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Racconti Erotici Etero

Situazioni erotiche – cap. 4

By 18 Febbraio 2020No Comments

Lidia è sposata da 20 anni e dalla sua unione con il marito sono nate due figlie. Silvana è sposata da circa 22 anni ed ha avuto due figli maschi; il maggiore di nome Mauro ora ha quasi 20 anni. Per Lidia fino a quattro anni fa andava tutto bene sia nella loro vita familiare sia a letto, scopavamo tutte le sere ed era veramente sazia di sesso, poi lentamente i rapporti sessuali con il marito si sono rarefatti passando da tutti i giorni a una volta la settimana e in lei la voglia di sesso aumentava di giorno in giorno ritrovandosi sempre più spesso a toccarsi la figa con la sua eccitazione che ormai era arrivata alle stelle e la sua mano non bastava più.

Una mattina pulendo la cameretta di Lara, sua figlia maggiore, prese dei fazzolettini di carta che trovava da un po’di giorni sul comodino per buttarli nel cestino ed eccitata come sempre e intuendo che in quei fazzoletti sua figlia lasciava tutti i suoi ormoni, li portò al suo naso per sentire l’odore della figa della figlia e della sbroda che emetteva nello sgrillettarsi. A sentire quell’odore si bagnò tutta; quell’odore le entrava nel cervello e riuscì a venire senza toccarsi.

Ormai ogni mattina non vedevo l’ora che la figlia uscisse per riordinare la stanza e sentire l’odore della fighetta della figlia che evidentemente non era sazia di sesso nonostante Lidia sapesse che avava un ragazzo che ovviamente la scopava.

Passavano i giorni ma ero curiosa di vedere come avesse la figa la figlia che si era mostrata sempre assai pudica ed avrebbe voluto vederla godere a magari anche sbrodare.

Anche Silvana era in una situazione simile. Vedeva spesso il lenzuolo con le macchie della sborra del figlio e avrebbe voluto vedere le sue dimensioni in erezione e sarebbe stato bello vederlo sborrare, ma fino a quel momento tutto era stato vano perché Mauro quando si segava chiudeva la porta ed era attento ai rumori della casa.

La vita di Silvana continuava come tutti i giorni ma da quando faceva sesso con Lidia vedeva il figlio come uomo da monta non per lei ma per l’amica che era sempre più insoddisfatta dal marito e chiedeva alla sua amante di penetrarla con qualcosa che somigliasse ad un cazzo. Da brava madre entrava nella sua stanza spesso e una mattina lo trovò mentre si cambiava le mutandine e vide il cazzo di quel ragazzo a riposo. La curiosità della donna la portò a guardare quel cazzo che a riposo si vedeva bene essere ben fatto e ben largo e prendendo la palla al balzo gli disse ridendo “Siamo ben messi lì giù!”

Il figlio rispose ridendo “Grazie a te che hai fatto questo capolavoro” e scoppiarono entrambe in una sonora risata poi proseguì a riordinare la stanza del figlio lasciando cadere l’argomento.

Mauro rientrato dal bagno si sedette alla scrivania per studiare ed accese il computer.

Dopo quella visione delle intimità del figlio, Silvana non poté fare a meno di pensare a ciò che avevo visto e confrontare il cazzo del marito a quello del figlio che era veramente eccezionale e già se lo immaginava in piena erezione.

Quei pensieri al eccitavano e si ritrovò tutta bagnata. Per evitare che Mauro si accorgesse dagli odori che si stava bagnando cose in camera sua e si fece un sontuoso ed immediato ditalino dedicato a quel magnifico cazzo che nella sua mente era in erezione. Il ditalino finì con una grande sbrodata e dovette anche soffocare nel cuscino le urla per non allarmare il ragazzo.

Dopo più di un’ora Mauro uscì di casa e lei si è precipitata al telefono per riferire del ditalino e della visione di quel cazzo splendido a Lidia.

Lidia arrapata si affrettò ad uscire per andare a casa dell’amica.

Appena si videro e fu chiusa la porta di casa, Silvana si lanciò a baciare Lidia.

“Che piacere vederti!”

“Anche per me!”

“Dimmi di te come stai?”

Silvana attese un po’ prima di parlare. Il suo viso prese l’aspetto di una donna poco soddisfatta sessualmente e che vuole fare qualcosa per sé stessa.

Silvana ha preso per mano Lidia e l’ha condotta in salotto.

Lidia indossava un vestito leggero a maniche corte e sulle spalle una piccola borsetta di colore scuro da portare a tracolla. Il vestito era di colore lillà, aveva un’ampia scollatura ma evidenziava la separazione delle tette. Il vestito arrivava a mezza coscia, sul davanti all’altezza del seno il vestito era traforato e si intravedeva qualcosa di più chiaro, sulle spalle, sempre dello stesso colore un bolerino annodato gentilmente sul davanti. Le scarpe, molto semplici, avevano tacchi da circa 10 centimetri ed avevano delle fettucce di pelle dorata che le tenevano le dita e le cingevano la caviglia, inoltre una fettuccia univa il giro caviglia con quella dei piedi.

Sedendosi Lidia teneva le gambe unite nella parte superiore, aperte in quella sotto il ginocchio ed erano bianche a dimostrazione che di sole ne avevano preso ben poco.

I capelli erano scuri con riga sul lato destro e ciuffo che copriva delicatamente la fronte; non erano lunghi ma dietro finivano lasciando il collo parzialmente scoperto.

Portava gli occhiali da sole.

Le labbra, che erano un punto di attrazione per Silvana, marcate da un colore rosa tenue disegnavano una bocca bellissima ma non grande ed avevano aspetto del tutto naturale. In poche parole: erano splendide.

Silvana e esordì dicendo “Non so come dirti le cose. Tu sei più disinibita di me ed ho vergogna a parlare perché se tra donne si parla molto, non si dicono però le sensazioni intime. Sai com’è l’educazione morigerata che ci hanno dato!”

Era una falsità dovuta all’impaccio di dover confessare le sue sensazione dategli dal figlio quella mattina.

Lidia lì per lì, ha capito che era in difficoltà e che l’amica le voleva comunicare qualcosa di importante “Dimmi pure, ti ascolto e poi tu sai che di me ti puoi fidare. Ormai siamo amanti”

Silvana tirò un sospiro ed iniziò.

“Come sai mi masturbo spesso ma da quando mi sono sposata non lo facevo come in questi ultimi tempi. Vorrei godere maggiormente ed oggi l’ho fatto mentre in casa c’era mio figlio. Ho rischiato di farmi sorprendere da lui a sgrillettarmi. Avrei fatto una figura di merda, la figura di una ninfomane”

Anche Silvana era vestita molto sexy e più Lidia la guardava e più l’ammirava perché il suo corpo la sorprendeva sempre avendo un viso e un corpo da ragazza trentenne.

Mentre lei parlava Lidia ha iniziato a fantasticare su di lei. Seduta lì al suo fianco era così sexy.

Lidia la sognava con un perizoma e niente reggiseno ed anche mentre si tingeva di rosso le unghie dei piedi prima di mettere i tacchi a spillo. Lidia sapeva che alla fine sognare i lei sarebbe stato tutto ciò che sognava a meno che non facesse qualcosa per sedurla.

Allora sfruttando la conoscenza che avevo del suo carattere pensò di farle piccoli complimenti. Niente di provocante dicendole quanto le stavano bene i capelli con quella pettinatura, che il suo profumo aveva proprio un bel profumo delicato ed evanescente. In effetti era vero; il suo profumo era splendido ed eccitante.

Alla fine tutti questi apprezzamenti avevano avuto l’effetto desiderato.

Silvana si accorse che Lidia era eccitata ed era ciò che voleva ed allora la invitò a rilassarsi, sistemarsi e mettersi comoda, poi lidia andò in bagno e andò in cucina, dove c’era Silvana, togliendo il bolerino e li mostrò il suo bel petto bianco e la forma delle sue mammelle sostenute da un reggiseno bianco che le sosteneva.

Lidia come al solito era inizialmente impacciata ma, come faceva sempre, si è avvicinata a Silvana che proseguiva nelle sue chiacchiere. Lidia si è avvicinata prendendole la mano e poi con fare discretissimo è passata a carezzarle le gambe, infine, dopo essersi messa in piedi dietro di lei, l’ha accarezzata nel collo e l’ha baciata con estrema delicatezza in modo che le labbra della bocca fossero delle carezze fatte con la pelle di pesca.

Silvana continuava a parlare ma la sua amica ormai fantasticava su di lei. Si accorse che Silvana si interruppe per ansimare e il pensiero di Lidia fu “Ecco, Ci sono! L’ho sedotta”

Silvana non resistendo più, assalita da una voglia irresistibile di fare sesso la prese per mano e la condusse nella sua camera da letto matrimoniale dove c’era il letto più grande.

Tenendosi per mano le donne si tolsero gli abiti lasciandoli cadere a terra.

Silvana si spostò per non calpestare i suoi indumenti e Lidia la seguì davanti allo specchio in cui si potevamo ammirare per intero.

Lidia era veramente bella.

Silvana ripassava con gli occhi su e giù le splendide gambe dell’amica e le disse che erano le gambe più belle che avesse mai visto ed aggiunse che molte le ragazze avrebbero dato l’anima per averne un paio così in forma.

“Grazie. E’ carino da parte tua dirmi queste parole. Ti voglio bene”

Era esattamente il tipo di reazione che Silvana aveva sperato. Significava che l’avrebbe potuta chiamare Gambe calde, Gazzella, Cavallina, Fighetta senza che quelle parole fossero sembrate strane o volgari.

Per sedurre ulteriormente Lidia, Silvana le fece provare un profumo e poi un altro ancora finché disse qual era quello che preferiva; sarebbe stato quello che la sua amante le avrebbe regalato come segno della seduzione.

Nel frattempo con nonchalance Silvana le aveva levato il reggiseno; non serviva reggere il seno perché le mammelle rimanevano alte nella loro posizione naturale.

Mentre il reggiseno cadeva Lidia disse “Lo metto per non far vedere i capezzoli”

Dopo pochi minuti Silvana riuscì a toglierle lo slip che era una mutandine di qualità ma inadatta alla situazione e la sostituì con della lingerie finissima e delicata con ricami color oro ed argento, pizzi e ricami di pregio, la maggior parte di colore pastello tenue.

Lidia si era seduta sul letto e Silvana la pregò di sollevarsi per farle indossare un reggiseno di tessuto sottilissimo quasi trasparente di colore verde chiarissimo. I capezzoli risaltavano di più ma non era contenta: voleva vederli più marcati. Per farlo chiese un attimo di pazienza a Lidia a cui non spiegò la momentanea assenza nel frattempo, mentre Silvana andava in bagno per prendere un rossetto per poterli colorare maggiormente, con la coda dell’occhio vide che Lidia infilava le gambe nei fori del tanga abbinato di dimensioni veramente microscopiche. Aveva il triangolino davanti alla vagina molto molto piccolo, quasi un francobollo triangolare e delle stringhe sottilissime.

Lidia non riusciva a indossarlo ritenendolo fuori misura.

Silvana ritornata da lei l’aiutò ad indossarlo e ne approfittò per annusare il profumo delle secrezioni sessuali pieni di carica ormonale che la eccitava fino nelle cellule più remote.

Silvana ora la voleva ed attendeva con ansia di poterla fare sua.

Lidia si guardò allo specchio con Silvana dietro di lei che le disse “Ti farò impazzire” mentre la accarezzava sulla punta dei capezzoli con il palmo della mano che portava poi sotto le mammelle per sostenerle e soppesarle. La mano dalle mammelle andò su e giù ed a fatica riuscì a sussurrare di rallentare un attimo.

Mentre Silvana le faceva notare come stesse bene così vestita e aggiustandole (se così si può dire) il tanga infilò le dita di una mano sotto il microscopico triangolino trovando subito le grandi labbra bagnate che massaggiò e che Lidia gradì molto. Poi delicatamente e lentamente andò a cercare il clitoride che era già fuori ed aspettava che fosse toccato.

“Che mi stai facendo? Dio mio che bello! Sto impazzendo. Che cosa mi succede? Sto godendo tantissimo”

Le dita di Silvana erano bagnate e ogni tanto se le portava alla bocca per assaggiare quei profumi.

Chinandosi su Lidia si avvicinò alla bocca e la baciò togliendole il respiro.

Lidia si inarcò in modo che l’amica potesse entrare in lei con le dita. Il suo ansimare si trasformò in un gemito continuo e quando passò a titillarle il clitoride iniziò anche a contorcersi si sentirono  dei tremiti che precedevano l’orgasmo che non tardò ad arrivare accompagnato da un urlo profondo e soffocato mentre le gambe di Lidia si erano aperte a dismisura come se dovesse ospitare un maschio.

Silvana voleva sfruttare il momento notando che tardava a riprendersi; ciò significava che Lidia aveva ancora voglia. Anche lei era eccitata e si lanciò su quel ben di Dio con foga prendendo il clito tra le labbra, attirandolo in bocca, succhiando con voluttà gli umori che Lidia aveva tra le gambe.

Per un istante restarono ferme godendo del piacere che si vedeva sul volto dell’altra.

Si ritrovarono tutte e due a gemere. Lidia ad un certo punto prese tra i denti il clitoride di Silvana, Io leccò infilando la lingua nella sua vagina e subito dopo esplose il suo orgasmo tremando in tutto il corpo e gridando il suo piacere.

Ma Silvana aveva un altro progetto: voleva far scopare Lidia da suo figlio e lei fare da spettatrice.

Quell’idea prendeva sempre più piede e la sua voglia vedere quel bel cazzo che scopava la sua amante e la vista di suo figlio che attuava la monta l’aveva portata alle stelle.

Iniziò quindi a sedurre Lidia facendole indossare dell’intimo mozzafiato che sopra quel bel corpo era una meraviglia. Silvana convinse Lidia a curare davanti a lei figa lasciando un piccolo segno di peli a forma di cuore appena sporgenti, le fece indossare perizoma che risaltavano il mio splendido culo e molto spesso non indossava reggiseno non essendo necessario. Per girare per la casa, essendo da sole, la convinse a mettere autoreggenti e il reggicalze.

Lidia era veramente una bella figa.

Silvana pensava anche che Mauro in casa girava spesso in boxer o in slip e i suoi occhi cadevano sempre sulle forme del suo cazzo aumentando la sua voglia.

Quel giorno Silvana preparò una bella cena e per l’occasione indossò anche lei un completino di intimo con calze e reggicalze.

Chiamò Mauro al cellulare e gli disse che per le 20 la cena era pronta. Quando arrivò le due donne erano in camera a prepararsi e lui andando in bagno disse “Mamma vado a sciacquarmi e  vengo a cena”

La risposta della madre è stata questa “Sbrigati altrimenti si raffredda tutto”

Lidia finì di vestirsi. Sopra al perizoma, con il reggicalze, misi un vestitino che faceva risaltare tutte le sue forme e specialmente il seno che aveva lasciato libero. Ad indossare quegli indumenti si sentiva super eccitata ed avevo già le mutandine bagnate al pensiero che se Mauro non fosse stato suo figlio si sarei fatta scopare in tutti i modi.

Non sapendo che era presente anche Lidia, come al solito indossava gli slip e guardando l’amica della madre disse “Potevate dirmi che era una serata speciale! Mi sarei vestito anch’io in modo adeguato” e Lidia avvicinandosi a lui gli disse “Benvenuto tra di noi” e lo baciò sulla fronte. Mauro la strinse forte a se facendole sentire tutto il suo corpo.

Stringere quel corpo, ricoperto solo dai slip, fece bagnare Lidia.

Anche a Mauro fece l’effetto di eccitarlo.

Silvana da lontano vedeva tutta la scena.

Lidia sentiva il cazzo gonfio di quel ragazzo strusciarci contro di lei e si allontanò subito preoccupata di non resistere a quella tentazione.

Lidia lo guardò negli occhi dicendogli “Ti fa uno strano effetto avermi vicino a te, vero?”-

“Sei stupenda Lidia. Ringrazio mamma di avere un’amica come te”

Ridendo Mauro rivolto a Lidia disse “Come mi sono presentato non è da buon cavaliere. Vado a cambiarmi. Una figa come te deve avere un cavaliere all’altezza”

“No, aspetta. Resta come sei!”

Non so cosa mi prese in quel momento, ma avere sentito il cazzo di mio figlio strusciare sulla mia fica mi aveva fatto salire l’eccitazione al massimo e non ragionavo più con la testa, ma solo con la mia figa.

Mauro non riusciva a distogliere gli occhi dal corpo di Lidia e dire una parola.

Lei lo guardò e gli disse “Non ti piaccio così vestita? Se vuoi vado a rimettermi un vestitino!”

“No, Lidia. Sei uno schianto” e la strinse forte a se.

Quel contatto a Lidia fece venire brividi di piacere. Sentiva il cazzo durissimo sulla sua figa, i capezzoli a contatto con il petto nudo di Mauro diventarono durissimi. Ormai tutti e due erano partiti e nessuno dei due pensava più che quel rapporto, tra una donna matura ed un giovane con quasi 25 anni di differenza, fosse immorale.

Silvana guardò suo figlio negli occhi, mentre lui toccava Lidia in ogni punto del corpo facendole dire “Non ce la faccio più, ti voglio”

“Anch’io Lidia. Sapessi quante volte mi sono toccato per te”

Quelle parole eccitarono tantissimo Silvana che in piedi ed in lontananza si sgrillettava furiosamente.

A quelle parole Lidia abbassò la mano e iniziò a toccare quel cazzo durissimo togliendosi la curiosità di vedere come era grande. Da ciò che toccava era rimasta un po’ impressionata.

Lentamente, mentre ormai pomiciavano in piedi, Lidia si abbassò fino a che il suo viso fu all’altezza del cazzo. Lo baciò da sopra i slip e lo tirò fuori rimanendo esterrefatta dalla grossezza.

Rimase a guardarlo non potendo credere che esistessero dei cazzi di quelle dimensioni.

Si voltò a guardare Silvana e si scambiarono uno sguardo di complicità e di accondiscendenza.

Mauro si accorse che la madre li guardava e con estrema spontaneità disse “Mamma che c’è? Qualcosa che non va?”

Silvana replicò con voce roca dovuta alla libidine “No. E’ che non avevo mai visto un cazzo così grosso. Sei stupendo amore!“ e rivolta a Lidia “Continua a stringerlo tra le tue mani!”

Mauro aveva un cazzo di 23 cm, bello largo tanto che occorrevano tutte e due le mani per masturbarlo.

Mentre lidia baciava la punta si preoccupava pensando a quel cazzo che le avrebbe aperto la figa.

Fino a quel momento lei aveva preso nella figa solo il cazzo di suo marito che aveva dimensioni abbastanza normali e da ragazza aveva fatto delle seghe a degli amici ma nessuno aveva una sesso del genere.

Lidia si è inchinata e dopo aver leccato per tutta la sua lunghezza provò a metterlo in bocca ma più di tanto non entrava.

Mauro vedendo i suoi sforzi la prese per le ascelle e la sollevò per baciarla e le chiese di togliersi il perizoma. Dopo averlo tolto la strinse ancora a sé così che il suo cazzo entrasse tra le gambe della donna che al solo contatto venne sorreggendosi al collo di quel ragazzo.

Lidia sbrodava in continuazione. Non le era mai successo una cosa del genere; quando veniva sentiva solo che qualcosa scendeva tra le sue gambe ma ora era uno sbrodare continuo e di ciò si vergognava ma Mauro guardandola le disse “E’ stupendo sentire la tua sborra sul mio cazzo!”

Lei per ricambiare dell’apprezzamento lo bacia infilandogli tutta la lingua dentro la sua bocca “Ti amo, sei stupendo!” e tenendosi una gran voglia si allontanò per andare a sedersi davanti a lui, ma Mauro disse “Lidia vieni qui a sedere su di me, questa sera voglio averti sulle mie gambe ti voglio tenere in braccio”

Lidia si è avvicinata a lui e e si è seduta. In quella posizione aveva il cazzo di Mauro tra le gambe e ad ogni movimento titillava il clitoride facendola impazzire.

Lidia ormai preda di voglie irresistibili gli disse “Vieni amore, andiamo in camera così staremo più comodi”

Si sollevarono tutti e due e toccandosi come due ragazzini felici andarono nella camera da letto di Silvana che era scomparsa alla vista di Lidia.

Lidia si è sdraiata sul letto e gli chiede di farsi guardare. Era stupendo. Mauro aveva un fisico di atleta ed un cazzo veramente fuori dalla norma.

“Tesoro, non so se riuscirò a prendere il tuo cazzo dentro di me, ma ti farò impazzire comunque”

“Lidia, non ti preoccupare. Vedrai che riuscirai ad avermi tutto” e così dicendo inizio a baciare la figa.

Lidia sentendo quelle labbra sul suo sesso venne per la seconda volta e stava impazzendo per quel meraviglioso cazzo.

Lei voleva provare a farsi penetrare. Un cazzo di grandi dimensioni Lidia lo aveva perso al cinema ma non avendolo visto prima non si era preoccupata. Ora aveva paura di quello di Mauro e credeva di tornare a casa slabbrata e rotta con conseguenti sanguinamenti.

Lidia voleva rischiare non resistendo alla voglia di accoppiarsi con lui e gli disse “Dai proviamo a metterlo dentro! Voglio che mi scopi ma se ti dico di smettere ti prego farlo”

Mauro la baciò e prese le sue gambe portandole sulle sue spalle.

In quella posizione aveva tutta la figa aperta e Lidia vedeva avvicinarsi quel cazzo che tra qualche istante la avrebbe aperta in modo smisurato.

Lo sentì entrare nella figa ed era bellissimo ma vedendo quella cappella così grossa e lucida ebbe un po’ di paura.

Mauro era dolcissimo e spinse lentamente per accoppiarsi con l’amica della madre.

Purtroppo le dimensioni erano enormi per la figa di Lidia e lei avendo dei dolori, con suo grande dispiacere e disappunto, gli chiese di smettere.

Lidia per consolarlo prese quel magnifico cazzo tra le sue mani e lo portò tra le mammelle per una spagnola in modo che lui sborrasse in altro modo. Infatti il primo schizzo di sborra arrivò direttamente sul volto e il resto sulle mammelle.

Dopo quella sborrata, Mauro si distese sul letto con la sua mano sulla figa che senza perdere tempo si spalmava la sborra sulle tette e non disdegnava di portare le dita anche in bocca per assaporare il sapore e l’odore.

Lidia anche senza essere stata scopata si sentiva appagata di quel rapporto con il figlio di Silvana e le piaceva che lui si trastullasse con le dita tra le grandi labbra.

Infine Mauro la abbracciò e la strinse a sé mormorando “Sei stupenda Lidia, sono il più felice di questo mondo”

Lidia replicò “E’ stato bellissimo. Mi dispiace non essere riuscita ad aprirmi tanto da farmi scopare ma mi è piaciuto tantissimo. Non ci crederai ma fino ad ora non avevo mai sborrato così come mi hai fatto fare tu”

Mauro si levò dal letto e andò in bagno.

Ci eravamo dimenticati di Silvana che silenziosamente e discretamente aveva visto tutto.

Appena Mauro chiuse la porta del bagno Silvana si avvicinò a Lidia ancora distesa sul letto matrimoniale e la bacò “Sei stata splendida. Hai ancora voglia di venire? Io ho sbrodato tanto; una volta sono venuta in piedi ma la seconda è stata con intensa che mi sono seduta sul pavimento e vi ho seguito comodamente. Quando lui stava per romperti ho spruzzato come una troia. Ora dammi un bacio che ho voglia di leccarti”

Silvana si è allontanata per un attimo da Lidia per chiudere la pota della camera e poi si è distesa sull’amica facendo con lei un 69; voleva ricevere e dare la sua sbroda a Lidia.

Mauro uscito dal bagno è andato in camera sua per riprendersi dall’avventura con l’amica della madre sempre sognata e mettersi a studiare.

Le due donne hanno fatto sesso per più di un’ora e poi Lidia è tornata casa ripensando al cazzo di Mauro.

La notte avrebbe voluto essere scopata fino a farla gridare a lungo.

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