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Anna, quasi 40 anni professoressa di italiano in un prestigioso liceo privato maschile per gente facoltosa, un figlio di 18 una figlia di 17 un marito che non la tocca da mesi.
Sono brutta sono vecchia, non lo eccito più.
Questo e quello che le passa per la testa mentre seduta alla sua scrivania nell’ora di ricevimento fissando il registro aspetta l’arrivo di qualcuna delle madri dei suoi allievi.
Magari una delle ‘cambiate’ pensò.
Cosi chiamava le 15 madri dei ragazzi della sua quinta, era un fenomeno strano che non riusciva a spiegarsi, in quella classe fin dalla terza una alla volta classe dopo classe le madri di quei 15 ragazzi erano ‘cambiate’
Prima aveva a che fare con un gruppo di donne più o meno delle sua età con gli stessi problemi e nevrosi, poi una per una poco alla volta erano cambiate. Lo si vedeva nell’aspetto il modo di vestire truccarsi sembravano tutte più giovani di 5 o 10 anni. Anche l umore, sempre più o meno alto sempre sorridenti, quelle madri che prima non la potevano vedere perché la colpa dei brutti voti dei loro figli la davano a lei, ora erano diventate gentili e cercavano soluzioni ai problemi invece di darle tutta la colpa.
Poi cerano gli occhi.
Ormai avevano tutte gli stessi occhi, quelle di donne innamorate, felici, anzi no erano gli occhi di ragazze innamorate al loro primo appuntamento.
Questo la faceva sentire ancora più vecchia e brutta.
Era ormai convinta che suo marito la tradisse e che fosse tutta colpa sua, perché non era più giovane e bella.
Alzo gli occhi dal registro e si trovò davanti Ornella la madre di uno dei ragazzi della sua 5, una donna piccola 1.50 forse 1.55 simpatica ,ma fisicamente anonima almeno le prime volte che l’aveva incontrata, quando il figlio faceva terza. Ora aveva davanti una donna a qui non avrebbe dato piu di 35 anni su un tacco 12 elegante e sensuale, gonna aderente appena sopra il ginocchio calze nere con riga dietro camicetta bianca trasparente ampliamente aperta che permetteva di vedere un abbondante porzione dello splendido seno rifatto ( era passata dalla seconda alla terza abbondante). Gli occhi erano due stelle che brillavano di vita propria, il rossetto faceva risaltare ancora di piu le labbra carnose che incorniciavano un sorriso che da solo illuminava la stanza.
Questo era il ‘cambiamento’ una donna felice che sprizzava femminilità da ogni poro.
Anna le sorrise la saluto e la fece accomodare, Ornella era sicuramente la madre con cui aveva più legato, potevano dirsi amiche.
‘Potrei chiedere a lei qual &egrave il loro segreto, come fanno ad essere cosi giovanili piene di energia’ penso mentre parlava con Ornella.
Non sapeva se fosse il caso però, aveva sentito delle voci tra i ragazzi, i figli delle ‘cambiate’, sussurri che potevano essere dei fraintendimenti, come quando a inizio anno si era fermata sulla porta della sua classe all’esterno senza entrare, perché aveva sentito parlare fra loro dei ragazzi.
Li aveva riconosciuti subito dalla voce, uno stava chiedendo:
-allora com’&egrave andata?-
Un altro rispose
-Alla grande, ieri sera mi sono presentato in camera da letto, tanto papa era fuori come sempre, l ho abbracciata e bacia. Lei a provato a respingermi’-
Di nuovo il primo
-hai usato le paroline magiche come ti o detto?-
Poi ancora il secondo
-si si Le ho detto ti amo, non posso più fare ameno di te, e intanto continuavo a baciarla e toccarla lei si e arresa e ricambiato i miei baci. Quando sono riuscito ad arrivare alla patata era un lago mai vista una cosa simile.-
-l’hai scopata?-
-Tutta la notte, la mattina voleva che saltassi scuola per continuare a farlo, continuava a dire che sono 100 meglio di mio padre-
Ci furo risate fragorose dovevano essere in parecchi ad ascoltare la storia.
Chi poteva essere questa donna misteriosa che il ragazzo aveva scopato tutta la notte, forse una amante del padre.
Forse.
Però poco dopo anche la madre di quel ragazzo era cominciata a cambiare, prima l umore lo sguardo poi l abbigliamento più giovanile e sexy.

-pianeta terra chiama Anna, rispondi Anna- la voce di Ornella riporto Anna alla realtà.
-scusa Ornella e che per me un brutto periodo, sono in crisi penso che mio marito mi tradisca sono mesi che non mi tocca, mi sento vecchia brutta’mentre tu’le altre sembrate ringiovanite.-
Ornella tentenno un po’ poi disse.
-be si sai faccio palestra, la dieta il chirurgo plastico aiuta’tutto fa.-
Anna fisso negli occhi Orietta
‘ora o mai più’ si disse.
-andiamo Orietta quello che e successo a tutte e 15 le madri della mia quinta classe non &egrave palestra ne chirurgo, quelle se mai sono conseguenze, sono praticamente in crisi depressiva se non mi vuoi rivelare il vostro segreto va bene ma almeno non mentirmi.-
Ornella rimase in silenzio alcuni minuti.
-va bene ma non qui andiamo a prende un caffe puoi?-
-si con te o finito per oggi andiamo pur&egrave.-
Ornella comincio il discorso appena uscite da scuola.
-Anna’ io te lo dico’ ma tu mi devi giurare sulla cosa che hai di più cara al mondo di non dirlo a nessuno o ci rovini tutte.-
Di nuovo qualche minuto di silenzio poi Anna rispose:
-va bene non lo dirò a nessuno.-
Arrivarono al bar si sedettero e ordinarono.
-tieniti forte perché sarà un colpo. Allora il nostro segreto sono i nostri figli-
Anna rimase muta continuando a guardare la sua amica in attesa di capire cosa intendesse dire
Orietta ricomincio a parlare a bassa voce e tuto d’un fiato disse:
-noi tutte siamo innamorate dei nostri figli come mamme ma anche come donne facciamo l amore con loro per alcune di noi sono come mogli mariti per altre amanti ecco l ho detto.-
Anna strabuzzo lo sguardo e si morse la lingua per non esplodere in un ‘COSA?????-
‘l hai chiesto tu non giudicare, l hai chiesto tu non giudicare’ continuava a ripetersi.
-allora Anna niente da dire.-
Chiese Ornella dopo diversi minuti di silenzio da parte dell’ amica che non sapeva più che dire, la cosa più intelligente che le venne fu:
-com’e cominciata?-
-Orazio Marchesini- fu la risposta.
Il nome fu come una rivelazione per Anna, la madre di quel ragazzo non era mai ‘cambiata’ era sempre stata ‘cambiata’
-mio figlio mi ha detto che lui e stato il primo, lo faceva già dalla seconda liceo. Se ho capito bene e stato sua madre a sedurlo. E riuscito a tenere il segreto per un anno poi in terza lo ha detto ad un compagno e questo a voluto provare a sedurre la madre e ci &egrave riuscito, dopo di che lo ha detto a mio figlio Marco, e lui per non essere da meno ci ha provato. Poi uno alla volta tutti i tuoi allievi ne sono venuti al corrente hanno provato e il risultato lo hai davanti.-
-per te com’e cominciata?-
-Anna e cominciata come per te, mio marito mi trascurava io mi sentivo vecchia sola brutta, e qui entra in scena Marco comincia a farmi complimenti piccoli regali, ogni donna riconoscerebbe un corteggiamento in quei gesti ma sua madre sempre più trascurata dal marito e in piena crisi di mezza età si dice ‘no e tutto normale e solo un ragazzo affettuoso che ce di male?’.
Ce di male che senza accorgermene cominciavo a provare piacere quando mi faceva complimenti un po’ più spinti
Come sei sexy oggi, oppure
Sai che hai un bel sedere
Mi piaceva anche quando lo beccavo a guardarmi nella scollatura o fra le gambe quando indossavo la gonna.
Venne san Valentino e mio marito ebbe la romantica idea di andare all’estero per seguire la squadra del cuore.
Ero furiosa ma Marco mi fa
-dai mamma usciamo noi a cena-
E perché no dissi, che ce di male, passammo il pomeriggio in giro per negozi alla ricerca di un vestito adatto, andando avanti e indietro vidi che lo sguardo di Marco continuava a cadere su un completino intimo in una certa vetrina, entrai nel negozio da sola e lo comprai.
Pensavo che lui non lo avrebbe mai potuto vedere addosso a me però io mi sarei sentita più bella.
La serata fu meravigliosa .-
Ornella si interruppe un attimo, aspettando commenti da parte di Anna, ma questa non disse niente e lei continuo.
-mi porto in un localino romantico, mi fece accomodare e subito dopo il cameriere arrivo con un gigantesco mazzo di rose, dentro cera un biglietto lo conservo ancora e penso lo terrò per il resto della vita, lo lessi:
Alla donna più bella del mondo.
Provai un emozione indescrivibile.
Per tutta la cena ci guardammo negli occhi e lui mi tenne la mano, se qualcuno ci avesse visto non avrebbe sicuramente riconosciuto una madre con suo figlio.
Una volta finito andammo a ballare, latino americano, mentre ci strusciavamo una contro l altra sentii il suo cazzo diventare duro, nei fui felice. Finito quel ballo al centro della pista con decine di persone intorno a noi lui mi ha baciata’il nostro primo bacio. Non ho avuto un attimo di incertezza o esitazione lo voleva lui lo volevo io.
Siamo usciti di corsa, e come animali nel parcheggio buio sopra il cofano dell’auto mia presa come fossi la sua donna.-
Il viso di Orietta comincio ad arrossire.
-ebbi un orgasmo appena mi entro dentro, sembravamo animali, lui menava colpi come se mi volesse sfondare e io lo stringevo forte a me con le gambe. Volevo mi venisse dentro. Non duro molto, lui era alla prime esperienze e parecchio eccitato ma io ebbi un orgasmo dopo l’altro ogni 3, 4 colpi e ognuno più intenso del precedente fino quando non ho sentito il suo sperma schizzarmi dentro in quel momento o creduto di perdere i sensi.
Bellissimo ti giuro. Nulla di paragonabile a tutto ciò che avevo provato fino ad allora, era come se avessi fatto l amore per la prima volta.
Ti dico una cosa che non ho mai detto a nessuno nemmeno al mio Marco quella sera ero protetta ma potessi tornare indietro farei in modo che capitasse nel giorno più fertile del mese e non sarei protetta.
Poi siamo andati a casa una volta li Marco aveva di nuovo il cazzo duro lo spogliato e fatto sedere sul divano poi gli ho fatto uno strip e sono rimasta solo con l intimo che avevo comprato apposta per lui.
-Grazie mamma- disse.
Ma io non volevo parole di ringraziamento volevo fatti. Mi sono seduta sopra di lui e o preso quello splendido palo dentro di me, dovevo essere io a condurre il gioco lui era troppo eccitato sarebbe venuto subito di nuovo e io invece volevo andare avanti tutta la notte. Presi le sue mani e me le portai sui seni’-
Orietta si interruppe un attimo poi disse:
-Anna’mi sentivo veramente troia, mentre lo cavalcavo lentamente lui mi massaggiava e succhiava le tette, e io rivivevo tutta la serata. La cena al ristorante mano nella mano, il suo cazzo duro che strusciava contro di me al ballo, lui che sbatteva come un animale da monta sul cofano della mia auto’non poteii fare a meno di digli
-Marco ti amo ti amo ti amo.-
E lui mi rispose.
-anche io mamma ti amo da tanto, voglio che tu sia mia.-
Quella sera lo abbiamo fatto altre due volte, l ho persino supplicato perché mi prendesse analmente, era l unica verginità che potevo concedergli, lui non voleva, aveva paura di farmi male e in effetti un po’ di dolore l ho sentito ma ne e valsa la pena.
Cosa può chiedere di più una madre? L uomo che più ami al mondo &egrave il bambino che stato dentro te’ e tu sei madre Anna sai di cosa parlo sai cosa vuol dire sapere che nessun altra donna lo può amare come lo ami tu, be se quel uomo e anche un amante tenero dolce attento alle tue esigenze che ti guarda come se fossi l unica donna sulla terra, bhe non ti serve altro. Questo e il nostro segreto quello che ci fa ringiovanire essere belle fuori e dentro, tutte noi.

Orietta aveva il fiato corto e viso rosso, rimase in silenzio come a dire alla donna che aveva davanti ‘tocca a te parlare-.
E Anna parlo:
-Hai detto per alcune e un amante e per altre un marito e per te ?
-per me- rispose Orietta,-e stato un amante fino ad inizio anno, poi finalmente sono riuscita a separarmi e ora viviamo come marito e moglie’almeno a casa.-
-E vorresti un figlio da lui?-
-E il mio uomo Anna certo che voglio dei figli da lui, creare una famiglia. Vedi la pillola e sicura al 99.9% la prima sera non so cosa avrei dato per essere in quel 0.1%. Comunque e stato meglio cosi, ma mi sono data un termine, sai non siamo più ragazzine, una volta passata la maturità smetterò di prendere la pillola e quest’estate andremo da qualche parte per un mese io e il mio uomo, chissà che non torniamo in tre’o magari in 4 nella mia famiglia i gemelli non sono cosi rari.-
Anna fece per parlare ma Orietta la zittii.
-scusami ma ora vado mio figlio mi sta aspettando- disse strizzandole l occhio- mi raccomando mi fido di te.-
-non lo saprà nessuno da me, grazie per la fiducia.-
Si salutarono e Orietta spari lasciano Anna perplessa e piena di domande.
Si salutarono e Orietta spari lasciano Anna perplessa e piena di domande.
Ragiono sul da farsi, il punto era che ne voleva sapere di più avrebbe voluto parlare con tutte le altre mamme della sua quinta ma ovviamente non poteva.
Guardò l’orologio, tra poco avrebbero chiuso gli uffici e li vicino lavorava la signora Moretto una delle ultime ad essere ‘cambiata’ la cosa non risaliva a più di qualche mese fa, magari poteva provare ad incontrarla per ‘caso’ e vedere se riusciva a carpirle qualche confidenza.
Usci dal bar e si diresse a piedi verso l’ufficio che le interessava chiedendosi perché?
‘Perché voglio approfondire l’argomento? Quello che mi a detto Orietta avrebbe dovuto sconvolgermi e invece provo una curiosità morbosa per ciò che sta succedendo a quelle donne. Si insomma che una esca di testa e abbia una relazione con il figlio ci può anche stare, ma tutte e 15? Oddio o come paura che stia cercando di essere convinta anche io a”
Il pensiero rimase a meta perché diversi metri più avanti vide la signora Moretto uscire dal portone nel quale aveva sede la compagnia di cui era vice direttrice. Anna la squadro un attimo prima di partire all’inseguimento, lei fra tutte era quella messa peggio nella sua classe, una bigotta reduce da qualche collegio di suore, vestita sempre in modo orribile.
Almeno fino a qualche mese prima ora la donna davanti a lei era una persona che curava molto l’aspetto e l’abbigliamento. Indossava un sobrio abito scuro che le arrivava fino alle caviglie e che le fasciava morbidamente le curve abbondanti. Un giacchino che valorizzava il monumentale seno e non le copriva il sedere grosso che piaceva molto agli uomini visto che di tanto in tanto qualcuno si voltava ad ammirarlo.
Anna allungo il passo per raggiungerla e quando la fu di fianco la saluto.
-Ho che sorpresa buona sera signora Moretto.-
La donna si volto, capelli fino alle spalle biondo tinto, un volto pieno su cui spiccavano due dolci occhi azzurri, occhiali intonati al vestito trucco leggero ma deciso e una bocca che per lei era sempre stata troppo grossa ma che i ragazzi della sua classe apprezzavano con commenti tipo ‘ce ne stanno due li’
‘E ancora più bella dell’ultima volta che l’ho vista’ penso.
-ciao Anna, la finisci di chiamarmi signora? Mi fai sentire vecchia, per te sono Laura.- disse sorridendo -che ci fai di bello qui?-
‘Sei mesi fa non mi avrebbe nemmeno salutata e ora mi chiama Anna,’ e adesso che faccio? Prima e andata bene magari provo di nuovo ad essere diretta’
-Ad essere sincera speravo di incontrarti’-
-Come mai cara? Non ci sarà mica qualche problema con Angelo a scuola?-
-No, no tranquilla, anzi a dire la verità qualcosa centra’sto passando un brutto periodo e’tu’voi’sembrate tutte felici’-
Anna non sapeva come continuare senza tradire Orietta, ‘cavolo o agito senza pensare’ ragiono.
Laura la guardo un attimo senza mai smettere di sorridere poi le chiese ‘te lo ha detto Orietta vero?-
-no non mi a detto niente nessuno, e che sembrate tutte ringiovanite.- cerco di rispondere Anna in preda all’imbarazzo.
Laura si mise a ridere ‘sei una pessima bugiarda &egrave stata Orietta, ovvio siete amiche. Può averlo fatto solo lei.- il suo sguardo si fece serio e fissando la donna davanti a lei aggiunse ‘sai che se la notizia trapela noi siamo alla gogna pubblica vero?-
Anna ancora più in imbarazzo cerco di scusarsi
-non lo saprà nessuno da me te lo giuro, o solo bisogno di sapere’-
-sapere cosa?-
-come ti senti, cosa si prova.-
-Vuoi sapere se ne vale la pena e cosi?-
-non lo so, sono cosi confusa Orietta mi ha raccontato la sua storia’vorrei sentire anche la tua’se non ti offende.-
Laura guardò Anna seriamente ancora per un attimo poi torno a sorridere e disse ‘ mio figli’cio&egrave il mio uomo questa sera ha una partita a calcetto quindi direi che se offri tu possiamo farci una pizza.-
Poco dopo le due erano le prime clienti della sera di una pizzeria li vicino, il cameriere porto loro due birre piccole e Laura comincio a raccontare la sua storia.
-Sai non ci crederai ma pensavo di essere felice prima, ora mi vien da ridere al solo pensarci, un marito che mi cercava una volta al mese e nemmeno tutti i mesi e un figlio che quasi non conoscevo, eppure pensavo di essere felice. Ho fatto tutte le scuole dall’asilo all’università in istituti cristiani’diciamo molto cristiani conservatori, cosi sono cresciuta con il tabu del sesso e con l’idea di dover per forza avere dei figli e una famiglia, non ho mai preso un contraccettivo ce un enciclica che lo vieta. Non mi sono mai opposta alla volontà di mio marito, e via dicendo un sacco di complessi in nome di’ bho di non so nemmeno di chi.
Mo tieniti perché quello che viene dopo &egrave forte, e per favore non giudicarmi, almeno finche non ci sarai passata anche tu.
Bhe per fartela breve una sera, una delle tante in qui mio marito era fuori per lavoro (lo sai che lavora in santa sede?) mio figlio si presenta in camera da letto. Lo saluto e chiedo che fosse venuto a fare li, e se stesse bene. Lui per tutta risposta si butta nel letto con me e mi assale solleva la camicia da notte mi strappa le mutande e mi stupra e nel mentre mi sussurra all’orecchio
-ti amo mamma non posso più fare a meno di te-
Pensai di urlare ma avrei richiamato gente e lo avrei rovinato, sai com’&egrave e sempre tuo figlio e sei pronta a perdonare anche una cosa simile.
Stetti zitta e lo lascia finire, e fini’ dentro di me.
Passai la notte insonne chiedendomi se fosse colpa mia.-
Laura scoppio a ridere
-Ma ci pensi all’epoca sembravo una suora pensavo fosse peccato persino depilarsi, se mi fossi ritrovata con un maniaco di notte in un vicolo scuro quello sarebbe scappato,- rise nuovamente – bhe col senno di poi devo dire che mio figlio mi amava e mi ama veramente.
Comunque la mattina dopo si presentò nuovamente in camera mia e nuovamente mi stupro, e la sera e poi il mattino successivo e cosi via, per 7 notti e 6 mattine ormai non mettevo nemmeno più le mutande quando andavo a dormire, tanto le strappava.
La mattina del settimo giorno ero distesa nel letto con la camicia da notte tirata su fino all’ombelico in attesa che arrivasse ma non si vide.
‘Oggi mi va bene’ mi dissi, ma poi la curiosità si fece prepotente e mi spinsi fino in camera sua a vedere se stesse bene aprii un poco la porta e guardai dentro lo trovai che russava completamente nudo e con il cazzo duro.
Ora posso dire che faceva finta un uomo non dorme con un erezione simile, ma allora ero ingenua e pensavo dormisse veramente.
Avrei dovuto andarmene e invece entrai e mi sedetti per terra difronte a lui ad ammirare il cazzo che io avevo creato che io gli avevo dato, rimasi immobile finche quel palo di carne non si ammoscio poi mi avvicinai ancora, sempre di più finche non lo ebbi a pochi millimetri dalla bocca e allora non potei fare a meno di baciarlo, non lo avevo mai fatto prima, per me il sesso era sdraiarsi aprire le gambe e aspettare che mi marito avesse finito. Continuai a baciarlo e comincia a leccarlo, dopo di che mi venne la geniale idea di ‘morderlo-.
Entrambe le donne scoppiarono a ridere.
Anna fra una risata e l’altra riuscì a dire
-lo hai morso veramente?-
-E si, non ne sapevo nulla pensavo piacesse agli uomini, comunque lui tiro un grido pauroso e fece finta di svegliarsi, mi urlo un po’ dietro ma alla fine mi insegnò a fare un pompino.

Ora penserai che sono un ipocrita mi stuprava mattino e sera e io vado a fargli un pompino’la realtà e che mio figlio mi conosceva meglio di quanto io conoscessi me stessa. Lui aveva visto in me una componente che fino a qualche mese fa io non avrei ammesso di avere nemmeno sotto tortura, io sono masochista, almeno ne ho una grossa percentuale-

Anna non disse una parola
-ora non me ne vergogno anzi e una parte di me che mi fa godere terribilmente, ne sono felice. Angelo lo aveva capito per quello mi aveva presa in quella maniera.
La prima notte che mi a stuprata, mentre mi strappava le mutandine ( almeno quelle cose orribili che usavo all’epoca) io facevo fatica a capire cosa stesse succedendo pero ero bagnata, paurosamente bagnata. Quando mi entrato dentro mi sono sentita donna per la prima volta, nonostante la mia educazione’ no il condizionamento che avevo subito mi impedisse di esprimere il mio piacere, io godevo. Non mi vergogno a dire che li, ferma immobile mentre lui mi montava o dovuto mordermi il labbro fino a farmi male per non urlare di piacere, perché godevo come una cagna in calore mentre viene montata da un intero branco di cani superdotati.-

Agli occhi di Anna, Laura sembrava tranquilla e a proprio agio nel raccontare particolari cosi intimi e in maniera cosi volgare.

-spero di non scioccarti con il mio linguaggio puerile , ma uno rende bene l’idea e due al mio amore piace molto quindi piace anche a me.

La mattina dopo quando me lo vidi arrivare in camera e salirmi nuovamente sopra ringraziai dio.
E la volta dopo,e volta dopo ancora.

Mi lasciavo sempre più andare cominciai ad abbracciarlo, mentre mi prendeva, poi a stringerlo forte mentre godevo. Poi a sussurragli nel orecchio il mio godimento, anche se non cambiavamo mai posizione ogni volta era diverso più completo.
L ultima notte in cui mi ha stuprata, lo aspettavo al letto completamente nuda a gambe larghe e con un forno cosi caldo da poter cuocere una pizza ( giusto per rimanere in tema), lui quella sera mentre gli sussurravo quanto mi piacesse il suo cazzo dentro di me comincio a insultarmi a darmi della troia della cagna della vacca, io invece che sentirmi umiliata’no anzi mi sentivo umiliata ma questo aumentava il piacere che mi dava l’essere chiavata da mio figlio, gli ripetevo tutto quello che mi diceva e anche di più.
-Sono la tua troia, no anzi sono la troia di tutti una puttana che la da per spiccioli basta godere’- gli dissi, e durato tanto quella volta e ho goduto tantissimo, poi appena finito come tutte le altre volte si alzo e usci dalla camera senza dirmi nemmeno una parola, la sciandomi li sul letto a gambe larghe con il suo sperma che colava dalla mia figa rovente, come fossi una bambola gonfiabile.

La settima mattina quando non si presento in camera mia lo fece perché ormai sapeva che ero sua anima e corpo, che dipendevo da lui che avrei fatto qualsiasi cosa per lui, sapeva che lo amavo come madre come donna e come schiava anche se non me ne rendevo ancora conto, che se non fosse venuto lui sarei andata io, lo sapeva.
Seduta in camera sua ammirando il cazzo che tanto mi faceva godere trovai il coraggio di essere me stessa, mi avvicinai e lo baciai come ti o detto prima.
Quella mattina tiro fuori da me, in un paio di ore, la donna che avevo represso per tutta la vita.
Mi insegno a spompinarlo come si deve, fu facile mi fece mettere in ginocchio per terra , mani dietro la schiena bocca aperta e mi infilo tutto il suo cazzo in gola.
Vomitai la prima e la seconda volta che ci provo dalla terza in poi fu solo saliva, quando mi abituai mi afferro per i capelli e comincio a fare avanti e indietro dentro la mia gola complimentandosi con me.
-Mamma sei fantastica una pompinara eccezionale sei una mamma troia di prim’ordine-, mi disse.
Io ero eccitatissima mi sentivo come se fossi nata solo per dare piacere a lui.
Poi mi venne i bocca, e mi ordino di non sputarlo.-
Laura prese il telefono ci armeggio un attimo poi lo passo ad Anna. Sul display cera una foto di Laura pr&egrave ‘cambiamento’ in ginocchio con la bocca piena di sperma.
-guarda anche le altre il mio amore adora fotografarmi e filmarmi, e io non mi vergogno a fartele vedere alle amiche.
Dopo che mi fece quella foto mi ordino di ingoiare tutto e io docile e sottomessa come una cagnolina ubbidii.
Poi si sdraio su letto a gambe divaricate e mi ordino di coccolarlo finche non gli fosse tornato duro, cosi io mi sdraiai con la testa in mezzo alle sue cosce e gli bacia leccai e masturbai il cazzo finche non torno duro.-
Anna ascoltava la nuova amica e contemporaneamente scorreva le foto sul cell, rimanendo stupita, o allibita non riusciva a decidersi. Le foto ritraevano tutte Laura, legata frustata, con i seni trapassati da lunghi spilli, con grossi pesi attaccati ai capezzoli e alle grandi labbra, con i buchi peni di vibratori, con tutto il corpo ricoperto da mollette da bucato.
Alzo un attimo lo sguardo dal cell e rivolta a Laura disse.
-certo che ne ha di fantasia tuo figlio.-
Laura sorrise orgogliosa.
-ne vado fiera.- guardo l orologio e poi riprese il racconto.
-dopo che glielo feci tornare duro mi fece mettere a pecorina poi prese una cintura e comincio a frustarmi sul culo finche non divenne rosso acceso mi diede anche dei colpi sui seni e sulla figa, poi fece vedere cosa avevo combinato, mi ero bagnata cosi tanto mentre mi fustigava che avevo macchiato il suo lenzuolo.
Mi scopò cosi a pecorina il suo cazzo mi faceva morire dal piacere mentre il corpo quando sbatteva con il mio culo rosso per le cinghiate mi faceva vedere le stelle, quello era il paradiso. Angelo, il mio bambino fece in modo di venire insieme a me era la prima volta fu bellissimo non lo scorderò mai. Poi esausti ci sdraiammo sul letto e tra una coccola e l altra lui mi disse -ti amo- e io gli risposi -ti amo-
Anna continuava a guardare le particolari foto, in alcuna Laura aveva degli anelli ai capezzoli, aveva pensato anche lei un tempo di farsi un piercing al capezzolo cosi per curiosità chiese:
-porti i piercing ai capezzoli?-
-Li portavo ora non posso più almeno per qualche mese.-
-ti hanno fatto infezione?-
Laura scoppio nuovamente a ridere
-No macché, tu non mi ascolti quando parlo, ti ho detto che non prendevo contracettivi e che mio figlio continuava a venirmi dentro-.
-sei incita?- chiese Anna sbalordita-
-Sii- rispose Laura felice ‘domani sono 16 settimane con il fisico abbondante non si nota molto.-
-Come ci si sente?-.
-Come ci si sente ad essere ingravidate dal proprio uomo a 41 anni? Benissimo mi sento felice piena di energia giovane, e anche continuamente vogliosa, non so se sia la gravidanza o gli anni passati in astinenza ma mi farei il mio Angelo in ogni momento e in ogni posto. Vedi i nostri figli non sono semplici uomini ma sono parte di noi, parte del nostro corpo, abbiamo vissuto in simbiosi con loro per nove mesi li abbiamo cresciuti accuditi protetti e normale che ora loro ci leggano dentro e essere amata come donna da tuo figlio e la cosa più bella che ci possa capitare. Ora accompagnami alla macchina che si e fatto tardi.-
Le due uscirono dal locale e chiacchierarono ancora nel breve tragitto che separa Laura dalla macchina, poi poco prima di congedarsi la signora Moretto disse ad Anna:
-Prova, se pensi che tu figlio anche solo lontanamente senta qualcosa per te prova non te ne pentirai-.
Dopo di che ingrano la marcia e andò via lasciando l’amica con più domande di quanto ne avesse prima di incontrarla.

-Prova, se pensi che tu figlio anche solo lontanamente senta qualcosa per te prova, non te ne pentirai-.
Dopo di che ingrano la marcia e andò via lasciando l’amica con più domande di quanto ne avesse prima di incontrarla.
Anna camminò fino a casa, pensando a tutto quello che le era stato detto e cercando di prendere una decisione.
Quando entro in casa saluto tutti ma a risponderle fu solo suo figlio Alessandro dalla sua camera.
-ciao ma’, pa’ e andato al bar a vedere la partita poi passa a prendere Susy, che si &egrave fermata a studiare da un amica, mi hanno detto di averti mandato un sms.
La donna controllò il telefono e trovo i messaggi , con tutto quello che le era successo non li aveva notati prima.
-a bene quindi siamo solo io e te.-
-Ancora per poco mamma dovrebbero arrivare tra una mezzora-.

‘ok Anna ai 30 minuti sola con lui che vuoi fare?’ si chiese.

Fu la vocina di Laura nella sua testa a risponderle ‘tu ti aspettavi di trovare in casa tutta la famiglia e invece siete soli questo e un segno e poi’ dai tuo marito a vedere la partita? Sicuramente stara facendo sesso con la sua amante’.
‘va bene va bene ci provo’ si rispose da sola.

Con un gigantesco stormo di farfalle che le girava nello stomaco, si avvio verso camera di suo figlio facendo breve tappa davanti allo specchio in corridoio. Si diede una rapida sistemata poi entro e si mise di fianco al suo ragazzo. Ale, come lo chiamava lei, era a torso nudo. Indossava solo i boxer, cosi Anna pote ammirare ancora una volta lo splendido fisico del figlio scolpito da anni di palestra.

-Senti Ale posso chiederti una cosa?-.
Il ragazzo senza nemmeno distogliere lo sguardo rispose:
-certo mamma dimmi-
-secondo te sono ancora piacente?-
Il Ale si volto verso la madre sorpreso,
-certo che sei ancora una bella donna, che domande fai?-
-cio&egrave se tu non fossi mio figlio mi noteresti in mezzo alla strada, ti volteresti a guardarmi il sedere o magari ‘addirittura vorresti provarci con me.-
-hai bevuto ma’?-

‘ubriaca?’ penso Anna. ‘e un idea, io butto se va male posso dire di aver bevuto e che non succederà più

-no, e che sono in crisi di mezza età e ò bisogno di risposte ti piaccio o no?-

Ma non gli diede il tempo di replicare ne di muoversi , si chino fino a fare incontrare le loro bocche e non trovando nessuna resistenza lo bacio da prima solo con le labbra, poi si fece più audace e allungo la lingua nella bocca del figlio che rispose prontamente. Il piacere di quel bacio era un emozione fortissima. Il cuore che andava a mille, le gambe che sentiva sempre più deboli e la vocina di Laura nella sua testa che le strillava

‘di più, osa di più non vedi che ci sta?’.
E lei oso di più.

Allungo una mano fin ad appoggiarla sul cazzo di suo figlio, lo massaggiò un poco, non ci volle molto perché diventasse duro.
‘ora faccio sul serio’ e pensato questo la donna si mise in ginocchi davanti al figlio e gli tolse i boxer senza dire una parola, non osava riferirgli quello che voleva fare o quello che stava pensando.

‘quando avevo la tua età facevo dei pompini da lasciare senza parole vediamo se sono ancora capace’.

Una volta sfilate le mutande si prese un attimo per ammirare il cazzo di suo figlio, e penso a voce alta ‘Sono stata proprio brava guarda che bel cazzo ti o fatto-.
Poi lo ingoio quasi interamente facendo gemere il ragazzo.
‘ok tesoro’ la incitò la voce nella sua testa ‘ ti ricordi le regole d’oro per un buon pompino?’
‘certo’ si rispose da sola

‘primo mantenere sempre un contatto visivo, agli uomini piace che li guardi negli occhi mentre ingoi il loro attrezzo’.
Anna alzo lo sguardo e incontro quello del figlio pieno di libidine. Gemeva e lanciava ululati di piacere mentre lei ingoiava e succhiava il suo cazzo.

‘regola numero due,’ si disse ‘prenderlo in gola non e sufficiente bisogna anche leccarlo baciarlo occuparsi delle palle, davanti a me non ho un cazzo ma l incarnazione del mio dio e come tale lo devo adorare, vedrai tesoro come mamma ti farà godere sarai orgoglioso di me’.

Ma non ebbe tempo di mettere in pratica la seconda regola, come cerco di togliersi il cazzo del figlio dalla bocca questo le mise le mani sulla nuca e la spinse a sponpinarlo ad un ritmo sempre più veloce.

‘ il mio cucciolo vuol già venire?’ si chiese Anna ‘ e sia’ assecondo il ritmo impostole dal figlio, sempre più veloce finche non sentii il primo fiotto di sperma sulla lingua allora si fermo lasciando solo la cappella in bocca a riempirgliela del caldo liquido seminale.

‘ora il gran finale, te lo ingoio tutto’ il pensiero fu interrotto, non appena Ale ebbe finito si sborrare nella bocca materna la porta di casa si apri, e i due sentirono i rimanenti membri della famiglia salutare.

Anna con una rapidità che non sapeva nemmeno di avere si alzo in piedi e si rifugio in bagno.
‘sono la più grande puttana che possa esistere sul pianeta, ho fatto un pompino a mio figlio e’mi e piaciuto, lo rifarei subito potessi, peccato non abbia potuto farlo come dico io. Sono molto più brava di cosi, e poi averi voluto vedere che faccia avrebbe fatto se mi avesse visto ingoiare tutto’un modo ci sarebbe’almeno per farlo vedere a lui’no sono troppo troia se lo faccio”

penso chiusa nel bagno mentre continuava ad assaporare lo sperma che aveva in bocca senza pero ingoiarlo.

‘ lo faccio’ dai voglio farlo’,

pensato ciò aprii la porta del bagno, non cera nessuno in corridoio, sentiva le voi di sua figlia e suo marito venire dalla cucina, fece il più silenziosamente possibile i tre passi che la separavano dall’attaccapanni, apri la sua borsa prese il cellulare e torno di soppiatto in bagno. Li si fece un selfie con la bocca aperta e piena di sborra poi la ingoio e ne fece un altro a bocca vuota, alle foto aggiunse la frase ‘ buonissimo, grazie amore’ e poi invio il tutto al cell del figlio.

Quando usci dal bagno Anna incontro la figlia Susanna, Susy come la chiamavano amici e famigliari.
-Ciao mamma- la ragazza fisso la madre per un istante poi le chiese:
-successo qualcosa di importante oggi?-
-No perché- rispose imbarazzata la donna come se le si potessero leggere le colpe in viso.
-Nulla e che hai uno sguardo cosi felice-.
la cosa termino li.

Anna aspetto che tutti fossero a letto poi si infilo in camera del figlio e a bassa voce gli chiese:
-piaciute le foto?-
lui sempre a bassa voce rispose: -fantastiche-.
-mi raccomando che rimanga un segreto tra noi. Domani datti per malato io devo fare solo un ora poi torno a casa e siamo solo io e te fino a sera-.

Non aspetto risposta ma lo bacio sulla bocca e andò a letto.

Fece le solite due parole con il marito prima di addormentarsi, poi colta da un attimo di rimorso allungo la mano verso il sesso dell’uomo, questo scosto la mano dicendo: -sono stanco buonanotte-. si giro di lato e si addormento.

‘se ti serviva ancora una conferma ora l hai avuta’ disse la vocina di Laura nella testa di Anna.

La mattina successiva Anna capii cosa si intendesse con il modo di dire ‘tempo relativo’. Era la prima ad uscire di casa quindi non aveva potuto nemmeno salutare il giovane puledro, quelle poche ore che la separavano dal diventare l amante di suo figlio sembravano allungarsi all’infinito, i minuti diventavano ore i secondi minuti, ma alla fine anche questo passò e si ritrovo sulla porta di casa con in mano la chiave e nuovamente un milione di farfalle nello stomaco.

Apri ed entro convinta di trovare Ale, il suo Ale nudo ed eccitato, ma invece era ancora a letto che russava
.
Li per li non sapeva se essere felice o sentirsi offesa.
‘Stupido stai per fare l’amore con tua madre e non sai fare niente di meglio che dormire?’

Basto un attimo per farle cambiare umore,

‘va be dai meglio cosi se dorme o il tempo per preparami, se devi fare una cosa allora falla bene’.

Ando in camera sua si spoglio completamente poi apri l ultimo cassetto del suo comò, quello che non sapeva nemmeno lei da quanto tempo non aprisse più. Quello dove teneva l intimo sexy per le seratine con suo marito.
Tiro fuori un paio di calze nere a rete finissime e un reggicalze anch’esso nero, li indosso poi prese un pacchetto ancora chiuso lo aprii e ne estrasse un perizzomino rosso con filo di perle dietro poi un reggiseno abbinato a balconcino che lasciva scoperti i grossi capezzoli dell’abbondate seno, si infilò un paio si scarpe rosso lucido tacco 12, prese il rossetto che le aveva regalato suo marito tempo prima

‘questo lo metti solo in camera da letto- le aveva detto ‘perché con questo sembri una vera zoccola-.

Ed era vero il colore rosso acceso faceva sembra Anna una bagascia di strada, si diede un occhiata allo specchio e quella che vide nel riflesso era una donna con un forte desiderio, non sicuramente una mamma con dei dubbi su quello che stava per fare.

Ed era vero il colore rosso acceso faceva sembra Anna una bagascia di strada, si diede un occhiata allo specchio e quella che vide nel riflesso era una donna con un forte desiderio, non sicuramente una mamma con dei dubbi su quello che stava per fare.

Entrò in camera del figlio, dormiva ancora ‘adesso ti sveglio io’ si disse.

Si avvicinò al letto tolse il lenzuolo che lo copriva e non poté fare a meno di pensare ‘dio quanto sei bello.’
Poi comincio a carezzagli il torace glabro e appoggio le sue labbra su quelle del bell’addormentato.
Il ragazzo apri gli occhi e trasalì per la sorpresa nel vedere la madre vestita in quel modo.

-o mamma, sono morto nel sonno e questo e il paradiso, tu sei un angelo?- chiese rivolto alla madre.

Anna si sentii lusingata dal complimento.

-no tesoro sei finito all’inferno e io sono la tu succube personale-.

La donna fece per togliergli i boxer ma il ragazzo, ricordandosi del piacere orale che aveva ricevuto la sera prima, allungo le mani pronto per spingerla nuovamente a spompinarlo.

-fermo li,- lo blocco la madre ‘questa non e una gara di velocita- memore del racconto di Orietta aggiunse, -oggi comando io e vedrai che non te ne pentirai.-

-ma mamma guarda io posso venr’-

-niente ma niente se, ora metti le mani dietro la testa e resta fermo li.-

Il ragazzo capii che era inutile cercare di parlare alla madre e ubbidii, cosi Anna poté sfilargli i boxer.

-mò che intendi fare mamma?-

-nulla tesoro almeno finche non ti diventa duro, per capirci meglio ti deve diventare duro solo a guardarmi quindi non te lo toccare-, poi la donna fece due passi indietro perché suo figlio la potesse vederla meglio.
-allora ti piace questa vecchietta?- disse in tono provocante e si volto per mostrare il lato b dopo di che si piego a novanta in modo che il mini perizoma finisse tra le grandi labbra, poi lentamente si rialzo e si volto, il cazzo del suo amato Ale puntava dritto verso il soffitto.
-ti e già diventato duro-, disse Anna con tono provocatorio -peccato volevo farti vedere una cosa che piace molto agli uomini- dopo di che prese uno dei grossi seni se lo porto alla bocca e si succhio il capezzolo con lasciva passione, -va be sarà per la prossima volta- disse lasciando cadere il seno che ora aveva un capezzolo duro come marmo.

-Visto che sei pronto per l uso usiamoti-

‘anche perché ho un lago in mezzo alle cose’ pensava Anna mentre ancheggiando come una puttana andava a sedersi sopra a suo figlio, prese il cazzo del ragazzo, sposto il perizoma, e se lo infilo dentro. Aveva gli occhi chiusi e lo faceva entrare un centimetro alla volta gustandolo provando sensazioni che non credeva una donna quarantenne avrebbe potuto provare ancora.
Quando fu tutto dentro rimase un attimo immobile, ‘grazie Orietta grazie Laura avevate ragione. E grazie anche a me che ho partorito l uomo della mia vita.’ Questo fu il suo pensiero in quel momento, poi aprii gli occhi e vide sotto di se suo figlio che la fissava con lo sguardo adorante.

-Mamma e bellissimo essere dentro di te mi stai stritolando l uccello.-

-puledrino stai per essere cavalcato da una cavallerizza che ti ama da ancora prima che venissi al mondo, quindi rilassati e lasciami fare.-

Anna comincio a muoversi lentamente, ormai con suo marito doveva farsi sbattere in modo molto veloce per godere, ma con suo figlio era tutta un’altra cosa, sentiva piacere in ogni singolo colpo percepiva come se lo vedesse, il cazzo del ragazzo entrare in lei, riempirla, dandole un godimento che non provava da anni. Immaginava lo sperma che ne sarebbe uscito saturarle l’utero, ed era felice. Ora capiva, capiva che i racconti di Ornella e Laura, che pensava fossero ingigantiti dalla semplice lussuria, in realtà erano pura verità.

-Godo amore godo, il tuo cazzo mi impazzire’-
L’onda di piacere che le dava il cazzo di suo figlio ruppe gli argini e la porto ad un orgasmo intenso ,che non ricordava nemmeno potesse esistere.

-si mamma godi mi fai morire’vai più veloce che godo anche io.-

Anna ci mise qualche istante a riprendersi e a rispondere al figlio.
-calma amore, la mamma e venuta solo una volta, se vuoi godere te lo devi guadagnare.

-va bene Anna-. rispose il ragazzo, poi cerco di tirarsi su senza far uscire il cazzo dalla figa della madre, una volta con la schiena dritta si girò in modo da avere i piedi che toccassero terra ed essere più comodo. Poi mise le mani sui glutei materni per aiutare la donna nei movimenti.

-bella posizione puledrino mi piace.- disse Anna , e comincio a salire e scendere nuovamente sul cazzo di suo figlio ‘ma non chiamarmi per nome io sono tua madre, mi eccita di più quando mi chiami mamma.-

Il ragazzo cerco di aumentare il ritmo ma sua madre non ne voleva sapere, -e ancora presto amore, vai con calma-.

La donna saliva e scendeva da quello che ormai considerava il ‘suo’ palo di carne, assaporando ogni sfumatura del piacere di essere donna. La donna del proprio figlio. Non ci volle molto che l orgasmo che l aveva travolta un attimo prima tornasse a straripare in lei.

-godo Alessandro, godo ancora amore mio.-
Il ragazzo cerco di arrivare più a fondo all’interno del corpo della madre.
-dio Ale cosi mi sfondi.-

-si mamma ti voglio sfondare.- detto ciò passo le braccia sotto le ginocchia della madre e si alzo in piedi sollevandola, senza che il suo cazzo uscisse da quella fornace che era la vagina materna.

-che fai tesoro?- chiese Anna buttandogli le braccia al collo per non finire per terra.

-ti voglio sfondare da in piedi, non l ho mai fatto cosi.- disse mentre appoggiava la madre contro il muro più vicino.
-dimmi se ti piace.- disse e comincio e muovere il bacino, dando colpi lunghi e profondi all’interno del corpo della donna, che doveva ancora riprendersi dall’ultimo orgasmo e già era a meta strada per averne un altro.

-piano Ale mi sfondi me lo fai sentire in gola, non resisto. Se continui cosi stavolta urlo-.

-e troppo bello per fermarsi, la tua fica e come se mi risucchiasse l uccello, non vuole che esca.-

e mentre parlava il ragazzo aumento il ritmo e la forza della penetrazione. Anna in quella posizione era completamente in sua balia, non poteva fare nulla per fermarlo, e intanto il piacere in lei saliva vertiginosamente.

-Dio troppo bello, mi fai male ma mi piace, urlo amore se non ti fermi urlo.-

Il ragazzo sentii la madre prossima all’orgasmo e invece di smette accelerò ancora.
-Se urli ci sentiranno i vicini.- l ammoni il figlio.

Anna in preda al panico e al profondo piacere apri la bocca e per non urlare affondo i denti nel collo del figlio, il ragazzo emise un rantolo ma non smise di pompare la sua femmina, finche non senti i denti della madre mollare la presa.
La donna ansimava forte, il piacere era stato più grande dei due orgasmi che aveva avuto prima messi insieme. Non aveva ben chiaro cosa stesse succedendo, si ritrovò con un gamba per terra le mani appoggiate alla scrivania e l altra gamba rimaneva per aria sollevata dal braccio di quello, che fino ad un attimo prima credeva un puledro, che invece si sta rivelando uno stallone.

-che vuoi farmi ancora?- chiese con un filo di voce

-godere mamma, godere tanto.-
Il ragazzo infilò il cazzo nella figa materna e ricomincio a montarla come fosse una giumenta, colpi lunghi e profondi, sempre più veloce cercando disperatamente anche lui il piacere di venirle dentro.

-mi spacchi in due cosi mi fa male la gamba.-

-resisti mamma, non l ho mai fatto cosi voglio provare tutte le posizioni con te.-

-mi piace, fa male ma godo amore mio, godo ancora, siiiii-.

-anche io voglio godere ora.-

-siiii spaccami fammi venire ancora e vienimi dentro anche tu.-

-si mamma siiii sto per venire ti allago.-

-vieni, vieni ora che sto godendo anche io, riempimi con il tuo sperma e godiamo assieme.-

-sborrro mamma di sborro dentro, siiiiii troppo bello, bellissimo’-
Il ragazzo allagò la madre con il suo sperma, e poi sfinito lascio cadere la gamba che reggeva per terra.
Anna voleva dire al figlio quanto le fosse grata per il piacere che le aveva dato, ma era a corto di fiato cosi si volto verso di lui gli butto le braccia al collo, si alzo in punta di piedi e lo baciò nella maniera più dolce e passionale che gli riuscì.

Il ragazzo prese in braccio la madre come se fosse una piuma.
-dove mi porti amore?.- chiese Anna sperando di essere adagiata sul suo letto.
Si sentiva sicura e protetta tra le braccia del figlio. Sentì il suo sperma uscire da lei e cerco di stringersi più che poté per impedire a quel tesoro di abbandonarla.
Di letto neanche l ombra, si ritrovo sdraiata sul tavolo in cucina e non poté fare a meno di notare con grande stupore, che l erezione di quello che ormai considerava il suo uomo non era venuta meno.

-amore ma lo hai ancora duro! Cavolo io sono distrutta e tu hai ancora voglia.-

-ma va mamma, come può un puledrino come me reggere i tuoi ritmi?- disse sarcasticamente mentre sollevava le gambe alla madre.

-dammi un attimo di tregua amore non ho più 20 anni.-

Ale, sempre in preda alle eccitazione, aveva piegato le gambe della madre fino a far toccare le cosce contro i seni, e strusciava la cappella sul sesso della donna.
-Mamma sei meglio di qualsiasi ventenne’ sei meglio di qualsiasi donna che abbia mai avuto, non darmi del bambino, ma penso di amarti.-

Le parole del figlio furono come un elettro shock per la madre ‘mi ama, avevano ragione quelle due, non posso chiedere di più dalla vita’

-tu sei e sarai sempre il mio bambino, ti amo più di qualsiasi donna a questo mondo, e sapere di essere ricambiata in maniera cosi completa mi rende la femmina più felice del pianeta, fammi ciò che vuoi ti prometto di assecondare ogni tua voglia ogni tuo desiderio o capriccio cosi ama una madre.-

Il ragazzo penetro con colpo deciso la madre che non poté fare a meno di gemere e ancora, sollevo le sue gambe fino ad unirle e le appoggiò sul suo torace .
-ti piace cosi mamma-.?

-da morire lo sento bene dentro, non lo avevo ma fatto in questa maniera, ma nemmeno in piedi o come lo abbiamo fatto dopo sei fantastico amore.-

-toccati i capezzoli, mi piace guardarti mentre ti tocchi.-
Anna si afferrò i capezzoli con entrambe le mani stringendoli con energia tra indice e pollice. Mentre con lo sguardo fisso sul volto del suo uomo cercava di trasmettergli il piacere immenso che lui le dava con le espressioni più porche che le venivano in mente.
Sentirsi cosi porca aggiunse ancora piacere e il suo godimento, che lei pensava fosse già all’apice, portandola ad urlare.

-Godo amore, hai fatto godere la mamma nuovamente, sii siiiiii che bello non fermarti vai più forte’.-
Ma il ragazzo fu costretto a fermarsi e mettere una mano sulla bocca della madre. Lascio che si calmasse e poi la sollevo nuovamente.
Anna ormai non capiva niente aveva appena avuto un forte orgasmo e qualche secondo dopo si ritrovava in piedi con i gomiti appoggiati al piano di lavoro della sua cucina e il suo amato stallone dietro che la pompava.

-e cosi mamma l hai mai fatto?-

-si tesoro ma con te e meglio, con te tutto e meglio, ma questa volta vieni anche tu ti prego mi stai uccidendo, le gambe non mi reggono più- quasi sfinita appoggiò la testa al piano della cucina. In risposta alla sua preghiera il figlio l afferrò per i fianchi.

-non esagerare come può un puledrino sfiancare una giumenta esperta come te?- le chiese in tono scherzoso e poi comincio a sbatterla forte.

-perdono amore, haaaa siiiii non volevo’.dio che bello’.non volevo offenderti’..tu sei un verooooooooo uomo’siiiiii cosiiiiiiii dai piu veloce’-

-Io ti faccio venire ma non gridare ok?-.

-si amore non grido.-
La donna si morse il braccio mentre i potenti colpi del figlio la portavano nuovamente in paradiso. Venne lei e le sue gambe vennero meno. Ale la sorresse e la porto fin sopra il prezioso tappetto di pelo di orso, regalo di matrimonio a qui lei teneva moltissimo e non permetteva a nessuno di salirci. In questa occasione non ebbe nulla da ridire quando Ale la sistemo sopra a pecorina, ma si lamentò per altro.

-basta ti prego dammi 5 minuti di pace.-

Il ragazzo le si mise dietro le allargo le chiappe e comincio a inumidire il buchino.

-Alessandro amore mio ma mi ascolti quando ti parlo?-

Giusto a dimostrare che forse l ascoltava, ma non gli importava nulla di ciò che diceva, rispose.
-sai mamma la tua patatina si e un po allargata, non la sento più benissimo, non &egrave che lo potremo fare qui-. Disse infilando un dito nel ano materno.

-sei un porco, non la senti più perché l hai sfondata- sospirò – va bene me lo puoi infilare nel culo, mi dispiace non sia più vergine nemmeno quello. E un pò che non lo uso quindi mettici del lubrificante.-

-ne hai?- domando Ale.

‘Si e nel cassetto con tutti i giochi erotici che io e tuo padre abbiamo collezionato nel corso degli anni’ penso ‘fino a ieri sarei morta di vergogna se tu li avessi visti, ora non mi dispiace per nulla che tu li veda e capisca quanto posso essere porca’la tua porca amore’
Anna fece un sorriso malizioso e disse.
-il cassetto più in basso dentro l armadio in camera mia.-

Il ragazzo si avviò ma dopo soli due passi si voltò verso la madre ‘ tu toccati mentre non ci sono, non voglio che ti raffreddi.-

-amore o una centrale atomica con il nocciolo in fusione in mezzo alle gambe come vuoi che raffreddi?-

Ma mentre diceva quelle parole non poteva fare a meno di portarsi una mano alla fica e cominciare a massaggiarsela, lo aveva chiesto il suo uomo e lei aveva promesso di fare ciò che lui chiedeva.
Anna capii che Ale aveva aperto il cassetto giuso quando lo sentii esclamare -WOW- a voce cosi alta che lo sentii persino lei dal salotto.
-ti piace quello che vedi vero figliolo?- si disse la donna in un sussurro perché il figlio non la sentisse, in fondo si vergognava ancora un po’. La mano stava facendo un ottimo lavoro, lei era nuovamente vicina all’orgasmo e quelle parole pronunciate senza che suo figlio la potesse sentire la eccitavano molto, -si amore, tua madre e una gran troia le piacciono i vibratori i dildi anali, le manette e tutti gli altri giochetti da vera troia che ora faro con te, solo con te.-
-l’hai trovato Ale?- disse in tono molto più alto in modo da essere udita dal figlio.

-si mamma quello e un sacco di altre cose interessanti.-

-allora torna qui muoviti sto per godere e voglio che tu mi veda mentre lo faccio.-
‘mi fa sentire una vera zoccola sapere che mi osservi mentre mi masturbo’ penso poi appoggiò il capo contro il pelo d orso e non vide suo figlio rientrare nella camera ma sapeva che era li e sapeva che la stava guardando.
Raggiunse l orgasmo ansimando e gemendo ma senza urlare, non aveva il cazzo del suo amato primogenito dentro, quindi il piacere non arrivava a certe vette.

Dopo che termino il piacere Ale si posiziono nuovamente dietro di lei, le afferro i capelli e la costrinse ad alzare la testa rimettendosi su 4 zampe.

-mi piace amore, tirami i capelli la prossima volta che fai ven’-
Non riuscii a finire la frase che il suo amore le infilo in bocca una pallina di plastica con dei buchi per poter respirare e due cinghie di cuoio ai lati per poterla assicurare dietro la nuca.
‘mi mette il morso’ realizzò subito Anna ‘ragazzo sveglio, e uno dei giochi che abbiamo più usato negli anni. Lo avevamo preso proprio per impedirmi di urlare durante gli amplessi più caldi e intensi’che con lui sembrano una cosa normale.”
Una volta assicurato il morso, Ale le mise del lubrificante sul buchino, lo massaggio con un dito fino a infilarlo dentro completamente, contemporaneamente con l altra mano le infilo in figa un vibratore acceso.
Anna gemette ‘porco non me lo aspettavo, questa volta me la rompi, o la patata in fiamme’
Il giovane inizio a fare avanti e indietro con il vibratore infilandolo tutto dentro per poi estrarlo quasi interamente e rinfilarlo con forza, e intanto aveva raddoppiato in numero delle dita infilate del ano della madre.
Dalla bocca della donna uscivano strani versi, rantoli, ma Ale sapeva che erano di piacere’e magari anche di dolore, non gli sarebbe dispiaciuto farle un pò male, a questo scopo le infilo un altro dito nel culo e aumento il ritmo con il vibratore. I gemiti aumentarono.

-godi mamma maialona, che ora te lo metto nel culo. Ti piace vero troia?-

La donna fece si con testa e un attimo dopo venne, cerco di gridare ma la pallina soffocava le urla.

-brava mamma , ma ora tocca a me venire.-

‘finalmente, non sono più abituata a certi ritmi, vieni amore vieni dentro alla tua mamma’ penso la donna.
Il ragazzo sfilo le dita dal sedere della madre, ma solo quelle le lascio dentro il vibratore, poi punto la cappella su ano e grezzamente inculo sua madre.

‘mi fai male porco’ penso mentre sentiva il cazzo invaderla ‘ ma mi piace, mi piace essere presa in maniera cosi brutale da te, e avere due cazzi dentro che bello.’

Ale era completamente nel ano di Anna, cosi tanto che sentiva la parte esterna del vibratore fagli fremere le palle.
-E bellissimo Anna sento il vibratore massaggiarmi l uccello, non credo che resisterò molto in queste condizioni.

Al sentirsi chiamare per nome la donna allungò un braccio sotto di se prese le palle del figlio e le strizzo. Il ragazzo emise un piccolo lamento, ma niente di serio ci era andata piano.

-non lo faccio più amore.- disse Ale divertito da quella reazione.

‘ecco bravo piantala di chiamarmi per nome, e tua madre che hai sotto di te non una delle tue puttannelle, mi eccita sentirmi chiamare mamma mentre facciamo l amore, piuttosto dammi della puttana e della troia che mi fa impazzire.’
Purtroppo Anna non poteva riferire al figlio questo pensiero, ma si ripromise di faro appena le avesse tolto il morso dalla bocca. Intanto il ragazzo aveva cominciato a montarla colpi lenti e profondi che le facevano sentire il cazzo del figlio dentro lo stomaco.

-o mamma sei proprio una troia. Vero? Sei una troia?- Chiese Ale, alla madre e questa fece segno di si con la testa.
-l’ hai mai fatto cosi con due cazzi dentro di te?-
Fece cenno di si.
– io no, sei fantastica mi fai morire di piacere. Voglio che tu diventi la mia donna mamma, voglio realizzare tutte le mie fantasie erotiche con te, non ti annoierai mai ne ho tantissime.- disse, poi aumento il ritmo .-voglio godere mamma voglio riempirti il culo di sperma.-

‘cosi ti voglio amore volgare prepotente arrapato’godo amore, mi fai godere nuovamente’ provo a dire Anna ma le usci solo un insieme di grugniti, ma fu sufficiente per far capire ad Ale che la madre stava per godere ancora. Le afferrò i capelli, come lei gli aveva chiesto, e li tiro forte.

Anna fu travolta da un nuovo potente orgasmo. Ora era lei a sentirsi una puledrina in balia di un possente e infaticabile stallone, ‘fermati, dammi 5 minuti di riposo ti prego amore’ ma era solo un pensiero e suo figlio non poteva certo percepirlo, anzi al contrario invece di fermarsi aumento il ritmo, Anna lo sentiva ansimare come una bestia.

-ti sfondo mamma ti sfondo.-

la donna doveva ancora riprendersi dal precedente orgasmo che già ne sentiva salire un altro dentro di lei.
‘se continui cosi mi uccidi, rallenta’ penso Anna e cerco di allungare un braccio dietro di lei per fermare il suo stallone , ma appena lo alzo da terra l’orgasmo la raggiunse, le mancarono le forze e nuovamente e il braccio ricadde li dove era prima.
Anna era sfinita provava piacere con ogni fibra del suo corpo. Il dolore, che suo figlio le faceva provare tirandole i capelli e inculandola barbaramente, aumentava il godimento. Si sentiva sottomessa ad un uomo che l aveva resa schiava del piacere, il miglior uomo al mondo,
suo figlio.

Ma non era ancora finita.

Ale incremento nuovamente il ritmo, Anna provo ancora a fermarlo ma non aveva più forza ne volontà, stava per godere di nuovo anche se non aveva ancora smesso di provare piacere da i due precedenti orgasmi.

‘questa volta sarà devastante’ penso.
Si conosceva bene e ciò che stava arrivando non lo aveva mai provato.
Colpo su colpo sentiva avvicinarsi il piacere, prima strisciando lentamente poi sempre più veloce fino a diventare una mandria di cavalli al galoppo.

Urlo.

Urlo cosi forte che se non avesse auto la pallina in bocca l avrebbero sentita in tutto il palazzo, invece le uscirono solo grugniti che non andarono oltre la stanza.
Avrebbe voluto accasciarsi a terra e prendere fiato, ma il suo stallone non era ancora venuto. Quindi quasi in stato di trance, raccolse le forze e prego perché suo figlio le venisse dentro in fretta.

E accadde.

Ale ormai allo stremo le riempii l intestino di sperma calda.
-godo mamma, siiiiii siiiiiiii seifantasticaaaaaaa’.-
La donna sentii il getto caldo dentro di lei, il pene del suo amore perdere tensione e si lascio scivolare sul tappetto sfiancata, il ragazzo si sdraio affianco a lei e per lunghi minuti si sentii solo il loro respiro che cercava di tornare a ritmi normali, poi Ale slego i lacci del morso e torno a sdraiarsi, Anna si giro e appoggiò la testa sul torace del figlio.
La donna sentii il getto caldo dentro, il pene del suo amore perdere tensione e si lascio scivolare sul tappetto sfiancata. Il ragazzo si sdraio affianco a lei e per lunghi minuti si sentii solo il loro respiro che cercava di tornare a ritmi normali, poi Ale slego i lacci del morso e torno a sdraiarsi, Anna si giro e appoggiò la testa sul torace del figlio.

-Scusa tesoro pensavo fossi inesperto ma mi rendo conto che sei un uomo’il mio uomo. Sei durato un eternità.-

Il ragazzo diede uno sguardo all’orologio,
-intendi quando te l ho messo nel culo?-
-si tesoro-.

-bhe complessivamente e durato intorno agli 8 minuti, grazie mamma ma sono lontano dall’essere eterno.-

-8 minuti? Mi sembrato un eternità, mi hai fatto godere come non mi era mai successo.-

-si o visto mamma e ne sono felice, come ho detto prima sarò infantile, ma ti amo veramente mamma.-

Anna, da madre, sapeva che suo figlio era sincero e non poté fare a meno di emozionarsi, cosi con le lacrime agli occhi gli montò sopra si chino e lo bacio come madre e come donna.
Ale chiuse gli occhi e ricambio il bacio sentendo come una scossa quando la sua lingua incontro quella della madre, fu una cosa veloce poi Anna disse:

-un bacio simile non te lo può dare nessun altra donna al mondo, ti amo anche io, ti o sempre amato dal giorno in cui sei nato e anche prima, sono e sarò sempre la donna che più ti ama fra tutte. Ora siamo una coppia, amanti per adesso, ma tra me e tu padre non va per niente bene. Faro in modo che peggiori cosi da potermi separare e allora potremo essere una coppia, tu ed io. Lo vuoi??-

Ale fissava la madre sereno, e come se fosse la cosa più normale del mondo le disse:
-sarebbe bellissimo se potessi diventare la mia ragazza.-

-la tua donna. Pensaci bene tesoro o il doppio dei tuoi anni, ma se mi vuoi mi devi trattare come se fossi tua moglie, quindi nessun altra donna o ragazza a parte me. Capito? Mi devi essere fedele perché io lo sarò con te, come lo sono stata con tuo padre per tutti questi anni.- Anna cercava di apparire forte ma in realtà avrebbe fatto qualsiasi cosa pur non perdere il figlio, si sarebbe accontentata anche di essere la sua amante il giorno che questo avesse deciso di sposarsi con un’altra.

-certo mamma, un rapporto normale tra adulti io ti amo tu mi ami, sarà fantastico’ma soddisferai le mie fantasie amore mio?-

-certo tesoro ma piantala di chiamarmi per nome mentre facciamo l amore, sono tua madre chiamami mamma, o se ti va puoi darmi della zoccola, non mi dispiace nemmeno quello.- disse Anna mentre si alzava, una volta in piedi vide lo scempio che avevano fatto sul tappeto di pelle di orso bianco, era sporco di sperma color marrone. In un qualsiasi altro momento sarebbe andata fuori di testa per quel prezioso tappeto, ma ora tutto ciò che le venne in mente fu: ‘lo devo portare a lavare’.

-vado a cambiarmi mi lavo e poi preparo il pranzo sono affamata.-

-cucino io mentre ti lavi.-

-no tesoro la donna di casa sono io.-

Ale rimase sorpreso da quella affermazione.
-Ma come fino a ieri eri felicissima se cucinava qualcun altro o se ti lavavo i piatti, mi facevi una testa cosi perché tenessi in ordine camera mia e ora’-

-ora non sei più solo mio figlio ma sei anche il mio uomo e non mi piace che il mio uomo faccia lavori da donna se ci sono io che posso farli.-

Ale ragiono un attimo ‘ti piacciono i maschilisti?-

-mi piacciono gli uomini forti e anche prepotenti che ti facciano capire chi comanda.-

-io papa cosi non l ho mai visto.-

-non davanti a voi amore mio.-

Il ragazzo penso nuovamente alle parole della madre, poi le disse:
-no, non cambiarti mi piaci cosi.-

Anna guardo il figlio negli occhi e poi diede un occhiata attorno. Erano in pieno giorno con tutte le finestre aperte e palazzi tutt’intorno, la poteva vedere chiunque, avevano già rischiato parecchio a fare l amore li.
-Tu vuoi che io vada in giro per casa svestita cosi in pieno giorno e con le finestre aperte?-

-si mamma sei bellissima e molto sexy-

La donna sospirò, – e va bene, ma sei un porco.- disse al figlio sorridendo.

-Ci sarebbe un’altra cosa che mi piacerebbe che facessi, mamma.-

-Dimmi.- rispose con falsa irritazione, ma dentro di se era contenta che il figlio cominciasse a capire come voleva essere trattata.

Ale raccolse il vibratore da terra e glielo porse:
-tienitelo dentro- le ordino ‘mi eccita un casino.-

La donna fece per dire qualcosa ma poi chiuse la bocca e prese il vibratore dalla mano del ragazzo e si avvio in bagno.

-sei un maniaco.- gli urlo , ma pensava ‘bravo amore e cosi che ti voglio. Ubbidirti, soddisfare le tue perversioni come facevo una volta con tuo padre mi eccita, ti amo bambino mio’

-e rifatti il trucco amore- le disse ad alta voce il figlio mentre usciva dalla camera.

Anna andò in bagno si spoglio fece la doccia, si asciugo i capelli si rifece il trucco poi si trasferii in camera, li scelse un nuovo reggicalze e un paio di calze bianche un completo intimo, culotte e reggiseno con aperture sui capezzoli in modo che rimanessero scoperti. Indosso tutto e rimise le scarpe di prima ‘non centrano niente’ penso ‘ ma tanto il mio amore non credo me lo farà notare’. Poi apri il cassetto dei giocattoli prese il vibratore più piccolo che aveva e se lo infilo dentro, come il suo uomo le aveva chiesto.

Torno in sala lui era spaparanzato sul divano nudo, lei non poté fare a meno di ammirare e desiderare quel corpo giovane e forte, anche se aveva appena consumato il rapporto più intenso e soddisfacente che potesse ricordare.
Cucino spiandolo di tanto in tanto. Il vibratore la faceva sentire goffa ma non le dispiaceva il continuo massaggio interno. Mangiarono.
Dopo di che Anna lavo i piatti fece il caffe, lo porto al suo uomo sul divano, si sedette di fianco a lui e senza rendersene conto si ritrovo con il suo cazzo in mano.

-mamma sei insaziabile ne hai ancora voglia?-

Anna si stupii era come se la mano avesse agito da sola,
‘e normale lui nudo e cosi bello, sto coso dentro che mi tiene in costante eccitazione, non ostante sia esausta’ penso, mentre il cazzo del figlio riprendeva vigore
‘oddio sta diventando nuovamente duro! e già venuto due volte, questa volta mi distrugge devo accontentarlo diversamente’.

Anna sorrise al ragazzo, -amore o tanta voglia di bere la tua sborra ti va di accontentarmi- gli disse mentre si posizionava comoda tra le sue gambe, e cominciava a spompinarlo.
Ando avanti per quasi mezzora con la bocca e con le tette, lavorandosi quel cazzo che di godere sembrava non volerne saperne. Il giovane senza venir meno all’erezione guardava la televisione indifferente. Al contrario era lei che si sentiva sempre più eccitata, il vibratore anche se piccolo non le dava tregua, sentiva umido fra le cosce era perennemente in fregola come se fosse a un passo da un orgasmo che non arrivava mai.

Ale spense la tv e prese la madre in braccio,
-Amore voglio fare una cosa’con te’-

Anna penso di chiedere cosa, ma invece si lascio trasportare docile come un agnello. Si ritrovo in camera sua sdraiata sul suo letto a guardare suo figlio rovistare nel cassetto dei sui giochi.

-trovato-
disse voltandosi verso la madre con due corde in mano, le sfilo le culotte lasciandola a patata nuda con il piccolo vibratore che fuoriusciva dalla sua figa. Le lego le ginocchia alla testiera del letto in modo che rimanesse a gambe larghe e patata al vento.

-Ale amore che intenzioni hai?-

-tranquilla mamma ‘ rispose. Era tornato a rovistare nel cassetto, ne tirò fuori due vibratori e uno stimolatore vaginale. Anna sorpresa chiese nuovamente al figlio:
-che vuoi farmi?-

-farti godere amore-

poi si volto verso di lei la bacio e contemporaneamente le sfilo il piccolo vibratore dalla figa sostituendolo con uno molto più grosso. Anna non poté che provare piacere, sentiva anche dolore la sua patata era sta usata parecchio in mattinata, ma il male provocato dal introduzione del cazzo di gomma esasperava la sensazione di “quasi orgasmo” nella donna. Poi non ancora soddisfatto Ale ne infilo un altro di misura più o meno uguale nel ano della madre.

-ora predi questo- le disse passandole lo stimolatore -mettilo sul clitoride, lascialo li qualsiasi cosa accada-.

Anna nuovamente in balia del piacere obbedì senza fiatare, prese lo stimolatore e lo appoggio al clitoride salendo un altro gradino verso l orgasmo.
Ale si stacco da lei, rimase in piedi difronte al letto con il cazzo in mano.

-ora voglio sentirti godere mentre mi masturbo predi il vibratore che hai nella figa con la mano libera e fai i modo di venire.-

-sei proprio un porco amore mio.- disse sua madre ringraziando mentalmente dio per avergli dato un figlio cosi. Allungo la mano libera verso il giocattolo in figa e comincio a muoverlo in maniera molto energica, senza mai smettere di guardare il ragazzo negli occhi, come a cercare di trasmettergli il piacere che lui la faceva provare. Pochi intensi minuti e :

-Godo amore godoooooo.-

Anna dovette fare appello ha tutta la sua volontà per non gridare, ancora nel pieno del orgasmo vide suo figlio sdraiarsi perpendicolarmente a lei sul letto, estrarle parzialmente il vibratore che aveva in figa, puntare il suo cazzo sulle grandi labbra e farsi largo dentro di lei. Contemporaneamente rispingeva dentro il vibratore. Fu una cosa cosi veloce che a momenti non se ne rese nemmeno conto, il ragazzo spinse il proprio pene insieme al vibratore più infondo possibile nel corpo della madre, facendole male. Solo allora Ale si fermo per dare il tempo alla donna di capire cosa le aveva fatto.
Anna fissava il soffitto, le faceva male la vagina e sentiva anche il vibratore nel culo, un attimo prima era in pieno orgasmo ora aveva qualcosa come tre cazzi dentro di lei.

‘sona una TROIA, sono una troia perché o tre cazzi dentro, sono una troia perché avere tre cazzi dentro di me mi piace, ma soprattutto sono una troia perché a farmi questo e mio figlio e a me piace da matti’ questo fu il suo pensiero appena si riprese dalla sorpresa di ciò che le era accaduto.

Ale fermo con tutto il cazzo dentro di lei si godeva il massaggio dei vibratori.
-ne hai mai presi tre mamma?-

-no amore e la prima volta.-

-nuovo record allora. Mamma e fantastico, mi massaggiano l uccello sopra e sotto, mi sa che vengo anche se rimango fermo.- rimase un attimo in silenzio poi riprese a parlare con la madre- a te piace, come ti senti?-

– allora non ti muovere, mi piace amore, mi sento piena non ci credo ancora di avere cosi tanto dentro di me, mi fai male ma e bello, mi sento’tua completamente tua- Anna disse questa frase al figlio convinta che se lui avesse cominciato a muoversi l avrebbe aperta in due, ma poi la voglia di provare ebbe il sopravvento e aggiunse,- fammi ciò che vuoi.-

Il ragazzo inizio a muoversi dentro la donna che ebbe un orgasmo subito dopo i primi colpi,

-siiiiiii Ale godo e fantastico fammi male, fami male che mi piace.-

Il ragazzo sapendo che gli rimaneva poco prima di venire e
volendo portare sua madre al massimo piacere aumento il ritmo, cosi Anna come gli era accaduto poco prima si trovo alle porte di un nuovo orgasmo quando il precedente doveva ancora scemare. Allungo il braccio libero e prese un cuscino se lo porto sopra il volto, sapeva che questa volta avrebbe urlato e parecchio. Morse il cuscino perché altrimenti tutto il palazzo l avrebbe udita.
Il piacere parti come un onda dal basso e arrivo veloce e travolgente alla sua mente e alla sua bocca. Ma suo figlio non ostante avesse minacciato un orgasmo imminente non ne voleva sapere di venire e aumento ancora il ritmo,

-ti spacco mamma ti spacco’-

Anna a quelle parole avrebbe voluto rispondere, ma con un vibratore nel culo uno nella figa più il cazzo di suo figlio che la stantuffava sempre nella patata e lo stimolatore che ormai le martoriava il clitoride vide il mondo diventare bianco intorno a lei, mentre il piacere di essere posseduta in quel modo la portava a raggiungere un nuovo livello di piacere mai provato prima.
Sentì un getto di liquido caldo cercare di farsi strada da dentro lei, ma non riuscì ad uscire, la sua figa era piena. Si infranse contro quello che la riempiva, mentre lei mordeva il cuscino per attutire le urla che esprimevano il piacere che la stava devastando. Stremata e in preda all’orgasmo pochi attimi dopo sentì lo sperma del suo primogenito esploderle dentro.

-Siiiiiiiiiiiii siiiiiiiiiiiii siiiiiiiiiiiii.-

Ale non disse altro mentre la riempiva, venne fino all’ultima goccia poi si sdraio accanto a lei, Anna lo abbraccio forte mentre il suo corpo era ancora scosso da piccoli tremiti
.
-Stai bene mamma?- le domando, ma la donna non rispose, allora il ragazzo preoccupato le tolse i vibratori da dentro e la strinse forte a se, finche i tremiti non svanirono e Anna torno in se.

– e stato bellissimo bambino mio, mi hai fatta arrivare in paradiso.-

-anche io mamma non ho mai goduto cosi sembriamo fatti uno per l’altra.-

La madre di Ale stretta tra le forti braccia del figlio si sentiva ancora sicura e protetta, cerco di dormire ma era troppo eccitata dalla situazione e cosi comincio a parlare con il suo amante parlo cosi tanto che alla fine tradì il segreto della sua classe.

-tutti e 15 i ragazzi si scopano la propria madre?-

-Si tesoro, ma ti prego non dirlo a nessuno, sono state due di loro a spingermi a provare e io non le ringrazierò mai abbastanza.-

-non lo dico a nessuno, ma li devo conoscere ormai sono uno di loro’- qualche minuto di pausa e poi

-anche io ti devo rivelare un segreto’ma non’non adesso dammi solo qualche giorno’-
-non lo dico a nessuno ma li devo conoscere ormai sono uno di loro’- qualche minuto di pausa e poi -anche io ti devo rivelare un segreto’ma non’non adesso dammi solo qualche giorno’-
-prenditi il tempo che ti serve, amore mio.- disse Anna sorpresa e un pò impaurita da questa rivelazione.

Appena poté, Anna telefono ad Orietta e poi a Laura per ringraziarle, in risposta ottenne un invito su fb per un gruppo chiuso Accetto e si ritrovo nel gruppo ‘madri e figli’ i membri del gruppo erano ovviamente le 15 madri e i loro figli, della sua quinta. Anche Ale fu invitato e cosi ebbe la possibilità di fare amicizia con i suoi coetanei e di conoscere le loro madri/amanti/mogli.

Dopo qualche giorno dal dalla loro prima volta Anna si ritrovo seduta al tavolo della sala da pranzo, di fianco a lei suo figlio di fronte sua figlia Susanna e suo marito Giorgio. Ale le aveva detto
‘vieni e ora che tu sappia.-
e niente altro. Ora li seduta aspettava di sapere.

-sono in cinta mamma- disse Susy

Era questo il segreto?
Anna stava vivendo il periodo più bello della sua vita nemmeno una notizia simile la poteva turbare.

-Bambina, avevamo parlato dei rischi connessi al sesso. Siamo state dal ginecologo, ti avevo detto che la pillola era una cosa molto seria e che dovevi fare attenzione a non dimenticarla mai.-

Nella mente di Anna comincio a prendere forma un idea che non le piaceva per niente, ‘Ale mi ha detto di un segreto, ma forse voleva dirmi che era lui il’no signore ti prego non lui, non posso vivere senza lui. Non me lo puoi portare via puttanella.’
Si fece coraggio e domando.

-Susy chi e il padre?-

-Io.-

Anna vi volto con occhi increduli verso il figlio poi guardo Susy e e un lampo d’odio le attraverso il volto e infine puntò dura su suo marito l uomo che aveva risposto alla domanda.

-tu hai messo incinta nostra figlia?-

-non volevo.-

-Non volevi? Sei un porco che fa sesso con sua figlia e non e nemmeno capace venirle fuori, io ti denuncio maiale, l’hai sicuramente raggirata soggiogata circuita, sei un bastardo..-

-piantala mamma- disse secca Susy ‘lui non ha fatto nulla e stata tutta colpa mia, lo amo da sempre. Ho cercato in tutte le maniere di sedurlo, non e stato facile mi ha resistito tanto ma alla fine anche lui ha dovuto ammettere che mi amava, e poi anche tu ami Ale e sei diventata la sua donna.-

Anna si rivolse furiosa a suo figlio ‘glielo hai detto?-

-mamma,- rispose Ale- e mia sorella e la mia migliore amica da sempre, mi ha detto di papa ancora prima di provarci con lui’-

La donna non sapeva se essere furiosa con suo figlio per aver tradito il loro segreto o essere felice per il rapporto instaurato tra fratello e sorella, nel dubbio se la prese con il marito.

-com’e successa questa gravidanza?- gli domando secca, a rispondere fu ancora la figlia.

-Sempre colpa mia mamma, lui non voleva diceva che era troppo cosi o smesso di prende la pillola senza dirglielo.-

-Ma perché- chiese Anna stupita – sei cosi giovane ha un futuro davanti’-.

-il perché dovresti saperlo sono una donna e voglio una famiglia con l uomo che amo. Voglio dei figli suoi e non posso aspettare che sia troppo tardi. Hai ragione sono giovane ma lo eri anche tu quando ci hai avuti eppure mi sembra che tu abbia vissuto felice. Il mio futuro, mamma &egrave con il mio uomo e i nostri figli la mia famiglia.-

Anna non poteva biasimarla, anche lei sperava che il suo futuro con il figlio fosse cosi, dei figli una famiglia ‘ma forse siamo tutti impazziti’ penso.
Si rivolse a suo marito ‘allora che progetti avete per il futuro?-.

-Ho chiesto il trasferimento. L’ India e un mercato nuovo in pieno boom per la mia azienda’e la quelli come noi sono’tollerati.-

-cio&egrave tu vuoi portarmi via mia figlia proprio quando sta per rendermi nonna?-

-mamma,- disse Susy, -voglio che i mie figli possano chiamare il loro padre papa e non nonno, ci piacerebbe molto restare qui vicino a voi, ma verremo sempre additati se non perseguitati’-
-Potreste venire con noi- esclamo Giorgio.

Ne discussero ma ne Anna ne Ale volevano andare a vivere in un paese cosi diverso. Giorgio e Susanna partirono da soli.

Anna noto che, il come poter vivere la propria storia d’amore liberamente alla luce del sole, era un tema ricorrente nel gruppo di FB. Dopo notti intere passate a cercare una soluzione tutti erano arrivati a una conclusione: o scappare altrove o affrontare insieme la situazione. Cosi per poterne parlare di persona venne creato il gruppo di ‘ritiro per la preparazione agli esami di ammissione all’università’, visto che ormai tutti avevano passato la maturità sarebbero andati in ritiro in una baita montana lontano da resto del mondo. Ufficialmente i ragazzi per studiare e le madri per controllare che lo facessero seriamente, ufficiosamente si sarebbe discusso di come affrontare il futuro della loro situazione e per passare una romantica settimana in mezzo a gente che si capisce senza preoccuparsi di essere scoperti dai famigliari o dai vicini dagli amici o dai parenti.

Affittarono un pullman, il viaggio era piacevole si chiaccherava allegramente in piccoli gruppi, Laura con il pancione di ormai 7 mesi era spesso al centro dell’attenzione delle altre, ma che la signora Amodio, la mamma di Orazio Marchesini il ‘paziente zero’, che era gia diventata mamma del figlio di suo figlio, era tempestata di domande. Come stato il parto? C’era anche lui in sala con te, ma davvero e come avete fatto? Come vive lui la paternità? Ecc. ‘qui tutte pensiamo alla stessa cosa’ riflette fra se Anna ‘tutte vogliamo una famiglia con i nostri giovani amori’. Aveva anche notato che gli ultimi posti infondo, abbastanza nascosti alla visuale dell’autista, era stati lasciati vuoti e che ti tanto in tanto qualche coppia o due si appartavano li dietro.
‘questa e opera dei ragazzi’ dedusse Anna e divertita, ‘quelli pensano sempre al sesso, chissà se il mio Ale mi porterà li dietro, sarebbe eccitante fare qualcosa in mezzo alle altre.’
Era seduta al fianco del figlio quando vide passare la signora Pretti, o Simona come voleva essere chiamata adesso, seguita dal figlio dirigersi nel fondo del pullman.
Igor il figlio di Simona fece un cenno ad Ale, grazie al gruppo FB era ormai tutti amici fra loro.

-Mamma ti va di andare un po dietro?- chiese Ale a sua madre.

-E che vuoi fare li dietro?- rispose la donna con voce bassa e sensuale.

-fare un esperienza nuova.- rispose poi si alzo prese per la mano la madre e la portò dietro.

Una volta arrivati si sedettero sulle poltrone di destra mentre su quelle di sinistra si erano accomodati Simona e figlio, lei gli aveva aperto la patta e gli stava mendo il cazzo già in tiro.
Simona sorrideva ad Anna, mentre anche questa si era ritrovata con il cazzo del figlio in mano e lo stava massaggiando.

-guarda il cazzo di Igor mamma, guardalo bene, ti piace?- sussurro Ale alla madre.

-si un cazzo discreto, ma il tuo e meglio. Perché me lo chiedi?-

-per voglio che tu vada li e lo spompini a dovere.-

Dirgli no non sarebbe servito, in quei mesi aveva modellato il giovane figlio a suo piacimento facendolo diventare l uomo che voleva, un maschio autoritario a cui lei doveva sottostare. Cosi lo aveva voluto, ora non poteva lamentarsi.

-Non e che sua madre si offende o tu mi diventi geloso?-

-tranquilla mamma loro sono d’accordo, pare che capiti ne lgruppo lo scambio di coppia, tu spompini lui sua madre spompina me.-

Anna sentii un fremito di gelosia, ma sapeva che era inutile protestare.

-va bene amore-

-ancora una cosa mamma, voglio che tu dia il massimo, rendimi orgoglioso di te Igor mi deve invidiare, e soprattutto non ingoiare lo sperma tienilo in bocca.-

-perché amore.-

-lo scoprirai mamma, ora fa come ti dico.-

-come sempre vita mia.-
rispose Anna, si alzo e scambio si posto con Simona. Si sedette di fianco a Igor ma poi penso che se si fosse inginocchiata in mezzo alle gambe di lui avrebbe potuto dare un occhiata di tanto in tanto a suo figlio.
Cosi si inginocchio in mezzo alle gambe del ragazzo e guardando il figlio noto che anche la mamma di Igor aveva fatto altrettanto. Mentre suo figlio Ale la stava guardando prese in bocca il cazzo di Igor e diede tutta se stessa perché il suo amore fosse fiera di lei.
Purtroppo fu Simona la prima a far godere il proprio partner, Ale le venne in bocca e lei senza ingoiare lo sperma si sedette accanto a lui in attesa. Aspetto poco attimi. Anche Anna sentii il caldo sperma del ragazzo allagarle la bocca. Come aveva detto suo figlio non lo ingoio ma si sedette di fianco a Igo in attesa che sapere cosa doveva fare.
Da un lato aveva Igor e dall altra Simona, che con la bocca ancora piena di sperma le si avvicino come se la volesse baciare. Anna si ritrasse istintivamente.

-Baciala-.

Era la voce di Ale, una parola un ordine non si puo dissobedire. Aveva gia baciato una donna non molto tempo fa e non le era dispiaciuto, quindi si allungo verso Simona e le loro labbra si incontrarono, subito dopo anche le loro lingue cominciarono a duellare come serpi mentre i diversi sperma si univano nelle loro bocche e venivano avidamente ingoiati. Anna aveva fatto godere Igor ma ora era eccitata sentiva umido in mezzo alle gambe e voleva godere anche lei, allungo la mano sul seno della donna e comincio a palparlo con sommo piacere di Simona. Il bacio andò avanti lunghi minuti, ma alla fine Simona non facilmente riusci a staccarsi da Anna.

-come sei focosa Anna spero tu voglia rifarlo al rifugio.- disse Simona. Poi si alzo e seguita dal figlio torno a sedersi piu avanti.
Anna rimase delusa ma se non si fosse staccata lei, sarebbero finite a fare sesso li dietro. ‘Peccato’ penso, poi si volto verso suo figlio e voce sensuale chiese ‘sono stata brava?-

-Si mamma docile ubbidiente calda sensuale, sei la donna
perfetta.-

La donna perfetta suo figlio e tutte le altre coppie arrivarono al rifugio e passarono la prima notte tranquilli. Il pomerggio dopo cominciarono a discutere del loro futuro, l incontro andò avanti per quasi tutto il pomeriggio, una volta terminato Anna e suo figlio tornarono in camera loro per darsi una rinfrescata prima di cena.

-sai mamma io e altri ragazzi abbiamo organizzato una cosetta per questa sera.-

-cioe chiese curiosa Anna.-

-vorremmo fare sesso tutti insieme.- disse Ale senza tanti giri di parole.

Tutto quello che usci dalla sua stupita madre fu un ‘ah-

-ci siamo organizzati, per le 10 gli altri gli altri lascieranno la sala comune e noi potremo fare tutto quello che vogliamo-.

Anna si chiese se il suo amore non si stesse spingendo troppo in la, ma ormai sapeva di essere una Ale dipendente quindi era inutile protestare, invece chiese: -chi viene?-

Allora ci sono Igor e Simona, Laura e suo figlio, anche Marco e Orietta, e i coniugi Albertini, poi Livio e sua madre-.

-Laura con quel pancione?-

-mamma una donna incinta e al vertice della sua femminilità, fa sesso a tutti.-

‘anche a te’ si chiese Anna, ma preferii domandare: – i coniugi Albertini?-

-Ma si Giacomo e sua madre sembrano marito e moglie da una vita sempre a beccarsi uno con l altra.-

-e piu o meno come dovrebbe svolgersi questo incontro?-

-sono sicuro che ti piacerà.- disse Ale ‘ti ho preso questo per stasera- disse tirando fuori dalla valigia un tailleur, gonna corta giacca, una camicetta bianca trasparente , calze nere e reggicalze abbinato un push up nero, scarpe tacco 12 con laccetto da schiva alla caviglia nere lucide un paio di occhiali con la corda.

Anna valuto il vestito a occhio e disse, -amore io li dentro non ci sto mica.-

-ci stai e elastico, gli occhiali sono solo da costume, voglio che ti raccogli i capelli dietro la nuca come quando sei a scuola, e che ti trucchi e usi il rossetto che avevi la prima volta che lo abbiamo fatto.- e mentre parlava estraeva il rossetto dalla borsa.

-ok .- disse Anna chiedendosi se non avesse creato un mostro.

Dopo cena erano tutti nella stanza comune intorno alle 9 qualcuno comincio ad uscire, Anna andò in camera sua per cambiarsi che mancavano 10 alle 10 e non c’era quasi più nessuno nel salone. Andò in camera si cambio e si trucco, una volta finito si diede un occhiata allo specchio ‘oddio sembro uscita da un film porno’ penso, il vestito le fasciava il corpo aderentissimo, il push up sembrava farle arrivare le tette in gola e la camicetta tanto stretta che sembrava dovessero esplodere i bottoni all altezza del seno. Per non parlare della gonna troppo corta cosi da lasciare gli elastici del reggicalze a vista. Si fece coraggio e usci dalla stanza, ma sorpresa qui la aspettavano le altre tutte rigorosamente in versione troia. Lisa la mamma di Livio donna piena formosa vera mediterranea indossava un abito in latex da infermiera che le arrivava due dita sotto la patata e le schiacciava gli abbondanti fianchi e il prosperoso seno. Laura indossava un collare in cuoio con attaccato il guinzaglio in metallo, piercing hai capezzoli alle grandi labbra all ombelico e anche al clitoride, ma la cosa che la rendeva piu sexy in assoluto era il pancione. Ornella si era innalzata di almeno 20 cm con le zeppe che portava, indossava un corpetto che terminava in reggicalze completato da calze il tutto bianco come una sposa. La signora Albertini indossava un completo che la faceva sembrare la cameriera di un locale per scambisti ed infine Simona indossava una specie di body fatto di lacci.

-bene signore ora che ci siamo tutte vi do una notizia in anteprima sono in cinta.- disse Orietta, ci fu un esplosine di congratulazioni e felicitazioni.

Dopo di che il gruppo si avvio verso la sala. Anna si sentiva bella nonostante tutto, si sentiva sexy attraente sapeva che i ragazzi avrebbero sbavato vedendola cosi, ma soprattutto sapeva che avrebbe nuovamente reso suo figlio orgoglioso di lei, ‘deve essere cosi anche per le altre penso.’

Entrarono nel salone, i ragazzi erano nudi con il cazzo duro in mano, fischiarono e applaudirono alla vista delle loro madri, Anna contenta del effetto che aveva avuto sui suoi allievi, ma anche un po in imbarazzo individuo subito suo figlio, era seduto su un divano 3 posti. Al lato opposto del divano sta comodamente seduto con il cazzo in mano Igor.
Anna raggiuse Ale e si sedette tra i due ragazzi, un attimo dopo li raggiunse anche la mamma di Igor. Le due donne stavano strette a centro divano, Ale alzo una gamba e la porto sulla spallina in modo da permettere alla madre di allargare le sue, poi comincio a baciarla e palparle il seno. Anna provava un po di vergogna ma anche eccitazione non poteva negarlo, quando si era seduta la corta gonna era salita molto in su, ora che aveva divaricato le cosce si trovava ancora vestita ma gia con la patata esposta. Mentre baciava languidamente il figlio senti una mano carezzarle la figa, capii dal modo in cui la toccava che doveva essere una donna.Era gentile delicata morbida, interruppe il bacio con il figlio e si volto, la mamma di Igor le stava carezzando sensualmente il sesso.

-ti va di continuare il discorso cominciato in pullman?- chiese eccitata Simona.

Anna cerco l approvazione del figlio guardandolo negli occhi e una volta ottenuta rispose: -certamente tesoro.- allungo le braccia verso di lei e la tiro a se baciandola molto passionalmente.
La mano di Simona la mandava fortemente su di giri, continuarono a baciarsi e toccarsi fino a quando i loro figli non decisero che era ora di cambiare posizione, Anna fu fatta sdraiare sul divano, Simona le sii infilò tra le gambe e comincio a leccarle la figa gia bagnatissima. Avrebbe emesso gemiti di piacere ma suo figlio le pose il cazzo in bocca e lei da moglie devota lo succhiò con gioia, mentre Igor si scopava la madre. Tra il piacere che riceva e quello che dava Anna noto che si era unita alla festa un altra coppia. Senza che lei se ne rendersene nemmeno conto Simona lascio il suo posto al figlio Igor che comincio a montarla. Anche Ale cedette il suo posto ad un altro ragazzo, e si allontano. Anna semi bloccata non riusciva piu a vedere il suo Bambino, non sapeva dove fosse o cosa stesse facendo. Ebbe un attimo di sconforto, ma passò subito ‘il mio uomo vuole che faccia la troia coi i miei alluni allora lo devo accontentare, renderlo felice dare il massimo e fare godere questi ragazzini.” Nel tempo di quel pensiero il cazzo che stava succhiando le sborro in bocca e lei bevve tutto, ma non solo non mollo la presa finche non fu il ragazzo con la forza a tirarle fuori l’uccello dalla bocca, ma subito un altro suo allievo prese il posto del primo e le infilo il cazzo fra le labbra. Nel attimo del cambio tra un bastone e l altro Anna poté notare che la sala era molto piu affollata di prima, si erano unite altre coppie. Intanto Igor le inondava l utero con il suo sperma. Non cera tregua fuori uno avanti un altro. ormai erano molti i ragazzi attorno a lei. Uno dei ragazzi si sdraio per terra per poterla prendere a smorza. Lei si lascio guidare docile e da quella posizione riusi a vedere suo figlio e inculava a pecorina una delle madri che non erano presenti poco prima. Un suo studente le arrivo da dietro la costrinse a piegarsi e le infilo il cazzo nel culo, ora e doppiamente penetrata.
Anna apprezzo molto ma, come apri la bocca per incitare i ragazzi un terzo suo allievo gliela riempi con il proprio pene. Quando uno le veniva dentro oppure addosso sul viso sulle tette ma anche sulla pancia o addirittura sulla schiena era immediatamente sostituito da un altro. Non cera riposo per il corpo di Anna, come non vi era fine al piacere che riceveva. Fra uno orgasmo suo e una sborrata dei suoi ragazzi cercava il figlio con lo sguardo. Lo trovava a volte a scopare una a volte a farsi spompinare da un’altra, tutto bene. Solo una volta sentii la gelosia montare dentro di se, quando lo vide scopare Laura.
Era sdraiato su di un divano davanti a lui Laura che le dava le spalle, lui la scopava ma contemporaneamente le accarezzava il pancione. Questo la fece ingelosire l unico pancione che suo”””” ` ‘X’5^ ‘ài”&’ E ‘U’@’ à’ s”H’&egrave’POX&”’]’P A:èadre che portava dentro di se il figlio di suo figlio.
Ma fu solo un attimo.
I ragazzi continuavano a scoparla quasi senza sosta, venne il turno ci Castellana uno dei suoi migliori allievi. Ora che la prof lo aveva davanti nudo poteva notare che il il ragazzo era enormemente dotato proprio in tutto.
Castellata si sdraio per terra e fece sedere la sua professoressa sopra di se a smorza ma dando le spalle a lui. Il grosso attrezzo le entro dentro con facilita visto l uso continuato che i giovani avevo fatto del suo sesso e l abbondante sperma con cui era stato riempito. Una volta impala un altro giovane le si paro davanti e la fece sdraiare sul petto di Castellana dopo di che fece largo all interno della sua già piena figa. Il ragazzo punto il cazzo nella parte superiore tra il clitoride e l altro pene che la occupava, e senza nessun riguardo per lei entro dentro. I due la allagarono quasi contemporaneamente, mentre un terzo le sborrava sul viso. Da quel momento in poi quasi non sentì piu i cazzi che le mettevano in figa. Perse la cognizione del tempo dello spazio, l’ unica realtà era il piacere che vada e lo sperma che ne riceveva in cambio, finché la voce di suo figlio la richiamo dal pianeta orgasmo.

-Andiamo mamma?-

Anna era sdraiata a terra ansimante, le avevano strappato la giacca la camicia e anche il reggiseno, le calze sembravano avessero combattuto contro un esercito di gatti e poi cera lo sperma.
Ne aveva ovunque dai pedi ai capelli passando per la figa il culo le cosce il ventre la schiena la faccia, ne aveva pesino nelle orecchie.
Anna guardo suo figlio Ale in volto, sperando di non aver esagerato, di non essersi guadagnata il suo disprezzo. Aveva perso il controllo doveva ammetterlo. Ma il ragazzo invece la guardava sorridente, offrendole la mano per aiutarla a rimettersi in piedi.
‘e contento di me, orgoglioso’ penso felice Anna guardando suo figlio negli occhi’

-Grazie tesoro ma faccio da sola, non voglio che il mio uomo tocchi lo sperma di altri-.
Rispose Anna cercando di rimettersi sui tacchi da sola, la sala era ormai deserta erano rimasti solo loro. Lei si avvio con passo incerto verso la camera, Ale fece per aiutarla ma ancora lei lo fermo con gesto.

-non voglio che mi tocchi finche non mi saro tolta questa roba di dosso, non e virile toccare lo sperma di altri’ ma non dovevano essere solo 5 in tutto?-

Ale sorrise ‘bhe mamma dovevi aspettartelo sei la loro prof, il loro sogno erotico, tutti volevano scoparti e le loro mamme chi piu chi meno li hanno lasciati fare.-

-cio&egrave quanti di preciso?-

-Tutti, ti o detto 5 perche se ti avessi detto 15 non credo che avresti accettato, a questo possiamo aggiungere che molti sono venuti due volte e qualcuno anche tre direi che ti hanno scopata almeno 30 ragazzi questa serra,.

-oddio sono la regina delle puttane.-

Ale rise ‘si mamma ma non ti vantare con le altre ce ne sono alcune che non sono riuscite nemmeno a farsi il proprio figlio perche erano tutti concentrati su di te e si sono dovute accontentare tra loro, se ti vanti finisce ti fai qualche nemica, e noi tutti ci teniamo che il gruppo rimanga unito.-

-e di cosa dovrei vantarmi sono disfatta gli ultimi nella patata non li sentivo nemmeno mi ci vorrà un mese per riprendermi e un anno di ginnastica per far tornare il mio sesso stretto come piace a te amore.-
-e di cosa dovrei vantarmi? sono disfatta gli ultimi cazzi nella patata non li sentivo nemmeno, mi ci vorrà un mese per riprendermi e un anno di ginnastica per far tornare il mio sesso stretto come piace a te amore.-

Non le ci volle un mese un per riprendersi, ma nei giorni successivi accontento suo figlio/marito solo con la bocca o lo lascio felicemente andare a sfogare la propria voglia con le madri dei suoi allievi. Continuo cosi fino all ultimo giorno quando Laura le disse:
‘abbiamo un problemino, alcune delle mamme si sono lamentate per l altra sera,sono rimaste a bocca asciutta o per meglio dire a patata asciutta. Quindi vorrebbero rifare la cosa questa notte visto che domani torniamo a casa.-

Anna noto che Laura parlava di un orgia come fosse la cosa più normale del mondo.
‘quella non era la prima volta vero?- chiese

-cielo no tesoro,- rispose Laura ‘lo facciamo una volta al mese circa. E cominciata con uno scambio di coppia poi si aggiunta gente e alla fine’ bhe hai visto.-

-quindi sapevi come sarebbe finita l altra sera, cio&egrave che tutti avrebbero scopato me?-

-sai cara, come sono i ragazzi appena ne vedono una nuova la vogliono provare a tutti i costi, poi e stato tuo figlio a consigliarci di non dirti tutto.-

-aveva ragione se lo avessi saputo non l avrei fatto.-

-ti e piaciuto?-

Anna sorrise ‘si anche se e stato devastante.- poi le torno alla mente la scena di Laura scopata dal suo Ale mentre questo le carezzava il pancione.
-Laura ti capita mai di essere gelosa del tuo uomo durante queste ‘feste’?-

La donna sorrise tranquilla all’amica e poi passandosi la mano sul pancione le disse:
‘Anna lui e il mio uomo ma anche mio figlio io sento che mi ama in maniera viscerale. Una donna le sente queste cose, ma una donna mamma e come se potesse guardare dentro il proprio marito/figlio. Quindi che ce di male se da qualche colpo ad un’altra o se lascia che qualcuno lo faccia con me? E poi non dimenticare io sono masochista.
Una masochista felice, raggiungo l apice del piacere solo se soffro fisicamente o psicologicamente. Mi sento sottomessa e succube del mio Angelo. Lui e mio figlio mio marito ma anche il mio padrone. Vedi una donna si sente protetta tra le braccia del suo uomo, io invece mi sento di appartenergli, come un oggetto. Quindi come puoi capire anche se non fossi d’accordo con questi giochi gli basterebbe ordinarmi di farlo e io lo farei. E ci godrei pure per essere stata umiliata cosi. Anche se ultimamente da quando sono in cinta non mi fa soffrire più come prima, dice che non vuole fare male al bambino.-

-che dolce- commento Anna.

-si molto dolce- riprese a parlare Laura ‘ma a me mancano quelle attenzioni, non ho un orgasmo come si deve da settimane. Pensa che non mi permette nemmeno di portare i piercing se non in momenti particolari mentre prima li indossavo giorno e notte.-

-anche io- disse Anna senza nemmeno pensare.
-anche tu cosa?-

-anche io mi sento completamente in balia del mio uomo, mi sono sempre piaciuti gli uomini decisi e prepotenti a letto, che pretendono di essere soddisfatti in tutte le loro voglie che ti scopano facendoti sentire un oggetto di piacere. Ho lavorato il mio Ale in quel senso per farlo diventare un maschio come piace a me.-

-si ho notato che sei sempre docile e servile nei suoi confronti.-

Ora che l argomento era aperto Anna volle togliersi una curiosità che l assillava dalla sera dell’orgia .

-ma i piercing fanno male?- chiese.

Laura sorrise nuovamente ‘ all’inizio si, ero continuamente eccitata per il sottile dolore che mi causavano tutto il giorno, anche in ufficio. Poi purtroppo ci si abitua, ma se sollecitati danno ancora un doloroso piacere’vuoi provare?-

-Non so magari ad Ale’piacerebbero o forse no’dovrei chiedere’prima.-

Agli occhi di Laura Anna sembrava indecisa insicura ma anche eccitata all’idea, quindi la prese per mano e senza grandi sforzi la porto in camera sua dove la fece spogliare nuda e sdraiare sul letto, dopo di che prese un paio di manette per capezzoli unite da una sottile catena.

-vedi queste- disse Laura mostrando l oggetto all’amica ‘e uno dei primi giochi che mio figlio a comprato per me le adoravo, ora mi serve qualcosa di più forte,- e come a confermare le sue parole, con disinvoltura, si infilo un unghia nel buco del piercing sul capezzolo facendolo uscire dall’altra parte. Lasciando Anna stupita. -ma per te andranno benissimo.-

Applico le manette ai capezzoli dell’amica in modo che il metallo sfiorasse appena la tenera carne.
-bene ora comincio a stringere se esagero o non te la senti basta dirlo.-

Anna fece cenno di si, aveva il respiro corto le piaceva la sensazione di freddo che le davano quelle piccole morse, era eccitata ma anche spaventata all idea del dolore che presto l avrebbe aggredita. La stretta comincio ad aumentare i capezzoli a pulsare, e una vocina dentro di lei le urlo ‘smettila subito, vattene di qui o diventerai come lei una schiava del dolore e non potrai più godere senza, e se poi Ale non ti volesse più?-

Ma ormai era tardi per i ripensamenti Laura aveva stretto forte le manette e ora i capezzoli le battevano dolorosamente, mentre la sua amica le si posizionava in mezzo alle cosce e cominciava a baciarle languidamente il sesso umido. Il dolore superava ancora il piacere ma Anna provava una sensazione nuova e strana. Non desiderava togliersi quelle morse anzi le voleva stringere di più, avrebbe voluto strizzare quei piccoli bottoncini di carne fino a farli esplodere.

Più soffriva più voleva soffrire.

Laura da esperta masochista sapeva cosa provava l amica cosi lentamente parti dal figa ormai fradicia dell’amica e baciandole tutto il corpo risali fino alla bocca. Stampo le sue labbra contro quelle di Anna, mentre con una mano le violava brutalmente il sesso e la masturbava velocemente. Appena senti che le montava dentro l orgasmo smise di masturbarla e le strappo crudelmente una morsa dal capezzolo. Anna, a un passo dall orgasmo, si ritrovò travolta dal dolore e fece per urlare, ma aveva la lingua di Laura nella bocca e allora non sapendo come esprimere il dolore la morse. Laura non batte ciglio mentre l amica le stringeva la lingua fra i denti. Ricomincio a masturbarla, la porto nuovamente alla soglia dell’orgasmo, questa volta la fece godere e nel bel mezzo del piacere le strappo l’altra manetta afferrando la catenina e tirandola forte. Anna si inarco per il dolore e cerco di mordere nuovamente la lingua di Laura ma questa fu più veloce, si stacco da lei e le tappo la bocca con la mano per impedirle di urlare. Rimasero cosi finche Laura fu sicura che l amica si fosse calmata.
Passarono minuti e minuti prima che il piacere di Anna scemasse completamente e il respiro tornasse alla normalità, mentre i capezzoli continuavano a dolerle.

-ti e piaciuto?- chiese Laura.

Anna aveva un sacco di termini in mente per descrivere ciò che aveva provato, fantastico meraviglioso dolorosamente bello oppure assolutamente da rifare, ma tutto quello che riuscì a dire fu ‘si.-

-Lo sapevo tesoro che eri masochista come me, i capezzoli ti faranno ancora male per un paio di giorni, cosi mi penserai,- disse facendole la lingua.

Anna si rimise in piedi e comincio a carezzare Laura.
-ora tocca a me farti godere dimmi solo cosa devo fare.-

-oooo sei molto gentile, ma non devi fare niente. Vedi Anna mio figlio marito e padrone mi a vietato ogni rapporto senza di lui o senza il suo permesso, questa notte quando torneremo in camera gli racconterò quello che ho fatto con te e lui mi punirà, mi basta questo. Ora piuttosto torniamo al nostro discorso iniziale, l’orgia di questa notte’-

L orgia si svolse in maniera diversa da quella della prima sera, i ragazzi misero i divani in cerchio e dei materassi all’interno del cerchio. Sui divani si accomodarono le signore rimaste a secco la prima sera e con loro tutti i ragazzi 2 o anche 3 per mamma. Al centro sui materassi invece tutte le altre donne che in questa occasione dovevano limitarsi a giocare tra loro. Anna cerco di non perdere di vista il suo Ale per tutta la sera, erano giorni che non la possedeva, aveva una gran voglia del suo cazzo, vederlo montare le altre senza poter fare niente aumentava la sua voglia. La donna noto che suo figlio passava da signora a signora, dando 4 colpi qui e 4 li perdendo tempo tra una e l altra come a voler risparmiare le energie. Lei invece si sentiva molto attiva e continuava a far godere le sue amiche senza chiedere niente in cambio, baciava bocche leccava fighe succhiava lingue capezzoli clitoridi e grandi labbra, infilava dita in ogni pertugio che trovasse umido. Ma anche se non chiedeva nulla in cambio qualcuna delle signore si dedico a lei e le fece raggiungere l orgasmo, ma il piacere non era completo, mancava qualcosa e i capezzoli che le pulsavano ancora forte le fecero capire che dopo quella sveltina con Laura il suo modo di godere era cambiato per sempre.
L orgia non si prolungo come quella della prima sera, i ragazzi dopo una settimana di sesso nonne e giorno erano stanchi, e quando i primi cominciarono ad andar via Ale si affretto a recuperare la madre e tornare in camera loro.

-ti é rimasta un pò di energia per la mamma amore?- chiese languida e vogliosa Anna una volta arrivati in camera.

-non so mamma, sono venuto 2 volte questa sera e altre due nel arco della giornata sei vuoi prova ma ne dubito.-

Anna non si perse d animo, e prese l uccello del figlio prima in bocca poi tra le tette alla fine provo anche a masturbarlo ma niente non ne voleva sapere. La donna continuava a pensare a ciò che le era accaduto nel pomeriggio, provava rimorso infondo era come se avesse tradito il figlio, quindi sempre menandogli il cazzo gli racconto tutto soffermandosi particolarmente sulle sensazioni che aveva provato.
-ora che sai tutto trovo giusto che tu voglia punirmi, mi sono comportata come una cagna in calore, io accetterò qualsiasi tua punizione con piacere, basta che mi perdoni.-

Ale trovava esagerata la reazione della madre, per lui era motivo di eccitazione eccitante che la madre avesse rapporti saffici per conto proprio, ma la piega che stava prendendo la situazione gli piaceva, quindi continuo il gioco: -e che punizione pensi di meritare?-
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-ora che sai tutto trovo giusto che tu voglia punirmi. mi sono comportata come una cagna in calore, accetterò qualsiasi tua punizione con piacere, basta che mi perdoni.-

Ale trovava esagerata la reazione della madre, lui era eccitato dal fatto che la madre avesse rapporti saffici, ma la piega che stava prendendo la situazione gli piaceva, quindi continuo il gioco: -e che punizione pensi di meritare?-

Anna riflette un attimo poi si avvicino alla scrivania dove teneva i resoconti delle discussioni prese una clips con qui fermava i fogli l apri e si pinzo la punta dell’indice per saggiarne la forza. ‘sono molto peggio delle morse di Laura e non si posso regolare’ penso spaventata, ma anche eccitata. ‘ce la posso fare’.

-penso che potresti legarmi sul letto,- rispose Anna al figlio -chiudermi la bocca in qualche modo e poi,- fece una pausa aveva paura di quello che stava per dire, i capezzoli le dolevano ancora ma si fece forza e continuo.
-potresti applicarmi queste’-
disse passando due clips a suo figlio – ‘queste due clips ai capezzoli e poi usarmi a tuo piacimento finche vuoi, la trovo una punizione adeguata’a meno che tu non abbia in mente altro.-
Anche Ale saggio la morsa delle mollette e le trovo forti.

-Ti faranno molto male mamma sei sicura?-

Anna aveva paura era innegabile, il male che le avrebbe procurato quell’ esperienza sarebbe stato forte lo sapeva, ma il ricordo di quel desiderio forte e primitivo, che nel pomeriggio l aveva portata a desiderare che il dolore aumentasse invece di diminuire, le dava coraggio.

-non fare la femminuccia amore tu sei il mio uomo, io ho sbagliato e ora mi devi punire devi farmi sentire che comandi tu e che io ti devo ubbidienza, se non lo fai finirò per perdere il rispetto di te.- Anna disse quelle parole solo per incoraggiare il figlio e Ale lo sapeva.

Il giovane guardo la madre indossava solamente un bustino con reggicalze e calze nere e scarpe come piacevano a lui tacco 12.
-hai ragione sei una troia e meriti una punizione sdraiati sul letto.-
Con il cuore che batteva a 1000 Anna ubbidii, osservo suo figlio rovistare in un valigia e tirarne fuori un paio di autoreggenti con cui le lego i polsi al letto, poi prese il morso e un attimo prima di applicarglielo chiese a sua madre:

-mamma sei sicura? farà un male cane.-

Anna sentiva il suo cuore battere forte come la prima volta che avevano fatto l’amore.
-ti eccita l idea di farmi male?- chiese al figlio.

-‘si’non sapevo se dirtelo’noi giochiamo molto psicologicamente. Io sono il tuo signore e tu mi ubbidisci in tutto, ma non credevo che volessi anche arrivare al aspetto fisico della dominazione’mi eccita questo gioco mi eccita molto.-

-allora non devi preoccuparti per me amore, mettimi quelle clips ai capezzoli e poi usami come se fossi una macchina il cui unico scopo sia farti godere’il mio unico scopo &egrave farti godere’ qualsiasi cosa cerchi di dire, anche se piango o dovessi in qualche modo implorarti non togliermele non liberarmi. Non fermarti finche non ti senti pienamente soddisfatto. Ti amo. Ora baciami poi tappami la bocca e punisci questa mamma troia.-

Ale bacio la madre e le disse ‘ti amo anche io, sei una donna fantastica.- dopo di che applico il morso e prese le clips.
Con la clip in mano guardo sua madre, e negli occhi di lei vide paura, cosi le chiese nuovamente: -vado?-

Lei fece cenno di si con la testa. Appoggio la clip sul capezzolo e la lascio chiudersi dolcemente dosando la forza con le dita fino a quando la lascio andare completamente.

Anna senti la sofferenza aumentare rapidamente, da un lieve tocco a una sadica dolorosa presa. Si contorse bruscamente per il male, quello del pomeriggio non era nulla al confronto. Ora non aveva una clip sul capezzolo ma una morsa di fuoco che le pompava dentro tonnellate di pulsante dolore.

Ale si spavento della reazione materna e fece per togliere la clip ma Anna fece segno di no. Aveva notato che il cazzo del ragazzo era tornato in tiro, ‘allora piace anche a te amore vero?’ penso..
Il giovane prese fiato e con la mano sinistra afferro il seno ancora libero della madre, perché questa non potesse muoversi mentre applicava l altro improvvisato mezzo di tortura. Rimase fermo cosi un attimo come a voler aumentare il dolore della madre con l attesa, eccitato da quello che vedeva. Lei aveva gli occhi lucidi stava per piangere, e il volto ora era più che spaventato. Con la prima morsa Anna non sapeva precisamente cosa l aspettasse, ma adesso aveva le idee chiare su ciò che stava per capitarle e il suo volto era terrorizzato, voleva gridare al figlio

‘fallo ti prego, non torturarmi cosi, lascia la molletta, fammi male’

Ale si sentiva strano, aveva il cazzo duro come marmo, gli faceva male. ‘Ora’ si disse e lascio improvvisamente la clip sul capezzolo della madre.

Anna ebbe una reazione violenta, il dolore di prima si era moltiplicato non per due ma almeno per , in meno di un attimo. Ora stava piangendo e si dimenava come un invasa, non aveva nemmeno il conforto della propria voce urlante visto che il morso l attutiva.

Il giovane vide lo sguardo terrorizzato della madre diventare una maschera di dolore, provava piacere per quello che vedeva, ma era combattuto. Pensava di stare esagerando di farle troppo male, cosi come prima allungo la mano per toglierle alleviare la sua sofferenza. Come Anna capii che il figlio voleva toglierle la clip fece nuovamente no con la testa e nei limiti del possibile cerco di allontanare il suo seno dalla mano di lui.
Non voleva essere liberata.

Voleva soffrire.

Ale ci mise un po’ prima di essere certo che quello che stava facendo fosse una libera scelta di sua madre/moglie. Una volta che fu in pace con la propria coscienza non ci mise molto pero, ad ammettere a se stesso che traeva godimento dal dolore della sua amata.
‘cera una cosina che credevo non mi avresti mai permesso di fare, mi sembra l’occasione giusta per metterla in pratica’, penso Ale e si diresse verso la valigia. Ne tiro fuori il lubrificante e torno ad occuparsi della sua amata mamma.

Le lubrifico bene la figa, anche se era un lago, poi se ne verso un dose abbondante sulla mano e comincio a penetrarla. Con calma comincio a penetrarla con 2 dita poi tre e ovviamente andò avanti finche tutte e 4 le sue dita riuscivano a entrare ed uscire dal sesso materno senza grossa difficolta. Non ancora sodisfatto estrasse la mano dalla figa della donna e mise tutte e 5 le dita concentrate in unico punto e poi le infilo nel utero materno, comincio a lavorarla lentamente girando le dita spingendole avanti indietro e lubrificando quando sembrava il caso, entrando nel corpo della donna centimetro dopo centimetro, fino a quando la parte piu larga della mano si trovo alle porte della figa di sua madre, a quel punto smise di essere gentile e spinse tutta la mano nel corpo della donna che non aveva smesso di lamentarsi e piangere, urla e pianti smorzati dal morso, e solo lui li poteva sentire.

Le lacrime rigavano il volto di Anna, le sembro di partorire all’inverso quando la mano del figlio la profano violentemente. Le clips le regalavano un atroce dolore che le impediva di ragionare lucidamente, senti la mano di Ale entrarle ancora più in profondità. Non sapeva come, ma tutto questo dolore cominciava a generare piacere, sentiva l osso del pollice raschiare contro il suo punto g, entrava e usciva sempre più rapidamente, ormai la sua vagina si stava abituando e la mano entrava piu agevolmente e velocemente provocandole godimento. Ogni ondata di dolore in arrivo dai capezzoli era contrastata da una di piacere che le arrivava dal suo sesso oscenamente dilatato. Si fece forza e sollevo la testa per vedere quanto suo figlio fosse tornato in lei. Vide la mano del suo ragazzo entrarle dentro bel oltre il polso.

Si lascio ricadere sul letto ‘dio il mio amore me l ha sfondata non riuscirò a sentire più il suo cazzo dentro di me come prima’ il pensiero fu interrotto da un orgasmo forte che la sconvolse. Era piacere su piacere, inarco la schiena per permettere al figlio di penetrarla ancora meglio e cerco di mantenere la posizione più allungo possibile. All’apice del godimento persino le clips non facevano cosi male sentiva i capezzoli pulsare e anche quello la faceva godere.

Fu un attimo un minuto o un ora Anna non lo sapeva, ma sapeva che era finito, l aveva lasciata sfinita e felice nonostante tutto. Ora sentiva nuovamente il dolore strisciarle per il corpo, partiva dai capezzoli e arrivava dritto al cervello.

‘ok basta questo e il massimo che posso sopportare’

penso, e cerco di far capire al figlio che voleva smettere, ma le basto uno sguardo per comprendere che lui non aveva ancora finito.

‘sono una pazza, gli o detto io di non fermarsi e lui ci a preso gusto, oddio aiuto’

Anna era terrificata.

Tutti gli urli e le invocazioni che uscivano dalla sua gola erano come lievi gemiti incomprensibili, il morso che aveva in bocca lo aveva comprato anni fa suo marito perché non svegliasse tutto il palazzo le volte che i suoi orgasmi erano più acuti, aveva sempre funzionato e questa volta non faceva eccezione.

Ale si rimise in piedi e comincio a menarsi il cazzo guardando la madre. Il trucco le colava, il viso era una maschera di dolore le lacrime scendevano a fiumi e continuava a contorcersi.

-sei bellissima mamma, ma questo era solo l antipasto ora facciamo una cosa che non credo mi avresti mai permesso di fare, però mi serve che tu non muova le gambe cosi o pensato a questo…-

Ale prese un manico di scopa e lo lego alle caviglie della madre con del nastro adesivo in modo che non potesse chiudere le gambe, dopo di che sfilò i lunghi lacci delle sue scarpe sportive poi ne lego un capo a una clip, fece piegare le gambe alla madre e lego l altro capo al tacco della scarpa, ripete l operazione con l altra poi fece due passi in dietro per ammirare il proprio lavoro.

Sua madre aveva le gambe piegate in avanti,, le ginocchia toccavano quasi i seni e la donna non poteva stirarle senno il cordino legato ai tacchi le avrebbe strappato le molette dai seni, ma non poteva nemmeno chiuderle perche il manico di scopa glielo impediva.

‘sono un artista’ penso eccitato.

Tornò alla valigia e ne estrasse tre vibratori e sorridendo andò a piazzarsi tra le gambe della madre. Prese il vibratore più grosso e lo spinse nel ano di Anna senza lubrificarlo.

-e uno.- disse, mentre continuava a menarsi il cazzo.

Prese il secondo giocattolo e glielo mise nella figa, questo entro senza difficolta.

-e due amore, ma fino a qui eri già arrivata.

Ne infilo un altro.

-e tre, direi che la tua patata stia già richiudendosi, pensavo sarebbe rimasta larga più allungo allora devo sbrigarmi a farti battere il record.- detto ciò si sdraiò perpendicolarmente alla madre si infilo sotto le gambe di lei che doveva tenere sollevate per via dei lacci, punto il suo cazzo a sulla figa gia piena della donna e lo spinse dentro di forza. ‘e quattro mamma hai quattro cazzi dentro di te sei fantastica.- disse ancora e poi rimase fermo a godersi il massaggio che quei vibratori gli facevano al pene.

‘ o quattro cazzi dentro di me mi sento piena violata umiliata, il dolore mi fa impazzire o i crampi alle gambe, e il terrore di ciò che può succedermi se mi cedono, eppure provo piacere sto godendo amore spaccami sto godendo’ Anna era veramente al limite il mondo intorno a lei stava diventando bianco, ci penso suo figlio a riportarla alla realtà cominciandosi a muoversi dentro di lei.

-e troppo bello mamma vedrai che vengo subito-, disse

ansimando mentre la penetrava. Con una mano afferro il manico di scopa, -o pensato che quando sborro lo tiro forte cosi ti faccio saltare le clips dai capezzoli, siii che bello mi piacerebbe sentirti urlare.-

E se non fosse stato per il morso l avrebbe sentita urlare: ‘NOOOOOOOOO ti prego quello nooooo nooooooooo non voglio non voglio’.

Non ci volle molto,

Ale era eccitatissimo e non vedeva l ora di strappare le mollette dal seno materno.

Anna sentii il getto caldo dello sperma allagarla e contemporaneamente suo figlio tiro forte il bastone, le clip vennero brutalmente strappate dai capezzoli. Il mondo per Anna divenne completamente bianco per qualche secondo, dimenandosi come una pazza fece spostare suo figlio da sotto di lei, le scivolarono fuori anche i due vibratori dalla fica poi si irrigidii, il suo corpo appoggiava al letto solamente sulle spalle e sui piedi e fu in quel momento che improvvisamente parti uno schizzo di liquido caldo dalla sua figa, uno poi un altro e altri ancora fin quando esausta si lascio cadere sul letto.

Ale era spaventato -stai bene mamma?- chiese visibilmente scosso.

Lei ancora in preda a scosse di nervi e lacrime guardo suo figlio e fece cenno di si.

Il ragazzo usci dalla camera e torno un attimo dopo con due borse del ghiaccio, le appoggiò sui capezzoli martoriati della madre, poi le libero le caviglie le braccia e la bocca. Si aspettava urli e rimproveri si era lasciato prendere la mano e aveva esagerato, ma invece la madre una volta libera ancora singhiozzante e tremante porto la testa del suo uomo a se e comincio a baciarlo dappertutto.

-Grazie amore, grazie. Ti amo ti amo tanto’-

-Non sei arrabbiata non ho esagerato?-

-no amore che dici? E stato giusto io ho sbagliato e tu mi hai punita come giusto che sia, promettimi che lo farai ancora. Ogni volta che sbaglierò mi punirai come meglio credi fino a rendermi la tua donna perfetta.-

Anna non capiva piu nulla, continuava a baciare il suo uomo e a parlare a raffica.

‘ non mi sono mai sentita tua come ora amore. Puoi disporre di me a tuo piacimento sarò la tua schiava faro tutto cio che vorrai, ma non mi abbandonare ti prego stai sempre con me non lasciarmi ti amo, morirei senza te, ti amo tanto ti amo…-

-Mamma sei sicura che vada tutto bene?- Ale era dubbioso.

-certo amore, non hai visto quanto mi ha fatto godere? L unico modo che hai di farmi veramente male e abbandonarmi’so che non sono piu giovane ma ti amo…ti prego non lasciarmi..- Anna non riusciva a credere alle parole che uscivano dalla sua bocca.

-no mamma non ti lascerò mai.-

Ale si sedette accanto alla donna e comincio a carezzarla e baciarla sussurrandole parole dolci e rassicuranti, finche la donna non si calmò. Poi le si sdraio accanto alzo il braccio sinistro permettendole di appoggiare la testa sulla sua spalla rimanendo con la schiena sul letto in modo che i capezzoli non urtassero nulla, l abbraccio e non ostante il turbino di sensazioni nuove che affollavano la sua mente, il giovane sfinito si addormentò.

Anna invece non riusciva a prendere sonno il giaccio smorzava un pò il dolore ma aveva anche i seni congelati, cosi doveva togliere le borse di tanto in tanto e poi rimetterle e pensava:
‘aveva ragione Laura sono masochista, e anche terribilmente insicura, volevo fare la donna forte ma ho paura che qualcuna piu giovane mi porti via il mio amore. Mi ama lo so per certo, ma sono comunque insicura. Avere scoperto il lato masochista del mio carattere e sapere che Ale gode nel vedermi soffrire, puo dir di no quanto vuole ma si vedeva che gli piaceva, bhe tutto questo mi aiuta a legarlo ancora di più a me. Io sarò la sua schiava e lui sarà il mio. Staremo insieme per sempre’

Questi pensieri l accompagnarono fino alle prime luci dell alba quando riuscì a prendere sonno.
La mattina doco anche se dolorante Anna non permise a Ale di fare i bagagli ne di aiutarla,

-tesoro io sono la tua donna questi lavori spettano a me.-

-Dai mamma lascia che ti aiuti sembri distrutta.-

Anna aveva pensato molto quella notte e preso anche piu di una decisione. Quello le sembrava il momento per provare a metterne in pratica una.

-se vuoi fare qualcosa prendimi le pillole che sono nel mio comodino,- disse la donna.

Il giovane apri il comodino e prese le pillole, ne rimaneva solo una nella confezione, la passo a sua madre.

-Sai cosa sono queste?- chiese Anna al figlio mentre gli passava le pastiglie.

-Credo sia la ‘pillola”.- rispose.

-Si amore e la pillola anticoncezionale, e ne e rimasta solo una, vorrei sapere da te quando torniamo a casa devo ricomprarle o lo facciamo senza?-

Ale ci mise un pò a capire cosa volesse dire la madre.
-Mi stai chiedendo se voglio un bambino?-

-Si amore, siamo una coppia lo so che sei giovane ma a me non rimane molto tempo e come donna sento il bisogno di avere dei figli dal uomo che amo.-
Ale era senza parole.

-io ne vorrei 2 magari 3, questo può fare paura a un ragazzo come te, ma ti assicuro essere genitore e meraviglioso, anche complicato e difficile ma io non rinuncerei mai a te come figlio o a tua sorella.-

-E cosa cambierebbe tra noi?-

-Nulla o tutto, saremo sicuramente piu uniti avremo magari meno tempo per noi ma vorra dire che ce lo godremo di piu. E poi il tempo passato con la nostra famiglia magari sara diverso ma non sicuramente meno bello’e io prometto di non trascurarti mai..-
Ale non era per nulla convinto, ma l idea di un bambino non gli dispiaceva e comunque non aveva il coraggio di dirle no dopo quello che le aveva fatto la notte prima, e Anna sperava tanto che le cose andassero cosi.

-Va bene mamma cominciamo con uno poi vedremo.-

Rimasi in cinta circa due mesi dopo.

Ma andiamo con ordine quello che venne fuori dal quel raduno o chiamatelo come volete, fu che se volevamo un esistenza quasi normale dovevamo trovare un posto isolato dove vivere la nostra vita all interno del gruppo. L idea fu della Lipari che lavora nel campo immobiliare, un ramo particolare a dire il vero. Lei vende cose come castelli e isole. Le era capitato anche un paesino intero, abbandonato, a circa un ora dalla citta. Non aveva grosse possibilità di vendita cosi lo acquistammo noi per 4 soldi, cominciammo a ristrutturarlo e a trasferirci li.

Laura fu la prima. Lei e su figlio erano diventati genitori da poco e sembro giusto a tutti che potessero trasferirsi per primi in modo da avere una vita coniugale piu o meno normale. Noi andavamo a trovarli spesso, avevamo e abbiamo tutt’ora un forte intesa con loro, data anche dai comuni gusti sessuali.

All’epoca mi commuovevo molto quando ci mostravano il video della nascita del loro bambino, Laura appena saputo di essere in cinta aveva cambiato ginecologo e, sfacciatamente aveva detto che Angelo era il padre del bambino, ovviamente aveva tralasciato di dire che anche lui era suo figlio. Cosi quando fu il momento entrò in sala con sua moglie/madre e riprese il tutto.

Qualche settima dopo annunciai a mio figlio di essere incinta del nostro primo genito. La gravidanza fu un periodo felice ma anche snervante visto che lui come Angelo’lasciamo perdere. Se vi va ve lo racconto un’altra volta.

Tornando a noi sono passati 10 anni da quel giorno.

I primi furono Laura e suo figlio ma poco tempo dopo tutti noi vivevamo nel nostro paesino. Tutti e tre e nostri figli sono nati li. Ovviamente la nostra prima regola era mantenere il segreto, e ovviamente questo non accadde.

La voce si diffuse sul web, e cominciarono ad arrivare altre coppie, gente come noi madre e figlio o padre e figlia ma anche zio/a con nipote o addirittura nonno/a e nipote ma anche fratello e sorella. Non potevamo certo mandarli via e cosi il paese si e ripopolato, ora siamo 937 tra adulti e bambini. Abbiamo dovuto costruire case nuove per farci stare tutti, e altre sono in costruzione perche la gente non smette di arrivare.

Arriva da tutto il mondo abbiamo famiglie bianche nere gialle, noi non guardiamo nulla, religione o politica. Qui nessuno ti chiede niente se non il rispetto per gli altri.

Qualcuno con il pallino degli affari a messo anche su una pensione, non ci crederete e sempre piena. Vi alberga gente che magari non a il coraggio di fare il grande passo e si limita a prendere una vacanza dalla realtà, oppure semplicemente curiosi.

Siamo riusciti a mettere su una scuola elementare e dal prossimo anno anche la media. Abbiamo un presidio medico, e ora facciamo nascere i nostri bambini in casa in modo da non avere problemi sul chi fare entrare in sala parto.

Mi viene da ridere a ripensarci, per poter avere mio figlio accanto a me al momento del parto del nostro primogenito dovetti usare lo stesso trucco di Laura. Il secondo e la terza sono nati in casa sani e senza problemi.

Vi chiederete come possa sentirsi cinquantenne con tre bambini piccoli e un marito tanto giovane.

FELICE.

E cosi che mi sento, non mi importa nulla se qualcuno di voi penserà che potrei essere la loro nonna (e in effetti lo sono anche) qui sono felice con la mia famiglia, con i nostri bambini che chiamano me mamma e loro fratello maggiore papa.

Non nascondiamo nulla ai piccoli, appena posso capire gli spieghiamo che i loro genitori sono consanguinei e cerchiamo di preparali a come il mondo la fuori li tratterà quando dovranno inevitabilmente passarci.

Come ho detto prima ci sono stabili in costruzione e ce ancora spazio quindi se siete una coppia come noi e volete un posto in cui vivere senza dovervi nascondere, cercate ‘Utopia’ (come chiamiamo il nostro paese) sul web.

Qui sarete bene accetti.

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