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Quelle strane occasioni (…con mia sorella!)

By 21 Gennaio 2020No Comments

Avete mai visto quel vecchio film “Quelle strane occasioni”, dove nell’episodio con Nino Manfredi si presenta un’insolita occasione di ospitalità che porta allo scopamento “proibito”, fra il 50enne Nino Manfredi e la 20enne (fighissima!) Jinny Steffan?
Ecco, in fatto di sesso non mi verrebbe mai in mente di tentare qualcosa con mia sorella, a meno che non si presentasse una di quelle strane occasioni…

Io e mia sorella siamo la coppia di antagonisti per eccellenza, come cane e gatto. Abbiamo caratteri e modi di fare completamente agli opposti. Quando abitavamo ancora insieme, ad ogni nostro gesto non perdevamo occasione per quei futili litigi e battibecchi. Lei ha 3 anni più di me e da piccoli abbiamo giocato insieme qualche volta solo finché entrambi andavamo alle scuole elementari. Qualche rara volta ci eravamo riscaldati insieme nel suo letto la sera, prima di dormire. Infilavo le mie mani giunte fra le sue cosce, coperte solo dalla camicia da notte. Ero ancora completamente inconsapevole di avere le mani quasi contatto col suo sesso. Lei, che aveva 3 anni più di me, non so cosa potesse provare. Una sera ci sorprese nostra madre, che al buio mi tirò manate alla cieca sul letto, mi tirò fuori dal letto buttandomi nel mio, infuriata, come se avessimo fatto chissà cosa. Quella è stata l’ultima volta, in cui io e mia sorella ci scaldammo insieme nel letto. Poi, da quando lei ha cominciato le scuole medie, quando io avevo ancora 7-8 anni, i nostri percorsi hanno proseguito completamente separati. Da quando io avevo 9-10 anni abbiamo anche avuto camere separate.

Nel complesso lei è a detta di tutti una bella ragazza. Di viso non è un tipo appariscente, è un tipo casa e chiesa, ma ha un corpo snello, molto ben fatto e proporzionato. Quando aveva 16-17 anni, un paio di volte mi ero divertito a spiarla nel bagno, ma solo per farla incazzare, non perché mi interessasse vederla nuda. Però mi sorprendevo di come fossero fatte bene le sue tette, una seconda piena, belle lisce, sode con due bei capezzoli consistenti. La sua fica, che avevo intravisto dalla serratura solo di profilo, era bella pelosa. Ai tempi mi faceva venire in mente l’attrice Brooke Shields nel film “Laguna blu”, che avevamo visto insieme al cinema.

Sempre in quel periodo, una sera lei stava facendo la doccia nel bagno secondario, la cui finestra dava sul balcone della cucina ed aveva commesso l’errore di lasciare la finestra aperta, solo accostata. Prima la distraggo armeggiando con la serratura della porta, come se cercassi di aprirla girando la chiave da fuori. Lei mi urla di smettere, mentre io ridacchio. Allora vado sul balcone passando per la cucina e spalanco la finestra del bagno, che si trova proprio davanti alla piccola vasca dove si sta facendo la doccia. Lei è girata verso di me completamente nuda e bagnata, in piedi nella vasca piccola, con la doccia in mano. Non può sottrarsi al mio sguardo in nessun modo. Anzi, per chiudere la finestra deve venire in avanti verso di me! Non l’avevo mai vista nuda così bene. Le sue tette belle sode con i capezzoli turgidi dall’acqua sono stupendi ed estremamente sexy, ma soprattutto vedo interamente il suo grande triangolo nero e peloso in mezzo alle gambe. Ai tempi non c’era la deleteria moda delle fighe rasate e solo intravedere il nero di figa era estremamente eccitante. Nonostante il pelo folto la mia attenzione viene attirata dalla quella protuberanza di nuda carne rosa, che emerge sotto il pube, in mezzo a tutto quel pelo. Ancora non sapevo esattamente cosa fosse, ma poi saprò che quelli erano i lembi che ricoprono il clito. Quando poi lei si china e si sporge in avanti per raggiungere la finestra, quella misteriosa sporgenza rosa sporge ancora di più fra le gambe semiaperte ed il volume delle sue tette che ricadono verso il basso si esalta maggiormente. Lei intanto mi urla di tutto ed io le faccio la solita risatina dispettosa. Lei mi tira una lavata con la doccia, dà una spinta alla finestra e poi la chiude. Dalla cucina giunge la voce di mia madre “Marco smettila!”. Quella volta mi dico “Peccato che è mia sorella, sennò mi ci farei le seghe!”. Quella fu l’ultima volta in cui l’ho vista nuda.
Lei ai tempi aveva la fama di essere molto suora e non ho idea di quanti mesi, se non più di un anno, l’abbia fatta sudare prima di darla al primo ragazzo con cui starà. Il suo primo ragazzo era molto più grande di lei ed era quindi abituato ad averla subito dalle sue nuove ragazze, non più verginelle da molto tempo.

In tutti gli anni trascorsi da allora non ho mai avuto alcuna fantasia nei suoi confronti ed ho sempre avuto la repulsione sessuale più totale verso di lei. Vedere solo le sue mutandine di pizzo stese ad asciugare mi dava un senso di fastidio. Se fossero state di chiunque altra, mi avrebbero invece arrapato.
Sono passati tanti anni. Nel frattempo lei si è sposata col suo primo ragazzo, poi si è separata e ha trovato subito un altro, con cui si è risposata ed ha avuto 2 figli e con cui sta attualmente. Adesso che ha passato i 40 anni, lei però è rimasta slanciata come a 20 anni e le sue tette sono sode e sostenute come molte non le hanno mai avute così. Oggi, io vivo all’estero da alcuni anni e mia sorella  la vedo 1-2 volte all’anno. Nel frattempo però le mie fantasie sul sesso si sono espanse notevolmente ed un giorno decido per pura curiosità di leggere qualche racconto erotico di incesto fra fratelli, per vedere come possono andare le cose per altre persone. Alcuni racconti erano veramente intriganti ed eccitanti, veri o inventati che fossero. Leggendoli mi fu subito chiaro che tutte quei racconti raccontavano di rapporti fra fratelli completamente diversi da quello che avevamo io e mia sorella. In quel momento capisco meglio l’origine della mia repulsione sessuale così forte verso mia sorella e per la prima volta invidio quelli che sono invece nella condizione di scoparsi la sorella, soprattutto se è anche figa!
Quei racconti però mi avevano così tanto intrigato, che quella notte succede un cosa impensabile fino a quel momento…  mi sogno che mia sorella mi scopava! Neanche che fossi io a scoparmi lei, era lei che scopava me! In quel periodo abitavo in un piccolo appartamento con una sola camera, con un letto matrimoniale. Suppongo che nel sogno mia sorella mi fosse venuta a trovare da sola e dormisse quindi nel letto con me. So solo che nel sogno mi sveglio a notte fonda con mia sorella completamente nuda a cavalcioni sopra di me, che mi cavalca! Nella semioscurità la vedo solo fino ai seni, non le vedo la faccia. Vedo solo il suo bel corpo sinuoso, che nell’ombra mi cavalca a meraviglia. Sale e scende sulla mia asta fino alla base, impalata e bagnata dentro di lei. Io le chiedo mezzo addormentato e rintronato dal sonno: “Claudia, ma cosa fai…”. Lei risponde solo: “Ti voglio scopare fratellino…”. Io abbozzavo mezzo addormentato risposte come “No, smetti…”, ma mentre la mia mente provava un forte senso di repulsione, tanto che non la vedevo fino alla faccia proprio per realizzare di meno che fosse lei, il mio membro duro provava un senso di piacere strano ed intenso. Pochi secondi di quella cavalcata proibita ed il sogno finisce. Per i 2-3 giorni seguenti rimango scioccato per quel sogno. Non avrei mai immaginato neanche di poter vivere in sogno una cosa simile. Adesso invece lo avevo sognato e sembrava così vero! Col passare del tempo, di tanto in tanto ripenso a quel sogno assurdo e succede che la sensazione di repulsione provata dalla mia mente si riduce sempre più, per lasciare il posto a quelle sensazioni di piacere che venivano dal mio glande immerso in lei. Da quel momento  ho cominciato a considerare mia sorella in modo diverso, non più come un corpo completamente estraneo al mio, bensì come qualcosa che ne faceva parte in qualche modo, dopotutto siamo fratelli!

Intanto ripenso un po’ a tutto il nostro passato e mi vengono in mente quelle pochissime volte in cui era capitato che avessimo sfiorato argomenti maliziosi, ed era accaduto dopo che eravamo entrambi vaccinati e sverginati da tempo. In particolare mi torna in mente quando avevo circa 30 anni e durante una vacanza dai parenti eravamo andati una sera in discoteca, io lei e mia cugina. Senza saperlo, ci eravamo infilati in una discoteca dove l’età massima per quella serata era sui 20 anni. Il giorno dopo, quando i parenti ci chiedevano se ci fossimo divertiti, facevo battute lamentandomi che quella sera erano tutte troppo piccole, e mia sorella mi guardava in modo malizioso, come se fosse interessata a sapere di più sulle mie preferenze erotiche.
Io sapevo che lei prendeva la pillola fin da quando stava col suo primo ragazzo. Qualche volta avevo visto anche la scatoletta fra le sue cose del bagno. Quindi, quando era rimasta in cinta aveva smesso appositamente di prendere la pillola, e trovavo eccitante l’idea. Da quando aveva avuto il primo figlio, un pensiero ogni tanto mi stuzzicava. Suo marito è fisicamente molto imponente, molto alto e robusto. Rispetto a lei, snella ed alta 1,70 circa, lui sembra un gigante. Ogni tanto mi stuzzicava l’immagine di lei sovrastata dal possente corpo di lui, mentre lui si muove e le viene dentro per fecondarla. Mi immagino i ruggiti di lui avvinghiato a lei, con lei ad occhi chiusi che si gusta gli spruzzi caldi che volutamente la fecondano. Questa visione che ogni tanto mi immaginavo, non mi eccitava fisicamente, ma mi intrigava molto.

Adesso in quelle poche volte in cui torno in Italia e ci vediamo, facciamo finta di mettere da parte la nostra rivalità  innata cane-gatto e facciamo finta di andare d’accordo anche quando ci scappa qualcuna delle nostre osservazioni reciproche. Ma quello che ogni volta mi sorprende è che la vedo sempre più in forma e ringiovanita, anziché invecchiata. L’ultima volta in particolare aveva un maglioncino che le sagomava così bene quei seni sodi e ritti, tanto che per la prima volta ho avuto veramente voglia di prenderli in pieno con le mani e toccarli con libido. I pantaloni le avvolgevano le gambe lunghe ed avrei voluto passare le mani sulle sue cosce snelle, fin sulla sua bella figa. Preoccupato, mi dico che devo smettere con questi pensieri e che sarebbe una catastrofe se solo lo sapesse. Le nostre sfere sessuali non si sono mai sfiorate e mai si incontreranno.

Che possa succedere nella realtà qualcosa fra me e mia sorella è un’ipotesi oltre i limiti dell’impossibile, ma come detto, negli ultimi tempi la mia fantasia si è espansa molto… ed ecco che un giorno si crea quella “strana occasione”…

Qualche mese dopo il nostro ultimo breve incontro in Italia, dopo anni che sto all’estero, finalmente lei si decide a venirmi a trovare. Viene insieme a mia cugina ed un’amica di mia cugina, per un fine settimana. Arrivano un venerdì pomeriggio. Ecco che si presenta il piccolo dilemma di come sistemarci per la notte. Nell’appartamento dove sto ora, c’è una camera matrimoniale dove dormo io da solo, più una piccola camera con 2 letti per gli ospiti e in sala c’è un divano normale, ma su cui volendo si può anche dormire. E’ subito spontaneo che mia cugina e la sua amica avrebbero dormito nella stanza degli ospiti. Per me e mia sorella c’erano 3 possibilità. O le cedevo il mio letto ed io andavo sul divano, ma io non riesco mai dormire accampato sui divani, oppure lei avrebbe dormito sul divano. Mi scocciava però farla dormire, magari male, sul divano mentre io avevo un posto libero nel mio grande letto. Mi sarei sentito un po’ in colpa. Così, nonostante l’idea mi avesse istintivamente repulso fino a poco tempo prima, decidiamo che avrebbe dormito con me, ben distanziata dall’altra parte del letto ovviamente! Un po’ ero incuriosito dell’effetto che mi avrebbe fatto dormire nella stessa camera con lei dopo decenni ormai. Mi sembra un po’ un ritorno ai vecchi tempi. Quando io ero appena adolescente avevamo dormito un paio di volte insieme in un letto matrimoniale nella casa dei nostri nonni, quando non erano rimasti altri letti singoli nella casa, ma senza che questo suscitasse niente in noi.

Insomma, arriva la sera e nel momento di andare a dormire sono più imbarazzato del previsto, perché normalmente quando una donna si accinge ad entrare nel mio letto, è perché ci aspetta un bel giro di sesso…
Questa volta invece è mia sorella ed il bello è che fisicamente è molto più figa di tante altre. Senza contare di come la guardavo diversamente dopo l’effetto sconvolgente di quel sogno, in cui lei mi cavalcava nella notte.
Come mi ricordavo bene, lei sta in bagno 3 ore prima di andare a dormire. Così io vado in bagno prima di lei, e le altre 2 ospiti si sono già sbrigate nell’altro bagno. Io sono già nel letto che la aspetto con la luce accesa. Finalmente arriva. Indossa come al suo solito una camicia da notte, non trasparente, su cui però spuntano i suoi capezzoli parzialmente turgidi per lo sfregamento con il tessuto. In mano tiene infatti il reggiseno appallottolato, che mette fra le sue cose. “Era ora! Sei proprio sempre uguale…” le dico scherzando, riferendomi alle sue abitudini. Lei come da nostro manuale risponde con finto tono litigioso: “E anche tu!”.

Lei entra nel letto e spengo la luce. E’ girata di schiena dall’altra parte ed io anche le do la schiena, stando quasi sul bordo dalla mia parte. E’ molto strano averla nel letto. Così le dico: “Com’è strano averti qui, mi sembra di essere dai nonni. Quanto tempo è passato”. “Sì, è vero…” risponde lei, con tono sorprendentemente rilassato. Io invece piano piano mi stavo eccitando ed il suo tono di voce rilassato contribuisce ad eccitarmi. Sapevo che dietro di me a pochi cm, sotto la sua camicia da notte c’erano i suoi seni nudi, sodi come quelli di una statua e quando li ho visti l’ultima volta in Italia, avrei voluto così tanto prenderli fra le mani. I suoi capezzoli si sarebbero rizzati ed induriti come chiodi, come quando li avevo visti bagnati sotto la doccia quella volta…
Questa è poi anche la prima volta che dormiamo insieme da quando non siamo più due verginelli e lei non è certamente più la “suora” che era ai tempi. Se il nostro rapporto non fosse stato quello che è stato, magari adesso le racconterei del sogno assurdo con lei e dell’effetto che mi aveva fatto. Le avrei chiesto se anche a lei fosse capitato qualche sogno strano nei miei confronti. Invece parliamo brevemente di altre cose e le chiedo se fra quando aveva lasciato il suo primo marito e si era messa col suo secondo, ci fosse stato qualcun altro. Lei mi dice di no, e questo rafforza il mio sospetto che lei possa avere scopato in vita sua con soli due uomini. Decisamente poco per un corpo così, nonostante avesse avuto nell’adolescenza la fama di suora. Immagino solo che però una volta iniziata al sesso, si desse da fare bene quando era il momento. Mi ricordo che quando il suo primo marito (all’epoca primo fidanzato) la riaccompagnava a casa, si fermavano per mezze ore a limonare in macchina davanti a casa nostra, tanto che quelli che passavano per strada si giravano tutti a guardare! Io a volte guardavo dalla finestra per ridere della scena e delle scenate che poi le faceva mia madre. Ci davano proprio bene! Mi ricordo poi la sera di una vacanza tutti insieme con gli zii e cugini. Io, mia sorella e il suo ragazzo dormivamo in una camera tutti insieme. I loro letti erano di fortuna, quasi attaccati, tanto che di notte prima di dormire sentivo che si sporgevano ai bordi dei loro letti letti, fino ad unirsi con le bocche e limonavano a lungo. Sentivo lo sciacquettare delle loro lingue che vorticavano nelle bocche spalancate. Ci dava proprio bene con la lingua la mia sorellina semi-suora! All’epoca avevo 15 anni, ma adesso mi posso immaginare bene come ce l’avesse duro lui e come potesse essere bagnata lei, e che tortura fosse per lui non poterla scopare in quel momento! Le porte erano tutte aperte e gli altri avrebbero potuto sentirli facilmente. Ma torniamo alla nostra notte nel mio letto.

Senza entrare in altri discorsi o confidenze ci diamo la buonanotte. Il buio nella stanza non è totale, un po’ di luce della strada passa dalla tapparella. Lei sento che si addormenta poco dopo. Io, da dopo quel sogno sono sempre più curioso di sapere che profumo, che sapore abbia la sua fica e cosa sentirebbe il mio membro a stare dentro di lei. Non so cosa fare e non so cosa possa pensare se si svegliasse mentre la tocco. Mia sorella non è il tipo che urla a gallina, così decido di rischiare qualcosa. Se si dovesse svegliare credo che nel peggiore dei casi mi tirerebbe una sventola alla cieca e mi urlerebbe sottovoce: “Ma che cazzo fai?” o qualcosa così. Lo sputtanamento sarebbe enorme per me, ma non si farebbe sentire da mia cugina di là e non lo direbbe mai a nostra madre. A pensarci però, lei lo sa che sono un porco, dove per “porco” intendo quel termine notoriamente usato dalle donne per indicare un uomo a cui semplicemente non manca la voglia di sesso. Nell’adolescenza lei mi aveva sorpreso qualche volta mentre guardavo in camera un giornalino porno. Chissà se mi aveva mai spiato mentre mi facevo le seghe in bagno. Poi, dopo che lei si era sposata ed era di passaggio a casa nostra, una volta aveva trovato un film porno dimenticato dentro al videoregistratore che avevo in camera.

So che non capiterà più un’altra occasione di dormire con lei e voglio almeno provare a sfiorare i suoi seni seducenti. Faccio finta di scivolare lentamente nel sonno, fin quasi contro di lei. Aspetto per vedere cosa fa. Non fa nessun movimento. Il mio sedere sfiora il suo e la mia asta è ormai completamente dura. L’eccitazione mi fornisce quella spinta necessaria per infrangere la barriera della razionalità, che mi tiene lontano dal fare qualsiasi altra azione. Mi giro verso di lei e allungo un braccio, sospeso, passando sul davanti. Dal suo respiro, dorme senza dubbio. Allora con lentezza estrema cerco di raggiungere un seno. Lo sfioro appena intorno al capezzolo. Non posso fare di più da quella posizione. Lei si gira a pancia in giù. Mi sdraio a pancia in giù accanto al lei ed attendo un po’. Poi sposto il lenzuolo che la copre. Appoggio una mano sul suo sedere. E’ sodissimo e toccarlo è più eccitante del previsto. Vorrei veramente saltarle sopra e strofinarmi su di lei, chi se ne frega se è mia sorella!
Sempre con leggerezza, le sollevo la camicia da notte e con le dita scendo in mezzo alle gambe fino ad appoggiarle sulle mutandine, sulla vulva voluminosa…
Spinto dall’eccitazione premo le dita nelle mutandine, per sentire le sue labbra morbide. Sento una voglia sconosciuta di scoparmela… Per la prima volta il corpo di mia sorella mi sta facendo bagnare. Dopotutto è una fica di prim’ordine!
A quel lieve affondo della dita, lei emette nel sonno un mugolio di protesta e si gira prima da un lato e poi a pancia in su. Devo smettere per evitare che si svegli.

Ma sono eccitatissimo, vorrei toccarle meglio i seni, ma ho paura che si giri ancora. Adesso è nella posizione perfetta per provare ad annusarle la fica… Mi porto sopra le sue mutandine e le sfioro appena con la punta del naso. Inspiro lentamente e sento finalmente il suo profumo… In quel momento non è molto intenso ma è eccitante come non mi aspettavo. E’ scientificamente provato che più due individui sono geneticamente simili fra loro, meno risulta gradevole a vicenda il loro odore. Invece il suo profumo mi eccita come quello di altre fiche che ho trovato con un buon profumo. A quel punto mi sento il membro scoppiare dalla voglia di entrarle dentro e di venirle dentro… Sono totalmente in preda all’eccitazione. Non riesco più a frenarmi, non mi interessa più se si sveglia. Velocemente, ma con delicatezza mi faccio spazio fra le sue gambe. Infilo le braccia sotto le cosce e le divarico esponendo tutto il suo sesso alla mia bocca. Le mie mani risalgono da sotto e si appoggiano sui fianchi, ai lati del ventre. Con il naso tasto le morbide mutandine gonfie del suo sesso, percependo bene lo spacco ed il suo clito voluminoso. Il profumo è inebriante. Lei comincia a svegliarsi. Prima che sia sveglia del tutto, affondo bene il naso contro le mutandine in mezzo allo spacco per annusarla meglio. Lei si sveglia, e ancora rimbambita dal sonno profondo, dice sottovoce:

– Ma… ma cosa fai, sei impazzito?

Con le mani mi respinge la testa, senza molta forza però. Mi spingo allora di nuovo contro le mutandine e freno le sue man, che cercherebbero di allontanarmi.

– Voglio sentire il tuo profumo figona…
le sussurro eccitato mentre accarezzo tutta la sua morbidezza intima con il naso.

Lei anziché alzarsi e tirarmi qualche sventola, come quando litigavamo da piccoli, rimane in quella posizione. Forse perché era ancora troppo addormentata dal sonno profondo.

– Sei proprio un porcello Marco… ma non credevo così tanto…
– E tu sei proprio una gran fica, fammi sentire il tuo profumo…
– No, smetti, levati…

Il mio naso inspira profondamente sollecitandole il clito da sopra le mutandine. Le mie mani risalgono cercando di raggiungerle i seni. Le sue mani si intrecciano con le mie per fermarmi. E’ tutto molto strano. Tenerle le mani mentre il mio naso naviga sulle sue mutandine me la fa sentire come se fosse la mia partner che si sta dando al piacere con me e non come se fosse la mia sorella. Sentire le sue dita affusolate che si stringono e si rilasciano intrecciate alle mie, mi eccita da impazzire. Comincio a mordicchiare la sue labbra morbide da sopra le mutandine e la accarezzo energicamente col naso su tutto il sesso e sul clito, ormai palesemente per masturbarla…

– Com’è buono il tuo profumo figona…
le dico ormai rapito dall’eccitazione

– Sei proprio un porcello fratellino…
mi dice lei con voce per metà assonnata, per metà eccitata

– Adesso ti faccio vedere cosa ho imparato in tutti questi anni…

Le sfilo le mutandine e lei non si oppone. Mi tuffo con la bocca nel suo boschetto peloso come allora. Il profumo intanto si è fatto più intenso e “sessoso”. Allargo le sue labbra intime e sento lo schioccare del bagnato. Il lavoro di annusamento l’aveva evidentemente eccitata. Infilo la lingua di taglio fra le piccole labbra ed una scossa di piacere ci percorre entrambi. Lei si inarca leggermente e tira un forte sospiro tremolante “aaahhahaaa…”. Io sento per la prima volta il suo sapore, che non avrei mai immaginato di sentire un giorno. “Mmmmhhh…” gemo io. Il suo sapore è diverso dagli altri che conosco, a volte più dolce, a volte più agro e mi eccita da morire. Il mio membro scoppia, si contrae e mi bagna le mutande con grandi gocce lubrificanti. Spingo la lingua in profondità. Il suo ingresso è bene dilatato, anche a causa delle due gravidanze e sembra essere molto accogliente. Sempre con la lingua di taglio risalgo su, fino ad accarezzare con la punta la carne nuda che ricopre il suo bel clito. Prendo il clito fra le labbra senza scoprirlo. Lei si inarca e sospira. Con la lingua mi intrufolo fra i sottili lembi di carne mettendo a nudo il clito. Prima lo accarezzo con leggerezza solo con la punta della lingua e poi lo lappo con libido spaziando con tutta la lingua. Lei ondeggia il bacino con armonia e le sue mani raggiungono le mie, appoggiate ai lati della sua figona. Le risucchio il clito in bocca e lo faccio scivolare con movimenti circolari sul lato inferiore della lingua. Sento che sta per venire, ma non voglio che venga così adesso. La voglio scopare, voglio starle dentro mentre gode, e non so se dopo un orgasmo dovesse cambiare idea…
Mi abbasso i pantaloni del pigiama e lo lascio duro dentro gli slip. Stacco la bocca dal suo sesso e mi porto sopra di lei. Avanzo in avanti ed il glande urta il suo sesso morbido, conficcandosi nello spacco attraverso i miei slip e  scivolando poi sul suo monte.

– Ma ce l’hai duro…
Sussurra lei con tono sorpreso, come se non si aspettasse di avermi eccitato così tanto e che potessi essere pronto a scoparmela.

– Certo che è duro… come fa a non essere duro con una figona così accanto nel letto…
Le dico io maliziosamente

– Non sei cambiato proprio, vedo…
Mi risponde lei

Il pene duro preme sul suo pube, bagnandosi ancora di più dentro gli slip.
Le mie mani scivolano senza ostacoli sotto la larga camicia da notte e finalmente si posano sui suoi seni meravigliosi, completamente nudi, stringendoli dolcemente…

– Ohhh sorellina finalmente…
– … cosa?
mi chiede lei sospirando
– Finalmente le tue tette meravigliose… è una vita che le guardo, che le voglio toccare, sono troppo belle…
– ohhhh, dai che porcellino che sei….
mi dice ansimando mentre cullo quelle coppe morbide e sode. I suoi capezzoli sono ritti e duri come olive. Vorrei leccare quelle coppe, ma è troppo bello cullarle sotto i palmi delle mani e sentire scorrere i capezzoli duri fra le dita.

– E tu sei diventata sempre più fica sorellina
Le sussurro appiccicato al suo orecchio

Automaticamente comincio a muovere la mia asta impietrita contro il suo pube. Lei porta le mani fra le mie gambe e lo avvolge con le dita da sopra gli slip. Con il respiro tremolate per l’eccitazione ci diciamo:

– Mi ricordo com’era ritto quando ti facevi le seghe nel bagno…
mi dice lei
– Allora mi spiavi porcellina…
– Sì, qualche volta… Mi piaceva come ti muovevi quando venivi e vedevo gli zampilli…
– E io lo sapevo che sei meno suora di quello che sembri. Nel palazzo ti volevano scopare tutti, ma tu non la davi a nessuno… sei proprio una strana porcellina.
– Sei stato tu il primo che ho visto duro e sborrare…
– ooooh figona…

Le sue confessioni mi eccitano all’impazzata. Comincio a baciarle il collo morbido. Sento la sua mano infilarsi sotto i miei slip. E’ tutto bagnato in cima, me lo afferra dolcemente e dice.

– Fammi sentire com’è diventato…
Infila le dita sotto gli slip e me lo tasta tutto.

– Come ti bagni bene…
Dice lei trovando la punta tutta bagnata e scivolosa

Non resisto più, l’eccitazione mi fa infrangere ogni blocco. Tiro fuori la lingua e tiro lappate oscene su tutto il suo collo, fino alle orecchie. Lei mi dice concitata:

– No, no! Così mi fai urlare…
– Sì, grida! Voglio sentire come gridi quando godi sorellina…
Le rispondo con provocazione maliziosa.

Le do lappate enormi sul collo ormai scivoloso, mentre lei si contorce dal piacere cercando di limitare i gemiti. Nella stanza accanto ci sono le altre due ignare ospiti.
Porto la mano sul suo boschetto folto e faccio scorrere il morbido pelo riccio fra le dita… scendo sulla sua orchidea eccitata e passo fra le labbra fradice.

– Hai proprio una bella fica sorellina, proprio come me la ricordavo, da quella volta della doccia…
Le dita passano prima sull’esterno delle labbra e poi le separano nel mezzo. Quando sento le dita perdere la presa e scivolare fra il suo miele, il membro mi si contrae lasciando un altro gocciolone di lubrificante sulle sue dita che me lo trastullano.

– Uhhh… come ti bagni fratellino… Sì, mi ricordo quella volta
– Quella volta mi sono accorto quanto eri fica sorellina…. e come ti avrei voluto scopare se non fossi stata tu… ma adesso ti voglio scopare, figona…

Come in una magia che non mi aspettavo lei mi aiuta a sfilarmi gli slip, liberando il mio palo ritto e fradicio. Ma non mi butto subito dentro di lei. Voglio godere ancora dei suoi seni da ventenne che ammiravo da anni. Li lecco e li mordicchio delicatamente. Poi scendo sul ventre e sui fianchi snelli, che solletico a lungo con le unghie. Infine mi soffermo brevemente con la lingua sulla sua orchidea. E’ ormai spalancata dalla voglia di essere riempita, e da tutti i nostri contorcimenti. Con le labbra accarezzo la pelle liscia all’interno delle sue cosce, fino intorno alla fica.
Ormai non posso più resistere ed il mio membro non può più attendere. Risalgo verso il collo e la verga incontra il suo pertugio aperto. Un sussulto di lei lo fa assestare proprio nel punto giusto. Il glande semiscoperto è completamente bagnato e le sue labbra anche. Senza quasi che me ne accorga sono già contro il suo ingresso. Avanzo con libido e le scivolo completamente dentro. Soffochiamo il più possibile i gemiti di piacere che ci sfuggono. Mentre le scivolo dentro me lo sento indurire oltre ogni limite. E com’è calda dentro! Sento un piacere strano avvolgermi l’asta e farsi sempre più intenso. Non capisco più niente e la lingua esce dalla mia bocca, la lecca fin sotto il mento per poi scivolare sulle sue labbra socchiuse. In un impeto autonomo la mia lingua affonda nella sua bocca vorticando insieme alla sua. Mi sembra tutto irreale. Sto limonando con mia sorella, mentre la mia verga si muove dentro di lei… come se fossi un suo amante. Il suo bacio ha un sapore sorprendentemente gradevole. Eppure è la realtà, ed è andata molto oltre che in quel sogno.
Sapevo che prendeva la pillola, quindi potevo venirle dentro in tutta sicurezza.
La stringo a me ed il suo corpo si muove con una sinuosità meravigliosa. I suoi seni fantastici mi accarezzano il petto ed il suo ventre mi solleva e mi abbassa accompagnandomi nei movimenti dentro di lei. Sto quasi per venire in quel calore così particolare che mi avvolge il membro.

– Come scopi bene Claudia e che fica che hai, mi fai venire…
– Anche tu Marco… aaahh…
– Quante volte ho pensato a te che scopavi con Giulio ed a lui che ti sborrava dentro quando ti ha messa in cinta… e a te che godevi…
– Ohh Marco…. Aaaaahhhhh…..
– Ohh sì figona, quante volte ci ho pensato, come volevo vedere come ci godevi mentre ti sborrava dentro, figona… e adesso ti faccio sentire come sborro io…”
– Aaaaahhhhh…..!!

Con un grido soffocato nel mio orecchio lei viene facendomi sobbalzare sul letto insieme a lei…

Quei sobbalzi mi fanno prendere il via finale. Poco dopo che il suo orgasmo si placa…

– Ohhhhh figona….

Con fatica enorme soffoco le grida, mentre enormi fiotti di sperma bollente le inondano la vagina. Lei mi stringe con forza fra le braccia per aiutarmi a contenere i gemiti, mentre il mio membro pulsa profondo nella sua vagina.
Lei emette dolcemente quel sibilo con la bocca per indicarmi di fare più silenzio mentre vengo:

– Schhhhhhhhhhh…..
– ohh Marco come spruzzi….
– Sssssccchhhhh…..

La stretta delle sue braccia e quel sibilo sensuale mi fanno impazzire ancora di più, mi sento quasi svenire dal piacere durante gli spruzzi, che non vogliono finire mai… Il miei spruzzi si fanno percepire bene, urtando contro la parete superiore della vagina:

– Aahhhh….
Geme lei

Calmati i nostri spasmi rimango sopra di lei, come per non farla sparire e rimango dentro di lei. Per qualche interminabile istante rimango in uno stato confusionale, ancora stretto fra le sue braccia. Il mio pene ormai flaccido scivola fuori, lasciando sgorgare una grande quantità di seme. Sfinito le scivolo a fianco. Istintivamente porto una mano sul suo sesso ed accarezzo le sue labbra zuppe del suo miele e del mio seme, come per accertarmi che fosse vero.

– Senti come mi hai fatto venire sorellina… sei proprio una figona… mi hai fatto impazzire…

Raccolgo un po’ di seme lungo il suo spacco e lo porto su un suo seno, spandendolo sul capezzolo e tutto intorno….

– Mi vuoi proprio arrapare fratellino…
Mi dice lei, e con una mano spreme le ultime gocce dal mio pene.

In quel momento di rilassamento ci lasciamo andare a qualche confidenza, come non avevamo mai potuto fare prima.
“Claudia, lo sai che fino a poco tempo fa l’idea di solo sfiorati mi faceva vomitare? Anche se come corpo sei sempre stata attraente”. “Ah sì, stronzo, e perché vomitare?” Mi dice lei un po’ contrariata. “Perchè, a te no? Non ti faceva vomitare l’idea di scoparmi?”. Lei con mia sorpresa aveva un atteggiamento più moderato sull’argomento verso di me e  dice: “Beh, proprio vomitare non lo so, ma ero curiosa di sapere come scopavi. Lo sapevo che la voglia non ti mancava, porcellino, e non mi sbagliavo…”. “Lo sai cosa è successo poi un giorno?” le dico io. “Un giorno ho letto per pura curiosità alcune confessioni di persone che avevano scopato fra fratelli e sorelle. E’ vero che erano rapporti di fratellanza completamente diversi dal nostro, ma quella notte ho sognato che mi eri venuta a trovare nell’appartamento dove stavo prima. Di notte mi sveglio e ci sei tu che mi cavalchi. Sono stato scioccato 3 giorni, ma poi ho cominciato ad essere curioso di sapere come fosse veramente…”. “Sei proprio un porcellino fratellino…” mi dice lei affettuosamente. “Se mi dici ancora porcellino, ti scopo un’altra volta…” le dico scherzosamente e mettendole una mano sulla fica… “E tu non hai mai fatto sogni strani con me?”, “Così no, ma qualche volta ho sognato che entravo in bagno o in camera mentre ti facevi una sega, ma poi non me ne andavo. Rimanevo a guardarti, mentre tu continuavi come se fossi invisibile. Era una cosa strana”. “Interessante però” rispondo io.

Intanto io mi ero eccitato e la mia asta si era rizzata di nuovo a contatto con la sua mano.

– Dai sorellina, fammi vedere come mi cavalchi…

Le prendo la mano e sento la sua coscia lunga passare sulla mia asta dura, sento il suo boschetto umido solleticarmi il pene e senza dire niente si mette a cavalcioni su di me e se lo guida dentro.

– Eccomi fratellino…
mi dice lei sensualmente e comincia a muoversi.

Si appoggia con le mani sul mio petto e mi cavalca elegantemente. Nella debole luce della stanza vedo bene la sua figura sinuosa che mi sovrasta, con le curve dei suoi seni statuari che le arrotondano il profilo nella parte alta del busto. Il suo pube preme bene contro il mio, con il suo bel clito.

– Come cavalchi bene sorellina, proprio come nel sogno…

Con le mani le afferro i seni meravigliosi e li accompagno nei movimenti cullandoli e massaggiandoli con i palmi.

– Come fai ad avere ancora delle tette così sorellina… sbrigati, sennò vengo….

Lei posa le mani sulle mie ed insieme cavalchiamo la nostra onda proibita di piacere, che ci dà sensazioni nuove e sconosciute… Lei viene premendosi bene contro di me, innescando il mio orgasmo che era già sul punto di scoppiare. Lei si accascia su di me e rimaniamo stretti così, con il mio pene ancora dentro, in un lago di seme.

– Che scopata porcellina…
Le dico stringendola sopra di me.

Il giorno dopo ci svegliamo e da quel giorno ci guardiamo con una segreta malizia. Ma soprattutto, il nostro litigioso rapporto fratello-sorella è ora rafforzato da un legame indescrivibile di piacere proibito.

I vostri pareri e commenti sono ben accetti. Inviateli a: psegr2011@hotmail.com  e mettere come oggetto “racconto”

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