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Realizzando il mio desiderio inconfessabile

By 26 Aprile 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Ringrazio Durex per avermi spronata a compiere quel passo che tanto agognavo ma per il quale mi mancava il coraggio.
Lo ringrazio per avermi dedicato un racconto in cui mi sono immedesimata totalmente e che mi ha convinta che quello era quel che veramente desideravo.

Dovete sapere che con mio suocero era un continuo susseguirsi di battutine, doppi sensi, sguardi provocanti ma mai ci siamo spinti più in la di questo.
Lui per me era quasi come un papà, anche se &egrave un uomo di discreto fascino, tanto carisma e grandi doti di leader. Tutte qualità che gli hanno permesso di diventare un piccolo magnate nel suo settore manifatturiero. Guida da più di trent’anni la sua azienda in cui lavorano anche i suoi tre figli.
Una decina di anni fa si &egrave separato da sua moglie e da allora il suo fascino non ha fatto che aumentare. Ogni tanto si accompagna con donne anche di diversi anni più giovani ma ormai a 60 anni preferisce non cimentarsi più in storie serie e durature.

Scusate ho parlato solo di mio suocero e non mi sono ancora presentata, mi chiamo Valentina, ho 35 anni, sposata con Andrea il figlio di Nicola. Matrimonio felice e appagante. Non ho figli, almeno per il momento’

Insomma, ho letto qui su i Racconti di Milù, le storie di Durex, dove in più di un racconto, le sue protagoniste diventano le amanti del proprio suocero (e non solo, cognati, zii, cugini’), diventano praticamente le loro schiave sessuali.
Leggi e rileggi, tra uno slip bagnato ed un tarlo che mi entra in testa decido di prendere la situazione per le corna e provare a realizzare il mio desiderio inconfessabile.

La scorsa settimana esco una sera per farmi una corsetta e decido di fare una pazzia.
Ho deviato dal mio solito percorso e sono passata per casa di mio suocero.
Mi sono fermata con la scusa di chiedergli una bottiglietta d’acqua, gli ho detto che nella fretta ero uscita senza invece l’avevo buttata poco prima di arrivare a casa sua.
Sono entrata tutta sudaticcia, con il mio culo fasciato dai pantaloncini e le mie tette strette nel top. Avevo i capezzoli durissimi e si vedeva. Insomma non ero male. Vedo come mi guardano gli uomini che mi incrociano per strada.

Poi, non sapendo come provocarlo senza passare per troia, mentre lui &egrave andato a recuperarmi la bottiglietta d’acqua (penso fosse in garage, perch&egrave &egrave sceso di sotto), mi sono messa a fare stretching in salotto, quando &egrave tornato ero a 90 gradi con il culo rivolto verso la porta (ovviamente fatto mooooolto intenzionalmente) penso che messa così mi si vedesse anche bene lo stampo della figa nei pantaloncini. Lui non se ne &egrave accorto ma l’ho sentito arrivare e fermarsi ad ammirarmi in silenzio per diversi secondi.

Mi ha dato la bottiglietta e me ne sono andata.
Prima di andarmene mi ha detto che aveva bisogno di un favore e chi avrebbe chiamata nei prossimi giorni.

Tutta la notte a pensare qual era il favore di cui aveva bisogno, nel mio intimo speravo che questo favore avesse dei risvolti sessuali ma il mio buon senso mi diceva che doveva essere una cosa normalissima. Da quando era separato più volte mi ha chiesto consiglio su nuovi arredi, tende, tappeti ed anche sul suo abbigliamento, quasi fossi la sua personal shopper.

La mattina seguente ero rosa dalla curiosità, non resistendo gli ho mandato io un messaggio: ‘Allora, quale favore ti serve?’

Tutto il giorno ad aspettare la sua risposta, evidentemente gli piace farmi stare sulle spine.
A metà pomeriggio finalmente il mio telefono vibra: ‘Ciao, mi potresti accompagnare in un paio di negozi? Ho bisogno di rifarmi il guardaroba per la bella stagione e un consiglio femminile mi ci vuole per forza. E per ripagarti del disturbo ti offro la cena, tanto mi pare che stasera Andrea sia fuori a cena.’

Delusione’ ma cosa pretendevo che mi arrivasse un messaggio con scritto ‘Cara nuora, ho voglia di scoparti!’.
Accetto di accompagnarlo e di andare a cena poi, sicuramente mi porterà in un bel posticino molto raffinato.
Per la serata ho deciso di vestirmi comunque sexy ma non indecente, minigonna di jeans, scarpe con tacco 8 e toppino nero a cui ho abbinato giacca sempre nera.

Siamo andati in un paio di negozi dove va sempre lui, negozi di un certo livello che rispecchiano molto il suo stile nel vestire, alla fine si &egrave comprato due paia di pantaloni estivi, tre camicie ed una giacca. Il bello di tutto che un paio di volte &egrave uscito con disinvoltura solo con gli slip, mi ha chiesto se mi imbarazzava e gli ho detto che non c’era problema. Intanto si &egrave fatto ammirare il pacco, un bel pacco per giunta.

Finito lo shopping mi ha portato in un ristorantino in un paese poco distante, molto conosciuto per le ottime specialità di pesce che offre. Un bell’antipastino misto di mare, delle linguine all’astice speciali e del buon prosecco ad innaffiare il tutto. Tutta la cena si &egrave svolta tranquillamente, chiacchierando amabilmente, anche se chi ci vedeva poteva pensare ad un ricco signore con la sua ‘giovane amichetta’ eravamo soltanto come due amici, come suocero e nuora.

Fatto sta che alla fine della cena lui era leggermente brillo mentre io stavo bene, non sono una grande bevitrice e due calici di prosecco mi bastano per tutta una cena, mentre lui ha bevuto il resto della bottiglia ed anche una grappa dopo il caff&egrave.
Per sicurezza mi sono offerta di guidare io, non era ubriaco ma ad un controllo stradale probabilmente sarebbe risultato fuori regola, nel frattempo ho avvisato Andrea se mi poteva passare a prendere da suo padre una volta terminata la cena con i suoi amici.

Arrivati a casa sua, ci siamo accomodati sul divano, in attesa che Andrea mi avvisasse che stava arrivando, sicuramente non sarebbe arrivato a breve, erano appena le dieci.

Mentre guardavamo un film in tv lui ha deciso di chiarire le cose. Mi ha detto che ha capito sia la provocazione della sera prima (stretching molto provocante, n.d.a.) e di come gli guardavo il pacco mentre provava i pantaloni nuovi. Mi ha confessato che mi ha sempre trovata attraente ma che non poteva permettersi di scoparsi la moglie di suo figlio. Fossi stata un’estranea non ci avrebbe pensato due volte ma per lui ero come una figlia.

Quel discorso invece di smontarmi mi ha eccitato ancora di più. Sarà stato che il frutto proibito &egrave sempre il più saporito.
Mi sono alzata sul divano, mi sono tolta la gonna (sotto avevo solo un perizoma) mi sono messa sulle sue ginocchia con il culo in alto e gli ho detto: ‘Hai ragione Papi, sono proprio una bambina cattiva.’

Lo schiaffo sul culo &egrave stato automatico. E oltretutto &egrave una cosa che mi piace e diverte e ha divertito anche lui perché al primo ne sono seguiti altri cinque, di varia intensità. Poi la sua mano &egrave scivolata in mezzo alla mie cosce, ho sentito le sue dita strofinarsi contro le mie mutandine all’altezza della mia figa.
‘Vedo che ti piace il trattamento.’ Mi dice, sentendo l’umidità che trapassa il tessuto del perizoma.
Mentre io sentivo sotto la mia pancia il suo cazzo dentro i pantaloni sempre più duro.
‘Ormai non ci possiamo più tirare indietro, ma se vuoi il mio cazzo, devi meritartelo.’
‘Dimmi cosa devo fare.’ Gli ho detto.
Si &egrave alzato e mi ha detto: ‘Vedo che ti piace essere trattata come una bambina cattiva. In ginocchio, mani dietro la schiena, tirami fuori il cazzo solo usando la bocca.’
Non &egrave stato facile aprire la cintura, sbottonare i pantaloni e ad abbassare gli slip solo con la bocca, ma ce l’ho fatta, finalmente mi sono ritrovata davanti il suo cazzo, il suo tanto desiderato cazzo, il suo splendido cazzo. Ora non so dirvi quanto lungo fosse, non tanto, forse qualche centimetro più di quello di mio marito, ma era molto più grosso.

L’ho preso in bocca, leccato, spompinato per diversi minuti fino a che mi ha fermato. Si &egrave seduto sul divano, mi ha ordinato di spogliarmi e mi ha detto di scoparlo.
Gli sono montata a cavalcioni e ho fatto scivolare il suo cazzo nella mia figa, &egrave entrato come niente fosse, tanto bagnata ero.

L’ho cavalcato per un qualche minuto, non ho resistito ed ho iniziato a baciarlo appassionatamente, la mia lingua vorticava nella sua bocca, poi mi ha detto che stava venendo e di togliermi perché non voleva mettere incinta sua nuora, gli ho detto di non preoccuparsi in quanto prendo la pillola. Dopo un po’ l’ho sentito venire dentro di me.

Quado sono scesa da sopra di lui, mi sono accovacciata ai piedi del divano, con la testa tra le sue gambe, lui mi accarezzava i capelli, mi diceva che ero una splendida nuora e che uomo fortunato era suo figlio con una moglie così troia ed io che ero ancora estasiata da quello appena successo.

Dopo un lasso di tempo che potevano essere 10 minuti o mezz’ora mi arriva il messaggio di Andrea che mi avvisa che sta arrivando. Mi sono rivestita e preparata la suo arrivo.

Quando Andrea &egrave entrato ero già pronta per andare quindi non ci siamo trattenuti oltre.
Ho ringraziato Nicola della cena e della compagnia, lui mi ha ringraziato della mia dicendo che ha passato una serata piacevole e che bisognava fare di nuovo queste serate suocero/nuora. Gli ho dato un bacio sulla guancia e l’ho salutato.

Andrea in auto mi ha chiesto se mi sono divertita veramente con suo papà o se mi sono rotta…
Dopo venerdì non vedevo l’ora di rivedere Nicola ma per poter andare da lui senza destare sospetti in mio marito dovevo trovare l’occasione giusta. In effetti non ci sarebbe stato niente di strano nella nuora che va a trovare il suocero ma non volevo far trapelare niente, quindi era meglio non creare il minimo sospetto.

Domenica scorsa, qui dalla mie parti c’&egrave stata una gara di rally di auto storiche, Andrea voleva andarci io ho prontamente rifiutato, non perché volessi rivedere a tutti i costi mio suocero, ma perch&egrave oltre a non essere una grande appassionata d’auto domenica diluviava, quindi Andrea ha deciso di andarci comunque con un paio di amici, con mio grande sollievo per non aver inisistito. Ha chiesto anche a suo papà se voleva andare visto che quella delle auto storiche &egrave una passione che gli accomuna, ma Nicola gli ha detto che purtroppo si era già preso un altro impegno.

Dopo qualche minuto mi arriva un messaggio su whatsapp: ‘Appena Andrea va via, vieni a casa mia’.
Appena letto il messaggio la temperatura in mezzo alle gambe &egrave salita all’improvviso. Quindi appena Andrea &egrave partito con i suoi amici mi sono precipitata da mio suocero.

Quando sono arrivata, dopo i soliti convenevoli mi ha detto: ‘Sai, pensando alla scopata di venerdì, pensavo solo di essermi tolto una voglia, ma poi ho pensato che con te mi potevo divertire molto di più. Lo si capisce anche dal fatto che sei venuta qui senza obiezioni. Ma sapevo già che non avresti rifiutato il mio invito. Spogliati!’

Ad un ordine così perentorio non si può che eseguire senza esitazioni.

‘Mettiti a 90′ sul tavolo.’

Mi sono girata ed ho appoggiato pancia e seno alla fredda superfice di cristallo del tavolo.

‘Apriti il culo.’

Mi sono messa una mano su ogni chiappa e le ho aperte.

Lui si &egrave avvicinato, mi ha sputato sul buchino e l’ho sentito spalmarmi la saliva ed entrare anche con la punta di un dito. Si &egrave calato i pantaloni, ha appoggiato il suo cazzo al mio culo e lentamente &egrave entrato. Ha aspettato qualche secondo che mi rilassassi e poi ha iniziato a scoparmi.

Dopo un po’ ha afferrato il suo telefono che era li sul tavolo e ha scattato una foto e poi l’ha inviata.
Ha appoggiato il telefono vicino al mio viso in modo che vedessi che aveva spedito la foto a mio marito, non si vedeva che ero io in quanto ha inquadrato solo il mio culo scopato dal suo cazzo.

Dopo qualche secondo la risposta di Andrea: ‘Papà ma che foto mi mandi?’
Mi ha fatto prendere il telefono e scrivere il messaggio di risposta. (Ovviamente lui continuava a scoparmi)
Nicola (digitato da me): ‘Scusa, ho sbagliato destinatario, era per un mio amico.’
Andrea: ‘Era questo l’impegno che avevi? Chi &egrave?’
Nicola (digitato da me): ‘Belle le auto, ma ad una bella donna non si può dir di no. E’ una nuova amica, non la conosci.’
Andrea: ‘Bel culo, divertiti, ciao.
Nicola: ‘Ciao.’
‘Allora troia, ti &egrave piaciuto lo scherzetto?’
‘Sei un bastardo’ ma mi hai eccitato ancora di più!’
In effetti &egrave stata una strana sensazione scrivere a mio marito mentre suo padre mi inculava…

Ancora qualche colpo e finalmente l’ho sentito venire dentro di me. Sfilandosi dal mio culo non sono riuscita a trattenere il suo seme ed alcune gocce sono cadute per terra.
“Cazzo Valentina, mi hai sporcato il pavimento, vedi di ripulire il disastro che hai fatto.”
Mi sono avvicinata all’acquaio per prendere una spugna e mi dice che non devo usare la spugna.
Capisco, quindi mi inginocchio sul pavimento e lecco via le gocce di sperma che sono cadute.

Faccio per prendere i miei vestiti ma mi ordina di rimanere nuda per il momento.
Si mette sul divano ed io ai suoi piedi come venerdì sera, tanto per ribadire chi comanda.

Mi dice: ‘Non sei la prima donna di Andrea che si fa scopare da me, prima di te altre sue due morose si sono prese una cotta per me. E anche una di Marco (mio cognato, n.d.a.) quella per dire il vero ce la siamo scopati anche assieme, era una vera puttanella, ma non era la tipa giusta per mio figlio. Ma penso che con te mi divertirò molto di più, sei una donna matura che sa quello che vuole, tu non ti fai scopare solo per i miei soldi, a te piace questo gusto del proibito, l’ho visto quando hai visto che ho mandato il messaggio ad Andrea, non ti sei spaventata, anzi, sei stata al gioco. Ti piace essere comandata a bacchetta da me, vedo da come esegui senza fiatare i miei ordini, vieni, spogliati, pulisci. Non ti chiedo neanche cosa ne pensi perch&egrave so già che &egrave così.’
Accende la tv e mi dice: ‘Prendilo in bocca.’

Gli prendo in bocca il cazzo che in un attimo ritorna duro come prima, glielo succhio con grande riconoscenza per il pomeriggio che ha voluto dedicarmi, non tralascio di succhiarli le palle e di leccargli per bene l’asta, alla fine accolgo il suo succo nella mia bocca e mando giù soddisfatta.

Alla fine mi congeda promettendo che si farà sentire presto.

Non vedo l’ora che mi chiami nuovamente.
Molti lettori mi hanno fatto notare che non mi sono descritta, allora colgo l’occasione per farmi perdonare.

Come detto ho 35 anni, alta 1,70 m, sui 55 Kg, magra, fisico slanciato e tonico.
Ho una seconda abbondante di reggiseno o una terza scarsa, dipende se volete vedere il reggiseno opssss il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.
Capelli castani anche se tendo sempre a tingerli in una tinta mogano, danno un tocco più di classe.
Occhi verdi.
Carnagione bianco pallido, sto aspettando il bel sole estivo per abbronzarmi un po’.

Una volta un collega mi ha detto che gli ricordavo un’attrice porno, si chiama Sara Scevon (dovrebbe scriversi così’ più o meno’) mi ricordo che sono andata a vedere chi &egrave, ok per i capelli, una leggera somiglianza nel viso (vista da distante forse’.) e come fisico siamo li anche se io ho qualche chilo in meno, lei era molto più morbida e mi sembrava avere diversi anni meno di me.

Mi considero abbastanza disinibita, ho avuto altre occasioni di tradire mio marito ma non sono un’adultera seriale, &egrave capitato solo un paio di volte.

Ho sempre avuto un debole per gli uomini autoritari, quelli che ordinano non chiedono. E’ stato così quando mi sono innamorata di mio marito ed &egrave così adesso con mio suocero.

La relazione clandestina con mio suocero va avanti da un paio di settimane, abbiamo avuto l’occasione di incontrarci e scopare altre tre volte dopo quella domenica. Lui &egrave sempre molto freddo e distaccato, in effetti anch’io non voglio nessun coinvolgimento sentimentale. Amo mio marito, il nostro matrimonio va benissimo e non c’&egrave motivo per mettere in crisi la nostra vita di coppia. Quello con mio suocero &egrave solo un gioco. Lui mi ‘usa’ e a me sta bene.

Non vi sto a raccontare per filo e per segno cosa &egrave successo in queste ultime tre volte, sono state delle scopate molto belle. Lui lo sento molto violento e mi piace. Gli piace strizzarmi le tette quasi a farmi male e ha capito che adoro essere presa a schiaffi sul sedere.

Una volta gli ho chiesto di quella volta che lui e suo figlio Marco si sono scopati assieme la fidanzata di lui. E’ successo circa 8 anni fa. Mi ha raccontato che lei aveva confessato a Marco che trovava suo padre molto attraente, Marco che &egrave quello più ‘strano’ della famiglia ha organizzato una cena solo loro due con il padre.

Durante tutta la cena Nicola continuava a fare apprezzamenti su Elena (non mi ha detto il nome ma l’ho scelto io per andare meglio a raccontarvi la storia) anche su incitamento di Marco.

Ad un certo punto, dopo l’ennesimo complimento al culo di Elena, Marco le dice che sarebbe giusto mostrarlo per bene a Nicola, senza l’impedimento del vestito che indossa.

Elena prima guarda strano Marco, poi senza pensarci gira il culo verso Nicola e si tira su il vestito quanto basta per mostrarlo completamente coperto solo da un piccolissimo perizoma.

Mio suocero non può che confermare quanto ammesso precedentemente, che quel culo era proprio bello.

Al che Marco dice alla fidanzata che visto che l’aveva fatto venire duro a suo papà, indicando il pacco del padre, ora doveva provvedere a sistemarlo.

Insomma la puttanella prende la balla al balzo. Prima gli ha fatto un pompino e alla fine sono finiti a scoparsela tutti e due assieme.

Mi ha detto che &egrave stata una cosa strana fare sesso con una donna e con suo figlio ma ancora adesso lo conserva come un bel ricordo.

‘Ti piacerebbe?’ Mi chiede.

Non rispondo.

‘Lo so, ti piacerebbe!’
Ha ragione mio suocero Nicola, Si, mi piacerebbe scopare con lui e suo figlio Marco, mio cognato.

‘Prendilo in bocca.’ Mi ordina.
Ovviamente eseguo.
Nicola prende il telefono e mi scatta una foto.
“Ora la inviamo a Marco e vediamo lui cosa ne pensa.”
Dopo qualche secondo la risposta di Marco: ‘Valentina???’
‘Si. E ha voglia di assaggiare un altro cazzo della nostra famiglia. Sei libero domani sera?’
‘Certo! E Andrea?’
‘Parte per Monaco, rientra dopodomani.’
‘Bene. Dove?’
‘Vieni a casa mia domani sera alle nove.’
‘Ok. Ci vediamo domani.’

La sera seguente mi ritrovo quasi subito completamente nuda, inginocchiata a succhiare a turno i cazzi di mio suocero e mio cognato.
‘Papà, ti voglio insegnare una cosa nuova. Guarda.!
Marco mi prende la testa con le mani e senza preavviso affonda il suo cazzo nella mia bocca, cerca di farne entrare il più possibile. Mi sento mancare il fiato. La sua pancia &egrave a pochi centimetri dalla punta del mio naso. Si sfila e poi me lo rimette dentro, due, tre, quattro, cinque volte finch&egrave il mio naso non &egrave completamente affondato nel suo ventre.
Quando si toglie definitivamente le lacrime mi corrono lungo le guance per lo sforzo e fili di saliva corrono dalla mia bocca al pene di Marco.
‘Vuoi provare tu papà?’
Nicola mi guarda e mi chiede se voglio ricevere lo stesso trattamento da lui. Con sguardo implorante, gli faccio cenno di si con la testa.
‘Perché chiedi il permesso a questa troia per scoparle la bocca?’ Dice Marco a Nicola.
‘Non era per chiederle il permesso, volevo vederla implorarmi di farlo!’ Risponde lui.

Nicola mi si avvicina, apro lo bocca e sento il suo cazzo entrarmi dentro. E’ più grosso di quello del figlio, ma riesce comunque a spingerlo fino in fondo alla mia gola al primo colpo. In fondo ero già stata preparata dal figlio. Anche lui si diverte ad uscire ed entrare dalla mia bocca diverse volte, finch&egrave ritiene che il mio aspetto, con il viso ricoperto di lacrime e saliva, non sia di suo gradimento.

‘Bene, cosa si dice per quello che ti abbiamo appena fatto?’ Mi chiede Marco.
‘Grazie.’ Rispondo.
‘Brava. Devi sempre ringraziare quando ricevi uno dei nostri cazzi.’

Come consigliato da Nicola, andiamo in camera da letto dove stiamo più comodi.

Nicola si sistema sotto, io gli monto sopra dandogli la schiena, ringraziando quando sento il suo cazzo entrare nel mio culo. Marco si posiziona davanti a me. E senza delicatezza entra di colpo nella mia figa.
‘Grazie.’ Gli dico prontamente.
Mentre Marco mi scopa selvaggiamente, sento il cazzo di suo papà muoversi in sincrono nel mio culo, Nicola da dietro mi afferra e strizza violentemente le tette, il figlio non &egrave da meno e ogni tanto mi molla qualche schiaffo in faccia. Presa a sandwich tra loro due e umiliata in questa maniera non riesco a trattenere un meraviglioso orgasmo.

‘Girati,’ mi dice Marco, ‘voglio il tuo culo.’

Mi giro in modo da prendere nella figa il cazzo di Nicola e offrire il culo al figlio.
Come sento la cappella premere sul mio ano, mi ritrovo tutto il suo cazzo dentro di me.
‘Grazie.’ A denti stretti, trattenendo un gridolino di dolore.
Nicola mi afferra la testa, l’avvicina alla sua e infila la sua lingua nella mia bocca. Ricambio appassionatamente il bacio.
Marco si ancora con le mani alle mie spalle per permettere al suo cazzo di entrare ogni volta fino in fondo nel mio intestino. Ogni volta entra con tale violenza da farmi venire i brividi in tutto il corpo.

Dopo una decina di minuti presa così, sento il seme di mio suocero riempirmi il ventre e pochi secondi dopo quello di mio cognato inondarmi l’intestino.

Esausti ci distendiamo tutti e tre sul letto. Io al centro, mio suocero Nicola a sinistra e mio cognato Marco a destra.

Adoro la mia famiglia!!!
‘Ciao Amore, ben alzata, dormito bene?’ Mi chiede mio marito Andrea appena entro in cucina, con la colazione già pronta sul tavolo.

‘Si, dormito bene, ma ho fatto uno strano sogno” dico mentre riaffiorano nella mia memoria alcune scene della mia avventura onirica della notte appena trascorsa.

‘Infatti ti ho sentito parlare nel sonno stanotte, hai nominato Nicola e Marco, non &egrave che stavi sognando mio papà e mio fratello? Allora più un incubo che un sogno!’ Dice lui ridendo.

‘Si, erano loro’ eravamo ad un pranzo di famiglia, c’era anche tua sorella’, mentendo, ‘ma non ricordo i particolari, sai come sono i sogni, non te li ricordi mai e quando te li ricordi sono tutti sfocati, sconfusionati, come un quadro di Picasso” Cerco così di evitare ulteriori domande, non posso certo dire a mio marito che ho sognato di scopare prima suo padre e poi suo fratello assieme al primo, meglio che certi sogni restino relegati nella parte più remota del mio cervello.

‘Stai già avendo gli incubi per il pranzo di famiglia di domenica prossima? Lo so &egrave una palla ma ogni tanto bisogna far buon viso a cattivo gioco. Vuol dire che affogheremo la nostra noia nel vino”

‘Hai ragione, ogni tanto bisogna anche partecipare a questi eventi famigliari. E ai pranzi che organizza tuo papà il vino &egrave sempre ottimo!’ Dico ridendo mentre addento una fetta biscottata su cui ho appena finito di spalmare della marmellata all’albicocca.

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