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La zia e il suo segreto

By 14 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Come tutti i giorni stavo rientrando a casa dall’università. Sapete molti non vedono l’ora di rientrare per mettersi a giocare, per uscire con gli amici o per andarsi a divertire da qualche parte con la propria ragazza. Ma non io. Io, tutti i pomeriggi, non vedo l’ora di rincasare perché ad attendermi ci sono le mie due belle cagnoline, sempre pronte a fare le feste al loro padrone quando rientra. Così, quasi a passo di marcia, mi dirigo verso la mia abitazione e, correndo, percorro le due rampe di scale che mi separano dal mio rientro. Non appena infilo la chiave nella toppa, le sento già strusciarsi contro la porta, le sento abbaiare impazienti. Apro e loro sono lì. Bellissime. Mia madre, che sono solito chiamare la cagnolina, e mia zia, che sono solito chiamare la cagnetta, completamente nude, con il loro collare e con un dildo, terminante con una coda, infilato nel sedere. Da brave mi fanno le feste, strusciando la loro testa sui miei pantaloni e abbaiando felici. Ma forse ho corso un po’ troppo nel mio racconto. Credo che sarebbe molto più corretto verso i miei pochi lettori raccontare di come si sia giunti a questa situazione.
Io mi chiamo Marco e sono un ragazzo di 20 anni. L’inizio di tutto quello che avrebbe cambiato, forse per sempre la mia vita, fu circa 2 anni fa. A quel tempo ero un normalissimo ragazzo di 18 anni, alto, capelli castani e abbastanza carino. Fisico non un gran che, asciutto ma un po’ gracile. Non vedevo l’ora di poter cominciare la palestra appena mia madre me lo avesse permesso. A ripensarci mi viene da sorridere, a quei tempi dovevo chiederle il permesso per fare qualunque cosa. Avevo avuto le mie esperienze con alcune ragazze coetanee che si erano presto concluse per vari motivi che non hanno a che fare con la nostra storia. Vivevo e vivo tutt’ora da solo con mia madre, Maria, in un condominio in centro città al secondo piano. A fianco al nostro appartamento c’era quello della zia Stefania, sorella di mia madre e di un anno più giovane rispetto a lei. Tempo addietro erano entrambe sposate, avevano pensato di abitare vicine per poter restare in contatto e comunque aiutarsi in tutto se mai ce ne fosse stato bisogno. Mamma e zia erano e sono bellissime donne, 40 e 39 anni, che fossero sorelle poteva vederlo chiunque, si somigliavano molto, stessi lineamenti del viso, stessa corporatura. Entrambe non molto alte, intorno all’1.60, capelli biondi portati lunghi da entrambe e un fisico che faceva invidia a tutte le mie compagne di classe del tempo: quarta di seno, ventre piatto e un culetto sodo e bello alto. Forse un po’ di cellulite sulle cosce per mamma ma niente di che. Purtroppo però per entrambe le coppie arrivarono momenti difficili. Prima mia madre e dopo neanche un mese mia zia, causa un tradimento dello zio, divorziarono dai rispettivi mariti, restando sole. Dopo la separazione della zia, a quel tempo non capivo perché, i rapporti tra le due sorelle si raffreddarono molto, si vedevano poco e niente e cercavano sempre di evitarsi. Nessuna però voleva cambiare casa un po’ per mancanza di fondi e un po’ perch&egrave volevano mantenere le apparenze. Io ero l’unico ragazzo, ero infatti figlio unico e la zia non era mai rimasta in cinta. Così le settimane, i mesi passavano tranquilli. Nessuna delle due voleva avere a che fare con un altro uomo e io ero felice di stare da solo con mamma e, nonostante lei me lo vietasse, cercavo comunque di mantenere buoni rapporti anche con la zia. Ed &egrave proprio in uno di questi giorni ‘normali’ che la storia ha inizio sul serio.

Ero da poco rientrato da scuola. Essendo in due non riuscivamo a mantenerci solo con l’assegno di papà e quindi mamma era costretta a lavorare. Così passavo la maggior parte dei pomeriggi da solo, facendo i compiti o, di tanto in tanto, uscendo con gli amici. Sento suonare alla porta e distrattamente vado ad aprire. Guardando dallo spioncino, vedo che &egrave la zia. Lei, essendo sola ed avendo ottenuto un assegno più corposo dal marito, poteva permettersi di restare a casa. Le apro la porta e la accolgo benevolo, contro ogni divieto di mamma.
‘Ciao zia. Mamma non c’&egrave. Entra se vuoi, mi stavo giusto per preparare il pranzo’
‘No no grazie tesoro, io cercavo proprio te. Sai avrei bisogno di entrare nel sito della banca però il pc non ne vuole proprio sapere di andare, lo accendo e si blocca, spengo e riaccendo e non funziona. Non so che fare e speravo che tu potessi darmi una mano’
‘Ma certo zietta, sempre pronto ad aiutare una damigella in difficoltà’ le dico sorridente.
Così richiudo la porta alle mie spalle e, seguendola, mi dirigo da lei. L’occhio non può che cadere sul suo bellissimo e scolpito culetto, sodo, alto, di marmo. Se non fosse mia zia ci avrei provato con lei già da tempo, penso tra me e me. Quel giorno indossava dei semplici pantaloni della tuta ed una maglietta per stare in casa, indumenti semplici che però fasciavano le sue forme in maniera perfetta e molto eccitante. Entro in casa e, conoscendola a menadito, mi dirigo subito verso il pc.
‘Ehhhhh zia, zia cosa faresti senza di me’ dico sospirando e ridendo mentre mi siedo e inizio a lavorare.
‘Sei il mio salvatore tesoro, ma ti ho interrotto mentre stavi per metterti a mangiare, vuoi che ti prepari qualcosa la zia?’ dice lei premurosa, in fondo, nonostante gli attriti con mamma, mi voleva bene.
‘Grazie zia un panino andrà benissimo, mettici ciò che vuoi tanto mangio tutto’
Così lei va subito verso la cucina e io me ne resto seduto a tentare qualche funzionalità di ripristino. Non ci vuole molto, il problema non era poi così insolubile, si trattava solo di un programma che impediva il corretto avviamento. Una volta risolto, me ne resto lì, aspettando il mio pranzo e curiosando un po’ fra le cartelle della zia. Di computer me ne intendo e per curiosità e gioco provo anche a vedere se da qualche parte ci fossero cartelle nascoste. Ne trovo una che attira la mia attenzione. Si chiama ‘privato’, era stata nascosta in maniera molto rozza da qualcuno, come la zia, che poco si intendeva di pc. La apro e quello che trovo mi lascia senza parole. Una sequenza di foto che ritraggono la zia con molti uomini diversi, neri, bianchi, gialli, alti, bassi, ben dotati, poco dotati, di tutte le età ed etnie insomma. Molte addirittura risalenti a prima che la zia si separasse. Immagino subito che lo zio non sa di avere tutte queste corna sulla testa, altrimenti si guarderebbe bene dal versare un così generoso assegno mensile alla ex moglie. In tutta fretta riesco a copiarle sul mio telefono, non avendo a portata di mano una chiavetta USB, e richiudo la cartella. Quando ritorna, mostro alla zia come adesso il computer sia perfetto, mangio il panino in tutta fretta e poi mi congedo da lei. Rientrato a casa, scarico subito tutte le foto sul mio pc. Sono davvero eccitanti e il mio pene, di cui sono sempre andato molto fiero 25 cm di lunghezza per circa 5 di diametro che era ancora in tiro per la vicinanza della zia, sembra scoppiare nei pantaloni. Non posso così fare a meno di farmi una bella sega davanti a quelle meravigliose foto. Una volta concluso, inizio a riflettere su cosa fare con tutto quel materiale ‘bollente’. Lo nascondo come si deve nel mio pc e ci penso e ripenso tutto il giorno, la sera, destando qualche sospetto in mamma su cosa avessi e come mai fossi così distante, e la notte. Deciso e sicuro sul da farsi il giorno dopo, non appena rientro da scuola lancio la cartella nella mia camera e mi fiondo subito a casa della zia. Suono e lei subito mi apre, invitandomi ad entrare.
‘Zia avevo bisogno di parlarti di una cosa” lascio la frase in sospeso e mi dirigo in soggiorno, sedendomi sul divano, aspettando che lei faccia lo stesso.
‘Ma certo tesoro, puoi dire tutto alla zia non farmi preoccupare’
‘Beh ecco ho alcune foto sul telefono che vorrei farti vedere, a me sembrano belle e ben fatte ma vorrei una tua opinione’ riesco, non so come, a trattenere le risate.
‘Oh ma &egrave tutto qui? Certo tesoro, non me ne intendo di foto ma ti darò il mio parere’ sorridente, non sapeva cosa la aspettava. Così io apro una delle tante foto e gliela metto sotto il naso.
‘Ecco zia e ne ho molte altre, sai in alcune non si capisce neanche bene cosa stia facendo il soggetto principale perché sono talmente ingarbugliate’Per questo volevo chiedere il tuo parere’ sorrido maligno e la vedo sbiancare.
‘Ma-marco che ci fai con queste foto???dove le hai prese??’ urla, cerca di affermare il suo potere, ma era una mossa prevedibile, si sente chiusa all’angolo e cerca di difendersi come può. ‘Zia zia non c’&egrave bisogno di urlare e se tu stessi più attenta a nascondere le foto sul tuo computer io di certo non le avrei trovate e non mi ci sarei fatto una così favolosa sega’ mantenendo la mia sicurezza e un perenne ghigno.
‘C-cosa hai fatto? Sei un degenerato non ti rendi conto? Sono tua zia e..’ non le do il tempo di finire la frase che le dico ‘Prima di tutto sei una donna, una gran bella donna oltre che una gran troia’ la vedo tentare di ribattere, sdegnata, a quell’insulto ma non le do il tempo e continuo ‘Alcune risalgono a prima che ti separassi con lo zio. Chissà se lui le avesse cosa potrebbe succedere” una frase del genere lasciata in sospeso vale più di tutte le minacce del mondo. Infatti a quelle parole la zia sbianca.
‘M-marco no, non puoi farmi questo. L-lo zio non sa e non deve saperne niente, altrimenti sarei rovinata. Lo sai che mi mantengo solo grazie all’assegno e..e’ alzo un dito per farla tacere e mi avvicino a lei carezzandole i capelli. ‘Ma non ti preoccupare, io voglio bene alla mia zietta e non voglio rovinarla. Certo io faccio tanto per te e mi piacerebbe tu facessi qualcosa per me”
‘C-cosa vuoi da me?’ parla rassegnata, sa già la risposta ne sono sicuro ma fa finta di niente. ‘Beh zia mi sembra ovvio no? Ma te la metto giù in termini semplici. Sei una donna bellissima e farò un patto con te. Diventerai mia schiava ogni mio desiderio sarà per te un ordine, non andrai più a letto con nessuno, non farai mai più niente senza prima chiedere il permesso, non potrai più decidere nemmeno come e se vestirti, tutto dipenderà da ciò che io ti dirò. Non avrai più alcun potere sulla tua vita, deciderò tutto io. In cambio non rovino la tua vita mandando le foto allo zio e a tutti i tuoi conoscenti’ i concetti non li avevo ben chiari in mente ma per adesso contava la sostanza e cerco di sembrare il più deciso possibile, non faccio neanche una pausa mentre parlo, avrebbe significato debolezza, e la guardo fisso negli occhi. ‘M-marco senti io” Alzo la mano e le parlo sopra ‘Non c’&egrave bisogno che dici niente. Io adesso mi alzerò da qui e tornerò a casa lasciando la porta aperta. Hai un’ora di tempo. Se decidi di accettare le mie condizioni dovrai venire di là, mi troverai seduto sul divano col computer acceso pronto a mandare le foto. Dovrai spogliarti completamente davanti a me inginocchiarti e baciarmi i piedi pronunciando ‘accetto padrone sono vostra fate di me ciò che volete” senza darle tempo di ribattere mi alzo e me ne vado. Entro in casa, accendo il pc e mi siedo sul divano. Avevo precedentemente preparato le bozze delle e-mail così la aspetto. Era quasi passata l’ora, quasi non ci speravo più e proprio mentre stavo per premere il tasto ‘invia’ sento la porta di casa aprirsi. Con il cuore che batte a mille resto fermo, immobile sul divano mentre lei inizia a spogliarsi. Si toglie la maglietta, mostrando un fantastico reggiseno in pizzo rosso che mi fa rizzare il cazzo in un attimo. Si sfila poi i pantaloni mostrano un perizomino striminzito abbinato col reggiseno. E’ lì davanti a me mezza nuda, sperando forse che io le dica di fermarsi, che basta. Ma da me non arriva nulla se non un leggero movimento ad indicare il computer. Impaurita, mette le mani dietro la schiena e inizia a sganciare il reggiseno, facendolo poi cadere e liberando i suoi bei meloni. Sono fantastici, stanno su da soli con due areole nella media e due bei capezzoli non grandi ma già turgidi, suppongo sia per il freddo che per l’eccitazione. Si sfila infine le mutandine mostrando una passerina completamente depilata, curata, favolosa e, a me par di vedere, già bagnata. La vedo poi inginocchiarsi, mostrandosi in tutto il suo splendore, e abbassarsi a baciarmi entrambi i piedi, anche la sua chioma bionda &egrave eccitante in quel momento e serve a farmi rizzare definitivamente il cazzo. Fa quasi male, vorrei saltarle addosso e scoparla violentemente ma quando sento ‘accetto padrone sono vostra fate di me ciò che volete’ mi calmo, pensando che ho tutto il tempo del mondo per gustarmi quello splendore della natura e farle tutto ciò che voglio’

Continua

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