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Racconti Erotici Etero

La storia di Monica – Cap. 5.5 – Il matrimonio 3a parte

By 29 Marzo 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

“Vi dichiaro marito e moglie.”

Baciai Tommaso come da tradizione, per poi continuare a sentire la messa, sperando che finisse al più presto, ma del resto non ero mai stata una persona legata in qualche modo alla chiesa.

Il banchetto fu per certi aspetti comico, con quattrocento invitati di cui solo una ventina erano i miei, compresi i pochi parenti che avevo e ancor meno amici, fatta eccezione per Carla e Daniela e ovviamente Stefano, che avevo presentato come un mio ‘carissimo amico di vecchia data’.

Per mia fortuna non si trattò di un classico pranzo di nozze, piuttosto di un ‘buffet infinito’, durante il quale cercai di soffermarmi con tutti gli invitati, compresi quelli che non conoscevo in alcuna maniera, il tutto in attesa d’assentarmi per poter pagare il mio debito con Stefano.

Poco prima delle cinque del pomeriggio, ci fu l’inevitabile momento di ‘stanca’ del ricevimento, così ne approfittai per ‘dovermi dare una sistemata’ in attesa della festa serale.

Dissi prima a Stefano di raggiungermi nella stanza che ben conosceva, poi a Tommaso che mi sarei assentata perchè ero stanca,e volevo almeno mezz’ora per riposarmi.

Appena arrivai in camera mi sfilai le mutandine, per paura che Stefano le rovinasse con la sua solita irruenza, poi mi misi davanti allo specchio per sistemarmi il trucco.

Lui entrò senza neanche bussare, avendo però cura di chiudere la porta a chiave dietro di se.

“Dimmi come si ci sente da donna sposata.” mi domandò mettendomi le mani sul seno e dandomi dei piccoli baci sul collo.

“Esattamente come ieri, però ora una domanda te la faccio io, vuoi davvero scoparmi con quest’abito ?”

“Non solo ti scoperò vestita così, ma te lo metterò nel culo come non ho mai fatto, perchè dentro di te sei solo una gran troia, e non meriti altro che esser trattata come tale, altro che signora Soleri ! Mettici anche che non ho mai fatto cornuto qualcuno con la moglie ancora coll’abito bianco, senza dimenticare che ieri sera mi avresti promesso anche la luna pur di farti scopare.”

“Allora fallo !” gli dissi girandomi verso di lui prima di dargli un bacio in bocca.

Lui si tolse la giacca e la camicia, poi io gli slacciai i pantaloni per tirargli fuori il pene già mezzo duro. Iniziai a segarlo mentre lui continuava a toccarmi il seno e il sedere, senza mai smettere di baciarlo infilandogli la lingua in bocca, peggio d’una ragazzina alle prime armi.

“Cos’aspetti a farmi un pompino o preferisci che ti scopi a secco ?” mi disse quasi spingendomi la testa in basso.

M’abbassai fra le sue gambe, per prendergli in bocca la mazza e succhiarla come non voleva solo lui, ma soprattutto io, che non aspettavo altro che farmi scopare dal mio testimone. Mi accorsi quasi subito, che più lo spompinavo, più m’eccitavo, così che dovetti allargare le gambe per paura che i miei umori mi macchiassero il vestito. Inoltre mi sentivo ‘potente’ nel sapere che ero io a ‘gestire’ il piacere del mio amante, nonostante di fatto gli obbedissi senza mai dire nulla.

Lui mi fece alzare perchè mi sedessi sul tavolino del bagno, e alzando la gonna scoprì che ero senza mutandine.

“Vedi che sei solo una troia.” mi disse infilandomi due dita dentro la passera “Ti sei messa comoda per farti sbattere dal primo che passa.”

“Non dal primo, ma da te, e poi sai benissimo che saresti stato tanto bastardo da strapparmi le mutandine solo per il gusto di farlo.” gli risposi appoggiando un piede sul mobile, così da spalancargli al massimo le gambe.

Lui mi prese con forza, ma del resto era proprio quello che volevo, farmi scopare senza alcuna remora dal mio amante preferito poco dopo essermi sposata. Stefano fu forse più brutale del solito, accompagnando quasi ogni affondo da insulti, facendomi sentire così ancora più puttana. Per un attimo mi vidi allo specchio, col viso quasi deformato dal piacere reso ancor più perverso dall’abito che indossavo.

“Pensa se ti vedessero tutti quegli stronzi che sono qui sotto.” mi disse mentre mi scopava da vero maschio alfa “Iniziando da quel gran cornuto che non sa che troia s’è sposato.”

“Tu parli troppo e scopi poco.” gli riposi per pungerlo nella sua virilità, avendo come risposta ancora più violenza.

“Mentre tu ti faresti scopare da tutti gli invitati prete compreso, col cornuto che ti guarda anche perché non può fare altro. Adesso girati e apriti il culo, è ora che tu paghi la tua promessa.”

“Va bene, però andiamo sul letto.” gli proposi senza aspettare la sua risposta dirigendomi verso quello che sarebbe dovuto essere il mio talamo nuziale.

Con un po’ di difficoltà riuscii a mettermi carponi, facendo salire il vestito sino ai fianchi, per poi cercare di tenermi aperte le chiappe con le mani. Stefano lasciò cadere un po’ di saliva, prima d’infilarmi due dita nel buchetto per allargarlo, facendole ben presto diventare tre in modo da formare un piccolo cuneo. Quando sentii entrarmi dentro la cappella ebbi un attimo di rilassamento, al quale seguì un piccolo inferno. Lui infatti m’afferrò saldamente per i fianchi, per poi sodomizzarmi completamente, infilandomi tutto il cazzo dentro con una sola poderosa spinta.

“Ahh così mi spacchi in due !” urlai dolorante

“Taci troia altrimenti chiamo qualche cameriere e te lo rompiamo in due !” mi rispose facendo uscire completamente la mazza dal mio sfintere per poi penetrarmi con la stessa brutalità usata poco prima.

Cercai di protestare, ma mi resi subito conto che era del tutto inutile.

“Ieri sera te lo avevo detto ce t’avrei rotto il culo, quindi adesso che hai da dire ?” mi disse mentre mi sbatteva peggio d’una puttana da pochi soldi “Ma in fondo è quello che vuoi, farti scopare senza ritegno e godere del tuo essere cagna. Poi meglio che godi adesso perché con quell’impotente di tuo marito ti puoi solo far dei gran ditalini per avere uno straccio d’orgasmo.”

Il suo continuo entrare ed uscire era una vera tortura, che all’inizio mi faceva sentire un gran male e nulla più. Aspettai che tutto quel dolore che stavo provando, si trasformasse lentamente in piacere, perchè quello che diceva Stefano era la pura verità. Stavo godendo nel farmi scopare da lui, ma sarebbe stato quasi lo stesso con qualunque altro uomo. Godevo nel sentirmi una porca senza limiti, ed il vestito che indossavo faceva solo salire in me nuove e sconvolgenti voglie.

“Sii dammelo tutto, fottimi senza tregua !” gli urlai quando ormai avevo ripreso a godere “Fai di me la tua puttana perchè voglio sentire il tuo cazzo tutto dentro il culo e godere con te.”

“Non meriti l’abito che indossi perchè sei solo una troia.” mi disse scopandomi senza più far uscire il pene dal mio buchetto ormai dilatato.

“Troia si e da oggi moglie d’un gran cornuto !” gli risposi pensando a cosa sarebbe successo che fosse mai entrato qualcuno.

Stefano fece nuovamente uscire quasi del tutto il pene dal mio buchetto, per poi rimetterlo dentro con un pollice, facendomi così godere ancora di più di prima. Come m’aveva promesso la sera prima, mi stava veramente aprendo il culo in due, ma in quel momento pensai a come sarebbe stato piacevole se altre a lui, ci fosse qualche altro bel maschio che mi scopasse.

Amavo fare sesso con quell’uomo, soprattutto quando mi sodomizzava da vero maschio dominante, com’aveva iniziato a fare nell’atrio del mio vecchio appartamento, facendo uscire uno dei lati più perversi della mia personalità. Ricordai di come l’avessi all’inizio odiato per avermi quasi violentata, ma che in seguito era diventato come una droga alla quale era impossibile rinunciare. Anche in quei momenti, con lui che mi sbatteva come un fruscello tenendomi saldamente per i fianchi, col suo alito sul collo ed i suoi insulti quasi urlati dentro l’orecchio, godevo così tanto da risultare oscena, avvolta in un abito che in fondo voleva significare candore.

Perchè se era vero che ormai non contavo più gli uomini coi quali avevo scopato, lo era altrettanto che Stefano era da sempre il mio preferito, pur sapendo che ogni volta che finivo a letto con lui, mi avrebbe posseduta con tutta la brutalità di cui era capace, facendomi però godere come forse nessun altro.

Senza pensare m’infilai quasi tutta la mano dentro la passera, senza fare alcuna fatica tanto ero bagnata, e il vedermi masturbare con tale ardore, mandò ancora più su di giri Stefano.

“Vedi che avevo ragione, non riesci a stare con con la fica vuota.”

“Non è colpa mia se hai un solo cazzo.” gli risposi cambiando mano e portando quella appena tirata fuori dalla passera alla bocca per leccarla.

In quel momento desiderai ardentemente che entrasse Tommaso, per fargli vedere quanto potevo essere zozza dentro. Ero carponi su quello che doveva essere il ‘nostro’ letto, col mio testimone che mi stava inculando peggio d’una troia, e nonostante ciò mi stavo anche masturbando per godere ancora di più.

“Quando torni ti voglio veder prendere tre cazzi tutti insieme.” mi disse prossimo all’orgasmo.

“Sii voglio un cazzo per ogni buco, ma il culo è solo tuo !” gli risposi sentendo che stavo arrivando anch’io all’apice del piacere “Ma adesso non smettere di scoparmi e fammi godere ancora di più.”

Stefano quasi mi salì sopra il sedere per potermi sbattere con tutta la sua forza, e quasi senza che me ne accorgessi, ebbi il mio primo orgasmo da donna sposata. Poco prima di venire, lui si spostò mettendosi davanti a me, per eruttare il suo piacere direttamente nella mia gola, e non mi rimase che bere il suo seme, assaporandolo sino all’ultima goccia.

“Ora vattene, devo sistemarmi prima di scendere dagli ospiti.” gli dissi cercando di rimettermi le mutandine ancora scossa dall’orgasmo.

“Mi raccomando come vedi il cornuto dagli un bacio da parte mia.”

Stefano si rivestì in fretta per uscire poco dopo, mentre io aspettai una decina di minuti prima di tornare alla festa.

Cercai subito Tommaso, che trovai a parlare con un politico locale, e dargli subito in bacio in bocca, avendo visto che Stefano mi stava guardando.

“Non lo senti il sapore di maschio cornuto che non sei altro.” pensai mentre gli sfioravo le labbra con le mie.

Poco dopo incrociai Daniela la quale mi bloccò portandomi in disparte.

“Vedo che hai pagato il tuo debito con Stefano.” mi disse sorridendo.

“Taci ho il culo in fiamme, vorrà dire che invece della prima notte ho avuto il primo pomeriggio.” le risposi per poi andare a prendere qualcosa al buffet, se non altro per rimettermi in forze.

La giornata finì senza alcun intoppo, e la sera mi ritrovai su quel letto dove Stefano mi aveva brutalmente sodomizzato solo qualche ora prima.

Ovviamente Tommaso non provò alcun approccio, ma del resto sarebbe stato a dir poco ridicolo, e non mi rimase che addormentarmi cercando di sentire ancora l’odore del mio amante sulle lenzuola.

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog

http://serenathemiss.wordpress.com/

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