Skip to main content
Racconti Erotici Etero

La Risposta

By 8 Maggio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Il viso dell’uomo dimostrava meno della età reale., era di altezza media i capelli tendenti al grigio , gli occhi scuri diretti verso lei, le labbra lievemente aperte.
Era la prima volta che vedeva quella donna. Lei era alta un centimetro o due più di lui, il corpo abbondantemente gentile ma fuori forma ,nelle sue grazie. La vista contrastava con il tempo precedente passato via cavo tra discorsi e sospiri. Era inevitabile che un’idea di lei, lui, anche non volendolo, se la fosse creata.
Faccia a faccia, corpo a corpo’..
Lei restava silenziosa, doveva avere le stesse sensazioni lui; lo scontro tra realtà e voce.
La donna pensava, rifletteva, si guardava dentro riassettando tutte le decisioni prese per arrivare ad incontrare quella persona, conosciuta virtualmente, per cui aveva sospirato troppe volte. Si era riempita i momenti tristi accarezzandosi da sola, ma ora non era più tempo.
Voleva lui.
Immobili uno davanti all’altra, la staticità fu rotta dal movimento di lei.
Silvia alzò il braccio e gettando da parte i resti della sua timidezza sfiorò col palmo la guancia di lui; la mano scese in maniera circolare evidenziando i confini del viso di Francesco.
‘Ti desidero”
La voce accompagnò il suo gesto, come per aggraziarlo, la mano aveva finito il giro del volto ma non riusciva a staccarsi dall’altrui pelle. Lui fissava gli occhi di lei, riuscendo a cogliere dietro il verde bigio la voglia di lei che lo aveva accompagnato per troppo tempo nel suo solitario letto
Il bacio fu quasi da copione fotografico; stentato all’inizio e sempre più in crescendo. L’abbraccio era un normale seguito.
I corpi si rovesciarono dolcemente sul letto, spogliandosi l’un l’altro.
Francesco tolse la testa dalle labbra di Silvia, la guardò ancora prima di parlare. Il viso tondo di lei era a pochi centimetri dal suo’passò qualche secondo’
‘Ti voglio’ le sussurò, lei per risposta prese il suo viso baciandolo come mai aveva baciato un uomo in vita sua. Gli stava regalando pezzi d’anima, bacio dopo bacio, e lo sapevano entrambi che realizzare i loro comuni desideri era un altro passo avanti in quell’unione clandestina fatta di menti sommate ora alla realtà, e non con gentili parole solo via mail
A Silvia stava cominciando a girare la testa,era troppo troppo forte il sentimento che stava esplodendo dentro e intorno a lei.
Il profumo,’la pelle di lui’.le sue mani addosso’erano un terribile fanstastico miscuglio di sensazioni ed emozioni che non riusciva più a controllare. Per un attimo riuscì a buttare alle spalle le sue femminili paure e i vari ‘e se succedesse che?..’ prese la testa di lui e la schiacciò dolcemente ma in diretta maniera verso il pube.
Francesco con attendeva altro. Con le mani svestì il bacino di lei, gonna e slip volarono fuori dal letto, tanta era la foga con cui si avventò sulla passera di lei’. e le gambe di Silvia non ebbero bisogno di aiuto per aprirsi; la voglia era esplosa già da un po’. La testa della donna roteava tra cuscino lenzuolo, lasciando tracce di saliva quasi ad ogni colpo di lingua di Francesco’
Parlavano poco avevano troppa voglia di mangiarsi
Lei stava letteralmente svenendo di piacere sotto la lingua di lui, ma quando dopo qualche minuto di linguale amplesso lui cominciò ad inserire le dita sue nella vagina, Silvia letteralmente impazzì!
Il suo corpo cominciò a torcersi come indemoniato sotto il creatore del suo prossimo orgasmo. Sapeva dentro di se che non sarebbe mancato tanto alla sua venuta, non riuscì neanche a finire il pensiero che i suoi muscoli si tesero, si contrassero per poi rilasciare a lei la ‘sublima e liquida emozione’
Questione di qualche secondo e l’orgasmo di silvia fu ai limiti del piacere, quei limiti in cui subito dopo ci sono fastidio e dolore’ si sentì scaraventare in alto tanto in alto; chiuse gli occhi è volò da sola.
Francesco continuò ad accarezzarla lievemente, finche lei non aprì gli occhi e lo guardò.
Il viso dell’uomo era sporco degli umori di lei, la ragazza si avvicinò a lui , come una gatta si mise a leccare la propria ‘acqua’, con piacere avido e continuo.
Era un po’ imbambolata dalla recente venuta, la fame era ancora tanta per riuscire a scambiarsi qualche parola che non fossero urli o lamenti di piacere.
Senza esitare gli ricambiò il favore; circondando con tutta bocca e lingua il membro di lui.
Le forze a Francesco vennero meno, Silvia gi andò sopra schiacciandolo sul letto”.. e si maledisse, per non avere abbastanza mani o un’ altra bocca; avrebbe voluto soddisfarlo al massimo, come mai aveva fatto per nessuno’..Lui era la chiave lui era lo Stregatto’.
La cappella umida ogni tanto spuntava dalla bocca di lei, ma la lingua non se la lasciava scappare riprendendola ogni volta per riportarla adiacente al palato.
Francesco stava cominciando a godere sul serio, il cazzo sempre più più duro era il re dell’amplesso, e la lingua di lei, la sua regina.
Silvia afferrò le mani di lui ponendosele sul coppino, voleva esser spinta verso la radice del cazzo, voleva esser per lui la troia più consumata del mondo, un pozzo senza fondo, una vacca da monta quello che lui, forse, voleva.
Il bocchino stava cominciando ad arrivare alla fine, ma fu con un ultimo guizzo di lui la situazione cambiò.
Riprendendo il controllo della situazione, Francesco, prese i fianchi di Silvia e la girò mettendola a pancia sotto, ora il sedere di lei faceva bella mostra davanti al viso di lui. Senza perdere tempo lui cominciò immediatamente a torturare l’ano di lei umettandolo di saliva.
La ragazza avrebbe potuto anche immaginare che cosa sarebbe potuto capitarle, ma la voglia di sesso annebbiava il cervello e si lasciò fare, come se le capitasse tutti i giorni di avere l’ano leccato da un uomo
Dopo una decina di minuti la lingua dell’uomo si staccò
E al suo posto la punta del cazzo chiese ospitalità alla donna. Lei avrebbe potuto avere paura, e forse l’aveva, il punto era che in quel momento, non gliene fregava nulla dell’ipotetico male che avrebbe potuto avere da lui.
Silvia aprì i muscoli del retto e si preparò a ricevere il cazzo di lui.
‘Aaaaah!!!!!’ urlò lei quando la cappella entro per prima, Francesco si fermò istantaneamente e chinandosi su di lei le accarezzò la schiena, i fianchi, le prese dolcemente il seno , avvicinò l suo viso all’orecchio di lei : ‘Prendimi Gioia ‘ le disse sussurrando ‘ prendimi, non avere paura” la voce di lui fu balsamo per lei, quasi subito la testa di lei annuì, e lentamente Francesco continuò la sua entrata.
Il cazzo ora era dentro di lei, la voglia che non aveva mai lasciato l’uomo, tornò ad esser padrona anche della donna. Francesco si muoveva piano sussurrandole ancora dolci parole, poco alla volta anche Silvia cominciò ad muoversi avanti e indietro col bacino. Aveva preso sicurezza , con la mano sfregava sul pube e per i sensi sottili di lei il risultato di spinte e tocco era un mixer davvero irresistibile.
Lui ansimava da un po’ e i suoi I colpi divennero più vicini e più rozzi, assieme a quelli di lei, la voglia era immane, Francesco strinse i fianchi di lei e cominciò anche a tirare la donna verso di se.
All’interno di lei stava rinascendo lo stimolo dell’orgasmo.
Silvia accelerò il movimento della mano sul clitoride come le sue spinte verso di lui.
Dopo qualche minuto accadde.
Il vortice supremo nettamente superiore a quello precedente di neanche mezz’ora prima riprese possesso del corpo di lei. Silvia stava godendo come non le era mai capitato in vita sua, i muscoli rettali strinsero il cazzo di Francesco e la morsa di pelle contro pelle fece scattare una violenta eiaculazione.
Era a dir poco stupendo; l’orgasmo nello stesso preciso momento portò tutti e due mano nella mano più in alto del cielo, verso dove nessuno di loro due era mai stato, in quella maniera e con quella ‘voglia di avere’ mai avuta prima
Era bellissimo’.
Poi..crollarono sul letto.
Francesco si sfilò da lei e si misero sdraiati una di fianco all’altro , i visi si osservavano come all’inizio, Francesco le sorrise, e fu lui ora ad accarezzare lei.
Quello era il momento
‘Ciao Silvia’.’..ti ho trovato finalmente!!…’
‘Baciami’ disse lei.
E nel vortice di un abbraccio, nell’unione di loro, tra loro, si ritrovarono. Erano loro: i ‘due della chat’ erano davvero loro, e con loro tutto quello che avevano costruito e alla fine’.goduto.
Quasi inevitabilmente, i loro giochi’.ricominciarono.

Leave a Reply