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Marta ed Alessia

By 14 Agosto 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Io ed il mio gruppo di amici eravamo molto affiatati. Sempre insieme dopo la scuola, la sera, nel weekend. Ci bastava poco per divertirci, bastava stare insieme. Eravamo un gruppo piuttosto vario e decisamente folto: ragazzi e ragazze del paese con al massimo un anno di differenza.

Nell’agosto di quell’anno eravamo rimasti in pochi perché quasi tutti erano via per le ferie con le rispettive famiglie. Io ed una decina di ragazzi decidemmo che passare anche Ferragosto nel solito bar era decisamente troppo, quindi ci organizzammo per andare tutti insieme in campeggio al lago.

Organizzammo le macchine, andammo a fare un po’ di spese e partimmo.

Arrivati sulla sponda del lago, appoggiammo tutto a terra e prima ancora di montare le tende ci tuffammo in acqua per riprenderci un po’ dal grande caldo di quei giorni. Io avevo occhi solo per Marta. Mi ero preso una cotta colossale per lei, ma non avevo mai avuto il coraggio di dirle nulla. Eravamo amici da anni e io avevo paura di rovinare tutto. Non sapevo come comportarmi.

Durante il bagno scherzammo e lei mi aveva più volte preso per il collo per gioco. Per lei immagino fossero scherzi innocenti, ma sentire la sua pelle sulla mia, aveva per me l’effetto di una bomba. Ogni volta il mio cuore aveva un sobbalzo. Cercavo però di dissimulare le mie emozioni scherzando con lei come con tutti gli altri.

Quando uscimmo dall’acqua lei si avvolse in telo e si mise a sedere su una roccia. Vederla così, un po’ infreddolita e con i capelli bagnati, avvolta nell’asciugamano da cui sbucava solamente il viso e le gambe era troppo. Era tenera e sensuale. Bellissima. La guardavo da lontano mentre parlava con Alessia, la ragazza con cui avrebbe diviso la tenda quella notte, e non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso.

Si alzò e venne vicino, mentre io ero indaffarato a montare la tendina con risultati non proprio soddisfacenti. Mi prendeva bonariamente in giro ed io ero felice per il solo fatto di averla vicino.

Le due ragazze montarono la tenda proprio accanto alla mia e diedi loro una mano mentre il resto della compagnia iniziava a fare fuoco per la grigliata. Mangiammo con gusto, ma soprattutto bevemmo parecchio. Notai che Marta si sedeva sempre vicino a me. All’inizio pensai che fosse solamente una casualità: dopotutto eravamo amici ed avevamo sempre chiacchierato tanto senza secondi fini. Ad un certo punto però notai che Alessia continuava a guardarci e a fare dei risolini. Forse sapeva qualcosa che io ignoravo?

Dopo cena continuammo a stappare una bottiglia dopo l’altra ed iniziarono a girare un po’ di canne. Fumavamo e bevevamo tutti. Ci divertivamo davvero tutti insieme.

Dopo qualche ora alcuni cominciarono ad andare a dormire. Io e Marta invece parlavamo ancora e non avevo nessuna intenzione di rompere quei momenti. Fu lei a chiedermi di fare due passi in riva al lago per smaltire un po’ la sbornia prima di andare a dormire. Ovviamente ne fui più che felice.

Ci incamminammo parlando di noi, della scuola, di quella estate bellissima. Era buio, ma vedevo i suoi occhi brillare alla luce della luna. Ero proprio cotto di lei. Ci fermammo con i piedi in acqua per qualche minuto e rimanemmo in silenzio a guardare le luci dell’altra sponda che si specchiavano sul lago. Era un momento magico, ma io non sapevo che cosa fare. Le nostre mani si sfiorarono e fu naturale stringerle la sua. Non si ritrasse, anzi la sentii intrecciare le dita con le mie. Questo mi diede il coraggio di girarmi verso di lei, accarezzarle una guancia e poi baciarla.

Fu un bacio indimenticabile. Fantastico. In quel momento sentivo di amarla profondamente. Ad occhi chiusi, con la luna che ci guardava dall’alto, il lago davanti a noi ed il bosco dietro. Era come fossimo i soli rimasti sulla terra. Lei mi strinse le braccia al collo ed io la attirai a me cingendogli i fianchi. Sentivo il suo corpo sul mio. I suoi seni che premevano contro il mio petto. Con le mani le stringevo la schiena, schiacciandola contro di me. Le sue labbra erano morbide e delicate. La sua lingua si muoveva sinuosa e curiosa intrecciandosi con la mia.

Andammo avanti così per un momento che mi parve eterno ed allo stesso tempo troppo breve. Poi ci guardammo negli occhi.

<< Finalmente.. >> disse sorridendo << è da tanto che cerco di farmi notare da te. >>

<< Io sono pazzo di te da sempre. >> risposi.

Ci baciammo di nuovo e fu nuovamente fantastico.

Tornammo verso l’accampamento camminando mano nella mano. Quando arrivammo l’unica ancora svegli era Alessia.

<< Ah, siete tornati. Stavo dando l’allarme a Chi l’ha visto! >>

<< Scema! Eravamo andati a fare un giretto. >> disse Marta.

<< Si, immaginavo. E cos’altro avete fatto vecchi sporcaccioni?! >> disse sorridendo.

Marta rise e non rispose.

<< Quindi? Adesso che fai? Lo sai che io ho il terrore degli animali e non posso certo dormire sola questa sera! Non puoi andare in tenda con lui. >> disse Alessia con faccia implorante.

<< Ma io l’ho appena preso, non posso certo lasciarlo andare! >> protestò Marta stringendomi ancor di più la mano.

<< Beh, puoi invitarlo da noi se proprio ci tieni. Però non potete scopare di fianco a me, sia chiaro! >>

Marta si voltò verso di me e disse:

<< Che ne dici? Ti unisci a noi? >>

<< Per poterti tenere stretta tutta la notte verrei in capo al mondo. >>

Lei mi guardò e mi baciò.

<< Ma che teneri.. Tanto lo sapevamo tutti che sareste finiti insieme.. >> disse Alessia mentre si chinava per entrare nella tenda.

Era una tenda piccola, da due posti, quindi dovemmo stringerci parecchio ed eravamo appiccicati l’uno all’altro. Dopo pochi minuti l’aria all’interno era già caldissima, decidemmo quindi di svestirci, altrimenti nessuno sarebbe riuscito a dormire. Io mi tolsi la maglietta e mi rimisi steso a pancia in su. Ammirai Marta che si sfilava la canottiera e rimaneva in reggiseno, ma non potei fare a meno di guardare anche Alessia fare lo stesso.

Io ero steso in mezzo alle due ragazze. Marta alla mia destra si era rannicchiata contro di me e mi accarezzava il petto. Alessia dall’altra parte era contro la parete della tenda per lasciarmi un po’ di spazio.

Io e Marta cominciammo a baciarci ed accarezzarci un po’. Le sue mani sul mio petto e la sua bocca sulla mia non mi lasciavano indifferente e il mio cazzo cominciava ad indurirsi decisamente. Preso dalla foga del bacio e dalle mille emozioni che Marta mi stava regalando, presi la sua mano e la spostai in basso, verso la mia erezione. Non la spostò, anzi, si infilò sotto l’elastico di pantaloncini e dei boxer e lo strinse nella mano. Iniziò ad andare su e giù mentre continuava a baciarmi. Io con il braccio attorno al suo collo, scesi a toccargli una tetta, infilando la mano sotto il tessuto del reggiseno.

Sentivo Alessia muoversi nervosa accanto a noi. Probabilmente era a disagio, ma non mi importava. Non avrei interrotto quel momento con Marta per nulla al mondo.

Lo sfregamento dentro i pantaloncini iniziava ad essere veramente fastidioso, quindi decisi di abbassarli. Ora la sega che mi stava facendo era alla luce del sole. O meglio, era perfettamente visibile anche da Alessia, che continuava a sospirare a pochi centimetri da noi.

<< Apperò. Dotato il ragazzo. >> disse Alessia, probabilmente nel tentativo di ricordarci che era li con noi e vedeva tutto.

Marta però non aveva nessuna intenzione di fermarsi, anzi, iniziò una lenta discesa dandomi piccoli bacetti e leccatine su tutto il petto, poi sulla pancia. Cambiò posizione per stare più comoda e si inginocchiò sul mio cazzo prendendolo in bocca. Fu il mio primo pompino. Avevo già scopato qualche volta, ma mai nessuna donna me lo aveva preso in bocca. La sensazione di morbidezza delle sue labbra era qualcosa di unico. La delicatezza della sua lingua che si muoveva roteando sulla mia cappella era sublime.

Ora che non ero più girato a baciarla, potevo vedere meglio quello che stava succedendo. La ragazza dei miei sogni me lo stava prendendo in bocca e si stava impegnando a regalarmi la cosa più bella mai capitata alla mia vita. Accanto a noi, la sua migliore amica aveva gli occhi fissi su di lei e una mano dentro le mutandine. Si stava masturbando guardandoci.

La situazione era clamorosamente eccitante.

Iniziai ad accarezzare Marta sulle gambe, poi sempre più su verso il sedere. Le sfiorai la figa da sopra le mutandine e le sentii bagnatissime. Lei emise un sospiro al mio tocco e lo presi come un cenno di assenso. Sforzai non poco gli addominali per tirarmi su quanto bastava ad afferrarle le mutandine con entrambe le mani e sfilargliele lasciandole cadere sulle sue ginocchia. Mi ristesi a godermi il pompino ed iniziai a masturbarla, cosa che pareva gradire enormemente.

Dopo qualche minuto lei si sollevò e si girò verso di me. Mi diede un rapido bacio e dopo essersi sfilata del tutto le mutandine, si sedette sopra di me, continuando ad tenere il mio cazzo in mano. Mi guardava fisso negli occhi, poi si girò a guardare Alessia, che non aveva mai smesso di masturbarsi godendosi l’intero spettacolo.

Si impalò su di me ed iniziò una lenta cavalcata. Il suo viso stravolto dal piacere e seminascosto dalla cascata di capelli neri era la cosa più sexy che io avessi mai visto. Feci un ulteriore sforzo per slacciarle il reggiseno e liberare le sue magnifiche tette. Le avevo sempre sognate ed ora finalmente le vedevo. Le toccavo, le stringevo, accarezzando i suoi capezzoli, tanto duri che pensavo gli facessero male.

La gamba di Marta in quella posizione era completamente dal lato della tenda di Alessia, tanto che si era dovuta un po’ spostare per lasciarle spazio. Ora vedevo che aveva appoggiato una mano sulla coscia dell’amica e la accarezzava, mentre con l’altra continuava a masturbarsi.

Non so cosa mi prese, ma strinsi la mano di Alessia e la portai su un seno di Marta. Lei mi guardò un po’ stupita, ma non protesto, continuando a salire e scendere sul mio cazzo. Alessia strinse il seno con la stessa voglia che avevo io. Gli piaceva. Gli piaceva toccarla.

Marta portò la sua mano su quella dell’amica. Pensavo volesse toglierla dal suo seno, ma invece la strinse a sé, schiacciandola contro il suo capezzolo. Intrecciarono per un attimo le dita, poi vidi Marta portare la propria mano sulla fighetta dell’amica e penetrarla con due dita.

La masturbava con lo stesso ritmo con cui andava su e giù sul mio cazzo, ma Alessia venne immediatamente inarcando la schiena ed emettendo mugolii di godimento. Quando si fu calmata, Marta estrasse le dita bagnate dalla sua figa e le portò al viso per annusarle. Gli presi la mano e la invitai a mettersi le dita in bocca per sentire il sapore della sua amica. Non si fece pregare e proprio mentre si leccava le dita, sentii le contrazioni della sua fighetta sul mio cazzo. Venne anche lei, strabuzzando gli occhi e buttando all’indietro la testa. Sentivo i suoi umori colare su di me, vedevo il suo ventre piatto inarcarsi all’indietro e mettere ancor più in mostra le sue tette stupende.

Alessia dovette pensare la stessa cosa a cui io stavo pensando, perché portò una mano sul suo seno proprio mentre Marta godeva più intensamente.

Quando si fermò, la feci stendere accanto alla sua amica. Si strinsero fra loro e senza che io dovessi invitarle a farlo, si baciarono. Io mi inginocchiai su di loro e Marta prese il mio cazzo in mano. Mi segava velocemente, continuando ad intrecciare la lingua con quella dell’amica. La perversione di quella scena era troppo e così venni anche io schizzando sulle tette di Marta. Alcuni schizzi le raggiunsero al volto, ma loro non smisero di baciarsi.

Marta raccolse una goccia del mio seme da un suo seno e la portò alla bocca di Alessia, che anche se un po’ titubante, accettò di succhiare il dito. Una volta che ebbe in bocca la mia sborra, Marta tornò a baciarla.

Dopo qualche minuto per riprendere fiato, andammo tutti e tre a lavarci nel lago, stando ben attenti a non svegliare i nostri amici nelle altre tende.

Dopo essersi ripulita, Marta venne da me, mi abbracciò e mi disse all’orecchio:

<< Scusa per questa sera. Alessia è innamorata di me ed era pazza di gelosia sapendo che io avevo una cotta per te. Volevo tenerla vicino a noi, ma non avevo previsto che succedesse tutto questo. >>

<< Ti amo. >> gli dissi solamente e ci baciammo di nuovo.

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