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Racconti Erotici Etero

La storia di Anita – 6° capitolo di Serena e Laureen

By 5 Settembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Cazzo cazzo cazzo !’
‘Anita !’ esclamò Cinzia indignata ‘Che succede ? Lo sai che non sopporto le volgarità.’
‘Scusami ma questo computer &egrave una schifezza, &egrave già la seconda volta che word si chiude mentre sto scrivendo e devo sempre ricominciare da capo.’ sbottai avviando di nuovo il programma.
‘Ma &egrave nuovo, ha appena un mese, non può non funzionare.’
‘Allora vieni qui così vedi da te.’
Appena scrissi un paio di parole, Word si chiuse e apparve una finestra che segnalava un non precisato errore nell’applicazione che lasciò Cinzia sbigottita.
‘Sarà il caso di chiamare il tecnico.’ mi disse mentre cercava il numero ‘Intanto tu lascia perdere quei documenti che rischi solo di romperlo del tutto. Vorrà dire che passerai il pomeriggio a mettere un po’ d’ordine in archivio.’
‘Certo che sei proprio sadica !’ le risposi con un sorriso amaro ‘Noi non abbiamo un archivio ma una bolgia infernale.’
‘Aspetta che ti dico quando arriva il tecnico … Si pronto chiamo dallo studio Saveri abbiamo un problema con un vostro computer … si ho capito, e non &egrave possibile prima … va bene lascerò una nostra dipendente ad aspettarlo, buongiorno. Allora Anita viene alle sette quindi ti tocca rimanere qui finch&egrave non finisce, e non dire nulla tanto non serve.’
‘Va bene anche stasera chissà quando torno a casa, speriamo almeno sia un bell’uomo …’
‘L’ultimo che &egrave venuto era veramente brutto !’ mi disse scherzando ‘Non so se hai presente il classico nerd da commedia americano, ecco un po’ peggio ah ah.’
‘Vado sotto sennò ti strozzo vecchi strega !’ e così presi la scala interna per andare giù in archivio.
Passai il pomeriggio a mettere ordine in quegli scaffali impolverati prendendomela però con calma, pensai che se non si fosse fatto troppo tardi potevo sempre chiamare Matteo per passare con lui una bella serata.
Risalii in ufficio proprio mentre Cinzia ed il Dottor Saveri stavano uscendo, così mi sistemai alla scrivania della mia amata collega in attesa del tecnico.
Poco dopo le sette sentii bussare.
‘E’ permesso sono Luca della Easy Computer, m’hanno detto che qui c’&egrave un problema.’
‘Entri pure prima porta a destra.’ risposi quasi sbuffando irritata per quel piccolo ritardo.
Ma quando lo vidi ebbi un tuffo al cuore, altro che nerd, questo era un bel ragazzo, anzi uno strafico da urlo !
Era certamente alto più d’uno e ottanta con un fisico scolpito ma non con quei muscoli da body-builder che mi facevano un po’ senso, i capelli neri lunghi e lisci arrivavano sino alle spalle circondando un viso dolce e due occhi azzurri in cui chissà quante ragazze avrebbero voluto perdersi.
‘Buongiorno, il problema &egrave su questo computer’ dissi con voce flebile colpita da tanta grazia ‘Oggi Word si continua a chiudere da solo e io non ci capisco molto …’
‘Ora vediamo cos’ha il malato.’ mi rispose sorridendo ‘Se ha altro da fare non ci sono problemi, faccia pure.’
‘Penso che andrò in bagno. Sa l’aspettavo e ora mi scappa.’
Andai in bagno ma non di certo per fare qualche bisogno ! Mi diedi piuttosto una rinfrescata e mi sistemai il trucco, sbottonai un po’ la camicetta e sistemai la gonna in mordo che il bordo arrivasse giusto al pizzo delle autoreggenti, quindi tornai da lui come se nulla fosse.
‘Allora il malato &egrave curabile ?’ chiesi con voce maliziosa.
‘Si, era solo un problema di Office’ mi rispose prima di vedermi e guardarmi con altro occhio ‘Nulla di grave, ho ripristinato i file degli applicativi ed ora sembra funzionare tutto correttamente. Do anche un’occhiata generale intanto che ci sono e poi controlliamo insieme che vada tutto bene’
‘Faccia pure con calma, l’importante &egrave che domani riesca a lavorare’
M’andai a sedere vicino a lui mettendogli in pratica le tette sotto gli occhi, lui cominciò a sudare anche se non faceva particolarmente caldo, e le mani erano meno veloci quando digitava qualche comando. Notai con piacere che il suo pacco fra le gambe aveva una certa consistenza e che riusciva a staccarmi gli occhi dal seno con sempre più difficoltà. Quando ebbe finito ci scambiammo i posti, ma ebbi subito una bella idea per farlo arrapare ancora di più.
‘Ok’ esclamò ‘a me ora sembra tutto a posto, vuole controllare ?’
‘Senta non potremmo darci del tu, non vorrei sembrare sfacciata, ma in fondo abbiamo più o meno la stessa età.’
‘Certo magari se mi dici anche come ti chiami …’
‘Anita, senti non &egrave che gentilmente potresti aprire la finestra, sai ho un certo caldo.’
‘Subito signorina, ai suoi ordini, anzi a tuoi.’ mi rispose sorridendo e s’alzò per dirigersi verso la finestra.
Mentre lui l’apriva io in tutta fretta sbottonai la camicetta lasciando chiusi solo gli ultimi bottoni, ed alzai la gonna fino a mettere in mostra tutto il pizzo delle calze. Quando lui tornò a sedersi era quasi paonazzo, e così feci il passo più sfrontato che potevo immaginare.
‘Vediamo se funziona bene in download.’ dissi con voce sensuale passandomi la lingua fra le labbra.
Andai su un sito di filmati porno, scelsi ‘anal’ come tag e linkai su un video dove una prosperosa attrice si faceva inculare da un ragazzo di colore molto ben dotato.
Come mi girai verso di lui mi ritrovai la sua bocca contro la mia, ma soprattutto una mano dentro il reggiseno. In un attimo mi ritrovai le tette all’aria, o meglio coperte dalle sue labbra quasi fameliche di tanta grazia.
‘Luca ma che fai, io sono una ragazza seria !’ dissi fingendomi indignata, ma allo stesso tempo aprii le gambe mettendo in mostra il mio perizoma.
‘Anch’io sono serio … non rido quasi mai.’ mi rispose prima di mettermi la lingua in bocca.
Mi mise una mano dietro la testa come se avesse paura che gli sfuggissi, l’altra finì presto in mezzo alle mie gambe. Per quanto fosse eccitato il suo tocco era dolce, quasi timido, mi sfiorava il sesso attraverso il sottile lembo di pizzo del perizoma, mostrando che non era un novellino.
C’alzammo insieme senza smettere di baciarci, gli misi una mano sulla patta per saggiarne la consistenza e non ne fui delusa, di certo doveva avere un gran bel arnese. Luca mi tirò su la gonna lasciando le mani sul mio culo per palparlo con un certo vigore. Lo lasciai fare stringendomi al lui assaporandone l’odore di maschio. Con molto garbo mi spostò verso la scrivania mettendosi dietro di me, alzò la gonna quel poco che mancava per scoprirmi del tutto il culo e s’abbassò per baciarlo sfiorando con le labbra il perizoma.
‘Ti piace il mio culo non &egrave vero ?’ gli chiesi sapendo già la risposta.
‘Si &egrave perfetto. Da perdercisi dentro.’ mi rispose senza smettere di baciarlo.
‘Guarda meglio Luca.’
Spostai il filo del peri mostrandogli i miei due accessi al piacere per poi allargarmi le chiappe con le mani per facilitargli i giochi di lingua.
Quello che ormai era il mio tecnico preferito non perse tempo, si gettò quasi con la bocca sul buchetto mentre due dita entravano senza fatica nella fica. E se sentire la sua lingua frugare lentamente l’inizio dello sfintere era molto lussurioso, lo era ancor di più il frenetico movimento delle dita che mi masturbavano la passera quasi con una certa violenza, senza però mai farmi male.
‘Sii leccami tutta …mmm ma dove hai imparato a usare la lingua così … dai che poi ti faccio un pompino coi fiacchi …si mettimi un altro dito dentro, fammi venire.’
Non mi rendevo più conto delle oscenità che dicevo, ma lui mi prese molto sul serio.
Solo che invece di mettere un terzo dito davanti, fece scivolare il pollice nel culetto, facendomi venire all’istante.
‘Sii tutto, ficcalo tutto, vengo si vengoo !’
Rimasi quasi pietrificata da tutto quel piacere, Luca mi teneva stretta per paura che cadessi scossa com’ero dall’orgasmo. Mi diede il tempo di riprendermi completamente prima di tornare all’attacco.
‘Non &egrave che hai detto qualcosa riguardo a quello che mi vorresti fare ?’ mi chiese sorridendomi.
‘Non ricordo.’ gli risposi con malizia ‘Vediamo se indovino.’
Gli diedi un bacio mentre gli aprivo i pantaloni e gli abbassavo gli slip, facendo uscire un gran bel cazzo che accarezzai subito con delicatezza.
‘Perch&egrave non ti siedi, voglio che tu sia comodo.’
Lui non se lo fece ripetere e, sfilati calzoni e mutande, s’andò a sedere sulla mia poltroncina. Io m’inginocchiai davanti a lui e, dopo essermi tolta camicia e reggiseno, gli presi la mazza per mettermela in mezzo alle tette. Mi muovevo in modo di masturbarlo col seno sino a quando non abbassai la testa e cominciai a baciargli il glande ogni volta che mi era possibile. Poi lentamente feci scivolare la lingua dalla cappella fino alla base dei testicoli che sentivo già belli gonfi. Li presi in mano mentre con calma cominciavo a succhiare quel gran bel pezzo di carne, ma si vede che Luca era davvero molto eccitato e dopo poco mi venne in bocca senza neanche avvisarmi.
Ci rimasi un po’ male, ma non mi perso d’animo, solo mi scappò un piccolo sorriso il quel (però)???? non lo ferì più di tanto.
‘Scusami Anita.’ mi disse quasi scusandosi ‘Ma m’hai arrapato troppo, ed &egrave anche un po’ che non lo uso.’
‘Fa niente.’ gli risposi ‘Vuol dire che la seconda sarà meglio.’
Non impiegai molto tempo a farglielo tornare duro, e ancor meno tempo a salirgli sulle gambe impalandomi su quel cazzo come se fossero anni che non scopavo. Luca mi mise subito le mani sul culo per permettermi di cavalcarlo con ancora più vigore.
Finalmente scopavo qualcuno perch&egrave lo volevo io, e per di più un ragazzo con un gran bel cazzo !
‘Si dimmi che ti piace.’ gli sussurrai all’orecchio ‘Dimmi che ti faccio impazzire !’
‘Mi stai succhiando il cazzo con la fica ! Sei uno sballo !’ mi urlò in preda al piacere.
Una sua mano scivolò sul mio buchetto stimolandolo con una continua pressione che mi faceva impazzire.
‘Mm Luca sei proprio ingordo … mi vuoi tutta … dai scopami ancora.’
Ero come in trance, m’alzai per mettermi contro la scrivania sulla quale mi sdraiai lentamente aprendomi la passerina con le dita.
‘Dai che aspetti l’invito ? Non hai capito cosa voglio ?’ gli dissi tanto sensualmente da finire col sembrare una vera porca affamata di cazzo.
Luca non impiegò che un attimo ad alzarsi e mettersi dietro di me per iniziare a fottermi come un indemoniato.
‘Sii così sbattimi … di più … si dammelo tutto.’
Ormai non capivo più nulla, lo incitavo con frasi senza senso assecondando i suoi movimenti. Finii col mettere un piede sulla scrivania per aprire ancor di più la fica, mentre lui sembrava un martello pneumatico tanto era furibondo nello scoparmi. E se prima era stato lui a venire quasi subito, ora ero io ad avere un orgasmo dopo l’altro, godendo come rare volte mi era successo.
Ma le sorprese con lui non erano finite, ad un certo punto mi prese di peso e mi fece sedere sulla scrivania con le gambe aperte per poi accomodarsi sulla mia poltrona. Afferrandomi per i piedi mise la faccia sul mio sesso e cominciò a leccarlo all’inizio molto lentamente, per poi succhiarmi il clito che sporgeva duro e bagnato dai miei stessi umori.
‘Oh si leccamela, così bravo però poi fottimi di nuovo, ahh che bello !’
Lui in realtà sembrava quasi non ascoltarmi, leccava e succhiava sempre più freneticamente fino a farmi venire di nuovo. Come se non bastasse fece cadere un po’ di saliva sulla mia entrata posteriore per poi farci entrare piano un po’ di dito, mandandomi in estasi.
‘Vuoi il mio culo vero brutto porco ? Allora che aspetti, prendilo adesso !’ gli urlai non potendone più d’aspettare, ormai lo volevo più di lui.
Mentre Luca s’alzava mi ficcai con foga tre dita nella fica come a dirgli che li era occupato.
‘Sei proprio una gran maiala, ora te lo rompo questo bel culo !’ mi disse puntando dritta la cappella sul mio buchetto.
Ma nonostante i suoi proclami fu molto tenero nel mettermelo dentro, lo fece entrare pian piano fermandosi ogni tanto per fare in modo che m’abituassi alla sua presenza. Solo alla fine quando mancava poco a mettermelo tutto dentro diede un colpo più forte, facendomi però quasi venire di nuovo.
‘Oh sii ! Dai ora &egrave tuo, fammi godere … sii.’
Luca allungò una mano afferrandomi una tetta che strinse quasi con forza, poi cominciò ad incularmi sempre più forte, finendo col prendere un ritmo forsennato. Lo faceva anche uscire del tutto per poi re infilarlo dentro completamente aprendomi ancora di più lo sfintere, lo sentivo entrarmi nelle viscere ma senza alcun dolore, solo con un piacere sempre maggiore.
Quando capii che stava venendo lo spinsi via per farlo sedere in poltrona e mettermi quel gran cazzo fra le tette e masturbarlo col mio seno. Non ci mise molto a schizzarmi addosso facendo finire qualche getto di sperma contro il mento.
‘Ahh sii sborroo !’
Gli ripulii la mazza a colpi di lingua mentre mi spalmavo la sua crema sulle tette e non fu certo un’operazione molto breve visto che mi c’aveva letteralmente riempita.
Passammo poi qualche minuto in silenzio a riprenderci da quella piccola maratona sessuale, magari non molto lunga, ma certamente molto appagante per entrambi.
Poi com’era logico che fosse ci rivestimmo, lui mi disse che l’intervento era in garanzia e mi lasciò dopo avermi dato un casto bacio sulla guancia.
Tornai a casa ancora un po’ tremolante per l’esperienza vissuta, di certo ora il mio computer non m’era più così antipatico e l’indomani era venerdì, quindi m’aspettavano poi due giorni di riposo, o almeno questo era quello che credevo.

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/

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