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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

trasformazione

By 17 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi ricordo che era primavera inoltrata.
A quel tempo vivevo ormai da un paio di anni con mia nonna in una vecchia enorme casa colonica ai margini di una cittadina ai piedi delle Alpi .
Frequentavo senza lode e senza infamia il ginnasio locale , come punto di ritrovo passavo i pomeriggi al bar sport, scorrazavo col mio motorino e al pari di tutti i ragazzi avevo la mia piccola segreta collezione di giornaletti porno nascosti in un cassetto che mi tenevano compagnia nelle notti insonni e bagnate.
In uno di quei fine settimana un ragazzo della compagnia ci propose una scorribanda nel magazzino di un suo zio di secondo grado.
” Ragazzi vi assicuro che la c’è un armadio pieno di stecche di sigarette e bottiglie di super alcolici !
Lo so perché settimana scorsa ho aiutato lo zio a traslocare dei mobili , si entra dalla porta antincendio sul retro e io ho sbirciato il numero del lucchetto a composizione.! “
Chiaramente la proposta fu subito accettata , volete forse negare a una banda di ragazzi pieni di testosterone la possibilità di bere whisky e fumare a spese altrui ?
Lo zio , gestiva un grosso e polveroso negozio di abbigliamento femminile che chiamava pomposamente Fiordaliso .
A detta del nipote il piano superiore dove si trovavano le scorte , era adibito a deposito di merce invenduta e a magazzino di vario ciarpame .
In.effetti una volta aperto il lucchetto ed entrati silenziosamente come dei ladri ci ritrovammo in un enorme salone pieno di mobili ,scatoloni , specchiere e manichini rotti non che centinaia di capi di vestiti ammucchiati alla rinfusa al centro della stanza .
” Guardate un po’ qui quanta roba ! questa sembra una collezione da bar …..cosa ne dite di iniziare con un bel bicchierone di Martini ? “
Era un sabato sera e il negozio sarebbe rimasto chiuso fino a lunedì pomeriggio,
in mezzo a tutta quella confusione nessuno si sarebbe accorto del nostro passaggio e noi ci davamo da fare a tracannare whisky e fumare le sigarette dello zio.
Mi rammento che successe proprio lì, mentre tra un tiro di nicotina e un sorso di liquore il mio sguardo fu calamitato da quei manichini semivestiti e quasi sensuali e da quelle centinaia di capi femminili di ogni tipo e genere sparsi per il locale .
Non sapevo spiegarmi il perché ma di sicuro ne ero terribilmente attratto.
Mezzo ubriaco camminavo incuriosito tra tutto quel ciarpame rovistando qui e là.
Quei vestitini mi eccitavano decisamente le fantasie , quasi senza rendermene conto infilai di nascosto nella tasca del calzoni un paio di collant che sbucavano da uno scatolone.

Quella notte nella mia stanzetta, li tirai fuori e accarezzandoli con le mani scoprii come erano soffici e delicati al tatto , li annusai e me li passai delicatamente sul volto , mi stavo eccitando, erano lucidi neri e setosi identici a quelli che indossavano le mie Pin up di copertine patinate .
Stavo fremendo dal desiderio, vi scivolai dentro prima con un piede poi con tutta la gamba ,il mio cazzo si era fatto turgido e pulsante , mi guardavo affascinato le gambe fasciate dal nylon le accarezzavo provando un piacere sconosciuto e in un attimo mi schizzai il torace di sperma .
Ansimante e soddisfatto un solo pensiero occupò la mia mente , volevo tornare nel magazzino e provare tutto quel ben di dio che c’era .

La domenica seguente mentre il paese era in toto calamitato davanti alla televisione ad assistere alla partita di calcio, mi avviai in preda ad una incontrollabile eccitazione verso il fiordaliso.
A mia volta avevo spiato il mio amico e conoscevo il Pin del lucchetto che apriva la porta, …..Un occhiatina solo una fugace occhiatina, magari una sigaretta un bicchierino…..continuavo a ripetermi per farmi coraggio.
Attento a non essere scorto da nessuno entrai guardingo e mi sedetti su una sedia traballante poi col cuore in tumulto , mi accesi una sigaretta , stappai una bottiglia per farmi coraggio e mi misi a contemplare tutto quel monte di vestiti , c’era talmente tanta roba che non sapevo da dove cominciare.
Bevevo e rovistavo , fumavo una sigaretta dietro l’altra mentre aprivo le scatole da cui uscivano ogni sorta di capi di vestiario , ben presto mi ritrovai ubriaco , e come tutti gli ubriaconi persi il senso del controllo e della cautela.
Il mio cazzetto pulsava già da un bel pezzo là sotto , il desiderio di indossare quelle cose era ormai più forte di qualsiasi freno inibitorio.
Ben presto mi ritrovai nudo con i miei vestiti appoggiati là in cima al mucchio ….io calzati un paio di sandali e indossato una parrucca tolta dal capo di un manichino mi divertivo a provare i vari vestiti rimirandomi Narciso nelle specchiere sbrecciate e quello che vedevo riflesso non ero più io , era una ragazzina monella ma anche molto carina …. godevo di quella vista , il mio uccelino turgido sbavava piaceri umidi e io che mi toccavo appena volevo procrastinare al massimo il divertimento.
Il tempo passava rapido ma io non me ne accorgevo perso in quel mondo di tulle e lacci femminili , così non udii che lo Zio , il signor Pardi , un ometto solitario viscido e untuoso , era entrato nel negozio deciso ad affogare nell’alcol la rabbia sportiva .
Quando sentii i suoi passi salire le scale di legno interne al negozio mi si raggelo il sangue
l’unica cosa che potevo fare , fu quella di nascondermi dietro una pila di scatoloni .
Li tremante immobile vestito come un manichino da vetrina lo spiavo attraverso una fessura senza fiatare.
il signor Pardi , dopo aver dato un paio di pugni sul tavolo e aver imprecato contro la mala sorte sportiva , sedeva inebetito bevendo il suo whisky .
Fu allora che il suo sguardo cadde casualmente sui miei pantaloni che avevo lasciato in bella mostra in cima ad una specchiera.
” Ma di chi cazzo sono sti pantaloni ?! …. Hey c’è qualcuno qui ! “
Si alzò rapido dalla sedia iniziando ad indagare con lo sguardo nella stanza , io spaventato feci mezzo passo indietro inciampando e rovinando per terra assieme a una pila di scatole che sollevarono un gran polverone.
” Oo cazzo ! ” esclamai
” Ma che caazzooo è ?! “Gridò lo zio di rimando ..
Poi in due balzi fu sopra di me con i pugni agitati pronti a colpire ..
” Chi cazzo sei ? Che ci fai qui ? “
” ..la prego …la prego ! Mi scusi signor Pardi ..io …hem .io …posso …insomma …”
Ero morto di paura e morto di vergogna , iniziai a piagnucolare mormorando scuse e frasi sconnesse mentre il signor Pardi silenzioso mi scrutava da capo ai piedi con un ghigno feroce.
” Una checca ! ..un frocetto che fruga nel mio magazzino… dovrò chiamare la polizia, haha m’immagino solo la faccia che faranno quando ti troveranno agghindato così …”
Si sfilò un cellulare dalla tasca e fece per digitare un numero .
Panico …
” Nooooo ! no aspetti la prego non lo faccia per favore “
Ero decisamente spaventato da quella prospettiva terrificante .
” Ti sbagli ho tutto il diritto di farlo! Sei tu che sei entrato nel mio negozio come un ladro e sei tu che sei venuto a travestitrti rovinando i capi che avrei dovuto vendere ! A meno che….a meno che tu non voglia in qualche maniera rimediare ! E dato il fatto che … che hem sei già vestito come una puttanella …potremmo giungere a un …..accordo Non credi “
” Si Signore ….come vuole ! “
Ero sollevato , non avrei dovuto affrontare un incontro con le forze dell’ordine , ma quando vidi la sua mano calare lverso i suoi genitali già sapevo che la faccenda avrebbe preso una direzione sconcertante …
Un uccello lungo e duro fece capolino dalle sue mutande, il signor Pardi mi mise una mano sul capo e io con lo sguardo fisso su quel corpo cilindrico e docile come una pecora al macello mi chinai lentamente fino a trovarmi accucciato davanti a lui .
Lo Zio iniziò a massaggiarsi l’uccello davanti alla mia faccia .
” Ti piace il cazzo troia ? Ne hai mai visto uno da vicino ? Forza prendilo in mano ..ecco così stringi forte…. mmmmm ora piano piano su e giù ! “
No….. fino allora avevo visto così vicino solo il mio uccello e quel cazzo grosso e pulsante era caldo e nodoso come un bastone e sembrava volermi mordere .
La mia mano guidata da quella dell’uomo si era posata su quel pezzo di carne scura , prima quasi con timore poi con riluttanza era passata a stringere più forte e ora lo masturbava con movimenti lenti , la cappella umida puntava diretta sul mio viso e ne sentivo l’afrore muschiato , lo zio Mugunava con gli occhi socchiusi dettando il ritmo con la sua mano chiusa sopra la mia , avvicinò la cappella ancor più verso di.me e pensai schifato che mi volesse costringere a una fellatio quando vidi partire il primo getto di una lunga serie di schizzi di sborra che mi innondarono il volto .
” Mmmm che puttana ….. ho goduto come non mi succedeva da tempo ! Una menzione , una parola e ti rovino ! Sai che sei carina vestita così …magari ci rimproveremo …ora fuori di qui ! “
Mi lancio appresso i miei vestiti che presi al volo e con uno spintone sgarbato mi indirizzo verso la porta del retro chiudendola con un calcio alle mie spalle.
Fortunatamente nessuno mi poteva vedere lassù, mi cambiai in fretta e furia indossando i miei abiti.
Gli occhi investiti dallo sperma mi ardevano
e le gocce appiccicose che cercavo alla bene meglio di pulire mi avevano lasciato addosso quel odore e sapore di cazzo che non riuscii a toglierlo neanche dopo una lunga doccia.
Quella notte fui tormentato da sogni erotici nei quali mi ritrovavo sempre in abiti femminili al centro di situazioni angosciose ed eccitanti allo stesso tempo , mi svegliai sudato e con un erezione enorme e mi masturbai pensando al cazzo duro del signor Pardi , mi aveva trattato come una femmina e aveva goduto come i maschi fanno con le puttane …. e la cosa mi eccitava da morire .

Passò del tempo , di giorno continuavo gli studi e frequentavo gli amici come sempre, ma nelle notti riaffioravano i pensieri maliziosi come cadaveri nei fiumi lasciandomi interdetto su me stesso .
Poi una mattina entrando a scuola vidi il signor Pardi che scrutava tra la folla , sicuramente in cerca di me , pensai.
Mi feci piccolo e tirai dritto aspettando che non mi vedesse .
Durante l’intervallo mi si avvicinò il bidello con un pacchetto in mano
” Ehi questo l’ha lasciato per te un Signore prendi “
Incuriosito presi il pacchetto delle sue mani aprendo il biglietto che lo accompagnava, lessi le prime righe e trasalli .
” Per Te Cagna “
Rimasi senza fiato lo chiusi e andai nel bagno per vedere con calma di che cosa si trattasse .
All’interno del pacchettino estrassi delle mutandine da donna in pizzo nero costellate da perline e profumatissime.
il resto del biglietto recitava più o meno così.
” all’uscita della scuola ti aspetto al bar del capanno al fiume…….ho trovato queste graziose mutandine …so che ti piaceranno e che non resisterai dal provarle…. ci vediamo la ! “

Avevo tra le mani quell indumento soffice e bello come mai non ne avevo visti , il profumo da cocotte era intenso e inebriante, il mio pene mi esplose nei pantaloni , come recitava il facile pronostico non seppi resistere un minuto mi abbassai i Bermuda mi Tolsi gli slip e indossato il tanga e rimasi x un tempo infinito a guardarmi il cazzo fasciato da quei pizzi .
Poi d’impulso presi la decisione che avrebbe cambiato il corso della mia vita, ci sarei andato in po perché la cosa eccitava le mie fantasie , un po’ perchè volevo capire cosa volesse ancora da me il signor Pardi .
Non sapevo cosa fare dei miei slip dovevo sbarazzarmene alche assicurandomi di non essere notato mi avvicinai alla finestra del bagno e li lasciai scivolare di sotto.
me ne pentì subito perché mi accorsi che il profumo che emanavano le mutandine era forte e pungente non mi rimaneva che sperare che sarebbe passato inosservato confuso tra i tanti profumi femminili delle mie compagne.
Seduto in classe non riuscivo a concentrarmi su nulla , sentivo il filo del tanga solleticarmi dolcemente il mio culetto il pene era sempre all’erta , ed ero convinto che tutti si fossero accorti di cosa indossavo sotto i bermuda pensavo allo Zio e tenevo lo sguardo fisso a terra .
Alla fine della mattinata presi la definitiva e stupida decisione di andare al fiume .
Lasciato il motorino davanti a quella stamberga che fungeva da occasionale bar nei fine settimana presi fiato e mi entrai tremando sulle gambe , il signor Pardi era lì sornione appoggiato al banco bevendo qualcosa di alcolico .mi guardo e fece un mezzo sorriso poi con un cenno del capo mi indico di aspettarlo alla toilette .
” Non credevo saresti venuto ..poi ho visto delle mutande cadere dalla finestra.. mi son detto , quella cagna le ha indossare davvero ! vediamo un po’ cosa c’è sotto quei pantaloni ! ,”
Mi spinse dentro un cesso senza tanti complimenti chiudendo la porta col catenaccio , con un rapido movimento della mano fece scendere i bermuda sotto la vita mettendo in mostra il mio culetto fasciato dalle mutandine nere .
” Girati fatti vedere ! ”
Con una torsione mi piego verso il muro lercio allargandomi le gambe con un calcetto dovetti sostenermi con le braccia per non cadere dentro la tazza..
Mi resi conto non senza timore che mi trovavo all’interno di un cesso pubblico prono a cavallo del water con il mio culo allo sguardo e alla mercé di un uomo che già aveva abusato di me ..cosa diavolo stavo facendo lì ….provai a voltarmi ma una mano forte mi stringeva il collo mentre un’altra esplorava le mie natiche .
” Ferma li .. dove pensi di andare ? tanto lo so che ti piace….fammi sentire come sei porcellina ….”
La sua mano passò sul davanti a tastare il mio cazzetto che con mia vergogna era già bello barzotto .
,” Sei eccitato come una cagna in calore ! “
Non lo vedevo ma sentivo il suo pene che si appoggiava sulle mie natiche .
Mi ero cacciato in un pasticcio , cercai di ribellarmi ma una stretta dolorosa mi fece capire che non avrei avuto nessuna speranza contro la forza soverchiante di un uomo adulto .
” Cazzo fai stronzetta ! prima vieni qui mi fai arrapare e poi vuoi scappare via ! lo vedo che ti piace sai, ci scommetto che non hai fatto altro che pensare al mio bel cazzo vero ? Io li conosco i tipi come te ….froci puttane ! …negano.negano, ma alla fine sognano tutti un bell uccello da succhiare ! “
era vero ! come faceva a saperlo ? mi resi conto che non avevo davvero fatto altro che pensarci tutti i giorni….
Mi sollevo con un dito l’elastico delle mutandine ci passo il suo cazzo e inizio strusciare tra pelle e tanga avanti e indietro eccitandosi col contatto .
sentivo quel gran pezzo di carne duro che si strofinava sulle mie terga sempre più veloce, poi con un grido strozzato in gola mi strinse forte il collo mi piego la testa fin quasi dentro il cesso e se ne venne innondanfomi le mie natiche di sperma.
Sentivo il suo ansimare dietro le spalle, e il liquido caldo e pastoso che scendeva lentamente nel solco del mio culo per poi percorrere tutto la fessura e infine sgocciolare per terra con fili bavosi .
Ero sempre piegato verso il muro con lo sguardo diretto dentro la tazza maleodorante del water
” Ora ti puoi fare una bella sega cara ! “
Ero eccitatissimo e non me lo feci ripetere ….
sostenendomi con la mano sinistra la mia destra scese a menarmi il mio cazzetto.
Lo zio da dietro sorrideva e godeva del mio spettacolo onanistico, poi mi passò due dita a cucchiaio lungo il solco del culo raccogliendo una bella porzione di sborra .
Non disse nulla limitandosi a mettere le dita lorde di quella gelatina gialla e odorosa davanti ai miei occhi .
La guardavo affascinato schifato ma allo stesso tempo eccitato da quel frutto del peccato .
Con la mano che cingeva la mia nuca in una morsa ferrea ,mi diede un leggero scossone di incoraggiamento appena accennato , come dire , io non ti obbligo sei tu che lo vuoi !
Mi avvicinai di qualche centimetro ne sentivo l’ afrore che mi pungeva le narici era un odore dolce e inebriante , le sue dita pastose ormai mi sfiorarono le labbra , dentro di me sapevo che quello che voleva era un gesto di sottomissione totale leccare dalle sue dita quello sperma raccogliticcio inginocchiato sopra una latrina equivaleva a una sentenza definitiva di inferiorità , di sudditanza totale , la cagna che alza la coda e si fa penetrare dal lupo….. la mia mano aveva aumentato i l ritmo e stavo per raggiungere l’orgasmo , con un mugugno aprii la bocca e allungai la lingua , la sua mano scivolo lentamente verso le labbra e ingoiai quelle dita piene di sperma gustandone il sapore servile mentre il mio pene spruzzava il seme sulla tazza del cesso lasciandomi esausto .
Quando mi ripresi e mi voltai , la porta era aperta , il signor Pardi si era volatilizzato di.lui mi era rimasto solo il suo sperma gocciolante .
Ero eccitato ma anche avvilito .
Non avevo visto nemmeno quel suo cazzo ma avevo la schiena e la bocca piene del suo seme , mi ricomporsi alla bene e meglio e me.ne tornai mesto a casa.

Era passata una settimana quando mia nonna entrò in camera mia con un pacchetto in mano.
” Caro , è arrivato questo pacchetto credo sia per te ma si devono essere sbagliati , è indirizzato alla ” Signorina M. L….” vuoi che lo apra ? ”
Mi affrettati a prenderlo dalle sue mani , maneggiandolo come se fosse contagioso .
” No nonna , deve essere un aggeggio che ho comprato su Internet ”
Lo posai sul tavolo e rimasi a lungo a osservare quella scatola anonima senza decidermi ad aprirla .
Ma la curiosità era tanta e quella sera tardi scartai il pacchetto .
Dentro vi trovai un epilatore elettrico, un rasoio rosa , uno smalto fucsia , un paio di collant tutto nudo color tabacco e un depliant patinato dove una splendida fanciulla dava consigli sulla depilazione.
Inutile dire che il cuore batteva forte e che ancora una volta la carica erotica emanata da quelli oggetti prese il sopravvento.
La nonna dormiva sodo in una camera lontana e il ronzio del depilatotre che avevo già acceso era soffocato .
Non avevo molti peli , anzi il fatto di essere quasi privo sul torso mi aveva più di una volta fatto vergognare davanti ai miei amici villosi .
Lo passai velocemente sugli stinchi e con orrore mi resi conto che aveva lasciato una striscia glabra e bianca che si sarebbe notata come un pugno in un occhio .
Rimettere i peli era impossibile quindi decisi che forse era meglio pareggiare e togliere il resto , ma taglia qui taglia la , era sempre peggio …. Non volevo ammetterlo con me stesso ma la verità era che volevo vedermi liscio e morbido come quella ragazza che ammiccava dal depliant e rotti gli indugi lo passai ovunque , tanto sarebbero ricresciuti nel giro di un paio di settimane pensavo erroneamente , perché quindi non divertirmi solo per quella volta …..così un oretta dopo mi stavo accarezzando il mio corpo completamente glabro dove l’epilatore non poteva tagliare, avevo usato il rasoio , mi passai non senza qualche difficoltà anche lo smalto sulle dita dei piedi che ora brillavano di un fucsia erotico come dei semafori e scivolato dentro i collant 15 den mi guardai allo specchio .
Ero decisamente fica ! Mi guardavo le gambe e mi.comparavo con le immagini mentali delle mie compagne di scuola e sapevo di poter tranquillamente competere !
Sapevo anche che non ero io ad avere ordinato quelle cose , non poteva essere stato altri che lo zio……quel porco aveva capito qual’era il mio lato debole , pensai a lui al suo cazzo che mi strusciava viscido e untuoso e iniziai a toccarmi , il pensiero di essere abusato dal Signor Pardi si insidiava come un tarlo nei miei desideri più reconditi , mi immaginavo di come potesse essere stata la sua eccitazione nel momento che mi umiliava cospargendo il suo seme sulla mia schiena nella latrina del bar .
Se mi avesse visto adesso…. gli sarei piaciuta ? … forse avrebbe cercato di usarmi violenza….. certo che il mio culetto morbido e burroso velato da quel nylon era proprio invitante..io avrei opposto resistenza ma alla fine quel suo cazzo nodoso avrebbe preso possesso di me…mi palpavo le natiche e mi stuzzicavo con le dita il mio fiorellino….
Queste erano le mie fantasie mentre mi masturbavo , finché non mi addormentai esausto e appiccicoso .

la sveglia mi sorprese al mattino completamente rintronato delle poche ore di sonno .ero in ritardo e quando misi le gambe fuori dalle lenzuola vidi i miei piedi ancora fasciati dai collant e smaltati … solo allora mi resi conto che non avevo nessun prodotto per eliminare il polish dalle unghie ….Non mi rimaneva che calzare i mocassini e andare a scuola così .
In classe non riuscivo più a seguire le lezioni ,mi scoprii a guardare le mie compagne con un altro occhio , prestavo attenzione a come si vestivano a come si truccavano a come si comportavano annotando mentalmente tutto quanto.
Ero psicologicamente turbato, non studiavo più, mi ero allontanato dai miei amici del calcetto, non frequentavo più il bar della piazza e quando arrivavo a casa non aspettavo altro che essere solo per indossare i collant sopra quelle belle mutandine che lo zio mi aveva regalato.
Così quel giorno in cui trovai un biglietto nella posta indirizzata me , dove il signor Pardi senza tante cerimonie scriveva semplicemente
Pin 1313 venerdì sera dopo la chiusura…., troverai delle cose per te ma io non ci sarò .
Non ci pensai neanche due volte e quella sera stessa entrai nel suo magazzino .
lo zio come aveva detto non c’era , ma aveva lasciato al centro della sala due manichini uno maschile uno femminile.
il primo era vestito con un completo da calcio originale con tanto di costosissime scarpette di marca , pallone e sacca sportiva sogno di tutti ragazzi della zona.
il secondo invece era un manichino che sembrava uscito da una sfilata di lingerie , bustino reggicalze tanga e calze tutto rigorosamente in pizzo nero, un paio di sabot tacchi alti numero 40 , come il mio … corredati da una parrucca mora ondulata un tubino nero e una trousse di trucchi .
Un biglietto recitava
” A te la scelta . O uno o l’altro , questo è un regalo che ti faccio , se scegli il completo sportivo ti assicuro che uscirò dalla tua traiettoria , ma se invece ti farai tentare dalla lascivia e dalla lussuria del secondo , sappi che assieme a quelli abiti starai comprando un patto di obbedienza nei miei confronti e che sarò un padrone esigente che ti aiuterà nella trasformazione ma che sarà anche inflessibile e severo . ”
il completo sportivo era bello, ma con un po’ di soldini me lo sarei anche potuto comprare in seguito,cosa che certo non avrei avuto il coraggio di fare nel secondo caso.
Le parole patto , padrone, trasformazione , erano già nel limbo del dimenticatoio , offusca te dall’eccitazione di poter portare via con me quei frutti del desiderio .

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