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Monica incontra Adriana

By 13 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo che i tre uomini se ne furono andati, dopo che avevano approfittato del mio corpo,mi ritrovai sola in camera.
Sentii bussare e con fatica mi alzai dal letto e aprii : era Teresa, il mio capo o meglio la moglie , il braccio e la mente di quell’impresa o azienda che dir si voglia,che macinava lavoro e denaro …anche con sistemi del genere, cio&egrave con l’aiuto del corpo di persone come me, disponibili o obbligate dalla necessità.
Teresa: sono venuta per dirti che se vuoi puoi tornare anche domani con un treno.quì &egrave tutto pagato.
Io: ok se vuole andare vada pure, mi lasci i soldi per il treno.
Teresa: non c’&egrave nessuno e puoi darmi del tu. comunque voglio dire che sei stata brava ieri notte, mi hanno fatto i complimenti. Fatti una doccia e riposati.I soldi li lascio quì.
e detto questo andò via.
Nell’albergo c’era il giorno una conferenza e al buffet trovai un bel po’ di persone e una fila lunga.
Dietro di me sentii che si era appoggiata nelle mie rotondità qualcosa:era una borsetta che urtava di continuo e mi infastidii.Mi voltai per dirne quattro alla persona che mi urtava e vidi che era una donna sui 40 e che a sua volta era spinta da altre persone.
Lei: mi scusi ! se &egrave perch&egrave spingo ecco non &egrave colpa mia, sa c’&egrave il convegno che riprende tra meno di un’ora e qui vogliono mangiare e prendere una boccata d’aria.Ah mi chiamo Adriana e sono una hostess, tengo un po’ di contatti quì e lei…?
Io: mi chiamo Monica ed ero quì per lavoro ieri, ma ho finito e ho la camera pagata per oggi, vado via più tardi.
Un’altra spinta e mi ritrovai Adriana addosso:ero certa che sentì il mio grosso seno e io il suo.La sua mano si appoggiò al mio braccio e si tenne per non cadere,e io nel curvarmi per non cadere e non farla cadere percepii il suo dolce profumo.
Adriana: mi scusi ancora…
Io. diamoci del tu e poi non &egrave colpa tua, &egrave dal fondo che scalpitano.
Vedendo che la fila era ancora lunga sia dietro ma anche davanti le dissi:Ti va se pranziamo nella camera mia?
Lei: pranzare? ma io devo lavorare!
Io: prendiamo qualcosa di leggero e lo facciamo portare nella mia camera. se vuoi beninteso, io non ho più voglia di farmi spingere e stare in piedi.
e così mi staccai dalla fila e mi diressi verso la camera.
Si stavano per aprire le porte quando comparve Adriana al mio fianco.
Vengo con te!tanto fino alla 6 non avrò da fare. dopopranzo riprende il convegno e …
le porte si aprirono e una volta dentro spinsi il bottone del 4′ piano: giunte al piano uscimmo e le mi seguì fino alla camera.
Per fortuna era rifatto il letto e tutto era in ordine: non vi erano tracce di sperma o altra confusione che potesse far capire il mio ruolo in quella trattativa.
Io: eccoci …che cosa vuoi mangiare?Non preoccuparti perch&egrave &egrave tutto pagato.
Ordinai qualcosa di semplice e leggero ma accompagnato da vino bianco frizzantino, che a me piace e Adriana mi fece compagnia
Mi raccontò di lei e che faceva questo lavoro per arrotondare.
Anche io le dissi che mi spostavo per lavoro e che ,per necessità , mi prestavo a concludere fuori dall’azienda dei contratti.
Mentre tenevo in mano il bicchiere, mandai giù tutto di un fiato e poi le dissi: Ti faccio una confidenza Adriana, ieri quì ho incontrato degli uomini, proprio lì in quel letto. Ti scnadalizza la cosa?
Adriana: no per niente.sono cose che succedono e poi…
Io: Scusa mi sono presa delle libertà di parola e ti ho messo in imbarazzo, non volevo &egrave che non posso dirlo a mio marito…
Adriana: Io il mio l’ho mandato a quel paese da tempo…siamo separati ed &egrave meglio così! E poi se sono cose tue &egrave giusto che non le sappia.
Io: In effetti &egrave una questione di lavoro…devo farlo per…
Adriana: Non sei obbligata a dirmi niente…
Nel farlo si avvicinò a me e mi poggiò un braccio sulle spalle e risentii quel contatto con il mio seno, grosso , ma anche il suo non scherzava. Sentivo il mio capezzolo che si induriva e delle sensazioni strane ma piacevoli. Il suo calore umano era pari al suo sguardo dolce e comprensivo.
Io: Sono stata costretta a farlo ma…mi &egrave piaciuto, alla fine ho goduto pure io.

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