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Racconti 69Racconti Erotici Etero

Luca e Luz

By 22 Aprile 2009Febbraio 9th, 2020No Comments

Mi chiamo Luca, 39 anni, single fino a poco tempo fa quando ho conosciuto una ragazza colombiana.
Lei ha un anno meno di me, non alta e neanche con un gran seno, ma con quel tipico fondoschiena sudamericano a cui &egrave difficile resistere.
Il suo nome &egrave Luz e subito la passione tra noi si &egrave fatta forte e sono cominciati ben presto i nostri’rapporti sessuali.
Pur avendo avuto molte esperienze prima di lei, avevo come l’impressione che Luz fosse qualcosa di diverso…come una vibrazione differente…&egrave qualcosa che provi a pelle, ed &egrave difficile trovare le parole per spiegare.
Col tempo ci siamo raccontati le rispettive storie, lei’mi ha confessato la sua bisessualità, che in effetti in Colombia &egrave molto più diffusa e accettata che nel nostro paese, prima di me ci sono stati ragazzi, ma anche ragazze, indifferentemente.
La cosa mi creò un po’ di stupore ma nessun problema.

Quello che mi diede da pensare fu quando mi disse d’avvertire in me una parte femminile’e che l’attirava parecchio.
Io non voglio fare il “macho”, ma fino ad allora avevo avuto solo relazioni etero, e una cosa del genere non me l’aveva mai detta nessuno.
Poi una sera a letto mentre facevamo sesso, a entrambi piace anche parlare nel ‘durante’, mi ha detto che il suo sogno proibito sarebbe stato incularmi e invece di sentirmi offeso m’eccitai tantissimo.
Durante i giorni successivi Luz continuava a parlarmi del suo desiderio ed io, dopo’un rifiuto iniziale, cominciavo ad essere sempre più possibilista, ma sempre specificando che, se la cosa non mi fosse piaciuta, non l’avremmo più fatto ne parlato.

Però era innegabile che col passare del tempo il sesso fra noi due diventasse quasi ‘selvaggio’ e non seppi resistere quando durante un rapporto orale, Luz iniziò a solleticarmi l’ano, prima con la lingua e dopo con dito. Qualche giorno dopo durante la stessa situazione il ditino di Luz fece capolino nel mio buchetto vergine e con mia sorpresa ( ma dove ero vissuto tutti questi anni ? ) il mio piacere &egrave cresciuto parecchio.

Il passo successivo fu quasi casuale, sul mio comodino si trovava la custodia di un sigaro cubano che lei m’aveva regalato e che non avevo buttato per il semplice motivo che mi piacevano i disegni.
Mentre eravamo impegnati nel più classico dei sessantanove con me sotto intento a leccarle la sua splendida passera in ogni maniera possibile, Luz allungò una mano e prese la custodia.
‘Dai mettiti sopra che proviamo.’
Io subito non capii, ma arrapato com’ero non seppi dirgli di no, così mi sistemai su di lei mettendole a disposizione la mia verginità.
Luz non ebbe alcuna fretta, cominciò con leccarmi i testicoli per poi salire fino all’ano che tenne aperto con le mani per poterci entrare meglio con la lingua.
Se all’inizio cercavo di ricambiare il piacere che mi dava, finii con l’abbandonarmi completamente a lei, limitandomi a strusciare il pene sul suo petto.
La mia donna mi penetrò prima con un dito, ma a quello c’ero ormai abituato e sapevo quanto sapesse essere dolce, ma come sentii la custodia premere sul mio buchetto m’irrigidii del tutto impedendole ogni ulteriore movimento. Luz però non si perse d’animo, tornò ad usare lingua e dito finch&egrave non mi rilassai di nuovo e, come mi vide ‘pronto’, m’infilò mezza custodia dentro. Ebbi un sussulto come di ribellione, ma Luz mi bloccò stringendomi una coscia col braccio.
‘Rilassati amore, il peggio &egrave passato.’ mi disse con tutta la dolcezza di cui era capace.
In effetti non avevo sentito un così gran dolore, solo provavo una sensazione come di fastidio, la rigidità della custodia era ben diversa dalla morbidezza delle sua dita, ma pian piano cominciai ad apprezzare quella presenza.
Luz mi scivolò da sotto per mettersi dietro di me e cominciò a leccarmi l’ano mentre faceva scorrere lentamente quel fallo improvvisato. Ad un certo punto m’accorsi d’avere un’erezione fuori dalla norma, insomma sono sempre stato ben dotato, ma in quei momenti mi sembrava che il cazzo dovesse esplodermi da un momento all’altro. Così allungai una mano per darmi un po’ di sollievo, ma lei mi fermò subito.
‘Lascia fare a me e goditi questi momenti.’ mi sussurrò all’orecchio mentre cominciava a menarmelo.
Fu una delle seghe più belle della mia vita, la sua mano scorreva sul mio cazzo stringendomelo ma senza farmi alcun male, mentre con l’altra continuava una lenta sodomizzazione finché non esplosi riempiendole la mano di sperma.
Non ebbi neppure il tempo di riprendermi che lei si sdraiò davanti a me con le gambe ben aperte incitandomi a scoparla mentre leccava le dita piene del mio seme. In effetti il cazzo era ancora duro e così fui bene felice di soddisfare la sua voglia senza accorgermi che la custodia del sigaro era ancora nel mio retto. Fu un rapporto incredibilmente selvaggio, forse volevo riappropriarmi del mio ruolo di ‘maschio’ e presi a scoparla con tutta l’irruenza di cui ero capace, mentre Luz mi lasciava i segni delle sue unghie sulla schiena. Finì che l’insultai dandole della puttana e lei per tutta risposta spinse le mie labbra contro le sue, poi con un gesto fulmineo, allungò una mano spingendomi dentro la custodia ed io, contemporaneamente, le inondai la fica col mio orgasmo.

Continuammo così per un mesetto, alternando rapporti ‘classici’ a quelli in cui Luz mi sodomizzava con sempre maggior godimento da parte d’entrambi. Scoprii che anche lei prediligeva il sesso anale e immancabilmente, se lei mi prendeva dietro, dopo ero io a fare lo stesso con lei.

Arrivò infine il giorno del mio compleanno e come regalo mi donò uno strap-on. Quando scartai il pacchetto mi arrabbiai a causa di tutti gli stupidi preconcetti, figli della nostra cosiddetta ‘cultura’. Così lo misi nel cassetto del comodino impedendole d’usarlo.
Finché non capii che non dovevo sentirmi affatto un gay, che non mi sarei mai fatto inculare da nessun’altra donna se non lei, tanto meno da un uomo o da una trans.
Una sera decisi quindi che era giunto il momento d’usare il suo regalo e glielo dissi, ma Luz voleva di più.
‘Devi sembrare una donna sennò non mi piace.’
‘Va bene amore tutto quello che vuoi tu, ma ricordati se non piace anche a me finisce tutto stasera.’
‘Certo però ora andiamo in camera che ti preparo.’
Mi ritrovai davanti allo specchio e lei cominciò a truccarmi, non so neanche dire cosa usò non essendo pratico di maquillage, ma il risultato non fu affatto male. Poi mi mise due sue orecchini a pendente ed infine un suo perizoma che, nonostante sia abbastanza magro, mi stava davvero stretto col risultato che il cazzo mi stava quasi esplodendo.
‘Da adesso tu sei Debora, non sei contento ?’ mi disse quando finì il mio travestimento.
‘Perché Debora ?’ le chiesi incuriosito.
‘Ma perché metà delle puttane colombiane si chiamano così !’ mi rispose sorridendo e dandomi un bacio.
Per fortuna non c’erano in casa scarpe col tacco numero 44, altrimenti me le avrebbe fatte indossare ed arrivare sul letto sarebbe stata una vera impresa. Mentre camminavo pensavo che più che l’omosessualità quello che mi eccitava fosse l’inversione dei ruoli, nel senso che mi dava piacere sapere che la mia donna stava godendo nel sentirsi il mio uomo, e viceversa.
Arrivati in camera mi misi a carponi sul letto mentre Luz indossava con tutta calma lo strap-on, in me c’era una certa comprensibile ansia ma era di meno della curiosità di fare quel passo da lei tanto atteso. Poi prese un flaconcino di crema e cominciò ad ungermi lo sfintere con dolcezza, mentre lo faceva mi ripeteva sempre di stare tranquillo, che non m’avrebbe mai fatto male, ed infine ridendo che non stavo andando al patibolo. Penso che con quella crema abbia proprio ecceduto perché quando m’inculò quasi non me ne accorsi, sentii solo il so corpo premere contro il mio culo ed un gran senso di piacere. Prese a scoparmi con estrema cautela tenendomi per i fianchi e penetrandomi con lunghi e lenti colpi che mi fecero apprezzate quel fallo in tutte le sue dimensioni.
Ma poi ci fu la metamorfosi.
Luz iniziò ad eccitarsi parecchio, e mi insultò in spagnolo mischiato all’italiano con la sua vocina sexy molto femminile.
‘Ehi puta ti piace prenderlo nel culo vero ! Allora Debora marica che non sei altro parla !’
‘Si Luz mi fai impazzire col tuo cazzo !’
‘Girati voglio vederti in faccia mentre godi !’
Mi fece stendere sulla schiena, e sempre con lo strap-on dentro di me cominciò a succhiarmi (il) un capezzolo, ed io godevo come non mai.
Poi da vera contorsionista scese con la lingua fino a prendermelo in bocca., ebbi un orgasmo violentissimo che mi sconvolse a lungo mentre lei faceva di tutto per non farlo uscire dal mio culo. Infine mi baciò, facendo scivolare un po’ del mio sperma in bocca per berlo insieme alle nostre salive.
Mentre riprendevo fiato Luz si sfilò lo strap-on per sdraiarsi al mio fianco, iniziò a baciarmi sul petto dandomi anche dei piccoli morsi sui capezzoli e finendo con la sua bocca sul mio cazzo che diede subito dei segnali d’apprezzamento nonostante mi sentissi spossato come se avessi corso una maratona. Ma vederla accovacciata fra le mie gambe, con quella faccia da maialina che mi fa impazzire, era di certo la miglior cura per la mia stanchezza. Luz prese a succhiarmi i testicoli mentre la sua mano scorreva leggera sulla cappella, poi me lo prese tutto in bocca facendomi sentire la lingua intorno al cazzo. Quando ebbe finito di bagnarlo si girò mettendosi a pecora e aprendosi le chiappe con le mani.
‘Voglio che il mio uomo m’inculi come ho fatto io con lui, dai Luca fammi godere.’ mi disse con una voce carica di voglia che non dimenticherò mai.
‘Si Luz lo voglio anch’io.’ fu l’unica idiozia che m’uscii dalla bocca.
Mi misi dietro di lei e non ebbi la forza di trattenermi come lei aveva fatto con me, la sodomizzai fin da subito con forza, ma Luz non disse nulla contro di me, anzi m’incitò a continuare.
‘Sii….sbattimi….fammi sentire tua….la tua puta….’
M’infoiai ancora di più, e più d’una volta il cazzo mi scivolò fuori, ma fui sempre lesto a rimetterlo in quella fonte di piacere mentre Luz si masturbava per godere ancora di più.
Non fu un rapporto lungo, ma certamente intensissimo, le toccavo ogni parte del corpo a me accessibile sentendola fremere quando lo spingevo dentro, il suo piacere era anche il mio e viceversa.
Le venni dentro ma nessuno dei due osò muoversi per un bel po’, era come se ne io ne lei volessimo rompere quell’incantesimo nel quale eravamo finiti e tornare alla ‘normalità’.
Però come tutte le magie anche quella finì, ma non prima che ci ripulissimo a vicenda leccando avidamente il frutto del nostro piacere.

D’allora abbiamo ripetuto più volte quell’esperienza, a volte mi trucca altre no, ma se Luz mi prende poi vuole che io faccia lo stesso con lei, fino a sfinirci a vicenda.
Il piacere mio, secondo me, nasce molto anche dalla testa oltre che dal culo. Mi piace vedere come si eccita Luz, di un piacere diverso da quando la prendo io, mi piace vedere emergere la sua parte maschile.
E mi piace sentirmi donna per lei

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/

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