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La mia “seconda” volta

By 29 Marzo 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Non avevo fatto i conti con la gelosia di Mirko. Pur godendo tantissimo dei nostri nuovi rapporti, e facendomi godere altrettanto, si era insospettito e, a mia insaputa, aveva preso a controllarmi. Nulla di particolarmente asfissiante però quando aveva un po’ di tempo libero, e col suo lavoro, volendo, ne trovava sempre, aveva preso a seguirmi nei miei spostamenti. Inoltre controllava il mio cellulare, le chiamate, i messaggi, whatsApp.
Fu così che seppe di Enzo, ma questo lo scoprii dopo e forse &egrave meglio che il racconto passi ora a Mirko in prima persona:

MIRKO
La nuova Stefania mi piaceva tantissimo. Finalmente si era lasciata andare e le nostre notti, e non solo notti, erano sempre ardenti, fantasiose, appaganti. Il mio sogno si era realizzato e invece della moglie ritrosa mi ritrovavo a casa una donna scatenata. Il nostro rapporto, raffreddatosi non sui sentimenti ma sulla coesistenza, ora splendeva di nuo0vo vigore e ero sempre più innamorato di lei.

Però”’.. però questa inversione di tendenza, di punto in bianco, non era spiegabile con le affermazioni di lei che diceva di aver avuto paura di perdermi. Non ci credevo, non era possibile che da suora o quasi si fosse trasformata nella splendida troia che mi godevo ora. Doveva esserci stato qualcosa.

Ero geloso, temevo avesse un altro uomo che l’avesse disinibita. Però perché poi applicare questa disinibizione anche a me? Era normale sospettassi.
Così iniziai a ‘spiarla’, quando vedevo che il suo cellulare era incustodito lo aprivo e controllavo le chiamate, gli sms, le chat. Queste me le inoltravo, cancellando poi l’invio, per poterle leggere con calma.

Fu così che trovai diverse chiamate a un numero di un certo Enzo, e non solo chiamate, anche sms e messaggi whatsApp.
Li scorsi sentendomi montare dentro una furia incontrollabile.

C’erano messaggi espliciti: ‘vorrei essere dentro di te ora’, ‘mi piace quando me lo succhi’, ‘mi scopi da Dio’, ‘mi piace succhiartelo’ e così via. Poi lessi un lungo scambio whatsApp, su più giorni, che mi fece pensare parecchio:

– Allora, com’&egrave andata con tuo marito? ‘

– A meraviglia, ho fatto quasi tutto quel che ho fatto con te e lui &egrave stato entusiasta ‘

– Quasi tutto? ‘

– Beh, il didietro non gliel’ho dato”. Ancora ‘

– Vedrai che gli piacerà moltissimo, il tuo culetto &egrave nato per accogliere cazzi vogliosi, ma come ti giustificherai? ‘

– Gli ho detto che mi sono decisa per paura di perderlo, e mi ha creduto ‘

– Sicura? ‘

– Sì, Mirko mi ama e crede a tutto quel che gli dico, specie ora ‘

– E tu? E’ cambiato qualcosa per te? ‘

– Io lo amo tantissimo, ancora di più adesso. Non voglio offenderti Enzo, anzi ti ringrazio per avermi insegnato tante cose ma chi amo &egrave lui ‘

– Non mi offendo, piace anche a me insegnare alle belle fighette come te, e come va con i sensi di colpa? ‘

– Non so cosa pensare, tutto questo piacere non può essere peccato. Mi sento un po’ in colpa perché ho tradito Mirko, questo sì, però &egrave servito a avvicinarci ancora di più. Lui &egrave contento e anche io lo sono, cosa c’&egrave di male in questo? ‘

– Nulla. Spero però che ora non mi abbandonerai ‘

– Certo che no, sei il mio ‘maestro’ no? E hai ancora tante cose da insegnarmi ‘

– Questo &egrave certo, lo vedrai. Ora vado a letto, purtroppo senza di te. Un bacio sulla passerotta ‘

– Un bacio sul tuo pisellone, a presto ‘

————————–
– Avevi ragione ‘

– Su cosa? ‘

– Sul mio culetto. Mirko l’ha apprezzato tantissimo. Avresti dovuto vedere la sua sorpresa quando me lo sono tirato fuori dalla passerotta e l’ho puntato sul buchino, scendendo lentamente fino a prenderlo tutto ‘

– Tu eri sopra? ‘

– Sì, lo stavo cavalcando volgendogli la schiena. Passata la sorpresa ha preso a carezzarmi la figa e &egrave stato il paradiso. Sapessi gli insulti che mi diceva ‘

– Ti ha insultata? ‘

– Sì, ma erano ‘insulti d’amore’. Dopo non la finiva più di baciarmi e coccolarmi ‘

– Mmmmmhhhhhh, stai facendo venire voglia anche a me. Quando potrò romperti ancora il culetto? ‘

– Presto, non vedo l’ora. Un bacio al pisellone, ciao. –

– Smack passerottina ‘

– Ho una sorpresa per te ‘

– Cosa? ‘

– Ti ho trovato un’altra allieva ‘

– Davvero? Dimmi di più ‘

– No, troppo lunga, possiamo vederci a pranzo? ‘

– Certo, aspettami al parcheggio. A dopo ‘

– Allora &egrave per oggi? ‘

– Sì, passo a prendervi quando uscite dal lavoro. Siete sicure entrambe? Se dovete ripensarci &egrave meglio ora ‘

– Tranquillo, andiamo fino in fondo. Piuttosto tu te la senti di avere a che fare con tutte e due? lol ‘

– Più che pronto a farvi mugolare come cagne ‘

– La tua amica &egrave rimasta soddisfatta? E’ stato come si aspettava? ‘
– Entusiasta, e anche io. Mai avrei pensato di poter leccare una fighetta. Ho goduto tantissimo anche se avrei voluto il tuo bel pisellone tutto per me lol ‘

– E’ perché sei una porcellina dentro. Una bacio alla passerotta. –

– Slaaaaap suck suck’.. glub lol ‘

Era tutto chiaro: Stefania mi tradiva con questo Enzo. Non solo, avevano anche avuto un incontro a tre con un’altra donna in cui lei aveva avuto rapporti lesbici.

Non riconoscevo più la mia Stefania. Il primo pensiero fu quello di scatenare il finimondo, poi, ripensandoci, lessi con maggiore attenzione, soprattutto la parte in cui lei diceva di amarmi.
In effetti ci eravamo allontanati e non poco, l’intesa a letto era pessima, io volevo e chiedevo qualcosa di più che lei all’inizio non aveva saputo o voluto darmi. Pensavo che sposandoci le sue inibizioni sarebbero via via crollate. E così era stato ma solo per l’intervento di questo Enzo.

L’aveva chiamato ‘maestro’ e devo riconoscere che le aveva insegnato bene. Mi ero goduto ogni momento della nuova Stefania, il suo essere diventata zoccola e disponibile a tutto.

Non sapevo cosa fare. Per educazione e indole non ero portato ai litigi violenti, però sapevo di non poter far finta di niente, continuare a essere cornuto e contento. Dovevo capire meglio e così mi decisi a chiamare Enzo con, almeno nelle intenzioni, la massima civiltà:

– Pronto, Enzo? ‘

– Sì, chi parla? ‘

– Sono il marito di Stefania ‘

Ci fu un attimo di silenzio, poi lui rispose:

– Buongiorno Mirko, dimmi ‘

– Credo che noi due dobbiamo parlare ‘

– Sono d’accordo, possiamo vederci nel pomeriggio? ‘

– Sì, dove ci vediamo? ‘

E così ci mettemmo d’accordo per trovarci in un bar del centro, lontano dall’ufficio di Stefania.

Intuii subito che era lui vedendo dalla vetrina un uomo sulla quarantina, distinto, scendere da un’auto di grossa cilindrata, e infatti, entrato nel bar, venne subito verso di me sedendosi all’altro lato del tavolino.

– Buongiorno Mirko ‘

– Buongiorno Enzo ‘

– Perché hai voluto vedermi? ‘

– Volevo vedere in faccia l’uomo che mi sta portando via mia moglie ‘

– Primo errore, io non ti sto portando via nessuno, anzi ‘

– Cosa vuoi dire? ‘

– Che Stefania ti ama e non ti lascerà mai, né per me né per nessun altro, e se lo credi allora sei stupido ‘

– E allora perché ”” con te ‘

– Puoi negare che le cose tra voi non stavano più andando bene? ‘

– No, non lo nego, ma avremmo trovato una soluzione ‘

– La soluzione non potevate trovarla tra voi, ci voleva qualcosa di esterno ‘.. io ‘

– Che intendi? ‘

– I vostri problemi erano essenzialmente di tipo sessuale. Non fraintendermi e non offenderti, però sono nel giusto se dico che entrambi avevate poca esperienza? ‘

– Siamo cresciuti insieme, avremmo imparato insieme ‘

– Forse, te lo concedo, ma quanto tempo ci avreste messo? Quando Stefania &egrave venuta a confidarsi da me, sappi che non &egrave molto che facciamo sesso insieme, prima eravamo solo”.. amici. Sì, amici &egrave il termine corretto.
Dicevo, quando Stefania &egrave venuta da me ho compreso subito le sue inibizioni, e anche che non le avrebbe mai superate con te proprio perché siete cresciuti insieme e vi amate. Pudore, paura di essere mal considerata, mettila come vuoi ma con te non credo proprio si sarebbe mai lasciata andare. ‘

– E tu ne hai approfittato no? ‘

– Non sono un santo, mi piace fare sesso, specie con belle ragazze come tua moglie, però non credere che me ne approfitti o le costringa. Semplicemente lascio che siano loro a maturare e starci. Se non ci stanno vuol dire che ho sbagliato e le lascio perdere.
Con Stefania si &egrave subito creato un feeling anche sul lato sesso. Lei aveva voglia di lasciarsi andare, di vincere le paure, e l’ha fatto con me di cui si fidava ma di cui, in fondo, importa ben poco. Così mi ha permesso di farle da ‘maestro’, e mi pare che anche tu abbia tratto profitto da quelle lezioni, no? ‘

– Sì, questo &egrave vero ‘

– Vorresti che tua moglie tornasse quella di prima? –

– No, sono contento di com’&egrave ora. Solo che””’ saperla con un altro ‘

– Ti capisco, però guardala da un altro punto di vista: di solito l’esperienza si fa con i partners precedenti, in questo caso con uno successivo e contemporaneo. Il sentimento non &egrave mai in discussione. Fai conto, e non ti sto prendendo in giro, lo dico seriamente, che siate andati da un consulente matrimoniale. ‘

– Già, un consulente che se la scopa, la incula e la coinvolge in un trio, pure quello ‘

-Coinvolgere l’altra ragazza &egrave stata un’idea di Stefania, voleva che insegnassi anche a lei quel che ha appreso. Ecco, mi hai dato un’idea. Mi permetti una telefonata? Però prima devo sapere se hai capito ciò che sto cercando di dirti, se mi odi, se mi consideri un rivale ‘

Riflettei un paio di minuti prima di rispondere.

In effetti Enzo non era antipatico, anzi, il suo ragionamento, se fosse stato sincero, e non avevo motivo di dubitarne, filava liscio come l’olio. Però non era facile sapere che si scopava Stefania. Mi feci forza sul sentimento di lei, non perché me l’avesse detto lui ma perché letto sul cellulare quando non vi era motivo di mentire.

– Credo di aver capito ciò che intendi e no, non ti odio. Non sono sicuro che tu non sia un rivale ma non ti odio ‘

– E’ sufficiente. Ora scusami un minuto ‘

Lo guardai scostarsi di qualche metro e chiamare qualcuno col cellulare. Due minuti dopo tornò sorridente, l’aria soddisfatta.

– Abbiamo circa mezz’ora da attendere, direi che possiamo prendere un altro drink mentre ti spiego ‘

La spiegazione poi fu scarna, si limitò a dirmi di lasciare lì l’auto, salire con lui per andare da una certa parte e disdire eventuali impegni fino a sera perché dovevamo vedere una persona la cui identità mi avrebbe rivelato sul momento.

Così salii in auto con lui e durante il tragitto, capii solo che stavamo andando verso la riviera. Parcheggiammo e salimmo in un appartamento. Qui Enzo mi offrì ancora da bere e pochi minuti dopo sentimmo suonare il campanello.
Enzo andò a aprire e tornò con una ragazza di una ventina d’anni, pelle scura, capelli neri sciolti sulle spalle. Una bella ragazza che, vedendomi, si girò sorpresa verso Enzo.
Questi, perfettamente a suo agio, fece le presentazioni e così seppi che si trattava di Valeria, la ragazza che era andata a letto con Enzo e Stefania, e lei seppe che io ero il marito di Stefania.

Entrambi più che sorpresi guardavamo Enzo senza parlare e lui, disinvolto, si accostò a Valeria abbracciandola da dietro:

– Vedete ragazzi, voi siete giovani, date molta importanza ai sentimenti, e fate bene, però dovreste, e lo imparerete a fare, saper scindere i sentimenti dal resto. Ecco Mirko, guarda qui, c’&egrave una bella ragazza che &egrave venuta per farsi scopare da me. Le piace farlo, ha imparato da poco ma già &egrave molto avanti, sa cos’&egrave il piacere, darlo e riceverlo, ha superato la fase dei sensi di colpa verso il fidanzato, il quale, tra l’altro, &egrave ben contento di lei e delle cose che fanno ora insieme. ‘

Parlando Enzo si era appoggiato a lei, prendendole i seni da dietro, massaggiandoli, titillando i capezzoli che vedevo sporgere dalla camicetta nonostante il reggiseno.

– Ma no dai, che fai, che dici, lasciami. ‘

Valeria provò a fermarlo, divincolandosi senza troppa convinzione e smettendo quando lui scese con la mano all’orlo della gonna leggera, alzandolo e carezzandole la coscia nella risalita.

– Sssshhhhhhh, taci cara, oggi imparerai una cosa nuova, e anche Mirko credo. Guardalo, ti sta mangiando con gli occhi, si sta eccitando vedendo come ti carezzo ‘

Era vero, la scena mi aveva colpito, sentivo calore al basso ventre, non riuscivo a staccare gli occhi dai seni di lei, dalle labbra socchiuse.

Enzo aprì la camicetta di Valeria continuando a blandirla con voce suadente, le aprì e fece scendere la gonna lasciandola affastellare intorno alle caviglie, aprì e tolse il reggiseno mostrandomi due seni da far invidia a Stefania, i capezzoli dritti come fusi. Quando la mano di Enzo scese infilandosi sotto le mutandine Valeria gemette abbandonandosi col corpo contro di lui. Io ero oramai in piena erezione, tentato di avvicinarmi e unirmi a loro e stavo per farlo. Invece fu Enzo a muovere ancora la situazione.

– Guardalo Valeria, ti vuole, ha il cazzo duro che spinge sui calzoni, dagli sollievo come sai fare tu, fallo per me ‘

Senza parlare, mordicchiandosi le labbra, gli occhi nocciola fissi sul mio ventre, Valeria si accostò a me, si inginocchiò e con mani nervose mi slacciò i calzoni facendoli cadere a terra, mi abbassò i boxer e finalmente il cazzo, che cominciava a farmi male costretto nella sua gabbia, fu libero e svettante davanti a lei.

Lo prese prima con una mano, poi con due, abbassando la pelle fino a scoprire completamente la cappella a cui dedicò due slinguate prima di introdurla completamente nella sua bocca.
Le vedevo le guance incavate nella suzione, le mani mi carezzavano l’asta e i testicoli. A occhi chiusi Valeria si dedicava completamente a un pompino come solo Stefania, e pure recentemente, aveva saputo farmi.

Mi godevo le sue attenzioni e intanto guardavo Enzo che sempre sorridendo si stava spogliando, togliendosi giacca, cravatta, camicia, calzoni, restando infine nudo e mostrando un fisico tonico. Dal suo ventre, parallelo al pavimento si ergeva un cazzo forse appena più piccolo del mio.

Si inginocchiò dietro Valeria, le fece alzare il bacino e, scostati gli slip, lo vidi penetrarla. La udii mugolare a bocca piena, senza smettere di succhiarmi e mentre Enzo la scopava sempre più forte, sempre più veloce, i suoi mugolii divennero gemiti e poi urla.

Togliendosi il mio cazzo di bocca incitava Enzo e poi mi riprendeva cercando di farselo entrare fino in gola.

– Sì, siiiiiiiiii, scopami Enzo, fammelo sentire tutto, più forte PIU’ FORTEEEEEEE ‘

La vidi godere così, la bocca piena di me, senza staccarsi nemmeno quando io, eccitato all’inverosimile, raggiunsi l’orgasmo sparandole dentro la bocca fiotti di sperma bollente.
Mi lasciò solo quando il mio cazzo perse un po’ della propria rigidità, solo una goccia del mio seme le spuntava all’angolo delle labbra.

Enzo si staccò da lei andando a sedere sul divano, facendole un gesto per farsi raggiungere, e lei docile, gattoni, arrivò a lui prendendoglielo in bocca così come aveva fatto con me.

– Scopala Mirko, senti quanto &egrave calda la sua fighina, scopala forte come piace a lei ‘

Obbedii subito senza pormi domande, il sedere sporgente di valeria era davanti ai miei occhi, i due buchi esposti, la fighina lucida dei succhi del suo piacere.
Mi inginocchiai e la scopai afferrandola per i fianchi, ritrovando il vigore di pochi istanti prima, sentendomi avvolgere dal calore della sua vagina in cui scivolavo senza fatica tanto era bagnata.
Valeria riprese a gemere mentre succhiava Enzo e anche a me rivolse l’incitamento:

– Scopami SCOPAMIIIIIII, come lo sento, come lo sentoooooo mmmmhhhhhhhh ‘

Presto sentii le avvisaglie del mio secondo orgasmo, troppo bello era possederla così, il culetto davanti a me, la schiena liscia sotto ai miei occhi, la pelle vellutata sotto le mie mani che, stringendo, lasciavano il segno. Lei nel frattempo era venuta un’altra volta e quando giunse il turno di Enzo si abbeverò alla sua fonte come aveva fatto con me, senza lasciare una goccia e io, giunto al limite della mia resistenza, uscii da lei riversandole il mio seme sul sedere e sulla schiena, arrivando ai suoi capelli neri e ora macchiati di bianco.

Non paga Valeria si portò una mano alla figa, ancora succhiando Enzo, estraendogli ogni stilla di piacere e raggiunse il suo terzo orgasmo mugolando come un’ossessa.
Passati alcuni minuti, ci eravamo ripresi e seduti sul divano Enzo ci impartì ancora la sua lezione.

– Vedi Mirko, hai appena tradito Stefania. Ti senti male per questo? Senti che il tuo amore per lei &egrave forse diminuito? Oppure senti di aver goduto una bella e giovane ragazza facendola godere a tua volta. Uno scambio equo, nessun sentimento, solo piacere. Così &egrave stato per tua moglie. ‘

Mi sentivo stanco, le sue parole mi arrivavano ovattate alle orecchie. Ero ancora preso dall’orgasmo e faticavo a pensare, però era vero, non mi sentivo in colpa, anche perché Stefania mi aveva tradito per prima, né mi sentivo meno innamorato di lei. Valeria, stesa tra noi due, l’aria soddisfatta, sorrideva a trentadue denti. Sì, era stata una bella scopata, senza altri coinvolgimenti. Diedi ragione a Enzo.

– Bene. Sono contento che lo pensi perché tua moglie e Valeria devono imparare ancora altre cose, e se sei d’accordo lo faremo insieme.
Così ci disse cosa aveva in mente ottenendo subito l’entusiastico consenso di Valeria e il meno entusiasta, ma sincero, mio.

STEFANIA.

La vita mi sorrideva. L’avvocato non rompeva le scatole, gli era stata sufficiente la lezione ricevuta, Valeria e io eravamo diventate amiche intime, molto intime, tanto da scambiarci baci e toccatine durante il lavoro, frettolosi orgasmi che poi completavamo con i rispettivi partner la sera. Mio marito sembrava aver smaltito la sorpresa della mia nuova io e dopo un periodo un po’ taciturno era ritornato il ragazzo che avevo sposato: allegro, estroverso, sempre pronto a compiacermi. A letto andava a meraviglia, sia con lui che con Enzo col quale mi vedevo senza schemi fissi.

Quella mattina, salutandomi prima di andare al lavoro, Mirko mi disse che la sera avrebbe avuto una sorpresa per me. Per tutta la giornata pensai a questo, non c’erano ricorrenze che ricordassi. Valeria, a cui lo confidai, mi disse che sarebbe stato senz’altro qualcosa di romantico, e così mi feci un mare di film mentali e uscii dal lavoro correndo come una scolaretta al primo appuntamento.

Arrivata a casa trovai luci soffuse, candele profumate dappertutto, una musica dolce diffusa in tutti gli ambienti, e Mirko che mi accolse con un bacio che mi fece inumidire la micina.
Mi fece promettere che lo avrei assecondato, qualsiasi cosa mi avesse detto di fare, e iniziò dicendomi di andare a fare una doccia. Lo feci e mentre mi asciugavo lui mi gridò di indossare quel che mi aveva lasciato sul letto. In camera trovai un completo nero, con inserti in pizzo che lasciavano vedere capezzoli e micia in trasparenza, i glutei completamente scoperti. Da indossare, sopra, un neglig&egrave anch’esso nero, cortissimo, trasparente. Per finire un paio di scarpe tacco 15, ovviamente nere, che avevo visto in un negozio insieme a lui e che sognavo da tempo. Mi guardai allo specchio, mi sentivo veramente sexy.

In cucina ci fu un’altra sorpresa: dopo il bacio con cui lo ringraziai mi fece sedere al tavolo su cui, insieme a piatti da cui emanava un profumo delizioso, c’erano tre rose rosse che parevano nere alla luce fioca di due candelabri. Non era finita: mi si avvicinò con in mano una sciarpa di seta la quale, dopo averla usata per carezzarmi tutto il corpo, mi bendò dicendomi che mi avrebbe detto lui quando toglierla.

Mi fidavo di lui e eccitata dalle novità attesi le sue mosse.
Mi si sedette vicino, mi baciò e poi appoggiò, sulle mie labbra ancora aperte, un qualcosa di freddo, rugoso. Saettando la lingua riconobbi una fragola. Me la spinse dolcemente dentro e io la mangiai. Mi imboccò così, un pezzettino alla volta, con pietanze e frutta, aiutandomi con piccoli sorsi di un vino fresco e leggero. Era tutto delizioso ma aspettavo con ansia il dopo, la mia micina abbondantemente bagnata dai baci e dalle carezze con cui alternava cibo e vino. Era una dolce tortura che giunse alla fine sancita da un ultimo bacio profondo. Senza togliermi la benda mi fece alzare e mi condusse al divano dove mi disse di aspettare immobile.

Ero tentata di togliermi la benda ma sapevo che avrei rovinato tutto, e così attesi.
Passarono forse due minuti quando lo avvertii porsi davanti a me, dirmi di aprire la bocca, tirare fuori la lingua. Obbedii e sentii appoggiare su di essa una presenza calda e vibrante. Non ebbi bisogno di incitamento per cominciare a leccarlo e poi prenderlo dentro per succhiarlo. Mi dedicai completamente al suo cazzo, con tutte le arti da poco apprese, volevo ringraziarlo per la sorpresa. Quando cercai di aggrapparmi ai suoi fianchi me lo impedì, udii la sua voce dirmi di non muoverle, di usare solo la bocca, e per farmi obbedire me le legò dietro la schiena con un laccio morbido. Si staccò da mee lo sentii sedere alla mia destra, prendermi e tirarmi sopra di lui, farmi scendere sul suo cazzo fino a prenderlo tutto dentro.

Eccitata mi muovevo avanti e indietro, roteavo i fianchi per sentirlo meglio. Presto dalla mia bocca uscirono gemiti di piacere. L’avere la vista oscurata mi acuiva tutti gli altri sensi, soprattutto sentivo il calore del suo corpo sotto di me, le sue mani sui miei seni, sui capezzoli inturgiditi. Mi portò all’orgasmo così, lasciandomi dimenare sopra di lui senza smettere di venirmi incontro per penetrarmi, riaccendendo così la fiammella del piacere prima ancora che fosse scemato l’orgasmo precedente.
In quell’attimo ebbi terrore. Sentii un’altra coppia di mani sul mio sedere. Urlai per lo spavento cercando di liberare le mani, di togliermi da sopra di lui. Ancora udii la sua voce, alle mie spalle, vicino al mio orecchio, dirmi di calmarmi, di fidarmi di lui, di lasciarmi andare.

Passato lo spavento ero però ancora tesa. Chi era lo sconosciuto che stavo scopando? Come poteva Mirko cedermi a qualcuno. Avrei dato qualsiasi cosa per togliermi la benda e vedere, ma non potevo, le mani ancora immobilizzate dietro. Mirko continuò a blandirmi verbalmente, a carezzarmi la schiena, i fianchi mentre l’altro uomo da sotto ancora si muoveva dentro di me.
Il piacere riprese e mi mossi anche io come prima, mugolando per le sensazioni che mi venivano dalla micina.
Sentii ancora le mani, ora ero sicura fosse di Mirko, carezzarmi il sedere, aprirmi le natiche, carezzarmi il buchino posteriore, ritrarsi e tornare bagnate di un qualcosa. Sentii un dito entrare in me e capii le sue intenzioni.

Non l’avevo mai fatto e sapere che stavo per provarlo mi diede una scudisciata di eccitazione. Mi chinai spontaneamente in avanti per agevolarlo, un altro dito si aggiunse al primo. Mi sentivo aperta, ricettiva, e quando le dita vennero sostituite dal suo cazzo non provai nemmeno fastidio, solo la sensazione di sentirmi piena come mai prima.

I due uomini mi cavalcarono così facendomi provare ancora un orgasmo che non sapevo se partisse dalla micina o dal culetto, solo che mi percorse tutto il corpo come una scarica elettrica lasciandomi ansante appoggiata al petto dell’uomo sotto di me.
Non era finita, i due continuavano a penetrarmi e il piacere tornò a salire dentro di me che gemevo con voce roca a ogni spinta dei due cazzi.
Ci misi un po’ a accorgermi che avevo le mani libere. Mirko mi aveva slegata ma io ero troppo presa dalle sensazioni. Subito mi tolsi la benda dagli occhi e sotto di me vidi la faccia sorridente di Enzo.

Lo shock mi fece irrigidire per un istante ma i movimenti dei due dentro di me, il piacere che provavo non mi permettevano di pensare coerentemente.
La voce suadente di Enzo mi diceva che ero una splendida donna, che avevo una perla di marito che mi amava e che voleva che imparassi tutto, che questa era la lezione definitiva, e non era finita. Due gambe femminili si pararono davanti ai miei occhi, alzai lo sguardo e la vidi. Valeria era salita sul divano, in piedi sopra noi tre mi porgeva la micina a pochi centimetri dal volto.
Non capii più niente, il cervello si perse in un turbine di pensieri e mentre il mio corpo ai adeguava alle spinte degli uomini, mentre la mia lingua si tuffava avidamente sulle pieghe di Valeria, i pensieri si inseguivano freneticamente: Mirko”’..

Enzo””’ Valeria””. tutti e tre””..insieme’.. GODOOOOOOOOO.

Un orgasmo favoloso mi sconvolse il corpo e l’anima, pronunciavo frasi senza senso, mi agitavo scomposta stretta tra i due uomini, leccavo, anzi scopavo con la lingua la micina di Valeria. Mi accasciai esausta, lasciai che uscissero da me, mi mettessero di lato sul divano, mi sostituissero con Valeria.
Come in una nebbia li vidi scoparla insieme, i forti colpi di Mirko, la faccia stravolta di lei, i loro gemiti, Mirko che usciva di scatto per salire sul divano e porgerle il cazzo prima di venirle in bocca, lei che lo prendeva accogliendo gli schizzi senza lasciar uscire goccia, Enzo che sgroppava da sotto, sollevandola, fino a eiaculare dentro di lei.
Un film osceno eppure ancora eccitante per me, solo la spossatezza mi impedì di correre con le mani alla micina.

Mi sono risvegliata dal mio torpore , Mirko mi guardava con occhi imploranti , pieni di quell’amore che avevamo rinverdito da poco. Rinverdito ma mai perso. Enzo e valeria si coccolavano da una parte , questo momento era solo nostro &egrave sapevo che dovevo a Mirko una spiegazione ……….

– Non ho mai smesso di amarti, volevo renderti felice ma avevo bisogno di sbloccarmi dai miei timori e da una educazione sbagliata per certi versi….. Puoi perdonarmi???? –

Mirko mi guardava, il suo volto da un senso di perplessità stava virando verso uno sguardo pieno di amore e di dolcezza ..ma io sapevo: gli avevo fatto torto e dovevo fargli comprende che l’amavo con tutto il cuore ….Enzo e valeria erano strumenti , bei strumenti ma sempre quello rimanevano… Dovevo riconfermare la mia scelta &egrave così feci : con le lacrime agli occhi mi avvicinai, presi le sue mani e cominciai a riempirle di baci ….una sola parola : mai più .

Enzo comprese e lentamente, con un velo di tristezza sul volto, si allontanò per sempre dalla nostra vita, il suo compito, con noi, era finito… Aveva da svezzare Valeria ma questa era un’altra storia …….

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