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Lo scultore non vedente

By 23 Maggio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ passato quasi un anno dal quel maledette giorno in cui mi svegliai cieco.

Si mi chiamo Gianni è sono un giovane scultore di 27 anni non vedente.

Ho ricevuto visite e controlli e i medici hanno coperto che il problema deriva dalle arterie che non permettono l’afflusso del sangue agli occhi ma ogni tanto solo per brevi periodi tornavo a vedere ma è solo un effetto temporaneo e non sarà definitivo fino a quando non verrò operato.

La mia passione per la scultura era quello che mi faceva soffrire di più per questa cecità, ma dopo qualche mese la voglia era tanta che tornai a modellare l’argilla, le mie vecchie sculture erano principalmente donne, solo volti, dettagli del corpo come busti nudi senza testa, nudi interi o mezzi busti, ora invece con solo con il tatto cercavo di creare forme astratte, sempre di dimensioni ridotte circa mai oltre il metro di altezza.

Già da 2 settimane ho una nuova assistente Carla la figlia di Giuditta, Giuditta una donna di circa 50 anni che mi ha assistito fino a qualche settimana fa, non so il perché ma mi disse che non poteva più assistermi ma che se a me stava bene al posto suo sarebbe venuta sua figlia.

Il primo giorno che mi torno la vista e vidi Carla rimasi stupito dalla sua bellezza, sprigionava femminilità da tutti i pori, Giuditta sapeva che ogni tanto la mai vista tornava ma a Carla ho pensato bene di non farglielo sapere e anche nei giorni in cui la vista tornava continuavo a portare gli occhiali da sole.

Avere la stessa età ci porto spesso a cenare insieme passando intere serate a parlando di me della mia passione per l’arte, di lei, del suo ragazzo, i suoi studi e quello che voleva fare nel futuro, insomma diventammo molto amici, fu così le chiesi di organizzare una cena con il suo ragazzo perché ero molto curioso di conoscerlo.

Il giorno della cena fortunatamente la vista era con me, ne ero contento perché ero curioso di vedere l’uomo che aveva conquistato quella bellissima donna.

Quando il campanello suono, con gli occhiali da sole messi andai ad aprire alla porta, erano Carla e Matteo il suo ragazzo, allungai subito una mano per presentarmi a Matteo, lui mi diede la mano e poggio l’altra sopra la mia esclamando: Sono contento di conoscerti Carla mia ha molto parlato di te,

Sono sicuro che ci divertiremo molto.

Si dimostro subito simpatico e affettuoso, sembrava anche lui molto curioso di conoscermi.

Ci sedemmo a tavola naturalmente io non avevo preparato nulla ma aveva portato tutto Carla da casa sua. Ci sedemmo a tavola i primi argomenti furono molto di circostanza, commenti sui fatti riportati dal telegiornale, passammo per la politica e poi Matteo mando più sul personale, era molto interessato alle mie sculture.

Vidi Matteo avvicinarsi e osservare uno dei piccoli busti senza testa, l’osservò e esclamo ‘sono bellissime e molto sensuali queste tue opere e non parlo solo dei busti ma anche di quelli astratti’

Ribattei subito ‘quelle astratte sono il massimo a cui posso aspirare in questo periodo della mia vita’ mentre mi alzai per andare verso di lui.

Continuando a sparecchiare Carla disse ‘Mi farebbe piacere essere il soggetto di una tua opera’

Mi ruotai verso di lei lusingato dalle sue parole e le esclamai ‘e a me che farebbe piacere farti una scultura, solo che la mia vista al momento non mi permette di cogliere la tua bellezza!’ e continui ad andare verso Matteo.

Quando arrivai da lui, alzo la mano e la passo davanti ai miei occhi ‘tu non vedi proprio nulla ora?’

‘No purtroppo’ risposi mentendo spudoratamente.

Ci dirigemmo verso il salottino io mi accomodai sul divano che dava le spalle alla Tv -ufficialmente per me era inutile vederla- e Matteo si sedette nel divano frontale a me, mi rivolsi a Carla ‘Dai smettila lo sai che posso sistemare tutto io dopo sono cieco ma le mani le ho! Vieni a sederti insieme a noi.’

Carla borbotto qualcosa ma soddisfo la mia richiesta, venne verso di noi abbasso il volume del televisore e si sedette accanto a Matteo.

Era bellissima indossava una gonna bianca che arrivava a meta coscia, una camicia rossa con delle decorazioni e scarpe con tacco vertiginoso i suoi capelli erano castano mossi con delle ciocche più chiare.

Matteo non era da meno, scarpe nera lucida, pantalone grigio, camicia azzurro cielo, barba corta e folta ma curata.

Matteo sembrava nutrire molto curiosità per le opere create in questo periodo di cecità ‘ Visto che ora non vedi come ti regoli sulle forme delle tue creazioni, da dove prendi gli spunti?’

La domanda poteva sembrare banale ma la trovai molto interessate ‘Sono cieco ma solo da un annetto circa, prima di allora vedevo benissimo e le immagine che ho nei ricordi mi aiutano molto nella creazione delle forme, quando non basta uso il tatto maneggiando oggetti che ho in casa’ mi alzai e mi avvicina a una statuetta che stava poggiata acanto al televisore ‘Parte di questa scultura viene dalla punta di un uovo, lo tenevo vicino, ogni tanto con il tatto studiavo e poi continuavo a modellare dando questa forma a punta d’uovo, in un secondo momento ho preso una carota ed ho modellato le scanalature che sentivo al tatto sull’uovo. Una tempo riproducevo quello che vedevo usando principalmente la vista e il tatto per creare,ora tento di riprodurre quello che sento al tatto, penso che anche quando mi guarirò continuerò a utilizzare questa tecnica.’ Mi avvicinai al minibar, presi la bottiglia di whisky, 3 bicchieri e tornai sul divano.

Lui intanto si complimentava ‘Anche questa opera è molto bella e sensuale, ricorda vagamente un seno, guardando tutte le tue opere non posso fare a meno di pensare che sei un uomo molto passionale, almeno questo mi trasmettono le tue opere,’ ebbi appena solo il tempo di dire ‘Si lo sono’ che lui continuò ‘Anche noi siamo molto passionali, forse per questo adoro le tue opere’ e mentre pronunciava queste parole, il tono della voce cambiava, e la sua mano accarezzava l’interno coscia di Carla.

‘Lo sai che io adoro le tue opere, te lo dico sempre.’ disse Carla mentre guardando Matteo si mordeva il labbro e allargava le gambe.

Feci molta fatica ma dovevo mantenere la calma e continuare a fare finta di non vedere nulla di quello che stava accadendo.

‘Queste opere sono anche più economiche non ho bisogno di pagare nessuna modella’ dissi per superare il momento di imbarazzo, mentre Carla si stava sfilando le mutande chiedendomi

‘Perché non andiamo nello studio così fai vedere a Matteo come lavori, si imbarazza a dirtelo ma è curioso di vederti lavorare.’

‘Ok andiamo, se voi non vi annoiate a me fa molto piacere ma sai che non sono molto di compagnia quando modello’ Non fu una risposta casuale la mia ma usai quelle parole con molta attenzione, mi alzai e feci strada verso lo studio seguito da loro.

Apri lo studio e mi sedetti nella mia postazione, poco più avanti si trovavano i 2 sgabelli che di solito venivano usati dalle modelle. ‘Mettetevi comodi se volete, io intanto preparo l’occorrente’ e uscì l’argilla dal”armadietto e lo posizionai sul tavolino, loro invece erano sopraffatti dalla voglia, credo che ad eccitarli era la presenza di qualcuno che non potesse vederli o la paura di essere scoperti.

Mentre io preparavo l’argilla per essere lavorato Carla era appoggiata a Matteo che a sua volta era seduto sullo sgabello con una mano accarezzava le cosce di carla e con l’altra sbottonava la camicetta.

Carla non faceva nulla rimaneva con la testa indietro e sembrava trarre piacere da ogni bottone che veniva aperto.

La gonna ormai era solo una fascia intorno al bacino e la camicetta era ormai a terra, il suo seno abbondante credo una quarta, era ormai coperto solo da un reggiseno rosso come la camicia che non aveva più, la mano di Matteo ormai era giunta alla fine percorso ed effettuava un movimento circolare con 2 dita sopra la zona del clitoride.

Fu in quel momento che feci cadere una stecca che di solito uso per lavorare l’argilla, al rumore della stecca per terra Carla si offrì di raccoglierla ‘è sotto l’armadio, ci penso io!’ non era realmente sotto l’armadio ma lei si stacco da Matteo e gattonando andò fino alla stecca, tenni la testa fissa ma con gli occhi la seguivo in ogni suo movimento nascosto dagli occhiali da sole, quando prese la stecca la passo tra le sue grandi labbra, sapeva che era un oggetto che tenevo sempre in bocca quando lavoravo, così appena me la diede fu la prima cosa che feci, senti subito l’odore dei suoi umori e la stecca bagnata che assaporai con la lingua tra le labbra.

Rimase lì a mezzo metro da me con solamente il reggiseno addosso, Anche Matteo si avvicino e si mise dietro di lei, e le slacciò il reggiseno lasciandola completamente nuda alla mia ‘cecità’.

Un seno fantastico avevo voglia di saltargli addosso e mordicchiare quei grossi capezzoli, ma dovevo mantenere il mio posto di cieco.

Matteo mise il reggiseno sulla sua spalla e abbraccio Carla afferrando con entrambe le mani i seni, e chiedendomi ‘cosa modelli?’

‘Non lo so ancora, accetto suggerimenti’ Replicai.

‘Ti andrebbe se Carla ti fa da modella? Visto che lei vuole essere il soggetto di una tua opera!’

Non ebbi il tempo di rispondere, che senti le dolci mani di Carla afferrare la mia mano destra e portarle sul suo seno.

‘Tra gli oggetti che ho modellato per ora è di certo il più morbido e bello al tatto non posso fare a meno di dirlo’

‘Sentiti libero di ispirarti alle forme quanto vuoi’ disse Carla mentre Matteo si guardava la scena.

Misi anche l’altra mano sull’altro seno e palpai bene le forme poi in modo del tutto simmetrico passai con le mani dei fianchi e scesi fino al culo.

‘Ma sei totalmente nuda!?’ dissi con un finta espressione di sorpresa, e strinsi tra le mani quelle chiappe sode.

‘Si era già spogliata perché voleva farti da modella e io sono contento di vederti prendere ispirazione dalle sue forme’ esclamò Matteo mentre con il piede spingeva il piede di Carla a divaricare le gambe.

Restai con una mano sul suo culo e con l’altra scivolai su tutto l’inguine arrivano fino alla parte più bassa lateralmente alle sue grandi labbra.

Il respiro di Carla si fece più intenso, con la mano che avevo sul culo la tirai verso di me e con l’altra mi spostai con il dito tra le grandi labbra.

I suoi umori erano già abbondanti e le punta delle dita penetrarono con semplicità fu lei ad abbassarsi e farle finire dentro, Matteo intanto si sbottonava i pantaloni e lei penso bene di sbottonare anche i miei.

Fu in quel momento che persi nuovamente la vista che fino al quel momento avevo riavuto, così esclamai ‘non è giusto che voi vediate e io no, sarebbe bello se voi indossasse una benda così da provare il solo piacere del tatto’

‘Carla si deve bendare, gli artisti siete voi e io resto solo uno spettatore’ rispose Matteo che sembrava voler solo osservare.

Carla mi prese per la mano e mi tiro verso la stanza da letto, mi tolse la polo, e mi abbasso i pantaloni e mutande, quando il suo viso fu all’altezza del mio cazzo lo prese in bocca, e continuò a levare i pantaloni senza lasciarlo.

Lo lasciò solo quando mi spinse sul letto che era dietro di me, poi senti il suo pesò sul letto e il suo ragazzo probabilmente era a pochi metri da noi le passò la cravatta con la quale si bendò.

Poi sensi ancora movimento sul letto vicino la mia testa e capii subito che si era messa a cavalcioni su di me poi senti caldo e umido sul mio cazzo l’aveva appena ripreso in bocca, mentre sentivo le sue game scivolare e il suo bacino scendere verso il mio viso,

Fino a strofinare la sua fica sul mio naso, alzai la testa e iniziai a leccare.

‘Leccale l’ano che le piace da impazzire’ suggerì Matteo.

Così con le mane le allargai per bene le chiappe e alzai la testa per leccare il culo,

era vero si che si eccitava da morire lo capii per come inizio a succhiare più intensamente il mio uccello continuai alternandomi tra i due buchi e quando con l’indice iniziai a ruotare vicino all’ano fu lei stessa che prese la mano e la spinse verso di se, impaziente di attendere ancora.

Pochi secondi dopo si tolse e mi disse ‘avvicinati qui’ e mi dai piedi verso il bordo del letto, facendomi finire con il bacino al bordo letto e i piedi a terra, ‘ora vi voglio entrambi!’ ordinò e senti afferra con la mano l’asta indirizzarsela nella fica e scivolarci sopra. ‘Dai Matteo che aspetti ? Me lo avevi promesso’ disse Carla con tono dolce e seducente.

‘Si piccolina oggi potrai realizzare il tuo desiderio’ replicò Matteo posizionandosi dietro di lei.

Senti due mano spingere le gambe ginocchio contro ginocchio e Matteo a gambe divaricate si avvicino a lei non vedevo ma avevo perfettamente capito che voleva avere entrami gli orifizi impegnati e lui le aveva appena riempito l’altro.

Iniziammo a muoverci sia io che Matteo lei sembrava solo preoccuparsi di stare nella posizione corretta per sentire bene entrambi, tenendo le mani sul mio petto inizio presto ad ansimare e le sue mani a stringere la mia carne ‘aaah si non fermatevi’ urlava Carla.

‘Sei una porca, non ti basto io volevi anche un altro uomo, godi maiala godi’ urlava Matteo.

Io non dissi nulla mi sentivo solo l’oggetto del loro gioco sessuale ma non ne ero per nulla dispiaciuto.

Senti Matteo emettere dei grugniti e anche io cominciavo ad ansimare fu allora che emisi ancora una parola ‘Vengooo ‘ spinsi il bacino verso l’alto penetrando quanto più potevo e la inondai con il mio sperma.

Lei era nel pieno dell’orgasmo e urlava di piacere ‘voglio sentirti venire dentro il culo’, Matteo incitato urlò ‘Si piccola godo dentro di te’ lei avrà sentito il calore del suo sperma perché sembrava godere ancora e continuava a dire ‘si si si sono una maiala sii’.

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