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Racconti Erotici EteroTrio

Quella mattina alla studio

By 11 Ottobre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una mattina di settembre e come al solito Ernesta dovendo affrontare un lungo viaggio sui mezzi pubblici di Roma verso le 7,00 di mattina era già pronta per andare allo studio di commercialista dove collaborava. Il viaggio per andare al lavoro dall’altra parte della città era sempre noioso e lunghissimo, metropolitana e autobus che attraversava una periferia sconnessa e disordinata come solo la periferia di Roma è.
Quella mattina stranamente appena raggiunto il binario la metropolitana arrivò e in poche minuti raggiunse il capolinea dove l’autobus l’avrebbe portata verso lo studio professionale. Anche l’autobus impiegò meno della metà del tempo previsto e Ernesta arrivò oltre mezz’ora prima sul luogo di lavoro.
Lo studio era ancora deserto alle 7,45, mancava oltre mezz’ora perché iniziasse ad arrivare qualche collega o il titolare in modo da iniziare il lavoro verso le 9,00.
Ernesta aveva le chiavi e inizio a sistemarsi la scrivania e accendere il computer quando inaspettatamente arrivo a studio Fulvio. Tra loro c’era stato tempo prima un rapporto molto affettuoso che però non aveva mai raggiunto approcci sessuali oltre qualche abbraccio. Quella mattina Fulvio era arrivato prima in seguito all’ennesima discussione con la moglie ed il suo morale era a pezzi. Anche Ernesta non viveva momenti sereni con il marito, da tempo erano separati in casa e solo la figlia teneva insieme un rapporto ormai finito.
Un piccolo saluto li avvicino per qualche istante e da quegli sguardi provati emerse il desiderio di un abbraccio. Le mani tenevano uniti i due corpi e iniziarono ad esplorarsi a vicenda, quando Fulvio prendendo l’iniziativa baciò Ernesta. Il più era iniziato ed era difficile interrompersi, le mani di Fulvio accarezzarono il fondo schiena di Ernesta e si spinsero verso il basso sollevando la gonna e massaggiando le cosce. Il passo fu breve e risalendo le cosce le carezze arrivarono alle mutandine giá inumidite. Anche le mani di Ernesta si erano spinte verso il cazzo di Fulvio e ne constatarono la consistenza da sopra il tessuto cercando di muovere la cerniera dei pantaloni per aprirla. Ormai le mutandine non erano più un ostacolo, le mani accarezzavano la fica massaggiando le grandi labbra, cercando il clitoride e infilando il dito nella stessa. Anche la cerniera per Ernesta non fu un ostacolo, apertala il cazzo di Fulvio svettò fuori dalla sua punta e un altro semplice gesto di spostare i boxer lo fece mettere completamente a nudo.
A quel punto Fulvio spinse la testa di Ernesta verso il basso e Lei inizio prima a leccarlo delicatamente e poi a prenderlo completamente in bocca. Nel frattempo le mutandine di Ernesta furono spinte verso il basso e poi tolte completamente mettendo a nudo il pelo ben curato della sua fica. Fulvio allargo le gambe ad Ernesta e ricambio quanto era stato fatto a Lui qualche minuto prima leccando la fica aperta e ormai esposta in tutto il suo splendore. La stimolazione del clitoride fece salire di molto l’eccitazione e Ernesta gemeva senza pudore “si! si! ancora! ancora! Non mi basta, lo voglio dentro di me.” Fulvio non se lo fece ripetere due volte e senza dire parola penetrò Ernesta nella fica ormai fradicia di umori. Dopo pochissimo tempo Ernesta raggiunse l’orgasmo ma non sazia gemeva e invitava Fulvio a continuare. Lui voleva qualcosa di più e ormai senza remore inizio a stimolare con un dito il buchetto posteriore dicendo “voglio il tuo culo”. L’eccitazione era al colmo ed Ernesta rispose “si fai piano cercando di non farmi male ma inculami”.
Si mise a pancia sotto appoggiata sulla scrivania e mostrò il suo buchetto posteriore già abbastanza lubrificato. “Leccami un po’ anche lì e poi tutto dentro”. L’invito era irrinunciabile e il cazzo d Fulvio iniziò a spingere con forza ma lentamente, un po’ di dolore fece mordere le labbra ad Ernesta ma durò poco più di un minuto dopodiché il piacere lo sostituì e i gemiti di godimento si fecero più forti e intensi. Fulvio continuò con tanta energia cercando di venire quando all’improvviso senza che i due si fossero accorti di nulla si fece vivo dalla stanza adiacente Leonardo il titolare dello studio.
“Bene, bene, vedo che non si perde tempo. Ho girato un bel video, anche il culo gli hai dato”. Ernesta abbastanza alterata chiede di cancellare tutto e Leonardo risponde “a patto che lo dai anche a me” indicando il culo. Ernesta non si scompone più di tanto “allora ne voglio due”. A quel punto Leonardo tira fuori il suo cazzo diventato durissimo e si posiziona per inculare la collaboratrice, già completamente nuda. Inizia a penetrarla con facilità in quanto il buchetto posteriore era già abbastanza aperto dal cazzo di Fulvio più grande di quello di Leonardo. Fulvio che non era ancora venuto chiede ad Ernesta di prendergli il cazzo in bocca e Lei inizia un pompino fino a farlo venire ingoiando tutto il seme fino all’ultima goccia.
L’idea dei due cazzi per Ernesta era diversa allora mentre Leonardo continuava ad incularla indico a Fulvio che voleva esser penetrata in figa da Lui e in culo da Leonardo.
Così Fulvio si stese sulla scrivania ed Ernesta iniziò a cavalcarlo prendendolo tutto in fica mentre Leonardo riprese a penetrarla nel buchetto posteriore.
La doppia penetrazione era un esperienza del tutto nuova ed appagante per tutti ed i gemiti di godimento si spandevano nella stanza al punto che essendo passata una buona mezz’ora ed avvicinandosi l’orario di apertura era arrivato in studio anche Marcello un altro commercialista dello studio. Sentendo i gemiti si avvicinò alla stanza per capire cosa stava succedendo e rimase sbalordito al vedere la scena. Marcello era sposato da poco e un paio di ore prima aveva fatto sesso con la moglie ma la scena lo eccitò enormemente al punto che senza dire parola si avvicinò al trio e tirato fuori il cazzo lo avvicinò alla bocca dí Ernesta e Lei comincio a leccarlo con impegno Adesso i cazzi erano tre e la matematica non è un opinione.
Il tempo era limitato, tra poco sarebbe arrivata la segretaria e qualche cliente.
I minuti passavano e ad uno ad uno raggiungendo l’orgasmo ognuno si ricompose.
Leonardo soddisfatto esclamò “ A queste condizioni propongo un miglioramento di carriera ed economico per i collaboratori”

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