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Ramona
Note: storia vera accaduta il 19 06 2013, cambio solamente i nomi ed i luoghi
Mi chiamo Giovanni ho 48 anni e sono felicemente sposato con Donatella.
Alle 19:45 di mercoledì 19 06 2013, parto per recarmi a vedere le partite di un importante torneo notturno che si svolge in un’altra frazione che si trova a 6 km, sempre nel comune dove risiedo. Ci vado perché stasera gioca la squadra nella quale gioco tutti i mercoledì sera come portiere, ma che a causa del mio caratteraccio non sono stato convocato per il torneo dell’amicizia. Dopo 1 km alla fermata dell’autobus vedo una persona che conosco Ramona, una giovane donna rumena di 25 anni, molto amica della famiglia di mia moglie, e che da pochi mesi si è messa con il fratello più piccolo di mia moglie, Sandro di 41 anni. Mi fermo e le chiedo se vuole un passaggio, ha appena finito di lavorare e deve recarsi a casa proprio nella frazione in cui mi stò recando. Accetta volentieri e sale in macchina. Durante il tragitto parliamo del più e del meno in cordialità. Arrivati sotto casa sua, dove vive da sola con la sua bambina di 6 anni, m’invita a salire per bere un caffè, mi dice che la sua bambina è a casa della sorella e che di solito gl’è la riportano verso le 21, e con il mio passaggio è arrivata a casa con una mezz’ora d’anticipo. Stavolta accetto io volentieri, perché Ramona oltre ad essere simpatica è anche una bellissima donna. Saliamo in casa sua e prepara una moka la mette sul gas e poi mi dice:
-ti fa niente se intanto che viene su il caffè mi faccio una doccia?-
Rispondo che va bene, a queste parole una scarica mi arriva all’inguine e il mio pacco inizia a pulsare. Va nel bagno in fondo al corridoio, entra e chiude la porta a chiave. Allora mi alzo con il cuore che sta per scoppiarmi nel petto. Il corridoio è in penombra mentre dalla porta del bagno, con i vetri offuscati, esce la luce. In questa luce vedo la sagoma di Ramona che si spoglia. Altra scarica che mi raggiunge nelle parti basse. Avanzo e mi avvicino alla porta mentre lei, finito di spogliarsi, apre l’acqua della doccia, si raccoglie i lunghi capelli biondi entra nella stessa e si richiude l’antina alle spalle. Oltre ai vetri offuscati anche la doccia ha i vetri offuscati, e in questo modo non vedo niente. L’eccitazione è alle stelle. Si sa che quando l’uomo trasferisce le facoltà di pensiero dal cervello all’uccello è capace di tutto. Spio dalla toppa della porta ma c’è dentro la chiave e non riesco a vedere niente. Allora oso, prendo le chiavi della macchina e le infilo nella porta del bagno, così facendo faccio cadere la chiave sul pavimento. Un tuffo al cuore quando sento il suono metallico provocato dalla chiave sul pavimento, ma complice il rumore dell’acqua Ramona non si accorge di nulla. Spio e vedo la sagoma di Ramona dietro i vetri offuscati della doccia. Passano pochi minuti e chiude l’acqua, ora il cuore mi balza in gola tra poco uscirà dalla doccia e finalmente la vedrò nuda. Un attimo e la doccia si apre e davanti ai miei occhi si presenta lo spettacolo di una donna nuda e bellissima. Vedo Ramona 175cm di cavalla con gambe lunghissime, fianchi leggermente larghi, ventre piatto come il petto, ha 2 tettine appena accennate ma con grossi capezzoli marrone scuro e pronunciati. Si scioglie i lunghi capelli biondi e mi rendo conto di quanto è bella. Mi slaccio i pantaloni, libero l’uccello e comincio a segarmi. Lei intanto si sta asciugando con un piccolo asciugamano. Appoggia la sua lunghissima gamba su di uno sgabello e si china per asciugarla fino ai piedi. Questo movimento mi fa vedere tutto il suo sesso depilato, ricoperto da un ciuffo di pelo biondo sul monte di venere, e il suo splendido culo. Il rumore della moka mi riporta alla realtà, rientro nella cucina spengo il gas, poi mi riporto all’imbocco del corridoio e resto li a guardare la sagoma di Ramona che si riveste. Ho ancora il cazzo tra le mani e me ne rendo conto solo adesso. Sento la porta del bagno che viene aperta e mi risistemo sul divanetto. Poco dopo Ramona mi raggiunge in cucina, versa il caffè e finito di berlo, le chiedo se posso andare in bagno. Appena dentro vedo la cesta della biancheria sporca e vedo le sue mutandine. Le prendo e le porto al mio volto, le annuso e l’odore del suo sesso mi inebria. Mi sego con le mutandine e quando vengo le riempio con il mio seme. Mi ricompongo, esco dal bagno. Sono le 20:40, la ringrazio, ci salutiamo affettuosamente esco da casa sua e salgo in macchina. Appena giunto in macchina mi riprometto di passare ancora in quell’orario presso quella fermata dell’autobus.
Così ho fatto ieri 20 06 2013, ma questa è un’altra storia.

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