Skip to main content
Racconti 69Racconti Erotici Etero

L’assistente

By 3 Gennaio 2011Febbraio 9th, 2020No Comments

Laura aveva una marcia in più.
Nello studio dentistico dove lavorava c’era pure Camilla, che era anche lei bella e giovanissima, probabilmente più adatta a me… ma era Laura quella che mi intrigava!
Quando 12 anni prima ero entrato per la prima volta in quello studio dentistico, 8 dopo la morte del mio dentista, e dopo una carie che mi durava da 3 anni almeno, Laura mi aveva preso bene… da subito… un po’ meno la dentista, la sua principale, che era simpaticissima, buona e tutto quanto… ma grassa da far paura.

Quel pomeriggio di settembre, entrai nello studio per la pulizia del tartaro, che tutti gli anni facevo a marzo e settembre, Laura e Camilla mi vennero incontro, dietro di loro, di qualche passo, la dentista, che poche settimane prima avevo incontrato a un festival politico (non dico né il partito, né lo schieramento perché è fuori contesto).
-Bentrovato!- mi disse- non sapevo fossi anche tu da quella parte lì!- aggiunse riferendosi al festival dove c’eravamo incontrati
-Beh… io non lo sapevo di lei… comunque ha fatto piacere vederla!-
Laura si voltò verso la sua principale:
-Hanno annullato l’appuntamento di oggi sia la signora che doveva esserci adesso, sia quel signore che doveva venire dopo… fino alle sei di stasera non viene nessuno… se volete faccio io la pulizia e voi vi prendete la pausa… tanto faccio presto! Poi vi raggiungo…
Lasciò la frase quasi in sospeso, le altre due si guardarono e gesticolarono un po’ con testa e mani come si fa quando una cosa alletta ma ci si sente un po’ stronzi ad acconsentire. Prima che potessero rispondere, Laura mi fece accomodare mostrandomi la strada per l’ambulatorio come si fa per invitare e liquidò le sue colleghe con un:
-Ci vediamo dopo!
Le due colleghe si cambiarono d’abito e cinque minuti dopo uscirono.

-Non hai molto tartaro… – Disse Laura mentre finiva e si toglieva i guanti- sciacquati pure se vuoi…
-Forse è merito dello spazzolino nuovo… figurati che mi sono accorto solo il mese scorso, dopo un mese e mezzo che l’avevo, che funziona con una batteria… vibra…
-Beh… e quando l’hai comprato non…
-Macché, l’ho visto in vendita in uno di quei mercati che gestiscono i cinesi…- mi interruppi per sciacquarmi ‘ il collutorio dov’è?- Laura me lo indicò, mi sciacquai con qualche gargarismo e prima di poter finire la frase, Laura tornò indietro di qualche passo sull’argomento:
-Se preferisci fare la pulizia solo una volta all’anno invece che due…
-Per carità, no! Non ti ricordi quando due anni fa ho aspettato un anno? Avevo i denti che erano colore dello zabaione e sentivo dolore ogni volta che mi portavi via una briciolina di tartaro…
-Mi ricordo!-rise divertita- e come mi divertivo a farti del male- continuò con una finta voce cavernosa, risi anch’io.
-Quanto ti devo?- le chiesi mentre mettevo mano al portafogli
-Sono sessanta euro!
Pagai in contanti.
-Bene, ti lascio andare in pausa…- sorrisi
-Vuoi un caffè? Te lo offro se vieni al bar!
-Beh… magari ti accompagno al bar, poi vedo se resto.
Laura si tolse il camice. Sotto indossava una maglietta bianca a maniche corte, attillata che lasciava intravedere le sue forme, e un paio di calzoncini estivi, corti di almeno un palmo sopra il ginocchio. Non potei fare a meno di guardare, Laura si accorse del mio sguardo su di lei.
-Dove sei andata in vacanza? Ti vedo molto abbronzata!- le dissi per giustificare l’insistenza del mio sguardo.
-Slovenia, spiaggia naturista- disse mentre chiudeva le tende dello studio ‘ ho preso l’abbronzatura integrale… vuoi vederla?
Per qualche secondo restai interdetto… una splendida quarantenne, sposata, con un figlio sposato di sei anni in meno di me… mi stava chiedendo se volevo vederla nuda!
-Sì!- risposi annuendo e sottolineando il gesto.
Laura, sciolse i suoi capelli biondi dalla coda di cavallo, abbassò le ultime tende, e si tolse la maglietta. Il reggiseno faticava a contenere quelle sue grosse protuberanze, poi si tolse i calzoncini… le natiche perfette fuoriuscivano dal tanga, infine quando si tolse pure gli intimi e me la trovai come mamma l’aveva fatta davanti a me, ebbi la possibilità di ammirare la sua abbronzatura integrale. Mi venne più vicino e con una gamba mi sfiorò all’altezza dell’inguine, la mia erezione fu immediata. Laura se ne accorse e con la mano toccò l’arnese imprigionato sotto i pantaloni. Mi prese per mano e mi ricondusse nell’ambulatorio, mi lasciò la mano e si avvicinò al divano, la vidi piegarsi a novanta gradi, e ammirai il suo lato B mentre trasformava il divano in un letto.
-Non sapevo fosse un divano letto- dissi mentre mi avvicinavo
Mi chiuse la bocca con un bacio, mi si inarcò cingendomi con braccia attorno al collo e gambe attorno ai fianchi, la posizionai sul letto e iniziai a spogliarmi. Pochi minuti dopo, eravamo entrambi nudi su di un letto, nell’ambulatorio dentistico, nel cuore del pomeriggio, riparati dalle tende e dalle porte, Laura si abbassò lungo il mio torace, oltrepassò il ventre e me lo prese in bocca. L’esperienza di una quarantenne si fece sentire, era una vera maestra! La sua lingua lavorava in modo magistrale su tutto quanto l’aggeggio, di tanto in tanto passava sui gioielli di famiglia per poi ritornare sull’asta, poi si voltò di spalle senza perdere di mano il mio uccello, mi porse il suo triangolino in viso e accettai l’invito a leccare, fu un sessantanove coi fiocchi… direi proprio il migliore che ricordi!
Laura poi cambiò posizione, mi si sdraiò sopra, con un colpo di reni la ribaltai, la penetrai e continuai per un po’, baciandola sul viso sulla bocca, carezzandola dove mi capitava. Quando venni, restammo ancora un po’ sul materasso a coccolarci, poi ricominciammo… ma proprio mentre mi preparavo a infilarlo tra i suoi bellissimi seni, si aprirono le porte e fummo sorpresi sul fatto dalle due colleghe!

Ricordo poco di come finì quella volta… sicuramente non la presero bene nessuna delle due. La più giovane delle due perché probabilmente non sopportava che qualcuno le preferisse una quarantenne, mentre la dentista, sicuramente non era contenta che la sua mole l’avesse esclusa dai giochi.
So che ora Laura lavora ancora là… quindi in un modo o in un altro si è fatta perdonare.
Tutto quello che ricordo è che mi ritrovai il suo numero di telefono in una tasca della giacca, evidentemente ce lo aveva messo nel trambusto che era seguito alla scoperta fatta dalle sue colleghe.
La chiamai un paio di giorni dopo, mi convinse ad andarla a trovare a casa quella stessa domenica.
Ci andai, mi venne ad aprire avvolta in una lunga vestaglia rossa.
-Vieni, mio marito non c’è… io mi sono inventata una febbre e sono rimasta a casa…
Non aveva ancora chiuso la porta che già si era tolta la vestaglia, sotto non aveva nulla. Mi accompagnò nella sua camera da letto.
-Finalmente lo si fa un posto serio!- mi disse
Per prima cosa, volli riprendere da dove avevo interrotto la volta precedente. Presi i suoi seni e iniziai a lavorarmeli con lingua e denti, un paio di seni così non li avevo mai toccati, mi sorpresi che una donna di quarant’anni avesse un paio di tette da far invidia a certe ventenni, poi lo infilai in mezzo e fu fantastico vederlo e sentirlo muoversi in mezzo a quelle due meravigliose tette. Sapendo che però una quarantenne cerca sicuramente di più di una spagnola, mi tolsi e la penetrai.
Non so cosa provasse nel fare sesso con una persona di 13 anni più giovane, ma posso dire che io, l’esperienza di farlo con una donna più vecchia di 13 anni, la trovo ancora oggi fantastica.
Anche quel pomeriggio, restammo per un po’ a farci le coccole sdraiati sul letto, questo finché non si fece tardi e la paura che suo marito tornasse non si fece campo.
Tornai altri due giorni, in cui lei continuò a simulare la febbre. Ogni volta che facevamo sesso mi infoiavo sempre di più… tanto che ebbi la netta sensazione di essermi innamorato… glielo dissi… e qui mi feci l’auto-goal! Laura, amava suo marito, e me lo disse. Forse non era vero, ma era vero comunque che non aveva nessuna voglia di lasciarlo per mettersi con un ventisettenne.
-Domani trono al lavoro.
Me lo disse con il tono fermo di chi mi diceva che i nostri giochetti erano finiti.

Da allora ci siamo visti altre volte, sempre e solo per motivi odontotecnici, mai sessuali… lei è rimasta una splendida donna, e so che se capitasse ancora di finirci a letto, non mi tirerei mai indietro…

Leave a Reply