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Tradimento col capo di mio marito capitolo 2

By 22 Aprile 2020One Comment

Capitolo 2
A dispetto di quello che pensavo, cesare non si fece vedere tutta la settimana, mi vergognavo molto per quello che avevo fatto, sapevo che non era una cosa bella, avevo tradito mio marito, col suo capo; io, giovane mamma che avevo partorito da soli 6 mesi, mi vergognavo, e come ogni persona che ha qualcosa da nascondere facevo la vaga, specie quando sentivo mio marito parlare di cesare.
Una settimana, i giorni passano e ogni giorno pensavo e ripensavo di aver fatto una cazzata, mi vergognavo, e sotto sotto speravo che non si facesse più sentire.
Un lunedì mattina sera a tavola mio marito tornato dal lavoro mi disse che doveva partire per lavoro e sarebbe stato fuori dal mercoledì al sabato.
Quel mercoledì mattina presto mio marito partito, io non vedevo e sentivo cesare d più di una settimana avevo timore ma preferivo non si facesse più sentire, mio marito è uscito di casa alle 5 di mattina, alle 7 di mattina mi sento suonare il telefono, pensavo fosse mio marito ero ancora a letto il bambino dormiva, era nella culla, rispondo al telefono senza guardare, esclamando:
…dimmi…
E la voce dall’altra parte, che non era quella di mio marito disse apri che sono sotto, mi si è gelato il cuore, restai in silenzio non sapevo che dire, mi riportò alla realtà la sua voce di nuovo che diceva;
…signora!!! Che fai dormi? Apri sto cazzo i portone dai datti una svegliata…
Io:
…ma mio marito…
Lui:
Tuo marito è partito alle 6 ci stavo pure io quando è partito…
Io:
…ma io son in pigiama stavo dormendo…
Lui:
…apri che ti sveglio io porca…
Mi sono alzata dal letto il bambino per fortuna dormiva ancora, mi faceva male il seno ce l’avevo pieno di latte, in pigiama tutta scompigliata che sbadigliavo, sono andata alla porta l’ho aspettato arrivare, come è entrato gli dissi:
…cesare è meglio smetterla…
Lui mi interruppe:
…ma dai, che vuoi fare davvero la signora adesso muoviti, non ti interessa più il lavoro di tuo marito dai che mi hai quasi convinto fammi vedere quanto sei brava…
Mi ha portata verso la camera da letto, gli dissi:
…no sta dormendo il bambino…
Lui:
…allora non rompermi i coglioni e stai zitta…
Mi ha buttata sul letto dove fino a 10 minuti prima stavo dormendo, mi mise la mano nel pigiama nella mutandine e con 3 dita subito dentro di me, poi mi abbassò il pantalone del pigiama e le mutandine con una foga che non avevo mai visto, mi fece mettere in ginocchio con la pancia sul letto e con 3 dita da dietro prese a entrarmele tutte nella fica e andare dentro e fuori velocissimo, ero bagnata lo ammetto si sentivano i rumori di liquidi della mia fica, poi di colpo due sonori schiaffoni sulle natiche forti, tanto che gli dissi ahiaaa e lui:
…non ti piace come sveglia? Ti ho detto che ti svegliavo, ti piace troia? Rispondimi signora dai…
Io:
…si…
E lui:
…brava…ma non te la alvi la sorca? vieni qua…
Io:
….mi devo fare la doccia ancora…
Lui:
…la doccia? Vieni qua scrofa leccami le palle, le palle in bocca mi devi prendere…
Io ero la a leccargli le palle, mentre lui mi diceva come gli piaceva, ero del tutto nuda adesso mentre gli leccavo le palle mi disse:
…che zonnone che hai da vacca ma devi allattare ancora?
Io:
…si devo allattare…ahia non me le stringere che mi fanno male…
Lui:
…mi piace ce le hai toste come na pietra e gonfie come na vacca, succhiami bene il cazzo adesso, nel culo lo hai mai preso Roberta?
Io:
…no che dici sei pazzo sono vergine dietro…
Lui:
…a 29 anni quasi 30 ancora il buco del culo vergine hai? Non ti vergogni? Mo te lo faccio io bello aperto vai a cagare più comoda…
Io:
…no cesare on scherzare se torna mio marito…
Lui:
…e secondo te chi lo ha mandato fuori per lavoro 3 giorni al cornuto? Dai mo che torna te lo trova bello aperto il culo ahahah come le vere signore, non lo vuoi il lavoro per tuo marito? A ama col culo si pagano certi piaceri.
Io:
…cesare ti prego questo no dai…
Lui:
…non hai capito che per 3 giorni sei la mia puttana…mmm girati dai
Gira sempre nella posizione di prima, ero bagnata, lo sentivo, di colpo uno sputo proprio sul buco del culo, e una cosa grossa che mi spingeva contro, non ce la facevo mi facevo male, e lui che mi ripeteva:
…rilassati Robè, rilassati altrimenti ti fai più male…
Stringevo i denti e non facevo che ripetere ahiaaa ahiaaa piano no cesare non ce la faccio dai, quando un grido mi parti dalla bocca, qualcosa era entrato, non tutto ma qualcosa era entrato e bruciava, era la cappella, avevo paura di svegliare il bambino, lui tolse fuori quella cappella, mi sono sentita per un attimo meglio, poi mi son sentita allargare le natiche con le mani e di conseguenza anche il buco del sedere si è aperto un po e ho sentito questa volta uno sputo che mi entrava proprio nel buco del sedere, e di nuovo, con quella cappella nel mio sedere mentre io lo imploravo di non farlo, e lui invece:
…il culo ti devo rompere sei troppo bona Robè, te lo devo sfondare sto culo…
Con la cappella nel mio sedere ho sentito le dita di cesare che cercavano il mio clitoride e iniziavano a stringerlo a stuzzicarlo, io ero bagnatissima e sentivo un dolore assurdo un bruciore come se stessi partorendo di nuovo mentre lui a un centimetro per volta me lo infilava sempre di più nel sedere, e io quasi con le lacrime agli occhi che ripetevo:
…cesare ti prego basta mi fa troppo male mettimelo nella fica ma basta qua…
Lui:
…grazie al cazzo che ti brucia hai 20 cm di cazzo nel culo ti piace?
Io:
…no mi brucia basta ti prego…
Lui:
…Tutta sta fatica e mo basta? Rilassati dai fammi divertire…
Se pensavo di aver sentito dolore ancora non avevo sentito quando lui iniziò ad andare avanti e dietro, mi sentivo sventrare a ogni movimento, stringevo i denti e avevo le lacrime che mi colavano sulle guance, lo tolse tutto dal mio sedere rifece la procedura dello sputo mi sputò due volte nel buco del culo, ho sentito arrivarmi la saliva nell’intestino e rimise il cazzo di nuovo dentro ma tutto e andava avanti e indietro, gli dissi:
…fermo fermo cesare devo scappare in bagno ti prego…
Me lo tolse fuori dal culo e io sono scappata in bagno non riuscivo a camminare bene mi faceva male il culo, avevo lo stimolo della diarrea mi faceva male la pancia, avevo il dolor di pancia della diarrea ma non riuscivo a farla perché come mi andavo a sforzare un movimento involontario mi chiudeva, mi stringeva il buco del culo, mentre sentivo di la cesare che diceva:
…guarda che cazzo hai fatto, me lo dovresti pulire tu adesso…
Lo avevo sporcato, andò in bagno a lavarsi, si erano fatte le 8:30 del mattino.
Ho allattato mentre lui si lavava, poi quando il bambino si mise a dormire di nuovo, erano le 9:30, gli dissi:
…ma tu non lavori oggi? Mammaria mi fa male il sedere mi brucia ancora…
Lui:
… io comando sono il capo glialtri devono lavorare oggi io devo sfondarti come una puttana…
E avvicinandosi a me, mi prese dall’orecchio ma senza farmi male mi disse:
…perche tu sei una puttana vero? Dimmelo dai vacca…
Tirò un. Po il lobo del mio orecchio e io dissi:
…si come vuoi sono una puttana…
Lui:
…Inginocchiati vacca…
Mi inginocchiai e gli feci un pompino, poi mi fece alzare e di nuovo sul letto ma questa volta mi prese a scopare nella fica, sempre con i suoi ritmi forti sentivo nella stanza il rumore delle palle che mi sbattevano contro mentre mi scopava, poi  gridando:
….inginocchiati inginocchiati troia dai appena mi sono inginocchiata due schizzi veloci sulla faccia il terzo sulla fronte sporcandomi i capelli.
Mi alzai per andare in bagno a lavarmi e mi disse:
…roberta fammi un piacere no ti lavare fammi un caffè senza pulirti la faccia…
E io:
…ma se mi si asciuga nei capelli è la fine…
Avevo un occhio semichiuso, giusto mi sono spostata un po lo sperma dall’occhio per poterlo aprire e cosi gli feci il caffè mentre lui in piedi vicino al tavolo guardava me nuda sporca di sperma fargli il caffè, e poi il suo telefono ha squillato e si sentiva la persona dall’altro lato che gli chiedeva dove fosse ho sentito proprio chiaramente quello che gli diceva a chi si stava scopando e lui:
… una amica…
…chi….
…quella la…
Poi quello gli dovette chiedere qualcosa perché lui rispose:
…quale seria? Na porcella come altre, poi ti chiamo…
Io:
…chi era?
Lui:
Un amico…
Roberta, mo vado cosi mi prendo pure qualcosa a casa mi lavo, non ti lavare, voglio trovarti cosi mo che torno…
Io:
…mo che torni dove?…
Lui:
…allora non hai capito un cazzo? Io dormo qua sti 3 giorni ahah mo vado e tra un oretta torno capi?
E con uno schiaffo su una natica, si girò e andò verso la porta, dopo un ora è tornato e si è piazzato la a casa mia da mercoledì a sabato mattina.
P.S. per qualsiasi tipo di commento la mia mail è roblam2019@libero.it

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