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Racconti Erotici Etero

Proseguo con la mia badenta

By 8 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

La badante

Solo ricordare quei tre mesi mi diventa duro.
La mia giovane badante mi aveva fatto una sega stupenda ed era orgogliosa di avermi ridato la “mascolinità” Dormimmo fino al tramonto.
Quando si alzò dal letto per andare in bagno camminava con le gambe leggermente divaricate, io ero sfinito: la mia operazione non mi rendeva certo troppo vigoroso, in fondo avevo 48 graffette di acciaio a chiudere il taglio della mia pancia.
La mattina dopo Angela mi portò la colazione a letto, indossava solo una mia camicia e se si chinava, a seconda della prospettiva, mostrava senza imbarazzo ora i quasi assenti slip ora le belle tette alte e sode.
Restai a letto mentre sfaccendava mezza nuda, passai tutta la mattina a spiarle culo tette e cosce fino a che mi sentii abbastanza in forze da tendere il secondo tranello.
“Sai, mi manca da morire la mia donna, sei stata fantastica, tu sei riuscita in un quasi miracolo.” Dissi quasi distrattamente.
Lei sorrise ingenuamente orgogliosa e chiese: “Ma come fate a stare così lontani?”
“Molto difficile ma non abbiamo alternative!” risposi.
“Ma lei non è gelosa che ci sono io?” chiese.
“Non può e non vuole permetterselo, e poi, da qualche mese siamo in gran crisi!”
“Ma per il sesso come fate… come facevate?”
“Al telefono! ci masturbavamo tutti i giorni, sentire i suoi orgasmi era la cosa più intrigante, lei a volte mi chiedeva di farlo solo per ascoltarmi ansimare. Sai, a volte lo abbiamo fatto anche 4 volte in una giornata. Solo che… mi mancava il suo corpo, le sue tette, i baci… e poi… lai ha la figa più saporita che abbia mai trovato. Stavo anche ore a succhiarla.”
La ragazza si mostrò sorpresa.
“Come più saporita? Non hanno tutte le stesso sapore?”
Lasciai l’argomento a mezz’aria e lamentai fortissimi dolori alle braccia.
“Non riesco a muovere neppure le dita accidenti, sono tutto indolenzito! Vorrei lavarmi, dopo quel che abbiamo fatto…”
Si offrì pronta a…darmi una mano.
Io a cavalcioni sul bidet, lai che al mio fianco regolava la temperatura dell’acqua. Prese il sapone e si bagnò una mano, appena mi sfioro il cazzo quello cominciò ad indurirsi, sorrise, proseguì.
Passava scrupolosamente le dita attorno alla grande piega del glande, poi cominciò a detergere la verga e i testicoli.
“Senti, togli tutto il sapone e succhiamelo!” sapevo che lo avrebbe fatto.
“Poi ti lavo io e ti assaggio!”
Prese a succhiare lentamente. Lo prendeva alla base con una mano e con le labbra a cuore lo risucchiava quasi fino alla base, poi allontanava la testa succhiando forte fino a provocare uno schiocco come di ventosa.
Lo specchio rimandava la sua immagine accosciata fra le mie gambe, le accarezzai i capezzoli poi restai inerte a godere di quel pompino.
Credo che certe cose non fossero la prima volta che le sperimentava, troppo brava, troppo esperta.
Nel momento dell’eiaculazione non si ritrasse, continuò a succhiare con esperienza, poi sputò lo sperma nel bidet e mi sorrise.
“Le è piaciuto? Chiese conoscendo la risposta.
“Sei davvero meglio della mia donna! Ma dove hai imparato?”
“Mio zio aveva un sacco di film porno, io li scoprii e presi l’abitudine di vedermeli di nascosto.”
“Scommetto che ti masturbavi come una matta, quanti anni avevi?”
Arrossì come scoperta in un segreto taciuto per anni.
“Beh, si, ero molto piccola la prima volta…”
Restai seduto mentre lei entrava in doccia, la guardavo attraverso il cristallo e pensavo alla mossa successiva.
“Ora tocca a me!” dissi.
Riempii il bidet e la feci sedere a gambe aperte, cominciai a massaggiare l’interno delle cosce avvicinandomi sempre più alla fessura. La sfiorai per lungo tempo senza però toccare la passerina, a volte cercava di protendersi in avanti ma volevo prolungare la sua attesa. Quando finalmente cominciai a lavarle la figa ebbe un violento fremito.
“Ecco, ora sei pronta!” le dissi, la risciacquai con acqua corrente e la trascinai a letto.
La feci distendere con le gambe ben aperte e mi tuffai ad assaporare quel gioiello.
Con la lingua e con le labbra si possono fare cose incredibili, io adoro prendere il clitoride fra le labbra e succhiarlo come fosse un minuscolo membro, lo senti inturgidirsi, si muove e si riscalda, e poi passare lentamente la lingua aperta partendo dalla base della fessura per arrivare a leccare il monte di venere, mordicchiare leggermente le grandi e piccole labbra per poi tornare sul clitoride, adoro sentire gli umori del piacere, adoro sentire una figa che freme sotto la mia lingua.
Seguitai fino a che raggiunse il primo orgasmo. Proseguii nel dopopranzo e per quasi tutto il pomeriggio.
Sto, nella mia vita, cercando un record. Venne cinque volte, ben al di sotto dei dodici orgasmi provocati alla mia compagna a maggio.
Prima di notte era una bambola senza spirito ma ero soddisfatto del mio lavoro, da circa mezz’ora ero duro da morire. Avevo le mascelle rigide come il cazzo, mi sollevai per guardarla abbandonata sui cuscini a gambe larghe, sfinita.
Mi sedetti e cominciai lentamente a masturbarmi con gli occhi fissi sul suo corpo.
“Mi scopi per favore!” sussurrò, “nella valigia ho un pacchetto di preservativi, per favore…”
“Odio i preservativi! Domani ti spiego che fare.”
Continuai a masturbarmi fimo a che un fiotto di crema bianca fu raccolto da un asciugamano.

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