Skip to main content

Era una calda estate di qualche anno fa, cristina mi aveva invitata a passare qualche settimana da lei sul lago di como, nella casa estiva di famiglia.
Non conoscevo modo migliore di passare il periodo caldo, aveva una villetta con piscina al riparo da occhi indiscreti e con vista sul lago. Convincermi non fu difficile.
Delle tre settimane passate li la prima la passammo a riposare nel modo più assoluto, la presenza dei suoi genitori a gestire la villa ci permetteva di occupare le giornate tra bagni e tintarelle poi i suoi rientrarono per lavoro e rimanemmo li per due settimane io, lei e il suo cuginetto di un paio d’anni più piccolo.
Quest’ultimo era in realtà stato parcheggiato li dalla zia di Cristina che vedeva la vacanza come un lasciapassare per la tranquillità.
Io e la mia amica cucinavamo e gestivamo casa tra un bagno in piscina e l’altro mentre lui passava le sue giornate nella camera assegnatole con un notebook su internet.
Non sembrava neanche particolarmente interessato alle due ventenni seminude che gli ronzavano intorno. Al punto che io e Cri cominciammo a sospettare avesse altri gusti, iniziammo a provocarlo in ogni modo per stuzzicarlo e suscitare qualche tipo di reazione.
Una mattina scese in paese ci dedicammo allo shopping, l’idea era di acquistare qualcosa di molto striminzito da mostrare in casa…
Quello stesso pomeriggio ci parcheggiammo in piscina in una posizione che fosse molto ben visibile dalla sua stanza…un’oretta dopo mi svegliai con un bisogno impellente di toilette. Guardai verso la sua finestra ma niente…non si degnava neanche di dare qualche sbirciatina,incredibile! Salii al piano superiore per andare nel bagno della mia camera quando passando davanti alla sua vidi la porta accostata. Buttai dentro la testa e capii subito perche’ sembrava disinteressato…era attrezzatissimo per spiarci in grande stile, dal suo pc partiva un filo con una webcam occultata proprio sulla finestra. Il suo schermo proiettava un immagine fissa sulle nostre sdraio in una delle quali c’era adagiato il bel culetto in tanga bianco della sua cuginetta…non mi ci volle molto a capire il perche’ della presenza di fazzolettini nei paraggi…
Ero imbarazzata e divertita allo stesso tempo volevo correre giu a raccontarlo a Cristina ma come uscii dalla stanza e socchiusi la porta come l’avevo trovata lo sentii uscire dal bagno e dicisi in un lampo che volevo divertirmi fino in fondo, gettai l’asciugamano che indossavo per coprirmi su un pouff del corridoio e gli sfilai accanto con il mio perizomino rosa…me ne guardai bene da girarmi indietro ma fui quasi certa che i suoi occhi si posarono sul mio culetto per più di qualche secondo.
Poi prima di entrare in stanza gli chiesi:
“Ma te stai sempre in camera? Non ti fai un giro in piscina?”
“No non mi piace” e boffonchiò qualcosa che nn capii
“Va bè io vado a farmi una doccia cosi poi preparo la cena”
Sapevo di aver tirato un amo grosso come una casa, solo non sapevo se avrebbe provato a spiarmi per la paura d’esser beccato.
Entrai in stanza e accostai la porta senza chiuderla, spiai verso la piscina, Cristina era ancora nel mondo dei sogni e io provai il tutto per tutto: aprii la porta del bagno e lasciandola spalancata mi infilai in doccia avendo cura di abbandonare il costume nel tragitto. Se avesse voluto gli sarebbe bastato aprire leggermente la porta della camera per intravedermi sotto l’acqua. Così fece, attraverso il vetro satinato potei distinguere il movimento della porta d’ingresso.
Finita la doccia uscii con calma dandogli il tempo di dileguarsi, fu silenzioso ma fui certa che mi aveva osservata.
Avvolta nell’accappatoio feci un giro per la stanza, alla finestra potei vedere Cri ormai parte integrante dell’arredamento di bordo piscina.
Per un attimo pensai di fare un giro nella stanza di Federico (il cuginetto) ma la cosa oltre a metterlo in imbarazzo l’avrebbe comunque messo in una condizione di vantaggio, dovevo gestire la situazione in modo che fosse lui a cercarmi.
Mi stavo eccitando in un modo incredibile e da li a poco si sarebbe fatta viva la mia amica… gettai a terra l’accappatoio, proprio vicino alla porta, come fosse un’esca e mi appoggiai nel modo piu rumoroso possibile sul letto tutta nuda, ci volle poco perchè la mia mano partì in automatico verso la mia zona piu intima.
Mi sentivo scoppiare, la mia passerina era di fuoco e quando la forzai leggermente con le dita un rivolo dei miei umori usci dalle labbra verso il letto.
Anche se in realtà ora mi interessava di più raccogliere del piacere mi resi conto di aver creato una situazione meravigliosa, io potevo vedere la porta aprirsi ma qualora di fosse messo a sbirciarmi lui avrebbe visto solo la porzione di letto più…calda!
Passarono momenti interminabili in cui ormai abbandonai la speranza di vedermi spiata, ma il solo pensiero mi stava portando verso un orgasmo fantastico quando ad un tratto vidi un movimento impercettibile della porta, tanto che dapprima pensai di essermelo sognato, poi intravidi sullo stipite far capolino la web cam che aveva ormai abbandonato le chiappette della cugina.
che bastardo! mi stava solo guardando in modo piu comodo o stava filmando ??
la tentazione di alzarmi era tanta ma il calore che sentivo provenire dal basso era di più, affondai le dita nella mia passerina fradicia e strinsi forte le gambe in un orgasmo impetuoso.
Appena ripresa non c’era ovviamente piu traccia di lui alla porta ma salì la paura che il video potesse esser messo in rete, dovevo fare qualcosa!
Se fossi riuscito a beccarlo sul fatto sarebbe stato facile farglielo cancellare, mi infilai l’accappatoio e mi precipitai in camera sua che ora aveva la porta chiusa, la spalancai di botto e per quanto potessi aspettarmi qualsiasi cosa rimasi comunque di stucco a vederlo masturbarsi con tanta foga davanti al pc che trasmetteva le immagini della sottoscritta pochi attimi prima!
Non sapeva piu che fare se nascondere l’uccello o il pc, credo che in quel momento non sapeva bene se vergongnarsi della sega o del video registrato di nascosto. Sicuramente ero riuscita nel mio intento avevo il coltello dalla parte del manico ma ora che mi ero infilata in quella situazione non sapevo bene come uscirne.
Mi avvicinai con aria di sfida, sicura di me mentre cercavo di pensare qualcosa da fare o da dire.
“che cavolo stai facendo?!”
“…” non usci nessun suono comprensibile dalla sua bocca
“mi hai filmato di nascosto! sei un bastardo!” dissi guardando lo schermo
“scusami…dai…perdonami è che..”
“cancella immediatamente il video!”
“sisi lo faccio immediatamente” e precipitandosi a cliccare tasti sul notebook fece cascare dal letto il cuscino che copriva la sua erezione
Enorme. fu l’unica cosa che mi venne in mente in quel momento, saranno stati venti centimentri di paletto e io a vent’anni un cazzo così non l’avevo mai visto, rimasi quasi male e contemporaneamente mi sentii bagnare nuovamente.
Lui probabilmente si sarebbe gettato volentieri dalla finestra in quel momento, c’era troppo imbarazzo e dovevamo uscirne, mi avvicinai e cercai di fare uscire un sorriso che non fosse da ebete per la splendida visione.
Per tanto che mi ero spinta ormai era meglio sistemare le cose, allungai la mano per raccogliere il suo membro e lui si ritrasse, lo fulminai con gli occhi, certo ora non potevo anche subire un rifiuto.
Lo presi in mano per consistenza poteva anche essere di marmo. Iniziai un lento su e giù mentre lui iniziò a rilassarsi e pochi secondi dopo un paio di getti schizzarono verso la sua maglia, era tutto sudato e rosso, non sapeva che dire e io volevo uscirne vincitrice.
Mi pulii la mano sulla sua maglia:
“Questa è meglio che te la lavo quando non la vede tua cugina, ora cancella i video e ricordati di non aprire bocca con nessuno sulla sega, potrei non voler tacere sulla raccolta di video da pervertito che tieni sul pc!”
fece cenno di si con la testa e disse solo un flebile:
“ok…”
Uscii dalla camera e mi diressi verso la piscina per svegliare Cristina, ora il dilemma era: quanto raccontarle?

Appena uscita buttai un occhiata verso la finestra di Federico…chissà se la sua telecamera puntava ancora in piscina, se conosco i maschietti come lui sono quasi certa che uno schizzetto se pur per mano di una fanciulla non basta a calmare i bollenti spiriti.
Percorsi il bordo della piscina e mi portai verso Cristina che ormai si mimetizzava con il panno ambra sul quale posava, stetti per chiamarla quando ebbi un lampo: presi il doposole rinfrescante all’aloe e iniziai a spalmarlo sulla schiena bollente.
Quasi immediatamente ebbe un sussulto poi si voltò con un mezzo sorriso:
“Mi sono bruciata?”
“Diciamo che il costume bianco ti starà meglio quando sarai più nera e meno rossa…”
“Cazzo…, ma tu? Cosa fai in accappatoio?”
“Ho fatto una doccia e mi sono un po’ persa…”
Scesi a lambire i fianchi, lei si irrigidì, continuai a scendere, avvolsi il sedere velocemente e mi portai sulla gambe.
Iniziavo a sudare, mi piaceva toccarla ma l’accappatoio addosso mi stava facendo morire.
“Perchè non lo togli?” Mi chiese intuendo la mia fatica dalla fronte imperlata
“Non ho rimesso il costume”
“Hai paura di scandalizzare quel frocetto di mio cugino?”
“Ti posso garantire che tuo cugino non è per niente frocetto…”
Si voltò di scatto:
“Scusa?” Poi guardò verso la sua finestra
“Prima passando davanti alla sua camera c’era la porta socchiusa e … ho sbirciato”
“Continua”
“Lui non c’era ma sul pc c’erano aperte tre pagine, un video porno con due ragazze e un uomo e i nostri due profili di facebook” chissa’ se mi avrebbe creduto, con questa versione sarebbe stato più facile raggiungere il mio scopo.
Si abbasso’ gli occhiali da sole che aveva appena indossato
“Scherzi?!”
“Che segaiolo di merda!” Si rimise in posizione per il massaggio
Io diedi le spalle alla finestra tanto per non accellerare troppo le cose poi aprii l’accappatoio sul davanti e ripresi a spalmare il doposole.
Percorsi per bene entrambe le coscie poi mi soffermai alla base del sedere, con movimenti circolari avvolsi completamente le piccole natiche avendo cura di lasciar la visuale libera alla finestra di Federico.
“Se non ti conoscessi penserei che ci stessi provando con me” esordì Cristina.
“Proprio perchè mi conosci sai che lo sto facendo”
“Sei la solita troietta!”
Feci volare una sonora pacca sul suo culo.
“Maledetta! Mi andrebbe una doccia insieme…ma con il pippaiolo tra le palle…”
“Si perchè ti dispiace…”
“Insomma ma ti decidi? Credevo non ti spogliassi per non farti vedere”
“Diamoli una cosa per volta, la tua doccia confina con la sua camera…”
“Ok prima l’udito poi la vista ma io non mi faccio toccare scordatelo!”
“Di questo passo prima di avvicinarsi sarà gia morto di seghe”
Si alzò ridendo e si diresse verso la villa seguita a ruota dalla sottoscritta.
Passando davanti alla camera del cuginetto bussò velocemente:
“Fedee Tutto bene li dentro?”
“Si si”
“Io e Amelia facciamo una doccia, poi si cena cerca di non perderti su internet”
“Si ok, sbuff…”
“Sei proprio una stronza! Potevi dirgli guarda che noi andiamo a toccarci sotto la doccia se vuoi puoi origliare!!”. Le sussurrai mentre entravamo nella sua camera.
“Hihihihi, secondo me è più tonto di quanto credi tu”
“Non hai idea di quanto non lo è” pensai, ma mi limitai a dire “si vabe'”
Anche se il gioco con Federico mi stava divertendo in doccia con Cri mi sentivo davvero libera di sfogarmi. I nostri giochi erano iniziati qualche anno prima, facevamo la seconda liceo e anche se la nostra notorietà tra i maschietti era alla stregua delle veline, la mora (io) e la bionda (lei), eravamo in realta’ molto ignoranti sul sesso. Molti baci con la lingua e qualche carezza al cavallo dei pantaloni del ragazzo di turno era tutto il nostro bagaglio d’esperienza. Eravamo considerate quelle fighe, quelle che la sapevano lunga e se la tiravano parecchio ma la verità è che eravamo insicure e mollarla a quello sbagliato poteva svelare il nostro grande segreto: vergini e incapaci.(beati problemi di gioventù!) Galeotto fu un sabato notte in cui si fermò da me bloccata dalla neve, ci infilammo sotto le coperte e scoprimmo i nostri corpi, il nostro piacere.
Mentre la paura di aver fatto qualcosa di sbagliato ci assillava capimmo di essere diventate più sicure tanto da ritardare la prima volta con un uomo di altri due anni.
Le volte in cui ci si fermava l’una dall’altra a dormire aumentavano sempre più fino a quando una notte Cristina scese a baciarmi tra le gambe, quell’esperienza fu incredibilmente profonda e da allora ogni volta fu meglio, proprio come in quel momento sotto la doccia.
Chiusi gli occhi mentre lei si inginocchio’ e prese a avvolgere le mi labbra gonfie con la sua bocca, li riaprii solo un’attimo e fui distratta dall’ammirare come le goccie d’acqua che scendevano dalla doccia convogliavano tra le sue natiche dopo aver percorso la sua schiena. Quel ruscello artificiale fu l’ultima visione prima dell’inevitabile orgasmo, inziai a tremare e provai a soffocare un urlo che andava liberato, ne usci un verso che sicuramente raggiunse la stanza de cuginetto. Un regalino certamente apprezzato e utile a svuotarsi ancora le palline.
Gettai la testa sotto l’acqua, che ora sembrava gelida, per riprendermi, Cristina si alzo’ e immediatamente la baciai in un momento lunghissimo, l’acqua che colava dalle nostre teste allungava e mescolava il sapore dolce della sua bocca a quello acidulo dei miei umori. La feci appoggiare al muro, la sensazione di freddo sulla schiena la fece irrigidire, con un mano le carezzai il viso mentre l’altra sapeva esattamente dove frugare scesi poi a completare l’opera come il dono da poco ricevuto, lingua e dita si alternavano tra le sue grandi labbra glabre, tutto quello che facevo era come un ciak che si ripete in eterno, quello che aspettava lei era il gran finale, cio’ che la faceva godere di più e che solo io potevo decidere quando mettere in pratica.
Questa volta non la feci attendere troppo, c’era troppa eccitazione nell’aria, con le dita allargai le sue labbra e con la bocca mi tuffai sul clitoride inziando a succhiare in modo ritmico, senti posare la sua mano sulla mia fronte, quel gesto era una specie di autodifesa per lei e un chiaro segno del suo orgasmo in arrivo per me.
Non l’abbandonai neanche un’attimo, neppure quando fece partire uno strillo degno di opera lirica. Forse il regalo migliore al cuginetto l’aveva fatto lei! Rimanemmo sotto l’acqua tiepida ancora il tempo necessario a calmarci poi ci vestimmo leggere, la mente ora tornava a Federico complice inconsapevole di uno dei migliori incontri della nostra vita. Chissa’ se lo spettacolo, se pur uditivo, era stato di suo gradimento, eravamo pronte a scendere in cucina e ad osservalo per scoprirlo…

Leave a Reply