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Racconti Erotici Etero

La mia vicina Gianna

By 15 Febbraio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Non era molto che ,per lavoro mi ero trasferito in un’altra città non molto grande ed ancora non mi ero ambientato bene.
Abitavo in un piccolo complesso residenziale poco fuori città, molto carino, immerso nel verde. Non ci abitava ancora molta gente ma vicino a me abitavano Gianna e Mario, trentenni con due bambini piccoli, molto simpatici e disponibili.
Mario era via tutto il giorno per lavoro, mentre Gianna era di solito a casa.
Fu con lei che entrai subito in confidenza, infatti, facendo i turni ero spesso a casa.
Eravamo quasi coetanei, lei ventinove io ventisei.
Il tempo passava e fu grazie Gianna e Mario che ambientai bene nella mia nuova casa e nella città.
Spesso Gianna era sola e mi chiamava per farsi dare una mano nei lavori più pesanti.
Anche loro dovevano ancora sistemarsi casa essendosi trasferiti di casa da pochi giorni.
Fu proprio in una delle mie visite che mi accorsi quanto fosse provocante e maliziosa la mia vicina.
I bambini erano all’asilo e Gianna mi chiamo per farsi dare una mano a spostare delle pesanti mensole.
Faceva un caldo terribile, e il sole primaverile entrava dalle finestre riscaldando l’appartamento.
Gianna mi stava spiegando cosa intendesse fare ma io ero più intento a guardare le forme del suo corpo che a starla a sentire.
Indossava pantaloncini corti abbastanza stretti, e la sua figura alta e formosa era valorizzata dalla luce del mattino. I lunghi capelli castani erano legati a formare un’elegante coda che le arrivava sotto le scapole; lei la portava spesso sul davanti per darsi un’aria da ragazzina e più accattivante verso i maschietti.
Di lei mi piaceva soprattutto il seno abbondante forse una quarta, ben fatto, evidenziato dalla sottile e attillata maglietta bianca ne delimitava bene la forma; sembrava anche abbastanza sodo, infatti senza reggiseno stava li, alto e immobile . I capezzoli appena visibili sembravano grossi e scuri, forse anche con l’aureola larga.
Per un attimo la mia immaginazione naviga, mi vedevo intento a strofinare l’uccello tra quelle tette, mentre Gianna stringendole con le mani mi faceva una magnifica spagnola, culminata in un’abbondante sborrata in pieno volto di lei
Fui riportato alla realtà da un ”secondo te ci riusciamo?”
“come?…….a …..si.. si … “ risposi io un po’ frastornato.
Iniziammo a spostare queste maledette mensole, sarà stato per il caldo e per Gianna che mi girava attorno ma sembravano veramente pesanti.
Il culmine fu quando lei, in piedi sopra ad una piccola scala, mi chiese di tenerla in equilibrio, mentre liberava uno scaffale.
La tenevo con le braccia vicino alle natiche ed il suo seno era poco sopra la mia testa.
Io approfittandone spostavo lentamente le braccia verso l’alto per toccar i suoi glutei; non aveva il classico culo a mandolino ma era formoso ed eccitante, proprio quello che sognavo di visitare in una femmina in calore che me lo lasciava visitare con il mio sesso, quello che ti può ricevere nel suo caldo piacere.
Lei comunque non disse nulla, forse non se ne accorgeva neppure.
Finito il lavoro, Gianna senza aspettare che mi scostassi scese dalla scala, il suo seno mi sfiorò tutta il volto, mentre le mie mani le accarezzarono le natiche. Restammo immobili l’uno vicino all’altra fissandoci con complicità e, mentre le mie mani continuavano a palpare ormai in modo sempre più esplicito, sentivo le sue mammelle premere contro il mio petto accarezzandolo con i capezzoli sempre più turgidi per l’eccitazione.
Il mio cazzo era già in piena erezione e non passo certo inosservato,
Gianna spinse in avanti con il bacino per sentirlo meglio e darmi il messaggio che anche lei era eccitata e predisposta.
Mi sembro di rimanere in quella posizione per un’eternità ma poi, sciolto l’incantesimo di quel momento, ritornati in noi, ci scostammo, e senza dire una parola riprendemmo i lavori mantenendo per i giorni a seguire un atteggiamento misto tra complicità e voglia di stare ancora vicini, forse più vicini.
L’occasione si presento la settimana seguente.
Gianna era in giardino a bagnare i fiori e si schizzo la maglietta. Mentre rientrava per cambiarsi ci incontrammo.
L’acqua faceva aderire la maglietta al seno rendendolo ben visibile, i capezzoli grossi e scuri spuntavano in modo eccitante, mi avvicinai a lei e, senza ddddddddire nessuna parola ci baciammo appassionatamente.
Lei continuando a baciarmi, mi spinse in casa sua e con frenesia mi sbottonò i jeans.
“potrà arrivare qualcuno qui a casa e sorprenderci” dissi con voce eccitata
“No. Non ti preoccupare. Mario arriva alle otto e i bambini sono da mia madre” disse lei tra un bacio e l’altro.
Con una voglia irrefrenabile le tolsi la maglietta e, finalmente le palpavo il seno facendola gemere per l’eccitazione. Era come lo immaginavo bello sodo nonostante le dimensioni di tutto rispetto. Non desideravo altro chi baciarlo e abbassandomi iniziai a succhiarle i capezzoli.
Gianna inizio a godere sempre di più ansimando ad ogni mia carezza.
L’eccitazione continuava a salire per entrambe.
Lei si fece togliere i pantaloncini e gli slip rimanendo completamente nuda di fronte a me, mentre io avevo ancora i pantaloni. Sentivo il mio sesso ormai al limite.
“Dai! Fammi vedere quanta voglia hai di me!” cosi dicendo Gianna mi tolse i jeans e gli slip
Apparve il mio cazzo grosso e duro come non mai.
“uhmmmmm! ti piaccio cosi tanto?”
“da morire Gianna. Non ti immagini che voglia ho di accoppiarmi con te”
“Lo vedo! Abbiamo tutto il giorno e ti faro godere fino a che non ne avrai più”
cosi dicendo mi prese il cazzo con una mano e avviò una sega scappellando il cazzo ad ogni movimento.
Io mi davo da fare accarezzandole il pube, il monte di Venere e la figa che trovai bagnata e pronta a ricevermi; infatti le infilai un dito nella figa aumentando il suo piacere.
Poco dopo sentii che stava venendo bagnando completamente la mia mano.
“siiihhh!….. uhmmmm …. ti amo ……. ancora dai!….. voglio che mi scopi…..”
“Lo voglio anche io, ma sto per venire”
Emisi un rantolo e iniziai a sborrare mentre Gianna continuava a scappellarmi.
Caldi getti di sborra bagnarono i nostri corpi.
L’abbondante sborrata non mi tolse la voglia di scoparla.
Il cazzo non si era rilassato ma è rimasto duro e pronto.
Lei si abbassò e come se mi leggesse nella mente lo prese tra le mammelle per indurirlo ulteriormente.
“E’ di nuovo bello, duro e grosso …….siediti dai! ….che voglio farmi chiavare” cosi dicendomi mi fece sedere su una poltrona mentre lei mi saliva sopra a cavalcioni.
Gianna mi bacio con sensualità mentre sfregava la figa al mio cazzo.
Le mammelle schiacciate contro il mio petto rendevano tutto più eccitante.
Era incredibile. Stavo per scoparmi Gianna all’insaputa di Mario godendomi il suo corpo in ogni posizione.
Con una mano indirizzai il cazzo verso la sua figa, bagnatissima.
Lei sentendolo tra le sue grandi labbra si avvicinò a me facilitando l’apertura anche delle piccole labbra della vagina facendosi penetrare .
“ahhhhhh!!….. siiihh!!… è bellissimo, fammelo sentire tutto….!!”
Queste parole mi eccitarono ancora di più.
Poggiai le mani sul sedere di Gianna e la tirai verso di me aumentando il ritmo della penetrazione.
Ad ogni colpo Gianna gemeva e mi baciava.
La sentii venire una, due volte e i suoi umori mi scendevano lungo il cazzo bagando le miei natiche e linguine.
Tenendomi dentro disse “aspetta un attimo!” cosi dicendo mi fece alzare e si inginocchiò sulla poltrona.
Standole alle spalle vedevo la fica aperta.
“dai!… continua! …… mettilo dentro!…… cosi sono ancora più brava!”
La presi facendole sentire il mio cazzo fino all’utero. Gememmo insieme. Mentre la scopavo le accarezzavo le tette rendendole ancora più piacevole la monta.
Ormai stavo per venire.
“Gianna …..sto per godere!! ……non resisto!! …….”
“siiiihh!…..vienimi dentro!………..riempimi!………….voglio sentire il succo del nostro amore!……ingravidami!……” mentre le sue braccia portate dietro di me mi costringevano a lasciare tutto il mio sperma dentro di lei
Ora il mio cazzo era infilato fino radice ed iniziai a venire. Ad ogni schizzata di sperma Gianna godeva con me.
Mi lasciò solo quando non ebbi più nulla da darle.
Non avevo mai goduto cosi in tutta lamia vita.
Da quella chiavata avemmo un figlio.
Oggi ,che Gianna è diventata mia moglie riesce a stupirmi e a farmi godere come la prima volta.

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