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Lezioni di tennis – 1

By 1 Marzo 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Lezioni di Tennis – Parte I

Lezioni di Tennis – Prima giornata

E’ da tempo che mia moglie vorrebbe prendere lezioni private di tennis. Io so che ci tiene molto a migliorare il suo tennis, perchè con me perde sempre. Perciò ci ho riflettuto e, mentre ammiravo il suo corpo, bellissimo nonostante lei sia già da tempo trentenne, le ho detto: “Va bene, però ti vestirai come dico io”.

Lei è incerta: “Mah, cosa intendi, come mi dovrei vestire? Devo vestirmi da tennis…”.

“Certo, ma all’interno del reparto “abbigliamento da tennis”, come deciderò io, di volta in volta”.

“Mmh, non so: sono sicura che mi farai vestire come una puttana”.

“Ma no: e poi se ti diverti tu, voglio divertirmi anch’io. Proviamo una volta: se la soddisfazione sarà comune si continua”.

“Vabbe’, proviamo: ma non farmi vestire da troia perché se no non ci vado”

Le ho lasciato fissare la lezione da sé e prenderà lezioni da un maestro di tennis: uomo (sarà solo un caso?) Altrettanto naturalmente l’abbigliamento l’ho preparato io: scarpe, calze, un completino di cotone bianco leggerissimo (maglietta ben sopra l’ombelico e gonnellino senza tasche), perizoma.

Quando lei lo vede tira un sospiro di sollievo, perché il tanga è nascosto sotto il completino: “Pensavo peggio. Vado a prendere l’intimo e mi preparo”.

“Non ce n’è bisogno, hai tutto qua” dico, mostrando il perizoma.

“Sei il solito porco: mi vuoi mandare al tennis vestita come una troia: col tanga e senza reggiseno.”

“Questi erano i patti. Vedrai che ti divertirai, anzi che vi divertirete”.

“Porco” dice lei come saluto uscendo.

 

“Per fortuna che ho fissato la lezione alle due: non c’è nessuno che guarda” pensa. “Buongiorno signora”, “Buongiorno”. Lei pensa: ho scelto proprio bene, alto, abbronzato, bei muscoli, e anche fine. Dopo alcune brevi prove, il maestro annuncia: “C’è molto da lavorare, soprattutto sulla battuta e sul rovescio. Cominciamo con la battuta. Ecco si metta in posizione… no, no, così non va. Ecco rilassi i muscoli della schiena” e così dicendo le si mette dietro: aveva intuito l’assenza di reggiseno dalle punte dei capezzoli che alzavano la maglietta e vuole sincerarsene. “Più rilassata, senta come ha i muscoli tesi” e le appoggia una mano sulla schiena, tra maglietta e gonnellino. Invece del movimento di stupita repulsione che di solito provoca la sua mano, il maestro sente un fremito sulla pelle di mia moglie, che potrebbe anche essere un fremito di piacere , per di più, la schiena non si sottrae alla sua mano. Prende coraggio e, mentre ripete i suoi consigli per la battuta, la mano scivola sotto la maglietta. Il fremito cresce e la schiena non si muove: missione compiuta. “Aah” pensa “avevo ragione: questa viene a far lezione senza reggiseno”.

 

A casa: “Allora, come è andata?”

“Per il tennis non bene: il maestro mi ha detto che ho molto da lavorare e molte lezioni da prendere”

“Sono sicuro che non gli dispiacerebbe, al tuo maestro. Ma tu vuoi continuare?”

“Mmh, sì, penso di sì”

“A proposito il maestro com’è?”

“Bravo, imparo in fretta”

“Bene, bene. E poi?

“E poi cosa?”

“Non far l’ingenua: è bello?”

“Oh, sì: è un gran bel pezzo di ragazzo, da mangiarselo con gli occhi”

“Mi sa che non sono il solo porco in questa casa…”

 

Lezioni di tennis – Seconda giornata

 “La battuta sta migliorando, signora. Deve solo tenere la schiena leggermente flessa” e così dicendo il maestro infila ancora la mano sotto la maglietta, ma questa volta dalla schiena passa lungo tutto il fianco, fino a sfiorare con le dita il seno nudo di mia moglie, che sente un brivido lungo la schiena e un calore umido in mezzo alle gambe che il piccolo tanga fatica a trattenere.

Reso audace dall’evidente piacere di mia moglie, il maestro ne tenta un’altra. “Vede signora, quando batte deve sempre avere almeno due, se non tre, palline a portata di mano”

“Ma il mio completino non ha tasche”

“Venga che le insegno un trucco” Le rigira l’alto elastico del gonnellino, ne forma una specie di sacca e vi infila due palline, proprio sopra il culo di mia moglie. Naturalmente l’effetto è di accorciare di un bel po’ il gonnellino che ora arriva a filo delle chiappe. Mia moglie se ne accorge ma non protesta pensando “Beh, tanto non c’è nessuno che possa vedere che sono in tanga”. Intanto il maestro pensa: “Perfetto, quando ci sarà da raccogliere le palline le vedrò le mutandine”. Il momento arriva e lui si posizione strategicamente dietro mia moglie. Grande è il suo piacere quando vede per una buona metà due belle chiappette sode e abbronzate. “Mmh che delizia, ce l’ho così duro che me la inculerei qua sul campo, e non sono così convinto che si rifiuterebbe, ‘sta puttanella. Devo scoprire se ha le mutandine alte o il tanga!”.

 

A casa: “Tutto bene anche stavolta?”

“Oh, sì: ho lavorato molto, sono tutta sudata”

“Forse dovresti andarci nel tardo pomeriggio invece che alle due”

 “Considerato come mi mandi in giro preferisco che non ci sia nessuno al campo”

“Oltre il maestro…”

“Ovviamente”

“Però, deve farti lavorare molto: anche il perizoma è tutto fradicio, anche se devo dire che sembra fradicio di fica”

“Lo è, sai che mi ha quasi toccato le tette?”

“Bel porco!”

“Sì, e con una scusa mi ha pure rigirato l’elastico del gonnellino per guardarmi il culo quando mi piego”

“Si fa audace il ragazzo”

“Sissì: adesso vieni qua e leccamela che ho una gran voglia…”

 

Lezioni di tennis – Terza giornata

 “Però questo completino nuovo che mi ha comprato è proprio carino, mi dona molto anche se l’insieme mi fa sentire un po’ troia”. Si tratta di un completino leggero e aderentissimo, la maglietta rosa corta corta le scolpisce i capezzoli e i pantaloncini bianchi a vita bassa (senza tasche e di lunghezza appena sufficiente a coprire il culetto di mia moglie) sono così sottili da mettere in evidenza le stringhine posteriori del nuovo mini-perizoma che le ho accoppiato al completino.

Il maestro è indispettito: pensava di rigirare un po’ più abbondantemente del solito il gonnellino per scoprire se mia moglie portava o no un perizoma ma il nuovo abbigliamento lo ha spiazzato.

“Peccato, mi dovrò rifare in un altra maniera.” “Signora, la battuta è quasi a posto, dalla prossima lezione affronteremo il rovescio. Tenga solo un po’ più alto il braccio destro”. La mano del maestro le accarezza la schiena, si abbassa fino all’inizio del culetto, scoperto dai pantaloncini a vita bassa. “Guarda, guarda sembra proprio un mini-string: devo trovare il modo di controllare, ma per ora…” la mano risale lungo il fianco, il maestro ha l’impressione che mia moglie si volti leggermente ma di proposito verso destra, verso la sua mano, impressione che gli toglie ogni timore. La mano sale lungo il fianco, si sporge in avanti fino ad appoggiarsi sul seno nudo di mia moglie. Lei sospira e spinge il suo bel culetto all’indietro. “Che troietta” pensa il maestro, e con le dita le stringe il capezzolo. Questa volta il sospiro è più forte. “Altro che troietta: vera gran troia! Che voglia di farle vedere come ce l’ho grosso, ma meglio non esagerare”. La mano si ritira e mia moglie si risveglia dall’accesso di voglia di sesso che l’ha presa: questa volta è bagnata fino ai pantaloncini.

“Devo togliermi questo dubbio prima della fine della lezione”, pensa il maestro e dice “Signora, due palline alla battuta!” “Non ho tasche e non c’è elastico da rigirare” “Ah, devo proprio insegnarle tutti i trucchi del tennis, non me lo rimproveri poi”. Le gira intorno, infila un dito della mano destra nell’orlo dei pantaloncini (sono così bassi che di fatto glielo infila tra le chiappette) e tira verso di sè: lo spettacolo del bel culetto di mia moglie e del mini-string che glielo inquadra gli fa girare la testa. Dopo un secondo di ammirazione che a tutt’e due sembra un’ora, le infila con la sinistra una pallina tra schiena e pantaloncini. La pallina, appoggiata alle due chiappette nude di mia moglie e stretta dal tessuto elastico rimane perfettamente in posizione. “Ah, simpatico questo trucchetto: la pallina fa un bel solletichino, peccato ce ne stia una sola”. Il maestro pensa “O è un’ingenua o in breve tempo me lo faccio succhiare per bene da questa puttanella.”

 

A casa: “Sempre meglio, caro il mio porcello!”

“Vale a dire?”

“La mia battuta è perfetta ora: dalla prossima mi applico al rovescio e poi…”

“E poi?”

“E poi ti straccio 6-0, 6-0. E poi il porco, cioè il maestro-porco mi ha toccato le tette e mi ha anche strizzato un capezzolo facendomi bagnare tutta”

“Si è accorto?”

“Non credo era troppo impegnato ad infilarmi le palline sul culo”

“Eh???”

“Grazie al tuo nuovo completino strizzolino, per avere la seconda palla me la devo infilare tra il pantaloncino e le chiappe: un bel solletico”

“Interessante”

“Sì, interessante come il tuo cazzo che, scommetto, adesso è bello duro”

“Per forza, con questi discorsi”

“Allora mettimelo dentro che ho una gran voglia di cazzo”

 

Lezioni di tennis – Quarta giornata

 “Che bello il completino nuovo!”

“Ti piace? Visto che ora giochi così bene ti ho preso il modello intero, quello che usano le Williams con la finestrella sopra il seno e lo spacchetto”

“Lo provo subito”

Le sta benissimo, tuttavia essendo pensato per le Williams, anche se di taglia S, ha una finestra che scopre quasi completamente le tettine di mia moglie. Da ferma, le nasconde almeno i capezzoli ma se si muove…

“Senti, ma lo spacchetto non dovrebbe essere di fianco?”

“Sì, ma l’ho fatto modificare: con lo spacchetto dietro e molto più sexy”

“Mmh, sei il solito porco: mi vedranno le mutande”

“Intendi il tuo tanga mini-string?”

“Sì, va be’, mi vedranno il culetto, però almeno la fica me la copre”

“Vedi che sei al sicuro…”

“Sei un maiale”

 

Al campo c’è una gran folla: “Cazzarola, che succede oggi? Proprio quando ho ‘sto spacchetto che mi fa sentire il culo sempre nudo.” “Buongiorno Signora, bel completo.” “Grazie” Pensa: “Guarda questo, non mi stacca gli occhi di dosso, o meglio dalle tette; chissà quando mi giro!”. Dice “Ma come mai tutta questa gente alle due?”. “E’ cominciato il torneo annuale”. Già mentre camminano, lei vede chiaramente i molti sguardi che si appuntano sulle sue tette semiscoperte e anche come gli spettatori (in tutti i sensi) cerchino di mettere bene a fuoco i capezzoli che occhieggiano dal completino. L’imbarazzo di mia moglie cresce, ma non quanto crescerebbe se potesse vedere gli spettatori che da dietro osservano beati lo spacchetto da cui ad ogni passo spuntano alternativamente le parti centrali inferiori delle chiappette  abbronzate, sode e nude di mia moglie.

 

Quando il maestro le si mette dietro per impostarla al rovescio quasi gli viene un colpo: lo spacchetto è in posizione veramente strategica e lui pregusta già le visioni che avrà nella prossima ora. Il pubblico comincia a defluire dai campi del torneo per assieparsi attorno al loro campo.

Il maestro: “Ah, Signora e la pallina per la seconda battuta dove la mettiamo?” Mia moglie avvampa per l’imbarazzo e non sa cosa rispondere. Tenta di dire “Pensavo che oggi avremmo fatto solo il rovescio…” “Certo, vedo, vedo: un gran bel rovescio. Beh, passiamo alla posizione per il rovescio” Le mani del maestro le passano su tutto il corpo per darle la posizione giusta. Mia moglie freme e le viene la pelle d’oca. Il maestro se ne accorge e non perde tempo a metterle tutte e due le mani sulle tette seminude provocando un gran sospiro, troncato quando lei si accorge che almeno trenta persone, uomini e donne, li osservano con interesse. “Bene, il busto è a posto. Ora il bacino, così…” La sua mano si infila facilmente nello spacchetto ad accarezzare il culetto nudo di mia moglie che istintivamente lo spinge all’indietro verso la mano che arriva ad appoggiarsi sul triangolino del mini-tanga che le copre la fichetta. Per sua fortuna, il tanga non è ancora bagnato altrimenti sarebbe sprofondata dalla vergogna. Il pubblico rumoreggia e mia moglie si stacca dalla mano ma sente il maestro che bisbiglia “oggi è il tuo giorno: guarda che pubblico che hai”. Il passaggio al “tu” la lascia stupita ma si sente in suo potere. Difatti esegue scrupolosamente tutti gli esercizi che il mastro le propone anche se le reazioni degli spettatori le fanno capire che sta mostrando tette, capezzoli e culetto a tutti. La situazione però la eccita molto, si sente tutta bagnata e la voglia le cresce dentro sempre più.

 

Per fortuna la lezione finisce e mia moglie, seguita dagli sguardi interessatissimi di uomini e donne, si infila nello spogliatoio. “Che figura da puttana che ho fatto, con tutta quella gente che stava a guardarmi. Però” pensa guardandosi allo specchio “sono ancora in gran forma”. In quel momento entra il maestro “Ho visto che eri un po’ nervosa in campo, adesso ti faccio rivedere la posizione del rovescio con calma. No, no così non va. Guarda ti insegno un trucchetto: chiudi gli occhi e concentrati sull’equilibrio” Intanto lui le gira intorno e le sistema le braccia e il corpo in posizione, ben flesso sulle gamba. Un attimo di calma e mia moglie sente un forte odore, strano e familiare insieme. “Apri gli occhi” dice lui e lei si trova a pochi centimetri dalla faccia un enorme membro eretto, lungo almeno trenta centimetri e dall’incredibile diametro di sei centimetri, almeno. Lo sorpresa è tale che rimane immobile ad osservarlo con rispetto e paura di quell’enorme affare. Prima ancora che lui ordini “Inginocchiati e succhiamelo” mia moglie lo prende in bocca anche se con fatica: sulle prime riesce a prendere solo il glande, ma il piacere di riempirsi la bocca con un uccellone così grosso è tale che ben presto riesce ad inghiottirne metà. Lo lavora bene come sa, con la lingua e le labbra facendoselo scorrere dentro e fuori. E’ così eccitata che comincia a sfregarsi fichetta e clitoride. Il maestro se ne accorge: “Lo sapevo che eri un po’ puttana. Dai, godi anche tu!” La perfezione: lui incomincia a riempirle la bocca di copiosi getti di sperma bollente proprio quando lei incomincia a godere. Al terzo getto mia moglie ha già ingoiato un buon mezzo bicchiere di sperma e pensa che non ce ne sia più. Si toglie il colossale cazzo dalla bocca per ammirarlo da vicino quando, quattro, cinque, sei: altri tre generosi getti di sperma le volano sulle guance, sulle labbra, sull’intero viso. “Mmh com’è buono” dice leccandosi le labbra soddisfatta. Ma è troppo anche per lei: “Cazzo, mi sta colando sul vestito, non posso mica andare a casa macchiata di sperma!” Raccoglie lo sperma dal viso con le mani e lo lecca giudiziosamente prima di lavarsi.

 

A casa: “Sai che oggi c’era un torneo?”

“Tanta gente?”

“Un mucchio, e tutti al mio campo a guardarmi”

“Hai giocato così bene?”

“Benissimo, peccato che tutti mi guardassero le tette e, soprattutto, il culo”

“Immagino lo spettacolo, soprattutto quando ti piegavi… e lo spettatore privilegiato?”

“Chi, il maestro?”

“Sì”

“Ah, è rimasto molto colpito e soddisfatto e anche io”

“In che senso?”

“Mi ha seguito nello spogliatoio e mi ha sfoderato davanti un cazzo decisamente gigantesco: voleva obbligarmi a fargli un pompino ma prima ancora che me lo ordinasse glielo ho preso in bocca: delizioso. E che gran bevuta di sperma che mi sono fatta: pensa che al terzo schizzo l’ho tirato fuori perché ne avevo già bevuto un casino e lui mi ha sborrato in faccia fino a ricoprirmi: mi sono bevuta anche quello!”

“Sei una puttana, una gran troia”

“E’ così che ti piaccio no?”

“Sì, ma non ci vai più”

“Porco, mandi tua moglie seminuda a giocare a tennis e poi ti stupisci se mi ronzano intorno dei gran cazzi”

“Ho detto che non vai più”

“Eh, no: i patti sono patti. Tu decidi l’abbigliamento e io decido se andare o no!”

 

C O N T I N U A

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