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La cattiveria di Cris

By 12 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Dimenticate i vecchi racconti perch&egrave la verità &egrave che &egrave stato il compagno di Cris .Lui era socio con lei nell’agenzia di recupero crediti.E lei mi doveva ancora dare del denaro,che a me serviva, e siccome non mi dava il dovuto, circa 5.000 euro, decisi di trattenere alcune pratiche e 2.000 euro in contanti. così,mi ero detta,lei si sarebbe convinta che facevo sul serio e non poteva fare e disfare della mia vita come finora era avvenuto.
Successe che appena rientrata da fare la spesa,mentre aprivo il cancello di casa, vidi che c’erano due auto, una dei carabinieri e l’altra con dentro un tizio seduto che fumava .
Questo tale scese dall’auto e mi raggiunse in compagnia dei carabinieria:si presentò e disse che era il tal dei tali e che voleva il dovuto.Mi mostrò dei documenti .Entrai in casa seguita dagli uomini e , una volta dentro un carabiniere disse che era meglio dargli il dovuto e che lui lo aveva accompagnato solo per comunicarmi che ero stata denunciata per appropriazione indebita e truffa e che mi conveniva dare il tutto al tizio,così disse forse ritirerà la denuncia.A questo punto sbiancai e il carabiniere se ne andò via,mentre il tizio, che seppi poi essere il marito di Cris (il mio capo), un tipo ciccione e grosso, ma anche alto e robusto mi disse che poteva sistemare con lui le cose,ma che in cambio avrei dovuto restituire i documenti e i soldi e poi…mi fece capire, toccandomi le spalle, che avrebbe voluto anche altro da me.
Infatti mi girò la testa verso di lui cercando le mia labbra per baciarmi: un brutto sapore di fumo arrivò nella mia lingua,mentre una delle sue mani si posava nel culone . Reagii dicendo che poteva tenersi i documenti e i soldi ma che non sarei mai stata con lui.
Per tutta risposta mi disse che non mi conveniva fare la dura perch&egrave tanto i documenti li avrebbe avuti lo stesso. Incominciò ad abbassarsi la lampo e tirò fuori un bell’arnese ma io,proprio alla vista di quel coso, mi rifugiai in un altra camera,lontano dall’ingresso che era bloccato proprio da lui. Sentii chiudere il passante della porta e lui che mi diceva: non faccia le cose più difficili e veniamo a un accordo: ritiro la denuncia e passiamo un’oretta insieme, mi sembra ragionevole la cosa.
io che pur essendo in casa mia ero comunque in trappola gli risposi: va bene però telefona ora ai carabinieri!
E lui: va bene va bene, venga quì così sentirà tutto.
Arrivata all’ingresso lui fece il numero dal suo cellulare, evidentemente erano suoi conoscenti e amici, e disse che di lì a un’ora sarebbe passato per ritirare la denuncia e di preparare il tutto.
lui: ok ?Ha sentito? sono stato di parola, ora tocca a lei. C’&egrave un divano o un letto?
io: sì mi segua di là.
E lo portai in camera da letto.
lui: faccia ciò che le dico, non voglio doverci ripensare.
io: va bene. cosa devo fare?
lui: si spogli e venga quì da me.
Eseguii il suo ordine e mi presentai,un po’ goffa al suo cospetto. il io grosso seno cadente , un po’ di pancetta e di cellulite sui fianchi che lasciavano presagire il piatto forte, o quello che da allora in avanti lo sarebbe diventato.
lui: bene bene bene. si volti che voglio ammirare anche il resto.
mi voltai e lui pose una mano dove Cris, aveva affondato un vibratore :era successo il primo giorno che l’avevo incontrata,quando mi offrì il lavoro.
Si spogliò anche lui del tutto,mostrando una discreta pancetta ma un grosso cazzo, decisamente &egrave il più grande che finora avessi visto: a occhio e croce 20 o 25 cm buoni, comunque ai miei occhi appariva immenso.
Una volta che fu nudo del tutto mi disse di prenderlo in bocca.
e aggiunse: sa come si fa vero?
io,curva e con la bocca spalancata feci di sì con la testa. Notai che mi dava sempre del lei.
lui: su lecchi per bene tutta l’asta e anche le palle.
Aveva molti peli sullo scroto e sulla pancia e la cosa risultava per me fastidiosa ma non potevo rifiutarmi.
Dopo diversi minuti che per me sembravano un’eternità, mi disse: ora basta si sdrai su letto che comincio a divertirmi anch’io.
E così mi sdraiai e aprii le cosce, lui vi passò all’interno le dita e sentì un po’ di liquido della mia vagina e se lo passò nel glande che avevo lubrificato con le le labbra e con la lingua.Poggiò quindi il grosso glande all’ingresso della vagina e spinse con un colpo deciso strappandomi un grido di sorpresa e, sopratutto,di dolore. Tuttavia il peggio doveva per me ancora venire: in effetti era entrata solo la cappella. infatti un grido più forte mi uscì dalle labbra quando entrò un altro pezzo di cazzo.
lui: si calmi ne &egrave entrato quasi la metà,manca ancora un altro tanto e…eccoglielo servito tuttoooooooo!
io: ahahahh ah ahi che male ! che male! lo tolga lo tolga per pietàààà!
lui: certo certo, aspetti che l’accontento.
Lo sfilò , ma quando stava per riuscire lo riaffondò andando avanti e indietro, strappandomi dei lamenti.Infatti mi avvicinò il cuscino perch&egrave,mi disse, le servirà adesso e anche dopo.Li per lì non avevo capito, pensavo che sarebbe finito tutto con una chiavata.Nel frattempo mordevo il cuscino e lui ghignava di piacere nel vedere le mie guance bagnarsi delle mie lacrime e il cuscino umido della mia saliva.
Dopo circa una decina di minuti disse: ok ora basta così,il cuscino mi serve.
Aprii la bocca e lasciai il cuscino, e siccome aveva tolto il suo sesso vidi che il cazzone era rosso in cima, forse sangue mio o suo, non capivo.
Prese in mano il cuscino e disse: questo adesso lo mettiamo quì e lei si giri e appoggi lì la sua pancia.
Mi aiutò a girarmi e nel farlo poggiò la sua mano grassoccia nel solco delle mie natiche e disse: &egrave quì dove adesso glielo metterò!
Immaginando il proseguio cercai di fuggire e ,quando lui mi prese per un braccio, mi inginocchiai per supplicarlo di non farlo.
Ma lui, inflessibile, disse: lei ha bisogno di una lezione e deve imparare che certe cose non si devono fare.
Mi spinse con forza verso il cuscino dove mi appoggiai : avevo il culone bene in vista, lui si piazzò per bene dietro, affinch&egrave non richiudessi le gambe. Sentii aprirmi i globi carnosi. Le compresse di Cris (che prendevo per dimagrire)erano già due o tre mesi che non le stavo più prendendo,erano troppo care, e gli effetti sul fisico si stavano facendo sentire.
Allargò ancora per bene i grossi glutei e, quasi con disprezzo ci sputò due o forse tre volte la saliva:sentii il grosso glande appoggiarsi all’ingresso,finora violato da Mario e Tonio e da Cris stessa con quel vibratore e con qualche dito:poi come uno strappo,un bruciore terribile.Un lungo lamento uscì dalla gola, un lungo ahhaha noooooo: io mi dibattevo e pestavo i pugni sul letto ,ma lui niente.
E quasi ghignando disse: anche Cris,ieri ha fatto la stessa scenata,ma la dovevo punire per i casini che tu e lei avete combinato.tienitelo tutto nel culo adesso!
e nel dirlo, si ritirò un poco,facendomi sperare, ma riaffondò con violenza e per almeno dieci minuti buoni.
le mie grida ormai erano solo dei gemiti. finì che lui estrasse il grosso cazzo e mi venne nella schiena,e il suo sperma mi colò nello sfintere tutto aperto e slabbrato.
Finito l’assalto si rivestì e disse:Mi prendo il dovuto e me ne vado. grazie di tutto.
Ferma e immobile, ancora scossa per l’accaduto, sentii la porta di casa aprirsi e richiudersi, poi un’auto che partiva.restai lì e con la coda dell’occhio vidi che il lenzuolo era rossastro.

Non avevo ancora mosso un muscolo che un rumore di auto mi giunse alle orecchie, ed era un suono che ben conoscevo: così come lo avevo sentito si interruppe, uno sportello si richiuse, il cancello si aprì e sentii la porta di casa che si apriva.

Sapevo chi era ,sapevo che i miei guai non erano terminati.

Sentii dell voci che dicevano: &egrave lei ?

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