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Racconti Erotici Etero

Massaggio con “happy ending”

By 25 Agosto 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una mattina estiva e io mi stavo rilassando nella sauna di un albergo a Nizza. Avevo passato un’oretta nella palestra e ora concedevo ai miei muscoli il meritato riposo. Uscito dalla sauna tornai alla mia camera, feci una doccia fresca e uscii con solo un asciugamano avvolto alla vita. La camera aveva un arredamento minimalista e lussuoso: letto matrimoniale, pavimento in linoleum, una scrivania moderna, mini frigo e divano in pelle con tavolo basso di fronte. Aprii il mini frigo, presi una birra, la stappai con l’apribottiglie che era appoggiato alla scrivania, mi sedetti sul divano e bevvi un sorso. Notai che davanti a me, sul tavolino basso, c’era un foglio plastificato. Lo presi in mano. “Servizi a sua disposizione” c’era scritto in cima. Feci scorrere lo sguardo sulle varie offerte in lista fino a che trovai il servizio che faceva per me: massaggio shiatsu.
Sempre con il foglio in mano, mi sdraiai sul letto, presi fra le mani il telefono fisso che era appoggiato al comodino e digitai il numero della reception.
“Reception qui. Mi dica.”
“Salve, vorrei un massaggio Shiatsu. Per quando sarebbe disponibile?”
“Le mando subito una massaggiatrice. Dieci minuti e sarà da lei.”
Massaggiatrice, pensai. Non male.
Mi sdraiai sul letto e aspettai qualche minuto. Appena sentii bussare alla porta m’alzai dal letto, attraversai il pavimento in linoleum e aprii. Sulla soglia mi ritrovai questa bellissima ragazza dai capelli biondi, lunghi e mossi. Indossava dei pantaloni da yoga bianchi in tono con la camicetta. Era molto giovane -sulla ventina d’anni o poco più- e aveva occhi ipnotici e lineamenti del viso simmetrici. Teneva i capelli raccolti sul lato sinistro e dall’orecchio esposto, quello sull’altro lato, si intuiva che aveva le orecchie leggermente a sventola. Ciò però non era un difetto ma rendeva la sua bellezza ancora più genuina. Di costituzione era magra ma aveva un sedere bello rotondo e un seno grande e molto sodo.
Perfetto, pensai. Volevo scoparmela come non mai. Ogni cosa a suo tempo però…
Mi spostai a lato e le feci cenno di entrare.
“Prego.” dissi.
“Grazie mille.” disse lei e mi fece un sorriso.
Entrò e con lei trascinò dentro anche un lettino massaggi a rotelle che piazzò in mezzo alla camera e bloccò spingendo verso il basso una levetta.
“Salga pure.” mi disse.
Io obbedii e mi misi prono sul lettino. Lei si mise davanti a me, aprì la borsa che aveva a una spalla e tirò fuori una bottiglietta d’olio.
“Le piace l’aroma di pesca?” mi chiese.
“L’adoro.” risposi io.
“Perfetto.” disse lei e sorrise.
Appoggio allora la borsa sul pavimento, si versò dell’olio nelle mani e cominciò a massaggiarmi il collo. Si era messa in una posizione tale che avevo la sua figa proprio davanti al viso. Attraverso i suoi pantaloni bianchi attillati vedevo bene la passera in rilievo, quella fantastica collina. Cercai di annusarla e sentii profumo di cocco. Il mio pene si stava piano piano ingrandendo contro il lettino.
Il massaggio che mi stava facendo al collo era fantastico, molto rilassante.
Pian piano si spostò alle spalle, poi alla schiena e continuò il suo massaggio. Io intanto immaginavo di alzarmi, abbassarle i pantaloni e le mutandine e infilare il mio pene fra le sue gambe, scopandola nella passera per ore.
“Okay, ora si può girare. Le farò un massaggio all’addome.” disse lei.
Oh cazzo, pensai. Non m’aspettavo quella richiesta e in quel momento avevo una piena erezione. Rimasi fermo fingendo di non aver sentito.
“Allora? Cosa aspetta? Si può girare.”
A quel punto non avevo scelta: cercare scuse sarebbe stato soltanto allungare l’imbarazzo.
Mi girai, e così facendo il mio pene, che prima era schiacciato sul lettino, si drizzò liberando la pressione sull’asciugamano che avevo alla vita. In questo modo l’asciugamano si slegò dalla mia vita, lasciando il mio pene nudo ed eretto all’aria e a bella vista.
“Oddio!” disse lei e fece un balzo all’indietro. Continuò però a guardarmi il pene eretto sorridendo.
“Lo copra, per favore” disse poi e fece una risatina.
Ripresi allora l’asciugamano e lo legai attorno alla vita. Il mio pene duro, però, emergeva oscenamente in rilievo all’asciugamano. Stavo allora per girarmi ma lei mi fece cenno di restare supino.
“Stia così, ora dobbiamo fare l’addome.”
Si versò allora dell’altra crema sulle mani e me le appoggiò sull’addome. Aveva le dita magre e molto curate. Sulle unghie aveva uno smalto blu marino e al polso teneva un braccialetto di corda legato stretto.
Con il massaggio partiva dal petto per scendere pian piano all’addome. Ogni volta che scendeva però finiva sempre con il toccarmi per sbaglio la punta del pene con il polso, stimolandomi. Mentre mi massaggiava io guardavo il suo seno sodo, che continuava a sobbalzare a ritmo. Il mio pene continuava a gonfiarsi mentre io immaginavo di toglierle la camicetta e sfregare il mio pene fra le sue due poppe generose e sode. Di colpo l’asciugamano, che non sopportava più la pressione della mia erezione, si slegò di nuovo. Ed &egrave qui che, cari lettori, le cose si fanno interessanti.
Lei mi guardò il cazzo duro e nudo per qualche secondo senza dire niente. Non era però uno sguardo qualsiasi, era intenso e sessuale. Vidi i capezoli sul suo seno sodo spuntare in rillievo sulla sua camicetta come chiodi. Era eccitata, glielo si leggeva nel viso. Si morse poi il labbro e di colpo avvolse entrambe le sue mani attorno al mio pene duro. Ebbi uno spasmo: la sensazione era bellissima. Lei stava respirando affannosamente. Poi lasciò di colpo il mio pene.
“Wow, oddio. Scusa.” disse.
“Di cosa?”
Sorrisi, le presi le mani e le ricondussi al mio pene.
“Continua pure.” dissi.
Lei allora sorrise e cominciò a masturbarmi piano piano. Fece un verso molto sensuale.
“Hai un bel pisello duro.” disse.
La sua espressione esprimeva tutta la sua eccitazione: si era abbandonata ad una tentazione viscerale e ora non vedeva altro che il mio cazzo.
Il modo in cui mi masturbava era intenso: esercitava molta forza muovendo le mani lentamente su e giù percorrendo tutto il cazzo, dalla base fino alla punta della cappella. Di colpo interruppe il movimento, si portò le mani al naso e le annusò.
“Mmm.. profumo di cazzo.” disse e riprese subito dopo a masturbarmi. Questa volta avvicinò però le sue poppe al mio cazzo e notò che alla visione delle sue magnifiche tette generose e sode il mio pene s’irrigidiva ancora di più. Sorrise.
“Ti piacciono le mie poppe, eh?” disse. Le avvicinò poi sempre di più fino a schiacciarle contro il mio pene. La sensazione di quel morbido paradiso contro il mio pene mi fece quasi sborrare, ma mi trattenni.
“Che ne dici se salgo sul lettino anch’io?” chiese poi lei.
“&egrave un’idea fantastica.” risposi.
Lei allora salì, ma in direzione inversa alla mia, mettendomi il suo magnifico culo in faccia. Intanto, dall’altro lato, continuava a masturbarmi con una mano.
Il suo sedere bello rotondo e grande riempiva perfettamente i suoi pantaloni da yoga bianchi.
“Ti piace il mio sederone?” chiese lei.
“L’adoro.” risposi io.
“Sculacciami.” disse poi lei.
Io eseguii l’ordine e le diedi un sonoro schiaffo sul culo. Il suono che fece il sedere alla sculacciata fu chiaro e netto: “spank!”
Quel generoso culo pieno mi arrapava come non mai.
“Ora mordilo.” mi chiese poi.
Senza esitazione avvicinai la bocca alla sua chiappa sinistra e le diedi un leggero morso. Lei fece un verso di godimento: “oooh”. Adorava farsi mordere il culo e io adoravo quella consistenza soda e piena del suo sedere.
D’un tratto si tolse i pantaloni da yoga e li gettò per terra svelando le mutandine bianche di seta che indossava sotto.
“Non ce la faccio più.” disse.
Si spostò poi più in basso sul lettino e appoggio la sua passera proprio sul mio cazzo. La sua figa era bellissima ed averla proprio sopra il mio pisello era una sensazione spettacolare. Cominciò poi a muoversi avanti e indietro strusciando la sua farfalla coperta dalle mutandine su di me. D’un tratto ebbe un brivido e una macchia umida le coprì le mutande.
“Oops” disse “sono troppo eccitata.”
Si tolse poi le mutandine lasciando la sua figa nuda e a bella vista. Vedere quella bellissima ragazza nuda per la prima volta mi faceva venire voglia di sborrare come mai. A quel punto lei mi prese il cazzo e finalmente se lo infilò dritto nella figa.
“Oddio, che bello” disse lei.
Avere il pisello dentro la sua passera mi fece indurire il cazzo come un sasso. Anche lei era estremamente arrapata e cominciò a muovere il bacino su e giù velocissimo, trombandomi appassionatamente.
Si muoveva come una gazzella sbattendo il suo pube contro il mio. Tutto era iniziato con un semplice massaggio e ora eravamo lì che scopavamo come animali, entrambi arrapatissimi. Lei stava facendo dei versi fantastici, stava godendo. Si muoveva (con il mio cazzo dentro di lei) con furia: si vedeva che era sul punto dell’orgasmo. Il mio cazzo si stava poi indurendo sempre di più.
La vedevo sforzarsi, vedevo la sua espressione impegnata ed arrapata, vedevo le sue poppe ancora coperte dalla camicetta sobbalzare ad ogni suo movimento, vedevo i suoi capezzoli lunghi ed eretti, vedevo la sua figa con il clitoride gonfio sbattere sul mio pube. La sentivo poi godere molto, la sentivo gemere, la sua morbide figa che avvolgeva e stringevano il mio cazzo che si stava indurendo sempre di più. Ero sul punto di sborrare e non riuscivo a trattenermi: più mi sentivo la sua figa attorno al mio cazzo e più mi avvicinavo all’orgasmo… il mio pisello era duro come un sasso… non ce la facevo più!
“Sto arrivando!!” disse lei nello stesso momento.
Stavamo arrivando insieme!!!
Tolsi velocemente il mio cazzo dalla sua figa proprio quando lei era in prenda agli spasmi dell’orgasmo. Il suo ano e la sua vagina si aprivano e chiudevano ritmicamente mentre tutto il suo corpo si contraeva. Stava avendo un orgasmo molto intenso! Mentre il suo corpo era in preda all’intenso godimento, lei ansimava facendo dei versi fantastici. Dalla sua passera in contrazione uscì di colpo un getto che mi finì proprio sul pene. E nello stesso momento in cui il getto atterrò sul mio pene io cominciai a sborrarle addosso come non mai. Il primo getto di sperma mi uscì intensamente dal pene e le finì sulla tetta destra ancora coperta dalla camicetta. Dopo il primo getto lei mise immediatamente il suo viso sotto il mio pene e aprì la bocca. Il secondo getto e tutti quelli succesivi le finirono tutti dritti in bocca. Lei gustò per un attimo la mia sborra e poi la ingoiò tutta.
Lei mi guardò il cazzo duro e nudo per qualche secondo senza dire niente. Non era però uno sguardo qualsiasi, era intenso e sessuale. Vidi i capezzoli sul suo seno sodo spuntare in rilievo sulla sua camicetta come chiodi. Era eccitata, glielo si leggeva nel viso. Si morse poi il labbro e di colpo avvolse entrambe le sue mani attorno al mio pene duro. Ebbi uno spasmo: non me l’aspettavo e la sensazione era bellissima. Lei stava respirando affannosamente. Poi lasciò di colpo il mio pene.
‘Mmm…succo di cazzo.’ disse.
Ed &egrave così che, cari lettori, il massaggio finì: un ‘happy ending’ con i fiocchi. Dopo il fantastico orgasmo sinconizzato lei mi aiuto a mettere tutto apposto (ripulendomi anche il cazzo dalle ultime gocce di sborra), si rimise mutande e pantaloni da yoga, mi fece l’occhiolino e uscì con il lettino. Non parlammo molto, ma talvolta ritengo sia assolutamente inutile: la comunicazione non-verbale, i gesti, i fluidi, i versi e le contrazioni in quel caso furono abbastanza.

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