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Racconti Erotici Etero

L’incidente

By 15 Settembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

– Prego, accomodati.

 

Voce squillante e chiara, Sofia invita quello che fine a un’ora prima era un completo sconosciuto a entrare in casa, in un luminoso e ampio salone circondato da vetrate.

 

Indossa stranamente un camicione da uomo sopra un vestito scuro, fiorato, lungo, che presenta un ampio strappo sul fianco destro da cui, guardando con un po’ di attenzione, si può intravedere l’abbigliamento intimo che indossa, un reggiseno in pizzo grigio e il suo perizoma coordinato.

 

Fisico minuto, molto tonico, allenato da lunghe camminate nei boschi, bella abitudine acquisita nell’infanzia, trascorsa a Lugano; con il passar del tempo Sofia ha visto aumentare la dimensione del seno fino a un’abbondante terza misura, capelli lunghi rossi, occhi blu, vispi, profondi, allegri, che, a un’indagine più attenta, rivelano una personalità molto più dolce e melanconica di quella lasciata trasparire dalla solarità coinvolgente che di primo acchito travolge le persone che hanno la fortuna di incontrarla solitamente; Sofia celava, insomma, nel suo profondo qualcosa di irrisolto, sconveniente per una donna della sua posizione sociale, quella di madre e moglie modello.

 

L’occasione del loro incontro era stato l’incidente che le era accorso quasi tre ore prima, sulla strada verso il bosco, in una zona isolata poco trafficata a pochi km da casa sua. L’auto era sbandata a causa di una pozzanghera per la velocità sostenuta, ed era stata spinta con forza contro il guard-rail, nell’urto lo pneumatico anteriore destro era esploso. Per fortuna lei era rimasta illesa, ma l’auto ora mostrava un graffio molto profondo lungo la carrozzeria. Chi l’avrebbe sentito il marito al rientro!!! Era un patito di motori, dedicava loro molte più cure e tempo che ai figli e a lei stessa. Affanosamente aveva tentato inutilmente di cambiare la ruota da sola, ma la difficile posizione in cui l’auto si era sistemata dopo lo scontro e la sua estrema goffagine in questo tipo di operazioni, avevano ottenuto come unico risultato quello di strappare il vestito, per il roveto presente nella vicinanza della carreggiata, mettendo in mostra gran parte del suo fisico, molto tonico e armonioso, come abbiamo avuto già modo di dire, nonostante Sofia viaggi oramai verso la cinquantina. E che sfiga, anche il cellulare era scarico. Doveva smettere di scorrere compulsivamente i suoi numerosi account social. Malediva sé stessa per questo atteggiamento infantile, soprattutto ora che aveva necessità di contattare qualcuno che venisse ad aiutarla. Quella strada è da sempre poco frequentata, non le restava sperare in qualche gentiluomo di passaggio che le offrisse assistenza. Oddio, per la verità, due automobilisti nel frattempo si erano fermati a osservare la scena, ma non si erano comportati in maniera galante. Anzi al vederla svestita le avevano rivolto poche frasi edificanti, il secondo schiettamente le aveva domandato, prima che lei avesse avuto la possibilità di aprire bocca:

 

– Quanto vuoi per prenderlo dietro??? Mi piace il tuo culo.

 

Lei sdegnata lo aveva mandato a quel paese, anche se in fondo era orgogliosa delle attenzioni che aveva sollevato. Forse, dopo tutto, il suo fascino non era del tutto scomparso; nonostante il poco interesse riservatole dal marito le faceva pensare il contrario; questa mancanza di attenzioni la amareggiava molto.

 

Sofia si era spinta verso quella zona per scattare qualche foto da postare poi sul suo canale Instacav, era molto orgogliosa del suo profilo, aveva sempre avuto velleità artistiche. Ma ora questo capriccio da fotografa amatoriale la aveva cacciata in questa brutta situazione. Fa buio tardi nelle estati scandinave, per fortuna, ma ora tutta questa attesa la stava innervosendo; e se non fosse passato più nessuno??? Come sarebbe ritornata a casa??? Quando pareva giunta al massimo dello sconforto le si fece incontro F.. Proveniva dal bosco, indossava una camicia di flanella a quadrettoni su un paio di jeans, fisico atletico, all’apparenza taciturno. Aveva cercato di intavolare una discussione con lei prima in un pessimo svedese, poi in un fluente italiano, si sciolse un poco quando si accorse che Sofia parlava correttamente la sua lingua. Il fatto che lui si trovasse lì in quel momento era stato per lei un autentico colpo di culo. Cosa ci faceva un italiano in mezzo alla tundra scandinava??? Cambiò la ruota dell’auto, fece rientrare in parte il paraurti che si era ammaccato nello scontro in men che non si dica nonostante lo squarcio del vestito di Sofia rappresentasse per lui una piacevole distrazione, trovava sexy il suo abbigliamento intimo; Sofia era al suo fianco, accoccolata per terra, dalla sua posizione poteva intravedere le spalle e il suo sedere, glielo stava facendo diventare duro. F. adorava le donne mature, le aveva sempre trovate più interessanti delle sue coetanee. Capì dall’imbarazzo dello sguardo di lei che aveva notato (e come non avrebe potuto, F. era proprio un ragazzo molto dotato) il rigonfiamento in mezzo ai pantaloni e pensò di aver forse esagerato con tutte quelle occhiate che le aveva lanciato; per evitare ogni tentazione di un possibile sguardo furtivo su di lei si sfilò la camicia e gliela fece indossare, rimanendo così in canotta bianca aderente, operazione che metteva in vista il suo bel fisico asciutto. Salirono in macchina, F. si offrì di guidare, lei accettò la proposta e si misero sulla via del ritorno.

 

Nel breve percorso tra il luogo dell’incidente e casa sua Sofia vomitò sul compagno di viaggio tutta sulla sua vita; gli parlò del lavoro, dei figli, Noemi e Oliver, della sua origine italiana, dei suoi primi anni di vita spesi tra Lugano e Blanes (in Catalogna) e, soprattutto, delle divertenti estati in Catalogna, dove verso la fine degli anni’90, aveva incontrato Thomas. Aveva subito deciso, in un impeto di entusiasmo, di accettare la proposta di matrimonio per trascorrere il resto della vita con lui, nel paese natale di lui, la Svezia, a Landskrona, nello stato famoso in tutto il mondo per essere considerato l’avanguardia dell’emancipazione femminile. Per la verità, ma non l’avrebbe mai confidato a nessuno, questo era stato il principale motivo che l’aveva spinta a accettare quella proposta, che a tutti in famiglia era stata ritenuta molto precipitosa e, specialmente, inaspettata.

 

Già perché i genitori di Sofia disperavano che la figlia mettesse la testa a posto, entrambe le vacche svizzere (così lei e la sorella Irene venivano chiamate dai loro conoscenti) si erano fatte la nomea di ragazze facili, il soprannome stava lì a testimoniarlo. Sofia in particolar modo era diventata famosa per la maestria dei suoi pompini; arrivavano dagli stabilimenti di tutta Blanes per questo servizio. Una volta di ritorno a una corsa sul bagnasciuga all’alba stranamente vuoto per il periodo, incontrò il venditore ambulante di colore che il giorno prima le aveva regalato un bel paio di occhiali da sole, e si fermò a ringraziarlo volentieri a colpi di lingua, non aveva mai assaggiato un cazzo di cioccolato di quelle proporzioni prima di allora, le piacque così tanto che a intervallo regolare cercava ragazzi di colore per farsi sbattere per bene. Questo particolare ricordo ritornava molto spesso alla sua mente, facendola fremere di piacere.

 

Poi l’incontro con Thomas, e la decisione di fare coppia fissa con lui. A dire il vero, Sofia prima di Thomas, assaggiò tutti i cazzi della numerosa compagnia dei suoi amici svedesi, che avevano deciso di trascorrere le vacanze in Spagna. Anzi in una serata particolarmente esagerata Sofia e la sorella in un’orgia pazzesca si divertirono a trombare con tutta la compagnia del futuro marito Thomas, non disdegnando di farsi penetrare l’orifizio anale… la sorella impazziva per questa pratica!!! Anche Sofia amava farsi rompere lo sfintere ma aveva il terrore di farsi scopare da i ragazzi particolarmente dotati, la paura per il possibile esagerato dolore la bloccava.

 

Tutto questo complesso di avvenimenti contribuì a instillare indiscutibili dubbi sulla scelta di Sofia. Poteva lei dopo una condotta così dissoluta diventare una brava moglie? E poi il trasferimento in Svezia, nell’immaginario collettivo la terra del sesso libero; come sarebbe riuscita a resistere a tutte quelle tentazioni? E perché poi resistere, la Svezia poteva rappresentare ai suoi occhi la terra promessa.

 

Per il percorso di studi intrapresi, Sofia non ebbe difficoltà a trovare lavoro, parlava fluentemente quattro lingue; sì, la ragazza ci sapeva proprio fare con le lingue, in ogni senso. Divenne insegnante di spagnolo in una scuola elementare di Helsinborg, un paese vicino a quello in cui si era stabilita e ben presto fu madre del piccolo Oliver.

 

Ma tutti questi cambiamenti non le fecero mutare il suo stile di vita, aiutata dal fatto che il marito fosse spesso fuori casa per lavoro (autista di autobus). Furono anni di gran divertimento, non c’era nella sua scuola un collega che non aveva avuto rapporti sessuali con lei, qualsiasi mansione svolgessero, dalla più umile a quella più prestigiosa, a qualsiasi razza, lingua, religione e opinione politica appartenessero, in questo senso era davvero democratica, ma certo preferiva uomini, che ci sapevano fare con la nerchia, che si impegnavano a fondo per farle raggiungere l’estasi; e anche lei non si risparmiava nell’atto, alla fine pretendeva di bere ogni goccia di sperma che i numerosi amanti occasionali distillavano per lei, si gettava sui loro cazzi con una voracità che nessuno poteva sospettare.

 

Questa fu la sua vita fino al capodanno fatidico che ci introduceva nel nuovo millennio. Il marito era fuori per lavoro, Sofia lasciò il piccolo Oliver a casa della suocera e partecipò a un veglione presso un locale non molto distante da casa, nei pressi del Castelletto. Qui, in combutta con Liselot, troia di tutto rispetto di qualche anno più grande, rimorchiò sei giovani universitari, tutti ben dotati. Avevano provveduto a tastarli per bene in quei lunghi balli scatenati, volevano per quella serata sei poderosi stalloni per concludere l’anno in bellezza.

 

E così fu! I sei ragazzi scoparono le due donne per tutta la serata, e dopo che verso le tre Liselot riprese la via di casa, continuarono tutti insieme a sollazzarsi con la sola Sofia; lei dal canto suo si esaltò di questo piacevole imprevisto, non poteva, non voleva fermarsi, la visione di quelle mazze dure per lei la eccitava all’inverosimile, era proprio onorata di quegli attestati di stima, quei ragazzi difficilmente avrebbero incontrato in futuro una troia di questo livello nella loro vita. La sfondarono per bene, Sofia mugolò come un’ossessa per tutta la notte, prendeva i cazzi due alla volta, culo e figa furono riempiti da quegli enormi pezzi di carne, sperava in cuor suo che quella serata non terminasse mai, e alla fine spossata dall’ennesimo orgasmo svenne mentre i sei la inondarono con l’ultimo bagno di sperma su tutto il corpo, abbandonandola in quello stato sul tappeto del soggiorno di casa lo stesso dove adesso Sofia stava per rientrare con F. al suo fianco. Era stato un magnifico capodanno per quei ragazzi grazie a lei.

 

Fu in questo stato che la trovò il marito, rientrato in fretta con un giorno di anticipo per farle una sorpresa. Non sospettava minimamente che Sofia avesse trovato il modo di divertirsi in sua assenza, ma quello che vide lo mando in bestia. Aspettò accanto a lei, livido di rabbia, che si svegliasse per ottenere chiarimenti, su eventi però che erano di per sé chiari. Si spaventò alquanto che la moglie non rinvenisse, tanto da far intervenire, non senza imbarazzo, il pronto intervento. Sofia fu ricoverata per qualche giorno, e dopo aver ricevuto le cure sufficienti a farla ristabilire fece ritorno a casa. Mai nessuno parlò più di quell’evento, ma qualcosa si era rotto nel rapporto con il marito, certi silenzi, certe atteggiamenti di Thomas facevano pensare che lei non godesse più della sua fiducia.

 

Anche lei, a sua volta, incominciò a comportarsi diversamente nei confronti del marito. Ogni suo gesto era un’evidente richiesta di perdono, cercava di recuperare quel credito perduto a qualsiasi costo; tutto mirava a evitare il suo biasimo, il suo rimprovero. Nonostanto ciò sentiva comunque di non esser riuscita a recuperare il loro rapporto, tutto ai suoi occhi era irrimediabilmente compromesso; comprendeva chiaramente dove era giunta per colpa della sua condotta, tutto ciò alla lunga aveva reso il loro rapporto frustante.

 

Dopo tutto era ritenuta da tutti una donna fascinosa, ovunque si recasse riceveva numerosi apprezzamenti, a cui lei dignitosamente cercava di sottrarsi; ma perché il marito non le usava più quelle galanterie!!! Ne riceveva anche sui social, ma, frutto anche dell’anonimato dei vari profili falsi che abbondano in rete, di tutt’altro tenore. Già perché parecchie volte aveva dovuto bloccare numerosi account fake di facebook che cercavano di mettersi in contatto con lei: alcune sue vecchie conoscenze che la pressavano di reincontrarsi, anche solo per una chiavata in onore dei vecchi tempi, altri invece più audaci e icastici, le facevano pervenire via mail immagini di cazzi, prive di didascalie. Ed ogni volta che si verificano questi eventi erano litigi con Thomas. E sì, perché lo stronzo aveva preteso di avere i dati di accesso ai vari profili social di Sofia. Sospettava di eventuali nuovi tradimenti e ogni nuova notifica ne era per lui indizio. La vita era diventata per lei impossibile in casa, solo le gioie dei figli e l’hobby della fotografia, riuscivano a sviare l’attenzione da questo menage familiare malandato, anche se nessuno, perfino tra le sue amiche più care, sospettava di ciò. Sofia, nonostante una  freddezza nel rapporto coniugale che oramai perdurava da tempo, manteneva una dignità che le faceva onore in presenza del marito nelle numerose serate e feste a cui continuavano a partecipare sempre in coppia, la sua solarità nei rapporti umani, segno distintivo del suo carattere, a prima vista era rimasta immutata, pur se un leggero segno di tristezza, avvertibile appena, aveva preso posto nel suo sguardo, rendendolo più dolce e nel contempo più bello.

 

Comunque Sofia avrebbe sacrificato la sua felicità, anche se gioco forza, per il bene della famiglia, se non fosse stato per la colossale voglia di cazzo che sentiva montare dentro di lei, era una pentola a pressione pronta a scoppiare oramai, non ci sarebbe voluto molto, negli ultimi non pensava ad altro; già perché il raro sesso coniugale non bastava più a colmare quel vuoto. Era giunta al punto che era sufficiente solo il ricordo delle notti di sesso estremo dei suoi anni giovanili per fremere tutta di piacere, rendendo la sua fica un lago di umori. A nulla era servito in quegli anni di magri bottini masturbarsi con innumerevoli dildo, anche di dimensioni spropositate, che aveva provveduto ad acquistare nel tempo; le mancava tutto quello che rendeva il sesso un gioco piacevole, gli approcci, i corteggiamenti, le allusioni sessuali, il contatto con il corpo di un uomo, amava queste sensazioni.

 

Sofia in ogni caso in quel lungo monologo in auto sulla sua vita, aveva omesso questi aspetti, particolarmente penosi per lei. F. dal canto suo non era stato scocciato da questo lungo soliloquio, anche se durante il tragitto non aveva che annuito più volte a sottolineare i risvolti della storia più interessanti. Era sempre stato un tipo taciturno, ma era contento di aver incontrato una donna che parlasse la sua lingua; non era solito esternare le sue emozioni, ma era in Svezia da più di un mese e non aveva avuto ancora modo di scambiare qualche parola con qualcuno, le occasioni per farlo erano state davvero rarissime, ora sentiva l’esigenza di intrattenere un rapporto umano con qualcuno di piacevole, e Sofia se ben stuzzicata poteva rappresentare questo gradevole diversivo alla routine quotidiana. Intuiva chiaramente, a dispetto dell’aura di moglie fedele e devota che lei si sforzava di mostrare, la tensione sessuale che il suo corpo emanava, c’era del fuoco che ardeva sotto quella cenere, non restava che attizzarlo affinché lei tirasse fuori quella passione sopita, e lui ci sarebbe riuscito; questo sarebbe stato il suo compito ora.

 

 

 

つづく (continua)

 

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