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Tutto su mia madre

By 7 Agosto 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto su mia Madre

Mi chiamo Luca ed ho 30 anni. In famiglia siamo io, mia madre e mio padre. Quando nacqui, mia madre aveva 20 anni e mio padre 35. In famiglia siamo piuttosto liberi, non ci siamo mai nascosti e, anche senza essere esibizionisti, se uno stava nudo in camera oppure in bagno ed entrava un altro, non &egrave che ci si scandalizzasse, per cui ero abituato a vedere i miei genitori nudi, soptattutto mia madre.

Come tutti i ragazzi, quando scoprii che il pisello tirava, fra i 13 ed i 14 anni, iniziai a segarmi prima guardando le pubblicità di ragazze seminude, poi, appunto, vedendo mia madre nuda qualche volta, anzi, alle volte entravo di proposito con qualche scusa mentre si faceva il bagno o la doccia, solo per vederla. Ed l’uccello mi s’impennava sempre. Dopo, andavo in camera mia a farmi una sega pensando a lei.

Man mano che passavano gli anni e crescevo, mi facevo sempre più audace, cercavo fra i suoi indumenti intimi, magari le mutandine sporche e le annusavo, finendo sempre per masturbarmi e poi mi ripulivo con quelle.

Un giorno, mentre cercavo di nascosto qualcosa, scoprii, in fondo ad un cassetto, delle riviste porno, con foto esplicite.

‘Ma guarda quella porcella di mamma’ pensai.

Da quella volta, stando attento a non farmi scoprire, prendevo una di quelle riviste alla volta e, immaginando mia madre nella parte femminile e me in quella di uno dei maschioni, mi masturbavo a più non posso.

Oramai, questa cosa di mia madre era diventata per me un’ossessione. Quando poi, alla sera i miei si chiudevano nella loro stanza, io mi avvicinavo alla porta per sentirli. Facevano l’amore molto spesso ed io, ascoltando quei rumori, mi eccitavo da morire, finendo per masturbarmi.

Alla fine, un giorno, avrò avuto 17 o 18 anni, dopo aver visto mio padre andare via e sentendo la doccia scorrere, mi alzai, nudo come dormivo di solito, ed entrai nel bagno. Lì trovai mia madre, avvolta in un telo da bagno, piegata a 90 che puliva la vasca, i 2 buchi bene in vista. Il cazzo mi divenne duro in un istante e, senza neppure pensare a cosa stavo facendo, mi ritrovai che glielo stato puntando sulla fica.

-‘Fermo la’, fece, raddrizzandosi di colpo, scostando il mio membro con una mano e voltandosi verso di me.

Io diventai, rosso, viola, di tutti i colori e l’uccello mi si ammosciò dalla vergogna.

-‘Adesso lavati e vestiti, altrimenti arrivi tardi a scuola’ mi fece, ‘quando ritorni, parliamo’.

Quando ritornai da scuola ‘ frequentavo il liceo scientifico locale ‘ e dopo aver mangiato, mia madre mi prese per mano e fece sedere sul divano. Lei si sedette sulla poltrona davanti a me.

-‘A parte il fatto che quello che volevi fare si chiama violenza sessuale, visto che io non ero consenziente, ed incesto, visto che sono tua madre, ci sarebbe pure il fatto che ci saremmo fatti male, a te si poteva strappare il frenulo e mi avresti procurato un forte dolore, visto che prima di penetrare una donna devi verificare che sia ben lubrificata, altrimenti il sesso non &egrave piacevole.’

-‘Sai, io non l’ho mai fatto, mi sono solo masturbato’ dissi, vergognandomi.

-‘Lo so, lo so, chi pensi che veda tutte le mie mutandine ed i tuoi boxer sporchi di sperma ? Le lavatrici di biancheria le faccio io, caso mai non te ne fossi ricordato’.

-‘Ma allora, come si fa ad eccitare una donna ?’ chiesi.

-‘Per prima cosa, devi convincerla a fare sesso con te, e questo non &egrave così immediato come lo fanno sembrare. Poi, una volta che l’hai convinta, e pertanto sei sulla buona strada, ci sono certe azioni, certe zone, chiamate erogene, che se sollecitate a dovere, fanno eccitare sia l’uomo che la donna’.

-‘Ah, e come dovrei agire ?’.

-‘B&egrave, dovresti baciarla, baciarle il collo, accarezzarle il viso, il seno, baciarle e mordicchiarle i capezzoli e cose così’.

-‘Ma dovrei fare pratica, prima’.

-‘E vorresti farla con me?’ chiese, sorridendo maliziosamente.

-‘Sai, se tu mi insegnassi, forse al momento giusto saprei già cosa fare’, risposi, arrossendo un po’.

-‘Porcellino, vorresti far eccitare la tua mamma per poi scopartela, vero ?’ fece, ridendo.

-‘Ma no, mamma’ risposi, rosso in viso. Fossi stato Pinocchio, il mio naso si sarebbe allungato di almeno 2 metri, tanto era grossa la bugia.

-‘Ne parliamo un’altra volta, ora fila a studiare’ concluse, ‘io devo andare dalla nonna a vedere se ha bisogno di qualcosa’.

Il giorno seguente, partii all’attacco con mia madre per farmi ‘insegnare’ come si fa ad eccitare una donna. Finito di mangiare, ci accomodammo in sala. Questa volta mi sedetti a fianco a lei e, posandole una mano sulla gamba, esordii :

-‘Per favore, mamma, insegnami come si fa ad eccitare una ragazza’.

-‘Lo so, che lo scopo che vuoi raggiungere &egrave un altro. Va ne, allora, ad alcune piace che le si baci sul collo, oppure che le si aliti dolcemente sullo orecchie’.

-‘Così, mamma ?’ chiesi mentre, le iniziavo a baciare il collo delicatamente, dietro all’orecchio. Lei ebbe un brivido e le venne la pelle d’oca.

-‘Sì, amore, bravo’ rispose, mentre io, con la mano, facendolo sembrare involontario, le risalivo sulla gamba alzandole un po’ la gonna.

-‘E poi, mamma ?’, chiesi, senza fermarmi.

-‘B&egrave , un bacio in bocca, baciarle il viso, le labbra, poi il seno, carezzarle la schiena, la parte interna delle cosce, cose di questo tipo’ disse lei, fra un fremito e l’altro.

-‘Così, mamma ? ‘ feci, mentre iniziavo a chiuderle gli occhi di baci, baciarle le labbra delicatamente, mentre lei apriva la bocca, carezzandole l’interno della coscia sopra le autoreggenti, fino all’inguine.

-‘Oh, sì, così va bene’ disse, tremando di piacere, ‘sei bravissimo, sei così dolce’.

-‘E così va bene, mamma’ dissi, mentre ritornavo a baciarle il collo, mentre con una mano la accarezzavo sopra le mutandine e con l’altra le sbottonavo la camicetta.

-‘Oh, sì, amore, &egrave bellissimo, vai avanti, non ti fermare’.

Una volta sbottonata la camicetta, la tirai giù su un lato, come pure la spallina del reggiseno e la coppa. Comparve Una delle bianche mammelle, con il grosso capezzolo scuro, turgido dal piacere. Baciandola lentamente e dolcemente, mi abbassai un poco alla volta, fino a prenderle in bocca il capezzolo che già avevo succhiato anni prima.

Nel frattempo, con l’altra mano ero entrato nella sua mutandina e stavo infilando un dito fra le grandi labbra ed iniziavo a muoverlo su e giù. Era bagnatissima.

-‘Ohhhhhhhhhhhh, sììììììììììì, amore della mamma, sei bravissimo. Ora, per favore, premi piano la mia tetta, sentirai qualcosa di duro. E’ la ghiandola, massaggiala delicatamente. Ahhhhhhhhhhhh, sììììììì, cosììììììììììì, bravo, amore’.

Lei era partita, io avevo oramai il membro che mi faceva male da tanto spingeva nei pantaloni. La lascia per un attimo e mi calai pantaloni e slip, e poi mi inginocchiai davanti a lei, le alzai del tutto la gonna, le sfilai le mutandine ed iniziai a leccarle la passera, mordicchiarle il clitoride, scoparla con la lingua. Lei oramai era partita, mugolava di piacere, tenendomi la testa ferma con le mani, affinch&egrave non me ne andassi, cosa che sicuramente non era nelle mie intenzioni.

Ad un certo punto, venne con un urlo e mi riempì la bocca dei suoi liquidi.

Al che mi alzai, mi avvicinai di più a lei e le puntai il mio membro all’ingresso della patata. Lei lo guidò al punto giusto con le mani e, con un colpo, affondai in lei.

-‘Oooooooooooooooooo, sìììììììììììììììììììììììììììììì’ fece lei.

-‘Aaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh, mammaaaaaaaaa, che bellooooooooooooooo’, dissi io di rimando.

Iniziai a muovermi lentamente dentro a lei, affondando lentamente, guidato da lei, ma ero talmente eccitato, era la mia prima scopata e la facevo con la mia mamma, che venni subito, scaricando fiotti di sperma dentro a lei.

Lei non era riuscita a venire e mi vergognai di averla lasciata così, ma il mio cazzo giovane non dava segni di sgonfiarsi, per cui ripresi, meno freneticamente, fino a che anche lei venne. E fu meraviglioso vederla, vedere la sua faccia nell’espressione del godimento. Io venni una seconda volta. Poi, mi accasciai su di lei, esausto. Anche lei era alquanto provata ma felice, e mi teneva abbracciato al suo seno.

-‘Amore della mamma, sei stato bravissimo, ho goduto davvero tanto. Ma mi hai fregato, eh, porcellino ?’.

-‘Mamma, l’ho sempre desiderato di fare l’amore con te. Da quando ho sentito i primi impulsi, poi, sai, qualche tempo fa ho trovato quelle riviste che tieni nel cassetto ed ho sognato di fare quello che c’era lì con te’.

-‘Non solo le mie mutandine, sei anche andato nei miei cassetti, eh? Come ti sei permesso ?’.

-‘Cercavo qualche cosa di tuo per masturbarmi e le ho viste’

-‘E le hai lette ?’.

-‘Sì’, feci diventando rosso e guardando da un’altra parte, ‘le prendevo una alla volta affinch&egrave tu non te ne accorgessi e poi le rimettevo a posto. Ma tu hai fatto quello che c’&egrave lì?’ chiesi.

-‘Lo facciamo con il tuo papà. Prendiamo spunto dalle riviste per provare sempre cose nuove.’.

-‘E non potremmo provare anche tu ed io ?’ chiesi.

-‘Amore, questo si chiama incesto. Non dovremmo, sei mio figlio. Ma per un attimo ho visto in te un uomo ed in me una donna e mi sono lasciata andare. Ma &egrave stato uno sbaglio che non dovremmo ripetere’.

-‘Mamma, ma se nessuno verrà a saperlo, perch&egrave non pensare a te ed a me come una donna ed un uomo, e basta ?’

-‘Perch&egrave sei il mio bambino, anche se hai un bell’uccellone’ rispose ridendo. Poi si alzò ed andò a lavarsi.

Questa fu la mia rima volta in assoluto. E l’avevo fatto con mia madre. Poi, però, la convinsi e facemmo l’amore tante altre volte.

Una volta, mentre lei mi stava cavalcando, entrò mio padre. Io pensai ‘Ora &egrave finita, questo ci ammazza di botte’. Invece lui si spogliò, salì sul letto con il suo cazzone in tiro, si sputò su una mano, spalmò la saliva sul buchetto di mia madre e la inculò.

La doppia penetrazione fu una cosa sconvolgente sia per me che per lei e godemmo tutti e tre come matti.

Poi mi dissero che lui aveva voluto farlo, magari chiamando qualcun altro ma mia madre si era sempre opposta. Ma quella volta, vedendo che lo stava facendo con me, non resistette e si tuffò anche lui.

Da quella volta, poi, facemmo spesso nuove esperienze che prendevamo da quelle famose riviste, sia io e lei da soli che con anche mio padre.

Ora sono passati molti anni da quella vota, i miei sono anziani ma non disdegnano di fare qualche ammucchiata ogni tanto.

Io, con tutto quello che ho imparato da mia madre, ora non ho più alcun problema a soddisfare le ragazze che non mi mancano, anzi !

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