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Racconti Erotici EteroTrio

Stuprata alla stazione

By 16 Settembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Come spesso accade da tre anni, da quando sto con il mio attuale fidanzato, eccomi sul treno per tornare a casa dopo aver passato la giornata con lui. C’&egrave veramente poca gente questa sera sul treno, nelle mie vicinanze ci sono giusto un paio di extracomunitari, due brutti ceffi sui 45 anni, io ne ho circa una ventina in meno. Sono vestita leggera: magliettina, gonna di jeans un po’ larga, scarpe aperte con la zeppa alta. Non sono una super gnocca, ma ho un bel corpo, un bel viso e un bel paio di gambe. A parte quello che pensa il mio ragazzo, che &egrave di parte, posso dirvi che per esempio i suoi amici mi considerano un bel bocconcino. I due extracomunitari, che scopro in seguito essere albanesi, mi guardano in maniera penetrante, mettendo gli occhi soprattutto sulle mie cosce. Devono essere molto arrapati. Faccio finta di niente, il viaggio &egrave breve. Quando il treno si ferma nella piccola stazione della mia cittadina scendo e mi incammino verso l’uscita. Mi sento seguita e c’&egrave praticamente il deserto in stazione. Poco dopo quattro mani mi afferrano, una delle quali va a tapparmi la bocca. Quelle mani ruvide e forti mi spingono verso una zona della stazione decisamente appartata, dove nessun eventuale passante potrebbe vedermi. Quando finalmente riesco a vedere in faccia i miei aggressori riconosco gli extracomunitari che erano nel mio vagone sul treno. Immediatamente penso tra me e me: ‘Maledizione i due arrapati’. Uno dei due, mentre l’altro mi tiene ferma con la forza, mi mette un coltello alla gola e con decisione mi dice: ‘Stai zitta e fai quello che ti diciamo di fare’. Terrorizzata non emetto un fiato, ma lui non &egrave contento e aggiunge: ‘Mi hai capito puttanella? Rispondi’. Io per non contraddirlo rispondo impaurita ‘Sì ho capito’. Subito dopo mi toglie il coltello dalla gola e mi ficca la sua lingua in bocca, mentre l’altro continua a tenermi ferma. Istintivamente cerco di ritrarmi con la testa ma lui si incazza, mi rimette il coltello alla gola e mi dice: ‘Non mi sembra che hai capito, devi collaborare’. Devo collaborare, ha ragione, non voglio rischiare assolutamente niente. Quando torna ad infilarmi la lingua in bocca stavolta ci inizio a pomiciare. L’altro mi molla per un momento, sento che armeggia con una zip e poi torna a tenermi ferma. Mi prende una mano e se la porta sul suo cazzo, facendomelo impugnare. &egrave grosso e sento che diventa immediatamente duro. L’amico continua a limonarmi, palpandomi le cosce, il culo, le tette. Mi mette anche lui il cazzo in mano, quella non ancora occupata. Poi smette di pomiciarmi e riesco a vedere i loro cazzi. Mentre li ho ancora nelle mani mi scappa un ‘Oh Dio che mazze!’, e uno di loro replica: ‘Che c’&egrave, il tuo ragazzo non ce l’ha grosso così?’. Io non rispondo, perciò l’altro torna a mostrarmi il coltello dicendomi: ‘Il mio amico ti ha fatto una domanda troia!’, io allora mi faccio coraggio e dico: ‘No il mio ragazzo non ce l’ha così grosso’, e quello ribatte: ‘Inginocchiati e facci vedere come lo succhi’, e io: ‘No vi prego per favore’, ma quello incazzato: ‘Ho detto inginocchiati, se ci tieni a tornare a casa’. Mi inginocchio, uno dei due cazzi mi si avvicina subito alla faccia. Lo prendo in mano e inizio a fare quello che so fare. Lo scappello, comincio a leccare e a ciucciare la cappella. Poi me lo faccio entrare ancora più in bocca e inizio a succhiarlo, mentre con la mano tasto e massaggio le palle. ‘Ooohh mmm che bei bocchini che fa sta troia!’ esclama l’extracomunitario che si sta godendo il mio lavoro, mentre l’altro me lo ha rimesso nell’altra mano e me lo fa segare. Poi si scambiano e devo spompinare anche l’altro. Prendere in bocca quei due grossi cazzi nerboruti non mi &egrave indifferente. Ho le mutandine bagnate, lì all’altezza della fica. Speriamo non se ne accorgano. E invece poco dopo mi rialzano, mi piegano alla pecorina, uno si mette dietro di me e uno davanti. Quello dietro mi alza la gonna, mi abbassa le mutandine alle caviglie, trovandole bagnate e dicendomi: ‘Allora ti piacciono i cazzoni albanesi eh zoccola?’. Non ho il tempo di rispondere che quello davanti me lo rimette in bocca, ma stavolta me la comincia a scopare. Quello dietro inizia a toccarmi e a leccarmi la figa, che mi gronda umori. Poi mi ci punta la cappella contro e mi penetra. Lo sento enorme, emetto dei gemiti strozzati perché ho la bocca piena dell’altro cazzo. Mi piace, lo ammetto a me stessa. Ora voglio quei grossi cazzi albanesi e voglio godere. Quello che ho in bocca mi sborra in gola, mentre l’altro dietro continua a fottermi. Deglutisco la sborra, ma viene anche quello che mi scopa. Mi viene dentro la fica. La cosa mi fa avere un orgasmo. Non hanno finito, si scambiano. Quello che mi ha sborrato in bocca mi si piazza dietro e me lo sbatte nella fica, l’altro mi dice di leccargli le palle e la cappella. Dopo un po’ mi arriva un altro dose di sborra in fica. Menomale che prendo la pillola. Mi accascio a terra, abbastanza sfinita ma l’altro mi dice di proseguire il pompino. Mi rimetto all’opera, ormai con impegno e passione. Quello gode e mi dice: ‘Che bella bocchinara che sei! Il tuo ragazzo lo sa che sei così troia?’, e io guardandolo negli occhi: ‘No non lo sa’. Poco dopo aggiunge: ‘Eccomi zoccola sto venendo ti sborro in bocca’. Io non mi oppongo, anzi voglio quella sborra e me la gusto tutta, mandandola poi giù. Mi lasciano lì, dicendomi: ‘Oggi ti &egrave andata bene puttana hai incontrato due bei cazzoni, altro che il tuo ragazzo! Scommetto che sei sazia vero?’. Faccio cenno di sì con la testa. Mi salutano e se ne vanno. Rimango qualche attimo, sentendomi quell’eccitante sapore di sborra in bocca e la fica colma dei loro semi. Mi alzo, mi sistemo, mi incammino verso casa. Mi arriva un sms: ‘Amore tutto bene sei arrivata a casa?’. &egrave il mio ragazzo, rispondo: ‘Sì amore &egrave andato tutto benissimo!’, e lui : ‘Sono tanto felice quando prendi il treno e vieni da me, anche se mi preoccupo sempre visto quello che si sente in giro’, e io: ‘Non devi preoccuparti amore, so cavarmela molto bene’, e lui ancora: ‘Sei la fidanzata perfetta, non ti cambierei per nulla al mondo’. Mi scappa un sorriso malizioso e rispondo: ‘Sei proprio sicuro?’, e lui: ‘Assolutamente sì amore’, e io: ‘Grazie! Ora ti saluto che sono stanca’, e lui: ‘Ok amore ti saluto a domani, riposati bene’, e io: ‘Lo farò’.

Potete scrivermi a sarettaxmilu@libero.it

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