Skip to main content
Racconti Erotici EteroRacconti erotici sull'Incesto

L’Accoppiamento Reale con mia cugina Nada – Capitolo 2: La discoteca

By 15 Marzo 2020Maggio 3rd, 2020No Comments

Premessa:
Questo capitolo è una fantasia che purtroppo non si è mai realizzata ai suoi tempi. Allora ho voluto descrivere come sarebbe potuta avvenire la prima unione con la mia “cugina” Nada, la mia Venere Nera, se fossimo andati una sera in discoteca, dopo quel giorno in cui mi ero rivelato a lei, in quell’inverno di tanti anni fa.
Il termine “Venere Nera” è riferito al colore dei suoi capelli. Per saperne di più, leggere il primo capitolo.

Capitolo 2: La discoteca

Una o due sere dopo il giorno in cui mi ero rivelato alla mia speciale “cugina” Nada, decidiamo di andare a ballare con sua sorella in discoteca, dove avremmo incontrato altri loro amici ed il ragazzo di sua sorella.
Era una serata freddissima, fuori c’era ghiaccio dappertutto. Arrivo a casa loro mentre si stanno finendo di preparare. Le raggiungo in camera e aspetto mentre si danno gli ultimi ritocchi. La loro camera è molto femminile e molto eccitante. Ci sono dolo i loro due letti,  un vasto armadio bianco sulla parete ai piedi dei letti c’è, e sulla parete di fianco c’è un cassettone. E’ tutto bianco, come i soffici piumoni sui loro letti. Non ci sono scrivanie. Per studiare usano la saletta vicino alla loro camera, o la cucina al piano di sotto.
Nella loro camera possono solo dormire, o fare l’amore… per questo è così eccitante. Ogni volta che mi trovo lì, non posso non immaginarmi loro che fanno l’amore con i loro ragazzi, infilate sotto quei caldi piumoni nei loro letti… magari imboscate lì, in silenzio, tornati tutti e 4 eccitati dopo una serata in discoteca…
I due letti singoli sono uno affianco all’altro, separati da un metro o meno. Sono coperti da morbidi piumoni invernali, di un bianco candido. I letti hanno spalliere di ottone piuttosto alte, che danno alla camera un’aria molto sensuale ed intrigante. Sulla parete di fianco al suo letto, c’è un grosso cassettone bianco, con un grande specchio e sopra cui ci sono un sacco di oggetti femminili, profumi, creme, trucco, spazzole, bambole, che rendono l’atmosfera ancora più femminile ed eccitante. Ogni volta che mi trovavo lì, non potevo fare a meno di immaginare alla Nada che si accoppiava col suo ragazzo (ora ex), nel suo piccolo ed eccitante letto… quante volte sognavo di fare l’amore con lei proprio lì su quel letto, entrando nella stanza al buio, nel mio sogno ricorrente…
La sorella intanto è già pronta. La Nada si sta dando davanti al grande specchio gli ultimi tocchi di trucco agli occhi, che le rendono lo sguardo ancora più profondo e irresistibile. E’ bellissima. Indossa dei jeans azzurri, abbastanza aderenti, che fasciano meravigliosamente le sue gambe. Sopra ha un corpetto zebrato, verde smeraldo e nero, molto aderente, che si modella alla perfezione sui suoi seni, lasciando appena intravedere solo in certi punti la presenza del reggiseno. Come vorrei scoparmela lì subito, senza andare in discoteca! Il corpetto ha maniche molto corte e le copre sensualmente le spalle. I capelli sono nerissimi e lucidi, favolosi. Sulle labbra si è messa del rossetto rosso, di tono appena acceso. Dio com’è bella, la vorrei baciare lì subito. Il cuore mi palpita. Sono allibito dalla sua bellezza, è una meraviglia, non so cosa darei per averla come la mia ragazza. Senza contare quel feeling che ci univa da sempre. Lei è per di più tornata single dopo tanto tempo, e l’idea stuzzica la mia fantasia ancora di più. Per un certo tempo potremmo vivere una nostra storia effettivamente come una “coppia segreta”. Se non fosse una mia parente, ne sarei stato innamorato nel vero senso della parola.
Partiamo ed arriviamo in discoteca. Ci troviamo con gli altri. Sono in pochi. C’è solo il ragazzo della sorella ed un suo amico. Ci sediamo sui divanetti. La Nada è vicino a me. Sento il suo profumo di femminilità che mi fa impazzire. I suoi piccoli seni sotto quel corpetto sono così invitanti e così vicini a me. I suoi capelli nerissimi e lucidi in quell’oscurità mi stregano con la loro sensualità. Non posso non cominciare ad eccitarmi, è troppo bella…

Entriamo tutti in pista e vederla ballare fa salire il mio desiderio all’impazzata. Balla tenendo le gambe un po’ divaricate e gli avambracci sollevati, ondeggiando le braccia ed il bacino. A volte si muove di scatto con le spalle ondeggiando il busto da una parte all’altra, facendo volare i suoi capelli meravigliosi attorno al suo volto. Dio quanto è bella, dico fra me e me, come fa ad essere così bella… I jeans aderiscono perfettamente alle sue cosce e seguono la curva del suo sesso voluttuoso. Qualche volta, fra i movimenti, lasciano intravedere lo spacco della fica… Io sono ormai eccitatissimo. Il mio membro è completamente eretto e disteso lungo l’inguine,premuto sotto gli slip, ma fra le luci della pista riesco a nasconderlo bene. Lei balla ondeggiandosi con le braccia e tutto il corpo, muove il bacino avanti e indietro con movimenti dosati e sensuali. Come vorrei posare le mani sui suoi fianchi ed ammirare i suoi piccoli seni evidenziati dal corpetto fra le luci della pista, e poi baciarla…
I movimenti del suo bacino mentre balla mi eccitano da morire. La curva del suo pube si sporge, si espone sensualmente e poi rientra dolcemente, come in un amplesso, sono completamente bagnato… Dio cosa darei per essere dentro di lei con la mia verga eretta mentre lei si muove così… anche lì in piedi in mezzo alla pista. Le darei un mare di quel seme in un orgasmo stratosferico… Chissà quanti altri stanno pensando la stessa cosa mentre la guardano ballare, e fra questi, chissà quanti tornando a casa quella notte mungeranno il loro seme immaginando di accoppiarsi con lei… come io facevo ogni volta dopo essere tornato dalla discoteca con lei, o dopo averla incontrata a casa sua. Solo che gli altri che la guardano eccitati non sanno che lei per me non è una qualsiasi, è una mia parente, è la mia Nada speciale e loro non potrebbero mai avere quel legame di complicità ed esclusività che può avere solo con me…
Di tanto in tanto ci scambiamo sguardi e lei mi risponde con i suoi sorrisi smaglianti. Questa però non è una volta in discoteca come le altre. Adesso lei sa quanto mi piace da sempre e che la desidero più di ogni altra, per di più non ha il ragazzo e non so bene da quanto non ha più fatto l’amore.
A seconda della musica, lei aumenta l’ampiezza dei movimenti, ancheggia e muove lateralmente le braccia mettendo più in risalto la seducente forma dei suoi seni discreti.
Io sono tremendamente eccitato. Vorrei avvicinarmi a lei e piantarmi in mezzo alle sue gambe e premere con la mia asta impietrita sul suo pube in movimento… sborrerei subito come un verginello e mi allagherei le mutande in modo osceno… La macchia del bagnato si vedrebbe fin sopra i pantaloni.
Io vorrei veramente venire, sarei tentato di andare in bagno a farmi una sega per placare quel piacere incontenibile. Ma il bagno di una discoteca non è certo un posto invitante per avere un orgasmo. I miei pensieri vengono presi dalle fantasie più strabilianti. Vorrei che la pista fosse vuota, adagiarmi con lei lì sul legno e fare l’amore subito, con lei che indossa ancora il corpetto, sfilandole solo pantaloni e mutandine, o completamente nudi… La mia Venere nera è una miniera inesauribile di desiderio e fantasie.
Ogni tanto i suoi capezzoli diventano visibili sotto quel corpetto liscio. E’ proprio impossibile resisterle, chissà quanti altri la stanno desiderando. E’ la più figa della pista, la più sexy “noir”, ovunque si trovi non ha rivali. La sua sensualità è indescrivibile, è proprio una “spremitrice di seme”, basta che la guardi per sentire il mio sesso desiderare di arrivare ad un’eiaculazione… Chissà se è consapevole di quanto ecciti i maschi che la guardano ballare e chissà se trovi eccitante il fatto che molti, una volta tornati a casa si masturbino e spruzzino il loro seme pensando di accoppiarsi con lei…
Mi devo distrarre da quel piacere. E’ un po’ che balliamo, così mi avvicino a lei e le dico che vado a sedermi un po’ sul divanetto. Io vado. Dopo qualche minuto arriva anche lei e si siede vicino a me. Gli atri rimangono in pista. Il divanetto è da due posti ed è un po’ stretto. La mia gamba è contro la sua.

– Nada sei proprio bellissima stasera
Le dico avvicinandomi ai suoi capelli meravigliosi.

– …e non solo stasera. Sei sempre stupenda!
Lei mi sorride radiosamente e dice: “Dai, Marco!”

– Lo sai che è vero, e chissà quanti lo pensano ma non te lo dicono.
Le dico indicando tutta la gente intorno, nella discoteca.

Ci scambiamo qualche parola così e stando girati un po’ l’uno verso l’altro, le nostre gambe sono così premute insieme che quasi automaticamente la sua gamba si accavalla alla mia subito, sopra il ginocchio. E’ meraviglioso. Prima di quel momento non avevo mai avuto un contatto così prolungato con una parte del suo corpo. Per evitare che la sua gamba scivoli via, le appoggio una mano sopra, poco sopra il suo ginocchio. Mentre parliamo la mia mano si ritira verso di me, scivolando a metà della sua coscia. La tonica morbidezza della sua coscia mi fa impazzire e la mia mano non è mai stata così vicina al suo sesso. La sua mano viene incontro alla mia e le sue dita giocano con le mie. Sono eccitatissimo. Ce l’ho durissimo sotto i pantaloni e bagnato di lubrificante… Vorrei tanto fare scorrere la mano ancora più, fino a sfiorare appena con il mignolo il suo sesso, nel suo spacco modellato sui jeans… Se fosse la mia ragazza adesso ci alzeremmo, usciremmo dalla discoteca e andremmo a fare l’amore…
Invece la serata prosegue. Balliamo ancora insieme e quando arriva il momento di tornare a casa, c’è un piccolo cambiamento di programma. Sua sorella Laura non sarebbe tornata a casa con noi, ma sarebbe andata via con il suo ragazzo. Così io e la Nada saremmo tornati a casa da soli.
Usciamo dalla discoteca ed entriamo in macchina. Fa freddissimo, ed il freddo stimola ancora di più il mio membro. Darei qualsiasi cosa per immergerlo nella calda vagina della “mia” Nada… bagnata del suo caldo miele. Esploderebbe istantaneamente, spruzzando litri di seme bollente!
Saliamo in macchina, accende il motore e tremiamo intanto che il motore si scalda a fatica. “Che freddo!” diciamo entrambi con le mani tremolanti. Un po’ per gioco ci prendiamo le mani a vicenda per scaldarci e le posiamo sulle sue gambe, in modo non malizioso. Poi partiamo e poco dopo fuori dalla cittadina, quando la strada si fa più dritta e lineare, lei posa la sua mano destra fra le sue cosce, per tenerla più al caldo. “Ho le mani ancora fredde, mi tieni anche la mia?” Le dico mettendo la mia mano sulla sua, stringendocele a vicenda. Poco dopo deve cambiare marcia e porta la mano sul cambio. La mia rimane lì da sola, fra le sue cosce… La mia eccitazione risale subito alle stelle. Ogni tanto premo leggermente con le dita. Sentire le dita che affondano appena sulla sua coscia tonica mi fa impazzire, è una vita che la voglio toccare! Lei ogni tanto chiude di più le cosce, un po’ per scaldare la mano, un po’ per i movimenti delle gambe durante la guida. Intanto parliamo un po’ della serata e dico: “Ma tua sorella e il suo ragazzo dove saranno andati con questo freddo?”, riferendomi chiaramente alla temperatura poco adatta per scopare in macchina. “Vanno a casa di lui. I suoi genitori sono nella loro casa in montagna”, “Beh, allora va bene. Con questo freddo in macchina non è certo il massimo…”. Per un attimo i nostri pensieri cadono inevitabilmente su di loro che fanno l’amore in un caldo letto… La situazione si fa eccitante. “Ma anche i vostri genitori non ci sono” Le dico io. I loro genitori erano via in una crociera. “Sì, loro non ci sono, ma poi sarei rientrata io” risponde. Loro dormono nella stessa camera, quindi non sarebbe stato agevole, anche se la sorella avrebbe potuto scopare in sala o in un’altra stanza.
Ormai l’atmosfera si è fatta intrigante e preso dall’eccitazione del momento le chiedo “Nada… ma tu da quando ti sei lasciata con Alex, non hai più fatto l’amore?”, “No…” risponde lei sorridendo, e la mia mano è ancora lì, sull’interno della sua coscia meravigliosa… “. Ma no dai non può essere, 5 mesi sono troppi per te, sei troppo bella!”, “Marco dai… non sono così bella”, “Sì che lo sei…ovunque vai puoi trovare qualcuno…”, poi aggiungo: “Scommetto che Alex voleva fare l’amore tutte le volte che vi vedevate…”, “Sì…” risponde lei. “E per forza Nada, sei una meraviglia! Anche io al suo posto, ogni volta non avrei potuto resistere…”, “Dai Marco…” Risponde lei come se stessi scherzando. “Lo sai che ero molto geloso di Alex?”, “Cosa?” mi chiede sorridendo sorpresa. “Sì, perché mi sembrava un tipo fascinoso, e lo invidiavo tantissimo, perché poteva fare l’amore con te tutte le volte che voleva…” , “Oddio Marco…”. L’argomento si fa caldo e mi spingo oltre. “Nada, ti posso chiedere una cosa?.. Quando stavi con Alex prendevi la pillola? , “Sì, perché?” chiede lei un po’ sorpresa della domanda. “Dio come lo invidio… Venire dentro di te deve essere la cosa più bella ci sia” , “Ohh Marco dai…” ribatte imbarazzata col suo sorriso meraviglioso, ma con un tono che comincia a farsi eccitato e più serio. La mia mano è ancora lì sulla sua coscia, così vicina al suo sesso… chissà se le sue intime labbra lì sotto stanno cominciando a bagnarsi…
Nel frattempo l’abitacolo si è riscaldato. Tolgo la mano dalla coscia, ci apriamo i pesanti giubbotti e continuiamo a parlare.
“Però non l’avrei mai detto che la tua prima volta fosse stata con Alex. Prima eri stata con un altro ragazzo per un po’ di tempo se non sbaglio. Non era una cosa breve”. “Sì, ma non volevo ancora farlo…” risponde lei. Adesso invidiavo Alex ancora di più, per essere stato lui ad iniziarla al piacere… “Scommetto che la prima volta l’hai fatto impazzire subito…”, “Dai smettila!…” mi dice lei ridendo. “Io ero convinto che la tua prima volta fosse stata non più tardi dei 16 anni. Ti volevano tutti!” , “Tanti pensano che l’abbia fatto presto la prima volta, ma non è vero. Non mi sentivo pronta”. “Chissà se ai tempi fossi stato più sveglio, magari…” intendendo che magari la sua prima volta sarebbe potuta essere stata con me. Lei sorride “Non lo so, non saprei proprio…”. Adesso avrei voluto così tanto che il mio seme verginale avesse fluito nella sua vagina e non in quella di un’altra…

Non so se e quanto sia eccitata, ma io ormai sento proprio il bisogno di fare l’amore con lei. Così, le prendo la mano e le chiedo per gioco: “Nada senti una cosa… se io fossi ancora vergine, ti verrebbe voglia di fare subito l’amore con me?” , “Cosa? Ma tu non sei vergine!.” risponde ridendo. “Ma supponi che per qualsiasi motivo sia arrivato a vergine a questa età… Ti verrebbe voglia di strapparmi i vestiti e di farmi conoscere tu per la prima volta il piacere di fare l’amore con una donna?”. Lei ci pensa un po’ e stando al gioco, risponde: “Beh sì… vabè… se fossi ancora vergine, lo farei…”, “Ohh Nada…”, una scossa di piacere percorre il mio corpo, facendomi bagnare ancora… Mi avvicino al suo orecchio e le dico “Allora facciamolo subito Nada, perché con te mi sento veramente ancora un vergine…” e la bacio vicino all’orecchio, provocandole un brivido. Per quanto piccolo, è il primo bacio di libidine che le do. Non un bacio di saluto… Un brivido mi percorre, e lei sorride torcendo la testa. “Nada, con nessuna sarebbe come con te. Sarebbe qualcosa di completamente nuovo. Mi sembrerebbe veramente di essere ancora vergine, nessun’altra la desidero da sempre come te…”, “Oddio Marco…” e proseguo carico di eccitazione “Ma anche per te sarebbe come con nessun altro… Oohh Nada ti farei impazzire come se fossi vergine…”, “Oddio…” dice lei con un velo di imbarazzo, ma curiosa. “Sì…come una vergine che non è mai stata sfiorata…” aggiungo io premendo con voluttà le mie dita sulla sua coscia tonica, ed una goccia di miele esce dal mio membro. “Con nessuna desidero fare l’amore più che con te, e da così tanto tempo Nada, sei la mia Venere meravigliosa… ” , “Ohh Marco… ma ti piaccio così tanto?” dice lei stringendomi la mano, con voce evidentemente eccitata. “Sì Nada, non puoi immaginare quanto…” le rispondo, pieno di voglia di lei. Per la prima volta sento che il grande momento atteso da una vita, forse sta per accadere.
Rimaniamo in silenzio per i restanti 10 minuti che ci separano da casa, e la mia eccitazione non può che salire.

Arriviamo a casa sua. Da lì, come al solito, sarei andato a piedi a casa dei mini nonni, lì vicino. Entriamo con la macchina nel cortile e ci fermiamo davanti al garage. Il motore si ferma e le nostre orecchie sono invase dal frastuono che rimane dopo una serata in discoteca. La bianca luce di un lampione ci illumina in macchina. Io ho una voglia pazzesca. Mi sento le mutande tutte bagnate intorno alla punta.
Mi giro verso di lei, le prendo una mano e ci guardiamo per un interminabile istante. Pensare che sono 5 mesi che la passione di un uomo non la sfiora mi fa impazzire, ed io la desidero da una vita.
“Ohh Nada…” la mia mano si appoggia sulla sua coscia. Porto l’altro braccio dietro il suo collo e la bacio sulle labbra. Le sento per la prima volta contro le mie. Prima le avevo solo sfiorate durante alcuni dei nostri baci di saluto. Lei tiene una mano sulla mia spalla. Le labbra si scaldano a vicenda e si aprono… le lingue entrano nelle nostre bocche e si accarezzano per la prima volta. Mi sento impazzire, mi sembra di sognare. Sono bagnatissimo e duro come il marmo. La mia mano in mezzo alle cosce scivola contro il suo sesso e premo l’anulare bene in mezzo allo spacco “AAAHHhhhh… Marco!” grida lei facendo un balzo all’indietro di riflesso con il bacino contro il sedile. Il palmo è sul suo pube meraviglioso, le dita sentono la sua vulva morbida e proibita, sotto quei pantaloni e le mutandine… “Aaahhhh…”, stringe le sue cosce attorno alla mia mano e adesso muove il bacino in avanti per gustarsi quella scossa di piacere inaspettata. “Oddio Nada, se non facciamo l’amore scoppio… “.
Le mie dita schiacciate fra la vulva ed il sedile sentono il calore proibito del suo sesso… gemo dal piacere, mi sento impazzire. Per la prima volta in vita mia, la mia mano si trova sul suo sesso, anche se sopra i pantaloni non mi sembra possibile che questa volta sia con lei… La sua mano si posa sulla mia coscia, quasi contro l’inguine. Quel contatto fa contrarre il mio membro ed un’altra voluminosa goccia di lubrificante si aggiunge al mio bagnato… Il mio corpo è pronto per accoppiarsi con lei…
Mentre ci baciamo sfilo la mia mano da lì sotto e la poso sotto il suo giubbotto aperto, accarezzandole i fianchi su quel corpetto liscio come la seta. Con lo sfregare del giubbotto e con l’aria che si infila sotto, i sui capezzoli sono turgidi. Passo sul seno sinistro e tocco per la prima volta la sua morbidezza, ed il suo capezzolo che svetta sotto il corpetto, sto quasi per raggiungere l’orgasmo, da quanta voglia ho di lei…
“Dai basta, se ci  vede qualcuno…” sussurra lei, con la voglia che non finisse lì. “Ohh Nada… andiamo di sopra…” dico io carico di eccitazione.

Scendiamo dalla macchina. Facciamo frettolosamente quei pochi metri al freddo gelido, fino alla porta di casa. La porta dà subito nella cucina. Entriamo nella cucina e ci togliamo al volo i pesanti giubbotti. I capezzoli sui suoi seni infreddoliti pungono con forza il corpetto… la abbraccio stretta a me e la bacio profondamente per convincermi che sia vero. Lei mi stringe, come per rispondermi. Varchiamo la porta che dà sull’atrio delle scale che portano di sopra. Quello è sempre stato un punto un po’ strano della casa. Anche di giorno ha un’aria un po’ tetra, c’è sempre un silenzio spettrale e c’è un forte eco, tanto che viene sempre istintivo parlare sottovoce quando si passa di lì. In più al buio di notte, la luce dei lampioni che entra dalla vetrata colorata rende l’atmosfera indescrivibile. Sono eccitatissimo e questa volta stiamo salendo di sopra in camera sua, per fare l’amore… Non resisto alla tentazione, mi voglio godere quell’atmosfera surreale. Dopo pochi gradini la fermo: “Nada, aspetta…”. La giro verso di me e la tiro con me giù sugli scalini. Lei si trova seduta sul gradino: “Marco, ma cosa fai…”, la bacio affondando la lingua nella sua bocca… Io sono davanti a lei, fra le sue gambe divaricate per farmi spazio. Con la mano scorro sulle sue cosce fantastiche, poi sollevo la mano a mezz’aria fra le cosce e la poso in pieno sul suo sesso, con le dita che si assestano in pieno nel mezzo. “AAAhhhh!…” un forte grido le sfugge, riecheggiando per quell’atrio spettrale, eccitandomi all’infinito. Istintivamente stringe le cosce, ma non le può chiudere, perché ci sono io inginocchiato davanti a lei, così mi stringe fra le sue cosce… “Ohh Nada, mi sembra impossibile… quanto ti voglio Nada…”.  Le tiro giù la cerniera ed intrufolo le dita. Le dita incontrano subito le sue mutandine, non coperte da collant. Questo significa che indossa delle autoreggenti. Accanto alle mutandine sfioro per la prima volta la pelle delicata e morbida delle sue cosce. Mi sento impazzire. Accarezzo le mutandine sopra la morbidezza del suo cespuglio e delle sue labbra, sfiorando il clito… lei geme, intanto che la bacio sul collo e mi abbraccia dietro la schiena. Non resisto, voglio sentire per la prima volta la morbida carne del suo sesso, che sognavo da una vita. Lungo l’inguine intrufolo le dita sotto le mutandine e per la prima volta incontro le sue labbra proibite… sono completamente bagnate, anche lei ha un sacco di voglia di fare l’amore… Appena le dita scostano le labbra e scorrono in mezzo, fin sotto il clito, un grosso gemito sfugge ad entrambi riecheggiando nell’atrio. “Nada mi fai impazzire…” continuo a baciarla sul suo collo meraviglioso, mentre le mie dita rimangono fra le sue labbra mielate e risalgono fino ad accarezzarle il clito. Non ci posso credere, sto toccando per la prima volta la fica della Nada. I suoi dolci gemiti riecheggiano sensualmente nell’atrio, non resisto più.
Tolgo le dita da quel paradiso fra le mutandine e richiudo la cerniera. Entriamo nel corridoio ed accende la luce. I riflessi del suo corpetto e dei suoi capelli mi fanno impazzire, è troppo bella… La fermo appoggiandola al muro nel corridoio e la bacio con forte desiderio… Le mie ginocchia si insinuano fra le sue gambe divaricandole leggermente. Poso la mano sul suo pube meraviglioso, completamente esposto al mio tocco, le dita si premono sulla morbidezza della curva fra le sue labbra. Il dito medio si inarca premendo sul clito… “AAAhhh….” geme lei, “ohhh Nada mi piaci da impazzire…” Il mio polpastrello rotea sulla zona del suo clito, percependone appena il gonfiore sotto gli spessi jeans. Lei lancia intensi gemiti ed il suo bacino oscilla quasi pudicamente contro il mio polpastrello… Non resisto davanti a così tanta voluttà ed il suono dei suoi gemiti mi fa impazzire…

Entriamo in camera e mi getto sul letto con lei. In un attimo le nostre scarpe giacciono per terra ed io sono sopra di lei. I suoi capelli sono distesi sul bianco candido del suo letto. Per la prima volta la sento sotto di me, a contatto col mio corpo, come se fosse la mia ragazza. Il mio pene duro come il marmo dentro i pantaloni, appoggia sul suo pube voluttuoso, che avevo ammirato per tutta la sera mentre si ondeggiava sensualmente sulla pista… Subito comincio a muovermi energicamente sfregandomi contro il suo sesso, gemendo all’impazzata… “Ohhh Nada, mi piaci da impazzire, mi sembra impossibile…”. Lei anche geme ed ondeggia il bacino per assestarsi al meglio contro di me. Eccitato e bagnato al massimo, gemo come un verginello… Nei movimenti premo la mia asta su tutta la sua montagnetta proibita e ogni tanto il glande carnoso urta dritto contro il clito, facendola gemere più intensamente e lei si solleva verso di me… Quasi ad ogni scorrimento della mia asta sullo spigolo del suo pube, sento gocce di lubrificante spremersi fuori, bagnandomi ancora di più. E’ dal giorno in cui mi sono rivelato a lei, 3 giorni prima, che non sborro. Io non posso stare più di 3-4 giorni senza avere un orgasmo, ma nei giorni precedenti avevo resistito con enorme fatica al desiderio di venire pensando a lei, solo perché speravo che nei giorni seguenti accadesse la grande unione… quindi volevo accumulare una grande quantità di seme per quell’occasione. Per questo, dopo pochi strofinamenti bene assestati contro il suo pube voluttuoso, sto già per venire… Devo allentare i movimenti e la pressione contro di lei… Quando sono con la mia ragazza e le circostanze non permettono di fare di più, perché potrebbe sorprenderci qualcuno, lo sfregamento attraverso i vestiti è la cosa che mi piace più fare, mi porta rapidamente all’orgasmo. Le accarezzo il corpetto che ricopre il suo corpo meraviglioso, i suoi seni morbidi, li bacio sui capezzoli sopra quel tessuto liscio… Sento la sua mano che raggiunge i miei pantaloni, accarezzandoli sull’asta dura: “Ooohh Nada…” sospiro io.
Mi tolgo il maglione e la camicia, e le slaccio i pantaloni. Adesso posso raggiunge agevolmente il suo sesso sotto le mutandine. “Oohh Nada, ti voglio…”. Le sfilo i pantaloni e mi tolgo i miei. Lei mi toglie la maglietta lasciandomi con solo le mutande addosso, bagnate sul mio glande e protuse in fuori dal mio membro. Lei è distesa davanti a me con il corpetto che termina poco sotto il bordo delle mutandine, lasciandole quasi del tutto scoperte. Le sue gambe fantastiche sono avvolte da quelle autoreggenti nere, il suo sesso velato dal pizzo nero delle mutandine, su cui traspare il nero ancora più intenso del suo sesso proibito… “Oddio Nada sei una meraviglia, mi fai impazzire solo a guardarti…”. Se fossi veramente cosciente che stia accadendo veramente, credo che spruzzerei il mio seme su di lei senza volerlo, solo guardandola distesa sul suo letto con quelle calze irresistibili ed il nero del suo intimo boschetto visibile sotto il pizzo. E’ una visione veramente da orgasmo. Accarezzo le sue gambe meravigliose sopra le calze, le mani scivolano come sulla seta. Tiro su il corpetto scoprendole il ventre e l’ombelico. Ne bacio la pelle vellutata. Scorro con leggerezza i polpastrelli delle dita lungo tutto il suo corpo, partendo dalle caviglie fin sulla pelle lasciata nuda dalle autoreggenti, fin sul suo pube morbido, sul ventre fertile, che si contrae percorso da piccole scosse di piacere. Con la leggera pressione sia dei polpastrelli che delle unghie passo sui suoi fianchi sensibili, solleticandola. Lei si contorce leggermente, fra profondi sospiri. Salgo poi sui seni ancora coperti dal corpetto e passo sulla pelle delicata del suo collo, delle spalle, delle braccia. Passerei ore ad accarezzarla ovunque su tutto il corpo, raggiungeremmo entrambi l’orgasmo in un estasi totale di tutti i nostri sensi, senza neanche sfiorare i nostri sessi… Una fusione totale delle nostre energie erotiche e delle nostre menti.
Le sollevo una gamba e la poso sulla mia spalla. La bacio tutta e quando giungo sulla pelle morbida non coperta dalla calza, mi sento impazzire… Le sfilo le calze e con le labbra accarezzo e bacio a lungo le sue cosce meravigliose. Le accarezzo delicatamente con la lingua e le mordicchio dolcemente. Sono vicinissimo al suo sesso, per la prima volta sento il profumo inebriante della sua orchidea eccitata! Accarezzo il solco della fessura del suo sesso in mezzo alle mutandine. Lei geme e mi accarezza la nuca, la bacio sul suo celestiale monte di venere, sul quel pizzo nero, che sovrasta il suo boschetto paradisiaco… Il cuore mi batte a mille, mi sembra impossibile di essere lì, in procinto di accoppiarci.
Abbasso le spalline del corpetto e la sollevo a me per sfilarlo via. Lei mi abbassa gli slip e lascia fuoriuscire il membro eretto e bagnato… amorevolmente lo fa scorrere fra le sue dita facendomelo saltellare dal piacere. Giunge sul glande ancora coperto e completamente bagnato. I suoi polpastrelli si bagnano del mio lubrificante e mentre la bacio fa scorrere le dita lungo l’asta pulsante dal piacere. “Ooohhh Nada…”. Ho sempre potuto solo immaginare il tocco delicato delle sue dita affusolate sul mio membro eretto…
La bacio intorno ai seni, coperti ora solo dal reggiseno. Lei con indosso solo il reggiseno di pizzo nero e le mutandine è irresistibile. La bacio lungo tutto il corpo, scendendo fino sul pizzo morbido sopra il suo pube… “Oohhhh Nada ti voglio…”. Le sfilo le mutandine, all’interno sono zuppe di bianco miele che brilla sul tessuto nero, che si adagiava sull’ingresso della sua orchidea. Per la prima volta vedo il suo boschetto nero e ne sento il profumo proibito, mi chino e lo bacio sul  monte. Mi porto sopra di lei, la abbraccio, la bacio… è la prima volta che sto sopra di lei completamente nudo, con i nostri sessi eccitati che si toccano. Il mio cuore batte all’impazzata… ci guardiamo intensamente, sappiamo che i nostri sessi si stanno per congiungere. Il mio glande bagnato passa sul suo boschetto e sul ventre lasciando tracce di lubrificante, mentre risalgo per baciarla. Le mie dita si portano automaticamente fra le labbra del suo sesso… è completamente bagnata, sentire sulle dita che mi sta desiderando anche lei mi fa impazzire. I polpastrelli scorrono fra le labbra scivolose zuppe di miele, è una meraviglia per tutti i miei sensi… Raccolgo il miele abbondante con le dita e lo porto sul clito, lo accarezzo dolcemente. Lo scopro dai suoi soffici petali e ne percepisco la punta tesa… Lei sobbalza e geme, alleggerisco ulteriormente la pressione e comincio con il polpastrello lenti movimenti circolari sulla punta del clito. Il mio membro si contrae bagnandosi contro la sua coscia favolosa. Mi muovo leggermente così, contro la sua coscia, mentre la mia mano esplora e si prende cura della sua orchidea… I suoi respiri sono sempre più tremolanti ed affannati. Il suo orgasmo si fa sempre più vicino. Penetro con una falange l’ingresso della vagina ed una contrazione dei  muscoli mi lo stringe attorno…
Mi assesto fra le sue gambe, che mi accolgono scostandosi maggiormente e mi ospitano fra le sue cosce meravigliose. Il mio pene è eretto fino allo spasmo davanti alle sue grandi labbra, il glande è completamente bagnato, così come i suoi petali che si apprestano ad accogliermi.

– Nada, mi sembra impossibile… stasera sono io il tuo uomo… e tu sei la mia donna…
Le dico guardandoci negli occhi, mentre i nostri corpi si stanno per congiungere…

– Ohhh Marco, sì…

La mia verga è eretta nell’aria, a pochi centimetri dal suo ingresso, dura come il marmo dall’eccitazione che perdurava per tutta la sera in discoteca…

– Ohh Nada, mettilo dentro tu… fammi sentire che mi vuoi…
Le imploro pervaso dalla passione

La sua mano si dirige verso il mio membro, con i polpastrelli afferra dolcemente il glande completamente bagnato ed ancora coperto, un sussulto lo scuote. Con le dita scorre dietro la base del glande, scoprendolo completamente. Nello scoprirsi gemo come un verginello, la verga si contrae dal piacere e si bagna ancora di più fra i suoi polpastrelli. Le sue dita affusolate guidano il glande fino alle labbra bagnate del suo sesso… Avanzo appena fra la sua carne, scivolo fra le sue piccole labbra, accompagnato dalle sue dita. Sento il glande accarezzato dai suoi soffici petali, zuppi di miele. Sento davanti a me l’ingresso della vagina. Lei allontana le dita e mi abbraccia. Ci guardiamo intensamente in quel primo contatto dei nostri sessi e avanzo lentamente dentro di lei. Il mio pene duro come il marmo scivola dentro di lei in un mare di miele caldo. Mi sembra di essere in un sogno… Per rafforzare la sensazione che sia reale, la guardo intensamente negli occhi mentre entro in lei per la prima volta… Un mio gemito irrefrenabile pervade la stanza. Lei libera anche un intenso gemito. Non vorrei mai uscire dal suo caldo nido. Mi sento la mente annebbiata, sono dentro la mia Nada meravigliosa, desiderata da una vita. In questo momento appartengo solo a lei, ed anche lei mi sta appartenendo. Il mio cuore batte all’impazzata, la sto finalmente amando con anima e corpo.

– Nada ti amo, mi fai impazzire…

– Oddio Marco, anche tu…
Sospira lei stringendomi.

Il mio glande è completamente nudo nella sua vagina ed il mio membro pulsa dal piacere avvolto dal suo calore più intimo.
In uno stato mentale indescrivibile, tra il reale e il non reale, comincio a muovermi lentamente. Non riesco a credere di essere dentro di lei. In quel momento nella mia mente esistiamo solo io e lei, l’uno dentro l’altro.
Sferzate di piacere percorrono i nostri corpi. Dopo ore di fortissima eccitazione in discoteca, il mio glande denudato nudo accarezza la sua vagina fradicia di miele… l’asta dura come il marmo è completamente avvolta dal calore della sua carne più intima… sono in estasi. Mi muovo lentamente, lei geme accompagnandomi col suo bacino che mi segue voluttuosamente, come per non farmi uscire dalla sua grazia.

– Oohh Nada che fica…

le dico mentre la mia asta dura massaggia dolcemente la vagina in un lago di miele. Per la prima volta le mie orecchie ascoltano i suoi gemiti di piacere durante l’accoppiamento, un suono che volevo conoscere da sempre…
Mentre mi muovo dentro di lei bacio a lungo il suo collo, che emette quella fragranza femminile così eccitante, lo accarezzo con la lingua in tutta la lunghezza, per poi soffermarmi sui lobi delle orecchie. Gemiamo entrambi come amanti in crisi di astinenza, a quelle sferzate di piacere che scuotono i nostri corpi. Le bacio la pelle delicata delle spalle attorno alle spalline nere del reggiseno, che scosto con le labbra, ma che non voglio ancora togliere. Vedere la sua bellezza elettrizzante, velata solo dal reggiseno è estremamente eccitante. Il contrasto del nero delle spalline e del pizzo sui suoi seni rende l’atmosfera ancora più intima, proprio come lei fosse la mia ragazza e ci stessimo accoppiando dopo una serata in discoteca, senza che si spogli del tutto, nell’impeto dell’eccitazione…
I nostri sessi scorrono talmente bagnati l’uno dentro l’altro che il piacere è indescrivibile e mi devo fermare spesso per evitare di scoppiare prima di lei. Sono 3 giorni che conservo il mio seme per lei, e per ore mi ha eccitato al massimo in discoteca. In tutto quel tempo il mio sesso ha accumulato una grande quantità di sperma e le mie vescicole seminali si erano già riempite durante l’eccitamento in discoteca. Sono gonfie come palloncini e pronte a spremere il loro contenuto, aumentando le sensazioni di piacere che vengono dall’interno del mio sesso… La prostata produce così tanta parte liquida che rilascio lubrificante continuamente, ed i sobbalzi del suo pube contro il mio, stimolano il piacere della prostata portandomi continuamente sul filo dell’orgasmo.
Lei geme e si ondeggia sempre più… Guardo verso il basso e vedo la mia asta entrare e uscire da sotto il suo pube nero che si muove su e giù… dopo mesi che un sesso maschile non la riempie col suo vigore… Sopra c’è il suo ventre vellutato, pensare che la mia asta è proprio lì dentro, lì sotto, quando affondo in lei, mi fa impazzire… Sento le vescicole seminali ricolme di seme che non possono più resistere… mi sento impazzire dal di dentro, devo fecondare la mia Venere…

– Dio Nada mi fai impazzire…
– Ohhh… anche tu Marco, sei il mio cugino speciale…

Affondo dentro di lei fino in fondo e mi roteo imperniato sulla base del pene, massaggiandole la vagina in profondità e stimolandole il clito con la base.

– Oddio Marco com’è bello….

Affondo bene in lei con ampi movimenti premendo la base della mia asta ed il pube contro il clito… lei distende la testa all’indietro, chiude gli occhi, mi stringe a se e grida il suo orgasmo fortissimo che le scuote il corpo.

– AAAAHHHHhhh…!!!

Il suo bacino si scuote, sento la sua vagina mungermi con le sue contrazioni e le sue cosce voluttuose mi serrano a lei. Serrato fra le sue cosce, cerco di darle più piacere possibile con i movimenti, mentre grida il suo piacere.
Il suo orgasmo si placa lentamente. Con le mani dietro la schiena le slaccio il reggiseno e lo sfilo via. Accarezzo i suoi  seni seducenti, con i capezzoli ancora turgidi dalle scosse di piacere. Io mi sono trattenuto oltre ogni limite e riprendo a muovermi nel lago del suo miele, rilasciato in abbondanza dal suo orgasmo.

– Dio Nada, che meraviglia che sei…

– Ohhh Nada ti fecondo col mio seme…

– Ohh Marco sì…
mi dice stringendomi…

– Vienimi dentro… fecondami…
– Oohhh… Nada…

Mi sollevo sulle braccia, voglio vedere le contrazioni della mia verga mentre inietto il mio seme in lei. Il membro si trova poco dopo l’ingresso, nella parte dove la vagina si stringe di più attorno al glande. Riesco a fare solo altri due o tre corti movimenti dentro di lei e sento salire un’onda di piacere indescrivibile dal mio sesso. Mi fermo per cercare di gustarmela il più possibile, ma il punto di non ritorno è varcato. Sento le vescicole seminali venire spremute da una contrazione involontaria… sento una lunga minzione di seme fuoriuscire nel calore della sua vagina… e poi la prima squassante contrazione di tutto il mio sesso, un getto enorme di seme caldo spruzza con vigore contro le sue pareti lisce, avvolte come un guanto attorno al glande, e poi un altro, un altro ancora… una serie di fiotti caldi ed abbondanti che non finisce mai…
Vedo la base del mio pene contrarsi ed innalzarsi premendo l’asta maggiormente contro la parete superiore della vagina. Durante la seconda contrazione non posso più sostenermi, i miei occhi si chiudono e mi avvinghio a lei, mentre gli squassanti getti di seme le inondano la vagina…

– OOOOOooohhhhhhhh…. OOOOOOhhhhhhhh…. OOOOoohhhhh…. OOOOoohhhhh….
Grido impazzendo di piacere, mentre le dono tutto il mio seme prodotto per lei…

– AAAAhhhhhhhh!!…. AAAhhhhhh!!…  AAAAhhhhhhhh!!
Grida lei sentendo le spinte dei getti caldi contro le pareti e le contrazioni del mio membro duro come il marmo…

Rimango accasciato su di lei, standole dentro mentre si placano gli spasmi del mio orgasmo. Mi sento morire dal piacere… i miei battiti acceleratissimi si fanno sentire appoggiati al suo seno ed io sono stretto a lei fra le sue braccia. Un momento che vorrei non finisse mai.

Una particolarità del mio membro, è che lo sperma viene spruzzato piuttosto verso l’alto, direttamente contro la parete superiore della vagina, anziché essere spruzzato in avanti nel canale vaginale dilatato e “vuoto” che si può formare. Per questo le mie partner percepiscono particolarmente bene il calore e le pulsioni del mio seme…

Talmente tanta era la mia voglia di lei, che il mio membro rimane parzialmente eretto dentro di lei. Sento che, nonostante il fortissimo orgasmo e la lunga eiaculazione, non è uscito ancora tutto il seme che avevo accumulato in quei giorni ed in quella lunga sera…

Mi metto su un fianco e la abbraccio a me. Le poso una mano sul mio petto facendole sentire i battiti ancora palpitanti…

– Nada ti amo, sei la mia meraviglia…
– Ohhh Marco anch’io, sei il mio cugino speciale…

A quelle dolci parole ritorna la sensazione che sia tutto un sogno… ma poi la bacio profondamente, per accertarmi che sia nella la realtà… Le accarezzo le guance e la sua frangetta nera.

– Dio Nada quanto sei bella… mi fai impazzire…
– Marco, mi sento un lago dentro…

Le sue bianche lenzuola, per la prima  sono zuppe del mio seme, che sgorga dal suo pertugio. Porto le dita fra le labbra del suo esso e sento lo scivolare dei nostri nettari, scesi in abbondanza fra i suoi morbidi petali.

– Nada sei una meraviglia, è fortissimo venire con te…

Rimaniamo stretti così a riprenderci dal nostro primo incredibile orgasmo insieme. Smaltito il calore scatenato dall’orgasmo, ci ricopriamo con il morbido piumone, sotto cui avevo immaginato tante volte di unirmi con lei… Sono fra le lenzuola intime del suo letto, dove la mia Nada dorme tutte le notti… le lenzuola rilasciano il suo profumo favoloso. Sono appoggiato sul suo morbido cuscino, che ha il privilegio di appoggiarsi al suo viso tutte le notti e su cui posso sentire il profumo inebriante rilasciato dai suoi capelli, dal suo collo, il profumo di Nada. Mi sembra proprio un sogno.

Mentre accarezzo il suo viso contornato dai suoi voluttuosi capelli neri, le dico: “Nada, ti scandalizzi se ti ti dico che… mi sono fatto un sacco di seghe pensando a te?” , “Marco, dai… come…” , “Come? Sei bellissima, sei la mia meraviglia da sempre Nada…”, “Non sai il piacere che provo anche solo immaginando di stare dentro di te… sei in assoluto la ragazza a cui penso più spesso quando vengo da solo, fin dalle prime seghe…” , “Ohh Marco…” dice lei  imbarazzata, ma piacevolmente sorpresa. “Dai, dimmi la verità… tu non ti sei mai masturbata pensando a me? Anche per solo una volta” le chiedo. “No, io non lo sapevo di piacerti così…” poi aggiunge: “Ma se l’avessi saputo…”. L’idea che lei qualche volta si potesse procurare orgasmi pensando a me, magari nel profondo della notte, mi ha sempre fatto impazzire… “Ma sì che lo sapevi Nada, mi piaci da sempre” le rispondo e la bacio profondamente.
“E… ti scandalizzi se ti dico che mentre facevo l’amore con la mia ragazza, a volte provavo ad immaginare di essere dentro di te?” , “Ohh, Marco…” , “Ma non era mai come abbracciare te e come stare dentro di te. Però a volte dovevo provarci, ti desideravo troppo… soprattutto se prima avevo sognato di fare l’amore con te…” , “Ohh Marco… mi vuoi così tanto bene?” , “Di più Nada… nessuna ha il posto che hai tu, il mio amore per te è tutto speciale, solo per te… nessuna te lo toglierà mai” e la bacio ancora una volta.
Siamo abbracciati nel calore del suo letto e ci baciamo appassionatamente. Lo stretto contatto con il suo corpo fa raggiungere al mio membro di nuovo la massima erezione.
Ci giriamo e sentirla sopra di me nel suo eccitante piccolo letto mi fa impazzire. La mia verga è compressa contro il suo ventre ed il suo pube. “Nada che erezioni mi fai venire ogni volta che ti penso…”, “Oohhh…” risponde li. Muovendoci, la mia verga si libera e cerca la strada fra i suoi petali. Senza volerlo, nel giro di pochi movimenti mi ritrovo dentro di lei che si muove sopra di me, avvolti nel soffice piumone… Contrazioni percorrono il mio membro e sento fuoriuscire le gocce di sperma che erano rimaste nei canali, dopo l’orgasmo di prima… Se fosse stata fertile veramente, sarebbe già bastato quello per fecondarla…

– Oddio Nada mi fai impazzire…

La porto sotto di me e rallento i movimenti. Vederla affondare dolcemente nel cuscino insieme ai miei movimenti, contornata da dai suoi capelli che si posano sensualmente attorno, mi fa impazzire, è veramente bellissima… Sentire il membro scivolare avanti e indietro nella sua vagina, con ancora le tracce del mio seme dentro, è così intimo…

Per gustare ancora di più l’intimità della sua camera, spegniamo la luce. Muovermi dentro di lei al buio quasi totale della sua stanza, abbracciati nel suo letto, con il piumone ed il lenzuolo che strisciano sui i nostri corpi, è indescrivibile. Il cuore mi batte all’impazzata, mi sembra di essere nel mio sogno ricorrente…

Ci scopriamo del piumone, mi sollevo e la accompagno mentre si siede su di me. Ho sempre avuto la fantasia di farlo con lei in questa posizione sul suo eccitante letto, al buio… Nelle mie fantasie immagino anche spesso di darmi all’amore tantrico con lei  in questa posizione, di restare per ore con il mio pene eretto dentro di lei seduta su di me, gustando il contatto con il suo corpo, abbracciati nel buio della sua camera. Vorrei contrarre e rilasciare i muscoli dell’ano stando fermo dentro di lei, per ore, gustandomi il calore e l’avvolgenza della sua vagina, fino a che i nostri orgasmi scoppiano come uno tsunami, stando quasi fermi l’uno dentro l’altro…
Ma adesso non c’è tempo per questa lunga fusione. Guido il mio membro fra i suoi petali ed i nostri sessi scivolano l’uno dentro l’altro, in un comune gemito. Ci stringiamo mentre ci dondoliamo con passione e dolcezza. Ci dondoliamo lateralmente con il busto in modo da sentire l’asta premere lateralmente contro le pareti vaginali. Le accarezzo i seni e la bacio sul collo, mentre ondeggia il bacino avanti e indietro premendosi contro il mio pube, portando la mia eccitazione al culmine. Sento la sua vagina contrarsi attorno al mio pene, lei si ondeggia imperniata sul membro, facendosi un vero massaggio vaginale. I suoi gemiti ed i suoi sospiri si fanno sempre più profondi, poco dopo, mentre preme a me il suo pube con vigore, esplode il suo orgasmo…

– AAHHHHhhhhh….

Attendo dentro di lei che il suo piacere si plachi, cercando di resistere alle contrazioni della sua vagina che vogliono mungere il mio membro, già vicino all’orgasmo…

– Oohh Nada è così bello sentirti godere…

Scendo dal letto ed accendo una candela che era posta sul cassettone.

– Vieni qui Nada…

Sono in piedi davanti al cassettone con il grande specchio. Lei è in piedi davanti a me, mi abbraccio a lei con la verga eretta appoggiata al suo ventre…
Intreccio le mie dita con le sue e sollevo le braccia in alto. Lascio le sue braccia in alto a mani unite e ridiscendo con le mie accarezzando la sua linea meravigliosa… risalgo fin su alle sue mani, faccio combaciare i nostri palmi e le nostre dita, godendo del contatto totale dei nostri corpi in verticale, ad annunciare l’unione totale che si sta per compiere… L’immagine di noi che stiamo a contatto, in quella posizione, al buio però, proprio lì nella sua camera, compariva spesso nelle mie fantasie con lei…

– Nada… non sai quanta voglia avevo di scoparti in mezzo alla pista mentre ballavi… ce l’avevo duro come ora…

Mi abbasso fra le sue gambe e lei si divarica accogliendomi…

– Ohh Marco…

Il mio glande striscia bagnato sul suo boschetto favoloso e si innesta fra i suoi petali fradici del suo nettare…
Mi innalzo e discendo stringendomi a lei, come in una danza… Quando mi innalzo le sue gambe si uniscono serrandomi stretto nella sua vagina… mi sento impazzire dal piacere…

– Oddio Nada… muoviti con me dentro, come quando ballavi…

– Aaaahhh… Marco mi fai impazzire…

La abbraccio e con una mano accompagno il suo sedere meraviglioso nei movimenti ritmati che lei imprime al suo bacino verso di me… Mi sento impazzire dal piacere. Ritmicamente il suo pube si incurva premendo contro il mio, e poi si allontana… i suoi seni solleticano il mio petto.

– Oohhh Nada.. così mi fai venire!
– Sì.. vieni…
dice lei e aumenta l’intensità dei movimenti

Nello specchio vedo il riflesso della sua schiena sfarzata dal nero dei suoi capelli meravigliosi… La mia mano appoggiata sul suo sedere accompagna i suoi movimenti. Con l’altro braccio la tengo stretta a me, le accarezzo la schiena ed i capelli…
Vedo nello specchio il suo sedere meraviglioso che sotto la mia mano si allontana e si avvicina a me, con quei movimenti voluttuosi e ritmati… riesco a muovermi appena, stretto come sono nella morsa della sua vagina meravigliosa….
Chiudo gli occhi ed immagino di essere veramente in mezzo alla pista della discoteca…  Riapro gli occhi per vedere la bellezza del suo corpo muoversi sinuosamente contro di me… Il suo pube si incurva premendo contro di me… I miei occhi si chiudono, gemo gridando, la sua vagina munge in lei tutto il seme rimasto…
Lentamente mi sfilo da lei, dalle sue gambe un po’ divaricate e sento “Splash….. Splash” il rumore osceno di due colate di seme che cadono sulle piastrelle del pavimento…

– Oddio Nada, come mi fai venire… che meraviglia che sei…

Mi inginocchio e affondo con la bocca nel suo sesso, lo bacio e con il naso accarezzo il suo boschetto inebriante.
Lei si lascia cadere sul letto alle sue spalle. Il mio naso non si riesce a separare dal suo profumo eccitante. La mia lingua affonda fra i suoi petali intrisi del sapore del mio seme, che viene poi ricoperto dal suo nettare che lo segue in abbondanza. Penetro in lei con la lingua il più possibile, riesco a superare appena il suo ingresso, là dove un volta c’era il suo imene vergine, lo supero ed accarezzo l’inizio della sua morbidezza più intima, che desideravo raggiungere da una vita.
Aiutandomi con le dita denudo il clito e scopro completamente. Per la prima volta lo ammiro in tutta la sua bellezza. Lei geme e si contorce… Tendo la pelle sopra il pube, per scoprire meglio il clito, che si solleva… Con la punta della lingua accarezzo la vetta del piccolo cono, meravigliosamente liscio e rosa… Lei sobbalza ed emette un forte gemito… Accarezzo con la parte inferiore della lingua, la parte più liscia, poi lo risucchio interamente in bocca. Appoggio le mani sul suo ventre, sollevo gli occhi e vedo il suo volto che ruota da una parte all’altra perso nel piacere, poco prima ci sono le due collinette dei suoi seni, su cui si erigono i capezzoli turgidi. Accarezzo il clito nudo con ampi movimenti circolari… un pronunciato movimento del suo bacino annuncia l’arrivo del suo orgasmo… le sue braccia si portano sulla mia testa e mi premono a lei. Apro la bocca e torno ad accarezzare il suo cono rosa con il lato inferiore della lingua… lei grida con forza il suo orgasmo, che esplode sotto i mirati titillamenti della mia lingua…

– Ohh Marco… non mi è mai piaciuto così tanto…

– Nada, nessuna mi dà il piacere che mi dai tu, anche solo ad immaginarti, sei una miniera di erotismo…

Il suo corpo, il suo profumo, i suoi gridi di piacere liberano una tale energia sessuale, che il mio membro si è di nuovo indurito. In quei giorni passati ed in quella serata in discoteca l’ho desiderata così tanto che la mia eccitazione in quella sera sembra non calare mai.
Spegniamo la luce e ci reinfiliamo sotto le coperte. Ormai è notte fonda. La mia asta dura solletica ancora il suo corpo, mentre ci baciamo  a lungo, come per recuperare tutti quegli anni persi, in cui non era successo niente fra di noi.
Accarezzo il suo sesso, intriso dei nostri umori…

– Nada, facciamo come nel sogno che faccio sempre con te? Aspettami qui…

Nel buio quasi totale esco dal letto. Solo uno spiraglio di luce passa dalle persiane. Lei è sotto le coperte completamente nuda, con le gambe un po’ divaricate, come se stessi per entrare in lei.
Esco dalla porta e la chiudo. Rimango qualche interminabile istante al buio nel corridoio, mi sento stranissimo. Sono davanti alla porta della sua camera e di là c’è veramente lei nel suo letto che mi aspetta… Abbasso lentamente la maniglia. Nono so se sono veramente nel sogno, o nella realtà. Entro e raggiungo il letto. La vedo appena, ancora meno che nel sogno. Sollevo il soffice piumone e mi infilo sotto il lenzuolo, fra le sue gambe, con l’asta dura. La abbraccio e nel silenzio la mia verga scivola dentro di lei lentamente, con dolcezza, nel mare dei nostri umori. Solo quando le sono completamente dentro, non possiamo contenere un dolce gemito insieme… Comincio a muovermi con delicatezza… come nel sogno. Nel buio e nel silenzio della stanza si ode solo il suono dei nostri sessi bagnati che si accarezzano e il suono dello strofinare delle lenzuola…

– Oddio Nada mi sembra di essere nel sogno, sei la mia meraviglia…

Lei geme e mi stringe. L’atmosfera è di una intimità e di un surreale indescrivibile. Un lungo, profondo abbraccio fra i nostri corpi ed i nostri sessi si consuma nella notte, nella camera dove l’avevo tanto sognata. Mentre ci uniamo la bacio ovunque sul collo, lo lecco eccitato dal suo profumo e dalla sua morbidezza… eccitato spennello le sue labbra e le sue guance con la lingua, le nostre bocche si cercano e si uniscono ancora in un bacio profondo… i nostri orgasmi echeggiano nel silenzio della camera.

…Continua in capitolo 3

Quali parti vi sono piaciute di più? I vostri commenti e suggerimenti sono bene accetti! Inviateli a: psegr2011@hotmail.com  mettere come oggetto “Racconto”

Gli altri miei racconti li trovate qui:
https://raccontimilu.com/author/marcus/

Leave a Reply