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La Iena e la Cagna

By 10 Dicembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

‘la serata era trascorsa come forse non immaginava: si erano dilungati fin troppo ed ora prendere il treno per ritornare nella sua Roma diventava quasi un sogno. I. sapeva che quella riunione con i direttori del programma televisivo era molto importante ma mai avrebbe immaginato che ci avrebbero messo così tanto a risolvere tutte le questioni.
Così si ritrovava ora di corsa a raccogliere tutte le cose personali da riportare a Roma, doveva per forza raggiungere la stazione perché, quello che sarebbe partito da lì a 10 minuti, sarebbe stato l’ultimo treno disponibile per tornare a casa.
Il biglietto aperto le consentiva di stare tranquilla perché non le avrebbero fatto storie, ma ora doveva sbrigarsi a sistemare il minimo indispensabile nella valigia. Fortunatamente trovò una collega disponibile a portarla alla stazione.
Era una corsa contro il tempo e quando arrivò alla stazione, fu una liberazione vedere che il treno ancora non fosse partito. Era sera tardi e la stazione non era popolata da molta gente, ma tutti si accorsero della sua presenza. Un po’ il fatto di essere un personaggio televisivo, un po’ il suo abbigliamento fecero si che I. attirasse su di lei tutti gli occhi dei passanti.

Eh già, proprio il suo abbigliamento: non aveva avuto il tempo di cambiarsi e indossava quindi gli stessi vestiti usati per la riunione di lavoro. Un abito elegante nero lungo molto attillato senza maniche, le fasciava il corpo in maniera fantastica, aveva un’apertura che lasciava scoperta tutta la schiena, mentre il davanti era completamente coperto, nonostante il tessuto attillato disegnasse le sue curve. Il tutto era accompagnato da un trucco abbastanza pesante, i suoi lunghi capelli chiari sciolti e un paio di scarpe col tacco che la slanciavano ancora di più. Gli occhi erano veramente tutti per lei, seppur involontariamente.
Ce la fece ad entrare nell’ultimo vagone , ma poco importava: ce l’aveva fatta e il suo viaggio era al sicuro. Si sistemò con calma tutte le sue cose al proprio posto, mentre il treno aveva iniziato la propria corsa, e proprio lì si accorse che la mini pochette, dove aveva dentro anche il biglietto del treno, non era con lei. Iniziò ad aprire la sua valigia in maniera frenetica cercando in ogni angolo l’oggetto, ma nulla… a quel punto prese il telefono e vide che c’era un messaggio nel quale un collega la avvisava che si era dimenticata la pochette in camerino.
In quel momento si rese conto che nel suo scompartimento non c’era nessuno, tranne una ragazza due file più avanti. Cercò di tranquillizzarsi pensando che, vista l’ora tarda, il controllore non sarebbe passato, ma d’altronde aveva poche alternative.
Rassegnatasi all’ordine degli eventi si rilassò con un po’ di musica. Nel frattempo l’altra ragazza presente nel vagone si era alzata per andare in bagno e nel ritornare al proprio posto si accorse della presenza di I..
Le si avvicinò curiosa di vedere un personaggio televisivo e dopo averle chiesto una foto cercò di attaccare bottone. Anche lei era una ragazza molto appariscente. Aveva dei lunghi capelli castani legati in una coda, occhi castani da cerbiatta e un paio di occhiali da vista che le rendevano il viso da intellettuale. Indossava una canottierina beige attillata che le metteva in risalto le forme del suo seno, almeno una terza abbondante, e un paio di leggins neri che le fasciavano le gambe affusolate e un culetto veramente notevole.
I. si mostrò subito disponibile con la ragazza e tra le due, forse, quest’ultima sembrava la vip tra le due, visto che dava l’impressione di tirarsela un po’. Le due ragazze continuarono a parlare per parecchi minuti e lei si trasferì vicino ad I. . Scoprirono che entrambe dovevano andare a Roma e anche altri lati in comune della propria vita, ma la ragazza era molto interessata agli aspetti gossippari che solo chi sta nel mondo dello spettacolo può sapere. I. non si mostrò molto aperta da questo punto di vista ma le due continuarono a dialogare amichevolmente, arrivando a scoprire un altro lato in comune: l’assenza del biglietto.
Infatti anche la ragazza non aveva il biglietto, rassicurando I. che a quell’ora lei non lo faceva mai perché era molto difficile che il controllore passasse. I. si tranquillizzò ascoltando le sue parole, ma il terrore comparve nei suoi occhi quando la porta del vagone si aprì e il controllore entrò’
-Biglietto signorine.
Massimo entrò nello scompartimento di prima classe, il treno era semideserto e prima ancora di essere a Bologna era già alla fine del giro. Entrando non poté che notare subito Elisa, la conosceva bene, prendeva spesso quel treno e non faceva mai il biglietto. Ricordava ancora la prima volta, stava per fare la multa quando si rese conto che più che di soldi Elisa aveva bisogno di essere scopata. Gli aveva detto che gli voleva pagare il biglietto in natura e se l’era scopata in bagno per più di un’ora, era incredibile quanto fosse maiala.
Oggi però non era sola, di fianco a lei c’era una signora molto bella, prima di arrivare da loro la riconobbe, la vedeva sempre in tv e gli causava sempre erezioni che solo una sega non bastava per placare. Da un lato la gioia per vederla dal vivo, dall’altro però il brutto era che non avrebbe potuto scoparsi Elisa per il biglietto con una testimone di fianco.
Arrivato di fronte a loro però entrambe non avevano il biglietto, improvvisamente gli balenò un’idea, se Elisa lo seguiva avrebbe potuto funzionare.
-Tirate fuori i documenti che vi preparo la multa, &egrave molto grave prendere un Frecciarossa senza biglietto!-
-Mi scusi controllore, ma non ho neanche i documenti, vede ho dimenticato la borsetta in camerino, comunque magari mi conosce, faccio televisione e sono spesso in tv- rispose I. .
-Ma certo signorina, pensi che io invece sono Babbo Natale, finito il turno torno in Finlandia con le renne e preparo i regali. Mi dia un documento o devo chiamare i carabinieri e farla portare in caserma.
I. rimase allibita. Possibile che avesse trovato l’unico controllore in tutta Italia che non la conoscesse? Pensò di ribattere e dirgli che era d’accordo di chiamare i carabinieri ma una notte in cella avrebbe rovinato la sua reputazione, si immaginava già i titoli dei giornali e cosa ne sarebbe seguito. Tuttavia non sapeva cosa fare, la ragazza di fianco a lei anche non aveva il biglietto ed era seduta di fianco a lei, si chiese se lei non avesse nessuno da contattare con il cellulare.
Massimo intuì i suoi pensieri e continuò -Oh non faccia conto sulla ragazza qui, prende spesso questo treno e la multo tutte le volte, o meglio dovrei fare così…
-Cosa intende??- Ilary non capì perché l’uomo usava quel tono ironico.
-Vede Elisa &egrave una prostituta. Come tale spesso preferisce pagare, diciamo, in natura- e fece l’occhiolino alla ragazza mora -in caserma &egrave schedata e non si può assolutamente permettere un altro arresto. Immagino che tu sia una sua “collega” per viaggiare con lei, permettimi di offrirti lo stesso metodo di pagamento a meno che non preferiate la centrale entrambe.
Elisa cominciava a capire, Massimo sapeva benissimo chi era la donna di fianco a lei, lo capiva da come parlava e dalle balle che si stava inventando. Non era mai stata in galera e tantomeno una prostituta, era probabilmente ninfomane ma questo era un altro discorso.
Guardò alla sua destra I. che respirava affannosamente, evidentemente aveva paura delle conseguenze che farsi trovare in centrale con una prostituta avrebbe provocato alla sua carriera e forse al suo matrimonio. Tuttavia fece una smorfia sconvolta quando realizzò cosa avrebbe dovuto fare per salvare la situazione, Elisa sapeva che non si sarebbe lasciata coinvolgere, ma forse con il suo aiuto… In fondo non nascondeva di apprezzare il sesso anche con le donne, e pensare di essere toccata nella sua profonda intimità da quelle labbra, magari assaporando il suo corpo non le dispiaceva.
-Guardi che si sta sbagliando di grosso, questa sarà anche una prostituta ma io non lo sono affatto! L’ho conosciuta sul treno ora e da quanto mi ha detto fin ora sa benissimo chi sono lei!- I. ora era arrabbiata, era vicino a una prostituta e la cosa la schifava ma sarebbe stata lei a salvarla.
-Dai Ilary finiamola di mentire, conosco Massimo e se gliela diamo la finiamo senza andare troppo nei casini- rispose Elisa, al che Ilary rimase allibita! Quella puttana pur di non finire nei casini voleva far entrare nel ricatto anche lei a piedi pari!
Si sentì sprofondare, non vedeva via d’uscita e neanche implorare il controllore piangendo sembrò sortire gli effetti sperati, anzi quello stronzo sembrava gradire il suo stato d’animo.
-Se accetto, e sottolineo SE, voglio almeno che usi il preservativo e che rimanga una cosa molto riservata.
-Ma certo cara troietta! mica voglio prendere malattie con una come te- e il controllore fece una gran risata -ora però mi serve una dimostrazione che non farete le furbe una volta a Roma, io devo finire di lavorare ma quando arriviamo a Roma scendiamo e andiamo in un cesso per non farci beccare. Però ho bisogno di una prova della vostra, diciamo, lealtà.
Elisa chiese cosa dovevano fare.
-Io adesso tirerò fuori il mio cazzo, tanto il vagone &egrave vuoto, facciamo una foto a testa mentre ce l’avete in bocca, se a Roma non fate come voglio io la pubblico su tutti i siti porno che conosco.
Massimo notò come Elisa facesse finta di essere affranta da quella proposta per far funzionare l’inganno, I. lo guardava e come prima provò ancora a pregarlo ma non ci fu niente da fare. Massimo tirò fuori io telefono e si fece abbassare la zip dei pantaloni da Elisa, ne svettò fuori il suo grosso cazzo da quasi 23 cm. Elisa fece finta di farsi forzare e lo prese in bocca, Massimo la fece guardare verso la fotocamera e scattò, poi senza neanche farselo pompare andò verso I. . Ci volle ancora un attimo prima che accettò ma alla fine fu costretta e aprire le labbra e guardare la fotocamera mentre un flash la illuminava.
Massimo dovette controllarsi come mai nella sua vita per non venire al solo contatto con quelle labbra, però aveva in mente altro per quella sera e non poteva rovinare i suoi piani così. Finito di scattare si rimise il cazzo nei pantaloni e finalmente poté smettere di fingere. Guardò la showgirl negli occhi e le disse:
-Cara I. non pensavo fosse così semplice fregarti, so benissimo chi sei e ora che ho questa tua foto non potrai far altro che accontentarmi- I. nel frattempo capì l’inganno mentre lui continuava a parlare -quando ti vedo in tv sogno sempre di scoparti come un toro, e farlo con questa troia che ti trovi di fianco sarà il massimo, preparati mi raccomando- e detto questo le strizzò le tettone da sopra il vestito e diede poi un bacio con la lingua a Elisa.
Nel frattempo erano arrivati a Bologna e il controllore andò al fondo del treno a ricominciare il giro. Salirono altri passeggeri che le chiesero foto e autografi mentre si diceva che era stata davvero una stupida a fare la foto o a non temporeggiare fino alla stazione di Bologna. In quel momento poi aveva di fianco Elisa e la guardò con odio, poi la ragazza mora le si avvicinò all’orecchio e le disse: “non vedo l’ora di leccartela mentre mi tocchi… a dopo amore mio” poi si alzò e andò a sedersi poco più lontano in attesa dell’ultima stazione.
I. rimase assorta nei suoi pensieri: aveva preso in bocca il cazzo di uno sconosciuto e da li a poco si sarebbe trovata costretta ad andare ben oltre per evitare una multa salata. In tutto questo si ritrovò a capire che ciò che più la turbava fosse il fatto che qualcuno avrebbe potuto scoprire questa cosa e non il fatto che doveva fare sesso con un ragazzo e una ragazza sconosciuta. Lei si conosceva, sapeva quanto si trasformava nel momento in cui l’eccitazione la faceva da padrona, ma mai si sarebbe aspettata di vivere quella situazione.
Elisa, invece, era eccitata come poche volte nella vita. D’altronde il suo animo era quello di una porcellina e lei amava vivere certe situazioni inaspettate. Già si sentiva bagnata quando il treno arrivò a Roma e in quell’istante arrivò anche Massimo nel loro vagone.
Si posizionò davanti all’unica porta dalla quale si poteva scendere e dopo aver fatto defluire tutti i passeggeri, vide arrivare Elisa ed I. insieme.
‘Tutto &egrave stato più facile del previsto’ pensò tra sé e iniziò a fantasticare su quello che avrebbe potuto combinare quella notte. Senza dire una parola, lui scese dal treno e le due ragazze lo seguirono con i bagagli. Sembrava come se non si conoscessero, ma Massimo ogni tanto si girava a controllare se le due fossero dietro di lui.
Dopo un paio di minuti, Massimo girò a destra dove era l’indicazione dei bagni e le due entrarono nel bagno poco dopo di lui. Chiusero a chiave la porta e dopo aver sistemato i bagagli in un angolo, lui si mise davanti alle donne.

‘Ora può iniziare lo spettacolo’ disse Massimo ridendo e iniziando a spogliarsi. I. tra lo squallore e la puzza che vi era in quella stanza sembrava veramente disgustata, mentre Elisa conosceva bene quell’ambiente e iniziò a spogliarsi.
Massimo era rimasto con i boxer che cercavano di nascondere una potente erezione, Elisa si era tolta i leggins e la canottiera, rimanendo in reggiseno e tanga, mentre I. era imbambolata e ancora completamente vestita.

Elisa si comportava come se I. non ci fosse e in maniera sensuale camminando sui tacchi si avvicinò a Massimo, come era sempre abituata a fare. Le sue tettone erano contenute a fatica nel reggiseno e quel tanga metteva in risalto le forme straordinarie del suo culetto. I. continuava a non dire una parola, ma la visione di quella scena stava facendo crescere in lei sempre più il suo animo da porca e i primi segni dell’eccitazione iniziavano a celarsi. Il suo sguardo non era più assente ma sembrava osservare bene i corpi degli altri e in più grazie al suo vestito attillato si potevano notare i capezzoli turgidi.
Elisa avvicinandosi a Massimo si slacciò il reggiseno e quando fu quasi a contatto con lui, si girò verso I. , mostrandole prima la consistenza e la bellezza delle sue tette e lanciandole poi l’indumento. Lei vedendo le tettone sode e con i capezzoli duri della ragazza si eccitò ancora di più e soffermandosi sui gioielli di Elisa non fu reattiva nel prendere l’oggetto che le aveva lanciato, lasciandolo cadere a terra.
Elisa cercava in ogni suo movimento di aumentare la carica erotica che già era molto alta in quel bagno e decise di levare i boxer a Massimo, dando le spalle a Ilary e mettendosi a pecora. La ragazza più giovane cosi mostrò alla iena ancor meglio le rotondità del suo culo, mentre I. vedendo il culo di Elisa e il cazzo che stava svettando dai boxer dell’uomo si sentiva sempre più travolta da una voglia di sesso.
La sua anima che le suggeriva di lasciar stare quella situazione era ormai stata annientata da quella che sognava una notte di sesso sfrenato resa ancora più eccitante dai partner sconosciuti. Così senza aprire bocca, si avvicinò a Massimo e spostando leggermente Elisa, si piegò a pecora e iniziò a succhiare avidamente il cazzo.
Massimo era veramente estasiato: la visione di quelle due dee era per lui un sogno che si avverava. Elisa invece lasciò fare I. e sfruttò l’occasione per mettersi dietro di lei e sfilarle il vestito. I. non si oppose e dopo un minuto si ritrovò con il solo perizoma davanti agli altri due. Elisa si soffermò a vedere le curve di I. eccitandosi ancora di più e iniziò ad accarezzarle il culo coperto da un mini perizoma a filetto che andava a scomparire tra le chiappe grandi e sode della iena. Successivamente, mentre lei era sempre intenta a spampinare Massimo, allungò le mani per tastare le tette sode e i capezzoli duri e turgidi: facendo cosi, Elisa, si piegò su I., massaggiandole la schiena con le sue tettone e strusciandogliele bene su tutte le spalle.
Ormai la situazione era degenerata e le ragazze non si vergognavano più di nulla: il piano di Massimo stava funzionando alla grande. Elisa, a quel punto si mise accanto ad I., entrambe si accovacciarono ed iniziarono a dividersi il cazzo del ‘malcapitato’, non prima di essersi scambiate un bacio sensuale.
Erano bravissime ad alternarsi in maniera quasi studiata: si dedicavano una alle palle e una al cazzo, per poi scambiarsi i ruoli senza bisogno neanche di un cenno.

‘Siete fantastiche’ disse Massimo ‘ma ora fatemi giocare anche a me’
Aprirono il vestito di I. e lo stesero sul pavimento sporco del bagno, poi fecero stendere a schiena in giù la iena, ormai senza neanche più il tanga, che oramai aveva lo sguardo e il volto con la maschera di una goduria sempre crescente. Subito Elisa le balzò sopra e le mise la lingua in bocca. Le due dee strusciavano le proprie vagine l’un l’altra. Le mani di Elisa stringevano il seno di I. interrompendo talvolta il contatto tra le lingue per leccare i capezzoli duri come il marmo. I. da parte sua invece era in preda a un orgasmo estremo, stringeva il culo dell’altra ragazza a sé per aumentare il contatto tra le vagine e si lasciava andare a gemiti forti.
Massimo si godette la scena girando intorno alle due lesbiche indeciso da chi prendere per prima. Era sicuro che sarebbe durato poco con una situazione così e aveva solo da scegliere dentro chi venire per prima. Poi prese la sua decisione, prese Elisa per i capelli e la fece alzare, le diede un lungo bacio mentre gli umori di lei scendevano sul ventre della showgirl, poi la spostò leggermente e la fece sedere sulla bocca di I. ‘Leccala Troia’. Poi mentre I. cominciava a leccare il clitoride pulito senza alcun pelo intorno a Elisa, Massimo si diresse verso la vagina di I. . Avvicinò la bocca e ne assaporò il gusto di donna, era perfettamente depilata e la lingua giornata faceva si che il suo sapore fosse vero e non con retrogusti di vaniglia o bagnoschiumi: a lui piaceva il gusto di donna pura. Le infilò la lingua fino in fondo facendola urlare nonostante il culo di Elisa sopra di lei, poi dopo aver inserito tre dita dentro si spostò e avvicinò il suo cazzo.
Fu un attimo, non ci fu neanche bisogno di spingere troppo in profondità. La voglia che I. aveva accumulato si riversò sul cazzo di Massimo che sentiva le pareti dilatarsi come il burro e anzi stringersi a lui ogni volta che lei respirava. Faticava a tenersi mentre teneva i fianchi della showgirl e la penetrava forte e il più rudemente possibile. Di fronte a sé aveva il culo di Elisa che si muoveva sulla bocca di lei, ad un certo punto Elisa gemette più forte e Massimo capì che era venuta nella bocca di I. . La iena si era pure dimenticata che lui doveva mettere il preservativo, poteva venirle dentro e lei ci avrebbe goduto ancora di più. La voglia di venirle dentro aumentò quando si sentì inondare il cazzo dai suoi umori, la troia romana era venuta molto presto rispetto a quanto immaginasse. Poi però ripensò al suo bel viso e alle sue labbra che sognava sempre quando accendeva la tv. La prima abbondante venuta la voleva lì dentro.
-Alzati Elisa!- così facendo uscì da I. mentre l’altra ragazza si spostava a malincuore, fece inginocchiare la iena e tenendola per i capelli se lo agitava di fronte al suo viso che ora lo guardava con la faccia di chi non desiderasse altro. Lei si fiondò sul suo cazzo e lo mise tra le labbra, lo guardava mentre con una mano lo segava tra le sue labbra, era impossibile resistere e Massimo solo tenendola per i capelli le venne in bocca. Sempre guardandolo I. ingoiò con un sorriso e leccava il membro ancora duro per non fargli perdere la consistenza e assaporare ogni goccia del suo sperma.
Dopo breve si aggiunse anche Elisa e allora se lo gustò da sola come un gelato mentre I. si dedicava al suo seno turgido.
-Scusami Elisa, ora prometto che mi occupo anche di te- e così dicendo Massimo diede ordine a I., che ormai eseguiva senza alcuna esitazione, di leccare bene il buco del culo della sua amica che presto doveva accogliere un ospite.
A Elisa nel culo piaceva tantissimo, ricordava ancora la prima volta che l’aveva preso lì e il dolore che ne era seguito, dalle volte successive però si era abituata arrivando persino a preferirlo agli altri buchi. Adorava il senso di dominazione che dava e la goduria che le veniva a sentire i suoi nervi tirare così forte. Ormai aveva finito di rimettere in sesto Massimo e si preparava ad accoglierlo.
Massimo girò Elisa e ne ammirò i fianchi e il culo, la prima volta che l’aveva scopata nel bagno del frecciarossa era venuto ben due volte dentro il suo culo da quanto era accogliente. Appoggiò un dito al buco e infilandolo si rese conto che I. l’aveva lubrificato bene, ci sputò sopra e appoggiò la cappella.
Elisa si sentì afferrare forte per i fianchi e poi sentì bene il colpo secco che il controllore aveva dato per entrare subito in profondità al primo colpo. I. di fianco a lei era a gambe larghe che si sditalinava con dolcezza per godersi il momento, lei invece era sconquassata e ben presto cominciò ad urlare, infatti Massimo con i suoi 23 cm era arrivato a sbatterle le palle sulla figa. Andava in profondità e allargava sempre più le gambe per arrivare più in fondo.
Elisa presa dalla goduria venne ancora e allungò le braccia a terra appoggiando la testa al pavimento. Massimo era appena venuto e poteva andare avanti così ancora per molto, decise di abbassare il ritmo ma solo per dare colpi ancora più duri e profondi. Mentre vedeva I. con una mano sul seno e una sulla vagina che si muoveva per il godimenti si abbassò e andò ad afferrare con entrambe le mani le tettone di Elisa. Si alzò sui piedi e cominciò a montarla così distruggendole il buco più duro che Elisa aveva. Ormai nel bagno sporco si udivano solo più le urla forti di Elisa e le palle che sbattevano, poi all’improvviso qualcuno bussò forte alla porta.
-Avanti! Fatemi entrare! Lo so cosa fate lì dentro!-
La voce bussava mentre un uomo da dietro urlava. Massimo andò a prendere un orologio, erano le 2 meno 20, la stazione era chiusa da ore.
Elisa era arrabbiata più del fatto che quella voce avesse interrotto il suo piacere più che del fatto di essere stati scoperti, I. invece si risvegliò di colpo, quella era la sua fine.
-Agente sono un controllore, qui &egrave tutto a posto può andare!-
-Ma quale agente- rispose la voce ‘sono Carmine il barbone che dorme in stazione, &egrave da un’ora che vi sento e ora voglio scopare!-
Il volto di I. si rasserenò, era solo un barbone, Massimo era un bel ragazzo e non avrebbe fatto fatica a sbatterlo via. Tuttavia il suo umore cambiò quando il controllore si scambiò un’occhiata d’intesa con quella troia di Elisa e pian piano girò la chiave per far entrare l’uomo.
Il barbone era sporco e con una lunga barba scura come i suoi capelli, entrando si trovò di fronte Elisa in piedi di si appoggiava a Massimo e gli segava lentamente il cazzo, mentre sdraiata a terra che si copriva con le mani quel poco che poteva la bella romana.
-Hai proprio trovato due belle vacche amico- il barbone parlava con Massimo e mentre dava una bella palpata al culo di Elisa ‘io non posso pagare ma non &egrave che mi faresti fare un giro? E’ da mesi che non mi posso pagare una puttana-
-Tranquillo bello! Queste sono così troie da essere gratis, questa &egrave la mia personale, però se vuoi puoi scoparti quella a terra, magari la riconosci pure’-
Il barbone osservò I. con ingordigia, però affermò di non avere idea di chi fosse. Per I. fu un sollievo almeno quello, si stava di nuovo mettendo a piangere immaginando a chi si sarebbe dovuta concedere e per di più sentendo come Massimo parlava di lei.
Mentre Massimo chiudeva nuovamente la porta il barbone si tolse i pantaloncini e quelle che una volta forse erano mutande. Ora il suo tanfo era insopportabile a I.che si ritrovò un cazzo sporco e con chiazze bianche sui peli delle palle vecchie di chissà quando.
I. si allontanò sentendo quel tanfo.
-Dove vai?? Il tuo padrone ti ha detto che sei mia e adesso me lo succhi come si deve!
-Non voglio, fai schifo da quanto puzzi!
Massimo e Elisa staccarono le loro labbra dal bacio che era in atto per godersi la scena, I. era disperata e ne aveva tutte le ragioni, quell’uomo era sporchissimo. Però Massimo ordinò a I. di accontentare l’ospite, minacciandola di rendere pubblica la foto e far sapere al mondo che cagna che era.
I. si inginocchiò di fianco al muro e le scese qualche lacrima dall’umiliazione, poi il barbone si fece avanti e con sommo schifo lei aprì la bocca. Cercò di non pensare al gusto schifoso, l’uomo erano mesi che non scopava e si vedeva, non riusciva a controllarsi e le stava letteralmente scopando la bocca. La iena provò a consolarsi pensando che sarebbe venuto presto, poi però ebbe una paura, paura che si concretizzò quando si sentì spingere forte la nuca ed inondare la bocca di sperma denso e di pessimo gusto, così diverso da quello che aveva, quello sì, ingoiato un’ora prima.
Finì a fatica di ingoiare e sperò che fosse finita lì, ma si rese ben presto conto che il barbone nonostante l’età avanzata non presentava segni di resa, si ritrovò il cazzo dell’uomo ancora duro in bocca.
Elisa e Massimo stavano facendo l’amore come due fidanzati ora, si alternavano uno sopra e uno sotto e si scambiavano lunghi baci, ogni tanto guardavano la disperazione sul volto di I. e la goduria su quella dell’uomo e si eccitavano ancora di più.
I. si alzò ma il barbone le tenne subito le mani al muro e cominciò a leccarle il seno prima di dirle che la voleva ancora. Così le aprì le gambe e le trovò ancora bagnate da prima, non fece così fatica a infilarglielo dentro mentre le diceva di tutto e di più ‘di mignotte come te non ne trovo mica facilmente, ogni tanto mi pago una nigeriana però chissà che malattie si ritrovano, magari chissà che non le prenda anche tu’ e la scherniva ridendo. I. però aveva ricominciato a provare qualcosa dentro di sé, si sentiva umiliata come mai nella sua vita ma allo stesso tempo eccitata come non mai. I suoi capezzoli erano ancora più duri di prima e da qualche minuto teneva le gambe attorno alla vita dell’uomo.
-Guarda che cagna che &egrave, stavolta ti batte- disse Massimo a Elisa mentre la sbatteva a pecorina.
-Credo di doverti dar ragione, neanche io sarei riuscita a scopare uno schifo così-
I. sentiva l’alito fetido dell’uomo su di se e sul suo seno, poi la situazione peggiorò quando il barbone le mise la lingua in bocca e la baciava, poi, senza più alcuna resistenza, le venne ancora copiosamente dentro, naturalmente senza preservativo.
In un primo momento I. riuscì ancora a venire, poi il panico si impossessò di lei al pensiero di non prendere la pillola. Il barbone aspettò che Massimo venisse un’ultima volta sulla schiena di Elisa prima di ringraziarlo con un inchino e uscire dalla porta con un sorriso a 32 denti (si fa per dire) sul volto.
I tre rimasero soli nel bagno e, mentre Massimo ed Elisa si sistemavano sorridendo e parlandosi, I. era ancora ferma come l’aveva lasciata il barbone. Era completamente nuda ed aveva lo sguardo perso nel vuoto, un po’ per l’orgasmo da poco provato un po’ per la situazione da lei vissuta.
Si era fatta scopare da 3 sconosciuti, tra cui un barbone, e tutto ciò l’aveva fatta godere come poche altre volte nella vita: da una parte faceva fatica a riconoscere questa cosa, dall’altra era soddisfatta e non pentita dell’avventura vissuta. Massimo ed Elisa, ormai pronti per tornare a casa, la guardarono e la salutarono senza riferirle parola se non qualche insulto, mentre lei, immaginando altre situazioni che potrebbero capitarle, iniziò lentamente a vestirsi’

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