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Inaspettata avventura di giovenù – Simona

By 13 Luglio 2022No Comments

Parte 1
A 17 anni conobbi per la prima volta Simona: scoprii che avevo alcuni nuovi compagni di classe e fra questi, lei. Era una gran bella ragazza: altezza normale, curve morbide, lunghi e folti capelli
castano-rossicci; non aveva un fisico sportivo, ma morbido e femminile, un viso regolare dall’espressione dolce e due magnifici occhi azzurri che viravano al grigio quando si arrabbiava. Purtroppo i particolari intimi (seni, cespuglietto pubico ecc.) li scoprii dopo qualche anno, nel frattempo li sognai, masturbandomi quotidianamente pensando a lei. Per lungo tempo rimanemmo amici e basta pensavo che fosse anche un pò frigida, anche se, con mia grande pena e dissimulata gelosia, ebbe due storie con ragazzi più grandi.
Finita la scuola pensai che non l’avrei più vista, il percorso di studi che avevamo scelto ci divideva inesorabilmente, ma mentre sorseggiavamo un caffè nella scuola ormai vuota, mi confessò che non aveva nessun progetto per le vacanze anche a causa di una totale mancanza di fondi da stanziare in quella direzione. Io buttai li che avrebbe potuto unirsi a me e altri due amici che avevamo affittato una casa sul lago di Como per il mese di luglio. Ovviamente, pensando che non avrebbe mai accettato, le promisi di esentarla dalla quota di affitto e di farmi carico della sua parte di cassa comune. Incredibilmente accettò subito. Mi sentii toccare il cielo con un dito! Mio dio, un mese con Simona al lago: l’avrei vista tutti i giorni e in costume anche (e magari anche senza!), avremmo vissuto insieme, quasi come marito e moglie… già quasi! C’erano anche gli altri due, e lei non era assolutamente la mia ragazza!
Convinsi gli altri due facilmente: mi feci carico delle quote di Simona, che abbassarono comunque le loro; e poi avere una bella ragazza con noi era comunque una cosa fantastica e mai provata prima.
Il viaggio fu piacevole, Simona indossava un vestito estivo molto leggero ed era molto sexy assolutamente incurante di qualche sbuffo di vento birichino o di qualche posa innnocentemente osè. Scoprii presto che quello che aveva addosso, era tutto ciò che si era portata e provai a immaginare, con un certo turbamento cosa avrebbe indossato per andare in spiaggia o in barca.
La casa era bella e spaziosa, con una bella vista lago e due camere da letto una matrimoniale e una con due letti a castello. Simona con mia grande sorpresa volle a tutti i costi dormire in quella matrimoniale, dicendo che aveva una vista spettacolare e non voleva perdersela e disse con noncuranza di decidere noi, chi avrebbe dormito con lei quella prima sera. Simona, è doveroso dirlo, era una ragazza del tempo (anni ’70) tutta femminismo e politica dura e pura; usualmente nessuna concessione a atteggiamenti femminili tipo donna oggetto e corteggiamenti vari e sul sesso un atteggiamento disinibito, ma distante, freddo quasi frigido! Ma… mi accorsi quasi subito, tutto questo era al servizio di una immagine ben distante e addirittura, in certe situazioni opposta alla sua immagine di tutti i giorni. Incredibilmente I miei amici mi cedettero da subito il privilegio di dormire con Simona, timidezza… o altro? Non indugiai e, dopo una cena allegra andammo a dormire presto, noi per la stanchezza dei giorni precedenti, I miei amici perchè avrebbero dovuto svegliarsi prima all’alba per una partita di pesca. Simona venne a letto indossando una maglietta che le aveva prestato e che aveva indossato anche per la cena. Sotto non aveva niente! Lo scoprii perchè il suo intimo era steso in bella vista in bagno. Restammo a chiaccherare per un pò nell’incerto chiaroscuro di una notte d’estate, i profumi del lago e dei vicini boschi saturavano l’aria, tutto invitava a lasciarsi andare e io azzardai che se aveva caldo poteva spogliarsi, di non preoccuparsi di me che ero un vero gentiluomo. E lei si tolse la maglietta con una naturalezza scandalosa e si sdraiò di nuovo a chiaccherare come se fosse stata in una sala d’aspetto di una stazione. Era bellissima, seni tondi e pieni, una pancina rosea e leggermente prominente e un grazioso cespuglio pubico dello stesso colore dei capelli, io ero estasiato e, al tempo stesso imbarazzato, non avevo molta esperienza e donne nude non ne avevo viste dal vivo quasi mai in tutta la mia vita. Non sapevo dove guardare e se guardare e in più il mio pene, ovviamente, era in fase di crescita e pur nella penombra, mi imbarazzava parecchio. Lei osservava le mie reazioni e sorrideva, ma senza malizia, quasi maternamente. Ad un certo punto si girò languidamente, mostrandomi un culetto veramente da urlo, e mi chiese un massaggino rilassante. Qui molti potrebbero pensare, ovviamente, che tutto sommato era una gran porca, ma non era così; beh in realtà Simona era una grandissima porca, ma non in quel momento e comunque sempre con candore e naturalezza. Io mi buttai a capofitto nell’occasione offertami e cominciai a massaggiarla sulle spalle, poi scesi lungo la schiena e arrivai alle bellissime natiche sode e tonde che afferrai godendo del contatto e della presa. Le divaricai leggermente e osservai, pur nella penombra il cespuglietto di peli che si prolungava anche dietro non nascondendo tuttavia il buchino roseo e perfetto. Lei non reagiva e io scesi lungo le gambe, fino ai piedi per poi risalire all’interno delle cosce e soffermarmi a godere della pelle liscia e morbida. Simona mogolò soddisfatta e aprì un pò le gambe mostrandomi, adesso perfettamente, il sesso. Aveva una fica bellissima le grandi labbra ricoprivano bene, ma non completamente, le piccole labbra che, pur non sbucando eccessivamente, si facevano notare. Erano rosa pallido senza aree più scure o più chiare, uniformemente rosa e apparentemente delicate proprio come petali di un fiore. Ero in uno stato di beata eccitazione che non avevo mai provato, ma anche un pò imbarazzato e titubante, Simona continuava a tacere, lasciandosi accarezzare e guardare.
Anche se faceva oggettivamente caldo, la pelle di Simona era fresca e liscia e io mi azzardai a avvicinare le mani alle sue parti più intime, e a quel punto scorsi un piccolo cordino che spuntava dalle piccole labbra. Mi fermai interdetto e stupito (beata innocenza giovanile!); Simona, dimostrando che spesso le donne “sentono” più che non vedano, mi disse con voce bassa e calma che si trattava di un assorbente interno e che era nel pieno del suo ciclo mestruale. Io ero sempre più interdetto, ma lei voltandosi e sorridendomi con dolcezza mi disse che non c’era niente di strano, l’assorbente faceva un effetto barriera e tratteneva tutto ciò che proveniva dall’interno anche le secrezioni dovute all’eccitazione, aggiunse fissandomi.
-“Puoi toccarla se vuoi!” aggiunse e io che ormai ero disposto a credere al paradiso e di esserci capitato dentro mi avvicinai e dischiusi la fessura con delicatezza: come era bella! Era rosa e madreperlacea, emanava un profumo indefinibile, ma, per i miei sensi, intollerabilmente piacevole e eccitante. Improvvisamente sentii imperiosamente che dovevo accostare la bocca a quella meraviglia, non avevo mai vissuto esperienze del genere, ma avvertivo una forza invincibile che mi spingeva verso di lei. La baciai con delicatezza e cominciai a toccare con la punta della lingua le sue piccole e grandi labbra. Sentii un fremito e subito dopo un sospiro e contemporaneamente notai che aveva aperto ancora di più le gambe e aveva alzato il bacino: l’invito era chiaro e io non mi tirai indietro! Sempre con estrema delicatezza leccai, succhiai, baciai tutta l’area mentre Simona, dapprima lentemente e in seguito più decisamente, muoveva il bacino, a volte schiacciandomi il sesso contro la bocca altre volte ponendo a contatto della mia lingua zone di sua preferenza. Le mie mani le accarezzavano le cosce stringendo le natiche o i fianchi in un parossismo di godimento. Non capii quanto durò forse un minuto, forse un’ora, a un certo punto I movimenti di Simona divennero sempre più concitati quasi violenti fino ad un irrigidimento totale e a una serie di profondi sospiri e subito dopo, mi allontanò la testa, con gentilezza, dai genitali continuando a respirare profondamente fino ad uno stato di semincoscenza che io non volli interrompere immobilizzandomi e aspettando in silenzio. Avevo la faccia impiastricciata di secrezioni che leccavo golosamente e pensai due cose: la prima che l’assorbente non tratteneva poi così perfettamente (o che lei era venuta proprio bene) la seconda che meno male che avevo fatto la barba quella mattina!
-“ Oh signore…! Non ho mai goduto così… bene! Ma come hai fatto?
Nel buio della stanza mi raggiunse la sua voce calda e sensuale, io ero veramente stupito! Cosa avevo mai fatto? Avevo baciato le sue parti intime con passione e vero gusto, beh questo si, provavo vero piacere a baciare i suoi genitali, ma da qui a provocarle l’orgasmo del secolo poi…
-“Mi chiamano la frigida, perchè non riesco ad avere quasi mai orgasmi e mai soddisfacenti! Tu invece… lo fai con gusto, si sente che ti piace!
Mi raccontò anche che la penetrazione non la eccitava al massimo, certo le piaceva, ma come atto finale, molto finale di un rapporto fatto più di preliminari e poi non le piacevano gli uomini muscolosi e dotati (ma allora Dio esiste!?!) ed io non ero ne muscoloso ne dotato!
-“Perchè non ti togli gli slip? Anche se non posso essere penetrata possiamo fare qualche altro gioco!
Non persi tempo e subito dopo cominciammo a baciarci voluttuosamente e a toccarci con passione. Le succhiai molto intensamente i seni provocando una tale eccitazione che senza nessun imbarazzo mi chiese di baciarla di nuovo. Io le aprii al massimo le gambe mi posizionai comodamente e ripetei le performances di prima provocandole un secondo travolgente orgasmo più intenso e più duraturo del precedente.
E così continuarono le nostre vacanze al lago: notti folli passate a scopare senza limiti (Simona aveva finito il suo periodo) ma anche a succhiarci a vicenda. Poi le vacanze finirono, gli altri miei amici andarono in altre direzioni e io tornai alla città con Simona, non avevamo fatto progetti ma sapevo che avremmo continuato il nostro infuocato rapporto e il futuro ci avrebbe riservato altre e più piccanti occasioni.

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