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Storie di una madre

By 17 Ottobre 2010Febbraio 9th, 2020No Comments

Mi chiamo Chiara, ho 43 anni e sono madre di due figli, Alex e Jessica, rispettivamente di 22 e 20 anni. Vivo con loro nella casa che ci ha lasciato il mio ex-marito prima di andare a vivere con la sua segretaria di 25 anni circa tre anni fa. Alex lavora come tecnico in un’azienda poco fuori città mentre Jessica è una studentessa universitaria di medicina. Come ho già detto ho 43 anni, portati molto bene a detta di molti, sono alta 1,65 m e ho un corpo minuto ma so di attirare ancora gli sguardi dei maschietti quando vado in palestra o esco con le mie amiche!

Questa storia ha inizio circa un anno fa, precisamente il giorno in cui mia figlia ha portato a casa Marco, il suo ragazzo, per farmelo conoscere. Mi è sembrato un ragazzo educato ma ho sempre avuto la sensazione che ci fosse dell’altro; il suo sguardo mi faceva sentire nuda e sporca, riusciva a farmi vergognare semplicemente guardandomi. Non fece nulla di particolare ma sentivo il suo sguardo costantemente su di me e questo mi mandava in un altro mondo, un mondo di cui ignoravo l’esistenza. Per un paio di mesi i nostri contatti sono stati assolutamente normali, Marco veniva spesso a trovarci e molte volte si fermava a mangiare da noi a pranzo per stare con Jessica, che ritornava dalle lezioni. Non gli pesava mai, visto che nel frattempo era diventato anche amico di Alex, ed era sempre disponibile, ma nonostante tutto questo quella sensazione che avevo provato il primo giorno rimaneva sempre.

E ora arriviamo all’evento che ha cambiato tutto. Era la tarda mattinata di un giorno di metà giugno, il caldo già afoso spingeva tutti a scoprirsi e in casa anche io non ero da meno. Indossavo una vestaglietta al ginocchio senza biancheria intima, con il sudore la mia pelle si irrita facilmente, non sopporto portare il reggiseno anche in casa e poi mi piace la sensazione di libertà del pigro sballonzolio del seno. Non appena ho sentito suonare al citofono ho aperto senza rispondere e sono tornata subito alle mie faccende con la porta di casa aperta. In quel momento ero chinata a pulire il pavimento vicino alla poltrona, ‘come al solito Alex si è fatto una sega e ha sporcato per terra’ pensai, quando sentii la sua voce.

‘Che bella questa posa signora Chiara, dovrebbe stare così molto più spesso!!’ A quelle parole sono rimasta pietrificata, era Marco e in quel momento si stava beando della vista del mio culetto che in quella posizione era completamente esposto al suo sguardo. Tra tutti proprio quello sguardo avrei evitato e mi vergognai come mai prima di allora, cercavo di rialzarmi ma non ci riuscivo, era come se una mano mi tenesse bloccata in quella posizione. La cosa che mi aveva stupita però è stata la naturalezza con cui lo disse, il suo tono era scherzoso ma deciso alo stesso tempo, sapeva cosa voleva ma aspettava il momento migliore.

Inoltre in quello stato non mi ero accorta della sua mano che si era poggiata sul mio culo e che accarezzava le mie natiche con una dolcezza tale che solo il freddo del suo orologio mi ha fatto capire cosa stava succedendo mentre con le dita dell’altra mano invece scorreva lungo la mia schiena ricoperta solo dalla leggera stoffa del vestito. Ho sentito nuovamente quella sensazione di vuoto dentro di me e istintivamente mi sporgevo verso quella mano che si muoveva così lentamente da farmi impazzire. La Chiara razionale che tutti conoscono stava cedendo il posto a una donna che si stava lasciando trasportare dagli eventi e si godeva ogni momento. Certo mai avrei pensato che quel ragazzo potesse farmi provare delle sensazioni del genere ma il senso di proibito misto alla sorpresa mi mandava in estasi.

Intanto Marco aveva liberato i miei seni e si divertiva a stringerli e a strizzare i capezzoli che erano diventati turgidi per quella frenesia che mi assaliva. Dopo mi ha fatta alzare e ha portato una mia mano sopra ai suoi pantaloni l’ho subito ritratta, non potevo fare una cosa del genere, sono una madre e non devo assolutamente fare queste cose! Ma lui è stato più deciso, si è stretto contro di me e ha nuovamente portato la mia mano sul cazzo e con la sua ha cominciato lentamente ad accarezzarlo mentre nell’orecchio mi sussurrava con voce roca ‘Lo prenda in mano su, non morde mica’. Istintivamente ho cominciato a muoverla sopra a quella protuberanza dura e avevo ormai capito che la cosa non si sarebbe fermata lì, la mia fica si stava bagnando come poche altre volte e in quel momento pensavo solo che volevo prendermi il mio piacere.

Non appena se ne è accorto mi ha sorriso e ha detto ‘Brava signora, si è bagnata tutta e adesso cosa vuole fare?!?’. Nel dirlo ha inserito un dito e ha cominciato a carezzarmi le labbra interne con delicatezza, quasi sapesse che è proprio così che piace a me; ‘Marco ma cosa fai fermatiiii!’ ma la parte irrazionale ha preso il sopravvento nel momento esatto in cui ha toccato il clitoride ormai gonfio che mi ha portato in breve alla soglia di un orgasmo. Era da tanto che non venivo toccata e avevo dimenticato quella sensazione di piacere che parte dal basso ventre e che si spande per tutto il corpo. Il mio amante continuava imperterrito a stuzzicarmi il clitoride, strappandomi dei gemiti di piacere e continui incitamenti a non fermarsi ‘Ti prego Marco, continua, fammi godere!!’. Non ci ho messo molto a venire e poiché muovevo il bacino contro di lui il piacere che ho ricavato è stato particolarmente intenso.

Intanto avevo infilato la mano nei suoi pantaloni e ho avuto modo di sentire che aveva davvero un bell’arnese lì dentro. Mi ha fermata e si è finalmente tolto i jeans mentre io mi sono sfilata la vestaglietta che indossavo, ora eravamo praticamente nudi e mentre si toglieva l’ultimo indumento gliel’ho preso in mano e ho ripeso il lavoro interrotto pochi istanti prima. Apprezzava parecchio e, sedutosi in poltrona, si godeva il lavoretto di mano che gli stavo facendo ‘Oh si, è bravissima signora Chiara, continui così!’. Era assurdo che mi dava ancora del lei dopo tutto quello che stava succedendo e devo dire che la cosa mi ha fatto anche tenerezza ma in quel momento volevo soltanto ricambiare quel piacere che mi aveva donato pochi minuti prima.

Così mi sono rannicchiata di fianco a lui sulla poltrona, ho cominciato a baciargli il petto, l’addome piatto e sono arrivata al pube dove svettava lo scettro pulsante. Per prima cosa ho dato un bacio sulla cappella e con la lingua ho cominciato a picchiettare su ogni cm di essa mentre con la mano tastavo le palle dure, era davvero carico!! Con lo sguardo lo cercavo, volevo vedere la sua espressione, è una cosa che mi è sempre piaciuta fare durante la fellatio. E nell’istante in cui ho abbassato la testa per prendere in bocca anche l’asta ho visto che reclinava la testa all’indietro, incapace di dire o fare qualcosa. Mi divertivo a solleticare lo spazio appena sotto al glande, dove è maggiore la sensibilità, e sentivo che il suo respiro accelerava ogni volta che prolungavo la pressione.

Tutta concentrata non mi ero accorta che la sua mano era di nuovo a portata di figa e con le dita mi stava penetrando, mantenendo alto il mio livello di eccitazione. Stavamo raggiungendo un punto davvero pericoloso e non ero sicura di riuscire a controllarmi; quando stavo per venire si è fermato e mi ha bloccata. Non me l’aspettavo, volevo che continuasse ed ero preoccupata, credo di essere piuttosto brava con i pompini (il mio ex marito li adorava e sono diventata un’esperta) e pensavo avesse appezzato. Evidentemente la mia espressione rabbuiata gli ha fatto capire qualcosa perché mi ha abbracciata e mi ha dato un bacio dolcissimo dove ha fatto guizzare solo per un istante la lingua nella mia bocca per poi sussurrarmi ‘Stia tranquilla, è stata bravissima. Volevo solo fare questo’. Nel dirlo mi ha fatta stendere e ha passato quella lingua vellutata sopra la mia patatina mentre con le mani giocava con i capezzoli e accarezzava ogni centimetro delle mie gambe.

Con le mani lo spingevo sempre più verso di me, il modo in cui mi leccava era meraviglioso e non volevo perdermi neanche un momento ma l’ho fermato. Sono salita sopra di lui e abbiamo cominciato un sessantanove incredibile dove ho potuto impossessarmi di nuovo di quel cazzo maestoso mentre lui continuava a farmi sbrodolare leccandomela. L’eccitazione era tanta per entrambi e dopo pochi minuti abbiamo raggiunto insieme l’orgasmo liberatorio, io mi sono allontanata nell’istante in cui è venuto lasciandomi sborrare in faccia per poi ripulirgli il cazzo che stava perdendo consistenza. Siamo rimasti per un po’ in quella posizione senza dire nulla, alla fine mi ha aiutata a rialzarmi e mi ha fatta sedere, si è avvicinato è guardandomi negli occhi mi ha detto ‘Sei bellissima quando godi. Sei una donna unica!’. Io non sapevo che dire e la cosa più naturale mi è sembrata abbracciarlo e baciarlo, un bacio da amanti, un bacio dove ci si dona completamente l’un l’altro.

Ci siamo risistemati e mi ha aiutata prima a pulirmi e poi a finire le faccende, ma restando quasi tutto il tempo in silenzio. Dopo la forte eccitazione la vergogna era quasi una forma di autodifesa, in fondo era pur sempre il ragazzo di mia figlia! Eravamo in cucina quando Jessica e Alex sono tornati e prima che potessi andar loro incontro Marco mi ha fermata, mi ha stretta a sé e mi ha baciata come prima, poi si è staccato subito ed è andato a salutare mia figlia, lasciandomi in piena iperventilazione. Che diavolo mi stava succedendo? Possibile che ero così attratta da Marco?

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