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Racconti 69Racconti Erotici Etero

Invito a cena…

By 30 Maggio 2015Febbraio 9th, 2020No Comments

Scuole terminate, periodo di vacanze, moglie e figlie al mare, caldo asfissiante.
Dopo il lavoro non trovo di meglio che mettermi comodo e, visto che non c’&egrave nessuno a casa, spesso e volentieri girare per casa nudo.
Nel pomeriggio, mentre stò bighellonando per casa, ricevo una telefonata dalla mia collega Eleonora che ha bisogno le dia un occhio al PC, sono un paio di giorni che non ci incrociamo sul posto di lavoro.
Mi vesto velocemente, un paio di bermuda, una maglietta e mi fiondo a casa sua, penso che avendo lei in casa l’aria condizionata starò un pò meglio.
Appena arrivo mi accoglie in un aderente grembiule da casa, &egrave affaccendata, e mi accompagna dove devo sistemare il pc, immagino che sotto al grembiule sia nuda o solo con un intimo leggero, intuisco le tette, una quarta abbondante, libere da costrizioni.
Si accomoda vicina e mi spiega cosa &egrave successo.
Già il caldo e la sua presenza, pur non essendo bellissima &egrave piacevole starle accanto, gli ormoni iniziano ad agitarsi, quindi cerco di pensare solamente a quello che devo fare.
Nel frattempo chiacchierando scopro che a causa del caldo il marito e le figlie sono partiti da un paio di giorni per il mare, quindi anche lei &egrave sola a casa.
Bene, penso, posso lavorare tranquillo con lei accanto senza dover pensare che rientri qualcuno o senza dover fare in fretta, tanto anche a casa da me nessuno mi aspetta.
Trovo che il lavoro da fare &egrave poca cosa, anche se faccio di tutto per allungare i tempi e chiacchierare un pò di più con lei standole vicino.
Nel frattempo si fa ora di cena e visto che siamo entrambi soli mi propone di restare a cenare da lei, qualcosa di veloce e di fresco, così ci facciamo compagnia a vicenda, nel frattempo termino la sistemazione del pc ed accetto la compagnia e di cenare con lei.
Chiedo di andare in bagno e mi ricordo che nella fretta, essendo in giro per casa nudo, mi sono dimenticato di infilarmi gli slip, per quello che mi sentivo libero nei pantaloni!
Lavo le mani, mi rinfresco, e spero di non dovermi eccitare vicino a lei altrimenti si noterebbe tutto.
Ci sediamo a tavola. Ha preparato un’insalata mista con salumi e formaggi e un pò di frutta.
Nel venirmi vicino per servirmi si abbassa leggermente, il mio braccio urta una sua tetta e nel movimento, scusandomi, mi rovescia addosso la ciotola dell’insalata che finisce completamente sui miei pantaloni.
‘Scusami’ mi dice, ‘Di cosa, &egrave colpa mia’ rispondo io.
‘Guarda che guaio, se non levi subito i pantaloni restano macchiati d’olio e non và più via nulla’ mi dice.
‘Ehm… ma no lascia stare, non &egrave il caso… quando arrivo a casa li metto in lavatrice e ci penso io’ rispondo.
Lei insiste e nel cercare di slacciarmi i pantaloni per lavarmeli mi si avvicina e la mia eccitazione si fà notare attraverso il tessuto.
E lì si accorge che forse mi occorre qualcosa per coprirmi, mi porge un asciugamano e mi dice di andare in bagno e lasciare i pantaloni là.
Faccio e ritorno con l’asciugamano in vita nel mentre lei mette i pantaloni in lavatrice per un veloce lavaggio.
Nel frattempo ceniamo ma la mia eccitazione non accenna a diminuire, lei si accorge e sgrana spesso gli occhi, così come faccio io quando lei si muove e le sue tette accennano spesso ad uscire dal grembiule e i capezzoli fanno capolino attraverso il tessuto del leggero grembiule.
L’eccitazione si taglia con il coltello, &egrave nell’aria e tutta intorno a noi.
Nessuno dei due osa però fare la prima mossa.
Arriviamo alla fine della cena, si alza per preparare il caff&egrave, lo mette sul fuoco e scusandosi si avvia in bagno.
Sarà il fatto di essere senza calzoni, l’aver bevuto un pò di vino e il caldo ma mi sento strano, la guardo avviarsi in bagno e sogno.
Al ritorno la guardo ancora e mi sembra di intuire qualcosa di strano, ma non ci faccio più di tanto caso.
Serve il caff&egrave e mi fa ballonzolare le tette sotto agli occhi, la mia eccitazione aumenta, e si nota, certo che si nota.
Dopo il caff&egrave un lemoncello ad entrambi non fa che aumentare la libido che si intuisce in casa.
Ripone tutto nella lavastoviglie, sparecchia e si risiede vicino a me, nel muoversi i miei occhi vanno spesso sul suo fondoschiena e sulle sue tette, spettacolari entrambi.
Si accomoda e nel sedersi il grembiule si scosta un pò troppo di lato, gli ultimi bottoni si sono slacciati, intuisco che forse quando &egrave stata in bagno si &egrave levata le mutandine, ma non ne sono certo, e l’eccitazione continua ad aumentare.
Si parla del più e del meno, e il tempo passa, ma non ho nessuna voglia di andarmene, stò così bene a chiacchierare con lei.
‘Mi sa che i miei pantaloni possano essere asciutti’ dico io ‘vado in bagno a vedere’.
Nell’alzarmi, complice tutto l’insieme delle cose, l’asciugamano che ho alla vita si slaccia e mi fa inciampare e perdere l’equilibrio verso di lei, &egrave qui che si accorge che sono senza slip, strano non si fosse accorta prima.
Le cado addosso e mi aggrappo alle sue tette che escono completamente dal grembiule.
Oramai la situazione &egrave abbastanza imbarazzante per entrambi, ci guardiamo in faccia e non possiamo fare altro che metterci a ridere di noi stessi e della situazione che si &egrave creata.
Ma l’eccitazione prende finalmente il sopravvento.
‘Mmmmmm, che tette morbide hai’ faccio io super eccitato.
‘E tu invece? Cos’hai qui?’ e scende con le mani ad accarezzarmi il cazzo.
Ci alziamo dalla posizione in cui siamo e in piedi iniziamo a baciarci ed a mulinare le lingue nelle reciproche bocche.
Nel frattempo le sbottono gli ultimi bottoni del grembiule e mi si presenta agli occhi completamente nuda, avevo intuito prima che in bagno si era levata le mutandine, forse anche lei eccitata.
‘Però, &egrave sempre un bel vedere’ le dico.
‘Ma cosa dici, sono brutta, grassa e vecchia!’ risponde lei.
‘Lascia giudicare a me’ le prendo una mano le sfilo completamente il grembiule e la faccio girare su se stessa, dimostro il mio apprezzamento con un fischio prolungato.
Mi accorgo che apprezza ed arrossisce nello stesso tempo.
Ricomincio a baciarla ed a succhiarle i capezzoli, lei si eccita sempre più.
‘Voglio farti impazzire prima di andarmene a casa’ mi trovo a dirle.
Mi risponde ‘Non vedo l’ora’.
E continuo a baciarle il corpo e a leccarla tutta e ad accarezzarla con le mani.
Mi prende per mano e mi accompagna in camera da letto, sono le 22 e abbiamo diverso tempo davanti, ‘Voglio che resti tutta la notte’ mi sussurra.
‘Spero di non deluderti’ mi sento di rispondere.
E appena sdraiata sul letto mi levo la maglietta, ultimo indumento rimastomi addosso, e proseguo nel leccarle il corpo, passo dalle tette alla pancia e finalmente scendo alla sua vagina, con il pelo corto e ben curato, la apro con le mani e con la lingua cerco il suo clitoride che apprezza il leggero picchiettio che do.
‘Ooooooohhhh, siiiiiii, vengo così’ mi dice.
E allora continuo, voglio farla sentire subito a suo agio, e non ci vuole molto perch&egrave venga la prima volta, penso che la notte sarà veramente lunga.
Il primo orgasmo le fa mancare il fiato e devo smettere per farla calmare.
Appena si riprende mi bacia e accoglie nella sua bocca i suoi stessi profumi, poi si abbassa e inizia a pomparmi l’uccello che nel frattempo si era un pò rilassato, non ci vuole molto a farlo tornare bello in tiro, anch’io sono eccitato e sento montare l’orgasmo molto presto, la fermo per evitare di venire subito, ma lei continua e mi accoglie tutto nella sua bocca.
‘Come mi piace così’ e lei di rimando ‘Anche a me, visto che con mio marito non posso farlo’.
Nel frattempo la posiziono sdraiata e con l’uccello comincio a farle sentire che passa sulla sua spacca e ricomincia ad agitarsi, appena sento che &egrave sempre più bagnata lo infilo immediatamente a fondo con un solo colpo e la faccio restare senza fiato.
Comincio a spingere piano e poi forte a ritmo, ogni tanto esco e cerca di trattenermi, poi rientro e affondo, continuo così per diversi minuti e lei mi asseconda.
Andiamo avanti così per diverso tempo complice il fatto che ho già goduto, cambiamo anche alcune posizioni e mi meraviglio della mia durata.
Alla fine veniamo insieme, io dentro lei e restiamo così uniti ed abbracciati per un pò, ci baciamo ma non siamo ancora sazi l’una dell’altro.
‘E’ stato fantastico e tu di più’ le dico dopo qualche minuto di riposo, ‘Grazie ma anche tu non sei stato da meno’ risponde lei.
E continuando a baciarci iniziamo nuovamente a toccarci, nell’aria c’&egrave odore di sesso e l’eccitazione risale alle stelle.
Ci allacciamo in un fantastico sessantanove e mentre lei succhia il mio cazzo con voracità io lecco con passione la sua figa e il suo clito.
Appena pronti lei cavalca me e mi offre le sue tettone da ciucciare, &egrave un continuo cavalcare e stantuffare, dopo un pò la giro e la prendo a pecorina ed intanto comincio a massaggiare il forellino anale, sento che ansima di più ma &egrave lontano l’orgasmo sia mio che suo.
Tolgo il cazzo dalla figa e piano, ungendo dei nostri umori il suo forellino, comincio a puntarlo e spingere, lei prende fiato e io spingo, entra quasi a metà e dopo un altro momento spingo fino in fondo con lei che spinge indietro il suo culo per farsi impalare meglio.
L’apoteosi continua con una stupenda cavalcata che alla fine ci lascia senza fiato e senza forze, le vengo nel culo e lei gode per nuovamente.
Ci lasciamo andare alla stanchezza dopo esserci nuovamente accarezzati e baciati e ci addormentiamo.
Credo di aver dormito solo poche ore che sento qualcosa al basso ventre, apro piano gli occhi e mi accorgo che &egrave mattina, guardo giù e mi sorprendo a dirle ‘Mmmmhh, grazie, che bel risveglio’, mi sta ciucciando il cazzo con lo stesso vigore di qualche ora prima ma molto più gentilmente, ‘Non ti &egrave bastata la notte?’ proseguo, e lei di rimando: ‘Direi proprio di no, e poi mi sono svegliata e l’ho visto così solo e mi dispiaceva che aveva la testa abbassata, mi &egrave venuta voglia di giocarci un pò’…
‘E allora giochiamo ancora!!!’ le rispondo, ed intanto che lei si dava da fare con il mio bastone mi sono messo a giocare con la sua spacca, ancora bagnata e morbida, ho iniziato nuovamente a leccarla piano e con dolcezza, aveva un ottimo profumo e sapore.
Appena pronta l’ho nuovamente penetrata in figa e cavalcata come si deve, non smetteva di agitarsi, sembrava non lo facesse da un sacco di tempo.
‘Spingi forte’ diceva ed io a spingere, ‘spaccami tutta’ e io spaccavo, dopo diversi minuti di cavalcata, cambiando nuovamente alcune posizioni abbiamo goduto nuovamente insieme ed intensamente.
Dopo un ulteriore riposo ristoratore si erano fatte le 7, sarebbe stato meglio per me muovermi per andare al lavoro, quindi insieme siamo andati in doccia, ci siamo lavati a vicenda questa volta senza fare nulla, solo qualche carezza e qualche bacio, veloce colazione e poi sono corso a casa a cambiarmi per una nuova giornata di lavoro.
A metà mattina arriva un sms sul mio cellulare, guardo, era lei, solo una parola ‘Grazie’ ed uno smile con un bacio, segue un secondo messaggio ‘Ti aspetto nel pomeriggio, ho ancora il pc da sistemare’.
Rispondo ‘Ok, porterò gli attrezzi giusti’….

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