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Per quell’uomo Federica avrebbe fatto qualsiasi cosa

By 16 Marzo 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Federica era una commessa di un centro ortofrutticolo del centro Italia. Nonostante la crisi le vendite erano andate bene anche quell’anno, al punto che il proprietario, tale Luigi, parlandole il giorno precedente le aveva detto che era intenzionato ad assumere un nuovo ragazzo per i lavori sotto le serre.
Il centro era composto da un negozietto sulla facciata dove Federica, Monica e la moglie di Luigi stavano alla cassa a vendere i prodotti e un grossissimo orto sul retro dove Luigi dirigeva una decina di manovali stranieri sotto le serre.
Federica era sicuramente una bella donna, nella sua vita aveva avuto molti apprezzamenti per il suo fisico, una vita stretta con fianchi morbidi e invitati accompagnati da due tette che erano cresciute solo verso i vent’anni. Per il fisico che aveva avrebbe potuto ambire ad una carriera diversa, magari qualcosa che mettesse in risalto le sue forme, però aveva un naso leggermente troppo accentuato che catalizzava l’attenzione di chi la guardava. Con il tempo facendosi crescere i capelli neri e truccandosi adeguatamente era riuscita a fare in modo che il suo viso, comunque bello, apparisse come più proporzionato. Lei non lo sapeva ma molti credevano che quel visino con quel naso e tutto quel trucco le desse uno sguardo da vera troia.
Si era sposata giovane con Nicolò intorno ai 25 anni, e ora, a quasi 10 anni di distanza, conducevano una vita normale, senza figli ancora e con una fase sessuale abbastanza attiva, ma per entrambi troppo ripetitiva per essere considerata eccitante.
Quel giorno la ragazza si stava mettendo il grembiule e visto che stavano per aprire il negozio quando Luigi passò a salutare le tre commesse per fare conoscere a tutte Stephan, il nuovo assunto di cui Luigi aveva accennato. Come tutti i lavoratori dell’orto era nero come la pece, erano tutti o jamaicani o senegalesi ma questo, a differenza degli altri, aveva attirato subito l’attenzione delle tre donne.
Alto almeno un metro e novanta, muscoloso con capelli tenuti molto ordinati aveva nello sguardo un’energia strana, era come se solo guardandoti fosse in grado di sedurti’ Federica credette di essere stata colpita solo lei, poi durante una pausa Monica le fece notare quanto era bello in nuovo arrivato.
-Ma Monica anche gli altri ragazzi sono belli, trovane uno che non abbia dei magnifici muscoli a lavorare nella serra tutto il giorno!
-Dai Fede questo hai visto che sguardo?? Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso!
Anche la moglie di Luigi, dall’alto dei suoi 50 anni, confermò che quel ragazzo aveva qualcosa di particolare, poi arrivarono clienti e il lavoro riprese come al solito.
Per il pranzo fecero i turni per tornare a casa a mangiare e Federica ritornò dal marito che faceva il muratore e in quel periodo aveva due giorni di ferie. Mangiando ripensò al ragazzo nero e lo paragonò al marito. Certo quando si erano sposati lui era molto più bello, ora non si sforzava più di tenersi il fisico atletico e ormai non la guardava più come una volta, si chiese se qualcuno la potesse ancora guardare come piaceva a lei’
Ritornò al lavoro e siccome era già Maggio come da consuetudine portò delle bevande fresche ai lavoratori. Ognuno stava in una serra diversa e quando passavano le ragazze era l’unico momento per loro per fare due parole.
Ebbe modo così di fare due parole anche con Stephan e di osservarlo ancora. Era a dorso nudo come tutti lì dentro e i suoi muscoli erano perfetti. Li osservava nei movimenti e non poteva che provare una grande voglia di poterli toccare e addormentarsi tra quelle braccia… come la mattina aveva la sensazione che il suo sguardo fosse magnetico’ era anche simpatico, il suo italiano era migliore rispetto a quello di altri che stavano lì e sembrava che l’attrazione fosse comune ad entrambi.
Quando Federica tornò alla cassa si sentiva strana, aveva solo parlato con Stephan, ma lo desiderava già da morire ‘cosa ti salta in mente Fede?’ pensava tra s&egrave e sé ‘tu sei una donna sposata e non hai mai tradito tuo marito! Che razza di pensieri vai a fare?’. Poi, credendo di essersi immaginata tutto ritornava al suo lavoro e così alla solita monotonia.
Quando ritornò a casa il marito era fuori. Decise di mettersi sotto la doccia prima di preparare la cena, così si tolse la polo sportiva e i pantaloni a pinocchietto. Si guardò davanti allo specchio prima di entrare nella doccia.
Nonostante i trent’anni era sempre una bella donna. Si guardò i seni che stavano ancora su come quelli di una ventenne, si raccolse con una mano i lunghi capelli neri e abbozzò un’espressione intrigante allo specchio per poi riderne.
Si chiese se a Stephan piacevano le donne come lei o quelle nere con il culo enorme come ce n’erano tante in quella zona, poi si ritrovò a pensare se veramente i neri fossero superdotati. Pensando questo abbasso lo sguardo sempre fissando lo specchio e guardò la sua patatina. Non l’aveva mai avuta pelosa e spesso se la spuntava per cercare di aumentare il desiderio del marito, che però si accontentava sempre di poco.. Poi pensò ancora a Stephan’ e questa volta la mano andò dentro la sua fessura.
Si ritrovò a farsi un ditalino come le sedicenni, ma questa volta sentiva che cresceva l’eccitazione, al punto che dovette sedersi e mentre con la mano si strofinava la vagina con un’altra si strizzava la tetta destra. In breve tempo venne, allora si infilò finalmente nella doccia e, mentre si chiedeva cosa le stesse succedendo, sentì fuori dalla porta il marito che la salutava.
I giorni passavano e l’arrivo della stagione delle fragole le permisero di rimanere più concentrata sul lavoro che sul nuovo arrivato o sulle voglie che la sua figa le faceva provare da qualche giorno. I clienti erano continui e spesso le tre cassiere mangiavano direttamente lì per poi finire alla sera più tardi dell’orario stabilito. Lo faceva senza pensare che fosse un peso, in fondo il lavoro nei campi era così, c’erano giornate intere in cui passavano si e no 4 clienti e altre nei periodi di punta in cui si ha la coda fuori dal negozio.
Anche Stephan era sempre nella serra e persino Luigi aiutava gli stranieri a raccogliere il mattino presto. Federica vedeva l’uomo nero più spesso perché capitava che dovesse andare a prendere delle cassette direttamente da lui, ma non poteva più fermarsi a parlare con lui come quando gli portava una bevanda fresca.
Poi un giorno di giugno il caldo era davvero tanto, nel negozietto l’aria condizionata si era guastata parzialmente e non si riusciva più a tenere la temperatura sotto i 25 gradi. Federica poi non stava un attimo ferma e il movimento aveva fatto sì che fosse sudata tutto il giorno. Quel giorno indossava appena un paio di short verdi con una canottiera leggera ma abbastanza elegante. Tuttavia non era molto aderente, così spesso piegandosi i clienti ammiravano il suo splendido seno e anzi alcuni si facevano prendere delle patate in basso per farla scendere ancora di più e scorgerne in pieno i capezzoli dalla scollatura. Federica era troppo impegnata per rendersene conto, anche se aveva notato che quel giorno tutti i clienti compravano molte più patate del solito. Oltretutto il sudore faceva si che il suo corpo fosse interamente bagnato rendendolo più eccitante. Tra le tette sode vi era sempre qualche goccia di sudore che scendeva andando dove le mani dei clienti avrebbero voluto prendere i frutti più desiderati… cio&egrave i suoi meloni.
Il lavoro fu intenso, verso le sei di sera andò ancora da Stephan per prendere delle cassette e il giamaicano la vide piegarsi come avevano visto i clienti. A differenza degli altri però Stephan sapeva di poter contare sulla profonda attrazione che lui esercitava sulla donna italiana, così le disse di aspettare ad andare via, poi, vedendo il suo sguardo stupito, prese un fazzoletto dallo zaino e fece una cosa che fece rimanere di sasso Federica.
Con il fazzoletto in mano la fece avvicinare e abbassandole una spallina le asciugò il solco tra i seni “Federica sei tutta bagnata, aspetta che ci penso io”. Durante questa operazione glieli stringeva e la guardava con il suo solito sguardo magnetico. Poté per la prima volta apprezzarne la consistenza e soprattutto vide che la commessa non l’aveva allontanato, anche se il suo viso era visibilmente scosso.
Federica dal canto suo era rimasta talmente stupita da quel gesto che non aveva saputo opporsi, il suo primo impulso fu di controllare se ci fossero altre persone, ma nella serra vi erano solo loro due. Come se non bastasse il suo sguardo per farla eccitare aveva anche una dolcezza nelle mani che la portavano a desiderarlo sempre più. Stava vivendo una situazione incredibile per i suoi standard di erotismo e non sapeva come comportarsi. Stephan invece era un gran scopatore e sapeva che aveva appena avuto la conferma che quella casta donnetta di provincia sarebbe potuta essere sua. Vedendo che lei cominciava ad avere il fiatone però tolse la mano dai suoi seni e senza dirle nulla prese la cassetta e sollevandola gliela passò.
Lei sempre più basita per come si era evoluta quella situazione la prese rimanendo a bocca aperta. Per un momento aveva creduto che per la prima volta nella vita avrebbe tradito il suo amato marito. Poi mentre si girava sentì il giamaicano che la fermava e si appoggiava da dietro su di lei e, infilandole una mano tra il solco delle chiappe le diceva “stasera dì a Luigi che chiudi tu, tanto lo so che ogni tanto ti chiede di farlo, io ti aspetterò qui sul retro” e dandole una sonora sculacciata la fece tornare dentro.
Quando Federica tornò dentro il negozio non sapeva più cosa pensare. La situazione l’aveva eccitata come non mai, suo marito non le aveva mai causato situazioni del genere e Stephan l’aveva ridotta ad un lago solo toccandole il seno e guardandola. Si chiese se dovesse andare da lui alla chiusura, era sempre stata una moglie esemplare e ora voleva mandare a puttane il suo matrimonio con uno che neanche conosceva? Un nero perdipiù?
Le ultime due ore furono un disastro, era sovrappensiero e i quando i clienti le chiedevano carote lei gli dava cavolfiori. Si scusò più volte ma la sua mente andava sempre al ragazzo giamaicano. Non sapeva cosa fare, era combattuta… la sua anima era divisa tra la Federica di sempre, quella fedele e sempre timida e l’altra, quella che era nata qualche minuto prima, vogliosa di Stephan e pronta a concedersi.
Il destino volle che Luigi e sua moglie le chiedessero di chiudere che loro avevano una cena con amici e non volevano ritardare. Federica lo prese come un segno del destino e mise il cuore in pace, evidentemente era stata la nuova Federica a vincere.
Erano già le 8:30′ Federica aveva avvisato il marito che avrebbe ritardato perché doveva sistemare della roba e preferiva farlo alla sera piuttosto che al mattino presto. Si sentì in colpa quando lui le disse di non preoccuparsi per lui e che anzi l’avrebbe aspettata per darle il bacio della buonanotte.
Chiuse il negozio e uscì dal retro, c’era un cortiletto chiuso con un muro di mattoni ai due lati prima di andare dalle serre. Subito non vide nessuno, poi chiudendo la porta a chiave sentì ancora la sua mano tra il solco del suo culo.
-Ben arrivata, sapevo che non ti saresti tirata indietro.
-Senti Stephan’ Io sono una donna sposata, non puoi farmi questo.
-Farti? Guarda che ho la mano sotto le tue mutandine, sei fradicia e scommetto che non vuoi altro che questo.
Federica era schiacciata contro il muro e vedeva il giamaicano solo girando la testa, ma non ci fu bisogno di vedere nulla, perché Stephan le prese la mano e, tenendola schiacciata, gliela portò sul suo cazzo ancora coperto dai pantaloni. La sua mano in automatico cominciò a tastarlo e il nero ebbe l’ennesima dimostrazione che quella sera si sarebbe scopato quella cagna.
Lui si tolse la maglietta e abbassò i pantaloncini rimanendo completamente nudo, poi girò la sua preda con forza sempre tenendola con le spalle al muro. A quel punto Fede poté vedere quanto fosse dotato il suo amante. Non c’era assolutamente paragone con il marito, era più lungo, più largo e svettava come al marito non accadeva da qualche anno ormai. Si ritrovò a desiderarlo ancora di più e Stephan le lesse nel pensiero. Si avvicinò a lei e le mise la lingua in bocca, cominciarono a baciarsi girandosi le lingue. Nel frattempo lui le aveva posizionato una mano sul cazzo e lei lo segava, eccitata dal fatto che le sue mani le avevano prima stretto forte il culo e ora erano sotto la sua canottiera e le stringevano i capezzoli.
Le tolse i pochi vestiti che l’avevano coperta in quella giornata calda, poi, tenendola sempre in piedi, appoggiò dolcemente le sue labbra sulla sua vagina bagnata di umori. Li succhiò ingoiandone un po’, poi tirò fuori la lingua e cominciò una leggera penetrazione con quella. Federica era già al culmine dell’eccitazione, non aveva mai provato il sesso orale e venne subito nella sua bocca.
Stephan continuò per qualche minuto, poi prese i suoi umori dalla vagina e inumidendosi il dito gli infilò l’indice nel culo facendole uscire un gridolino un po’ di paura un po’ di eccitazione.
Lui allora si alzò e le si mise in piedi davanti.
-Ho sentito che sei vergine nel culo, già solo il mio dito entrava a fatica’ Devi proprio essere una santarellina. Dimmi, almeno in bocca lo prendi a quel cornutello del tuo marito?
Federica rispose di no con le gambe che le tremavano.
-Vorrà dire che oggi non ti darò il privilegio di leccarmi il cazzo, però domenica pomeriggio sei obbligata e venire a casa mia, ti istruirò per bene.
Federica cominciò a dirgli con la voce rotta dall’eccitazione che non poteva assolutamente e che anzi era già stato un errore e’ oh!
Stephan aveva avvicinato il suo enorme cazzo alla vagina della donna e di colpo l’aveva penetrata con la cappella. Fu difficile farlo entrare subito tutto e ci vollero 4 colpi ben assestati per riuscire nell’impresa. Però le pareti lubrificate di Federica aiutarono molto e ora il nero aveva afferrato l’italiana e tenendola per i fianchi se la avvinghiò. Federica urlò il suo piacere e il dolore per la profonda penetrazione si mischiava agli orgasmi che quella cavalcata le stava provocando. Lui le mise ancora la lingua in bocca per farla stare zitta ma anche così si sentivano i gemiti.
Il seno di lei era contro il muscoloso petto, lei teneva le sue mani attorno al collo dell’uomo per aggrapparsi mentre lui continuava a stantuffarla con foga. Riusciva a tenere un ritmo incredibile e Federica si stupiva di quanto riuscisse a penetrarla senza venire subito.
Ormai aveva avuto già tre orgasmi e la schiena era tutta rovinata dal contatto con il muro e dai movimenti che le pompate la costringevano a fare. Finalmente Stephan alzò lo sguardo, le si fiondò sul seno con il viso che con tre botte di cazzo molto forti venne copiosamente dentro di lei. Senza chiederle se prendesse la pillola, senza preservativo. Era sua e doveva capirlo al più presto.
Federica dal canto suo era troppo scossa per rendersi conto che si era lasciata venire dentro. Era stato il più bel sesso della sua vita con il più bel ragazzo che l’avesse mai guardata. In quel momento si rese conto che non sarebbe stata in grado di negargli nulla.
Lui si rivestì e le buttò i suoi vestiti, le disse di andare a casa dal marito e poi le ricordò dell’appuntamento di domenica. Le disse di non mancare e le lasciò scritto dove abitava.
Non ci fu neanche bisogno di aspettare una conferma, entrambi sapevano che sarebbe tornata da lui.
Federica si ricompose e dopo 20 minuti era a casa. Il marito la baciò appena entrò e fecero cena assieme. Lei si comportò normalmente e decise che almeno per il momento era meglio tacergli tutto.
Il Giorno successivo alla prima scopata con Stephan, Nicolò, il marito di Federica, le disse che la domenica era via tutto il giorno perché alcuni suoi amici avevano organizzato di andare a pescare e siccome c’era da montare tutta l’attrezzatura pensavano di stare tutto il giorno. Le chiese se volesse venire anche lei pur sapendo che la pesca la annoiava a morte, così non si stupì quando lei rifiutò.
Se fosse stato più attento forse avrebbe potuto notare che gli occhi di Federica si erano spalancati quando lui le aveva detto che era impegnato tutta domenica. Lei era dalla sera prima che cercava una scusa per assentarsi almeno tutto il pomeriggio e il destino le veniva ancora una volta incontro.
Stavolta non aveva dubbi però sul fatto di tornare da Stephan. Lui l’aveva scopata come mai nessuno aveva fatto, l’aveva presa con forza e dolcezza, stimolandole il clitoride come lei in anni di ditalini non era mai riuscita a fare. E’ vero che le aveva detto che lo avrebbe dovuto prendere in bocca, ma il primo rapporto sessuale era stato talmente appagante che ne sarebbe valsa la pena.
Andò al lavoro normalmente con dei vestiti normali, la canottiera come al solito esaltava il suo seno ma non poteva vestirsi da suora per non far vedere le tette ai clienti. La giornata andò normalmente, anche quel giorno il lavoro era praticamente doppio e non ci fu modo di vedere il suo giamaicano preferito prima delle tre di pomeriggio quando gli portò da bere qualcosa.
Lui era naturalmente felicissimo di vederla e apprese con piacere che il marito era via tutto il giorno domenica e che quindi sarebbe potuta arrivare per pranzo. Le disse che era una fantastica notizia e impugnandosi il cazzo da sopra i pantaloncini le disse che per il pasto ci pensava lui. Poi le diede una sonora pacca sul culo e ritornarono al lavoro.
Nei giorni successivi Federica era sempre più eccitata, si ritrovava spesso a toccarsi sotto la doccia a fine giornata e una sera lei e il marito fecero l’amore e mentre veniva penetrata per eccitarsi pensava al sesso con Stephan’ così diverso dal marito sia nei modi che nella quantità’ Poi arrivò il sabato e prima di andare a casa Federica andò dal giamaicano per farsi spiegare dove abitava. Lui le si avvicinò e, dopo essersi guardato intorno, abbassò una mano sulla sua vagina e toccandola le spiegò che strada prendere e per che ora arrivare. Le disse poi che se l’aspettava molto elegante e profumata, voleva vederla con un vestito che, disse, ‘avrebbe causato un’erezione pure a un cieco’.
Arrivò così il fatidico giorno, Federica fu svegliata dal marito la domenica alle 7. Normalmente si sarebbe infuriata con lui per quell’orario di domenica ma voleva essere il più gentile possibile. Si alzò per preparare la colazione e fu così che Nicolò finito di caricare la macchina la salutò con un bacio e le disse che la amava. Per Federica non fu difficile rispondere lo stesso ma fu difficile nascondere la vergogna che provava a mentire ad un uomo così buono. Quando si chiuse la porta si chiese ancora se non stesse commettendo il più grande errore della sua vita, poi però bastò il ricordo di uno sguardo per tornare sul letto toccandosi come un ragazzina in preda alla pubertà.
Verso le 9:30 si alzò dal letto e andò a farsi una doccia. Si truccò come se dovesse andare a un matrimonio, era bellissima.
Si mise un perizoma bianco e andò davanti all’armadio a scegliere un vestito. Sembrava una ragazzina che deve uscire per la prima volta con il ragazzo più carino della scuola; sceglieva un vestito e lo provava, poi cambiava idea e ne prendeva un altro. Ad un certo punto notò la sveglia che segnava già le 11, cos’ si decise a prendere un vestito bianco. Era aderente e le arrivava sopra il ginocchio, non lasciava una grande scollatura ma l’aderenza faceva si che le sue forme fossero perfettamente definite a chiunque la incontrasse. Era poi con uno strato superficiale di finto pizzo che lasciava intravedere il solco del suo seno.
Si guardò allo specchio prima di uscire e si trovò bellissima. Quel giorno voleva conquistare Stephan.
Salì in macchina e si diresse verso l’indirizzo indicato, non era una zona molto bella ma per fortuna riuscì a trovare parcheggio davanti all’abitazione. Quando scese notò che dei ragazzi neri seduti in un dehors lì di fronte le lanciarono qualche saluto particolarmente colorito ma non si fermò e suonò il campanello.
La porta si aprì senza neanche chiedere chi fosse. Allora entrò e salì le scale fino al terzo piano, allora suonò ancora.
Venne ad aprirle Stephan, era evidentemente appena uscito dalla doccia perché aveva ancora il corpo umido ed era coperto solamente da un asciugamano bianco dalla vita in giù. Le disse di entrare e mentre lei oltrepassava la porta con una mano sbatt&egrave la porta mentre con l’altra la afferrava per la vita e cingendola la baciò.
Federica mise le braccia attorno al collo del ragazzo e sentì le sue mani arrivare ai suoi glutei e stringerli. Mentre la sua vagina si stringeva e cominciava e emettere liquidi stringeva le spalle a Stephan e ne toccava i muscoli… Le spalle, la schiena, il petto… Poi mentre con la mano scendeva verso gli addominali si sentì spinta contro il muro, proprio come era successo la volta precedente. Si eccitava sempre più e quando, tirando su una gamba, sentì che il cazzo del giamaicano era eretto e non riusciva più a nascondersi nell’asciugamano emise un primo gemito di godimento. Allora lui stacco la sua bocca dalla sua e, sempre tenendola attaccata al muro, andò a toccare il suo seno guardandolo e palpandolo con maestria. Federica per eccitarlo si trovò a gemere ancora più forte e frequentemente, un po’ per aumentargli la voglia, un po’ perché il suo seno era molto sensibile e avere due grosse mani ad impugnarlo le faceva perdere qualsiasi pudore.
-Mi piace che ti sia vestita elegante… Sarà ancora più un piacere fotterti sapendo che sai essere una donna di classe. Adesso vieni con me- le disse scostandosi da lei e facendola andare avanti- ora vai in salotto che ho una sorpresa per te.
E dicendo ciò le diede una sculacciata che la fece traballare dai suoi tacchi.
Non fece fatica a trovare il salotto, l’alloggio era piccolo e la porta era a un metro da dove si erano toccati fino a poco prima. Entrò con tutto il fare da porca che aveva, sculettando e parlando come una puttana, poi girandosi notò un divano e, senza riuscire a nascondere la sorpresa, un uomo nudo sopra di esso.
-Ciao bambolina!
L’uomo era completamente nudo e seduto sul divano, era anch’esso nero ma aveva un italiano ben peggiore e alcuni capelli bianchi in testa. Federica arretrò chiedendo spiegazioni a Stephan che nel frattempo era entrato togliendosi l’asciugamano dalla vita.
-Ehi Federica che ti prende? Non avevo mai detto che saremmo stati solo io e te, ti avevo detto che dovevi far pratica con la bocca prima di prendere il mio e ti ho portato un volontario per fare esercizio.
Federica cercò di arretrare il più possibile, ma si trovò a contatto con il muro con Stephan che oramai le era addosso. La prese per il braccio e le portò le braccia dietro la schiena immobilizzandola, poi se la mise davanti standole dietro e facendola guardare verso Mike, l’altro uomo.
-Certo che si era proprio messa in tiro per venirti a trovare, guarda che bella figa!
Mike rimaneva seduto al suo posto mentre Fede cercava ancora di divincolarsi.
-Ehi Federica cerca di calmarti dai, dopo vedrai che mi ringrazierai- mentre le parlava Stephan con una mano le abbassò la lampo del vestito e, un po’ a fatica, glielo abbassò facendo uscire le sue tettone che erano sprovviste di reggiseno. Gliele afferrò e andò a strizzare un capezzolo facendole male. Allora lei si calmò.
-Vedo che cominciamo a capirci tesoro, ora vediamo se sei veramente la donna che penso- e andò a abbassare la mano tenendole sempre un dito a contatto facendole provare un forte brivido, arrivò alla vagina e la trovò fradicia -vedo che sei la troia che pensavo, Mike questa fa solo scena, &egrave un lago!
Mike si fece una risata e andò a accarezzarsi il cazzo.
Federica aveva veramente passato un momento di terrore, però non poteva mentire a se stessa, non era mai stata così eccitata. La sua vagina era un lago ed era scossa da continui brividi che non erano di paura. Aveva dietro di sé il cazzo di Stephan che le toccava le natiche e di fronte un cazzo altrettanto lungo. I capezzoli ormai erano durissimi e quello che il ragazzo aveva stretto forte era diventato tutto rosso.
-Avanti, inginocchiati!
Federica obbedì.
Vide l’uomo sul divano fare un grosso sorriso che mise in mostra i suoi denti tenuti malissimo, ma decise di concentrarsi sulla parte del corpo migliore di quell’uomo. Così si avvicinò al suo cazzo e cominciò a fare una lenta sega mentre lo vedeva crescere in dimensione.
Stephan ora si era seduto di fianco al suo amico sul divano e la guardava. Le disse che doveva ascoltare tutti i consigli di Mike e metterli in pratica, dopo l’avrebbe ripagata nel migliore dei modi.
-Coraggio, adesso prendilo in bocca.
Federica avvicinò le labbra al glande, puzzava ed era lucido, segno che era al massimo delle dimensioni. Non era esperta, così cominciò a fare su e giù con la bocca, però andava troppo veloce e in maniera goffa, così prendendola per i capelli Mike le alzò la testa.
-Devi alternare succhiate a momenti in cui la tua bocca &egrave un buco, guarda tieni le labbra rigide.
Allora mentre erano rigide Mike le infilò prepotentemente il cazzo e lo fece sbattere più volte contro la gola, si sentivano i rumori del cazzo che sfregavano e con la saliva della donna creavano suoni osceni.
-Bene ora dai qualche succhiata!
Federica obbedì e Mike si complimentò per come avesse capito al volo.
-Ora miglioriamo ancora una cosa, prendi l’iniziativa ogni tanto e lo prendi in mano e tirando fuori la lingua me lo stuzzichi, devi quasi provare a farmi il solletico. Inoltre &egrave fondamentale che mentre lo fai mi fissi negli occhi e fai la faccia da porca italiana.
Federica annuì e dopo un cenno del capo di Mike si fiondò ancora sul cazzo.
Il pompino non le stimolava i capezzoli o la vagina, però sentiva un’eccitazione incredibile mentre lo faceva. Si sentiva posseduta in pieno, era davvero una puttana in balia di due uomini e la voglia di soddisfarli le aumentava l’eccitazione. Ora stava facendo il lavoro di bocca a Mike, mentre alzava e abbassava la testa si sforzava di tenere a mente i suoi consigli. Si sentiva il cazzo in bocca e notò che stava imparando in fretta perché dopo qualche minuto l’uomo nero gemeva.
Di tanto in tanto le diceva di leccargli anche le palle, oppure di accarezzarle mentre succhiava e Federica imparava in fretta, in breve fu come se non avesse mai fatto altro nella sua vita.
Mike ormai le toccava anche le tette e sentiva il suo cazzo che cominciava a pulsare in maniera diversa:
-Stephan dopo devi assolutamente provarle la bocca, sembra di velluto, che puttanone!
-Sembra che abbia imparato in fretta eh? Guarda che le puoi venire in gola, non vorrai lasciarla senza questa lezione?
A sentire quelle parole Federica si bloccò un attimo perché non sapeva se era pronta a ingoiare, ma subito Mike le disse di continuare e le mise una mano sulla nuca, ormai era lui che le scopava la bocca e le dava il ritmo.
Poi sempre tenendola lui si alzò in piedi e muoveva il cazzone nella bocca con maggiore forza, Federica aveva le lacrime agli occhi, non riusciva più a respirare bene e Mike le urlava parole vergognose. Poi sentì che lui emise un forte gemito continuo e in breve la sua gola era imbrattata dello sperma dell’uomo. Questa volta non ci fu bisogno di spiegazioni, con la lingua cercava di mettersene da parte verso le guance (che si riempirono) e pian piano ingoiava tutto, fino a quando non fu evidente che aveva finito e Mike si staccò buttandosi sul divano.
-Che pompinara fantastica! Ora te ne fai fare uno anche tu Stephan?
Stephan fece segno di no con la testa e Federica se ne stupì, si era impegnata tanto per imparare e ora niente? Poi sentì che diceva che una bocca che era una latrina con sperma altrui non la voleva, al che Federica si sentì una merda e abbassò la testa.
-Però visto che a te piace perché non la fai continuare? Io ora mi voglio prendere l’ultimo buco rimasto.
Fede capì non solo che doveva fare un altro pompino a Mike, ma che la aspettava la sua prima sadomizzazione.
Non provò neanche ad opporsi, si sarebbe preso il suo culo comunque, poi sapeva che sarebbe bastato guardarla per convincerla, in fondo il pompino l’aveva eccitata non poco, perché non provare anche questa?
La mise a gattoni sul divano, la testa era sul bracciolo e Mike in piedi le sventolava il cazzo leggermente più moscio di fronte.
Sentì la lingua di Stephan farsi largo tra i suoi glutei, poi le sue mani possenti allargarle le natiche, appena appoggiò la lingua sull’orifizio emise un piccolo gemito che le fece aprire la bocca chiudendo gli occhi. Allora Mike con una mano le prese in mento e le indirizzò la testa verso la sua:
-Tu non sai quanto mi ecciti dolcezza… Passerei ore a farmelo succhiare da te… Sei la più grande troia che ho mai incontrato.
Al che Mike le lasciò il mento e avvicinò il cazzo alle sue labbra. Federica era in estasi perché la lingua dell’altro negro le stimolava il buchino… Tirò fuori la sua di lingua e leccava leggermente ma sapientemente il cazzo ancora un po’ floscio di Mike. Ormai sembrava nata per i pompini e quando ridiventò rigido se lo mise ancora in bocca alternando succhiate a leccate…
Nel frattempo emise un altro gemito quando il dito indice di Stephan la penetrò per la prima volta dal culo, le scappò un urletto quando al posto dell’indice inserì il pollice e cominciò a respirare più a fatica quando entrarono contemporaneamente indice e medio.
Mike si eccitava a sentire l’eccitazione e il dolore represso della donna italiana e ormai aveva il pene duro come se non fosse ancora venuto, di tanto in tanto tornava a strizzare le tettone nude di Federica e la insultava “Sei una troia” “Concentrati succhiare che al culo dovrai già pensarci dopo” e così via.
Poi arrivò il momento tanto atteso/temuto, Fede se ne accorse perché sentì Stephan spostarsi e degli sputi, uno sul suo buco e uno sul cazzo per lubrificarlo.
-Mike tienile bene la bocca occupata che adesso si mette ad urlare- disse il giamaicano.
-Tranquillo fratello!
Federica non fece in tempo a preoccuparsi perché mentre sentiva il glande appoggiarsi al buchino Mike le infilò brutalmente in cazzo in bocca facendole male alla gola, cercò di spostarlo aiutandosi con la lingua ma finì solo per eccitarlo ulteriormente, ma il suo problema in breve cambiò.
Sentì un dolore lancinante al culo, come se qualcuno glielo avesse aperto con un coltello e provò ad urlare di dolore ma emise solo gemiti forzati a causa di Mike. Stephan nel frattempo aveva dato un colpo secco ma era appena riuscito a far entrare la cappella del suo enorme cazzo, allora con il bacino tirava indietro i fianchi e provava a fare un altra botta. Così facendo gli ci vollero una decina di botte per sentirsi finalmente appagato potendo sentire le natiche che toccavano le palle. Federica moriva di dolore e delle lacrime le cadevano, sotto di s&egrave sentiva che quel nero le aveva rotto il culo, al punto da fare cadere un po’ di sange, ma i problemi non finivano mai. Infatti Mike si eccitava a ogni segno di sofferenza e prima che l’amico finisse di entrare era venuto una seconda volta nella gola della donna.
Lei aveva ingoiato ma ora che era libera cercava di respirare a pieni polmoni mentre a stento tratteneva le urla.
-Adesso ti monto per bene puttana italiana! E’ da quando ti ho vista che sogno di aprirti il culo! Mike ormai hai il cazzo moscio, vai a prendere la telecamera!
Allora Mike prese i lunghi e lisci capelli neri di Federica e si pulì il cazzo, poi uscì dalla stanza. Nel frattempo Mike era sopra di Federica che la dominava a pecorina, con le mani le aveva afferrato le tettone e le leccava e mordeva il collo mentre dava colpi secchi dentro il suo culo.
Poi ritornò Mike con una telecamera in mano, inquadrò la scena e andò sul viso della donna.
-Dai puttana! Dì alla telecamera quanto ti piace il cazzo!
-Mi… ah! Mi piace tanto il vostro Ah! C.. cazzo!!- ogni tanto si doveva interrompere per le botte che le arrivavano a causa delle inculate di Stephan, però non poteva non ammettere che si sentiva sempre più piena e aveva avuto un infinità di orgasmi… Quell’esperienza si stava rivelando indimenticabile.
Mike andò avanti a filmare per un’oretta, infatti Stephan non ne voleva sapere di venire e nonostante le botte iniziali si stava dimostrando sempre un ottimo scopatore. Riusciva a rallentare il ritmo per non venire e con il cazzo nel culo stimolava il clitoride di Federica che ormai godeva senza freni inibitori anche di fronte alla telecamera.
Poi sentì che Stephan cominciava ad ansimare e lo sentì alzarsi, poi la prese dai fianchi e, dando gli ultimi colpi ben assestati, le venne dentro l’intestino. Sentì tutto il suo liquido uscire dal cazzo a fiotti, presto ebbe il culo pieno e infatti appena il ragazzo tolse il cazzo cominciò ad uscire sperma che andò sul pavimento.
Rimasero un minuto sdraiati, uno sopra l’altro sul divano, come due innamorati. Poi Stephan si alzò e, sempre con telecamera inserita, la prese per i capelli facendola alzare.
-Se vuoi che ti riporti a casa devi pulire tutto questo casino Federica, guarda che casino che hai fatto!- e indicò lo sperma a terra.
Federica chiese dove prendere lo straccio e Mike scoppiò a ridere da dietro la telecamera, Stephan infatti indicò la lingua. Federica era stanca e ancora eccitata, così non fece troppe storie e si inginocchiò a terra. Si sentiva umiliata ma era stata lei a cercarselo fin da quando si era fatta toccare il seno sotto la serra.
Era a terra con il culo in aria come se fosse una gatta che leccava il latte, si convinse persino a guardare la telecamera con aria da pornostar come le aveva insegnato Mike, poi, finito tutto, Mike staccò la telecamera e Stephan le lanciò i vestiti.
-Sei stata fantastica, adesso ti riaccompagno a casa.
Stephan scese con lei dalle scale e arrivati dal portone sentirono tutti i neri del bar applaudire e urlare di tutto e di più alla donna. Allora lei guardò su e vide che il salotto dava sul cortile e le finestre erano aperte, si sentì una troia e si affrettò a salire in macchina. Una volta seduta sentì malissimo al sedere che evidentemente era ancora provato dal cazzo giamaicano.
Partirono e arrivarono a casa, si erano già fatte le sei. Quando Federica disse che il marito arrivava tardi Stephan le ordinò di cucinare qualcosa, così, nel silenzio più totale, mangiarono un piatto di pasta, unico pasto di quella giornata.
Le disse poi di lavarsi bene i denti, lei un po’ stupita andò e quando tornò in sala lui le disse che non voleva baciarla con ancora tutto il gusto di sperma in bocca.
Le disse che tornava a casa a piedi e di fare una doccia prima di andare a dormire, poi si fece accompagnare alla porta e le diede il bacio più dolce che Federica aveva mai avuto… Non si aspettava una simile dolcezza e lo salutò frastornata mentre lo vedeva incamminarsi. Si disse che quell’uomo la sapeva sedurre in qualsiasi momento e in qualsiasi modo e che non avrebbe mai creduto di poter diventare così.
Si lavò e alle 20 era già nel letto, dormì subito e non sentì neanche il marito arrivare. Al mattino però quando suonò la sveglia le venne subito in mente una cosa che le fece gelare il sangue: il filmato che aveva fatto Mike.

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