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Stava seduta tra me e suo marito. Luisa non è bellissima; magra ed ossuta, un viso duro, capelli cortissimi e biondicci, seno zero. Eppure mi trasmette una sensazione erotica, un desiderio di possederla che non so neppure spiegare. Con lei ed il marito, Luigi, siamo amici da sempre. Lei ha sempre capito le mie sensazioni nei suoi confronti, ma il suo carattere duro mi ha sempre bloccato dal farle avances.
– Allora, Redo, non hai ancora trovato una compagna?
– No, Luisa. Forse dipende dal mio carattere, dal mio temperamento. Vedi, nelle mie esperienze mi sono sempre sentito deluso dal punto di vista…
– …sesso? Ma tu cosa cerchi? Vuoi una donna che sia fuoco e passione?
– Beh, anch’io sono così.
– Una sessualità troppo accesa? Che magari tracima nella trasgressione? Quella ragazza, Licia, mi sembrava una brava ragazza.
– Non so come spiegartelo.
– Allora metti da parte l’autocensura e parla chiaramente.
– Voleva solo aprire le cosce, una volta a settimana, e dovevo fare tutto io. Era come se lo facessi da solo. Non l’ho trovata una donna come te.
– Perché? Cosa ho di speciale?
– Il tuo temperamento.
– Luigi non lo apprezza molto. Lui vuole rapporti tranquilli e molto tradizionali.
– Rapporti del genere mi annoiano a morte. Sai come dicono a Bahia? “Atè morrer”, significa amarsi fino a sfinirsi.
– Bello, molto. Piacerebbe anche a me averlo così. Redo, vieni a cena da noi una di queste sere; in fondo se l’unico vero amico che abbiamo. E poi tu sei l’unico che mi ha sempre apprezzato. A Luigi piace stare con gli amici maschi.
Non ci andai, starle vicino mi inquietava. Ci sentimmo qualche mese dopo.
– Si, ha fatto la valigia e se ne è andato a stare con quella lavativa di Aurelia. Staranno bene insieme, passeranno le loro notti a dormire, per loro il letto serve solo a questo. Se me lo chiede, gli darò il divorzio, non lo riprendo più con me. Mi considero una donna libera, ormai.
– E come donna libera, allora, puoi anche accettare un invito a cena?
– Redo, è una vita che tu mi vuoi scopare. Speri che accada?
– Si, lo spero davvero, Luisa, ma sei solo tu a decidere.
– Potrei anche dirti di si, ma ci devo pensare.
Ci pensò durante la cena, e quando risalimmo in macchina, mi prese e mi baciò in bocca.
– Ora fermati però – disse – siamo per strada. Com’era quella frase: “Atè morrer”?
– Si, fino a far risalire l’anima alla superficie della pelle.
– Vogliamo provarci?
Nuda non era bellisima, le spuntavano due piccoli coni dal petto con sopra capezzoli lunghi e scuri, che sembravano due piccoli cazzi. Ma belli da succhiare e da mordicchiare. Si mise in ginocchio sul letto, voleva essere penetrata da dietro e rimase sorpresa a sentire la mia lingua sull’ano.
– Bello questo – disse – Quello stronzo non me l’ha mai fatto.
– E neppure questo ti avrà mai fatto. Stenditi ed aprimi le cosce, voglio leccartela, voglio farti venire prima così.
– Ho un clito molto grosso, molto. Lo adoro quando mi masturbo. Succhiamelo e mordicchiamelo e fammi sentire le tue dita nella fica mentre me lo fai.
Ebbe un orgasmo fortissimo; affannava, gemeva, rantolava, dilatava le cosce per offrirmela il più possibile. Continuai finche lo si fu calmata.
– Sono più eccitata di prima. Fottimi, ti voglio dentro e voglio che godi dentro di me. Sei bravo davvero con le donne, Redo e mi fai sentire di piacerti. Sbattimi forte, o voglio sentire tutto, fino nella pancia.
La chiavai da dietro, capivo che le piaceva di più, voleva sentire il glande sul suo punto G ed io capivo dov’era per come si muoveva. Venne ancora, prima di me, con più libidine di prima. Sentivo gli spasmi della sua fica che mi stavano stringendo sul cazzo. Le venni dentro, spingendoglielo fino all’utero.
– Sono stata una stupida a perderti per tanto tempo. Una donna normale non reggerebbe al tuo erotismo, lo capisco. Lui non è mai stato capace di farmi venire penetrata e dovevo masturbarmi dopo.
– Luisa, mi sento emozionato di stare vicino a te.
– Non è che ti stai innamorando?
– Questo è già successo molto tempo fa.
– Ma io non sono una bellezza. Magra e niente tette.
– Mi fai sentire felice con te.
– Devo avvisarti. Io nell’amore sono cattiva ed anche un po’ crudele. Quello stronzo non lo capiva.
– Perché crudele?
– Avevo il desiderio di morderti, mi piace troppo dare insieme piacere e dolore.
– E allora fallo, che importa? Se ti dà piacere, fallo.
– Fermami tu quando senti che è troppo.
Mise la bocca intorni ad uno dei miei capezzoli, succhiava con molta forza e stringeva la carne trai denti. Faceva male, ma volevo che fosse contenta. Poi passò all’altro capezzolo, lo fece più forte del primo.
– Redo, questa cosa ti ha eccitato, vedo che sei di nuovo duro. Vuoi che continui?
– Si, Luisa, se ne hai desiderio.
Stavo disteso e lei su di me a succhiarmi e mordermi i capezzoli.
– Aprile gambe – disse – voglio fare anche un’altra cosa. Se ti senti di farlo, masturbati.
– Luisa ma……
– Devi venire così. Mentre ti mordo e ti penetro con le mie dita. Avrai molto più piacere.
Infatti ebbi un orgasmo fortissimo e lei mi succhiò il cazzo mentre stavo per venire.

– E stato bello – disse – quando stavo per uscire.
– E’ stato un sogno. Ah, l’orgasmo non mi ha spento il desiderio di averti.
– Resta con me, Redo. Vai via domattina presto. Ti voglio nudo nel mio letto.
Stavo nel suo letto, dormivo su un fianco, come è mia abitudine, e sentivo il suo dito tra le natiche.
– Sta calmo, amore, e dammi il tuo culetto. Voglio penetrarti, mi da un senso di possesso. Dai, accettalo.
Mi chiavava col medio, poi aggiunse l’indice e sentivo che ci metteva molta forza, faceva ruotare il polso e poi muoveva le dita a chiavarmi.
– Luisa….
– Ascolta, io godo molto ad essere inculata-, ed il culo della donna e dell’uomo sono uguali. Perché non devi godertelo anche tu? Dai, è bello farselo mettere. Se hai piacere, masturbati lentamente, poi ti finisco io. Ma se mi vieni in bocca, poi devi baciarmi con lo sperma nella mia bocca, non sono la tua puttana. Dai, così ti sento mio.
Il mattino dopo ero al lavoro. La chiamai in un momento di intervallo.
– Che c’è Redo?
– Ho nostalgia di te, Luisa.
– Ci siamo lasciati poche ore fa. Ascolta: domani è sabato, tu non lavori. Vieni da me stasera, o anche prima se puoi e dormi da me.
– Si. Ti vorrei adesso, ma aspetterò. Passo solo in lavanderia ed a farmi una doccia. Se devo venire da te devo essere presentabile, tu sei importante per me.
– Lo sai che hai un cazzo bellissimo? Ciao, bacio.
Diventammo amanti. Luigi chiese il divorzio e lei si tenne la casa ed altre proprietà: nell’attesa fecero un accordo scritto da un avvocato che lo allegò alla richiesta di separazione. E Luisa volle che lasciassi la mia casa per abitare da lei.
– Voglio stare con te – disse dopo qualche tempo – perché tu mi faresti passare qualunque capriccio. Ti ho fatto male con gli aghi nei capezzoli?
– E’ passato. Ti ho visto contenta di farmelo. Ti piace così.
– Si, una lieve venatura sadica, l’ho sempre avuta. Capisci quanto mi sono dovuta reprimere vivendo con quello stronzo per quattro anni? Con te mi sento contenta, so che sei mio completamente. Ti emozioni molto quando vengo?
– – Si, per me sentirti venire è una emozione bella e molto forte.
– Anche se mi masturbassi davanti a te?
– Fallo, allora, se lo desideri.
– Vieni, voglio fare una cosa.
Mi aprì la cerniera della patta, tirò fuori il mio cazzo e cominciò a boccheggiarlo; poi si alzò e mi bacò in bocca.
– Ecco, volevo farti provare il sapore del tuo cazzo. Piaciuto? D’ora in poi te lo faccio sempre, a me dà piacere e ne darà anche a te. Un giorno ti rivelerò il mio più grande desiderio.
– Perché non ora?
– Non sei ancora pronto ad accettarlo.

Mentre stavo dormendo lei cominciò a succhiare il mio cazzo, lo fece diventare duro.
– Voglio farti venire nella mia bocca. Dai, amore, allarga le cosce che ti faccio anche il culetto.
Forzava il mio ano, voleva che o sentissi teso e pressato mentre venivo. Le venni in bocca, le volle baciarmi con lo sperma e mi chiuse la bocca dopo avermelo versato in bocca.
– Dai, amore ingoialo. E’ il tuo sperma fresco ed è bello sentirlo nello stomaco.
Lo diceva tenendomi la bocca chiusa e poi mi strinse il naso costringendomi d ingoiarlo.
-Bello, vero? Bravo amore, ma vorrei che lo facessi da te.
– Luisa, dove mi stai portando?
– Dove tu non avresti mai il coraggio di andare, verso una sessualità completa, a 360 gradi. Ascolta , Redo. Oramai sentire il sapore del tuo cazzo ti dà piacere. Vai in estasi quando ti faccio i capezzoli, a volte mi chiedi di fartelo più forte. Quando vieni penetrato godi molto di più, ti spingi contro le mie dita, ne vorresti di più. Capisci tutto questo? Dovresti provare a farlo con un uomo. Te lo farò fare io.
– Non capisco…..
– Sai qual è il desiderio inconfessato di ogni donna? Farlo con due maschi, insieme. Io l’ho sempre sognato, a tre si possono fare cose davvero incredibili, giochi complicati di sesso, doppia penetrazione, o anche tu essere inculato mentre mi fotti, provare sapore del suo cazzo. Accettalo, amore, facciamolo insieme, ci facciamo chiavare insieme, tutti e due. Ti amo, ti prego, fallo per amor mio, fammi realizzare solo questo desiderio.
– No, Luisa, non sopporterei di vederti sotto un altro maschio.
– Pensaci, avere finalmente un vero cazzo nel tuo corpo. Guarda che per te sarà bellissimo.
(continua alla parte seconda)

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