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La moglie dell’ingegnere – 18. Godere nella sauna

By 25 Giugno 2022No Comments

Si risvegliano, e sento che qualcosa si muove nella mia pancia. Una contrazione leggera, quasi impercettibile, ma già la mia mano la sta seguendo e accarezza viziosa il monte di Venere. Poi arriva anche l’altra mano, a discostare le grandi labbra per frugare a suo piacimento tra le cosce sudate.

Pizzica il clitoride, che reagisce ergendosi tutto. Titilla l’imbocco della mia femminilità gocciolante di sudore e piacere; si spinge a stimolare la rosetta morbida dell’ano strappandomi un gemito profondo: ecco, sono di nuovo pronta a godere.

Quasi senza rendermene conto, ho assunto una posizione speculare alla sua e i nostri piedi sulla panca quasi si toccano. Spalanco bene le cosce e carezzo a piene mani la pelle delicata del loro interno, risalendo piano verso il magico triangolo di peli biondi e sudati… mi sta guardando? non riesco a capirlo.

Torno a concentrarmi sulla mia passerina bagnata di sudore e piacere. Con indice e anulare di una mano allargo piano le grandi labbra, portando il medio a scorrere dolcemente lungo tutta la fessura. Mi sfioro appena, giocherello con le piccole labbra… mi sta guardando? non riesco a capirlo, ma direi che qualcosa laggiù, in mezzo alle sue gambe, si sta muovendo.

Si muove, infatti, si gonfia con piccoli sussulti, mentre mi affondo delicatamente un dito nella fica e comincio a muoverlo piano. Il suo pene continua a crescere, e lo spettacolo di quella metamorfosi mi affascina. Non riesco più a staccare gli occhi, ma le mie mani continuano a muoversi sicure al centro del mio piacere.

Le mie mani, perché ora ho portato l’altra sul clitoride: lo scappuccio piano e inizio a stuzzicarlo a piccoli colpettini. Ora sono sicura che sì, lui mi sta guardando: sento quel suo sguardo pesante e denso come una carezza insinuarsi tra le mie cosce mentre il suo membro si fa sempre più gonfio, fino a svettare trionfante verso l’alto.

Sfilo il dito dalla mia intimità, lo guardo per un attimo incuriosita, lo lascio scivolare tra labbra, e lo succhio avidamente: sa di salato, sa di buono… il mio sapore mi piace più del suo… sarò anche un po’ lesbica? Ripeto il giochino, stavolta con due dita, poi con tre, e ora sì che mi sta guardando… e a sua volta si tocca: scappella piano il suo grosso attrezzo pulsante e comincia un lento movimento di va e vieni.

Mi metto più comoda, quasi distesa con i due piedi sulla panca, e il ritmo del dito sul clitoride si fa ossessivo. Vedo che anche lui accelera i movimenti. Inarco il bacino verso l’alto e ricomincio a scoparmi con la mano… un dito, due, tre… Forzo un po’ ed entra anche il quarto… sempre più veloce… sempre più veloce…

…e sempre più veloce anche la sua mano che scorre delicata intorno all’asta turgida. Non avevo mai visto un uomo masturbarsi e credevo che fosse un spettacolo tutto sommato squallido, ma mi devo ricredere. La sua mano danza su e giù agile e leggera. Tra le pieghe del prepuzio, il glande lucido e gonfio appare e scompare come un gioco di prestigio e si fa più gonfio e lucido ad ogni passaggio.

Aumento la velocità del dito sul grilletto, sfilo un dito dalla fica e lo porto dietro, mi penetro anche lì, alzando ancora di più il bacino verso di lui. Mi sto scopando a due mani come una forsennata, ormai sull’orlo dell’orgasmo, ma anche lui sta arrivando.

Ricevo il suo piacere dappertutto: gocce di sperma, come petali di fiori sparsi sul mio corpo, in omaggio alla mia capacità di godere e farlo godere… poi schiaccio con più forza il clitoride, e vengo anch’io, singhiozzando di piacere.

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