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La mia amica Vale

By 5 Ottobre 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Lei, bella da togliere il fiato. Corpo sinuoso e atletico, magro con un culetto sodo ed una terza di seno che svetta fiera, forgiato da anni di pallavolo. Bel viso, occhi da infarto, fluenti capelli lunghi lisci. Insomma una ragazza dalla bellezza disarmante, che &egrave anche una persona molto socievole e alla mano. Fortunatamente, non conscia appieno della sua bellezza, non &egrave una ragazza che se la tira. A questo mondo se ne vedono di tutti i colori, e quindi non c’&egrave da sorprendersi di niente, ma desta comunque scalpore il fatto che sia ancora single a 25 anni. Cerca l’uomo della sua vita, un ragazzo serio, e non il divertimento di una sera. Alcune storie serie alle spalle, ma da qualche tempo nessuno &egrave più riuscito a conquistarla.

Nonostante questo atteggiamento da brava ragazza, come spesso succede, nasconde desideri e fantasie sessuali che sarebbe pronta a scatenare trovando un uomo che le liberi, ma che al momento sono in gabbia e non riesce ad esprimere. Anzi, anche in presenza di corteggiatori, fa fatica a non essere timida e lasciarsi andare da un punto di vista fisico, forse bloccata mentalmente.

Ci conosciamo da più di dieci anni e, nonostante gli undici anni che ci separano, abbiamo sempre parlato di tutto creando un forte legame tra noi. Da buoni confidenti abbiamo sempre condiviso pensieri e idee sul sesso. Le sue fantasie tendono a rimanere intrappolate nella sua mente e inevitabilmente restano solo parole. Ho sempre cercato di aiutarla a lasciarsi un pò andare, ad essere più disinibita. Raramente ci sono riuscito. Sono arrivato a regalarle svariati oggetti per il suo piacere: un vibratore, video porno, libri erotici ed altri gadget.
Valentina, questo il suo nome, ha apprezzato ma &egrave restia, anche sola, ad usarli e darsi piacere.

“Meno se ha, meno se ne cerca ed invece più se ne fa più se ne farebbe” dice lei, ovviamente alludendo al sesso.
“Divertendomi poco da sola, poi anche quando esco non sento quella voglia che mi spinge a lasciarmi un pò andare. Questo weekend invece ero a casa e ne ho approfittato per divertirmi da sola sia sabato che domenica, grazie dei regali, sono stati utili!”
Poi, &egrave partito quasi per gioco:
“Questa settimana perch&egrave non provi a farlo tutte le sere? Così arrivi al sabato carica per la discoteca! Magari salti addosso a qualcuno tu!” aggiungo per scherzo.
“Si può fare!” risponde con un mezzo sorriso Vale.
“Allora &egrave un ordine” concludo.

Dopo un paio di giorni mi dice che aveva iniziato bene ma poi aveva saltato la seconda sera perch&egrave aveva allenamento ed era uscita troppo stanca.
Io: “Male, mi hai disubbidito!”
Vale: “E quindi? Mi vuoi punire??”
Io: “Certo! Fino a sabato dovrai toccarti, almeno una volta al giorno, ma senza venire!”
Lei mi guarda stupita, ma incerta. Allora rincaro.
Io: “Ti dovrai portare fino al limite e fermarti! Puoi usare quello che vuoi ma stai attenta che se sgarri ti punisco nuovamente!”
Vale colpita, mi guarda e mi risponde solo con un balbettante “O-ok!”.

E’ venerdì sera e la rivedo. La vedo strana, irrequieta. Le chiedo subito com’&egrave andata e se aveva rispettato gli ordini.
Vale: “Mercoledì ho fatto come mi ha ordinato. Mi sono fermata, ma ero presa e ho continuato ancora. E’ stata durissima fermarmi, volevo davvero godere. Giovedì l’ho fatto prima di andare ad allenamento, ho fatto tutto l’allenamento su di giri. La cosa di dovere sottostare ad un ordine mi eccita, e mi ritrovo in un loop continuo di eccitazione che non riesco a sfogare. Nella doccia poi, sicura che non mi vedesse nessuna, mi sono anche toccata un pò. Ma sono stata brava. Purtroppo però oggi non sono riuscita a fermarmi. L’eccitazione della punizione non mi ha permesso di fermarmi in tempo. Sono venuta ma ora ho ancora più fotta!”

Io: “Bene, stai arrivando carica al Sabato. Ma purtroppo mi hai disubbidito e devi essere punita. E so già cosa farti fare. Domani sera quando andrai in discoteca con le tue amiche, non indosserai intimo!”
La vedo con gli occhi che mi trasmettono la sua paura ma al contempo eccitazione. Lei &egrave molto pudica, e sebbene utilizzi spesso vestiti scollati quando esce, so che mai e poi mai non indosserebbe il reggiseno, tantomeno le mutandine.
Ma gli ordini sono chiari. Vorrebbe dirmi che sono scemo, che non lo farà mai, ma questa cosa di ubbidirmi la sta eccitando e alla fine ne esce un flebile “S-si”.

Al che rispondo contrito: “Da adesso mi risponderai solo si padrone, e senza tentennamenti. Verrai punita se ciò non avverrà. E ti avviso, ho appena cominciato.”
La guardo, ha capito cosa deve dire se vuole stare alle mie regole.
Vale: “Si padrone!”
Io: “Domani mi manderai una tua foto per provarmi che hai obbedito all’ordine. E non fare la furba: voglio che indossi un vestito sexy, con scollatura. Non transigo. Capito?”
Vale: “Si… padrone!” un pò esitante, ma vedo che ha capito.

Il Sabato sera verso mezzanotte arriva un suo messaggio e due foto su whatsapp:
“Ho fatto come mi hai chiesto. Mi sento nuda e mi vergogno.”
Dalla foto si vede che &egrave un vestito nero, con una scollatura non tanto ampia, ma presente. In foto non si vede che manca il reggiseno, ma la seconda lo chiarisce: la schiena &egrave scoperta e non ce n’&egrave traccia. Sotto il vestito la copre quanto basta per celare le sue intimità.
“Hai rispettato le regole, ma mi sembra che sia esagerato questo sentirti nuda. Da davanti non si vede!”
Vale: “Ringrazio madre natura per avere le tette che stan su da sole…ma ti assicuro che il vestito &egrave leggero e se i capezzoli mi si induriscono si vedono bene!”
Io: “Bene. Allora voglio che tu faccia conoscenza con un ragazzo e faccia in modo che si vedano. Se non sei eccitata, fai in modo di andare dove c’&egrave corrente o inventati quel che vuoi, e come dimostrazione voglio una foto! Puoi usare la scusa di farti una foto con lui”
Vale esita un pò, ma poi alla fine arriva un “Si padrone”.
Io: “Hai letto subito ma esitato, sai che non devi farlo. Per punizione, voglio che ti lasci palpare dove e come vuole il tipo”. So che la sua timidezza la porta a non farsi toccare troppo la prima volta che va con uno e mi piace spingerla sempre un pò più in la del suo limite. Anche a lei deve piacere questa cosa perch&egrave mi arriva, questa volta subito, un “si padrone” seguito da “mi sto vergognando tantissimo, ma sono anche tremendamente eccitata”.

Da li non la sento più per diverse ore, tant’&egrave che inizio a pensare che non trovi nessuno anche stasera. Poi ripenso a com’&egrave vestita e la cosa mi pare davvero strana. Infatti sulle 4 mi arriva una foto di lei con un ragazzo. La poca luce non rende chiara la foto ma dai riflessi si notano i capezzoli che si ergono sotto al vestito. Non vedo l’ora di sapere da lei il prosieguo.

L’indomani la sento, verso cena. Dopo qualche preambolo, le chiedo di raccontarmi in dettaglio com’&egrave andata la serata.
Vale: “Innanzitutto quando mi hanno vista vestita così le altre non ci credevano. Per fortuna che c’erano solo le mie due migliori amiche che alla fine erano anche contente che mi lasciassi un pò andare, conoscendomi. Ovviamente non le ho detto che era un ordine e mi sono inventata una palla quando mi hanno chiesto il motivo.
Poi la sera &egrave passata senza particolari sussulti. In molte erano svestite più di me, non destavo troppe attenzioni per fortuna. Ho ballato con le altre, e girato un pò finch&egrave non abbiamo conosciuto questi ragazzi che ci hanno impezzato. Uno era carino e non faceva che guardarmi le tette. Mi piaceva. Ho pensato al tuo ordine. Mi sono allontanata dalle mie amiche e gli ho chiesto se mi accompagnava a prendere da bere. Mi sono fermata in un corridoio dove arrivava dell’aria fredda e tra quello e la mia eccitazione mi sono diventati subito duri.
Abbiamo scambiato due battute e gli ho chiesto se potevo fare una foto. Lui ovviamente non ha avuto nulla da ridire e sono riuscita a mandartela. Ho avuto paura per un attimo che mi chiedesse di mandargliela, sai che imbarazzo se girasse una foto così?? Per fortuna non ha detto nulla e ho capito perch&egrave subito. Mi sono accorta che mi guardava le tette, quasi in maniera spudorata. Mi ha chiesto se avevo freddo e gli ho detto di si. Mi ha fatto dei gran complimenti e dopo un pò stava per baciarmi ma sono arrivati dei suoi amici che l’han chiamato ed &egrave dovuto andare via! Che rabbia!!!
Ti giuro che stavo per scoppiare, una volta che trovo uno che mi piace! Quindi mi dispiace deluderti, ma non mi ha toccata. Poi siamo rimaste li fino la chiusura, ma ci hanno attaccato bottone solo dei tipi brutti a cui non abbiamo dato corda.”

Io: “Bene quindi ti piace. Ti sei fatta almeno dare il numero?”
Vale: “Si ce li siamo scambiati. Ma io non ho intenzione di chiamarlo, se mi vuole mi cerca lui!”
Io: “Si, so che di solito &egrave così, ma questa volta hai una certa foto che potresti inviargli!”
Vale: “Oddio no, non farmi inviare quella foto! Non lo conosco nemmeno bene! Me la ritrovo su facebook subito!”
Io: “Oggi sono in buona, facciamo così: puoi non madargli la foto così com’&egrave, puoi tagliare dove si vedono i capezzoli, ma gliela devi mandare. E’ un ordine. Inoltre visto che sono stato buono da questo lato, ti farò fare qualcos’altro. Sei a casa?”
Vale: “Si certo. La foto l’ho inviata. Oddio cosa mi vuoi far fare? ”
Io: “Devi rispondermi sempre si padrone quando ti do un ordine!”
Vale: “Si padrone, scusami.”
Io: “Voglio che prendi il vibratore e ti masturbi, ma ti devo punire: devi prendere due mollette e metterle sui capezzoli finch&egrave non godi”
Vale: “Si padrone. Ma fanno male!” Si vede che non vuole farlo, spinta dalla paura di una punizione maggiore ha risposto si, ma ha comunque obiettato e quindi le dico: “Visto che ti lamenti, voglio una foto che dimostri che l’hai fatto”.
Capendo che ogni minima mancanza o obbiezione non fa altro che amplificare la punizione, risponde solo con un “Si padrone”. So benissimo che avrebbe odiato mandarmi una foto di lei nuda, anche solo del seno, ma credo sia davvero troppo eccitata ad essere in balia dei miei ordini. Nessuno l’aveva costretta, ma sembra avere ormai accettato di buon grado la parte da schiava. Ora attendo la foto curioso se terrà fede veramente all’ordine dato.
Quella stessa sera mi arriva la foto. Si vede un seno e la molletta che preme sul capezzolo duro.
Mi scrive dopo un pò. “Non pensavo di poterlo fare, ma ero incredibilmente eccitata. E ancora adesso, dopo essere venuta lo sono. In realtà &egrave un misto di eccitazione e vergogna. Sono in attesa dei prossimi ordini.”
Io: “Ti ha scritto il tipo della discoteca, dopo che gli hai inviato la foto?”
Vale: “Si, mi ha chiesto perch&egrave ho tagliato la foto. Non gli ho ancora risposto.”
Io: “Diglielo. Perch&egrave l’hai fatto?”
Vale: “Ma-ma….perch&egrave si vedono i capezzoli! Dai mi vergogno!”
Io: “E’ un ordine!”
Vale: “Si padrone”
Vale: “Ha risposto che se lo ricorda bene… mi ha chiesto se sono duri anche ora”
Io: “Toccali e poi rispondigli!”
Sapevo che lei in stato di eccitazione li avrebbe avuti molto sensibili.
Vale: “Gli ho risposto di si.” Nonostante fosse scritto potevo percepire che lei si stesse arrendendo ai miei ordini e si lasciasse finalmente andare.
Vale: “Lo temevo. Mi ha chiesto una foto.”
Io: “Digli che glieli fai vedere dal vivo, se ha casa libera”
Vale: “Ha detto di si, mi ha dato l’indirizzo e mi ha detto di andare subito da lui.”
Io: “Bene, vestiti sportivo, maglietta leggera e niente reggiseno. Fai quello che dovevi fare in discoteca, lasciati palpare per quanto vuole lui. Poi decidi tu se farci altro, per questa volta. Mi raccomando, resoconto completo mentre torni a casa”.

Finalmente si sta lasciando andare, con la scusa dell’essere obbligata. Prevedo che si diverta parecchio.
Mi arriva una nota vocale in tarda serata.
Vale: “Sono arrivata da lui che mi ha accolto calorosamente, e devo dirti che già ero eccitata e poi vederlo in canottiera, con quel suo bel fisico, mi ha montato una fotta fotonica. Subito mi ha detto che ero stata di parola, dato che la mia maglietta leggera lasciava intravedere tutto. Mi ha cacciato la lingua in bocca subito, abbiamo limonato per un sacco di tempo, ero eccitata ma la mia parte razionale voleva capire che tipo fosse, per non farmi usare una tantum. Ho cercato, tra un bacio e l’altro, di fargli qualche domanda, e quello che mi diceva non mi piaceva. Mi ha confermato in pratica che si voleva solo divertire e che non voleva niente di serio, e mi ha detto che mi considerava una troia per come mi ero comportata. Mi sono sentita offesa ma ero anche eccitata. Non riuscivo a smettere di baciare quello stronzo. Avevo le sue mani già sul mio culo, che palpava ormai da diversi minuti, poi ha iniziato a farsi più intraprendente e ravanarmi le tette. Non volevo ma mi hai ordinato di lasciarlo fare e quindi ho dovuto. Ha infilato sotto le mani e dopo avermi rudemente palpata mi tirava e torturava i capezzoli estremamente duri e sensibili. Ed infine con una mano &egrave sceso e si &egrave insinuato nelle mie mutandine. Nel mentre ho iniziato a dirgli che non ero una troia e non volevo andare oltre, ma lui continuava e non riuscivo a ribellarmi. Eravamo seduti e lui ha iniziato ad insultarmi dandomi della zoccola. Mi sono alzata in piedi in un moto di lucità per smettere, gli ho dato le spalle ma anche lui si &egrave alzato e mi &egrave venuto dietro, mi ha appoggiato il pacco sul culo, e mi ha piegato a 90 tirandomi fortissimo entrambi i capezzoli. Poi mentre ancora me lo faceva sentire ha cercato di infilarmi le dita dentro, ma sono riuscita a divincolarmi e andarmene da lui. Che stronzo!!! Gliel’avrei anche data se non fosse stato così bastardo con me, anche solo per una sera. Sto tornando a casa in un misto di rabbia ed eccitazione.”
Io: “Passa da me. Ho delle cose per te.”
Vale: “Ma ora? E’ tardi…”
Io: “Nel caso non fossi stato chiaro, &egrave un ordine.”
Vale: “Si padrone”

Poco dopo arriva da me, &egrave in uno stato alterato per com’&egrave andata la serata ed &egrave vestita in modo davvero sexy, con una maglietta leggera che lascia intravedere le forme dei suoi seni. Capisco perch&egrave cercava scuse per non passare, Vale odia farsi vedere così mezza nuda.
Io: “Ho due sorprese per te. La prima &egrave un oggetto che attendevo di darti da un pò, ma visto com’&egrave andata questa sera, penso che sia giunta l’ora.” nel mentre le consegno il pacchetto che lei subito apre curiosa, poi mi guarda con espressione interrogativa.
Io: “Quello che vedi &egrave un vibratore mentre questo qui di fianco &egrave il suo telecomando, che terrò io. Lo infilerai dentro e ti potrò portare in giro vestita con quell’affare che azionerò a mio piacimento. Sarà divertente!”
Mi guarda con occhi sgranati. Vorrebbe dirmene di tutti i colori ma sa già che se si ribella poi verrà punita e non vuole peggiorare la sua situazione.
Io: “Ora lo proviamo. Ti ordino di metterlo subito.”
Nel mentre che lo infila metto le pile al telecomando. Ci sono sette velocità selezionabili sopra, sarà interessante capire il suo grado di sopportazione. Mi siedo sul divano, lei &egrave davanti a me vestita che cerca di abituarsi a quell’intrusione.

Io: “Ora lo azionerò per gradi. Mi raccomando, dovrai sempre chiedermi il permesso di venire altrimenti sarai punita.”
Velocità uno: sembra quasi che non vada, nulla si percepisce se non una piccola smorfia sul suo volto.
Velocità due: inizia a sentirsi un flebile ronzio, la vedo iniziare ad accusare, gambe tremanti, volto leggermente arrossato e dopo poco i capezzoli iniziano a spuntare dal leggero tessuto della maglietta.
Velocità tre: le gambe le cedono e si mette in ginocchio sul divano con le mani appoggiate allo schienale. SI sta arcuando sempre più, segno che il vibratore fa senza dubbio effetto. Inizia a mugolare. Lascio questa velocità per un tempo prolungato. La vedo sofferente concentrata su quell’intrusione anomala.
Mi chiede se può toccarsi. Ha molta voglia in arretrato da sfogare e decido che merita di sfogarla, non ho intenzione di farla penare ulteriormente. Le rispondo di si e si infila subito una mano sotto i pantaloncini. Ormai &egrave completamente appoggiata col busto allo schienale.
Velocità quattro: ora geme molto forte. La vedo contorcersi e in un minimo momento di velocità mi guarda e mi chiede se può venire. Le rispondo ancora una volta affermativamente e la vedo dar sfogo a tutto il suo piacere. Si agita col viso rosso, gli occhi chiusi e dalle labbra le esce un “ahhhhhh” prolungato. Dopo qualche momento si lascia cedere sul divano.
Spengo il vibratore e penso che se la velocità 4 le fa questo effetto, ci sarà da divertirsi.
Vale mi ringrazia dicendo che ci voleva proprio, ma che ora &egrave esausta.

Io: “Ho già tante idee su come usare il giocattolo nuovo, ma per il momento mettilo via che &egrave l’ora della seconda sorpresa.”
Nel mentre che lo toglie, vado a prenderle la seconda sorpresa. Torno con una ricevuta e una piccola sportina.
Mi guarda con aria incuriosita, e oserei dire un filo preoccupata. Ormai ha capito che non c’&egrave da apsettarsi niente di buono. O meglio, niente che farebbe da sola. Ho capito però che questa storia di farsi comandare le piace molto. Non si sente più costretta a rispettare quel ruolo da brava ragazza che la cultura moderna le impone. Sa che non &egrave più lei che decide, ma io. E lo faccio per il suo divertimento fisico.
Io: “Ho prenotato una notte in un hotel al mare a ****** il prossimo weekend. Staremo fuori un paio di giorni e andremo al mare. Siamo a più di cento km da qui e nessuno ci conosce. Ne approfitterò per farti disinibire in spiaggia e per trovarti uno da chiavare. Ti assicuro che farò tutto il possibile perch&egrave tu non torni a casa senza averlo fatto. Sarà facile trovarti uno per una notte. Ah, e in questo sacchetto c’&egrave il tuo costume.”
Vale sgrana gli occhi, con paura per quello che posso averle comprato.

Apre il sacchetto e tira fuori il contenuto.
Vale: “Che fosse un costume bianco l’immaginavo, ma questo oltre che essere molto trasparente &egrave pure piccolo!”
Io: “Ringrazia che ce l’hai il costume, la prossima volta ti porto in una spiaggia nudista. Il pezzo sopra &egrave una taglia più piccola, così ti strizza ancora di più le tette. Puoi sempre stare in topless, ma credo che con quello sarai ancora più eccitante.”
Giurerei di avere visto un luccichio nei suoi occhi, come di eccitazione.
La serata si conclude con un interessante preludio al prossimo weekend.
La settimana passa veloce ma non senza inconvenienti.
Siccome con l’hotel che avevo prenotato ho avuto dei problemi ho dovuto annullare la prenotazione, ma fortunatamente ho trovato sempre in zona un mini appartamento con due camere da letto e un piccolo soggiorno, che affittano in estate e che fortunatamente quel weekend era libero. E ciliegina sulla torta &egrave a pochissimi passi dalla spiaggia.
In un primo momento Vale si era detta contenta che saltasse tutto, aveva paura di quello che le avrei fatto fare. Quando le ho detto che ho trovato l’appartamento e non saltava nulla, non mi era sembrata poi tanto preoccupata.
Comunque visto il cambio dovuto, decidiamo di partire il venerdì sera per avere anche tutto il sabato per potere stare in spiaggia.

Partiamo tardi, a causa del lavoro. Viaggio in auto, io alla guida e lei a fianco a me. E’ vestita con short di jeans e una maglietta leggera chiara sopra ad un intimo blu acceso.
Per iniziare da subito a farle capire che weekend l’aspetta e per tenerle alto il livello di eccitazione, le ordino di tenere il vibratore mentre io avrei azionato il telecomando.
Mentre inizio a raccontarle di come ho intenzione che non termini il weekend senza che lei abbia scopato con qualcuno, aziono il vibratore a velocità uno e poi due. Vedo che inizia ad accaldarsi.
Le dico che l’avrei mostrata in spiaggia, approfittando del fatto che nessuno la conoscesse. Velocità tre. Vale &egrave sempre più eccitata dalle mie parole e dal vibratore.
Aumento ancora la velocità. La vedo agitarsi e gemere sempre più.
Decido di spegnere.
Ci rimane male e mi guarda malissimo.
Io: “Non voglio farti venire, ti voglio tenere eccitata ma non devi godere stasera…ti voglio tenere per domani!”
Vale: “Dai ti prego un altro pò… non vengo ma non spegnerlo ora”
Mi guarda con occhioni dolci supplichevoli.
Io: “A velocità quattro non hai resistito l’ultima volta… ora pensi di reggere di più?”
Vale: “Si, ne ho bisogno…accendi, non mi puoi lasciare così!”
Io: “Facciamo così, ti accontento per questa volta ma devi essere di parola. Se vieni, verrai punita. E non potrai ribellarti a quello che ti ordinerò.”
Sembra per un attimo spaventata ma &egrave troppo su di giri per pensarci adesso.
Vale: “Si, padrone”
Io: “Brava schiavetta, vediamo se resisti… io dico di no”
Lo aziono come l’avevo spento e vedo lei subito agitarsi contenta che il piacere sia ripreso.
Aspetto un pò, poi aumento la velocità a cinque. E dopo qualche minuto a sei. Vedo lei che non ce la fa più anche se cerca di resistere.
Vale: “Ti prego, posso venire?”
Io: “Vieni ma ne pagherai le conseguenze!”
Piega la testa all’indietro e chiude gli occhi, inarcando il busto.
Le sfugge un “ahhhhhhhhhhh” liberatorio.
Le lascio il tempo di riprendersi, mi guarda preoccupata.
Io: “A tempo debito, ti dirò la punizione”. E riaccendo il vibratore.

Arriviamo tardi e decidiamo di sistemarci e andare subito a dormire, un pò per la stanchezza della giornata e un pò per andare al mare presto la mattina seguente.

Sabato mattina ci svegliamo di buon’ora e ci dirigiamo in spiaggia. Uscendo dall’appartamento, attraversiamo la strada e la pineta e siamo in spiaggia. E’ stretta ma molto lunga, e siamo capitati in un tratto di spiaggia libera, tant’&egrave che il primo bagno visibile dista diverse centinaia di metri da noi.
E’ presto e c’&egrave poca gente ancora, decidiamo quindi di stendere i teli e di sitemarci.
Valentina non fa alcuna fatica a mettersi in costume, data la poca gente presente e l’età media molto avanzata.
Ovviamente indossa il costume che le ho comprato, la parte di sotto &egrave a brasiliana e la parte di sopra, più piccola del dovuto, le provoca un effetto push up (non che ne avesse bisogno) di sicuro impatto.
Nonostante non abbia mai fantasticato su di lei, data l’amicizia che ci unisce, devo ammettere che il suo fisico scolpito da anni di pallavolo fasciato in quel costumino &egrave parecchio eccitante.
Ci sdraiamo e per qualche ora non succede nulla, la passiamo a riposarci e studiare la nuova spiaggia.
Nel mentre attorno a noi si riempie abbastanza di gente. Fortunatamente ci sono anche parecchi ragazzi giovani.

E’ arrivata l’ora di iniziare a giocare, sono le dieci e comunico a Vale il primo ordine: “Ora che c’&egrave abbastanza gente, dovrai passeggiare un pò tra il bagnasciuga e i nostri teli”.
La vedo molto contratta inizialmente, va verso l’acqua e dopo essersi bagnata i piedi ritorna subito al telo molto velocemente.
Io: “Non ci siamo. Prima cosa, devi farti vedere, specialmente dai ragazzi. Cammina lenta, sorridi a tutti, e poi in acqua voglio che fai il bagno. Poi al rientro cammina ancora più piano, sii sensuale, e voglio che studi i ragazzi che ci sono perch&egrave mi dovrai dire quali ti ispirano. Tutto chiaro?”
Vale: “Si padrone”
Sembra scocciata del mio richiamo ma il mio nuovo ordine ha destato in lei eccitazione, lo posso notare bene dai capezzoli duri che spuntano dal costume. E’ davvero sensuale così, non oso immaginare col costume bagnato.
Si incammina verso l’acqua, questa volta con fare lento. Nel mentre, due ragazzi si avvicinano a me.
Il primo si presenta: “Ciao sono Andrea, e lui &egrave Marco. Eravamo qui vicino e non abbiamo potuto non sentire quello che vi siete detti. E’ la tua ragazza? Beato te!”
Sembrano simpatici e anche due possibili obiettivi per Vale, avendo un discreto fisico. Decido in ogni caso di termeli buoni.
Io: “In realtà non &egrave la mia ragazza, ma una mia buona amica. Come avete sentito, sono il suo padrone. E’ molto timida e sto cercando di disinibirla”
Andrea: “Se vuoi consideraci a tua disposizione per aiutarti, ahahahaha”
Io: “Vedremo cosa si può fare.”
Marco: “Non siete di qua vero? Non vi ho mai visto!”
Io: “No non siamo di qua, siamo in vacanza solo questo weekend”
Poi il discorso prosegue, mi raccontano un pò chi sono loro, sembrano bravi ragazzi e fanno grandi apprezzamenti sul fisico di Valentina e sembrano accettare di buon grado il fatto di non forzare le cose ma lasciare a me ogni decisione.
Nel mentre osservo Vale che fa il bagno e vedo che dall’acqua ci vede.
Riemerge dall’acqua e lentamente esce. Cammina con calma scrutando le persone presenti in spiaggia e torna da me. Nel frattempo mando via i due ragazzi e gli dico di aspettare pazienti e gustarsi la scena. In realtà i loro teli sono abbastanza vicini ai nostri in posizione più arretrata, ed hanno un’ottima visione di lei al suo ritorno.
Il costume bagnato la fa sembrare praticamente nuda. Non solo la parte di sopra ma anche il pezzo sotto, bagnati sono totalmente trasparenti. Vale ormai non sembra farci caso, evidentemente sta iniziando a farci l’abitudine. Non so se &egrave l’eccitazione o il freddo per il corpo bagnato, ma i capezzoli risaltano ancora, più duri che mai, ed ora &egrave visibile anche l’areola. In pratica &egrave come se fosse nuda, ma in questo costume &egrave ancora più eccitante.

Vale: “Con chi stavi parlando?”
Io: “Prima voglio il tuo resoconto!”
Vale: “C’&egrave un ragazzo a riva molto carino, ma &egrave con una ragazza. Poi un gruppetto ma su quattro se ne salva solo uno. Ed infine i due ragazzi con cui hai parlato, mi sembrano carini!”
Io: “Ottimo. Com’&egrave andato il giro? Come ti senti?”
Vale: “Mi sto piano piano abituando. All’inizio c’era un signore che mi faceva i raggi X e…”
“non c’&egrave bisogno dei raggi X, ti si vede tutto!” la interrompo io.
Lei non se n’era accorta, ma si guarda e d’istinto si copre e si rimette subito sdraiata.
Io: “Mi vuoi dire che in tutto il giro non te n’eri accorta?”
Vale: “Ero concentrata a guardare le persone!”
Io: “Ora vai a fare conoscenza con i ragazzi, e poi dato che il sole scotta ed &egrave ormai ora di pranzo rincasiamo. Invita i due ragazzi a pranzare con noi, su!”
Vale: “Mi asciugo e vado!” nella speranza di non dovere andare così nuda.
Io: “Risposta sbagliata, lo sai come devi rispondere!”
Vale: “Si padrone! Scusa”
Io: “Ora vai, e per punizione, stenditi in mezzo a loro due così ti possono ammirare ancora meglio!”
Vale: “Si Padrone!”

La vedo alzarsi e dirigersi da loro, li saluta si presenta e poi si stende in mezzo a loro, che la scrutano centimetro per centimetro. Lei invece non può non essersi accorta dell’effetto che fa loro, dato che entrambi un’evidente erezione evidenziata dal costume a slip che indossano.
Dopo le presentazioni e qualche battuta, lei li invita a pranzo da noi e loro ben volentieri accettano.
Tutti e quattro poi raccogliamo le nostre cose e ci incamminiamo.
Preparo un pranzo leggero e veloce con le provviste che ci eravamo portati da casa, nel mentre Vale si cambia perch&egrave il costume non era anora asciutto e si mette il completo intimo blu acceso e sopra un paio di pantaloncini corti e una t-shirt leggera.
Mentre finiamo il pranzo chiacchieriamo del più e del meno ma ben presto i discorsi cadono sul sesso. Complici anche tutti gli alcolici che avevo trovato e tirato fuori dalle battutine si passa a cose sempre più spinte. Valentina si vergogna e diventa rossa quando alludono al fatto che &egrave la mia schiavetta, io colgo la palla al balzo per esercitare il mio potere e metterla ancora più in imbarazzo ordinandole di togliersi il reggiseno.
Io: “Facciamo un gioco: chi indovina il colore del reggiseno vince un premio”
I ragazzi non vedevano l’ora e rispondo in fretta.
Marco: “Nero”
Andrea: “Blu”
Valentina toglie il reggiseno da sotto la t-shirt e risulta essere Andrea il vincitore. Ammette che per sua fortuna era riuscito a intravederlo nella poca scollatura che la t-shirt aveva.
Io: “Vale Andrea ha vinto e deve riscuotere il premio: mettiti seduta su di lui dandogli la schiena e lasciati palpare le tette da sotto la t-shirt per cinque minuti.”
Vale: “Ma dai davanti a tutti mi vergogno!”
Io: “Dal momento che continui a non rispondere correttamente, togliti subito la maglietta!”
Vale: “Si padrone!”

Sfilandosi la t-shirt si va a sedere sulle gambe di Andrea, che ha già un’erezione ed in questo modo la fa sentire alla Vale appoggiandosi sul suo sedere. La scena poi di lui che le palpa pesantemente il seno &egrave dannatamente eccitante, anche per me. Decido nel frattempo che sono distratti di riprendere tutta la scena col telefono che avevo in mano.
Passati i cinque minuti fermo Andrea, già abbondantemente eccitato dall’aver avuto fra le mani quel seno così sodo.

Io: “Il gioco continua: di che colore ha le mutandine?”
Andrea, ancora vicino a lei che nel frattempo si era rimessa in piedi, le tira giù i pantaloncini per vederne il colore. Vale protesta e dice che non &egrave giusto.
Io: “Ok Vale, Andrea &egrave squalificato! Ma Marco non ha ancora risposto!”
Ovviamente approfittando della mossa di Andrea, Marco aveva visto che erano blu e non sbaglia.
Io: “Vale spogliati completamente. Tu Marco, hai vinto e puoi riscuotere il premio. Come prima puoi toccarla a piacimento, su tutto il corpo questa volta. Sempre 5 minuti.

Marco si alza in piedi, va dietro a Vale, che ormai sembra solo un oggetto nelle loro mani, e le fa appoggiare le mani sulla tavola, e allargare un pò le gambe. Inizia quella strana perquisizione, e si sposta subito dalle tette alla figa. Dopo qualche minuto di palpeggiamento estremo in cui si accorge di quanto lei sia bagnata, decide di penetrarla con un dito, e poi due. Inizia a masturbarla sempre più con foga e lei &egrave sempre più persa, nonostante l’apparenza di contegno che cerca di darsi. I cinque minuti passano e li interrompo prima che lei possa venire, in modo che rimanga in questo stato di eccitazione.
Io: “Bene, il gioco continua. Ora per par condicio, sarà lei che dovrà indovinare qualcosa di voi! Indossando solo un pantaloncino e una maglietta, optiamo per il numero di scarpe! Se non indovina, si dovrà inginocchiare davanti a voi e vi dovrà fare una pompa!”
Ci prova ma sbaglia entrambi i numeri e così si deve inginocchiare davanti a loro, che velocemente si sono già spogliati.
Inizia con Marco, prima timidamente e poi sempre con più ardore. E’ eccitata e sfoga tutta la sua voglia repressa. Dopo averlo leccato tutto e succhiato, se lo infila tutto in gola, arrivando fino alla base, nonostante le dimensioni non siano piccole. Continua finch&egrave non &egrave sul punto di venire lei se ne accorge e vorrebbe toglierlo, ma lui le tiene la testa giù e non la lascia, così lei &egrave costretta ad ingoiare tutto. Lo guarda male, ma già Andrea reclama. Senza darle nemmeno il tempo di respirare, la prende e glielo infila in bocca. Anche per lui la stessa dedizione di prima da parte di Valentina. Andrea, il più loquace dei due inzia ad apostrofarla come “troia succhiacazzi” e “schiavetta ninfomane”, cosa che la spinge ad essere ancora più eccitata e metterci ancora più foga. Dura poco e le viene in gola anche lui. Lei in preda all’eccitazione non ha nemmeno provato a togliersi, ma ha ingoiato tutto di buon grado.
Ce l’ho durissimo anch’io ma decido di resistere e l’unica cosa che faccio &egrave continuare a riprendere col cellulare.

Io: “Bene. Ora inizia il vero gioco, con in palio il premio più importante. Inizierete leccandogliela e nel mentre che vi tornano duri, la preparerete. Poi, la scoperete a turno. Nel mentre che uno la scopa, l’altro se lo farà succhiare. Il primo che viene &egrave eliminato. Chi rimane le potrà fare il culo! Diglielo Vale!”
Vale: “Uhm…S-si…il culo! Però ora ho voglia, vi prego…”

Non se lo fanno ripetere, la stendono subito sul divano e Andrea inizia a leccargliela. Marco le lecca le tette intanto le prende una mano e gliela mette sul cazzo per farsi fare una sega. In un baleno gli torna duro, e prende il posto di Andrea il quale ne approfitta per farsi fare un altro bocchino, e ben presto entrambi sono di nuovo pronti. Lei non vede l’ora finalmente di farsi scopare come si deve.
In un attimo di lucidità esclama “il preservativo!” ricordando che non prendendo la pillola, potrebbe rimanere incinta.
Ne passo alcuni al volo ai ragazzi, che inizialmente non avendone dietro con loro si erano preoccupati, e tutto continua rapidamente. Inizia Marco a scoparla, &egrave il più delicato e la penetra piano ma non ce ne sarebbe bisogno, &egrave talmente bagnata che entra facilmente. Nel mentre Andrea la scopa in bocca. E’ violento, l’afferra per i capelli e usa la sua bocca come fosse una figa. Glielo infila tutto dentro e poi esce e poi lo reinfila. Lei ha i goccioloni ma sta godendo come non mai. Si &egrave finalmente lasciata andare.

Dopo l’ennesimo orgasmo si rende conto che Andrea, con la sua irruenza, le causerebbe non pochi problemi al culetto, ormai da anni non abituato ad intrusioni. Cerca allora di concentrarsi per farlo godere prima di Marco. Ma &egrave ora del cambio, Marco si sfila e glielo mette in bocca, mentre Andrea si abbatte come una furia in lei scopandola molto violentemente e nel frattempo insultandola. Cerca di fare piano con Marco per non farlo venire, e ci riesce.
Cambio. Marco &egrave di nuovo dietro a penetrarla mentre Andrea dovrebbe infilarglielo in bocca, ma esita e la prende a colpi di cazzo sul viso.
Marco che già la sta scopando con foga, a vedere quella scena non può fare altro che venire.

Ora lei &egrave preoccupata mentre Andrea ha un ghigno malefico in volto.
Prima di procedere a riscuotere quanto pattuito, si ferma, la gira a pancia all’aria ed inizia a penetrarla in figa prima con due dita, poi con tre, ed infine con quattro. Vale si sente riempita da quell’intrusione forzata, e lui muove le dita con furia incredibile regalandole l’ennesimo orgasmo. Poi toglie le dita tutte bagnate dai succhi di lei, la rigira culo in aria ed inizia a penetrarla dietro, preparandola quindi con un lubrificante “naturale”.
Nota che anche solo un dito entra a fatica da quanto &egrave stretta, ma pian piano cede e ne infila un secondo e inizia un movimento al quale lei ben presto si abitua.
La scena &egrave molto eccitante: lei su divano con le ginocchia appoggiate e il culo in alto e la faccia schiacciata contro il divano, un giocattolo nelle sue mani. I lamenti di dolore di lei ben presto si sono trasformati in godimento.
Andrea però si ferma ed estrae le dita. La offende in tutti i modi, dicendole che le spaccherà il culo e lei dovrà solo subirlo. Glielo appoggia e poi lentamente spinge dentro. Non &egrave molto delicato e dopo poco glielo sbatte dentro di forza e inizia a fare un su e giù selvaggio, al quale lei non può fare altro che arrendersi. La usa per quanto vuole, finch&egrave non sta per venire.
Andrea: “Ora lo tolgo, ma ti vengo dentro. Ti metto incinta, troia”
Vale: “Nooooooo! Ti prego, spaccami il culo e vienimi li dentro ma non mettermi incinta ti supplico
Lei per la paura si contrae tutta e lui gode ancora di più e scarica tutto nel suo culetto.
La scopata &egrave terminata e sono tutti e tre stremati.
Anche se io che conosco bene Valentina so che ha sicuramente ancora voglia. L’hanno scopata poco, per lo più si sono divertiti con la sua bocca e il suo sedere.
Chiudo la registrazione e mentre i ragazzi si rivestono mi lasciano i loro numeri di telefono. Poi salutano e se ne vanno.
Io sono eccitato come non mai dopo quello a cui ho assistito.
La prendo in braccio e la porto in camera da letto….
Vale mi chiede dove la porto e mi dice di metterla giù.
E’ nuda, spettinata e ancora provata. Il sudore fa risaltare ancora di più lo splendido seno.
Sono talmente eccitato che basta il mio sguardo, non ho bisogno di parlare.
Lei sembra titubante ma si rende conto della situazione. “Ormai mi ha vista, mi sono divertita e per una volta voglio continuare a divertirmi e non pensare, almeno per questo weekend” pensa tra se e se.
In preda alla furia la butto sul letto a pancia in giu e in un attimo mi tolgo quel poco che indosso. Vedo sul comodino la mia gopro e decido di accenderla, nel caso non dovesse mai più ricapitare.
Nel mentre lei cerca di rialzarsi, ma riesce giusto a mettersi a carponi prima che l’afferro, io in piedi a fianco al letto, e la tiro verso di me penetrandola da dietro.
Vederla scopare e lasciarsi andare mi ha veramente eccitato e la monto con foga. Non ho un cazzo esagerato, diciamo normale, ma ho un incredibile durata e resistenza. Lei, che sa tutto di me essendo confidenti intimi, sa che cosa l’aspetta. Inizialmente si lascia usare come una marionetta, ma dopo un pò inizia ad essere partecipe e a incitarmi.
Questo mi galvanizza ancora di più, esco da lei e violentemente la alzo in piedi e poi la schiaccio contro il muro. La alzo e la sbatto contro la parete della camere, e quando la penetro la guardo nei suoi occhi languidi che mi fanno capire che non aspettava altro.

Cambiamo svariate posizioni, dal muro passiamo a lei in piedi appoggiata alla cassettiera ed io dietro e poi di nuovo sul letto, finch&egrave non ci troviamo io steso e lei a smorzacandela.
Posso vedere lei che si impala da sola e mi cavalca furiosamente, con i suoi seni che dondolano a ritmo, ipnotizzandomi.
Lei ormai pensa solo a godere. Aumenta il ritmo della cavalcata, &egrave sempre più bagnata, ed anch’io lo spingo sempre di più finch&egrave, guardandoci negli occhi non godiamo insieme. Lei crolla su di me. Mi dice “Questa si che &egrave una scopata” mentre ancora respira affannosamente.

Lentamente ci riprendiamo. E ci rendiamo conto. Non mi sono messo il preservativo e le sono venuto dentro.
Io: “Beh, sempre meglio io che Andrea! O qualcun altro.”
Vale: “Sono verso la fine del mio periodo, non volevo rischiare, ma spero comunque che non sia successo niente.”
Io: “Sai l’idea di ingravidarti mi eccita perversamente, mi sta già tornando duro”
Vale: “Io ora sono distrutta e mi vado a fare la doccia. Ho sperma ovunque”
Io: “Ti accompagno sotto la doccia!” Nel frattempo spengo la gopro.
Vale: “Non ci credo, ci hai ripreso?? Non me n’ero accorta!!!”
Io: “Si ed ho fatto bene, &egrave stata una signora scopata!”
Vale: “Ok ma che hai intenzione di farne di quel video?”
Io: “Tranquilla, di questo nulla. Solo per tenere i ricordi belli. Tengo alla nostra amicizia e non mi sembra il caso che ricapiti fra noi”
Non passano cinque minuti che siamo entrambi sotto la doccia, ad insaponarci e torniamo a scopare.
Il suo corpo perfetto bagnato da insaponare, le mie mani che indugiano più del dovuto sui seni… siamo stretti, io dietro di lei già eccitatissimo e lei che non si dimostra insensibile alle mie carezze, sporgendo ancora di più il culetto verso di me. La bacio sul collo mentre le accarezzo il seno e il mio pene durissimo che punta la sua apertura.
La penetro sotto il getto dell’acqua calda che intanto ci bagna, e nel mentre ci diciamo di tutto.
Usciamo dalla doccia e continuiamo in giro per casa, ci appoggiamo in ogni luogo che ci capita a tira, ancora bagnati e gocciolanti.
Ci troviamo davanti al lavandino, con lei appoggiata con le mani e io che la prendo da dietro. La nostra immagine riflessa nel grande specchio davanti a noi, ci fa eccitare terribilmente. Non posso fare a meno di uscire da lei e provare anche il secondo ingresso. Vale sembra che non vedesse l’ora. Il potersi ammira davanti lo specchio mentre viene sodomizzata, tirata per i capelli e le viene urlato di tutto, la portano vicina all’orgasmo. Per completare l’opera, esco e cambio nuovamente ingresso, aggiungendo un paio di dita nel culetto. Trattamento che la fa esplodere letteralmente, venendo in un lago di umori.
Io non sono ancora venuto ma lei mi supplica di darle tregua perch&egrave &egrave sfinita. Si stende un attimo sul letto, e in breve si addormenta.

Quando si ridesta &egrave ormai pomeriggi tardi.
Io: “Buongiorno eh! Mi hai lasciato così e ti sei addormentata…!” dico ridendo.
Vale: “Mi hai sfinita!!! Non ne potevo più” dice con occhioni sgranati per farsi perdonare.
Io: “Ora per farti perdonare, ti porto sulla spiaggia e poserai per me. Ho preso su la mia reflex, e dato che fra poco c’&egrave il tramonto, &egrave il momento migliore per scattare.”
Vale: “Sai che mi vergogno! Un conto &egrave se scopo a casa, ma farmi fotografare davanti a tutti no!”
Io: “Ti ricordo che sono ancora io il padrone, e sopratutto tu devi sottostare alla punizione per ieri sera!”
Vale sconsolata ma un filo eccitata mi risponde con un “Si padrone. Cosa mi devo mettere”
Io: “Che domande, ti voglio nuda! Ma puoi metterti un costume per arrivare dove scatteremo le foto e prendi su il pareo nero che hai, quello trasparente”
Vale non replica.

Prendiamo su la roba e usciamo dall’appartamento. Arriviamo in spiaggia, e decidiamo di camminare un pò fino a raggiungere la fine della spiaggia. E’ delimitata da rocce alte che chiudono il passaggio e che proseguono in acqua per una ventina di metri.
In spiaggia c’&egrave poca gente, e quasi tutti uomini fortunatamente. Penso che nessuno si lamenterà di vedere una bella ragazza nuda.
Stendiamo un telo vicino al luogo prescelto e ci accampiamo per lasciare zaini e attrezzature mie, e costume suo. Si spoglia con discrezione e cerca di non farsi troppo vedere.
Inizio facendola stendere a riva con le gambe in acqua e le onde che si infrangono su di lei. I gomiti poggiati a terra e il suo busto piegato accentuano il suo bel seno, bagnato dagli schizzi delle onde.
Lei sta in posa ed io scatto.
Non passa inosservata per molto. Un uomo si avvicina, gli chiedo se diamo fastidio e mi risponde “assolutamente no”.
Mi chiede se può guardare e gli dico che non c’&egrave problema, a patto non vengano scattate foto, che voglio “l’esclusiva”.
Spaccio la mia amica per una modella famosa, e sembra crederci. Si mette qualche metro dietro di me buono e zitto.
Continuo a fare foto e dopo poco vedo che l’uomo non &egrave più solo, ora sono in tre.
Dico a Vale di alzarsi in piedi e giocare con il pareo. Lei si sente in imbarazzo ma esegue. Il pareo &egrave trasparente e non nasconde molto, ma rende tutto più eccitante.
Scatto.
Le faccio cambiare un pò di posizioni e scatto diverse foto.
Mi giro con la coda dell’occhio e vedo che il pubblico apprezza.
Le faccio togliere il pareo.
Rimane in piedi completamente esposta, ora le sue intimità sono visibili a tutti. Vale ormai &egrave concentrata. Posa e non pensa a ciò che ha attorno. Scatto varie foto frontali, dando il tempo agli uomini di osservarla per bene, poi la faccio girare in modo da dare una bella visione anche del lato B.
Il capannello di uomini che osserva ora conta 5 unità.
La faccio spostare e appoggiare sulle rocce, molto vicino a dove ci sono gli uomini.
Iniziano i primi commenti, con apprezzamenti prima leggeri e poi sempre più pesanti.
Lei prima tranquilla, ora inizia ad essere in imbarazzo ma anche eccitata. Lo vedo dai suoi capezzoli diventati turgidi, che non ho notato solo io.
I commenti sempre più osceni mi stanno eccitando, decido di passare a pose hard.
Chiedo il favore al gruppetto di uomini che sta osservando la mia amica, di avvicinarsi e fare un capannello davanti a Vale per nasconderla ed evitare che qualche esterno possa lamentarsi o peggio chiamare la polizia.
Gli eccitati osservatori circondano Vale, ora sono proprio a fianco a lei. Ribadisco a tutti che “guardare ma non toccare”. Per fortuna hanno tutti rispetto di quello che dico.
Faccio aprire le gambe a Vale, stesa su una roccia dando la completa visione a tutti di lei, che inizia ad osservare quegli uomini così vicini e non può non notare che diversi di loro hanno erezioni visibili dai loro costumi.
Loro la spronano a toccarsi, a masturbarsi davanti a loro. Incredibilmente, lei esegue. Ho paura che da un momento all’altro possano saltarle addosso, e non voglio che la situazione sfugga di mano.
La interrompo dicendole di rivestirsi. Il pubblico non &egrave ovviamente contento, ma piano piano, mentre lei si riveste, se ne va.
Vale: “Perch&egrave mi hai fermato? Sono rimasta a metà così”
Io: “Volevo mostrarti, non farti violentare. Inoltre mi hai lasciato con la voglia, ed ho ricambiato il favore”
Vale: “Bastardo. Ora andiamo a casa? Dai, ho voglia”
Io: “Finalmente ti stai lasciando andare. Avevi paura, ora ti sei convinta che era inutile?”
Vale: “In effetti…”
Io: “Ora torniamo in appartamento e poi facciamo qualche numero”
Vale: “Tipo?”
Io: “…69…” dico io ridendo
Vale: “Scemo! Ho voglia di godere, puoi farmi di tutto!”
Io: “Lo farò. E alla fine, credo che ti riempirò ancora, tanto ormai….”
Mentre Vale si sta rivestendo, io sistemo e prendo su la mia attrezzatura fotografica. Sistemando le reflex nello zaino, mi torna alla mente un pensiero che avevo avuto prima di partire. Avevo messo una corda e una benda nera in una tasca esterna dello zaino ed ora aprendo quella tasca li ritrovo li. “Fantastico” penso. Avendo smesso in anticipo, il sole non &egrave ancora tramontato e decido di approfittarne.
“Aspetta un attimo a rivestirti. Ti voglio fare degli altri scatti, in pineta” le dico io.
Vale: “Daiii, basta con queste foto, sono eccitata, ho voglia, mi vuoi fare soffrire ancora???”
Io: “Dai andiamo, ho un’idea estrema. Una di quelle cose che non avresti mai fatto e che ora invece farai. Dai veloce, seguimi”
Ci spostiamo rapidamente nella pineta li vicino. Trovo un posto abbastanza appartato tra gli alberi, in pratica &egrave aperto solo da un lato.
Le spiego la mia idea e lei mi guarda strano, ma le ricordo chi &egrave che comanda. “Non pensare, esegui e basta!”, le dico, “Ora spogliati!”. Lei si toglie il costume che si era rimessa e rimane ancora una volta nuda, all’aperto.
“E se arriva qualcuno?” protesta lei.
“Per ora siamo soli, e poi anche se fosse? Ti hanno già vista per bene” controbatto io.

La faccio avvicinare a un tronco robusto e mettere, schiena all’abero, sulle ginocchia. le lego un polso con la corda, la passo attorno all’albero facendola passare da sopra a un ramo per tenerla su, e infine le lego l’altro polso. E’ bloccata in ginocchio contro l’albero con le mani alzate. Nuda, le tette sode e piene esposte. Infine le metto la benda nera attorno agli occhi. Essere legata l’ha turbata, ma ora senza la vista dev’essere ancora peggio.
Prendo una bottiglietta d’acqua che avevo nello zaino e ne verso un pò addosso al suo petto, per bagnarla e rendere più lucente la pelle. Le passo con le mani per renderla uniforme. Mi soffermo forse un pò troppo sul seno.
I capezzoli sono turgidi e il respiro non &egrave regolare. Non parliamo, ma capisco che la situazione la sta eccitando.
Mi allontano per scattare. La lascio sola, esposta, vulnerabile. Vale non può vedere se c’&egrave qualcuno che la guarda, o peggio, le si avvicina.

Scatto. Lei può solo sentire in lontananza i miei “click”.
Passa pochissimo tempo prima che si avvicini qualcuno. Mi vede, era uno degli uomini di prima. Dietro di lui ne arrivano altri due. Piano piano si avvicinano sempre più a lei, osservandola. Lei sente che c’&egrave qualcosa, ma non dice niente. Dato il posto riservato, gli uomini non si astengono dal toccarsi. Intanto io continuo a scattare, ma con lei legata le foto mi sembrano in effetti tutte uguali. Opto per un cambiamento di cui gli altri mi saranno grati. Le dico di mettersi accovacciata sui piedi, probabilmente una posizione più comoda anche per lei dato che vedo le sue ginocchia, prima appoggiate per terra, tutte rosse.
Lei esegue ma sta a gambe chiuse. I tre sono ormai a pochi metri da lei.
Le dico solo un “aprile!” eloquente. Vale esegue e gli uomini si trovano il suo sesso aperto in bella vista.
Mi trovo lontano da lei, a una decina di metri circa, dato che utilizzo un obiettivo che non ha un grandangolo. Sfrutto lo zoom e scatto tutti i particolari del suo corpo.

Ora i tre mi guardano e si avvicinano ancora. La visione di lei esposta &egrave troppo eccitante per loro per non provarci. Io non dico niente e loro le sono ormai addosso.
Il più audace allunga una mano ed inizia ad accarezzarla dal braccio fino a scendere sempre più giù, molto lentamente. Quando arriva al seno si sofferma ed allunga anche l’altra mano. Dapprima le soppesa le tette e poi la palpa sempre più pesantemente, iniziando a giocare coi capezzoli.
Gli altri due si abbassano e puntano subito il suo sesso. Si intrufolano entrambi con una mano ad accarezzare dapprima le cosce e poi la figa.
Le sensazioni che prova Vale, dapprima leggere, diventano in breve potenti. Le dita si intrufolano dentro di lei. Prima uno, poi si aggiunge anche la mano del secondo. Non riesco più a vedere nel dettaglio. Vedo quello che le palpa le tette che inizia a tirarle i capezzoli, sembra volerla mungere. Vale inizia a lamentarsi sempre di più.
Sobbalza e geme, immagino che le abbiano sondato anche l’accesso posteriore.
Uno dei due in basso si alza e col cazzo di fuori lo avvicina alla sua faccia fino ad appoggiarglielo sul viso.
Vale non si ritrae ma anzi lo prende di sua spontanea iniziativa tutto in bocca.
All’uomo non sembra vero e si gode quella pompa magnifica, che diventa sempre più rude dal momento che che una mano la prende per i capelli e scandisce il ritmo. Vedo gli altri due impegnarsi e toccarla con ancora maggiore foga finch&egrave il primo non li sposta e viene sul seno di Valentina. Poi vanno alla carica gli altri due che pretendono lo stesso trattamento ed anche loro in breve tempo le vengono addosso. Poi timidamente spariscono.
Lei si trova imbrattata anche in volto, ma &egrave il seno la parte più coperta. Si vede sperma colare fino al suo sesso.
In tutto questo io ho continuato a fotografare.
Ora smetto e mi avvicino a lei. Le slego le mani, lei si accascia a terra, stremata da quella posizione non propriamente consona che ha tenuto per tutto il tempo trascorso.
Sta per fare buio, ma prima la metto a novanta appoggiata a un albero e dopo averla sculacciata forte più volte, la scopo furiosamente da dietro. Vale non vedeva l’ora e complice il trattamento subito dai tizi raggiunge in breve tempo un orgasmo. Non vorrei fermarmi ma sentiamo dei rumori e delle voci di più persone che fanno un gran rumore.
Subito cerchiamo di ricomporci, le tiro il suo costume e una maglia che lei indossa rapidamente mentre io infilo tutto nello zaino e ce ne andiamo veloci. Pochi istanti dopo vediamo che si trattava di una famiglia che passeggiava da quelle parti.
“Appena in tempo!” dissi mentre camminavamo veloci verso il nostro appartamento.
Vale: “Tu sei pazzo, metti se ci avessero visto!”
Io: “Non &egrave successo e mi pare che tu ti sia divertita!”
Vale: “Be si… ma non ho visto nulla… chi erano? Quanti erano?”
Io: “Tre, non te ne sei accorta? Tre pompini hai fatto…”
Vale: “Si ma cosa ne so, magari uno ha fatto il bis! Tra l’altro non erano granch&egrave… anche l’odore… ma la situazione mi eccitava in un modo pazzesco!”
Io: “In effetti non erano granch&egrave, meglio per te che eri bendata!”
Vale: “Mi ero già vista violentata da loro! Oddio, violentata non &egrave un termine corretto… ero così eccitata che speravo mi scopassero! L’unica paura era legata al preservativo, che dubito avessero dietro”
Io: “Ti avrebbero scopata senza, sicuramente. Ma secondo me sono stati felicissimi anche così!”
Vale: “Ahahah già!”
Io: “Ne porti addosso ancora i segni! Guarda la tua maglietta!”
Vale: “Oh no, non mi sono pulita…&egrave piena di sperma, bleah!”
Io: “Se vuoi quando arriviamo a casa te la tolgo…”
Vale: “Ti prego per oggi basta! Sono sfinita! Ti prometto che domani puoi farmi tutto quello che vuoi!”
Io: “L’avrei fatto comunque!”

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