troione sdraiate su di noi che si godevano i nostri bei cazzi. Ogni tanto lesbicavano tra loro senza mai lasciare i nostri cazzi, venimmo copiosamente nelle fregne delle due porche che per godersi appieno il nostro sapore iniziarono un sessantanove con cui ognuna assaporò la sborra dell’altro.

Alla vista di ciò i nostri cazzi ripresero forza e vigoria, perciò posizionate a quattro zampe le due troie ce le scambiammo, così mentre io inculavo Mimma con la fregna rossa come i capelli, Beppe montava quella gran troia di Franca che accettava di buon grado lo scambio.

Ci spomparono ben bene e dopo l’ennesimo orgasmo ci lasciammo cadere sul letto esausti, loro intanto indossati i camici tornarono in cucina a finire di preparare, io e Beppe ci addormentammo per poi risvegliarci dopo un’oretta e ci recammo in cucina dove le due troie avevano trovato il modo di ingannare il tempo anche senza di noi………..

Infatti lo spettacolo che ci trovammo davanti era degno del miglior porno mai visto, Franca sdraiata su pavimento e Mimma su di lei, facevano un bel sessantanove ma per non perdersi nulla ognuna mentre leccava la fica dell’altra infilava nel culo un dito, ciò gli offriva un doppio godimento, ma il nostro arrivo cambiò tutto così mentre io inculavo Mimma, Beppe davanti le ficcava il cazzo in bocca. Franca per non esser da meno iniziò a leccare la fica e il mio cazzo che entrava e usciva dal culo di Mimma, ogni tanto però lo prendeva e lo spompinava ben bene per poi riposizonarlo nel culo dell’amica.

Beppe venne copiosamente e a quel punto Franca sfilandosi da sotto gli prese il cazzo in bocca per leccarsi tutta la sborra, Mimma intanto godeva ed urlava ai miei colpi nell’ano, venni anch’io sborrandole in culo.

 

La mattina seguente scesi di buon ora per recarmi a prendere Franca mentre Beppe sarebbe andato a prendere Mimma, bussai e Franca nell’aprirmi mi salutò con un bacio sulla bocca, la scostai pensando ci fosse qualcuno in casa ma mi tranquillizzò dicendo che i ragazzi erano al lavoro e il becco era uscito presto.

Indossava una camicia da notte bianca ma trasparente e la visione di quelle provole libere mi eccitò tanto che tirato fuori il cazzo le presi la testa fra le mani e gli ficcai il cazzo in bocca, la porca non oppose affatto resistenza anzi con una mano mi massaggiava i coglioni per aumentare la mia eccitazione, venni in modo copioso tanto da sporcarle la camicia da notte che lei prontamente tolse facendomi vedere una sorpresa, si era depilata la fica lasciando solo un leggero filo di peli vicino alle grandi labbra .

Era però il caso di muoversi e perciò per unire l’utile al dilettevole ci recammo in bagno in cui con la scusa di lavarle la fica la smanettavo mentre lei imperterrita continuava seduta sul bidè a spompinarmi ben bene, poi la posizionai con le braccia appoggiate sul lavandino e la presi da dietro in quel culo che mi eccitava troppo, con l’immagine delle sue tette e del suo viso godurioso riflesso nello specchio. Venni sbrodolandola tutta e a quel punto decidemmo di calmarci e dopo essersi vestita andammo in campagna.

Beppe intanto era andato a casa di Mimma che ora che aveva uno stallone a sua disposizione non si fece trovare impreparata, infatti quando Beppe bussò alla porta lei aprì indossando un body nero che mal conteneva il seno. La sorpresa fu tanta ma del resto Beppe se lo aspettava, dopo ciò che era successo il giorno prima e poi quello era il giorno del suo compleanno e quale regalo migliore se non una porca tutta per lui?? Mimma lo invitò a sedersi sulla poltrona e gli chiese di chiudere gli occhi, Beppe sentiva le sue mani tira fuori il suo cazzo e a un certo punto sentì un qualcosa di tiepido sul cazzo aprì gli occhi trovandosi il cazzo tutto cosparso di crema pasticcera, Mimma ridendo disse che ne era avanzata un pò dopo aver preparato la torta e aveva pensato di usarla in modo gustoso…

Dopodichè iniziò a leccargli il cazzo che prendeva sempre più consistenza e a un certo punto dopo che Beppe ebbe sborrato copiosamente la crema si mescolò alla sborra per la gioia di Mimma che si spalmò la strana mistura sul seno invitandolo a leccarla.

Beppe preso dalla foga la spinse sul divano allargandole le gambe e notò l’assenza di peli sulla fica(anche Mimma si era depilata) e ciò rese più piacevole cospargela di crema prima di leccarla, a un certo punto Mimma posizionandosi a gambe larghe di spalle e con le braccia appoggiate al divano, lo pregò di incularla perchè era troppo infoiata e Beppe senza farsi pregare la inculò brutalmente con furiosi colpi che li fecero venire in contemporanea.

Quando arrivammo in campagna avevo il cazzo di nuovo duro, Franca approfittando che guidavo infatti non aveva trovato di meglio che smanettarlo, devo dire che le sue mani erano in grado di resuscitare i morti e il mio cazzo ne godeva, aperta casa ci dirigemmo in camera e iniziammo a farci un bel sessantanove con cui mi potevo godere la sua bella ficona nuova, depilata di fresco, sentimmo un auto sopraggiungere erano Beppe e Mimma che entrarono pomiciando come due ragazzini, Beppe le teneva una mano nella fregna e lei lo lasciava fare, si unirono a noi e lì non si capì più nulla, ad un certo punto mentre ero sdraiato e intento a farmi spompinare da Franca, Beppe eccitato le chiese di spostarsi e di sostutirsi a lei, Franca sorrise ma aggiunse“non prenderci gusto perchè questo cazzo è mio soltanto“, Mimma intanto posizionatasi dietro Beppe gli leccava il culo e ciò portò a dilatare l’orifizio anale fino al punto che Franca andò in cucina e preso un cetriolo lo inserì dolcemente nel culo di Beppe.

Ciò provocò una forte erezione nel mio amico e così mentre lui era intento a spompinarmi, sdraiato di lato Mimma spompinava lui e Franca a sua volta alternava leccate al mio cazzo e baci in bocca a Beppe.

Venimmo insieme così che mi ritrovai con le due troie e Beppe con le facce piene di sborra, sorridemmo soddisfatti e io e Franca abbracciandoci ci rendemmo conto di quanto eravamo stati fortunati a creare quella strana situazione vista la piega che aveva preso.

Ci rivestimmo e iniziammo a preparare tutto il necessario per la festa, Franca aveva avvisato casa che non sarebbe rientrata per darci una mano e il becco non proferì parola tanto lui era troppo stanco per preoccuparsi.

Era ormai ora di pranzo e tutto era pronto, gli invitati sarebbero arrivati solo dopo le 21 e quindi avevamo di che godere ancora prima della festa, io e Franca scusandoci con Mimma e Beppe dicemmo che volevamo stare un pò soli e loro di buon grado accettarono cedendoci la camera da letto, mentre loro si sarebbero accomodati (si fa per dire) sul divano.

Franca dopo essersi fatta una doccia mi raggiunse sul letto, era ancora bagnata e ciò la rendeva più eccitante, si sdraiò affianco a me e io iniziai a baciarla dolcemente, la sapevo solo mia ormai e ciò mi dava un senso di virilità, mi sentivo il suo uomo e sapevo che lei era gelosa di me.

Iniziai dolcemente a baciargli il seno, sò che ciò la eccitava terribilmente e in effetti i suoi capezzoli erano durissimi, mi soffermai un attimo a darle baci misti a colpi di lingua sul ventre e ciò la eccitò ancor di più tanto che inarcò il corpo quasi a chiedermi che le leccassi la fica grondante, così feci ma nel posizionarmi feci in modo che lei potesse prendere il mio cazzo che era duro e lubrificatissimo, leccava dolcemente, mentre io le mordicchiavo con delcatezza il clitoride, decisi però che non era così che dovevamo venire, perciò mi girai e le salii sopra per poterla possedere, vedevo nei suoi occhi il piacere che provava e nel frattempo le dicevo dolci parole, volevo dimostrarle in quel modo tutto l’affetto che provavo per lei e lei ne era entusiasta. Venimmo all’unisono e ammetto fu la prima volta che compresi che ormai quella donna mi aveva in suo possesso, me lo dimostrò stampandomi sulle labbra un bacio in cui con la lingua mi molinava in bocca in modo ardente ed eccitante.

Ci addormentammo abbracciati, con il mio capo appoggiato sul grosso seno, mentre dall’altra parte Mimma e Beppe per nulla stanchi continuavano a darsi piacere e ciò lo si comprendeva dai gridolini e le risa che si sentivano provenire dal salotto.

Intorno alle cinque tutto tornò normale, le donne erano impegnate a mettere tutto in ordine e Beppe ed io eravamo fuori a fumare e a chiaccherare di ciò che era accaduto nell’arco di pochi giorni, Beppe ammise che ora che aveva scoperto la sua bisessualità era più rilassato e preso dall’euforia mi raccontò ciò che aveva combinato con Mimma quando erano rimasti soli, aprostofandola come una gran porca famelica ma troppo eccitante.

Mi disse che rimasti soli lei aveva in primo luogo iniziato a spogliarlo lasciandolo interamente nudo e poi lo aveva invitato a sdraiarsi dandogli le spalle, in questa posizione lei iniziò prima a baciargli le spalle e poi pian piano era scesa fino all’ano, con la lingua gli allargava l’orifizio anale fino a quando non aveva pensato bene di ficcargli dentro un dito, Beppe ammise che questo lo eccitava terribilmente e perciò girandosi di scatto la costrinse(si fa per dire) a prenderselo in bocca facendosi fare uno stupendo pompino.

Mimma però era troppo infoiata, perciò dopo un pò smise di succhiargli il cazzo e si posizionò a quattro zampe pregandolo di montarla, Beppe non si fece pregare e iniziò a stantuffarla nella fica fino a quando lei non venne copiosamente.

A quel punto dopo essersi riposati un attimo Mimma che aveva di che rifarsi dopo anni di vedovanza, iniziò nuovamente a smanettargli il cazzo che in poco tempo tornò duro ma non troppo ed allora Mimma sorridendo si recò in cucina dove prese un cetriolo che sarebbe servito a risvegliare i sensi di Beppe. Dopo essersi stantuffata lei si avvicinò a Beppe e dopo aver fatto mettere lui a quattro zampe iniziò a ficcargli il cetriolo nel culo, Beppe mugolava di piacere e nel mentre il suo cazzo diventava sempre più duro, così Mimma da gran porca si posizionò in modo tale da stantuffargli il cetriolo in culo e con la bocca lo spompinava finchè Beppe non venne nuovamente.

Tutto quel parlare mi aveva messo nuovamente una certa voglia e dato che erano solo le sei del pomeriggio e la gente non sarebbe arrivata prima delle nove, proposi a Beppe un ultima rimpatriata, andammo in casa e le nostre compagne d’avventura non erano in cucina, ci dirigemmo allora verso al camera da letto e le trovammo che si stavano cambiando, Mimma era con un accappatoio che mal la copriva e Franca intenta a mettersi lo smalto alle unghie dei piedi, con addosso solo un tanga che mal copriva la sua splendida fregna.

Nel vederci arrivare ebbero un sussulto ma nel contempo quasi gioirono all’idea che due giovani puledri erano lì per soddisfare le loro voglie, ci fu un intenso scambio di sguardi prima che io avvicinandomi a Franca la baciassi appassionatamente sulla bocca, Beppe intanto senza perder tempo si avvicinò a Mimma le aprì l’accappatoio e iniziò a baciarle i grossi seni ancora umidi.

Finimmo tutti e quattro sul letto e mentre io leccavo i seni di Franca con la mano cercavo la fica di Mimma, Beppe intanto mi masturbava dolcemente, a un certo punto quasi a volermi fare ingelosire Franca iniziò a masturbare Beppe ed io allora scostandomi da lei iniziai a baciare i seni di Mimma.

Era un intreccio di corpi, ma era bellissimo, io su Mimma e Franca su Beppe, ci lanciavamo sguardi di intesa e ogni tanto ci baciavamo voluttuosamente, Mimma ammise dopo che non aveva mai provato nulla di simile e che in due giorni aveva saziato le voglie sopite per dieci anni buoni.

Ad ogni modo mi ritrovai dopo un pò con Franca che a dimostrazione che ero suo mi spinse a sè allontanando Mimma e iniziò a spompinarmi come mai aveva fatto, Beppe nel guardare la scena si eccitò tanto che non ebbe il tempo di dare il suo cazzo in bocca a Mimma e venne di nuovo sul suo viso, anch’io non ci misi molto a venire di nuovo, ma era ormai giunta ora che ci preparassimo la gente stava per arrivare perciò ci ricomponemmo ripromettendoci che ci sarebbero state nuove occasioni di incontro.

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