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Mia moglie, tra le sue mani

By 13 Gennaio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Non riesco a smettere di stimolare la mia intimità nell’osservare il corpo nudo di Alessandra vibrare di piacere tra mani che non sono le mie. La guardo carponi sul nostro letto premere le braccia tese sul materasso nel tentativo di mantenere l’equilibrio. Osservo i suoi fianchi stretti con forza mentre viene presa da dietro con una passione e un’intensità che da troppo tempo mancavano nel nostro rapporto. Ascolto i suoi gemiti, i suoi sospiri, le sue parole; inviti osceni quasi urlati diffondersi nella stanza ogni qualvolta sente quell’asta turgida affondare dentro di sé e riempirla completamente. Non ricordo da quanto non la vedessi così bella, così viva, così femmina. Lei, solitamente controllata e morigerata, a tratti quasi algida, ora appariva fuori di testa, totalmente soggiogata dalla più sfrenata lussuria. Ho goduto già una volta beandomi della vista di questo amplesso animalesco, e ho ripreso a darmi piacere appena ho avvertito il mio membro guadagnare nuovamente un accenno di erezione. Sulla mia mano e sul mio sesso lo sperma del mio precedente orgasmo è ormai secco, mentre una seconda ondata di piacere monta prepotente dentro di me.
E dire che mai avrei pensato ad un simile epilogo per quella che sarebbe dovuta essere una normalissima serata con un ospite che da noi è ormai di casa.
Conosciamo Giulio da quando, con i suoi genitori, venne ad abitare nel nostro stesso palazzo, proprio nell’appartamento di fronte. Era un ragazzino timido e riservato, a quei tempi impegnato con la preparazione degli esami di licenza media. Io e Alessandra, invece, eravamo sposati da poco, ed alle prese con una coppia di gemelli neonati da accudire.
Sono passati vent’anni da allora. Ormai, i nostri figli si sono trasferiti in una lontana città per frequentare l’università, mentre io e Sandra ci siamo arresi alla serena routine di una coppia di quarantacinquenni sposati da quasi un quarto di secolo. Abbiamo visto Giulio diventare un ragazzone alto e prestante, più spigliato e sicuro di sé. Col tempo, i suoi impegni l’hanno portato a stare meno a casa e, di conseguenza, a frequentare di rado la nostra. Così, sapendo che per imminenti scadenze lavorative avrebbe dovuto trascorrere un intero fine settimana facendo sostanzialmente vita da recluso, abbiamo pensato di allietare quantomeno il suo sabato sera invitandolo a cena da noi.
Un gustoso risotto ai frutti di mare, una ricca insalata e il celebre tiramisù di Sandra hanno, nel giro di un’oretta, riempito i nostri stomaci e portato a far festa i nostri recettori del gusto. Dopodiché, in pochi minuti e con collaudata sincronia, abbiamo sparecchiato, lavato i piatti e riassettato la sala da pranzo, prima di accomodarci sul divano per fare quattro chiacchiere.
Con noi uomini ai lati ed Alessandra seduta in mezzo, ci siamo vicendevolmente aggiornati sul corso delle nostre vite, parlato tanto e riso ancora di più.
Come già accaduto più volte in passato, Giulio aveva accettato di mettere a disposizione di mia moglie le sue doti di massaggiatore, per alleviare una contrattura al collo che non aveva dato tregua a Sandra per tutto il giorno. Dopo averle chiesto di slacciare un paio di bottoni della camicetta che indossava, le aveva imposto le mani alla base del collo, sciogliendo i muscoli da lì lungo i deltoidi.
Già in questa fase avevo notato come, a differenza che in passato, lui posasse spesso lo sguardo sulla pelle nuda di mia moglie; come, di tanto in tanto, i suoi occhi scrutassero l’accenno di scollatura che la camicia concedeva, complice anche l’assenza di reggiseno, indumento che solitamente Sandra quasi mai indossa in casa, lamentandone la scomodità e sottolineando come la sua seconda misura appena accennata non abbia bisogno di troppo sostegno.
In più di un’occasione, il mio sguardo aveva incrociato quello di Giulio. Quando indugiava un po’ troppo sulle grazie di mia moglie, poi cercava con gli occhi me per accertarsi che non avessi notato il suo atteggiamento poco consono. O almeno, all’inizio l’intento doveva essere quello. In principio, sentendosi osservato da me, distoglieva lo sguardo per pudore o timore. Nel giro di pochi minuti, però, le cose mutarono in maniera sostanziale. Probabilmente, avendo notato una totale assenza di reazione, Giulio prese coraggio, e cominciò a sostenere il mio sguardo quando lo puntavo su di lui. Qualche secondo, prima di tornare a bearsi della vista di parte del corpo di Alessandra. Nei suoi occhi scorsi presto una luce diversa: sembrava quasi voler rivendicare il suo diritto di scrutare la pelle nuda di mia moglie. Avvertivo il cuore battermi forte nel petto quando il ragazzo guardava me; mi sentivo quasi a disagio per la mia sola presenza in quel luogo. E questo mi portò inspiegabilmente a distogliere lo sguardo da lui quando mi fissava. Col cuore in gola, guardavo le sue mani scostare con sempre maggior decisione il colletto della camicia di Sandra, i suoi occhi scivolare sfacciatamente sotto il tessuto; lo guardavo per un istante quando lui spostava lo sguardo su di me, per poi focalizzare nuovamente la mia attenzione su quelle mani che, in maniera quasi impercettibile, stavano sempre più ampliando la porzione di pelle oggetto del massaggio, avvolgendo il corpo di mia moglie fino a sfiorarne la parte anteriore del collo. Mi sentivo confuso, impotente. Avrei voluto bloccare tutto, eppure avevo il timore di fare una figuraccia, per la possibilità che la ricostruzione di quell’insolita serie di circostanze fosse frutto esclusivamente della mia fervida immaginazione.
Un turbine di pensieri mi affollava la mente, e sentii il mio petto quasi esplodere quando Giulio, fissando ancora una volta i suoi occhi nei miei, con una mossa repentina slacciò un altro bottone della camicetta di Alessandra. In quello stesso momento, lei aprì gli occhi, guardandomi con espressione interrogativa.
I lembi dell’indumento si aprirono a tal punto che questo rischiava quasi di scivolarle giù lungo le spalle. Inoltre, in quel modo, una buona porzione della parte superiore del suo seno veniva messa a nudo. Sandra, resasi conto della situazione, avvampò all’istante. D’istinto, si portò le braccia giunte all’altezza della bocca dello stomaco per evitare di rimanere svestita dalla vita in su. Mi fissò per alcuni interminabili secondi, incerta sul da farsi. Io mi sentivo paralizzato, i miei occhi saltavano da quelli di Sandra a quelli di Giulio che, dietro di lei, non aveva smesso di osservarmi per tutto il tempo.
‘Non doveva essere un massaggio solo al collo?’, chiese mia moglie con finta leggerezza, non riuscendo tuttavia a mascherare una voce spezzata che tradiva l’imbarazzo di quei momenti.
Giulio rimase in silenzio per svariati secondi, ignorando del tutto quell’obiezione. Intanto, le sue dita continuavano a premere sulla nuca e le spalle di Sandra, per poi scivolare delicatamente lungo il suo collo e percorrere la clavicola. A ogni passaggio, guadagnavano qualche millimetro, avvicinandosi all’attaccatura del seno. Lei appariva inebetita, con le guance e le orecchie rosso acceso, nascoste alla vista del ragazzo ma che ben lasciavano intuire a me il suo stato d’animo. Neppure io riuscivo a reagire in alcun modo. Guardarla inerme tra le mani di Giulio, combattuta tra un imbarazzo giunto ben oltre i livelli di guardia e uno stato che, conoscendola, mi sembrava di sottile eccitazione, donava anche a me sentimenti contrastanti. Ero incredulo, arrabbiato, ma anche scosso da un lieve tremore. E da un fremito che solleticava le mie parti basse.
‘Non ti piace?’ , chiese lui, all’improvviso.
Sandra strinse le gambe, sfregandole appena l’una contro l’altra.
‘No… cioè, si… non è quello…’, farfugliò.
Approfittando dell’evidente stato di confusione nel quale versava, Giulio portò una mano su quelle giunte di mia moglie. Con decisione ne scostò una, portando il braccio di Sandra a distendersi lungo il suo corpo. Poi, si chinò appena su di lei, sussurrandole all’orecchio: ‘Sposta anche l’altra… lasciami fare’. Sebbene la sua voce fosse calma, pronunciò quelle parole con un’assertività che non ammetteva repliche. Mia moglie, difatti, seguì la sua direttiva. Mi guardò negli occhi per un istante, aspettandosi un qualche tipo di reazione da parte mia. Non seppi come comportarmi, ricambiai il suo sguardo e non mi mossi mentre un brivido mi correva lungo la schiena. Sandra lasciò cadere la sua mano in grembo, arrendendosi, in sostanza, alle attenzioni del nostro ospite e alle sempre più evidenti piacevoli sensazioni che il suo tocco le stava procurando.
Le mani di Giulio risalirono fino al collo di Sandra. Quasi lo strinsero, prima di allargarsi sulle sue spalle e ridiscendere lungo le braccia. Un attimo dopo, mentre mia moglie teneva gli occhi nuovamente chiusi e il suo respiro accelerava sensibilmente, guardai le mani del ragazzo accompagnare la camicetta di Alessandra verso il basso, fino a lasciarla seminuda.
Ormai, i suoi piccoli seni svettavano liberi da costrizioni. I capezzoli, duri, puntavano dritti verso di me.
Giulio risalì lungo l’addome di mia moglie, fino a seguire i contorni delle coppe col dorso delle dita. Non guardava più me adesso, si limitava a mangiare con gli occhi Sandra.
Le baciò delicatamente il collo e la nuca, sin dietro l’orecchio destro. ‘Finalmente’, le sussurrò. Mia moglie sospirò, mentre le dita del nostro ospite soppesavano le sue due piccole, morbide colline. ‘Sai, il tuo è stato il primo seno che abbia ammirato in vita mia’, continuò il ragazzo. Portò l’indice e il medio di entrambe le mani a disegnare le larghe areole scure. ‘Era il periodo nel quale allattavi i gemelli. Tardasti un attimo a ricoprirti e, per una frazione di secondo, lo vidi nudo davanti a me’. Arrivò a lambire i capezzoli durante quelle parole. ‘Non hai idea di quante volte abbia ripensato a quella scena, di quanto abbia fantasticato su di te’. Ero come ipnotizzato. Le gambe di Sandra sfregavano con forza, e io sentivo l’erezione premere contro i miei pantaloni, tanto da farmi quasi male. Dopo aver giocato con i capezzoli di mia moglie, Giulio li strinse fra pollici e indici, strappandole un gemito. Le portò, poi, le mani a coppa sui seni. Riusciva facilmente ad avvolgerli, e prese da subito a stringerli con passione. Sandra abbandonò il suo corpo contro quello del ragazzo, riversando la testa all’indietro e rendendosi preda di un bacio da subito furioso. Ormai aveva perso ogni inibizione, vedevo le loro lingue saettare l’una attorno all’altra, le gambe di mia moglie ora divaricate, i suoi polsi imprigionati dalle maniche della camicia, le sue mani serrate a stringere il bordo della gonna.
Quel bacio durò a lungo, ma Giulio non si limitò ad esplorare la bocca di Sandra. Mentre con una mano continuava a tormentare il suo seno, l’altra si insinuò tra le cosce di mia moglie. Risalì rapidamente fino al suo sesso mentre lei, muovendo il bacino, agevolava i suoi movimenti e faceva in modo che la gonna le risalisse lungo i fianchi.
Intanto che la mano del ragazzo s’insinuava sotto le mutandine di Alessandra, anche la mia cominciò a muoversi, sfregando vigorosamente sul mio membro, che avvertivo duro attraverso gli abiti.
Mia moglie mi guardò per un istante, poi si abbandonò nuovamente al piacere. Chiuse gli occhi godendosi le dita di Giulio giocare con le sue labbra, che vedevo gonfie e lucide di umori. La stimolò e masturbò per un po’, portandola a dimenarsi tra le sue braccia, paonazza e sudata. Poi, l’adagiò sul divano, ponendosi sopra di lei, baciandola e scivolando con la bocca sul suo corpo. Le morse i seni facendola trasalire, prima di continuare a scendere lungo il suo addome, fino al suo sesso bagnato. Con foga, le sfilò le mutandine e si tuffò tra le sue gambe. Con la bocca e la lingua di Giulio a divorarla, Sandra iniziò ad incitarlo a continuare, afferrandogli la testa con una mano e spingendolo quanto più possibile contro di lei. Brividi e spasmi attraversavano il suo corpo, mentre ero imbambolato ad osservarla. Da tempo non vedevo il suo corpo bruciare di passione in quel modo. Forse, non l’avevo mai davvero vista in quelle condizioni.
Eccitata com’era, non ci volle molto prima che raggiungesse un orgasmo intenso, rumoroso, spossante. S’irrigidì, producendo suoni gutturali e ridendo in maniera incontrollata, mentre la morsa esercitata su Giulio dalla sua mano destra e dalle sue gambe perdeva via via d’intensità.
Sandra appariva sfinita, mentre il ragazzo era ben lontano dall’aver saziato la sua voglia di lei.
Sotto lo sguardo mio e di mia moglie, si rialzò in piedi e denudò completamente, mostrando il suo corpo massiccio e la sua poderosa erezione. Sollevò Alessandra come un fuscello, e la portò in braccio fino alla nostra camera da letto. Io non potei fare a meno di seguirli, nonostante i due mi stessero completamente ignorando da diversi minuti. Mi accomodai sulla poltrona presente in un angolo, osservando Giulio sbattere mia moglie sul letto e lei liberarsi dalle manette di stoffa formate dalla camicetta arrotolata. Sandra, sdraiata a gambe larghe, con indosso solo la gonna ridotta ormai a una cintura, e uno sguardo malizioso fisso sul membro eretto del nostro ospite, sembrava già pregustare l’inevitabile.
Non resistetti alla tentazione di slacciarmi i pantaloni e iniziare a masturbarmi davanti a loro proprio mentre Giulio prendeva definitivamente possesso del corpo di mia moglie. Eccitato com’ero, venni quasi subito, stimolato dall’odore degli umori di Alessandra di cui l’aria era ormai satura, dal rumore del suo sesso fradicio violato senza riguardo, dalla vista di quei due corpi avvinghiati e impegnati a darsi piacere. Avvertivo il mio liquido colare sulla mia mano e tra le mie gambe e il mio membro perdere di consistenza mentre l’asta turgida e possente di Giulio si muoveva freneticamente dentro e fuori mia moglie, portandola a gridare a pieni polmoni il suo piacere, con gli occhi persi in quelli del ragazzo.
Nel contemplare tanta passione, la mia erezione non tardò a manifestarsi nuovamente. Dentro di me, un vortice di emozioni mi destabilizzavano totalmente. Non avevo mai desiderato Sandra come in quel momento. Ero folle di gelosia e, al tempo stesso, felice per lei nel rendermi conto che stesse godendo come mai prima nella sua vita.
Ricominciai a toccarmi, mentre Giulio sollevava mia moglie per farla inginocchiare sul letto e prenderla da dietro, offrendomi una vista laterale dalla quale potevo gustare ogni dettaglio del loro brutale amplesso.
E, infatti, ora eccomi qui, sul punto di godere per la seconda volta in pochi minuti, mentre Alessandra delizia il nostro intraprendente ospite liberando tutti i suoi istinti più bassi, incitandolo, spronandolo, offrendosi completamente a lui. Noto un’ulteriore accelerazione del ritmo già forsennato imposto da Giulio. Le urla di mia moglie farsi più acute. Avverto il mio membro pulsare stretto fra le mie dita. Vedo il ragazzo afferrare Sandra per i capelli e rivolgere il suo sguardo verso di me. Raggiungo il piacere proprio mentre fisso i suoi occhi annebbiati, il suo corpo stremato crollare sul materasso, e Giulio affondare con un ultimo, deciso colpo di reni per riempire mia moglie del suo seme bollente.
Col suo sesso aperto e arrossato, e rivoli del denso, abbondante sperma del suo amante a colarle tra le cosce, Sandra scivola supina sulle lenzuola, facendo spazio a Giulio affinché si sdrai accanto a lei. Io mi abbandono sulla poltrona, guardando le loro labbra unirsi nuovamente e le loro mani vagare con bramosia sui loro corpi, lasciando presagire ulteriori sviluppi in questa lunga notte appena cominciata.

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