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L’intreccio – Capitolo 3 – Il Club Privee

By 18 Settembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Casa sua non era molto lontana dalla mia. Ad un semaforo le indicai quasi per gioco le insegne di un Club Privee. “Lo conosco, ci sono già stata con un mio amico”. Immaginate lo stupore dei miei occhi a quelle parole. La situazione stava diventando sempre più intrigante. “E dimmi Sofia, raccontami” “Non Filippo questa sera si fa tardi. Te lo racconterò la prossima volta.” La riaccompagnai a casa. Scesi dall’auto e appoggiato al cofano della mia macchina l’attirai a me. La baciai appassionatamente con un bacio passionale. “Ci sentiamo domani se ti va” le dissi. “Certamente, Filippo ti chiamo io. Ah! Grazie della magnifica serata sei stato meraviglioso” Le sorrisi compiaciuto e la congedai. La guardai mentre entrava nel portone di casa era la stessa scena di 6 anni prima, come un Deja Vù. L’unica differenza era che questa volta l’avevo avuta. Nel tragitto verso casa riflettevo sulla serata e sulle sue parole suscitando in me una forte curiosità. Arrivai a casa mi feci una doccia andai a letto ancora sfatto e mi addormentai quasi sicuramente con un sorriso ebete e soddisfatto.

Mi svegliai il mattino seguente con lo stesso sorriso ebete della notte precedente. I ricordi della serata erano ancora indelebili nella mia mente. Armeggiai con il cellulare e inviai un WhatsApp a Sofia.

Filippo: Buongiorno Sofia tutto bene? Hai dormito bene?

Sofia: Buongiorno Filippo. Sì tutto ok. Non ti posso chiamare ho Greta in casa che mi sta lasciando la bambina. Ti chiamo io più tardi. Ah, sei un grande amante era da tempo che non godevo così intensamente come ieri sera.

Ullallà, pensai…. Ma non mi aveva detto che era l’amante di un uomo sposato? E come la scopava questo qui? Poco male pensai. Mi vestii, accesi il pc per controllare gli appuntamenti presi la macchina e mi recai al primo. Sgomberai la mia mente dalla piacevole serata appena trascorsa, d’altro canto la concentrazione sul lavoro era importante.

La mattinata trascorse fra un appuntamento e l’altro e per dire la verità ogni tanto guardavo lo smartphone per vedere se fossero arrivati WhatsApp da Sofia.

Mentre avevo il cellulare in mano mi arrivò una chiamata di un cliente. Risolsi l’esigenza dello stesso e stavo per riporre l’apparato in tasca quando mi arrivò il WhatsApp di Sofia:

Sofia: Non prendere impegni questa sera e vieni a cena da me

Filippo: Veramente dovevo uscire con Gabriele ma disdico immediatamente.

Sofia: Ok vieni per le 20:00

Filippo: Ok

Il pomeriggio proseguì normalmente con la mia attività. Mi recai in un negozio di vini e acquistai un paio di bottiglie di vino pregiato Un bianco e un rosso. Non si va mai a mani vuote a cena di una persona pensai. Avvisai Gabriele dell’impossibilità di vederci perché mi volevo vedere con Sofia. Gabriele tra il serio e il faceto mi disse: “Mi stai prendendo per il culo? E da quando ti rivedi con Sofia?” Gli raccontai sommariamente le ultime novità. “OK. Filippo scopatela fino a farle male, mi raccomando” Mi congedai da lui con una risata e un “ok tranquillo…. Ciao”. Ritornai a casa per le 18:00 e andai spedito sotto la doccia: Mi preparai con la solita cura e scelsi di vestirmi molto casual: Una semplice polo e un paio di jeans. Ormai il ghiaccio era rotto e non era certo l’occasione per mettermi in ghingheri. Mi guardai allo specchio prima di uscire e pensai fra me e me…. Beh, Filippo la tua porca figura la fai sempre.

Presi le due bottiglie e uscì di casa. Salii in auto e andai da Sofia passando nuovamente a fianco del Club Privee della notte prima.

In quel momento mi riaffioravano in mente le sue parole della notte precedente: “Lo conosco, ci sono già stata con un mio amico”: Mi ero ripromesso di farmi raccontare l’episodio.

Giunto sotto casa sua, trovai parcheggio. Presi le due bottiglie e suonai al campanello. “terzo piano Filippo” mi disse al citofono. Presi l’ascensore e suonai nuovamente alla porta di casa. Lei aprì la porta e vidi un’immagine celestiale. Indossava un abitino nero molto corto, i capelli erano sciolti e le cadevano sulle spalle arrivandole a metà schiena, aveva un paio di scarpe nere con tacchi veramente vertiginosi. “Wow” le dissi “Sei uno splendore” Ma pensai di essere un pirla essendomi vestito casual. Se ne accorse e mi disse: “grazie sei gentilissimo come sempre. Non ti preoccupare di niente tanto questa sera staremo a casa”. Mi tranquillizzai, le porsi le due bottiglie. “Il bianco lo metto in frigo e lo beviamo dopo ho giusto preparato del pesce e questo Gavi dei Gavi si sposa bene con quello che ho preparato” mi disse. “Brava sei un’intenditrice” replicai. Mi fece conoscere la casa e ci accomodammo in uno splendido divano a penisola. Preparò un paio di spritz come aperitivo. Ero tranquillo e sereno la serata si preannunciava interessante. “Dai adesso ceniamo” mi disse. La cena si svolse tranquilla, Continuammo a parlare dei più svariati argomenti mentre cenavamo, Sofia spiluccava senza mai finire quello che aveva nel piatto, si vedeva che lo faceva per mantenere la sua linea perfetta. Finita la cena restammo seduti a parlare ancora per un po’. Mi fece accomodare nuovamente sul divano e mi disse “Vado a preparare il caffè”. Li sorseggiammo e mentre eravamo intenti a parlare le dissi “Sofia, sai sono curioso raccontami del Club Privee”. “ah ma sei veramente incredibile” mi rispose sorridendo “mettiti comodo che ti racconto”. Ed iniziò a raccontare: “Era la prima volta che io e Andrea, il mio amante, andavamo in un club privee. La voglia di provare nuove emozioni nella sfera sessuale era superiore alla vergogna di essere vista o toccata da altre persone. Era molto tempo che ne parlavamo e alla fine dopo tanti tentennamenti, si era deciso di entrare in quel locale famoso per gli scambi di coppia. Aperti nel sesso, ci eravamo accorti che guardando altre coppie fare sesso, (tramite cassette amatoriali) facevamo l’amore con più passione e libertà. Una coppia di nostri amici, una volta ci aveva raccontato di alcune loro esperienze con scambi di coppia e avevano detto che solo provando, si poteva capire quanto questo fosse bello. La nostra curiosità era cresciuta ancora di più, le nostre domande erano rivolte a capire come si conosceva un eventuale partner e, quando ci dissero che la scelta era libera, decidemmo di provare. Ed eccoci lì all’entrata, davanti alla porta una persona sulla cinquantina capisce al volo le nostre paure e gentilmente ci spiega come dobbiamo comportarci e come dobbiamo fare. Siamo mano nella mano mentre ascoltiamo. Quando ci dice che dobbiamo dividerci, perlomeno all’inizio, in modo che possiamo vedere e capire, rimango perplessa; guardo Andrea, lui alza le spalle e allora accettiamo di dividerci. Il signore alla porta che sarà il mio accompagnatore, ci spiega che durante la visita potrebbe anche accadere di essere fermati e toccati o addirittura scopati. Le mie perplessità crescono, ma mi accorgo che cresce anche il bagnato sotto il mio piccolo perizoma che ho messo per l’occasione. Già, perché mi ero vestita per essere scopata e quindi non c’è niente di strano se poi mi fosse capitato. Autoreggenti sotto una gonna lunga che ha due spacchi laterali che arrivano all’inguine e che a ogni movimento di gamba, lascia intravedere il tutto. Sopra una camicetta bianca, trasparente, lascia intravedere i miei capezzoli già erti su un seno di terza abbondante. Guardandomi allo specchio, prima di uscire di casa, ho pensato che se fossi un uomo vorrei scoparmi e quindi sono una piacevole visione. Saluto Andrea con la promessa fatua di rivederlo in breve tempo e mi avvio nel mio labirinto del sesso; un tunnel illuminato con luci rosse soffuse, mi porta a una porta dove si sentono chiaramente dei gemiti di donna, mi viene aperta la porta e intravedo una ragazza che è scopata su un tavolo da un bel ragazzo e un altro che col cazzo in mano le sta sborrando sui seni. Sento subito una fitta che ben conosco tra le gambe, il mio accompagnatore mi mette una mano sul seno e comincia a palparlo, chissà perché avevo pensato che lui non potesse toccarmi. Guardo estasiato il membro del ragazzo che entra e esce da quella ragazza e vedo che anche i ragazzi mi guardano interessati: il mio accompagnatore si sta divertendo col mio sedere, lo sta toccando e controlla la resistenza, io mi lascio fare aspettando di vedere cosa c è più avanti, lui chiude la porta scambiando un cenno con i ragazzi e mi porta ad un’altra porta dove aprendola, vedo un ragazzo che sta scopando una ragazza piegata a carponi ,non capisco come la stia scopando ,c è poca luce, poi, mettendo a fuoco l’immagine vedo che la ragazza ha un cazzo in bocca e sta facendo un bocchino a uno steso sul divano e concentrandomi vedo che il sesso che ha in bocca è veramente notevole. Mi cresce la voglia e nello stesso tempo la paura si allontana, vedo una terza persona che stava guardando e si stava accarezzando il membro; avvicinarsi mi guarda, scambia un’occhiata con il mio accompagnatore e poi mi mette il cazzo in mano e mi fa capire che devo farlo venire mentre guardiamo la scena. Comincio a muovermi su quel membro duro e di dimensioni normali, senza mai togliere lo sguardo dalla ragazza scopata a carponi. Sento un leggero rantolo e poi, sento il liquido vischioso imbrattarmi la mano e colarmi piano; ‘Leccalo e pulisci’ e io alzando la mano, lo lecco e mi pulisco, poi, sento una spinta sulle mie spalle e capisco che devo piegarmi e leccargli anche l’uccello. Mi piego e prendendolo in bocca, comincio a succhiarlo proprio mentre capisco che la ragazza sta godendo e in quel momento la mano che si intrufola sotto i miei slip, sente i miei primi umori legati al mio primo godimento. Ho completamente dimenticato Andrea, penso solo a guardare e godere di quello che vedo. Vengo fatta rialzare e ricominciamo il nostro percorso; arriviamo in una stanza dove ci sono minimo quattro coppie che stanno scopando, la situazione farsesca e altamente erotica: vengo spinta dentro e subito vengo avvinghiata da qualcuno, sento mani e baci dappertutto, mi sento aprire le gambe e presto sento il calore inconfondibile di un cazzo che mi entra dentro; sono ancora in piedi e col culo appoggiata a un divano, chi mi sta scopando, ci sa fare alla grande, le mani che mi toccano sono un piacevole riempimento al mio secondo orgasmo. Non riesco a capire chi sia quello che mi scopa e anche questo mi eccita molto, essere presa da uno sconosciuto, è sempre stato un mio desiderio; sento che qualcuno mi sposta e mi fa girar, in quel movimento perdo il cazzo dello sconosciuto, però, appena girata, vengo subito riempita da un altro e questo è anche grosso tanto è vero che mi sfugge un gemito all’intrusione. Adesso mi trovo con le braccia appoggiate a un tavolo e mostro la schiena a tutti: un ragazzo passa sotto di me e mettendosi a sedere sul tavolo, mi invita a chinarmi un poco per prenderglielo in bocca, ovviamente io eseguo e mi abbasso, apro la bocca e lo ingoio con passione; comincio a spompinarlo mentre sento le spinte aumentare dentro di me e poi sento un caldo liquido riempirmi e farmi venire ancora una volta. Comincio a perdermi in quella stanza, la mia testa è spinta avanti e indietro da delle mani decise e subito sento un altro cazzo entrarmi nella figa e cominciare a scoparmi con un ritmo forsennato, vengo talmente sbattuta che ben presto anche quello che ho in bocca emette il suo piacere riempiendomi. Sento i sospiri e i gemiti di altre donne e sento nuove mani toccarmi e accarezzarmi e poi sento qualcuno che comincia a farsi strada nel mio culo. Vorrei dirgli da fare piano, ma la mia bocca è di nuovo riempita e così vengo sodomizzata senza potere dire come vorrei farlo. Sento uno dire che sono ancora bella stretta e che capita poche volte di trovare un pertugio così aderente e nello stesso tempo un sedere così ben fatto; sento uno che mi fa piegare le gambe e mi fa impalare su un uccello bello duro, quello dietro adesso lo sento ancora di più, la doppia penetrazione non l’avevo mai fatta e devo dire che all’inizio mi fa male, poi, tra le mani, i cazzi e le grida di altri, mi lascio andare e ho un orgasmo multiplo come non credevo possibile. Vengo ancora una volta riempita di sperma da tutte le parti e poi, spossata mi abbandono per terra, giusto in tempo per sentire la lingua di una ragazza che comincia a leccarmi e a succhiare lo sperma che mi esce. Sono distrutta dai miei orgasmi e da tutte quelle penetrazioni e comincio a sperare che ben presto finisca, invece ancora per un ora vengo scopata e sodomizzata da altri tre uomini. Alla fine, sono tutto un bruciore, ho goduto talmente tanto che non capisco più niente, sono completamente nuda e non me ne sono neanche accorta: qualcuno mi aiuta a rivestirmi e poi, vedo il mio accompagnatore, il quale, mi riporta all’entrata dove ritrovo Andrea. che mi sta aspettando; mi cinge le spalle e mi sussurra “sei stata grande” Gli chiedo di dirmi cosa ha fatto e lui guardandomi negli occhi, mi dice; ‘Ho ammirato la mia donna dare piacere a uomini e donne indistintamente e mi sono fatto fare un pompino da una ragazza mentre ti guardavo venire” Mi rendo conto che la festa era per me, e ringrazio il cielo di avere un’ amante così aperto e poi, ridendo dentro, mi viene da pensare che anch’ io sono molto aperta”.

Fu un racconto interessante che ascoltai senza neanche profferir parola. La mia eccitazione salì e Sofia se ne accorse e mi disse: “basta parlare. Aspettami qui” è andò in bagno “Sei ancora qui vero? Volevo accertarmi che non fossi scappato.”; – “Tranquilla sono qui che ti aspetto.”; – “Porta pazienza non ci metterò molto, però voglio farmi proprio bella per te.”; – “Tu sei sempre bella.” – mi mandò un bacio e mi invitò ad aspettarla in camera. Non so quanto tempo impiegò a prepararsi ma sembrò un’eternità, mi ero seduto sul letto ad aspettarla. Finalmente la porta si aprì e comparve Sofia come una Dea dell’Olimpo, sfilava come in passerella con aria orgogliosa e sensuale; indossava una micro vestaglia rosa trasparentissima legata in vita, un reggiseno di pizzo nero che alzava i suoi seni facendoli sembrare ancora più grossi, un perizoma nero in coordinato, reggicalze nere ed autoreggenti dello stesso colore a rete piuttosto larga e con il bordo di pizzo, un paio di scarpe nere con un tacco finissimo, non erano quelle che indossava prima, sembravano nuove di pacca, i capelli raccolti nella tanto sensuale coda di cavallo alta, il viso poco truccato come suo solito, un rossetto rosso acceso evidenziava le sue labbra carnose, mi alzai e dissi con gli occhi spalancati: – “Mamma mia Sofia sei uno spettacolo.” – rise, si avvicinò dolcemente, mi mise una mano sul petto spingendomi sul letto con decisione, si mise seduta sulle mie ginocchia mettendo le gambe lateralmente, mi baciò dolcemente, poi disse: – “Allora ti piace quello che vedi?; – “Cazzo se mi piace, però alzati nuovamente e sfila per me, voglio vederti meglio e fotografarti nella mia mente.” – senza dire niente si alzò e fece una giravolta su se stessa facendo sporgere il suo meraviglioso culo, poi camminò verso l’altra stanza, tornò verso di me slacciandosi la vestaglia, mostrando il suo fisico perfetto, adoravo la sua pancia definita, si intravvedevano i muscoli degli addominali ed i suoi fianchi erano strettissimi, mi sembrava ancora incredibile aver fatto colpo su una donna così, me la volevo godere con gli occhi ancora per un po’ prima di scoparla come non ci fosse un domani, le chiesi con tono deciso: – “Girati con il culo verso di me!” – lo fece con un sorriso beffardo girandosi e facendo nuovamente sporgere per bene le sue strepitose chiappe: – “Così va bene?”, – “Piegati in avanti e mostrami per bene il culo!” – obbediva volentieri, sembrava gradire il giochino, si mise con le gambe unite e piegò il busto in avanti, si vedeva che era allenata perché arrivò quasi a toccare la testa a terra tenendo le gambe tese, nonostante i tacchi altissimi, il suo culo si mostrava in tutta la sua magnificenza con il filo del perizoma che non riusciva a nascondere il suo buco del culo, tra poco il mio cazzo si sarebbe infilato la dentro, volevo assolutamente scoparglielo ma volevo prima giocare con lei; – “Allargati le chiappe con le mani e fammi vedere come si aprono i tuoi buchetti.” – sembrava divertita, lo fece immediatamente, per farmeli vedere meglio spostò leggermente il perizoma di lato, si vedeva la sua figa luccicare sotto la luce del lampadario, era già bagnata senza neanche sfiorarla, il suo buco del culo si dilatò parecchio mostrandosi rosa, perfetto e pronto ad essere penetrato, infine si passò l’indice dalla figa al culo, lasciando una strisciata di umori caldi, si mise il dito in bocca succhiandolo e girandosi verso di me con aria eccitata. Rimase così senza dire nulla per alcuni secondi senza più girarsi, a quel punto dissi: – “Non ti ho detto di togliere le mani! – “Scusa.” – rispose con un tono da bambina sgridata dal padre e si apri nuovamente le chiappe con le mani. Mi avvicinai inginocchiandomi davanti a quei buchetti irresistibili, passai la lingua partendo dal clitoride ed arrivando al buco del culo, era bagnatissima e colava come una fontana, dimostrando di essere eccitata all’inverosimile nonostante fosse abituata a queste esperienze, pensavo fosse più fredda invece sembrava proprio carica come una molla. Tirò un profondo respiro seguito da un lungo sospiro: “Ohhhhhh!!!” – ripassai nuovamente la lingua un paio di volte e poi dissi: “Vieni!” – la presi per mano, mi sedetti sul letto e la invitai a sedersi sulle mie ginocchia, però mettendosi con le tette davanti alla mia faccia, le tolsi la vestaglia facendola cadere a terra, ci baciammo appassionatamente. Le sfilai il reggiseno e lo buttai via, poi cominciai a leccarle i capezzoli, ansimava e si strusciava sul mio cazzo duro, leccai per bene le tette, erano sode e belle grosse, le potevo vedere per bene. Era una serata splendida a differenza delle previsioni, la luce della luna piena filtrava dalle finestre nonostante le tende fossero chiuse, le persiane erano aperte e si vedeva bene all’interno della stanza. La feci alzare, mi alzai anch’io e dissi: – “Spogliami.” – mi sfilò la polo lentamente guardandomi come intimorita, sembrava docile ed ubbidiente come un cagnolino. Decisi quindi di provare ad essere io a prendere in mano i giochi e non a subirla, la guardavo mentre mi sfilava la polo con aria di superiorità, abbassò gli occhi e mi accarezzò il petto, la presi per la coda di cavallo tirandole su la testa costringendola a guardarmi negli occhi e chiesi: – “Allora ti piace quello che vedi?; – “Da impazzire!” – lo disse con un tono di voce davvero coinvolgente, non so spiegarmi descrivendo quanto mi fosse piaciuta quella frase e la maniera in cui la disse, posso solo descrivere quello che il mio stomaco mi fece provare, lo sentii contorcersi, un misto di timore nello sbagliare approccio seguito da un rilassamento ed un senso di strano piacere. Cominciò a slacciare la cintura dei pantaloni, li sbottonò lasciandoli cadere a terra, li sfilò e si rialzò a baciarmi. Sentivo le sue tette nude contro il mio petto ed il cazzo quasi mi scoppiava, la presi nuovamente per la coda e la costrinsi ad inginocchiarsi, poi le accompagnai la testa contro di me, cominciò a baciare l’asta da sopra i boxer, la diressi facendola ulteriormente abbassare fino ad arrivare alle palle, poi la lasciai libera di fare quello che meglio credesse. Mi baciò la pancia e leccò l’ombelico, nel frattempo mi sfilò i boxer baciandomi le gambe ed arrivando ai piedi con la bocca, mi leccò le dita dei piedi, la sua saliva calda me li stava bagnando, non sono un amante del genere ma vederla così servizievole dedicarsi ai miei piedi mi eccitò moltissimo, cominciò a salire sempre di più, sempre leccando e baciando, una sensazione indescrivibile, la guardavo dall’alto verso il basso mentre lo faceva, stavolta non mi guardava negli occhi, lo faceva con gli occhi bassi, come se si sentisse dominata da me e le piacesse esserlo. Arrivò alle palle e cominciò leccarle, le prese in bocca e fece uno schiocco secco, mi fece un po’ male e mi fece ritrarre leggermente, lo capì e disse con aria dispiaciuta: – “Scusa” – non le risposi ma la guardai con aria seccata, il gioco mi piaceva da matti. Riprese a leccarmi ed insalivarmi le palle, intanto cominciò a segarmi piano piano, ci sapeva davvero fare, pensai che di una donna così mi sarei potuto innamorare. Prese in bocca la cappella e cominciò a succhiarla con forza, poi sputò sulla punta, scese una generosa colata di saliva, la fece colare guardando eccitata poi cominciò a ripulirmelo. La tenevo sempre per la coda dei capelli facendole prendere in bocca tutto il cazzo, non se lo aspettava e le andò di traverso, lo tolse dalla bocca e tossì, mi guardò negli occhi mentre una lacrima le scendeva sul viso, come risposta glielo piantai di nuovo in gola, stavolta se lo aspettava e lo prese tutto fino alle palle senza problemi, con entrambe le mani la tiravo verso di me, respirava a fatica con il mio cazzo piantato in gola immobile, la cosa mi piaceva e glielo feci fare diverse volte. Respirava affannata ma non si tirava indietro, era quello che voleva. Alzai una gamba posando il piede sul letto, la feci mettere con la testa sotto le palle, cominciò a leccarmele con voracità dedicandosi anche al buco del culo e segandomi con la mano. Ero svuotato per bene e non facevo fatica a trattenermi quindi la feci lavorare per parecchi minuti. Decisi che era ora di dedicarmi a lei, la presi per la coda facendola alzare, presi il suo viso tra le mani e la baciai, la buttai pancia all’aria sul letto con decisione, presi le sue gambe e gliele sollevai, le sfilai le scarpe e cominciai a leccarle i piedi mentre indossava ancora le calze, prima le dita e poi la pianta, gemeva di piacere, le slacciai il reggicalze sfilandole lentamente le calze, poi ripresi a leccarle le dita dei piedi, erano profumati e curati, leccai e baciai le gambe, prima nella parte anteriore, poi la parte posteriore sollevandole nuovamente. Arrivato all’altezza del suo buco del culo le spostai il perizoma e cominciai a leccarglielo, era magnifico vederlo dilatarsi sempre di più ad ogni passaggio della lingua, cominciò a piacerle molto e lo fece sentire, la mia lingua si intrufolava dentro e lo apprezzava molto. Le abbassai le gambe e mi dedicai alla sua figa, era calda, bagnatissima e profumata, le aprì moltissimo dimostrando di essere molto snodata, mi accarezzava i capelli mentre la lingua si alternava tra figa e culo, ansimava e mi diceva di continuare: – “Ohhhhhh!!! Si ti prego continua, non ti fermare!!!” – decisi di continuare fino a farle raggiungere il primo orgasmo, leccavo il clitoride gonfio mentre con le dita le penetravo figa e culo, sentirla gemere mi dava tantissima soddisfazione, gli umori mi riempivano la bocca, quando prendevo fiato mi spingeva con la testa chiedendomi di continuare. Non tardò moltissimo ad avere il primo orgasmo, sentii la sua figa emettere umori come una fontana a cui fece seguito un gemito di piacere davvero intenso, mi tolse le dita e fu come presa dalle sue convulsioni, come la sera precedente a casa mia. Non capita sovente di vedere una donna avere un orgasmo così profondo, oltretutto dovevamo ancora scopare; avevo voglia di scoparla adesso, di nuovo, il suo pompino era stato spettacolare ma la volevo prendere.

Mi adagiai su di lei, avevo il cazzo di marmo. Lo appoggiai alle grandi labbra e la penetrai immediatamente. Gli umori della sua fica facilitavano la penetrazione. “Si dai Filippo scopami!” Era eccitatissima un po’ per il racconto che aveva fatto un po’ per il servizietto che le avevo fatto prima. Assecondava la penetrazione ora lenta, ora più veloce inarcando la schiena e gemendo di piacere. “Continua Filippo, spaccami tuttaaaaaa” Era un susseguirsi di orgasmi me ne accorgevo anche dalle contrazioni della sua fica. “Vengoooooooooo, Godoooooooooooooo”. Mi fermai la girai a pecorina e iniziai a prepararle il buchino di quel culo fantastico con la lingua. Lo lubricai parecchio e poi iniziai a penetrarla prima con un dito per prepararla poi con due. Volevo il suo culo era particolarmente invitante. Lei assecondava i movimenti delle dita spingendo il suo culo all’indietro. Quando fu pronta le spinsi la testa in basso facendole alzare il culo. La penetrai con foga. Lei assecondava i movimenti: “Dai sbattimi tutta, spaccamiiiiiiiii, sono la tua troiaaaaaaaaa”. Continuava a urlare e gemere al contempo. L’eccitazione era sempre più alta sentivo che stavo per venire. Le afferrai i fianchi con forza e scaricai tutto il mio sperma nel suo ventre. Venne all’unisono con me urlando come un’ossessa. Stanchi e sudati ci adagiammo nel letto per riprendere fiato. La guardai e la baciai con passione. “Sofia! Non ho parole per descrivere queste sensazioni” le dissi “anche io non ho mai goduto così tanto come in queste due sere, e sì che le mie esperienze le ho avute ma tu mi porti a livelli di piacere mai provati” Mi rispose compiaciuta. “Ma adesso rivestiti e vai a casa, vorrei dormire con te e svegliarti con una sorpresa ma come sai domani mattina Greta mi porta la bambina da guardare molto presto” Non dissi nulla. Mi rivestii, la salutai baciandola appassionatamente e mi congedai da lei. “ti chiamo domani” mi disse “ok” risposi e andai a casa.

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