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Nicole e la sua nuova perversa vita matrimoniale

By 14 Gennaio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto iniziò una mattina d’estate.

Io e Victor ci siamo sposati sei mesi fa. Un matrimonio fantastico, all’aperto. Me lo ricordo come fosse ieri.
Lui era lì, davanti al prete, che mi aspettava in tutta la sua bellezza. Victor penso sia uno degli uomini più belli e particolari che abbia mai conosciuto. Alto, capelli castani, una piccola cicatrice sul lato sinistro del labbro superiore e, cosa ancor più incantevole, due occhi di colore diverso. Azzurro a destra, verde a sinistra.
Nei suoi occhi mi ci perdevo ogni volta che incrociavano i miei. Mi ipnotizzavano, come il giorno del nostro matrimonio che, senza accorgermene, passai in mezzo agli invitati per ritrovarmi affianco a lui pronta per il fatidico si.
Dal collo della camicia spuntava il tatuaggio che partiva dal suo bicipite sinistro fino ad arrivare dietro l’orecchio. Non &egrave l’unico tatuaggio che ha, ma &egrave l’unico che spunta sempre, qualunque cosa indossi. Mi bagnavo ogni volta che guardavo quei particolari sul suo corpo. Non so il motivo, ma ho sempre provato un’eccitazione fortissima alla vista di un tatuaggio o di una cicatrice un po’ particolare. E lui ha entrambe le cose.
Di fianco a Victor c’era Shawn, il suo migliore amico. Ho sempre pensato che fossero fratelli. L’unica cosa che li differenziava erano gli occhi e la cicatrice. Shawn ha gli occhi castani. Anche lui tatuaggi sparsi per tutto il corpo, ma nessuno che spunta dallo smoking. Come lo so? Noi abitiamo in una villa in collina che sovrasta la città giù a valle. Shawn &egrave quasi sempre da noi, &egrave come se abitassimo tutt’e tre assieme, e, avendo la piscina, mi &egrave capitato di vederlo spesso in costume.
Ma basta ricordare il passato. Per quanto fantastico, il mio presente &egrave ancora più bello.

Sono le nove, non ho voglia di alzarmi. Mi rigiro nel letto e con le mani tocco per caso le mie mutandine buttate fra le lenzuola. Mi viene da sorridere e al solo ricordo della sera prima mi bagno. Stringo forte le mie cosce nude. Ho voglia. Allungo un braccio per cercare Victor ma non lo trovo. Strano, dove può essere andato. Magari &egrave in cucina che prepara la colazione. Mi alzo, mi metto qualcosa addosso, ma rigorosamente senza intimo, non lo indosso quasi mai, e scendo di sotto.
Scendendo le scale sento delle voci provenire dallo studio di Victor. Due le riconosco, sono mio marito e Shawn, mentre l’altra non mi pare di averla mai sentita.
Mi avvio verso lo studio, la porta &egrave socchiusa e, anche se non si fa, mi metto ad origliare.
Non capisco, stanno parlando di riscuotere del denaro. A quest’ora di domenica mattina? Non potevano aspettare domani? Non ho mai ben capito di che affari si occupasse Victor, &egrave sempre stato così vago. So solo che Shawn era il suo braccio destro.
Mi avvicino ancora cercando di spiare dalla fessura. Il terzo tizio non l’ho mai visto. Ma cos’ha infilato nella cinta dei pantaloni? Non capisc”oddio’.ha una pistola. Cosa ci fa un uomo con la pistola in casa nostra? E perché Victor ci sta parlando? I minuti passano e io piano piano capisco di essere finita in un bel pasticcio.
I pezzi del puzzle cominciano ad incastrarsi e le domande ad avere delle risposte poco piacevoli ma sensate.
Ora capisco perché la gente in città ha un rispetto così grande, al limite col terrore, per Victor. Ora capisco perche abitiamo su una collina che osserva tutta la città. Capisco tutti i soldi che ha e tutta la gente sinistra che lavora per lui. E capisco anche perché le persone in città sono sempre state vaghe con me. Mio marito &egrave un mafioso’e io non sto guardando un film in televisione, questa &egrave la mia vita.

Un mese dopo.
Mi sto facendo una doccia, le lacrime scendono ma almeno Victor non mi può sentire.
&egrave un mese che litighiamo. Il giorno che ho scoperto della sua vera vita ho iniziato a urlargli contro con tutta la rabbia che avevo in corpo. Era intervenuto anche Shawn cercando inutilmente di calmarmi. All’inizio avevo quasi la situazione in mano. Victor mi chiedeva perdono, era come un cane bastonato. Ma piano piano la situazione &egrave cambiata, lui ha smesso di chiedermi scusa. Io volevo andarmene e lui me l’ha impedito, prima con le buone, poi minacciandomi. D’altra parte tutta la città era ai suoi ordini, dove sarei potuta andare?!
Sono bloccata, in trappola. Potrei fare la vita di sempre, come se nulla fosse, ma non riesco più. Ho quasi il terrore di mio marito. Sì, quasi. Non so perché c’&egrave una parte di me che non riesce a ribellarsi a lui. Ma non glielo do a vedere. Da quel giorno non abbiamo più fatto sesso. Cosa strana per noi che lo facevamo minimo tre volte al giorno. Non perché non avessimo più voglia, ma perché io faccio resistenza. Ma so che smetterà di assecondarmi anche in quello, come ha fatto per tutto il resto. &egrave solo questione di tempo.
Esco dalla doccia e mi metto una maglia lunga che mi fa da vestito. Ora uso di nuovo l’intimo, ma metto solo le mutandine. Con i capelli ancora bagnati vado di sotto,in cucina. Ho un po’ fame.
Non so dove sia mio marito, so solo che &egrave in casa da qualche parte. Vado verso il frigorifero e mi prendo il succo d’arancia poi cerco un pacco di biscotti nel mobile della cucina. Quando mi giro lo vedo lì. Di fronte a me. Lo stomaco mi si chiude. Lo odio ma non riesco a bloccare l’eccitazione che provo ogni volta che lo vedo. Ha un paio di pantaloni da ginnastica e una maglietta a mezze maniche che nasconde ben poco del suo fisico. I suoi tatuaggi son ben in vista. Mi giro di scatto e vado verso il tavolo. Mi sento i suoi occhi addosso e con la coda dell’occhio vedo che mi sta seguendo. Poggio i biscotti e il succo sul tavolo. Devo resistere.
Sento il suo fiato sul collo. Le sue mani si poggiano sul tavolo affianco alle mie. Sento qualcosa spingere sul mio culetto. La tuta non nasconde nulla, tutta la sua eccitazione &egrave lì in bella vista che spinge. Non devo cedere.
– Lasciami stare, non mi toccare ‘ gli tiro una gomitata sullo stomaco ma era come colpire un muro.
– Dai, Niky. Lo so che lo vuoi, smettila ‘
Mi giro di scatto e lo fisso negli occhi
– Mi fai schifo, non ti azzardare mai più a mettermi le mani addosso ‘ mento spudoratamente.
Il suo volto esprime rabbia, divertimento ed eccitazione. I suoi occhi sono più chiari come ogni volta che cambia umore. Sono quelli che mi spaventano di più. Quando si arrabbia diventano chiarissimi quasi da far gelare il sangue.
Accenna un mezzo sorriso accentuando la cicatrice, divertito della situazione, come se non aspettasse altro. Il suo bicipite, avvolto dal tatuaggio, &egrave ad un centimetro da me. Sono bagnata fradicia fra le gambe. Ogni singola parte di lui mi provoca un brivido di piacere. E lui ne &egrave consapevole.
Mi vuole, lo sento. Mi guarda dalla testa ai piedi. I miei lunghi capelli castani, ancora bagnati, hanno inumidito la maglietta facendo risaltare il mio seno alto e sodo. Non ho un seno tanto grande, porto una terza, ma ho sempre fatto palestra e posso vantarmi di avere un fisico invidiabile. La maglietta mi copre giusto il culo. Ora che ci penso, &egrave quasi assurdo opporre resistenza vestita così. Ma non cederò, &egrave una questione di principio. E devo ammetterlo. Amo fare resistenza.
– Ah ti faccio schifo? Davvero? ‘ la sua mano di colpo si infila fra le mie gambe.
Il sorriso si fa più pronunciato.
– Strano. Non mi sembra di far così schifo a lei ‘
Le sue mani si muovo sulle mie mutandine
– E queste? Mi pare che avessimo deciso di non indossare più intimo,o sbaglio? ‘
– Una volta forse, ora decido io cosa indossare o meno ‘ gli tolgo la mano dalla mie gambe.
Victor scoppia a ridere. Ho acceso la miccia, si sta arrabbiando.
– Non hai capito niente signorina. Qui comando io, dentro e fuori dal letto. Tu sei di mia proprietà. Con te faccio ciò che voglio, quando voglio ‘
Gli tiro uno schiaffo
– Vaffanculo Victor ‘
Ora &egrave arrabbiato. Non gli avevo mai tirato uno schiaffo. I suoi occhi sono diventati di ghiaccio, la mascella serrata. Ora ho paura. Non l’ho mai visto così.
Di colpo mi rimette la sua mano fra la gambe, ma con più forza. Me la stringe come se volesse portarsela via. Con l altra mano mi prende per i capelli tirandomi indietro la testa.
– Tu hai bisogno di una bella lezione, ora mi sono stancato ‘
Afferra le mie mutandine e comincia a strapparle. Il pizzo si lacera sotto le sue mani.
– Ho detto niente intimo ‘ la sua voce &egrave cattiva, rabbiosa.
Appena tolte le mutandine mi passa la mano sulla mia figa. &egrave fradicia
– E tu non avresti voglia vero? Stai colando. Sei proprio una puttana ‘
La voglia &egrave così tanta che la sento pulsare, vorrei che mi scopasse così forte da farmi male. Ma non smetterò di resistere. Non voglio cedere per nessuna ragione.
Cerco di chiudere le gambe ma le sue mani sono più forti, mi apre la gambe a forza
– Pensi di essere così forte Niky? Pensi davvero di poterti mettere contro di me? ‘
Così dicendo mi afferra per il collo e mi butta per terra.
Mi guarda e ride mentre io sono distesa sul pavimento con la maglia che ormai copre ben poco.
Si china verso di me, mi prende per i capelli e mi fa mettere in ginocchio. La mia faccia e all’altezza del suo cazzo. Lo sto odiando ma sono anche così eccitata da non farcela più.
Si tira giù i pantaloni e spinge il suo cazzo contro la mia bocca serrata.
– Avanti puttanella, fai quello che sai fare meglio. &egrave inutile che fai resistenza, tanto sappiamo entrambi che lo vuoi. Anzi, perch&egrave no’fai pure resistenza, così mi diverto di più ‘
Con una mano mi tappa il naso e con l’altra continua a spingere il suo cazzo contro le mie labbra.
Non resisto tanto, ci provo, ma devo respirare. Dischiudo leggermente le labbra ma non riesco a bloccarlo. Lo sento fino in gola. Mi riafferra i capelli e comincia a muovermi la testa con forza, avanti e indietro’e giù fino in fondo. Non riesco a togliermi, non riesco a deglutire e mi esce della saliva che mi gocciola giù verso il mento.
– Dillo che ti mancava ‘
Poi mi toglie il cazzo dalla bocca, mi tira indietro la testa così che la mia bocca rimanga aperta e mi fa cadere dentro la sua saliva.
– Ora torna a fare il tuo dovere ‘
E mi rimette il suo duro cazzo in bocca. Vorrei mi scopasse lì sul pavimento. Sento che sto colando fra le gambe. Mi fa quasi male dall’eccitazione. &egrave gonfia.
Di colpo mi butta giù. Finisco con la schiena a terra e le gambe divaricate. Mi mette una mano fra le cosce e scoppia a ridere.
– Ora ti faccio sentire cos’hai fra le gambe ‘
Si gira e prende dal pavimento le mutandine che aveva rotto poco prima, le appallottola, si riavvicina e me le mette tutte dentro. Le sento dentro di me. Le sue dita si muovono in mezzo alle mie mutandine, poi le tira fuori e si allunga verso di me.
Se le porta vicino la faccia ‘ mmm hanno un odore fantastico..e chissà il gusto come dev’&egravessere ‘
Così facendo mi spinge le mutandine in bocca. Sono fradice. Sento un gusto forte e allo stesso tempo dolciastro. Sanno di me e di tutta la mia voglia.
– E ora ti scopo puttana ‘
Mi gira di scatto mettendomi a quattro zampe e mi tira uno schiaffo sul culo. Cerco di urlare ma le mie mutandine in bocca me lo impediscono. Lo sento che spinge sul mio culo.
– Dove vuoi che ti scopi eh? Non ti meriti di godere ma sei così eccitata che scommetto che verrai non appena te lo metterò dentro ‘
Mi tira per i capelli, spinge un po’ sul culo e un po’ sulla mia figa, si alterna come se fosse indeciso. Poi di colpo senza preavviso mi entra davanti. Con tutta la sua forza. Sto godendo. Mi sta scopando con tutta la rabbia che ha in corpo. Sento sbattere il suo corpo sul mio, il dolore dei capelli tirati e le mutandine in bocca fanno salire l’eccitazione a mille.
Ad un tratto esce di colpo, ma senza perdere il ritmo, entra nell’altro buco. Mi sfonda il culo, con la stessa forza con cui mi stava scopando un secondo prima, con la stessa rabbia.
– Ops ‘ dice ridendo ‘ ho sbagliato ‘
Urlo forte ma non resisto, sto venendo. Un brivido mi scorre su tutto il corpo. Sento la mia figa contrarsi. Un orgasmo lungo un’eternità, sembra non finire mai. Sto godendo, sto godendo come non succedeva da tempo.
– Godi puttana, così..sì..sto per venire anch’io..e ti riempio il culo ‘
Due colpi secchi e lo sento pulsare nel mio culo. Mi sta venendo dentro. Mi sta riempiendo.
Dopo poco si toglie, mi da uno schiaffo sul culo e io cado di lato. Sento Il suo umore colare dal mio culo..&egrave caldo.
Mi sfilo subito le mutandine dalla bocca. Si inginocchia avvicinandosi. Mi afferra il viso e mi da un bacio.
– Spero tu abbia capito la lezione ‘
Oh si, penso, ho capito che non posso e non so resistere a mio marito.

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