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L’incidente (cap.4)

By 7 Settembre 2020Settembre 8th, 2020No Comments

Noemi, nel breve tragitto che collega la sala da bagno alla sua camera da letto, rimuginava sul rapporto tra i suoi genitori, a come si era ridotto. Dopo che John e lo sconosciuto italiano avevano abbandonato casa, aveva potuto osservare le loro diversissime reazioni a quanto era accaduto. Il suo timore era che il padre avesse continuato a inveire sulla povera Sofia una volta che i due fossero scomparsi all’orizzonte, ma per fortuna si era sbagliata, il padre aveva smesso di urlare e a provocare la madre. Per la verità Noemi era rimasta sorpresa del silenzio di Thomas, sorpresa e turbata; non poteva mai immaginare da parte del padre tutta questa indifferenza, non lo riteneva capace di un’insensibilità del genere. E più Thomas ignorava la moglie, più Sofia riempiva il marito di mille piccole attenzioni, preparandogli persino la sua cena preferita e interrogandolo carinamente su come si era svolto la sua giornata, se fosse stanco, ecc. ricevendo da lui solo breve risposte a monosillabi e mugugni, la meschina si era persino abbassata a levargli le scarpe e a indossargli le pantofole da casa pur di mantenere un dialogo con lui. Tutta fatica sprecata! Il marito aveva continuato a persistere nel suo stato di mutismo. – Che bastardo!!! – Pensava tra sé e sé la figlia, oramai stanca di questa situazione.

  Sola, in vestaglia, nel silenzio della notte gli pareva di sentire alcuni mugugni soffocati giungere dal salone. Non ci aveva fatto caso all’inizio, indossava ancora gli auricolari che gli erano serviti per fare la videochiamata con il suo Long John. Le aveva chiesto un video in cui lei si sarebbe masturbata per lui, lei aveva protestato, ma alla fine aveva accettato svogliatamente, ma ne era uscita una chiacchierata piacevole. Non pensava che si potesse eccitare fino a quel punto, persino a sentirsi chiamare con il nome della madre!!! Era venuta copiosamente parecchie volte, ma non se l’era sentita di inserire il dildo lungo il retto, mostrava ancora qualche reticenza in questo senso.

  I mugugni erano diventati ora più intensi, inframezzati da frasi sussurate a mezza bocca. Non riusciva a distinguerne il senso. Dalla sua posizione poteva notare un angolo del divano del salone, i rumori provenivano da lì. Dallo specchio posizionato all’ingresso poteva vedere distintamente l’immagine della madre in un succinto body color violaceo scuro a cavallo del padre, i capelli rossi sparsi sulle sue spalle, le mutande spostate mettevano in mostra uno stupendo culo a mandolino, molto sodo e armonioso per l’età di Sofia. Lei stringeva il capo del marito ricercandone la lingua, ma lo stronzo non collaborava, anzi in un moto di stizza allontanava rudemente Sofia intimandole di non cercare in futuro di baciarlo nuovamente, non la riteneva degna di queste accortezze. Sofia si sollevò da lui, il volto era implorante, rosso per l’eccitazione, incorniciato da una folta capigliatura che terminava sul suo seno in bella mostra. Noemi non aveva mai notato quanto fosse sexy sua madre, ora capiva il trasporto che John provava nei suoi confronti.

  – Non tentare più di baciarmi! Non farmelo ripetere più!!! – La voce di Thomas era perentoria. – Ora concludi il tuo lavoro in fretta, domani devo partire presto per un lungo viaggio in Lapponia, ho un gruppo di turisti che hanno prenotato una gita in quella zona. Dimostrami il tuo amore, stronza, fammi vedere come sei brava a fare i pompini, dovevi fare questo per mestiere

  Detto questo infilò il suo cazzo violentemente in gola di Sofia, che seppur motificata incominciò a succhiare e leccare avidamente, la stanza precipitò in un grande silenzio; non si sentivano che i rigurgiti di Sofia che si infilava in bocca il cazzo del marito. Pochi secondi e poi l’orgasmo di Thomas accompagnato da un urlo animalesco. Il viso di Sofia era stato colpito da un abbondante fiotto di sborra che lei si portava in bocca per assaggiarne il sapore.

– Quanto sei cagna! – Thomas le diceva queste frasi ingiuriose mentre si abbottonava i pantaloni maldestramente e si avviava verso la camera da letto lasciandola in ginocchio sul pavimento davanti a lui. – Rimetti in ordine e raggiungimi a letto presto, ma attenzione a non fare rumore, cerca di non svegliarmi che sono già parecchio incazzato.

  – Ti prego, continuiamo, ho bisogno di te, è da parecchio che non facciamo l’amore e io non ho raggiunto nemmeno un orgasmo… – non fece in tempo a continuare che fu colpita da un ceffone del marito.

  – E tu lo chiami fare l’amore, sei proprio una troia senza rimedio!!! Non sei degna di utilizzare quel termine, sei solo il mio sfogatoio, dopo tutto resti una gran pompinara, se vuoi recuperare il nostro rapporto devi continuare a fare quello che ti dico io hai capito??? E vatti a lavare la faccia, sembri proprio la zoccola che conobbi in Spagna con tutto quella sborra che ti cola dal viso.

  Noemi ascoltava raggelata queste frasi tremende che il padre stava rivolgendo alla madre, avrebbe voluto intervenire quando vide il padre dirigersi verso di lei per raggiungere la sua camera da letto. Si nascose alla ben e meglio nell’oscurità del corridoio vide il padre passargli accanto visibilmente agitato, entrare in stanza e chiudere la porta alle sue spalle. Rimase in quella posizione in silenzio qualche minuto, il tempo giusto perché Thomas si addormentasse e incominciasse a russare. In tutto questo tempo Sofia non si era mossa dal salone, era rimasta lì, seduta sul divano, intenta a piangere. Era arrabbiata con suo padre, qualsiasi cosa avesse potuto aver fatto la madre non si meritava quelle frasi. Con lei e il fratello era stata sempre di una dolcezza fantastica, li colmava di mille attenzioni, come il minimo ora doveva cercare di confortarla, di fare capire alla madre che era dalla sua parte.

  Si mosse quatta quatta verso di lei i sospiri della madre coprivano il rumore dei suoi passi giunse davanti al divano non fece in tempo a proferire verbo che la sua presenza fu avvertita dalla madre che si mosse nel tentativo di sollevare il plaid su cui era seduta per coprirsi; l’operazione non portò ai risultati sperati, cosicché Noemi potè osservare, durante quei lunghissimi secondi, la madre intenta a cercare di nascondere un enorme fallo vibrante di lattice che lei aveva infilato tutto su per la figa, il viso era di un rosso paonazzo in preda all’eccitazione, il body era slacciato e pendeva di lato mettendo in mostra il seno sinistro che la madre stava stuzzicando per raggiungere l’orgasmo. Imbarazzata, a disagio per essere stata colta in quella situazione, Sofia scoppiò in un pianto dirotto nascondendo il suo volto tra le mani, buttandosi in ginocchio davanti a lei. 

  – Ti sembrerò una vecchia puttana, scusami… non volevo ridurmi a questo punto, non voglio che tu ti vergogni di me. Non sono una malata di sesso!

  – Sta tranquilla mamma – le fece la figlia. Raccolse il plaid dal divano e le fasciò le spalle, raccogliendo il dildo della madre, tutto bagnato dagli umori della madre, spaventata dalle sue dimensioni, poi continuò asciugandogli le lacrime che solcavano le guancie della madre, aggiungendo: – Ho ascoltato, non volendo, come quello stronzo di papà ti ha trattato poco fa –

  Sofia la interruppe – Ti prego non dire queste frasi di tuo padre, è stressato dal lavoro e da tutto il resto, anch’io ho numerosissimi difetti, lo sai… – ma la figlia incurante le mise delicatamente il dito indice di fronte alle labbra perché si azzittisse, e incurante degli inviti della madre continuò:

– Papà non capisce la fortuna che ha, sei una donna bellissima, dolce e ancora oggi sei una donna tremendamente desiderabile da chiunque, non puoi farti trattare così, meriti un uomo che ti sorprenda ogni giorno, che riesca a farti emozionare, che ti faccia fremere di passione. Il sesso è una componente fondamentale della relazione di coppia, non puoi seppellirti prima del previsto, il tuo organismo richiede la sua dose quotidiana, è un suo diritto. Alzati e seguimi – Sofia ascoltò in silenzio le parole della figlia, non era mai stata tanto orgogliosa di lei. Giunsero davanti allo specchio nel salone, la luce soffusa delle abatjour era perfetta per lo scopo che Noemi si era prefissa. Con un gesto fece scivolare il plaid dalle spalle della madre che rimase così semi nuda davanti allo specchio. Sofia non fece niente per coprirsi, ma incominciò a scrutarsi con più attenzione. I capelli rosso Tiziano sparsi sulle spalle fino a coprire la parte del seno sinistro nudo, in bella mostra, tosto, nonostante la sua età. Si piacque.

  – Mamma – continuò la figlia – sono sicuro che numerosi uomini farebbero delle pazzie per te. Ho notato come il signore italiano questo pomeriggio fosse eccitato dalla tua presenza, mentre è da parecchio tempo che papà non ti guarda con quel trasporto. Meriteresti molte più attenzioni, complimenti, inviti a cena romantici e… ci siamo capiti. – Afferrò il cellulare della madre e le scattò una foto. – Quando ti sentirai depressa da un’occhiata a questa foto e ti ricorderai di quanto tu sia bella e sexy, e di quante cose meravigliose ti stia perdendo. – Poi prendendole il viso tra le mani – adesso smettila di piangere, va a riposare. Domani voglio vedere una nuova mamma in campo, più sicura di sé, che non si lascia trattare più come uno straccio da cucina, d’accordo? –

  Sofia sorrise e mosse il capo in segno di assenso. Sarebbe cambiata, per lei e per i suoi figli, ne era sicura. Dopottutto una donna felice rende felici le persone che ha al suo fianco. Ottenuta questa promessa Noemi si ritirò nella sua camera lasciandola sola. Sofia continuava a rimirarsi nella foto che la figlia le aveva scattato poco prima, si piaceva, le ricordava un poco la foto che F. aveva notato il pomeriggio e di cui avevano discusso; non sapeva come, ma la figlia in quello scatto aveva messo in evidenza la stessa luce degli occhi che traspariva in quella immagine di oramai vent’anni prima. La cosa la eccitava e la allarmava nello stesso istante. Stava per posare il cellulare sul tavolo per raggiungere il marito in camera da letto, quando una notifica di whatsapp catturò la sua attenzione. Il numero era sconosciuto, ma il messaggio era in italiano strano «Ciao!!! Tuo marito si è poi calmato quando ce ne siamo andati?». Come faceva F. ad avere il suo numero? La domanda comunque fu ben presto rimossa, era contentissima che lui la contattasse, questo le bastava. «Ciao. Sì, tranquillo si è calmato, non ha dato in escandescenze.». Lui continuò «Ti stavo pensando» e a corredo di questa confessione le inviò la foto del suo cazzone nerboruto in piena erezione. Sofia, sorpresa e agitata dalla visione ebbe un singulto e il cellulare le scivolò dalle mani precipitando a terra. Si abbassò per riprenderlo; le mani, così come l’intero corpo, le tremavano per l’eccitazione. E intanto F. aveva aggiunto «Lo vuoi??? È tuo, sarà il tuo strumento di piacere»

  Trascorsero 30 secondi di silenzio, Sofia digitò un semplice monosillabo «Sì» di risposta e fu colta da uno spossante orgasmo.

つづく (continua)

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