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La sega della madre dei miei amici

By 18 Gennaio 2022No Comments

Ancora non avevo l’età per prendere la patente del 50, ancora mi mancava un anno ai famosi 14 anni. Vi ho detto che la prima esperienza l’avevo avuta con mia zia ma in realtà fu questa. Uscivo ancora in bici e mi avevano messo sotto. Avevo entrambi i polsi fratturati. Avevo questi due amici che pur di avermi a giocare a casa loro mi avevano fatto prendere a casa da loro mamma. Quando ero lì giocammo tranquilli però arrivò un fatidico momento. Dovevo fare la pipì. A casa mi aiutavi con una cosa che mi ero costruito da solo tipo un coso dove mettere il pisello per tenerlo e fare centro. Qui non avevo nessuno. Non lo dissi ai miei amici, andai dalla loro madre e gli dissi che dovevo fare pipì, lei mi guardò i polsi e capì la situazione. Mi disse di seguirla, andò in bagno e chiuse la porta a chiave. Mi disse “tu come fai quando sei a casa?” E io le spiegai cosa facevo” lei mi disse “quindi ti devo aiutare io?” E io le dissi di sì. Mi disse di abbassarmi i pantaloni e le mutande. Io ero un po’ in imbarazzo perché la situazione me lo aveva reso duro. Non era tanto per le dimensioni che ai tempi erano piccole (12,5cm per 3 di diametro). Lei mi incoraggiò dicendo che ogni giorno vedeva il pisello di suo marito e dei miei amici quindi non si sarebbe scandalizzata. Invece sarebbe successo per lo avevo duro. Lo feci lo stesso, calai tutto e rimasi con i pantaloni e le mutande alle caviglie e il cazzo duro che puntava verso l’alto. Lei lo guardò per qualche istante e poi fece finta di niente. Mi fece avvicinare al gabinetto e mi prese il cazxo tra tre dita e cercava di puntarlo verso il basso ma era duro e non ci riusciva. Dopo un po’ di tentativi mi disse “si però così non facciamo niente” e io le risposi che non era compa mia e lei rispose “come no scusami, l’uccello è tuo” e io risposi “non è colpa mia se mi eccito uscendo il pisello a una donna grande” lei lo guardò e disse che dovevamo sgonfiarlo e io la guardai un po’ sorridente lei mi capì e disse “è l’unico modo” mentre ero sempre davanti al cessò e lei di fianco a me, mi preso il cazxo e iniziò a masturbarlo velocemente. Dopo circa 15 s sborrai e i pochi ma abbondanti schizzi che uscirono andarono sulla tavoletta e nel water, poi le gocciole finirono nelle mani. Lei si giro per lavare le mani nel lavandino e quando finì mi guardò e vide che lo avevo ancora duro, allora mi disse di avvicinarmi e prese un po’ di acqua e mi bagnò la cappella poi prese una crema che mi mise lungo tutto l’asta e inzio a masturbarmi. Era bello perché era tutto più umido e se ci ripenso ora sembrava un pompino. Eravamo entrambi in piedi che guardavamo la sua mano lavorare. Poi le sborrai un so schizzo a terra e il resto finì nelle sue mani. Approfittammo del cazzo moscio e stanco per fare la Pipì. Dopo quel giorno non ebbimo nulla per almeno 3/4 anni.

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