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Racconti Erotici EteroTradimento

Quando si esce a cena può accadere

By 2 Febbraio 2020No Comments

Poteva essere la sera indicata per una delle loro uscite che piacciono a Nicole dove può sfoggiare la sua eleganza ed anche Rocco può esibire il suo bel corpo indossando un abito elegante. C’erano tutte le premesse giuste affinché fosse una era spensierata e dedita alla felicità dei sensi.

Lei era andata dalla parrucchiera e dall’estetista come tutte le donne che vogliono apparire al meglio, aveva convinto Elisa a dormire dalla sua amica preferita Giulia (Nicole non sapeva che era una trans) e la ragazza ne era veramente felice perché avrebbe potuto passare un’intera notte a fare sesso con il suo amore preferito del momento. Nicole era felice che da quel giorno aveva davanti altri due giorni di riposo completo senza preoccupazioni di lavoro.

Per una donna come lei è fondamentale avere il tempo per il giusto recupero per tenersi in forma, non solo fisica.

Stava terminando di prepararsi quando ha sentito la voce di Rocco che la aspettava e la chiamava stando nell’ingresso di casa. Lei era ancora in camera che terminava di prepararsi.

“Fammi una cortesia” ha detto a voce un po’ alta “Portami il cappotto, dieci minuti e sono pronta. Poi dovresti avvicinare l’auto. Non voglio rovinarmi le scarpe”

Rocco nel portarle il cappotto aveva visto solo il suo pezzo di sopra e ne era rimasto deluso avendo indossato una maglia dolce vita di kashmir che le copriva il petto, le tette e rendeva difficoltoso anche qualche bacio sul collo. Ciò gli fa pensare che probabilmente non è la serata giusta e già si vede tornare a casa presto dopo un’anonima serata insieme che per quanto Nicole sia bella non ha indossato niente che ne valorizzi l’aspetto e non consenta di essere ammirata. Rocco dai suoi viaggi in oriente ha imparato che la donna va esposta e che il senso del suo erotismo sta proprio nell’essere vista dagli altri che se la guardano significa che è erotica e desiderabile sessualmente.

Nicole è la tipica signora piacente e non una diva del cinema ma quella sera si era truccata bene il viso e poi però si era anche coperta il corpo.

Comunque l’attesa di Rocco è breve e non molti minuti dopo partono.

Durante il tragitto Rocco non è di molte parole mentre Nicole è molto allegra e loquace e ciò a lui non è passato inosservato e gli chiede una spiegazione.

“Se ti dicessi che non ho nulla sarei bugiardo. Voglio essere sincero. Ero convinto che ti saresti vestita in maniera provocante ma quando ti ho vista …..”

Nicole non ha risposto pensando che lui la stesse rimproverando e pensava che forse voleva che fosse più nuda per poter facilitargli una serata di sesso anche in auto a da qualche parte. Ma questi erano solo pensieri. Lei non ha risposto in merito ma cambiando argomento ha detto soltanto “Fermati vicino all’ingresso. Con queste scarpe, che tu non hai nemmeno notato, non riesco a fare la stradina che scende al ristorante. Tu intanto parcheggi ed io ti aspetto per entrare insieme”

Quando è scesa dall’auto e si è fermata davanti all’ingresso del ristorante, i fari dell’auto hanno illuminato la figura della donna e Rocco ha notato le scarpe nere e dorate con un tacco altissimo, non meno di 12 cm, con alcune catenelle sempre dello stesso colore che pendevano. Erano decisamente arrapanti e non potevano passare inosservate.

Gianni, il proprietario del ristorante era ben conosciuto da Rocco che lo aveva incontrato in oriente qualche anno prima ed ormai era diventato un amico di avventure inoltre avevano scoperto di aver frequentato la stessa scuola ed anche il bar di suo padre. Gianni aveva girato il mondo per diversi anni come cuoco per poi mettersi in proprio. Quando Rocco era a casa insieme a Nicole andavano spesso da lui a cena essendo il locale il classico a conduzione familiare, con pochi coperti, atmosfera ovattata e frequentato soprattutto da coppie o da stranieri alla ricerca del locale e dei piatti tipici della zona.

Quella sera per Rocco e Nicole aveva riservato il tavolo vicino al caminetto. Visto il caldo del fuoco vicino a loro la coppia si è levata i soprabiti ma inaspettatamente Nicole lo ha tenuto indosso dicendo che aveva freddo e che voleva aspettare qualche minuto prima di levarlo, quindi a Rocco è venuto spontaneo chiederle se stesse poco bene, visto anche che anche durante tutto il viaggio non se l’era levato.

Nicole ha risposto che aveva paura di aver esagerato con l’abbigliamento ed era quello il motivo per cui rimaneva con il soprabito non perché stesse poco bene e nemmeno perché avesse freddo”

A Rocco nel sentire quelle parole della compagna è venuta sul volto un’espressione di sconcerto. Si chiedeva se la sua donne fosse rincretinita improvvisamente si chiedeva come fosse possibile che lei indossasse qualcosa di pesante che le copriva anche il collo e dire anche si sentiva quasi nuda. Lui era veramente con la mente impazzita cercando di capire cosa volesse dire lei.

Nel locale oltre a loro c’erano altri tre tavoli occupati il resto era ancora vuoto ed uno dei tavoli era occupato da dei giapponesi.

Nicole invece non ha dato peso alle sue parole e si è guardata intorno cercando qualcuno che potesse vederla e, assicuratasi che non c’erano sguardi rivolti a lei, si è sollevata dalla sedia e si ha levato il cappotto.

Uno dei giapponesi la guardava e lei aveva notato che erano sguardi di sfuggita ma non di certo fissi.

La tovaglia copriva quegli sguardi fugaci ed anche il corpo di Rocco ostacolavano lo sguardo dell’orientale.

Appena il cappotto è stato levato è apparsa la bellezza di Nicole e Rocco ora capiva la frase che l’aveva lasciato di stucco.

La maglia indossata da Nicole era accollata ma anche molto leggera ed aderente, segnava e metteva in risalto il suo seno trattenuto, più che sostenuto, da un reggiseno con delle coppe che lasciavano i capezzoli scoperti e liberi di mostrare la loro presenza attraverso il tessuto trasparente.

Il bello doveva ancora venire.

Rocco si scostato un po’ sulla sedia ed è andato a guardarle anche le gambe avendo così anche la visione di tutto il corpo per intero e lei, da femmina vanitosa, ha fatto una leggera piroetta per mostrarsi.

Nicole aveva indossato una gonna corta a portafoglio lunga non più di 30 centimetri che lasciava ampiamente libere alla vista le cosce. Non era niente di particolare che il portafoglio sul davanti rimaneva leggermente aperto creando l’effetto vedo non vedo che permetteva improvvisi scorci delle calze con reggicalze che comparivano essendo troppo ridotta per coprirli.

Rocco è rimasto senza parole ma estremamente soddisfatto ed orgoglioso di avere una compagna cui piaceva essere femminile anche in pubblico. Nicole non era mai uscita per andare a cena con un abbigliamento così eccitante.

Una volta seduta la situazione era sotto controllo, ma stando in piedi era diverso.

La cena è continuata nel migliore dei modi.

Lei era più disinibita avendo bevuto dell’ottimo vino che l’amico ristoratore aveva msso da parte proprio per loro due.

Rocco e Nicole erano seduti uno di fronte all’altra e ne approfittavano per stuzzicarsi a vicenda. Lei si faceva coprire da Rocco e si divertiva a fare la sfrontata mangiando con il seno fuori della maglia per eccitare sia Rocco che gli orientali, oppure diceva a voce bassa a Rocco “Ora li faccio arrapare” apriva la gonna. Rocco con la scusa di vedere come mai il tavolo ballasse si inchinava e la sua donna faceva vedere il panorama delle sue gambe aperte.

Quando si accorgevano che si avvinava Gianni venendo dalla cucina entrambe riprendevano un aspetto sobrio. Al termine delle portate Gianni portò il dolce ed era abitudine che lui e la moglie Mirella si sedessero al nostro tavolo per scambiare quattro chiacchiere ma quella sera ciò non avvenne.

“Mi dispiace ragazzi ma questa sera non siamo dei vostri, domani è San Valentino e non avendo trovato aiuto per la cucina io mia moglie faremo le ore piccole per preparare le basi della cena. Mi fate un piacere? Prima di andare via passate voi a salutarci. Non vi preoccupate, potete stare quanto volete. Se poi volete darci un aiuto vi chiedo di seguire i tre che ci sono a quel tavolo che hanno già pagato. Se volessero qualcosa dal bar fate voi da padroni di casa. Potete anche offrire loro anche una bottiglia di champagne. Hanno pagato di già lasciando più di 500 Euro quindi …” e subito dopo è sparito in cucina.

Rocco è rimasto un po’ sorpreso ma conoscendo l’amico voleva dargli una mano; non c’erano se non quei tre e per giunta parlavano una lingua che lui stava appena apprendendo visti i suoi passati in oriente.

Rivolto a Nicole ha sussurrato “Mi sa che quei tre sono soddisfatti del locale ma anche delle tue tette” e lei prontamente “Cosa dici!”

“Conoscendo le usanze orientali posso dirti che ti hanno notato e ti stanno osservando mangiandoti con gli occhi. Anzi ti dico che probabilmente, anzi sicuramente, si sono accorti che facevamo gli scemi e che mi mostravi le tette”

Rocco fa per voltarsi e girarsi spostando la sedia ma lei gli dice “Non girarti. I due che prima mi davano le spalle hanno ruotato le sedie di 90 gradi e hanno sempre gli occhi rivolti al nostro tavolo. Uno ha anche sollevato il bicchiere per brindare verso di me forse alla mia salute e ho notato che faceva il gesto di sollevare e di abbassare la maglia affinché gli altri la potessero vedere.

Nicole fa notare questo a Rocco il quale non si meraviglia, anzi dice che in oriente è un gesto usuale chiedere di vedere come è fatto il corpo delle belle donne ed evidentemente a loro piaci e di conseguenza …… e poi

“Ti fa piacere o ti dà fastidio mostrarti a degli sconosciuti. Sei tu che devi decidere se farlo e fin dove mostrarti. Oppure dobbiamo andarcene e passare in cucina a chiacchierare con gli amici?”

In pratica si era creata la stessa situazione di una scena del film di Tinto Brass ‘L’uomo che guarda’.

Rocco non aveva mai chiesto a Nicole se a lei piacesse esibirsi ma da molti suoi atteggiamenti lo ha capito. Più di una volta lei lo aveva fatto davanti a lui ma mai in presenza di altre persone e soprattutto in un locale pubblico. Lui aspettava l’occasione buona per farla esibire ed ora era arrivata.

Lei si è messa in piedi ha sollevato la maglia, levato il reggiseno e accarezzandosi le tette ha detto “Questa è la mia risposta, ora aspetto la tua!”

Il suo compagno giocherellava con una posata e la guarda mentre si massaggiava le tette nude eccitandosi ed ha incalzato dicendo “Beh, ti decidi? Conto fino a dieci poi mi ricompongo e vado in cucina. Uno, due, tre, quattro, …” arrivata all’otto prese in mano il reggiseno forse sperando che Rocco la facesse arrivare a dieci e così interrompere quel gioco erotico.

Lui furbescamente ha fatto cadere intenzionalmente un tovagliolo a terra e per raccoglierlo si è abbassato togliendo la barriera che si interponeva tra i tre uomini orientale sconosciuti e Nicole.

Era un trucco molto conosciuto ma sempre buono per vedere cosa succede sotto i tavoli quando c’è seduta una bella donna ma stavolta non si trattava di vedere sotto ma lontano negli sguardi dei tre.

“Questa la mia risposta”

A quelle parole Nicole è trasalita ed è rimasta con il seno in bella vista per i tre dell’altro tavolo.

Lei ha protestato a bassa voce dicendo che se lui avesse voluto giocare pesante di sicuro lei non si sarebbe tirata indietro.

Poiché Rocco non era un uomo da dire la penultima parola ha replicato “Mi dispiace che tu abbia previsto la mia mossa comunque hai indovinato le mie intenzioni, mia cara Nicole”

“quindi vorresti che mi esibisca per quei tre sconosciuti che non mi hanno tolto per un attimo gli occhi di dosso? Beh, cosa dovrei fare?”

Ora stavano giocando ad un gioco molto erotico ed avevamo preso gusto al gusto sottile di giocare e non di vincere.

Rocco abituato ai giochi erotici orientali ha resistito bene. Lei era impacciata ed anche indecisa ma sapeva bene come affrontare sia il suo compagno sia il gioco.

“Cosa ne dici di attizzarli un po’ mostrando loro come ti sei vestita? Io con la scusa di preparare i caffè, mi allontano per evitare che la mia presenza possa essere motivo di imbarazzo.”

“Va bene, ma voglio chiarire alcuni particolari: se tu vuoi che faccia la ‘troia è mia intenzione farla fino in fondo. Sai come la penso. Quando affronto le situazioni le faccio bene o lascio perdere. Quindi sono io che decido il da farsi e i limiti al mio comportamento. Se ciò è di tua gradimento alzati, e metti sul tavolo delle banconote come se dovessi pagarmi in modo che i tre vedano. L’esperienza in oriente ti deve aver insegnato che le puttane si pagano prima della prestazione”

Rocco era stato messo alle corde da Nicole che ora dava modo di farsi apprezzare nel suo lato da femmina da monta.

Lui si è levato in piedi ed ha mostrato alcune banconote contandole con estrema lentezza affinché i tre le vedessero e le depositate sul tovagliolo di Nicole che gli ha detto “Ok, puoi allontanarti, ora tocca a me giocare”

Rocco si è allontanato andando verso il banco bar da cui si potevano vedere i movimenti di Nicole ma non poteva vedere né essere visto dai tre amici perché coperto dalla macchina del caffè, si è seduto su uno sgabello e appoggiato al banco aspettava la prima mossa con un misto di eccitazione di curiosità ma anche di timore per quello che stava per accadere.

Nicole seduta a non molta distanza ha spostato indietro la sedia e si è sollevata rimanendo in piedi affianco del tavolo in maniera da esserne coperta solo in parte.

L’immagine che Rocco aveva della sua Nicole era uno spettacolo. Scarpe col tacco a spillo da 12 o più, gambe velate da un paio di calze grigio scuro che, oltre a mostrare la balza con le pinzette del reggicalze, lasciavano scoperti alcuni centimetri di coscia nuda che la gonna non riuscivano a coprire. Si girò per prendere la borsa che aveva appoggiato su una sedia e per farlo ha si è dovuta chinare in avanti.

Quel movimento ha messo in mostra il suo sedere rotondo coperto solo da un minuscolo perizoma.

A Rocco sembrava di scoppiare. Avrebbe voluto vedere la faccia dei tre. Nicole ha preso la borsa, l’ha appoggiata sul tavolo, ha scosso la maglia come per eliminare le briciole ma non soddisfatta ha completato l’opera massaggiandosi le tette che ondeggiavano con movimento eccitante al tocco delle sue mani. Poi si è messa a capotavola dando a Rocco la schiena ma agli altri spettatori mostrava il fianco. Si è tirata su prima l’una e poi l’altra calza avendo l’accortezza di sganciare e poi riagganciarle con il reggicalze, ha sistemato la gonna, ha preso i soldi che erano sul tavolo, li ha contati e li ha messi in borsa infine si è chinata nuovamente per prendere il reggiseno che prima aveva levato e appoggiato sulla solita sedia.

Se prima ero Rocco a bearsi della bellezza del suo sedere e i tre immaginavano, ora la situazione era ribaltata: loro vedevano e lui poteva solo immaginare. A Rocco il pensare allo spettacolo che si stavano godendo i tre gli procurava una enorme eccitazione.

Nicole ha riposto il reggiseno nella borsa sempre facendo capire loro che non lo aveva indosso e che le tette erano alla mercé dei loro sguardi attraverso il tessuto trasparente della maglia che indossava.

Uno di loro si è avvicinato a Nicole e Rocco dalla sua posizione ha potuto ascoltare ascoltare il loro discorso senza essere visto.

L’uomo parlava in un inglese approssimativo ma Rocco è riuscito a capirne il senso.

I tre uomini l’avevano presa per una escort e le stavano proponendo del denaro per averla al loro tavolo.

Rocco non sentendo più parlare Nicole e né l’uomo era certo che la sua compagna l’avesse mandato a quel paese.

Invece Nicole è comparsa a Rocco sventolando due banconote da 100 dollari dicendo “Cosa ne pensi, posso cambiare mestiere?”

“Mi sembra che stai esagerando, però la cosa mi sta eccitando da matti!” ha risposto sottovoce Rocco.

La cena era ottima ed anche il vino che su Nicole aveva fatto il suo effetto.

Al termine della cena era iniziata una sera speciale.

Rocco sarebbe voluto tornare a casa ma lei non era di questa opinione.

Nel frattempo Rocco era andato a trovare in cucina l’amico e la moglie lasciando sola Nicole con i tre maschi.

Uno dei tre ha proposto alla donna “Andiamo in un posto più riservato? Dimmi tu dove. Io sono thailandese e non so dove andare”

I dialoghi si svolgevano in inglese, lingua che Nicole conosceva.

Nicole facendosi molto spigliata “Oh sì, andremo al mare sulla scogliera”

Gli uomini parlando una lingua misteriosa si sono divisi ed uno è rimasto con Nicole.

Durante il tragitto in auto lui ha spiegato che è thailandese ed è in Italia per affari.

Arrivati sulla scogliera Nicole si è seduta in modo che le gambe fossero a contatto con quelle dell’uomo che subito le afferra il viso e la bacia.

“vedi da noi l’amore è diverso da quello italiano. Qui voi donne siete molto riservate e non vi aprite agli uomini. Ti offendi se ti dico che ho voglia di te. Mi piaci” e per proseguire le ha dato un altro bacio con la lingua affondata nella bocca sensualissima di Nicole.

Il leggero chiarore delle luci lontane rendeva visibile il profilo di entrambe.

Nicole era affascinata dall’uomo ed ha messo subito le sue gambe su quelle dell’accompagnatore. Erano gambe ben curate, lisce e dalla pelle lucida con I muscoli duri e asciutti.

“Mi denudo un po’?” ha chiesto lei e lui ha acconsentito.

Il togliersi il velo nero che aveva messo sulle spalle per proteggersi dall’umidità marina aveva evidenziato i capezzoli lunghi e già duri sotto la maglia leggera che indossava.

L’uomo l’ha presa con modi gentili con le sue mani e l’ha avvicinata a sé spingendo il mio torace contro il suo seno così lui poteva sentire i suoi capezzoli duri che si appoggiavano sulla leggera camicia che indossava ma non solo: lei poteva il suo sesso che fin da quando l’aveva vista al ristorante era in allerta ed ora si era sollevato nei pantaloni.

Nicole, come una professionista del sesso, ha appoggiato delicatamente una mano per testare l’evidente erezione “Che bello! Lo sento già eccitato. Toccami i capezzoli, ti stanno aspettando” le ha detto a bsasa voce.

Lui non chiedevo di meglio e li presi tra le mani dopo aver sollevato la maglia senza levarla. I capezzoli erano duri e molto lunghi.

Sensazioni bellissime si sono impadronite di Nicole. La priorità del momento era che lui li succhiasse.

Lui estasiato li ha guardati e si è reso conto della loro lunghezza esclamando “Sono bellissimi e così duri!”

Lei da femmina arrapata per farlo eccitare moltissimo ha replicato “Sì, mi piacciono. i li ho fatti io così. Mi piace che gli uomini li vedano. Sono una mia caratteristica”

I capezzoli erano lunghi almeno tre centimetri e molto appuntiti e più venivano accarezzati e più si indurivano. Ad ogni carezza Nicole sospirava e il suo ritmo ansimante aumentava ad ogni passaggio delle mani di lui che sicuramente non era alle prime armi in fatto di sesso.

“Guardami, ti piaccio così?”

“Moltissimo” ha risposto l’orientale.

Nicole doveva fare qualcosa non solo per sé stessa ma anche per l’uomo che non era per niente volgare.

Quindi incurante delle persone che sarebbero passate in quel luogo sebbene riservato, si è spogliata in fretta e lui l’ha fatta sdraiare sulla sabbia iniziando a baciarle il seno, molto sensibile, mentre con le dita andava a massaggiare la figa già abbondantemente bagnata con la donna che cominciava a mugolare come una cagnetta.

Lentamente, dopo averle mangiato letteralmente i capezzoli facendoli diventare rossi e duri, è sceso verso il ventre bollente facendo avere a Nicole una scossa che le ha percorso il corpo dalla testa ai piedi nel momento in cui le è stato toccato il clitoride che poi lui ha preso in bocca suggendolo come fosse un piccolo cazzo mentre con le dita frugava nella vagina allagata.

La lingua sul clito e due dita nella figa hanno fatto immediatamente partire per la tangente Nicole procurandole l’orgasmo.

“Vengooo! Godo, vengooo!!”

“Mmhh, tesoro, sei speciale!!” le ha detto e lei per ricambiare il complimento ha spruzzato il suo piacere sul viso e sulle mani che Nicole si è affrettata a portare alla bocca per leccare avidamente i suoi succhi.

A lei non capita spesso, ma se l’orgasmo è particolarmente intenso, viene squirtando.

“Sei bravissimo! Mi hai fatto godere come poche volte, ma ora tocca a te!” le ha detto dedicandosi al suo cazzo teso che ha preso in mano iniziando a segarlo lentamente mentre avvicinava la bocca.

Nelle prime fasi Nicole ha leccato la cappella circondandola con la lingua per poi scendere a succhiare i grossi coglioni glabri prendendoli in bocca ad uno ad uno per poi risalire lungo l’asta ed imboccare la cappella.

Come tutti gli orientali anche questo per natura era glabro.

“Mmmmhhh, sììì! Sei brava! Dai succhialo tutto! Prendilo in bocca fino in fondo!” e lei ha spalancato la bocca consentendo alla cappella dii solleticare la gola.

Ne è seguito un lento su e giù stringendo le labbra attorno al cazzo.

“Ti voglio. Scopami! Mettilo dentro! Fammi godere!” le ha detto mettendosi alla pecorina davanti a lui.

L’uomo si è sistemato alle spalle puntando la cappella verso l’entrata della figa fradicia l’ha penetrata lentamente.

“Aaaahhhh, sìì! Dai, dai, scopami! Sìììhhh!”

Lui per esaudire la richiesta ha dato un colpo di reni e Nicole si è ritrovata tutto il cazzo dentro fino alle palle dicendo “Oooohhh, siiihhh! Che bel cazzo!’”

L’uomo che fino a quel momento non aveva detto tanto se ne è uscito con “Prendilo tutto, bella troiona! Ti scopo, ti sfondo la figa!” ed ha iniziato ad urlare mentre dava colpi decisi affondando completamente per poi sfilarsi quasi del tutto. Era un vero maestro nel chiavare le donne.

Nicole ha iniziato a godere sempre più intensamente finché è arrivato l’orgasmo subito seguito da un altro di intensità maggiore.

“Girati! Voglio vedere la tua faccia da troia mentre ti chiavo!” e lei si è girata allargando le gambe a compasso mentre veniva riempita nuovamente da quel bastone di carne.

“Sto venendo! Sborro! Ti riempio! Ohhh sìì, eccomiii, sboroooooo!!” affondando con maggior forza con Nicole felicissima “Siiii’.sborrami dentro! Fammi sentire la sborra nella figa!”

Quel bel maschio che la sapeva scopare si è irrigidito e lei ha sentito i fiotti di sperma invaderle la vagina e contemporaneamente ha avuto un ennesimo e sconvolgente orgasmo, forse il migliore della serata.

Infine il suo cazzo perdeva lentamente consistenza sfilandosi dalla vagina seguito da un rivolo di sborra densa e cremosa.

Subito dopo si sono ricomposti e sono tornati al ristorante dove lei scendendo dall’auto ha ricevuto 300 Euro che avrebbe voluto rifiutare ma poi pensandoci li ha presi. In fin dei conti aveva fatto la puttana e doveva pur essere ricompensata per il lavoro fatto.

Rocco era lì infervorato a parlare con l’amico e la moglie e l’aspettava.

“Siete stati bene?”

“Sìì, benissimo!” ha esclamato a voce alta ricevendo i sorrisi di tutti ed ha descritto dove lei è stata con quell’uomo e quanto fosse stato gentile e galante senza però dire di aver fatto sesso.

Rocco durante il viaggio di ritorno a casa in auto non ha fatto il minimo cenno a ciò che era accaduto.

Nicole, invece, appena entrata in casa senza tenere conto se ci fosse Elisa, sua figlia, ha sorpreso Rocco con

“Apriti il pantalone. Voglio toccarti, dai, svelto!”

Il sesso di Rocco si è presentato eretto e ben turgido. Nicole lo ha accarezzato lentamente eccitandolo ancor di più aumentandolo di volume.

“Ecco! E’ così che mi piace il sesso del maschio”

Nicole gli ha aperto la camicia e gli si è avvicinata ulteriormente sollevandosi la gonna, scostando il perizoma e sditalinandosi.

“Vuoi che lo faccia io?” ha chiesto lui.

“No, preferisco che tu mi veda. Me lo farai dopo”

Lui ansimava e mugolava.

La mano si muoveva veloce sul quel sesso dritto e turgido ma non voleva farlo venire e pertanto ha interrotto quell’atto.

“Debbo dirti era che è da quando mi stavo preparando per uscire da casa che pensavo a questo momento e non vedevo l’ora che tu me li toccassi e aspettavo la tua meraviglia”

Lui meravigliato dall’aspetto della compagna “Non avevo mai visto capezzoli così lunghi e duri” e li toccava ed indugiava sulla punta avendo visto che era la parte più sensibile. Per mostrarglieli Nicole si è levata la maglia trasparente e si è toccata i capezzoli.

“Ti piacciono?

“Si. Mi hanno sorpreso. Non me li aspettavo così lunghi. Sono fantastici. Non mi stancherei mai di osservarli. Sanno di misterioso”

“Li ho allungati questo pomeriggio per farti piacere. Immaginavo che ti potessero piacere. Un altro giorno li gonfierò”

“Come fai?” ha chiesto Rocco.

“Inietto della soluzione salina che poi lentamente viene assorbita. Mi piace sentirmeli lunghi e mi eccita tanto toccarmi la punta. Mi fa colare tanto. Poi ai machi piace tantissimo d io voglio che piaccia vederli e toccarli”

“Come hai imparato a farteli così? Sei stata da un chirurgo plastico?”

“No, me lo ha insegnato un’amica ginecologa con la quale ho avuto un rapporto lesbico prima di conoscerti. A lei piacevano i capezzoli lunghi e grossi e così ogni volta che ci incontravamo me li faceva come li vedi ora. Pungerli con l’ago della siringa duole le prime volte ma poi ci fai l’abitudine e non senti più niente perché il sottile piacere di sapere che il risultato è di gradimento dell’amante fa solo godere. Ora, però, ti voglio dentro. Non resisto”

Detto, fatto!

Il sesso del compagno ha trovato la sua figa larga, calda ed accogliente. Lei si sollevava e si abbassava prendendolo fino alla radice. I suoi sospiri di piacere invadevano l’aria intorno a noi. Ogni tanto una sua mano lasciava il mio collo, a cui lei si era attaccata, scendendo a toccarsi il grilletto.

Nell’entrare nella figa si sentiva lo sciacquio dei suoi liquidi che colavano e Rocco era eccitato dall’avvertire anche l’anellino che le aveva tempo prima fatto applicare, che sfregava sul cazzo dandole la sensazione che lei fosse una schiava del sesso.

In realtà Nicole lo era diventata, invece lui lo immaginava soltanto e la riteneva fedele.

Erano lì all’ingresso della loro casa, in piedi a scopare.

La sostenevo affinché non perdesse l’equilibrio terminando quel momento speciale.

Rocco la stava facendo impazzire di piacere, sentiva la figa calda fino alla bocca dell’utero su cui batteva il cazzo nel terminare la penetrazione.

Lei in quelle condizioni gli stava facendo una sega con la figa.

La situazione li vedeva accoppiati sessualmente e potenzialmente visibili da Elisa se fosse rientrata a casa.

“Mi vuoi sempre dentro?” ha chiesto lui.

“Si, vienimi dentro. Voglio sentire il tuo seme caldo uscire dal tuo grosso cazzo che mi sta allargando e mi fa colare tanto. Prendo la pillola così non resto gravida. Toccami il grilletto, vedi quanto è grosso e duro. Guardalo!”

Non finì di parlare che gli ha spruzzato lo sperma nella cavità vaginale e nell’utero con un grugnito per cercare di non farsi sentire e dare scandalo pubblico.

Lei continuava a muoversi e poco dopo un urlo non soffocato indicò che anche lei aveva avuto l’orgasmo. Non si preoccupò dell’urlo. Chi ci avesse sentito avrebbe capito che una donna aveva goduto un piacere sessuale.

Dopo essersi ripresi si sono baciati nuovamente.

Lei si è levata il perizoma ed anche la gonna a portafoglio avviandosi tenendosi per mano nella loro camera matrimoniale.

Lo spettacolo di Nicole che camminava praticamente nuda ma con scarpe altissime e calze era molto sensuale

Il cazzo di Rocco intanto aveva ripreso vigore.

Nicole lo ha notato e gli ha detto “Non mi dire che ne hai ancora voglia?”

“Sì, perché? Tu stasera hai fatto la puttana cin quei tre ed ora la mia troia me la voglio chiavare!” ha replicato Rocco arrapatissimo “Preparati che questo è un acconto, siamo solo all’inizio. La cosa comincia a prendermi e voglio andare avanti.”

Una volta nudi sul lettone, campo di battaglia di rapporti lesbici ed incestuosi, Nicole si è abbassata con le gambe leggermente divaricate mostrando spudoratamente la figa ornata dall’anellino d’oro.

Lo spettacolo era meritevole e come se tutto questo non bastasse ha portato le braccia all’indietro mettendone in risalto le sue forme.

Nicole era magnifica. Tra il reggicalze e le calze c’erano vari centimetri di coscia nuda, i capezzoli eretti e la figa depilatissima completavano il quadro. Lui non aveva mai provato con lei una tale eccitazione. L’adrenalina scorreva nelle vene in quantità industriale, il cuore batteva all’impazzata e la tensione emotiva rendeva difficile anche il deglutire. Sono seguiti i minuti più lunghi della serata, l’ansia e i ripensamenti in entrambe li divoravano.

“Che cosa avete fatto con quell’uomo con cui sei andata in spiaggia?”

“Niente di particolare, abbiamo fatto quattro chiacchiere. Ha valutato e apprezzato la ‘merce’ da me magistralmente messa in risalto. Mi ha osservato per bene ed ho fatto una bella esibizione. Poi ho

 Infilato una mano sotto la gonna ed ho visto che ero ricca di umori come ben poche volte mi era capitato di sentirla”

“Non fare così sono già troppo eccitato”

“Beh! Non pensavo che l’esibirmi davanti ad un estraneo mi potesse dare tali e tante sensazioni. Ti dico anche che mi ha dato altri soldi ed una proposta un po’ indecente ma consistente”

“E tu?”

“Cosa vuoi che gli abbia risposto se ora sono qua?”

Rocco nella mente aveva un turbinio di pensieri. La immaginava con le mani che la frugavano dappertutto e con un coltello puntato alla gola mentre veniva posseduta da quell’uomo che in realtà aveva avuto un comportamento signorile ma di una ipotetica violenza non c’era traccia.

Rocco era di fronte a lei e stava passando in rassegna il suo corpo per capire cosa era successo. Il seno era nudo e aveva solo evidenti segni di palpeggiamenti, la sua pelle sensibile e arrossata ne era la dimostrazione lampante, al pari di quel segno rosso vicino al capezzolo, null’altro poteva essere se non un succhiotto. L’altro segno erano le calze smagliate in più punti ma ciò era il segno che si erano mossi a terra sulla sabbia. Il perizoma da come si presentava non sembrava essere stato molto risparmiato, era ridotto a un filo di stoffa.

“Ora ti racconto cosa è successo. Ti dico subito che non mi sono fatta scopare anche se ho avuto qualche attimo di cedimento, non pensavo mi piacesse a tal punto. Il fatto che tu non eri lì e ciò mi eccitava all’inverosimile. Lui si è limitato a spogliarmi, ad accarezzarmi e a toccarmi. Sì c’è stato anche qualche bacio e qualche dito si è infilato”

“Forse qualcuno in più” ha aggiunto Rocco “a giudicare da come ti hanno lasciato!”

“Beh! Sì e poi lui mi ha scopata. Ora sei contento che gli abbia dato la figa? È stato così bravo che gli avrei dato anche il culo ma non glielo avrei dato lì”

Rocco ha zittito Nicole ed arrapatissimo con il cazzo eretto e duro come il marmo l’ha chiavata sborrandole dentro al termine di una scopata epica.

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