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Ma che bella famiglia 4

By 1 Maggio 2020Maggio 10th, 2020One Comment

Enzo e Carlo mi presero sottobraccio è una volta giunti in bagno iniziarono a guardarsi intorno furtivamente.

Poi Carlo mi si avvicinò all’orecchio

“In questa famiglia anche gli uomini hanno i loro segreti. Quello che è successo a te avviene a ogni completamente del rituale, non sappiamo perché ma ogni volta la storia si ripete. Per questo esiste un ricostituente, di cui ci passiamo la ricetta dal medioevo. Può essere usato una sola volta nella vita e aumenta la produzione di sperma e la vitalità in maniera incredibile. Nei prossimi giorni ti sentirai svuotato, ma nelle prossime ore, che sono quelle importanti, ti sentirai un toro. Prendilo, poi vatti a lavare, così avrai tempo perché faccia effetto. Adesso muoviti, che la pazienza di quelle due è ai minimi termini”

Presi la pillola che Carlo mi porgeva e la inghiottì, poi andai a lavarmi. Ancora pochi minuti e sentii la voce di Chiara che mi reclamava. Stavo ancora cercando di recuperare il fiato, quando d’improvviso sentii un forte calore interno e quando questa sensazione passo mi sentii pieno d’energia. Uscii dal bagno cercando di recitare la parte del debilitato, quando dentro mi sentivo pronto a spaccare il mondo. Ci mancò poco che Chiara quando mi vide non si buttò a terra a controllare le mie condizioni.

“Ti senti bene?” Mi chiese dolcemente

“Si, mi sono ripreso un po’” 

“Mi spiace, ma dobbiamo per forza procedere adesso al tuo esame, non si può derogare” disse quasi scusandosi “adesso andiamo, che anche Giuliana ci sta aspettando.

Mentre camminavo dietro a Chiara il solo vederle il culo mi stava facendo venire un’erezione, mi ero ripreso perfettamente, ero pronto per quel esame.

Anna mi venne incontro e mi sollevò da terra, iniziando a baciarmi

“Come ti senti? Stai bene? Perdonami, non so cosa sia successo, non avrei dovuto far accadere una cosa del genere!!!”

“Anna calmati, sto bene. Non so cosa sia successo, ma anche io ho provato piacere e di sicuro la colpa non è solo tua. Adesso mettimi a terra, che ho due clienti in attesa.”

Una volta che mi posò andai verso Giuliana e Chiara, che mi aspettavano vicino ad uno dei tanti letti presenti in quella sala, una di fianco all’altra.

“Spero che tu sia pronto” disse Giuliana “saremo due esaminatrici molto severe”

“Già, non solo dovrai farci godere, ma anche il numero di volte che ci riuscirai sarà molto importante. Sei pronto?”

“Sono a vostra completa disposizione” risposi.

Nemmeno il tempo di terminare la frase che Giuliana mi aveva afferrato, seduto sulle sue tettone e iniziato a fare un pompino devastante, non capivo come potesse infilarsi così facilmente in gola tutto il mio cazzo, ma lo stava facendo senza apparente sforzo.

“Ehi ma così non vale” arrivarono addirittura le contestazioni di Carlo e Enzo “è appena venuto come una fontana e non trova di meglio che fargli un pompino”

“Silenzio” disse Chiara “dobbiamo valutare le sue capacità di recupero, nonostante quella precedente sia stata un’eiaculazione eccezionale ciò non toglie che se non riesce a venire nuovamente dopo questi minuti non possa superare l’esame”

Giuliana, incurante delle lamentele procedeva al suo lavoro di bocca, e quando ritenni di essere durato abbastanza per non destare sospetti mi lasciai andare: con anche mia sorpresa rilasciai un’altra sborrata eccezionale, talmente tanta che Giuliana non riuscì a ingoiarla completamente.

“Molto molto bene, oltre ogni mia più rosea previsione” disse Giuliana mentre si ripuliva la bocca dallo sperma levandolo con un dito e poi succhiandolo. “Credo che potremo lasciarci andare se queste sono le premesse” disse guardando verso Chiara. 

Carlo e Enzo parlottavano tra di loro:

“Abbiamo esagerato, non è mai successo che Giuliana non riuscisse a ingoiare tutta l’eiaculazione di un uomo” disse Enzo

“Di uno? Le ho visto farsi venire in bocca da tre senza battere ciglio” rispose il marito

A un cenno di Chiara, Giuliana con una semplice torsione del busto mi fece volare a quattro metri di distanza, dove atterrai su un morbido materasso. Nemmeno il tempo di rendermi conto di dove fossi finito e Chiara era di fianco a me che si stava sfilando il suo perizoma 

“Posso chiederti un favore? È una mia fantasia, mi piacerebbe farlo senza che tu ti levassi il perizoma di dosso” le chiesi

“Ma allora sei un bel porcone pure te!!! Mi piace come idea, mi infilerò il tuo bel cazzone nel culo vestita di tutto punto.” Detto questo mi salì a cavalcioni sopra, spostò leggermente di lato il tessuto e s’infilò con un colpo secco quasi metà del mio pene dentro di sé.

“Ah fantastico, finalmente, è da quando siamo arrivati qui che aspetto il momento di provare il tuo cazzo dentro di me. Mi stai allargando proprio per bene, come speravo. Adesso la tua Chiara ti svuoterà definitivamente i coglioni, vedrai la differenza tra la regina dell’anal e una alle prime armi” e detto questo iniziò a cavalcarmi come una furia, sembrava che non provasse nemmeno fastidio. Quando arrivò alla base del mio cazzo si lanciò andare a un urlo incredibile e a tremare di goduria, aveva avuto un orgasmo devastante.

“Siiii, finalmente. Questa settimana mi ha lasciato parecchio sensibile, non ci avrei mai messo così poco, prima, a venire. Adesso tocca a me farti godere” e iniziò una cavalcata furibonda, salendo e scendendo per tutta la lunghezza della mia asta ogni volta, tanto che temevo che il letto dove eravamo avrebbe ceduto

“Chiara stai per sfondare il letto, fai più piano” le dissi

“Li facciamo arrivare rinforzati apposta, altrimenti cederebbero troppo facilmente. Lasciami fare e pensa solo a godere, che sono vicina al secondo orgasmo” infatti incredibilmente aumentò ancora la velocità e la forza con cui scendeva verso il basso, fino a quando non venimmo insieme. Nuovamente una quantità spropositata di sperma uscì dal mio pene.

“Oh mio dio, che sborrata. Sono veramente piena, che godimento. Nessuno mi aveva mai riempito così tanto il culo, mi aspetto altrettanto per la mia fichetta, ma prima…” e così dicendo mi prese per il collo, mi sollevò con un solo braccio e mi lanciò in aria come se fossi una bambola. Mi stavo già preparando al peggio, pensando di finire contro il pavimento o qualche muro, invece atterrai sul morbido o meglio, sulle enormi tette di Giuliana, che mi avevano accolto come se Chiara avesse lanciato una pallina di carta tra i suoi seni.

“Ma guarda un po’ che maleducata mia figlia. Lancia la roba sporca in giro come se nulla fosse, meglio dare una pulita” disse guardando il mio cazzo sporco di sperma. Mezzo secondo dopo il mio pene scompariva nuovamente nella sua bocca, per uscirne soltanto quando lei lo ritenne pulito abbastanza. Poi, mentre mi reggeva con una sola mano, fece entrare il mio uccello dentro di lei, per poi sistemare il mio corpo tra i suoi seni, solo dopo aver finito iniziò a parlarmi

“Adesso ti scoperò come mai in vita tua, metti le gambe intorno alla mia vita e tieniti più forte che puoi. Ho intenzione di smontarti” e detto questo iniziò a muovere i suoi fianchi avanti e indietro con una forza che non avevo mai provato. Venivo sbattuto a piacimento da Giuliana, mi sembrava di essere sopra uno di quei tori meccanici a cui devi cercare di rimanere per più tempo possibile sopra, se non fosse stato per il suo forte abbraccio che mi teneva appiccicato al suo corpo sarei probabilmente volato via.

Andammo avanti così per un tempo che non avrei saputo definire fin quando Giuliana mi disse

“Vieni con me piccolino, fai vedere alla tua milfona quanto sborri” altre poche spinte e venimmo contemporaneamente e nuovamente venni come se avessi un idrante.

“Stai ridefinendo il concetto di cream pie” disse Giuliana ansimando, “adoro la sensazione di essere riempita dal tuo sperma, lo sento già colare lungo le mie gambe, sei eccezionale.” E mi baciò. “Ma abbiamo appena iniziato” e nonostante le mie gambe ancora intorno alla sua vita, con un movimento fluido mi allontanò da lei e mi lanciò di nuovo in aria. Come prima c’erano le tette di una donna a farmi da punti d’atterraggio, questa volta quelle di Chiara. 

“Bentornato. Vediamo che gusto ha Giuliana oggi?” E così dicendo iniziò a farmi un pompino

“La fica di Giuliana ha sempre il gusto migliore, devi provarla, è la più dolce di tutte. Ma torniamo a noi: adesso è il turno della mia fichetta, vediamo se riesci a riempirla come hai fatto con la mamma” e dicendo così si avvicinò ad un mobile, gli si appoggiò contro con il sedere, allargò le gambe e poi m’infilò dentro di lei, tenendomi poi su solo con i muscoli vaginali, visto che mise le mani sul mobile.

“Credo che tu debba prendere coscienza di quanto possa essere utile la nostra forza per scopare. Per esempio, se un giorno trovi una di noi in cucina che prepara un pranzo puoi chiederle tranquillamente di scoparti, tanto lei potrà continuare a fare le sue mansioni usando solo i muscoli della sua fica per scoparti. Oppure, se una si sta preparando per uscire puoi chiedergli di fare una sveltina tanto gli basterà appoggiarsi a un mobile, come sto facendo io, e potrà alleviare la tua tensione.”

“Perché voi non siete interessate di far sfoggio della vostra forza, vero?”

“Per nulla, noi lo facciamo solo per voi. Tipo adesso che ti spingerò dentro fino alle palle di schianto lo faccio solo per te” disse Chiara tra i godimenti.

E lo fece, mani appoggiate al mobile e io stretto sempre più tra i muscoli della sua vagina e sempre più in profondità dentro di lei. Nonostante tutte le volte che ero venuto dopo non molto di questo trattamento sborrai di nuovo in maniera molto abbondante: che fossi diventato davvero un idrante?

“Molto bene Luca, stai superando le mie aspettative, temevo che Anna ti avesse scelto senza pensare a quanto avresti potuto soddisfarci, invece mi sbagliavo. Ma adesso ti tocca l’ultimo passaggio, il culone di mamma, eccola che arriva a prenderti” e detto questo venni schiacciato dalle tette di Giuliana che aveva iniziato a baciare Chiara. Mi mancava il fiato da quanto ero stretto tra i seni delle due donne e iniziai ad avere necessità d’aria nonostante cercassi di divincolarmi non riuscivo ad ottenere più spazio per respirare. Quando si staccarono mi sembrò di riemergere da un’immersione senza bombole, le due giunoniche bellezze non si erano nemmeno accorte dei miei sforzi. Perfino Anna, nonostante fosse impegnata a soddisfare Carlo ed Enzo spompinandoli sollevandoli da terra, si accorse del mio respiro. 

“Mamma, non me lo rovinare, lo sai quanto ci tengo”

“Lo sai quanto mi piace fare i sandwich con i nostri piccolini insieme a tua sorella” disse Giuliana in modo giocoso “d’altronde adesso a Luca regalerò la mia verginità anale, direi che ha pagato fin poco questo privilegio”

“Verginità anale? Vuoi dire che non l’hai mai fatto in quel modo?” chiesi incredulo.

Alla mia frase scoppiarono tutti a ridere in maniera incontrollata, Anna rischiò di far cadere Enzo e Carlo e io venni travolto dai sobbalzi di Chiara. Quando smisero di ridere Giuliana, asciugandosi una lacrima mi rispose

“Ma no sciocchino, il fatto è che prima, quando abbiamo modificato il nostro fisico, ho cambiato la forma del mio sedere; ero stanca di quel culone alla brasiliana, volevo qualcosa di più piccolino, tipo da modella di intimo.” disse girandosi per mostrare il suo nuovo di dietro, che avrebbe fatto invidia a una modella di victoria secrets.

Ci mancò poco che la mia mascella non si schiantasse per terra dall’incredulità, mentre lei sculettava e Chiara si lamentava perché era sempre stata lei la detentrice del culo più bello della famiglia.

“Ti dovrai adeguare” rispose Luciana “ho intenzione di rubarti tutti quegli short che hai nell’armadio, oltre a tutti i costumi. Ma adesso pensiamo ad aprirlo come si deve, che sentirmi così stretta m’infastidisce” ovviamente per allargarlo voleva usare il mio cazzo, infatti in modo sbrigativo mi prese da addosso a Chiara, constatò che ero ancora duro (cosa che mi stupì, sinceramente) mi posò su una sceslong che si trovava in mezzo agli altri mobili e senza troppa grazia si calò sopra di me con tutto il suo peso. L’urlo che ne seguì mi gelò il sangue, ma la mia partner non ci fece troppo caso e dopo pochi secondi iniziò a muoversi come una forsennata.

“Quella troia di Chiara era veramente fradicia, eri lubrificatissimo, speravo di avere più resistenza” disse Giuliana

“Sei veramente una masochista certificata” disse Carlo “e pensare che non hai mai voluto provare certi giochetti” 

“Lo faccio per la vostra incolumità, non vorrei mai arrabbiarmi e farvi male.” disse tra un godimento e un altro “e poi mi piace provare qualcosa di diverso dal solito una volta ogni tanto. Adesso me lo infilo dentro fino alle palle e poi ci fate un giro anche voi, così torno come prima” 

E così fece, lentamente ma inesorabilmente scese sempre di più, fin quando non mi ebbe tutto dentro di sé. Il risultato raggiunto la fece venire immediatamente, ma non le bastò: una volta ripresasi iniziò ad andare su e giù per tutta la lunghezza della mia asta per farmi venire il più velocemente possibile. La mia fortuna è che quelle due ninfomani mi avevano già talmente sfruttato che nonostante quel trattamento riuscivo a resistere dal venire immediatamente. La cosa indispettì la mia cavalcatrice che iniziò a dare colpi sempre più forti, tanto che ben presto fui sull’orlo dell’orgasmo. 

“Sto per venire” dissi ormai sull’orlo del godimento

“Oh si, vieni insieme alla tua puttana, riempimi di sborra”

Nemmeno il tempo di finire la frase ed ebbi l’ennesima eiaculazione monstre della serata mentre anche Giuliana veniva nuovamente.

Mentre ci riprendevamo dall’orgasmo ci raggiunse Carlo, io non sapevo come comportarmi, mentre lui guardava solamente la moglie incuriosito.

“Come va cara? Soddisfatta?” chiese a un certo punto

“Ah caro, si tutto bene, finalmente dopo questi giorni ora mi sento più rilassata, ci voleva.” disse Giuliana alzandosi in piedi, torreggiando sopra di noi

“Credo che Luca venga leggermente più di te, sai?” disse lei con sguardo malizioso verso il marito

“Cos’è, una sfida?” disse di rimando lui dando la mano alla moglie e allontanandosi con Giuliana verso un letto matrimoniale.

Nemmeno il tempo di prendere respiro che mi sentii sollevare, era Chiara che mi aveva preso e che m’infilo prontamente la lingua in gola.

“Benvenuto in famiglia!!! Hai passato il test, se non ti fosse chiaro. Adesso per festeggiare faremo la cosa che si viene meglio: scopare come gli animali” e detto così mi stese su un letto dove stavano già scopando Anna e Enzo. La serata andò avanti con un’orgia furibonda il cui risultato fu farmi perdere i sensi

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