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Un lavoro per lei

By 30 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

CAPITOLO 1 –La crisi

L’inizio di questa storia credo sia comune a tante coppie più giovani o più vecchie delle nostra.
Siamo una coppia ,io Marco lei Laura , di 35 anni, sposati da 15 ed i fatti che vi racconto sono accaduti due anni fa,quando lei aveva 33 anni.
Come vedete ci siamo sposati giovanissimi,ma qual che più conta è che stiamo assieme da quando avevamo 14 anni,essendoci conosciuti sui banchi di scuola. Nonostante la giovane età ,con l’aiuto materiale delle nostre famiglie, la vita normale è iniziata e prosegue senza alcun problema.
La vita affettiva và ancora meglio , perché , più il tempo passa , più ci amiamo ed al tempo di questi fatti, il nostro amore raggiungeva vette altissime
E non poteva essere diversamente, perché Laura è una donna stupenda ,formosa ,con un seno ed un culetto da capogiro.,dal carattere timido e sottomesso,con una carica di sensualità che la rende l’amante ideale.
Ecco,se un piccolo problema esiste, và ricercato proprio nella nostra sfera sessuale..
Il fatto di stare assieme dai 14 anni, ha avuto come conseguenza che entrambi eravamo ancora vergini e, tutti e due ,ma il più colpevole sono io, senza alcuna esperienza in materia sessuale.
Mentre è facile chiedere alla mamma come si cucina un piatto, è più difficile chiedere al padre come si fa a far godere una donna ,quando non sai neanche perché gode.
Per cui , noi due assieme, abbiamo esplorato e scoperto quello che siamo riusciti a scoprire del sesso
Ed abbiamo creato la nostra vita sessuale.
Il passar del tempo ci ha fatto, naturalmente, capire e scoprire molte cose,ma il fatto che ci siamo stati reciprocamente fedeli e che certe limitazioni erano ormai insite nei nostri rapporti,la nostra vita sessuale era allora ancora dominata e,quindi,limitata ,dall’ignoranza
Gli anni trascorsi,poi, avevano fatto calare un po’ la passione iniziale che , non essendo alimentata da un sesso meno ortodosso del nostro, aveva ridotto i nostri rapporti alla più normale delle scopate presente nel Kamasutra
Ma quel che è peggio , è che nessuno dei due era in grado di capire e, quindi,conoscere, le esigenze dell’altro e ,quindi, era quasi scontato che,a meno di un colpo di fortuna,prima o poi,l’ uno o l’altro palesasse il suo stato di insoddisfazione.
E qui inizia la nostra storia
.
I fatti che hanno stravolto la nostra vita due anni fa , ebbero inizio una sera quando,dopo la solita insignificante scopata del sabato , dissi:

– “ Ti è mai capitato di riflettere sul come sia cambiata la nostra vita .Tutto è diventato piatto, scontato, privo di quel senso di novità, di imprevisto, di prima volta .
E tutte quelle sensazioni che aveva caratterizzato i primi anni della nostra vita assieme e che ci avevano riempito di gioia , di curiosità, di entusiasmo ,sono scomparse, lasciando il posto ad un senso di apatia e di noia “

Avevo fatto questo discorso come una riflessione ad alta voce , per reazione ad un rapporto divenuto ,ormai, un’abitudine. Non c’era, in quello sfogo,alcun scopo recondito e mi aspettavo che Laura rimanesse in silenzio o,al massimo,mi dicesse che ,però, ci amavamo tanto e che,per il resto, così era la vita.
Invece, con mia grande sorpresa, disse:

– “ Sapessi quante volte ci ho pensato e quanto la cosa mi pesi .Tu almeno hai il tuo lavoro che ti tiene occupato ,che ti distoglie da quel senso di noia e di solitudine che invece mi opprime.
Tante volte ho avuto paura di cadere in depressione e non è detto che un po’ depressa non lo sia già.
Tu incontri gente ,parli,pensi ad altro, mentre io, per tutta la settimana, se non telefono a qualche amica, non mi resta che parlare con gli uccellini “

Non aveva tutti i torti perché la sua situazione era veramente peggiore della mia. Il mio lavoro di responsabile commerciale, a livello nazionale, di una grossa multinazionale, mi obbligava a viaggiare continuamente ,per cui rientravo solamente per il fine settimana ed, in qualche occasione particolare, neanche allora. Lei continuò:

– “ E’ da tanto tempo che volevo parlarti, ma ho sempre rimandato perché credevo fosse un problema solo mio e non volevo angustiarti, nel fine settimana ,con i miei problemi ,ma credo,che proprio oggi, se non lo avessi fatto tu, te ne avrei parlato io.”

Ero sempre più sorpreso, ed incominciai a pensare che la situazione potesse essere veramente seria e fosse meglio affrontarla per cercare di porvi in qualche modo rimedio.

– “ Ti capisco e mi rendo conto che per te deve essere ancora più difficile Non credere che non c’abbia mai pensato, ma non credevo che ti pesasse tanto. Fortunatamente ci amiamo tanto ed assieme possiamo affrontare e risolvere tutto .Dimmi come posso aiutarti.”

– “ Non è che tu possa fare molto,i problemi del tuo lavoro li conosco. Ti chiedo solo di lasciare che provi a cambiare la mia vita. Avessimo avuto un figlio , problemi non ci sarebbero mai stati. Ma dato che non ne posso avere, devo inventarmi uno scopo nella mia vita.
Tu non hai mai voluto che io lavorassi ed ho accettato le tue decisioni perché pensavo che avrei fatto la mamma, ma visto che questo non è accaduto, lascia che mi cerchi un lavoro qualunque ,che mi aiuti a riempire la mia giornata. E mi aiuti a dare un senso alla mia vita Anzi,se mi ami veramente, aiutami a trovarlo “

Pensai che forse aveva ragione e che, in fin dei conti,non mi chiedeva molto. Questa poteva essere una soluzione per migliorare la situazione, senza sconvolgere la nostra vita.

– “ Se per te è veramente così importante fallo pure e sai che ti sarò sempre vicino per aiutarti e consigliarti,ma vedrai che a 35 anni, senza alcuna esperienza, non ti sarà facile trovare un lavoro “
.
– “ L o so ,ma tu mi aiuterai e ,vedi, gia il solo pensiero di avere l’impegno di cercare un lavoro mi rende euforica e vedrai che tra poco porterò a casa più soldi di te. “
.
Si strinse a me ,mi baciò e mi disse “ grazie “ e la vidi più serena e felice.

CAPITOLO 2 – Il lavoro

Si mise subito alla ricerca di un lavoro come impiegata o commessa e,com’era prevedibile , non ottenne alcun risultato. Stava già demoralizzandosi ,quando un giorno lesse un annuncio di una multinazionale che cercava personale femminile di bella presenza ,anche privo d’esperienza lavorative da inserire nel loro organico commerciale con le mansioni di hostess.
Fu subito presa da grande euforia. Prese appuntamento per il colloquio preliminare e mi chiese di accompagnarla perché,con la mia esperienza ,potessi assisterla nel valutare l’azienda e quello che le sarebbe stato proposto.
L’incontro avvenne in un grande albergo di una città vicina, alla presenza del direttore del personale,del direttore commerciale e di uno psicologo.
Ci spiegarono che loro erano la filiale italiana di una multinazionale tedesca .I loro clienti erano ditte italiane e straniere, prive di una organizzazione commerciale nazionale , che affidavano a loro il compito di pubblicizzare,far conoscere e vendere i loro prodotti
A questo scopo la società organizzava delle conventions in tutte le città d’Italia , durante le quali venivano presentati i prodotti e presi contatti per organizzare una rete di rivenditori.
La figura professionale che stavano ora selezionando, era quella della hostess che,nelle conventions avevano il compito di assistere i convenuti..
Il lavoro prevedeva continui spostamenti sul territorio nazionale per cinque giorni alla settimana ed
anche per qualche fine settimana in occasione di fiere o manifestazioni speciali
L a ditta provvedeva a tutte le spese di viaggio vitto ed alloggio,mentre lo stipendio era formato da una parte fissa ed un variabile in base ai risultati.
Il periodo di prova era di sei mesi, suddiviso in 12 settimane di addestramento e 12 di vera e propria attività nella mansione. Al termine dei sei mesi si sarebbe sottoscritto un contratto .
Ci dissero che, per quanto li riguardava, mia moglie era senz’altro idonea ad occupare la posizione, per cui spettava a lei decidere se partecipare al corso che sarebbe iniziato il lunedì successivo nella città sede della società.
Mia moglie era entusiasta della prospettiva offerta da quel lavoro e, visto che rispecchiava un po’ i miei stessi impegni esterni, le dissi che, se voleva ,poteva accettare.
Le chiesi solamente di tenermi sempre informato di tutto quello che succedeva perché, pur con tutte le mie conoscenze, non ero riuscito ad avere informazioni precise sulla ditta che risultava a tutti sconosciuta. L’impressione che ebbi in quel incontro fu, però, positiva .
Il suo umore cambiò immediatamente e sino al giorno della sua partenza per il corso d’addestramento,ritrovai, nelle nostre scopate, la ragazzina dei nostri primi rapporti

Le prime settimane, quando entrambi rientravamo a casa ,appena a letto ,dopo la solita scopata,mi interessavo di come stava andando il suo lavoro

– “ Bene .Questa settimana ci hanno spiegato quali saranno i nostri compiti ed abbiamo fatto molte simulazioni. Abbiamo avuto molti incontri con un gruppo di psicologi ed una sessuologa “

Poi

– “ Benissimo. In questa prima fase ci fanno conoscere i prodotti che attualmente promuovono “

Poi ancora :

– “ Splendidamente .Questa settimana hanno formato delle squadre di tre candidate ed ogni squadra è stata assegnata ad una caposquadra che ci assisterà durante tutto il periodo di prova
La nostra caposquadra è una donna bellissima,che sono certa ti piacerebbe tanto,ha 42 anni ed è molto esperta nel lavoro.”

Infine
.
– “ Bene. Dalla prossima settimana incominciamo a viaggiare per partecipare ,come spettatrici,alle conventions già programmate “
.
Era già passato più di un mese ed un po’ per stanchezza, un po’ per dimenticanza ,sicuro, poi , che se ci fossero stati dei problemi me lo avrebbe detto, mi limitavo a chiederle come andava il lavoro e mi accontentavo del suo solito “ bene “
Avevo anche notato che ,dopo i primi pochi euro delle prime settimane ,da un po’ di tempo incominciava a percepire somme sempre più importanti ,per cui mi convinsi che doveva essere brava nel suo lavoro.
Passarono così , senza che me ne rendessi conto ,i sei mesi del periodo di prova

CAPITOLO 3 – L’addestramento

Quel sabato quando andammo a letto ,come mi avvicinai per abbracciarla e scoparla,mi disse

– “ Aspetta, prima dobbiamo parlare “

La vidi molto seria e concentrata e quando iniziò a parlare, dicendomi che era terminato il periodo di prova, pensai subito che l’avessero esclusa. Ma non era così

– “ Sono sicura che non te ne sei nemmeno accorto che sono passati sei mesi da quando ho iniziato a lavorare. Lo so perché , a differenza delle prime settimane ,è da mesi che non ti interessi più di quello che sto facendo ed io ho smesso di informarti perché mi sono resa conto del tuo disinteresse. Eppure sono successe cose importantissime , per me fondamentali ed è per questo,anche se non te ne frega niente,che devo parlarti “

– “ Non essere in collera con me ,vedevo che tutto andava bene,ti vedevo entusiasta e felice,sapevo che se avessi avuto dei problemi me ne avresti parlato,perciò e vero che forse non mi sono interessato molto, ma non perché me ne frego, ma perché penso che tutto stia andando bene.”

– “ Puoi stare tranquillo, per me ve tutto benissimo ma, devo sapere se và tutto bene anche per te
Come ti ho già detto, ad un certo punto sono state formate delle squadre e siamo andate in giro per l’Italia per assistere alle conventions.
Abbiamo sempre alloggiato in alberghi bellissimi La prima sera ero tutta euforica perché era il mio primo viaggio di lavoro e ,per la prima volta ,andavo in un lussuoso albergo senza di te .
Arrivate all’albergo, rimasi un po’ sorpresa perché ci avevano prenotato delle stanze doppie. Ci spiegarono subito che non si trattava di una questione di costi, ma l’intento era quello di consolidare i legami tra i componenti della squadra.
Io dovevo dormire con la caposquadra e, quando entrammo in camera, rimasi colpita dal fatto che, nella camera, non c’erano due letti ma uno matrimoniale. Cercai di non farci caso.
Ci preparammo per andare a letto,indossai il mio pigiamino nuovo, e mi misi sotto le coperte, ma la mia iniziale sorpresa si trasformò in imbarazzo quando la mia compagna mi raggiunse a letto completamente nuda
Lei non dimostrava alcun imbarazzo , e non aveva alcun problema, mentre chiacchieravamo , ad abbassare le coperte perché sentiva caldo e mettere così in mostra due splendidi seni, oppure scoprire una gamba mettendo in mostra una parte della sua figa pelosa.
Mi trattava con estrema gentilezza , manteneva un comportamento amichevole e confidenziale, ma ,allo stesso tempo, deciso ed autoritario,tanto che mi sentii subito intimidita da suoi modi di fare .Ma la cosa che più mi ha sconvolto è stata la strana attrazione che provai per quel splendido corpo nudo .
Stava accadendo quello che spesso mi accade,e tu lo sai bene. L’ammirazione per quel corpo e per quel carattere autoritario e deciso mi ha fatto sentire inferiore a lei ,e cosi,lentamente prese corpo in me uno strano senso di sottomissione .”

Stavo ascoltando in silenzio ,non sapevo cosa dirle, ma quello che mi fù chiaro era che mi stavo eccitando. Misi una mano sul cazzo per tenerlo basso e continuai ad ascoltare

– “ Di questo mio stato, la donna se ne accorse subito, così , la sera dopo , quando andammo a letto, si coricò nuda accanto a me, sdraiandosi sul fianco, senza coprirsi .Si sollevò su un gomito per guardarmi dall’alto. Aveva uno sguardo deciso, ma tenero. Mi venne spontaneo farle un lieve sorriso. Allora lei mi disse che ero bellissima, e prima che potessi rendermi conto di quello che stava accadendo,mi mise una mano sul seno , poi si abbassò, mi mise la lingua in bocca ed incominciò a baciarmi. Mi strizzo forte la tetta ,poi la mano scese lungo il mio corpo fino a raggiungere la figa e ,da sopra il pigiama e le mutandine, incomincio ad accarezzarmi .
Ero stordita e partecipai a quel bacio che durò un’eternità, mentre la mano, tra le cosce, risvegliava in me dimenticati piaceri e desideri..
Quando terminò di baciarmi , mi scoprì , mi tolse quello che avevo addosso e quando fui nuda incominciò ad accarezzarmi , a succhiarmi i capezzoli durissimi, per scendere poi a leccarmi la figa ormai tutta bagnata
Era la prima volta che facevo sesso con una donna ed era stupendo ed ho goduto quanto mai avevo goduto con te.

Poi volle che fossi io a darle piacere ed accorgendosi che ero inesperta, mi insegno tutti i modi per far godere una donna .
Da quella sera lei, solo per ribadire il mio stato di sudditanza, mi costrinse a fare sesso tutte le sere,anche se, in realtà ,ero più io che volevo farlo che non lei
Mi fece usare tutta una serie di dildo che aveva con se ,mi ha scopata ed inculata con un cazzo di notevoli dimensioni che usava indossare con una mutandine di pelle .Mi insegnò a scopare una donna con lo stesso cazzo di gomma che mi faceva indossare..
E’ stata una settimana strana ma molto piacevole.”

Mentre Laura mi confessava le sue avventure, il cazzo mi stava per scoppiare ed, anziché furioso, mi ritrovai ad eccitarmi come non mi era mai capitato prima. Intanto pensavo che probabilmente s’era imbattuta in una lesbica e lei si sentiva in colpa per aver accettato quel rapporto che le creava tanto piacere, ma anche un senso di colpa ,mentre a me in, fin dei conti ,disturbava ,ma non troppo.
Cercai di controllarmi e in modo serio ma pacato chiesi a Laura se aveva finito.Mi disse di no

-“ Quel rapporto durò una settimana e ,quando mi disse che la settimana dopo lei avrebbe dormito con una delle altre due donne, sentii un senso di gelosia. Ma lei non ammetteva discussioni ,così, il lunedì, lei dormi con una delle due compagne, mentre io andai in camera della terza.
Mi fù però imposto di coricarmi completamente nuda anche se ciò avrebbe sorpreso la mia compagna
La settimana passo presto
.In tutti questi giorni le conventions organizzate furono solamente un paio con poca gente e poco da fare.
Il lunedì successivo ci fu un altro cambio di copie, per cui mi trovai in camera con la donna che aveva dormito con la caposquadra la settimana prima. Rimasi sorpresa quando vidi che anche la nuova compagna si era spogliata completamente nuda Eravamo già a letto quando entrò la caposquadra che , avvicinatasi al letto, tolse le lenzuola che ci coprivano e ,sorridendo, .disse che dovevamo comportarci tra noi come ci eravamo comportate con lei e ,quindi, ogni sera dovevamo fare sesso. Aggiunse che ,una volta educata anche l’ultima del gruppo, lo spirito di squadra sarebbe stato perfetto Ci lasciò un paio di mutandine con il cazzo finto e disse che dopo sarebbe passata a controllare com’era andata.
Rimaste sole, eravamo un po’ imbarazzate, ma la caposquadra aveva informato la ragazza che ero molto timida, per cui fu lei a prendere l’iniziativa e diede inizio ad un rapporto di puro sesso, visto che si svolgeva ,praticamente, tra due sconosciute.
Continuò così per tutta la settimana e la settimana successiva eravamo tutte quattro assieme a leccarci ,.scoparci ,,incularci, in un orgia tutta al femminile, che raggiunse incredibili apici di piacere.Più mi liberavo da certi tabù, più godevo e più passava il tempo più sentivo bisogno di godere. Incominciai a sperare in situazioni ancora più eccitanti.
.Quella settimana dormii nuovamente con la caposquadra e, come sempre, appena a letto incominciammo a toccarci, leccarci introdurci dita nel culo e nella figa .
Lei prese un cazzo di gomma lungo 70 centimetri con due cappelle e ce lo introducemmo contemporaneamente in figa spingendo sino a quando le due fighe si toccarono. Stavamo dimenandoci tra un orgasmo e l’altro quando la porta si aprì ed entrò uno dei capi dell’organizzazione.Era la prima volta che un uomo appariva nei nostri giochi tra donne.
Il mio istinto fu quello di staccarmi dalla compagna per coprirmi, ma lei mi strinse violentemente a sé, premendo ancora di più la figa contro la mia . Interdetta mi immobilizzai. Allora l’altra allentò un po’ la stretta e ritirò lievemente il bacino, in modo che l’uomo vedesse il finto cazzo che ci penetrava entrambe
L’uomo ci salutò e disse che sarebbe uscito subito, ma che voleva informarci che la terza parte dell’addestramento era stata anticipata a domani. Mi accarezzò i seni , mi fece i complimenti, mi disse che sarei stata tra quelle che avrebbero avuto maggior successo nell’organizzazione e che avrei fatto un sacco di soldi e uscì.. Uscito l’uomo, lei rincominciò a scoparmi e scoparsi con il cazzo che avevamo in figa e, nonostante lo stordimento per quello che era successo, risposi subito ai movimenti dell’altra donna ed incominciò uno strano movimento perché io raggiunsi subito l’orgasmo, ma non potevo fermarmi perché l’altra non aveva ancora goduto e ,quando, poco dopo, l’altra godette, io ero nuovamente eccitata e prossima all’orgasmo per cui continuammo per farmi godere nuovamente Continuammo,ridendo, per venti minuti sino a quando ,dopo vari orgasmi godemmo, più o meno, allo stesso momento.
A quel punto,le chiesi cosa avesse voluto dire l’uomo quando affermò che avrei guadagnato un sacco di soldi. Lei sorrise e mi disse che l’uomo aveva molta esperienza ed aveva capito che avrei avuto un gran successo nel lavoro che avrei fatto in seguito”

CAPITOLO 4 – Prova attitudinale

Stavo ascoltandola attentamente e,benché in uno stato di grande confusione per l’eccitazione che sempre più forte si impadroniva di me, la grande attività lesbica che ormai durava da tre settimane,l’entrata in camera dell’uomo,l’accenno ai guadagni, fecero scattare delle scintille nel mio cervello che ,però,non riuscii a coordinare ed a dare un significato preciso a quei fatti Ma fù un primo campanello d’allarme

-“ La nostra squadra “ stava continuando mia moglie “avrebbe affrontato l’ultima fase dell’addestramento il giovedì, in quanto ogni squadra partecipava a quella fase  da sola .
Sino a quel giorno, nelle rare conventions ,avevamo visto vendere di tutto ,dai piccoli elettrodomestici ai cosmetici,dai piatti alle lane, ma, per quest’ultima fase ,che si svolgeva in una sala della sede centrale della ditta e dove noi candidate avremmo, per la prima volta , sostituite le colleghe anziane ,si sarebbero venduti articoli per la coppia.
Non avevo l’idea precisa di che cosa si trattasse, ma mi sembrava strano che fosse quello che mi era venuto in mente
Il giovedì sera ci stavamo preparando per la serata e ci consegnarono una specie di divisa che consisteva in una minuscola gonna, una camicetta ampia e con un solo bottone all’altezza della bocca dello stomaco, niente intimo e calze autoreggenti. La cosa ci sorprese tutte, ma quando chiedemmo spiegazioni la caposquadra ci disse che, siccome la clientela era costituite solo da copie regolarmente sposate e conviventi, il loro abbigliamento aveve lo scopo di creare un’atmosfera erotica che avrebbe stimolato le copie agli acquisti . Mi sentivo imbarazzata ma incominciai ad eccitarmi
Allora capii che gli articoli pubblicizzati e venduti quella sera sarebbero stati proprio quelli che mi erano venuti in testa.
Infatti la serata iniziò alla presenza di una trentina di copie ed il venditore incominciò a presentare tutta una serie di oggetti erotici per il piacere di lei e di lui.
Una volta presentato l’articolo, questo veniva consegnato ad una di noi che girava tra gli spettatoti per mostrare l’oggetto.
Nel muoversi tra tutta quella gente, la mani che si infilavano sotto la mia corta gonna o i seni che venivano fatti uscire dalla camicetta,spostando con un dito un lembo della stessa, non si contavano più
Ad un certo punto stavo mostrando un cazzo vibrante ad una copia ,quando fui affiancata dalla capo squadra che mi invitò a farlo provare alla donna .Questa,senza esitazione ,si sollevò la gonna mettendo in mostra una figa rasata, si portò con il culo sul bordo della poltroncina ed allargò le gambe. Davanti a quella scena rimasi bloccata , allora la capo squadra mi sollecitò ad infilarglielo dentro
Ripresami dallo stupore, mi piegai in avanti ed incominciai ad introdurre il dildo nella figa che vedevo spalancata davanti a me Mentre misi in moto la vibrazione ed incominciai a scopare la donna, sentì dietro due mani che mi allargavano i glutei ed una lingua che mi leccava il culetto . Feci per rialzarmi, ma una mano sulla schiena mi bloccò
Intanto il marito della donna estrasse il cazzo dai calzoni ed incominciò a segarsi mentre guardava la moglie che era prossima all’orgasmo e, mentre si segava, con una mano mi stava strizzando una tetta
Ormai aveva capito che dovevo lasciar fare, ma questo fatto, assieme al genere di prodotti ed al nostro abbigliamento, incominciò a farmi sospettare certe cose.
I pensieri ,piacevoli,di quello che pensavo potesse accadere , la scena così carica di erotismo cui partecipavo ed i colpi di lingua sul buchino, mi fecero effetto e cominciai ad eccitarmi e sentii scendere i primi umori tra le cosce .La donna godette in quell’istante mentre il marito preferì fermarsi
Mi ricomposi , mi raddrizzai e chiesi gentilmente alla coppia se intendevano acquistare l’articolo Avuta risposta affermativa presi il nome e depositai l’oggetto alla cassa
Ero stordita da quanto stava accadendo in quella sala , ma fui richiamata alla realtà dal presentatore che aveva appena finito di illustrare una serie di cunei anali di varia grossezza e che mi richiamò, con un cenno, per consegnarmeli. Ripresi il giro tra la gente e, poco dopo, mi ritrovai nuovamente affiancata dalla capo squadra che chiese al marito della copia se l’articolo gli piaceva,ma ,soprattutto, quale grossezza avrebbe voluto infilare nel culo della moglie .Lui indicò il penultimo che era gia un gran bel cazzo,
La caposquadra invitò la moglie a provarlo e lo estrasse dalla confezione e lo diede all’uomo, questi guardò la moglie, ma lei disse che non poteva perché indossava i jeans. ,Allora la caposquadra disse che non era importante e, rivolta a me , disse di girarmi, mi alzò la gonna, mi fece piegare in avanti, mi allargò i glutei con le mani e disse all’uomo di introdurmi il cuneo nel culo. Ormai succube della volontà di quella donna non ebbi il coraggio di ribellarmi.  Fortunatamente, gli umori che abbondanti mi stavano colando dalla figa avevano inumidito il buchino ,così l’uomo poté far scivolare quel grosso cuneo dentro lo sfintere senza crearmi troppo dolore.
L’uomo lo fece entrare ed uscire un paio di volte, poi la capo squadra lo fermò e gli disse che ,per il piacere di sua moglie, poteva anche lasciarglielo infilato per un po’ di tempo e rivolta a me, che avevo il cuneo bloccato nel culo, mi ordinò di andare a prendere una confezione nuova e di portarla alla cassa a nome dei signori. Solo quando fui alla cassa mi tolsi il cuneo dal culo e, mentre lo riponevo in un cassetto, fui avvicinata dalla caposquadra che mi prese per mano e mi portò in una stanza. mi fece i suoi complimenti e ,mentre mi baciava,  mi disse che ora avrei affrontato l’ultima prova per vedere se gli esperti avevano visto giusto sulla mia predisposizione ad un tipo di lavoro che ora mi sarebbe risultato più chiaro.

Mi disse di aprire la bocca ,introdusse una pasticca che mi ordino di inghiottire e che mi assicuro essere composta da estratti vegetali che avevano il solo scopo di acuire i sensi per il mio piacere
Ormai mi era tutto abbastanza chiaro e, come avevo pensato prima ,ora mi avrebbero fatto scopare con qualche dirigente e, se avessi risposto favorevolmente alle sue aspettative, mi avrebbero assunto tra quella schiera di hostess che ,oltre al lavoro ,avrebbero avuto il compito di far divertire qualche dirigente. Tutto quello che era successo sino a quel momento ,era servito per individuare le più disponibili,le più lussuriose ,quelle che si sarebbero sottomesse e sarebbero state disposte a fare di tutto
Mentre ero immersa in questi pensieri, entrò l’uomo della sera prima che incominciò a lodarmi e, mentre parlava, incominciò a slacciarsi i calzoni, a calarseli, mettendo in mostra un possente cazzo già in tiro. La caposquadra mi si avvicino ,mi condusse vicino all’uomo , mi prese la mano e la appoggiò sulla cappella .e, mentre con una mano mi accarezzava la fica, mi disse di menargli il cazzo .
Anche se ormai ero eccitata al massimo, avrei voluto rifiutarmi, ma la donna mi strizzò le grandi labbra e mi disse di farlo perché ,sicuramente ,sapevo come si fà .Succube, ormai ,della volontà di quella donna incominciai una lenta sega
Fece sedere l’uomo su una poltrona, poi mi prese per i capelli, mi spinse verso il basso e melo fece prendere in bocca ed incominciai a fargli un pompino.  Intanto incominciavo a sentire sempre più forte il desiderio di essere scopata .

Incominciai inconsciamente ad emettere dei rumori gutturali di piacere,mi portai una mano sulla fica per masturbarmi, ma la donna me la tolse subito.
Quando l’uomo disse che stava per godere,mi fece alzare, mi ordinò di sedergli in grembo in modo che fossimo faccia a faccia e introdusse il cazzo nella mia figa.
Sentire un cazzo che finalmente mi penetrava mi scatenò subito un primo orgasmo che fu di una intensità indescrivibile, ma ,nonostante l’orgasmo, il desiderio di scopare diventava sempre più intenso. La caposquadra fece reclinare lo schienale della poltrona, in modo che l’uomo si trovò sdraiato ed io sopra che lo stavo scopando.
La caposquadra andò alla porta e fece entrare due dei tanti uomini che erano all’esterno e che, lo seppi successivamente, aspettavano di entrare in una delle tre stanze dove ci trovavamo noi candidate .
I due uomini non aspettarono ordini: uno si posizionò alle mie spalle e melo introdusse nel culo, ancora largo per il cuneo di prima, mentre l’altro andò davanti e melo mise in bocca.”

A questo punto interruppe il racconto, quasi a rivivere le sensazioni provate in quei momenti .Io avevo già sborrato una volta senza neanche toccarmi ed ero gia di nuovo iper eccitato.
Altre scintille nel cervello mi convinsero che eravamo caduti in mano ad una banda di imbroglioni che avevano messo in piedi tutto questo casino per questa grande scopata. . Poi lei riprese

– “ Ti confesso che non sò darmi una spiegazione, ma il piacere che stavo provando nel sentire quei due cazzi che strusciavano sulle pareti della vagina e del culo , era una cosa straordinaria.
Erano due cazzi imponenti,che mi riempivano completamente come mai avevo provato e quando incominciai a godere, non mi fermai più finche non li fecero uscire dal mio corpo. Per primo sborrò quello che avevo nel culo,poi quello che avevo in fica e per ultimo quello che mi sborrò in bocca . Mi sentii violentemente prendere i capelli e girarmi le testa verso l’alto e l’ ordine perentorio di ingoiare tutto Non sò quanti orgasmi avevo avuto, sò soltanto che erano tutti molto piu intensi del normale.,E sò che la voglia di essere scopata in figa o nel culo era ancora tanta
Quando i tre uomini se ne andarono ,mi fu dato un asciugamano perché mi pulissi un po’ e ,mentre ero intenta a passarselo tra le gambe ,sentii una mano strizzarmi un capezzolo ed un dito penetrarmi nel culo e vidi che altri tre uomini presero le posizioni di quelli che erano appena usciti.
Non dissi nulla perché avevo ancora tanta voglia di scopare .Alla fine della serata avevo scopato con venti uomini diversi e con tre donne.
Il giorno dopo, prima di partire per rientrare a casa, la caposquadra mi disse che l’addestramento era terminato, che ero stata la migliore e che la settimana dopo sarebbe incominciato un lavoro diverso.

CAPITOLO 5 –Il training

” Erano passate dieci settimane ” continuò a raccontare mia moglie ” ed il lunedì successivo, quando raggiunsi la squadra, fummo convocate nella sala principale della società dove incontrammo altre cinque candidate ,le tre caposquadra ed i responsabili della sicietà, mentre, su grandi schermi sparsi nella sala, venivano proiettate le scene dell’ultima parte dell’ultima convention ,quasi a ricordarci quello che noi otto e solo noi otto , avevamo fatto senza costrizione alcuna
Ad un certo punto mi vidi mentre scopavo,succhiavo,ingoiavano sborra ,passando da un orgasmo all’altro in un orgia di sesso sfrenato .
Il discorso che tenne la direzione fu brevissimo.
Ci dissero che noi otto candidate eravamo state scelte tra le trenta candidate di partenza dopo un attento esame da parte degli psicologi e della sessuologa ,che avevano garantito sulla nostra predisposizione e probabile accondiscendenza al tipo di attività che si stava proiettando sugli schermi e che avrebbe potuto essere il nostro futuro lavoro.
Le altre 22 avrebbero continuato ad occuparsi della normale attività dell’azienda, mentre, noi otto, non avremmo fatto parte della società, in quanto eravamo state selezionate per conto di un’agenzia di escort.

Infatti tra le attività della società figurava pure la selezione di personale qualificato.
A questo punto ognuna era libera di rimanere o di andarsene e per chi rimaneva le ultime due settimane dell’addestramento sarebbero state riservate all’apprendimento della professione nei suoi vari aspetti.
Le successive 12 sarebbero state di inserimento vero e proprio nell’attività dell’agenzia per poter ulteriormente ponderare , da entrambe le parti, la decisione da prendere. Quelle che oggi decidevano di rimanere dovevano sottoscrivere una dichiarazione liberatoria di piena e consapevole adesione al prosieguo dell’attività.
Mi trovavo da sola a prendere una decisione che avrebbe condizionato in modo irreversibile il mio futuro .Non volli neanche pensare a quali sarebbero state le conseguenze del nostro matrimonio
Tutte otto sottoscrivemmo la dichiarazione tra i complimenti di tutti
Con quella firma avevo deciso liberamente e consapevolmente di fare la puttana “

Avevo il cazzo che mi faceva male. Cercai di parlare, ma lei mi zittì pregandomi di avere pazienza ancora un po’ perché ,se si fosse fermata, probabilmente non avrebbe più trovato il coraggio di continuare.

– “ Nelle due settimane successive fecero in modo che potessi confrontarmi ,più volte, con le situazioni che ,nel 90% dei casi,sarei stata chiamata ad affrontare nella mia qualità di escort
Quella sera stessa ,era ormai mezzanotte, mentre ero in camera con la caposquadra e ,dopo aver fatto una doccia, stavo per mettermi a letto, fui fermata dalla donna, che ormai era diventata la mia padrona ,che, con la solita autorità, mi ordino di indossare la divisa d’ordinanza ,ossia gonnellino,camicetta e autoreggenti e mi condusse al bar dell’albergo . Bevemmo qualcosa, mi fece ingoiare la solita pillola, poi ,dopo dieci minuti, risalimmo in camera.. Prima di prendere l’ascensore la donna si recò alla reception e disse qualcosa al portiere di notte.
Quando fummo nuovamente in camera, mi fece sedere sulle poltroncine con la scusa di commentare i fatti della giornata.
Dopo cinque minuti squillò il telefono .La caposquadra andò a rispondere ,ascoltò e rispose va bene.,Dopo pochi minuti bussarono leggermente alla porta, la donna andò ad aprire e fece entrare un uomo distinto sui cinquant’anni.e lo fece accomodare al posto suo di fronte a me . Gli offrì qualcosa dal frigo bar poi venne alle mia spalle e notando che ero rimasta bloccata dalla sorpresa, mi mise le mani dentro la camicetta, prese le splendide tette portandole all’esterno e mi disse che quel signore era venuto per scopare con me.,Mi tolse la camicetta, mi fece alzare , sgancio il gonnellino lasciandomi meravigliosamente nuda con le autoreggenti,mi condusse davanti all’uomo mi fece inginocchiare e mi ordinò di aprirgli i calzoni ,di prendergli il cazzo e di portarmelo alla bocca. Io eseguivo tutto come un automa e, dopo un po’, mi fece alzare, mi disse di sdraiarmi sul letto e rivolta all’uomo disse che ero a sua disposizione e che era veramente fortunato perché era il mio primo cliente
Lui si levò i calzoni ed, in camicia, si avvicinò a me incominciando a palparmi ed a leccarmi poi si prese in mano il cazzo,di normale misura, e me lo mise nella figa ed incomincio a scoparmi. Non ci mise molto a venire e non fece molto per farmi godere, ma, pensando che ero in un albergo e che mi stavo facendo scopare da uno sconosciuto che, per farlo, mi aveva pagato e quindi poteva pretendere tutto da me ed io avrei dovuto accontentarlo, il pensiero insomma che era il mio primo lavoro da puttana mi permise di regalargli un orgasmo ,
L’uomo si alzò, andò in bagno, si ricompose, salutò le due donne ed uscì. Al conto ci avrebbe pensato,come di consueto in un albergo di lusso, il portiere.
Mentre andai a lavarmi la compagna chiamò il portiere per informarlo che l’uomo era uscito,rimase un attimo in ascolto, poi disse va bene.
Ero appena rientrata in camere e mi stavo ancora asciugando, quando bussarono alla porta.

La donna andò ad aprire e fece entrare un uomo sui trent’anni che, dopo aver ringraziato il cielo per tanta abbondanza ,si tolse subito i calzoni e la camicia rimanendo nudo ,con un randello tra le gambe da far paura.. ,
Mi vide che ero nuda, per cui mi si avvicino, mi abbracciò e, messami violentemente una mano sulla fica, incomincio a baciarmi, mentre con la mano cercava il clitoride che prese tra le dita ed incomincio a rigirarselo. Stavo quasi per godere, fortunatamente tolse la mano ed incominciò a esplorare la vagina e,poiché la trovò bagnata, mi chiese se era perché avevo fatto la doccia o perché stavo godendo.
Non so perché trovai il coraggio di reagire in quel modo, ma lo staccai da me, misi un piede sul letto, lo presi con due mani per i capelli, gli abassai la testa e gli dissi “ tu cosa dici “ e portai la sua bocca alla figa.
Lui incominciò a leccarmi e mentre leccava mi palpava il culo, poi mise una mano nel solco ed introdusse due dita ed incomincio a scoparmi.. Poiché sentiva aumentare la quantità di umori che gli colavano in bocca, si stacco e disse “che splendida troia “
Poi, rivolto alla donna ,chiese se veniva anche lei, ma gli rispose che la fortunata ,quella sera, era la donna che teneva tra le braccia. Mi fece sdraiare sul letto coricata su un fianco mentre lui, rimasto in piedi al bordo del letto, mi mise il grosso cazzo in bocca ed incominciò a scoparmi
Era la seconda volta che, sentire in bocca ,sulla lingua ,sulle labbra quella pelle liscia e delicata della cappella, mi procurava un piacere immenso, tanto che questa volta raggiunsi addirittura il primo dei mie tanti orgasmi di quella notte. .
Quanto più il cazzo prendeva consistenza, tanto più per me era difficile tenerlo in bocca. Allora lui mi fece girare sull’altro fianco ,mi riportò sul bordo del letto ed incominciò a leccarmi il culo, poi mi infilo prima due poi tre dita all’interno, infine puntò la grossa cappella contro il buco ed incomincio a spingere delicatamente.
A fatica il glande sparì all’interno e lui continuò a spingere piano, fino a quando non introdusse tutto quel mostro di cazzo nell’intestino, poi piano piano ,ma sempre con maggiore decisione, incominciò a scoparmi sempre con più violenza.
A quel punto sentivo quel grosso pezzo di carne viva che forzava le pareti del condotto anale e mi sentivo piena ed incominciai a godere e, prima che lui decidesse di cambiare buco, raggiunsi almeno cinque orgasmi .Anche lui doveva essere al limite perché, fattami girare ,melo rimise in bocca sino a che non mi scaricò dentro una quantita enorme di sperma .che inghittii con avidità
Mi disse che ero meravigliosa,ci baciò entrambe e disse che se domani eravamo ancora li ci saremmo rivisti e questa volta mi avrebbe fatto godere veramente e se ne andò
Quella notte mi feci scopare da altri tre clienti ed alle tre di notte mi misi a letto
Qualche parte del mio corpo era tutta dolorante, ma lo spirito era altissimo, mi sentivo felice e soddisfatta e quando la compagna mi disse che erano molti gli alberghi che richiedevano la presenza di una escort ,mi sentì convinta che avevo fatto la scelta giusta.
In quelle due settime scopai in altri tre alberghi di lusso,poi mi portò in un albergo di infima categoria, dove gli uomini prendevano una stanza, lasciavano il documento,salivano in camera che era la mia, mi scopavano o mi inculavano ,poi uscivano, riprendevano il documento e se ne andavano
In quell’albergo, dalle otto di sera alle tre del mattino, scopai con trenta uomini. Poiché quelle pillole si dovevano prendere ogni quattro ore, quella ,volta ne presi due Con tanti raggiunsi l’orgasmo, ma mi accorsi che ora, per godere in modo straordinario, avevo bisogno di cazzi di una certa consistenza.
Partecipai a molti incontri privati dove, generalmente, si trovavano due coppie che si scambiavano le mogli e ricercavano, nella escort, l’esperta per portare alla depravazione le loro donne e farle fare cose che senza lo stimolo di una professionista non avrebbero mai pensato di fare.

Sono riuscita a far entrare nel culo di certe mogli riottose cunei di sei cetimetri di diametro e, più gridavano per il dolore, più i loro mariti godevano .Ma quando, poi, il dolore passava,ed incominciavano a godere, allora si rivolgevano a loro dichiarando che avevano sempre saputo che erano delle troie.
Senza contare che tutti,quando le loro mogli erano alle prese con una escort ,vedevano anche le loro mogli come delle puttane
Partecipai a feste di addio al celibato,a feste di laurea, con uomini e donne ed una capatina me la fecero fare ,pure, in un cinema,porno, dove il titolare ,ogni tanto ,arrotondava gli incassi preannunciando la presenza di una signora che aveva appena conosciuto e che lo faceva per bisogno di denaro.
In quei giorni la galleria era tutta esaurita per tutte le rappresentazioni.
Erano terminate le ultime due settimane di addestramento. Mi dovetti staccare dalla mia padrona che mi assicurò che si sarebbe fatta viva e fummo consegnate ai nostri datori di lavoro che ci spiegarono come funzionavano le cose.
Iniziarono,così , i tre mesi di prova ,durante i quali feci la normale vita di una puttana di lusso
Al termine dei tre mesi sono la più richiesta sul book dell’agenzia
Ora aspettano la mia decisione .
E’ l’ultima occasione che ho per poter lasciare un lavoro di cui ora so tutto.
Poiché sono sposata, vogliono conoscere la tua posizione ,ossia se intendi chiedere la separazione, che per loro sarebbe la cosa migliore, o se ,invece, accetti la situazione In quel caso devi sottoscrivere questa dichiarazione liberatoria che hanno predisposto .
In entrambi i casi la sede del mio lavoro sarà la mia casa, da dove loro mi sposteranno secondo le richieste.
Ecco, ora sai tutto.”

CAPITOLO 6 – La soluzione

Il silenzio che seguì fu imbarazzante. Non mi era mai capitato nella vita , ma nel tempo della confessione di mia moglie avevo sborrato due volte ed avevo il cazzo allo spasimo
Per la testa mi passavano solo le immagini che lei mi aveva descritto. Quello che era chiaro, era che a lei quel mestiere, vecchio come il mondo , piaceva e, probabilmente, se fosse stata costretta a scegliere, avrebbe scelto il lavoro.

– “ Perché quando hai saputo che volevano che tu diventassi una puttana non sei scappata?”

– “ Non è una risposta facile. Sono stata subito condizionata da tutto quello che mi ha circondato in questi sei mesi.
Ogni cosa che mi è capitata,anche la più insignificante , mi ha procurato un emozione e mi ha fatto sentire viva.
Il piacer indescrivibile che ho provato dal primo all’ultimo rapporto lesbico ,il vestirmi da troia, sempre senza mutandine e reggiseno,mi ha fatto sentire piacevolmente oscena,ogni uomo che mi ha guardato con desiderio mi ha fatto sentire provocante e desiderata, ogni mano che mi ha sfiorato mi ha provocato brividi di piacere. 
La sola vista dei cazzi mi ha eccitato ,il tenerli in mano,il baciarli,tenerli in bocca oltre ad eccitarmi mi ha provocato piacere fisico e ,come ti ho detto,quasi ogni volta che uno mi godeva in bocca mi procurava l’orgasmo.
Il piacere poi che trovo ad essere penetrata, sia nelle fighetta che nel culetto è indescrivibile.
Poi non puoi capire quali sensazioni mi provochino le situazioni in cui mi trovo
Quando mi scopano contemporaneamente in tre, non c’è solo il piacere del cazzo, ma c’e pure l’eccitazione della situazione particolare, cosi come quando sono a letto in albergo ed aspetto che venga qualcuno e non sò se sarà bianco, nero, giovane. vecchio,gentile ,violento ,cosa vorrà da me e tante altre cose , mi crea ansia,voglia, eccitazione e l’aspettativa ,certe volte .mi porta all’orgasmo.come conseguenza di una eccitazione indescrivibile.
Ecco, in sei mesi ho provato questo ogni giorno ,ho goduto mille volte di più di quanto ho goduto con te in 20 anni. Per questo ho deciso di fare il solo mestiere che poteva continuare a procurarmi queste gioie:la puttana .

-è dura “ dissi

-lo so e mi dispiace perché ti amo sempre da morire . Quello di cui parliamo è invece sesso

-mi ami da morire ma dovendo scegliere?”

-ormai credo che se non posso avere tutte due le cose la scelta sia obbligata ,anche perché, se rinunciassi, difficilmente entrambi riusciremmo a dimenticare questi sei mesi e sono sicura che il ricordo di questa vita e dei piaceri a cui avrei rinunciato mi ucciderebbe”

-anch’io ti amo tanto , ma come potrei stare ad aspettati mentre so che ti stai facendo sbattere da qualcuno. Senza contare che faresti sempre il confronto tra le mie prestazioni e quel

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Testo del racconto (Tesle dei tui clienti

-Non essere scemo,con loro faccio sesso, che è una meravigliosa cosa fisica, con te faccio l’amore,  e la differenza è enorme ed è la causa della situazione i cui ci troviamo.
Quando mi sono rifiutata di farti un pompino tu , per rispetto,mi hai detto va bene e non hai più insistito, mentre quando mi hanno preso per i capelli e mi hanno messo un cazzo in bocca , la prima volta ero disgustata,poi mi sono abituata,oggi raggiungo l’orgasmo quando sento la sborra scendermi in gola
O quando mi hai inculato la prima volta, tra scusa,perdonami, ti ha fatto male,vuoi che smetta quell’inculata fu per me un calvario, oggi che mi girano mi sputano sul buco del culo mi mettono tre dita dentro e poi con violenza spingono dentro un cazzo che è tre volte il tuo raggiungo l’orgasmo prima che sia arrivato in fondo,L’amore è il nemico del sesso a meno che ,come potrebbe essere ora,non ti dicessi io come devi trattarmi per farmi godere. Vedi,l’esperienza che non hai tu ora la ho io e se fosse stato così sin dall’inizio non ci saremmo trovati in questa situazione.
.
-Forse hai ragione eravamo troppo privi d’esperienza e mai avrei immaginato che tu avessi tanto bisogno del sesso. Aiutami tu .Mentre mi parlavi ho sborrato due volte tanto mi eccitava l’immaginarti in certe situazioni.

-Ci sono tanti mariti che godono a vedere la moglie scopare con altri uomini. Ormai soldi ne abbiamo e ne avremo anche troppi. Costruiamoci una casa in periferia .attrezziamola in modo che tu possa assistere a tutto quello che faccio. Negli alberghi che ho frequentato c’è sempre una stanza per i clienti speciali guardoni che spiano nella camera della escort. Nei cinema mi puoi accompagnare e nelle riunioni private molte volte filmiamo quello che accade per avere un ricordo. Se vuoi puoi essermi sempre vicino e,come questa notte godere nel vedermi godere

-non lo so.Mi chiedi tanto e forse troppo.Ora sono confuso E’ meglio che dormiamo

-Vuoi fare all’amore?

– No grazie

-Vuoi chiavare??

-Neanche Grazie lo stesso.

-Vuoi che vada a dormire nell’altra stanza?

– Non abbiamo ancora deciso di separarci

L’indomani mi alzai prima di lei Non avevo chiuso occhio tutta la notte pensando cosa volevo fare.
Alla mattina quando lei si svegliò trovò sul comodino un foglio piegato. Era sicura che fosse una lettera in cui le dicevo che l’amavo ma non potevo restare con lei. Era invece la dichiarazione che la società aveva. predisposto Debitamente sottoscritta.

CAPITOLO 7

Da quel giorno incominciò la mia vita di marito di una puttana.

C’è da dire,per la verità,che il termine puttana lo uso nel suo significato più negativo ,solo per non far credere a qualcuno che io intenda, in qualche modo , abbellire la cosa.

Nei mesi successivi,però, si definì,con maggiore precisione, quella che sarebbe stata la sua attività, alleggerita, indubbiamente, dal fatto che,essendo di gran lunga la più richiesta delle escort di quella agenzia, sia per l’indubbia bellezza,eleganza, sensualità e,perché no,bravura, sia perché dotata di un carattere gentile, remissivo, educato e di notevole cultura, poté,entro certi limiti. imporre delle condizioni.

A questa agenzia si rivolgevano. essenzialmente , delle importanti aziende, che richiedevano la presenza di una accompagnatrice, per il titolare o il grande capo, in occasione di viaggi,riunioni ,incontri  d’affari ed aveva lo scopo di  dar lustro al personaggio, che la presentava come la sua segretaria personale. Logicamente, nei momenti liberi da impegni, se la scopava .

Oppure all’agenzia si rivolgevano le stesse aziende in occasione di riunioni con importanti clienti, dove la escort veniva usata per ottenere, da qualche cliente importante, un atteggiamento più benevolo nei confronti della ditta . In questi casi le scopate erano più numerose.

In entrambi i casi i contratti con l’agenzia non erano mai inferiori ai sette giorni , per cui , nei giorni eccedenti l’impegno di lavoro, il responsabile organizzativo dell’azienda beneficiava dei servizi della escort a proprio beneficio e ciò avveniva,quasi sempre, in casa nostra

Quando,per motivi stagionali o altre cause,il lavoro con le aziende scarseggiava,l’agenzia era in contatto con molti alberghi di gran lusso, che richiedevano la presenza di personale, altamente qualificato, per conto di qualche loro cliente che ,ovviamente, godeva della compagnia della donna dalla cena alla mattina successiva.

Solo nei momenti di gran crisi era concesso, a chi lo richiedeva ,di essere alloggiata in qualche albergo di almeno quattro stelle ,dove ,con l’accordo del portiere, avrebbe fatto visita a chi richiedeva un po’ della sua compagnia..

Non vi nascondo ,però, che la cosa non era indolore ,per cui, piano piano, i miei sentimenti nei suoi confronti si trasformarono radicalmente .

Il grande amore che provavo per lei incominciò a diminuire, soprattutto quando capii che per lei era più importante il suo lavoro che il mio amore.

Ma , allo steso tempo ,probabilmente per quel tanto o poco di cuckoldismo che c’è in molti di noi, aumentò, in modo diametralmente opposto, il piacere sessuale che ricavavo da questa situazione.

In casa ,dovendo essere sempre pronta a qualsiasi evenienza,era sempre impeccabile ed estremamente sexy.

Appena sveglia si ritirava in bagno e non usciva prima di un’ora ,dopo aver curato con estrema attenzione, tutto il suo corpo, cosa che ripeteva più volte nello stesso giorno.Solo per fare un esempio, più volte al giorno si praticava ,con l’uso di una peretta dalla cannula lunghissima, dei profondi lavaggi anali per cui mai ,neanche il cazzo più lungo che le entro in culo  è uscito men che pulitissimo.

Poi indossava sempre micro gonne o shorts cortissimi, camicette con scollature profondissime e sempre senza intimo, per cui l’eccitazione era continua e quando s’intratteneva con qualcuno a scopare ed io la spiavo di nascosto ,provavo un piacere mai provato prima

Così,con il passare del tempo, incominciai a trattarla sempre più da puttana ,per cui, in ogni momento della giornata , anche se ero solo leggermente eccitato, la prendevo  e mi facevo fare un pompino oppure l’inculavo e lei ,che probabilmente mi amava ancora, non si è mai rifiutata di accontentarmi.

Comunque, dopo sei mesi di questa vita, stavo meditando ,seriamente ,di separarci ,quando accadde un fatto nuovo che mi intrigo al punto tale che rinviai tutti i miei progetti.

Un giorno,senza alcun preavviso,vennero a casa nostra tre persone: la capogruppo di quand’era in addestramento,un uomo sui cinquant’anni robusto, ma dall’aspetto un po’ grezzo,quasi volgare ed una donna stupenda ,elegante nei suoi abiti succinti e sexy da morire..Aveva ,grosso modo ,la corporatura di mia moglie ma un seno stupendo, più grande di quello di mia moglie che,comunque è quasi una quarta misura.
Il fatto che io fossi presente era ininfluente, perché era noto a tutti che io ero a conoscenza dell’attività di mia moglie e ne avevo approvato, per iscritto, la decisione.

A rompere il ghiaccio ci pensò, naturalmente, l’ex addestratrice di mia moglie che ,dopo averla abbracciata, baciata, fatto i complimenti per la carriera, l’aver ripetuto mille volte che lei l’aveva detto che sarebbe stata la migliore e tante altre cose ancora, venne allo scopo della loro visita.

Disse a mia moglie che aveva lasciato il lavoro precedente ed ,assieme all’uomo che era con lei e che era un esperto in pubbliche relazioni, aveva messo su un’agenzia del tipo di quella per cui lavorava mia moglie, ma orientata ad un targhet di clientela diverso, per cui aveva fatto un accordo di collaborazione, con l’agenzia di mia moglie, allo scopo di ampliare il mercato.

Aveva ottenuto il permesso di  contattare alcune escort dell’agenzia che, se fossero state d’accordo, sarebbero state obbligate a lavorare anche per lei e ,quindi, avrebbero potuto aumentare notevolmente i loro guadagni. Lei aveva subito pensato a mia moglie di cui ricordava la carica erotica , la disponibilità e sottomissione.

Mia moglie le chiese quale tipo di clientela avrebbe dovuto incontrare e lei le rispose che loro si erano specializzati nel procurare le escort a gente ancor più ricca di quella che lei frequentava abitualmente ,ma che erano interessati a rapporti un po’ più trasgressivi di quelli tradizionali.
Prima che mia moglie aprisse bocca, le disse che  ricordava quanto l’eccitasse le novità,i rapporti particolari ,da cui ricavava un godimento estremo,per cui era sicura che ,oltre al maggior guadagno, per lei sarebbe stato il modo per avere delle opportunità di grande soddisfazione erotica.

Mia moglie rimase in silenzio, allora l’amica le propose di provare per una settimana , trascorsa la quale, avrebbe deciso se accettare o meno .Allora mia moglie le disse che avrebbe potuto anche accettare,per curiosità, di provare per una settimana ,ma le chiese di precisarle meglio cosa intendesse per trasgressione.

Allora l’amica si alzò, le andò vicino, la fece alzare e le disse che le aveva portato un esempio  ed intanto incominciò a toglierle la camicetta, mentre l’uomo ,che era seduto li vicino, introdusse una mano sotto la corta gonna e, prima accarezzò il culetto, poi incominciò con forza a strizzarle un gluteo, per poi avvicinare un dito al buchino e farlo penetrare con violenza.

L’amica,rivolta all’uomo, gli disse di lasciarla stare, che dopo avrebbe potuto conoscerla meglio per decidere se andava bene per il lavoro che pensavano di farle fare.

Quando fù nuda, splendida come sempre, di un a sensualità travolgente, fu portata vicino all’altra donna che si strinse da una parte per farle posto  e la fece sedere  nella stessa ampia poltrona .L’amica le disse che ,per esempio ,questa era una cosa molto richiesta,

L’altra donna incominciò ad accarezzarle le tette ,a succhiarle i capezzoli , poi le fece appoggiare la testa allo schienale ed incominciò a baciarla in bocca. Mia moglie ,come al solito,si eccitò immediatamente e si vedevano i peli della fica lucidi per i suoi umori. Pensò che, in fin dei conti, si trattava di lesbicare con una splendida donna, per cui la cosa era estremamente piacevole.

La donna prese la sua mano  e se la portò al seno.Mia moglie fece uscire le due tette che erano splendide e ,presa l’iniziativa, le tolse il top che indossava  e immerse il viso tra quella carne morbida e profumata. Era quasi vicina all’orgasmo, ma prima di godere voleva completare l’opera ed incominciò a liberare i gancetti per far scendere il corto gonnellino .Per agevolarla la donna si spostò e posò le sue tette su quelle di mia moglie ,alzando il bacino perché lei potesse far scivolare la gonna e, come la mano che tirava verso il basso la gonna arrivò  al ginocchio, vidi mia moglie sbarrare gli occhi e spalancare la bocca dallo stupore e quando la donna si rimise seduta, vidi un cazzo enorme che premeva contro l’inguine di mia moglie

La donna ,che aveva capito che lei era sull’orlo dell’orgasmo, le rimise la lingua in bocca, le prese un mano e se la portò sul cazzo e poi appoggiò quella stessa mano sulla fica  e le disse di godere, ma lei stava già a metà dell’orgasmo che l’aveva travolta.

La donna si alzò ed era impressionante ed eccitantissimo vedere questa donna splendida con un culetto da far rizzare qualsiasi uccello, con un cazzo dalle proporzioni imponenti..
Prese mia moglie per la testa, l’avvicinò e glielo mise in bocca e le disse di farla godere .Poi le prese le due mani, se le portò sul culetto e le chiese di accarezzarla .Io guardavo mia moglie e la vedevo prossima a godere di nuovo

 La donna ,che aveva intuito che mia moglie stava per godere, la fece scivolare sul bordo della poltrona e glielo infilò nella fica ,scivolando lentamente ma decisamente sino in fondo .Era uno spettacolo irresistibilmente erotico, perché l’effetto di una donna che chiava un’altra donna è molto più eccitante che vedere un uomo che scopa una donna..

Quando fù sul punto di sborrare, tolse il cazzo e glielo mise in bocca dove le scaricò tutto il suo seme. L’uomo ,che era seduto con il cazzo in mano non ce la fece più, si alzò, spostò con rudezza la donna, fece alzare mia moglie, la girò, le fece appoggiare le mani sulla poltrona e ,con violenza e sadismo, le infilò due dita nel culetto ed incominciò a girarle per allargarle il buchino. Poiché erano entrate con facilità, per tutti gli umori che erano colati tra quelle cosce, fece entrare le quattro dita meno il pollice e con brutalità la scopò, finchè decise di penetrarla con il cazzo di discrete dimensioni e la inculò con violenza ,quasi fosse uno stupro, per poi toglierlo e metterglielo in bocca dove sborrò dicendo che non voleva sporcare attorno.

E’ strano a dirsi, ma con quell’uomo, che è stato, indubbiamente, la nota stonata delle situazione, mia moglie ha avuto una serie continua di orgasmi..

Quando tutti si furono un po’ calmati, anche se le due donne rimasero sedute nude sulla stessa poltrona  e mia moglie, inconsapevolmente, teneva in mano il cazzo, ora moscio, dell’altra, ,l’amica disse che loro due avrebbero lavorato assieme tutte le volte che ciò  sarebbe stato possibile.

Chiedeva loro di stare in contatto e, se fosse possibile ,di abitare assieme  , per affinare l’affiatamento di coppia,Mia moglie disse subito che, se voleva ,c’era una camera libera in casa nostra.

Questo, logicamente, lasciava intendere che accettava la settimana di prova , con l’accordo anche dell’uomo che, dopo l’inculata, espresse parere favorevole.

 

CAPITOLO 8

In quella settimana non successe nulla di particolarmente interessante,Per tre volte fu invitata, assieme alla sua nuova amica, presso un professionista molto noto che,assieme ad altre coppie ed alla moglie, facevano sesso di gruppo ma, per eccitarsi, volevano assistere ad un rapporto completo tra mia moglie ed il trans. Poi,naturalmente, nell’orgia che seguiva, venivano coinvolte entrambe.

Due altre volte vennero ospitate da tre uomini bisessuali che ,oltre a scoparsele volevano riceverlo in culo dal trans .Compito di mia moglie era quello di succhiargli il cazzo mentre venivano inculati..

Solo una volta mia moglie andò, per due giorni, assieme ad un industrialotto, grezzo e volgare, che la mise a disposizione  di alcuni funzionari dai quali dipendeva l’ottenimento di un’importante fornitura.Mia moglie,anche se erano situazioni un po’ particolari,provo piacere in  quegli incontri lievemente trasgressivi,anche perché gli permettevano di scopare spesso con l’amica che la portava ,ogni volta ,al limite estremo del piacere, per cui ,quando le fu richiesto di firmare l’impegno per un anno, non esitò a farlo.

Ma,ottenuta la firma sul contratto, da quel giorno le cose cambiarono radicalmente

L’amica  ,di cui, credo, che mia moglie si fosse invaghita,cambiò atteggiamento e diventò la sua padrona, obbligandola ad umiliarsi ed implorare per essere scopata da lei e ,quando ciò avveniva, la chiavata era accompagnata da gesti di violenza e di sadismo che univano al piacere un buona dose di dolore che, però, sembrava portare mia moglie al massimo del godimento.

Lei la introdusse negli ambienti sado maso ,dove divenne conosciuta per la sua bellezza ma, soprattutto, per il piacere che ricavava dall’essere scopata,inculata ,quasi soffocata da cazzi che le scendevano fino in gola,pur sotto l’effetto di violenze fisiche che rasentavano la tortura .L’unico limite imposto ai gruppi che l’ospitavano era quello di non lasciarle alcun segno sul corpo che avrebbe potuto compromettere l’attività che continuava a svolgere per l’altra agenzia ..

Un giorno,in un periodo di scarse richieste, le fù ordinato di prendere alloggio in un determinato albergo alle tre del pomeriggio dove sarebbe rimasta fino alla mattina dopo.Quando raggiunse l’indirizzo indicatole, si accorse che si trattava dello stesso albergo, a due stelle, che fu costretta a frequentare durante l’addestramento.
Abituata, ormai, ai grandi alberghi di lusso, si rifiutò di entrare e ritornò a casa.

Erano le due di notte quando bussarono insistentemente alla porta di casa. Fù l’amica di mia moglie ad andare ad aprire, senza neanche chiedere chi fosse.
Entrò il responsabile dell’agenzia con altri tre loschi individui.
Chiese alla donna dov’era mia moglie e lei le indicò la nostra camera da letto. Eravamo,logicamente, svegli.

Lui entro prepotentemente e le diede tre schiaffoni di inaudita violenza ,poi tirò via le coperte che la ricoprivano e le strappò la camicia da notte che indossava, lasciandola nuda .Poi ,rivolto a me mi urlò di andarmi a sedere in poltrona e ,rivolto agli altri tre uomini, disse loro che potevano divertirsi fino alle tre del giorno dopo, quando lei avrebbe dovuto andare a lavorare e si raccomandò di non fare complimenti, che alla puttana piaceva il gioco duro..

Si spogliarono tutti e quattro e misero in mostra quattro cazzi enormi pur se non  al massimo dell’erezione.

Il primo che le venne vicino si sdraiò al suo fianco, le prese in mano una tetta che strizzò con forza, poi con il capezzolo tra le dita, la baciò in bocca, strizzando e ruotando il capezzolo finché lei non lo pregò di smettere perché le faceva male, ma lui ci mise ancora più forza nonostante lei lo implorasse di smettere

.Intanto altri due si erano posizionati ai suoi piedi e ,presa per le caviglie, le fecero piegare le ginocchia e le allargarono lateralmente le gambe il più possibile .La fica si dischiuse ed allora ,ognuno, con la mano libera, prese una delle grandi labbra e ,tirandole con forza, le allargarono in modo osceno la figa.dove il quarto introdusse tutte le cinque dita della mano, incominciando a ruotarle e spingerle verso l’interno.
Intanto il primo continuava a martoriarle le tette ed i capezzoli sempre baciandola in bocca.

La cosa più incredibile fu che, in quelle condizioni, lei ebbe il primo orgasmo.

Intanto l’uomo che la stava penetrando con le dita era riuscito e far entrare tutta la mano che chiuse a pugno ed incominciò a scoparla penetrandola quasi fino al gomito. Lei non poteva ne urlare ne parlare perché aveva sempre la lingua dell’uomo in bocca, intanto, quello che la stava scopando con la mano, la incitava a godere e,quasi fosse un comando, lei gli obbedì  raggiungendo un altro orgasmo.

Quando l’uomo le lasciò liberi i capezzoli ,questi  erano violacei ma duri e tesi come fossero di ferro
Con la mano libera andò in cerca del culetto e, per la posizione che lei aveva con le gambe allargate al massimo, trovò subito il forellino dove introdusse due dita con le quali incominciò ad incularla.Intanto le tolse la lingua dalla bocca e prese tra i denti un capezzolo stando attento a non lasciare il segno sulla parte bianca ed incominciò a mordere e, più stringeva i denti più lei si dimenava e gridava, ma così facendo si scopava da sola con le mani e le dita che aveva infilate nella figa e nel culetto e d incominciò a godere in modo continuo.

Erano passate un paio d’ore quando gli uomini la liberarono dalle loro mani.

Era stremata ma ,a quel punto, dovette affrontare l’eccitazione degli uomini, i cui cazzi erano tutti tesi allo spasimo
Decisero di prenderla due alla volta ,così uno si mise supino e la fece impalare su di un cazzo immenso, che stentava a raggiungere il fondo, ma quando l’altro, che le stava dietro, incominciò a penetrarle il culo e, con colpi poderosi, la schiacciava sempre più contro il cazzo del compare che stava sotto, ben presto il pube di lei si schiaccio contro la base del cazzo che la penetrava in figa

I due presero il ritmo ed incominciarono la doppia penetrazione che portò lei al delirio orgasmico, tanto che ebbe un orgasmo che duro sino a quando i due non le sborrarono dentro. Lei senti due fiumi caldi di sborra invaderle, contemporaneamente, utero ed intestino e, per un attimo, ebbe la sensazione di perdere conoscenza dal piacere che stava provando.

Con gli altri due si ripeté quasi lo stesso copione, con la differenza che entrambi vollero scaricare il loro seme nella sua bocca..

Era ormai mattina quando gli uomini sfiniti dissero basta ed uno aggiunse che, più che una punizione, sembrava che  le avessero  fatto un regalo.

Allora il suo principale la scavalcò sedendosi sulle sue tette ,le rifilò due altri sonori ceffoni e le disse che, la prossima volta che avrebbe disobbedito, le avrebbe fatto rompere letteralmente il culo per cui non avrebbe più potuto lavorare. Le disse che alle tre doveva ritornare in quell’albergo e ,per punizione,si sarebbe fermata per due giorni e le preannunziò che,per il successivo venerdì ,aveva un altro impegno per lei.

Se ne andarono,lei era distrutta .Mi avvicinai e le chiesi come stava ,.mi rispose che era tutta dolorante, le dissi perché non la smetteva con quella vita e lei mi chiese come poteva farlo se in quelle sei ore lei aveva raggiunto vertici di godimento impensabili .

Alle tre si presentò all’albergo,era meravigliosa ,elegante. Le fu indicata la sua stanza e le fu detto di prepararsi in fretta. Non era ancora riuscita a togliersi la gonna che bussarono ed entro il primo di una lunga serie di amanti, che avrebbero approfittato della sua bellezza sino alle tre del mattino
Fù così anche il giorno successivo con l’aggiunta che, al mattino , dovette far provare al direttore dell’albergo il trattamento che riservava ai suoi clienti.

Quando rientrò a casa le dissi, per l’ennesima volta ,di smetterla con quel lavoro ,ora che le condizioni non erano più quelle dell’inizio

Non mi rispose, ma per la prima volta non mi disse di No

 

La goccia che fece traboccare il vaso capitò il mese successivo.

L’agenzia principale per cui lavorava, le ordinò di recarsi in uno studio di chirurgia estetica ,perchè avevano deciso che lei doveva aumentare il volume del seno, portandolo da una quarta misura, che era la sua misura naturale ad una quinta abbondante. Le concedevano due mesi di riposo per sottoporsi all’intervento e per la convalescenza. Le diedero il nome e l’indirizzo della clinica privata a cui doveva rivolgersi perchè prendesse direttamente gli accordi per il ricovero

Inutile dire che nessuno aveva chiesto il suo parere,ma lei non osava disobbedire ,non so se per paura o perchè le piaceva l’idea di avere un seno più abbondante .

Mentre mi stava informando di quanto le era stato detto di fare, suonarono alla porta. Lei andò ad aprire e si trovò davanti la sua ex addestratrice che, come entrò in casa, l’abbracciò e la strinse a sé baciandola sulla bocca , mentre, con la mano ,controllò, come sempre, che fosse senza perizoma e senza reggiseno ,come le era stato ordinato dall’organizzazione di stare anche quando era a casa e non aspettava nessuno

Le disse che aveva saputo della decisione di renderla più sexy con quell’intervento  al seno e che lei approvava quella decisione, ma che a lei sembrava che due mesi di assenza dal lavoro fossero anche troppi, per cui nessuno avrebbe trovato d ridire se lei avesse rimandato di qualche giorno l’entrata in quella clinica, per cui la invitò a contattare subito, in sua presenza, la clinica e spostare l’appuntamento,che era stato fissato per l’indomani. Mia moglie fece come le era stato detto di fare .

La donna le disse che quei due giorni le sarebbero serviti per soddisfare alcune richieste da parte di facoltosi clienti un po’ particolari, che l’avrebbero fatta godere come mai aveva goduto

Le diede un indirizzo e le disse di presentarsi quella sera stessa alle 21 e che avrebbe cenato con i clienti e poi si sarebbe fermata con loro tutta la notte.

Lei, ormai da tempo priva di una sua volontà, feceva sempre quello che le veniva ordinato di fare, per cui quella sera si presentò puntuale, all’appuntamento

Rientrò verso le 10 del mattino dopo ed era un po’ stravolta, cosa che io imputai al fatto che, probabilmente, avesse dormito poco

“ Com’è andata ?” ,le chiesi e lei mi disse che era molto stanca e poi , sapendo che provavo piacere a sentirmi raccontare da lei i particolari dei suoi incontri , mi disse che il posto dove era andata era una specie di club privato

Ad attenderla ,c’erano cinque uomini maturi con le rispettive giovani mogli, oltre che la sua addestratrice

La cena fu cordiale ed allegra, per le continue battute di spirito degli uomini.

Mentre gli uomini sorseggiavano l’amaro, la sua amica-padrona le venne vicino , la prese per mano e la condusse in una stanza. Le sciolse i lunghi capelli che erano stati raccolti sopra la testa e li compose in due lunghe trecce. Le fece togliere ogni segno di rossetto, mascara ,cipria che aveva sul volto.

Le fece indossare un gonnellino che copriva appena la figa, ma che lasciava scoperto mezzo culo, naturalmente nudo, una maglietta accollata , aderente, che metteva in risalto i capezzoli del seno, senza reggiseno, calzini corti e scarpe da ginnastica

Le spalmo del gel lubrificante sul culetto e sulla figa , poi le mise in mano un righello da disegno lungo 60 cm. La invitò a guardarsi allo specchio .

Con quei pochi tocchi l’aveva trasformata in una giovane liceale e le disse che quella notte avrebbe dovuto recitare quella parte. Per lei non era una novità l’assumere ed interpretare , di volta in volta, i ruoli che le venivano imposti dall’organizzazione, che corrispondevano alle tante fantasie che i clienti covavano dentro di loro e che svariavno da quella di scopare con una puttana, una schiava, la loro sorella, la loro madre, oppure, come in questo caso, una minorenne

La sua padrona , invece , indossò un aderente corpetto in pelle nera ,che lasciava scoperto completamente il culo e la figa, mentre le tette , scoperte , appoggiavano sul margine del corpetto simile ad un reggiseno a balconcino.

La donna aprì una porta ed invitò mia moglie ad oltrepassarla, mentre lei sarebbe rimasta in quella stanza in attesa di essere chiamata e coinvolta nel farla godere

Mi disse che si trovò in una stanza molto grande , che sembrava una palestra, piena di strani attrezzi , luce attenuata, colore dominante il rosso.

Era in quella stanza che aveve trascorso gran parte della notte.

 

 

 

Da una parte c’erano poltrone e divani, dov’erano seduti cinque uomini in accappatoio con le rispettive mogli copletamente nude.

Non appena entrò nella stanza, una delle donne le venne vicino e le diede un sonoro ceffone, chiedendole dov’era stata sino a quell’ora.

Poi le prese il righello che aveva in mano ed incominciò a colpirla sul culo nudo e sulla parte alta delle cosce, inveindo contro di lei e rimproverandola .

Mi confessò che quel righello faceva molto male e ,dopo una ventina di colpi, aveva il culo completamente arrossato e dolorante

Allora la donna le si avvicinò , l’abbracciò , e, mentre le accarezzava la figa, le disse che era stata una bambina disobbediente, che aveva fatto stare in pena mamma e papà,e, per questo, doveva essere punita.

Intanto una delle donne che erano rimaste con gli uomini,si spostava da un uomo all’altro e apriva i loro accappatoi , mentre un’altra masturbava, indifferentemente, suo marito o qualcuno degli altri .

Le ultime due si avvicinavano agli uomini per farsi toccare ciò che agli uomini piaceva toccare.

La donna che si occupava di mia moglie chiamò l’amica di Laura e le ordino di punirla severamente per la sua disobbedienza.

La donna entrò nella stanza accompagnata da due uomini mascherati, a torso nudo, che indossavano dei calzoni di pelle dai quali uscivano due cazzi a riposo , molto lunghi e grossi , specialmente uno che aveva una cappella sproporzionata rispetto la grossezza del cazzo .

La donna aveva in mano un frustino.

I due uomini le legarono i polsi a due catene che scendevano dall’alto e le due caviglie a due anelli piantati nel terreno,

La donna le si avvicinò e la prima frustata gliela diede sul seno per poi colpirla ai fianchi, ma i vestiti che indossava attuivano l’effetto della frusta.

Allora uno degli uomini le si avvicinò e gli strappò, letteralmente , i vestiti da dosso lasciandola nuda.

L’amica le girava attorno e lasciava cadere i suoi colpi sul culo, sulla schiesa, sulle tette sulla figa ,sulle cosce e si incominciavano a vedere le strisciate rosse che le segnavano il corpo.

La donna che prima l’aveva schiaffegiata si avvicinò all’amica, le tolse la frusta di mano rimproverandola che la punizione doveva essere severa e lascio partire un paio di frustate violente.

Mia moglie gridava e piangeva, mentre si vedeva chiaramente l’effetto che quelle frustate avevano sugli uomini ormai tutti eccitati e con il cazzo duro mentre le quattro donne si davano da fare con la bocca e con le mani per farli godere.

Loro invece le toccavano con lussuria e con l’intento di procurar loro del dolore perchè strizzavano le tette , piantavano le unghie nei capezzoli , torturavano il clito , ma ciò eccitava le donne e qualcuna sotto quelle dolorose carezze aveva già raggiunto l’orgasmo.

Mia moglie fu slegata e portata su una specie di barella con le ruote,simile a quelle in uso negli ospedali,che, però, aveva la particolarità che, a partive dal punto dove appoggiava il culo, il lettino prendeva la forma di una U ,in modo che le gambe venivano legate divaricate ed un uomo poteva

mettersi in mezzo alle gambe ed aveva a disposizione sia la figa che il culo

Le gambe ,le spalle e la testa furono legate a questa specie di barella, e portata vicino agli uomini

che assistevano e quello con la cappella deforme, ormai con il cazzo duro ed il glande che sembrava una grossa arancia, le si mise in mezzo alle gambe ed invitò gli uomini ad avvicinarsi e asssistere da vicino alla penetrazione .

Appoggio il cazzo alla vagina e , spostandosi con il busto, in modo da che tutti potessero vedere, incominciò a spingere .

Spingendo incominciò ad allargare quella morbida apertura, finche quel grosso pezzo di carne fu inghiottito per poi rinchiuderi sul cazzo che la penetrò sino in fondo.

Ripetè quella penetrazione diverse volte perchè era veramente eccitante vedere il dilatarsi della vagina in modo incredibile e , quello che più eccitava , erano i gemiti di piacere che provenivano dal profondo della gola di lei

Appena entrato per l’ennesiama volta, lui le prese il clito tra le unghie e lo strizzò selvaggiamente.

Un uomo gli chiese perchè avesse fatto quel gesto e lui rispose che aveva sentito delle contrazioni,segno che quella puttana stava per godere e lui aveva l’ordine di non permetterle di avere degli orgasmi, fino a quando loro non gli avrebbero detto che poteva lasciarla godere

Aggiunse che il forte dolore che lui le provocava serviva a far abortire il piacere che stava provando e, quindi, il raggiungimento dell’orgasmo.

Per una decina di volte lui fece uscire e poi rientrare quella grossa cappella dalla vagina ,perchè vedeva gli uomini eccitarsi ogni volta che il glande lacerava quella stretta apertura.

Finche la chiavò davanti a quegli uomini, ogni pochi secondi le procurava forti dolori ,sia sul clito o sui capezzoli o striscindo le unghiè sulle piaghe lasciate dalla frusta.

Gli chiesero perchè non la lasciava godere e lui rispose che il suo compito era quello di farla soffrire e che, per lei, l’orgasmo negato era la forma di tortura più crudele.

Intanto uno degli uomini s’era avvicinato a lei dalla parte della testa tenuta bloccata da una cinghia.

Le tappò il naso in modo che lei dovesse aprire la bocca per respirare e lui ne approfittò per metterle in bocca il cazzo ed incominciò a scoparla sino a sborrale in gola.

Continuarono a torturarla con la cera bollente sulla figa, con fermagli dentati applicati ai capezzoli ed al clito, mentre due uomini la scoparono in figa ed in culo per un tempo interminabile

Quando gli spettatori, soddisfatti dallo spettacolo cui avevano assistito, se ne furono andati, ormai soddisfatti per le attenzioni che le donne avevano riservato a loro, lei fu liberata , portata nello stanzino di prima , messa sotto la doccia e, poi, massaggiata e tutto il corpo le fù coperto di creme che avrebbero aiutato le piaghe a scomparire in fretta

Intanto l’amica le disse che c’erano molti altri uomini che, pur non praticando il sado-maso direttamente, si eccitavano alla vista delle piaghe sul corpo di una donna, per cui, prima che le piaghe ora presenri sul suo corpo scomparissero, lei l’avrebbe fatta scopare con questi clienti.

Fece entrare sei uomini che per un tempo interminabile s’impossessarono del suo corpo.

Quando tutti se ne furono andati era già mattina.

Laura le chiese perchè l’aveva portata in questa casa e lei le rispose che quei uomini e quelle donne avevano pagato un sacco di soldi per quel spettacolo e tanti ne avevano pagato anche quelli che l’avevano scopata sino a quel momento e che lei aveva potuto organizzre questo incontro solo ora, perchè aveva un accordo con l’organizzazione da cui prendeva ordini che non avrebbe permesso a nessuno di lascirle dei segni sul corpo .

Siccome per due mesi non l’avrebbero vista ne loro, ne i loro clienti, ne aveva approfittato, visto che i segni che ora aveva sul corpo in due mesi sarebbero scomparsi e nessuno se ne sarebe accorto di quello che era successo quella notte.

L’amica la lasciò nella camera a lei riservata e le disse che quando si fosse svegliata c’era un autista che l’avrebbe accompagnata a casa e che loro due si sarebbero riviste alla sera.

Quando stava per andare a letto, sentì bussare alla porta .

Entro uno dei due che l’avevano scopata ed inculata e seviziata per ore e le disse che si sentiva in colpa per non averla lasciata godere.

La portò sul letto e la chiavò sinche lei non disse basta.

Ormai era giorno fatto e lei non aveva volgia di dormire per cui si fece riportare subito a casa

 

 

 

Quando finì il racconto mi disse che questa volta avevano esagerato e che non voleva più rifarsi il seno e che voleva uscire da questa organizzazione

Al pomeriggio eravamo in macchina, in viaggio per la Sardegna, dove avremmo passato un periodo di riposo e di purificazione.

Telefonammo,all’organizzazione e comunicammo a loro la nostra decisione di interrompere la collaborazione.

Loro non hanno potuto reagire perchè sapevano che avrebbero rischiato di essere accusati di favoreggiamento ed organizzazione della prostituzione.

Ma non mi sentivo tranquillo ,perchè sapevo che non avrebbero rinunciato facilmente al pezzo più pregiato, più richiesto e redditizio della loro scuderia

Non mi ero sbagliato.

Dopo una sola settimana che eravamo via, una notte mi svegliai all’improvviso, sicuramente perchè qualcosa aveva disturbato il mio sonno

Guardai l’orologio ed erano le 3 di notte.

Laura non era a letto .La porta della camera era socchiusa, così mi alzai e, silenziosamente, uscii dalla camera e vidi la luce che filtrava dalla porta del bagno.

Accostai l’orecchio alla porta e la sentii parlare con qualcuno a cui, con tono umile ed obbediente, chiedeva scusa e prometteva che sarebbe ritornata quanto prima.

Certamente non era stata chiamata perchè avrei sentito squillare il telefono, segno che era stata lei a chiamare

Ritornai a letto e dopo poco rientrò anche lei.

Il mattino dopo , mentre faceva la doccia, presi il telefonino e controllai l’ultimo numero chiamato, e, senza molta sorpresa, vidi che aveva chiamato l’organizzazione che a quell’ora era ancora aperta a disposizione delle donne che erano in giro a lavorare.

Non dissi niente, ma fù lei , mentre facevamo colazione, che entrò in argomento , dicendomi che era preoccupata per il modo in cui avevamo lasciato la nostra città e per come s’era allontanata dal lavoro, senza un colloquio con il titolare, che non era responsabile di quanto aveva fatto la sua ex istitutrice che, con l’agenzia , aveva solo un rapporto di collaborazione ed alla quale era stato sempre imposto di evitare, nel modo più assoluto, che il suo corpo venisse anche minimamente segnato.

Mi disse che forse sarebbe stato meglio abbreviare la nostra vacanza .

Le chiesi quando pensava di rientrare e lei mi disse domani

Non andò al lavoro, ma si recò direttamente alla clinica per sottoporsi all’intervento.

Riamase in clinica anche per il periodo post operatorio.

Quando ritornò a casa quasi non la riconobbi.

La sua bellezza, il suo facino , la sua sensualità erano quelli di sempre ma sembravano trasferiti su un corpo più giovane ed alcuni particolari del suo viso e del suo corpo sembravano trasformati e la rendevano più provocante.

Se dovessi descriverla in tre parole direi che era diventata una meravigliosa,giovane puttana.

Cercai di capire cos’era cambiato in lei:

La cosa più evidente era lo splendido seno che trasbordava dalla sua scollatura.

Solo in seguito mi avrebbe confermato che il seno era stato portato ad una sesta misura, visto che i medici avevano concordato che il suo fisico avrebbe sostenuto senza alcun problema questa misura

Poi venivano le labbra , ingrossate, carnose.

Poi gli occhi ,stirati in modo che non c’erano più quelle piccole rughine che prima facevano contorno,ma anche il taglio degli occhi era differente, leggermente resi più a “mandorla” alla orientale.

Dalla fronte, dal collo , dalle guance, da ogni parte del viso era scomparso ogni più piccolo segno o ruga.

Intanto si era spogliata , ed il seno, seppur evidentemente ingrossato stava a meraviglia sul suo corpo che risultava ben proporzionato rispetto alle splendide tette che da oggi in poi avrebbero deliziato lo sguardo e l’uso dei suoi corteggiatori

Ma anche la fighetta mi sembrava diversa e mi confessò che le avevano fatto una specie di plastica sulla figa e sul buchino del culetto per ridurne il prolasso e riportarli alla verginale elasticità.

La stavo ancora ammirando, con il cazzo che mi faceva male, che lei, nuda com’era, andò al telefono e la senti comunicare all’inerlocutore che era rientra a casa .

Poi aggiunse “ subito ? Ed ancora “ Và bene, vengo subito “

Si vestì, come al solito. in modo provocante, ma elegante e raffinato.

Era uno schianto anche se con i suoi 35 anni non era più una ragazzina.

La vidi uscire da casa e salire su una macchina che la stava aspettando.

Alla sera ricevetti una telefonata da un uomo che mi informava che era dovuta partire all’improvviso e che non sapeva dirmi quando sarebbe rientrata. Mi disse che appena possibile lei si sarebbe messa in contatto con me.

Da quella sera è passato quasi un anno e non l’ho più sentita ne vista.

 

 

 

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