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Racconti Erotici EteroTrio

Una coppia sorprendentemente moderna

By 9 Luglio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Conoscevo Vanna da tempo. L’avevo sempre ritenuta una donna molto affascinante con modi di fare e dialogare molto intriganti: capelli neri corti, occhi che sembravano due lapislazzuli, labbra carnose e tonde e, soprattutto, un seno grande tutto naturale e sodo. A corredo di tanta bellezza aveva inoltre le dita affusolate, gambe e cosce larghe e lunghe e un bel culo tondeggiante con i glutei ben in vista e sempre piacevole da vedere.
Lei era sempre stata una ragazza discreta, qualche flirt ai tempi delle scuole con ragazzi estranei alla nostra compagnia, ma quando si parlava di sesso Vanna non aveva rivali a livello di fantasia, classe ed erotismo. Eravamo amici ma spesso avevo sognato una notte con lei; chissà se poi i fatti avrebbero uguagliato le parole!
Non abitava nel mio paese ma veniva a studiare nella mio stesso liceo e si tratteneva nel pomeriggio a casa di altre compagne di scuola.
Erano alcuni anni che non la vedevo, si era infatti trasferita da un’altra parte della città dopo essersi sposata con Dario, un nostro coetaneo, finché un giorno ci rincontrammo ad un vernisage di un pittore amico comune.
In quegli anni ci si vedeva sporadicamente e solo casualmente. Nonostante ciò lei mi piaceva sempre.
Nel rivederci ci abbracciammo e il suo seno si schiacciò sul il mio petto. Il mio sesso si indurì repentinamente e di questo Vanna se ne accorse perché le scappò un risolino che mi sembrò eccitante ed anche invitante.
Ebbi così modo di conoscere anche il suo compagno Dario, un bel ragazzo, simpatico e disponibile. Formavano una bella coppia sensuale ed interessante.
Andammo in bar a festeggiare il ritrovamento e loro scapparono via per un appuntamento già preso ma dandoci appuntamento per un altro incontro. Logicamente ci scambiammo i numeri di cellulare per tenerci in contatto.
Una sera ci ritrovammo con più calma ed io e Vanna ci concedemmo un bicchiere di spumante in un bar vicino per brindare alla nostra amicizia ritrovata e in quel frangente lei mi confidò che anni prima anche io le piacevo ma che per timidezza o per altri motivi non si accese tra di noi la passione.
Mi raccontò del suo ménage con Dario ed anche di come scopava con il suo uomo. Infine mi confessò che il desiderio suo e di Dario di sperimentare l’amore a tre, facendo entrare nel loro rapporto un secondo uomo.
Ciò non mi meravigliò e mi confermò che il carattere della femmina lo aveva conservato.
Io, sorridendo ma dando un tono di serietà, mi proposi come secondo uomo e Vanna, carezzandomi il volto, rispose “Era la risposta che speravamo di avere, ci divertiremo parecchio noi tre!”
Fissammo per vederci un venerdì sera a cena in un locale di lusso. Pensai che lavoravano bene e che il loro reddito fosse al di sopra del normale. Terminata la cena trascorremmo un po’ di tempo in altro locale per conoscerci ulteriormente soprattutto con Dario. Scoprii che Dario e Vanna erano aperti, disinibiti, gentili, intelligenti, di classe e soprattutto intriganti.
Non avendo previsto subito un accoppiamento sessuale quella sera stabilimmo di vederci l’indomani a casa loro.
Quel sabato dovevo lavorare in ufficio per comp0letare un lavoro da terminare ed inviare via email ma quel giorno non riuscii a lavorare; ero tremendamente eccitato dall’idea di un rapporto a tre con la mia amica e suo uomo. Il pensiero mi portò ad essere arrapato e più di una volta fui sul punto di andare al bagno a masturbarmi. L’idea di farmi una sega era incessante.
La sera andai all’appuntamento nel punto stabilito dove Vanna mi stava aspettando da sola. Lei non abitava nelle vicinanze e in auto andammo subito nella sua casa dove ci aspettava Dario.
Lei era vestita, come sempre, in maniera super sexy: un velo di trucco, lucida labbra rosa, un vestito molto aderente che le copriva le gambe fino a poco meno di metà coscia e con un’ampia scollatura che metteva in mostra il suo seno, spalle nude ed un ciondolo dorato al collo che scendeva fino al canale fra le mammelle. Le scarpe nere col tacco alto e la zeppa da 4 centimetri la slanciavano parecchio.
Durante il tragitto fino a casa sua, Vanna mi descrisse il menù gastronomico della serata, mi chiese se fossi eccitato, che cosa mi aspettavo da un rapporto a tre e se avessi delle remore.
Naturalmente negai e così lei senza difficoltà mi raccontò quello che lei e Dario avevano intenzione di provare per la prima volta: la doppia penetrazione sia anale che vaginale.
Vanna mi disse che anche lei era già eccitata all’idea di farlo ma che l’esperienza le aveva suggerito di resistere per poter godere maggiormente durante il rapporto.
Seppi che tra di loro ne avevano discusso la notte prima mentre si accoppiavano ed erano arrivati alla conclusione che io avrei avuto il culo di lei.
Vanna mi chiese se fossi d’accordo e ciò fu per me uno shock; inutile dire che la risposta fu positiva.
Già nella mia mente pregustavo il piacere dell’allargamento e dell’entrata nel culo di Vanna. Sentire la sua morbidezza delle cosce e del suo sfintere era per me molto eccitante ed era stato a suo tempo un sogno fino a quel momento irrealizzato.
Lei mi spiegò che con il marito aveva già avuto rapporti anali più di una volta e che era la prima volta che avrebbero fatto il sandwich, ma che per una posizione così impegnativa sarebbe stato meglio che il didietro toccasse ad un cazzo come il mio lungo quindici centimetri piuttosto che a quello di suo marito che era lungo oltre i venti.
Solo il fatto che lei fosse così disinibita e spigliata nel parlarmi di sesso prima di farlo e di prevedere ciò che avremmo fatto mi aveva eccitato facendomi andare fuori di testa tanto che non so come resistetti a non violentarla per strada nell’auto. Mi disse anche che era nei suoi giorni fertili e che quindi avrei dovuto indossare il preservativo per non ingravidarla.
La casa dove abitava Vanna era una villetta dei due in una zona molto carina e discreta. Dario ci ricevette già nudo e intento ai preparativi per la cena. Notai che aveva un bel cazzo già svettante e pronto per l’accoppiamento.
Vanna con voce suadente e decisa mi chiese di spogliarmi “in casa nostra niente vestiti addosso!”
Non ebbi che farmi indicare il bagno dove mi spogliai completamente e mi diedi una rinfrescata per eliminare i profumi classici del sudore del maschio nelle zone più intime.
Ritornato dalla mia amica e dal marito che mi attendevano seduti sui divani del salotto vidi che erano entrambe nudi.
Alla vista delle tette di Vanna il mio membro, che era floscio, si inturgidì repentinamente e la cosa sembrò eccitare parecchio i padroni di casa che mi invitarono a sedere vicino a loro.
Vanna preparò un aperitivo per tutti e tre e brindammo incrociando le braccia.
La cena era pronta e il “menù afrodisiaco”, come l’aveva denominato Dario, la consumammo con dell’ottimo vino parlando del più e del meno avendomi Vanna chiesto di non parlare di sesso perché ne avremmo parlato dopo cena.
Più volte dovetti distogliere lo sguardo dalle mammelle di Vanna dove il ciondolo infilato nella catena che portava al collo si andava a posare, nonché dalla sua figa depilata e anche dei suoi glutei sodi quando lei si levava dalla sedia.
Al termine della cena Vanna e Dario mi chiesero di accomodarmi sul divano. Lui prese una bottiglia di spumante e tre bicchieri, mentre lei aprì un flacone non grande di olio profumato con cui unse la pelle del corpo. Il profumo di quell’olio era penetrante ed eccitante.
Dario si sedette di fianco a me e mi porse un bicchiere con lo spumante e nel contempo Vanna, prima accese lo stereo per diffondere musica strumentale molto sensuale, poi venne a sdraiarsi su di noi sorseggiando lo spumante. Per stare comoda e non cadere mi passò un braccio attorno al collo e le gambe andarono ad avvolgere il collo di Dario.
Vanna era nuda ed indossava dei gioielli che erano il ciondolo con catena al collo che arrivava fino al seno, un braccialetto al polso sinistro ed uno alla caviglia destra. Indossava dei sandali minimalisti legati alla caviglia con zeppa e tacco alto che lasciavano libero tutto il piede con una fascettina argentata vicino alle dita; erano le scarpe che adoravo e che mi arrapavano non poco.
Sarò feticista ma quel tipo di sandalo mi ha sempre eccitato e mi sono fatto tante seghe pensando a femmine che li indossavano ed a come potrebbero camminare scodinzolando per invitare i maschi a guardarle e desiderarle.
Ora Vanna indossava quelli proprio come li volevo io.
Io e Dario prima che lei si sistemasse su di noi ci spogliammo e quindi eravamo nudi.
La mano destra di Vanna, con le unghie rosa, decorate con brillantini ed abbellite da anelli d’oro, posò il bicchiere e la passò fra i miei capelli.
Fino a quel momento l’avevo solo abbracciata discretamente ed allora vista la confidenza che mi dava ritenendo che il suo gesto fosse un invito ad iniziare, strinsi fra le mani una le sue tette; le trovai morbide e sode con capezzoli turgidi e sporgenti in avanti.
Lei mugolò languidamente mentre il mio cazzo durissimo premeva contro la sua schiena nuda.
Dario la sgrillettò lentamente e anche il suo cazzo era duro e svettava come un palo di carne; come mi aveva detto ridendo Vanna lui aveva davvero un bel cazzo.
Io e la mia amica ci baciammo assaporando la lingua nelle nostre bocche, poi passai a leccarle i capezzoli, succhiandoli e mordicchiandoli, mentre Dario si era disteso per le leccava la figa dalle grandi labbra rosee e bagnatissime.
All’improvviso Vanna ci fece allontanare, si levò da sopra di noi e spense lo stereo. Dario ripose lo spumante nel frigo e mi invitarono in camera da letto. Era evidente che l’interruzione era un segnale tra di loro per andare a stenderci sul letto grande per passare a giocare a fare sesso come preludio all’accoppiamento.
Vanna ci prese per mano entrambi ed entrammo insieme nella loro alcova. Era una camera insolita. Aveva la moquette blu, stampe erotiche alle pareti e un letto basso e ampio con le lenzuola del colore della moquette. Vanna si sedette sul letto, io e Dario le stavamo in piedi davanti coi cazzi in erezione. Lei, titillandosi il clitoride e mostrandoci ciò che faceva chiese “Allora, che facciamo?”
Dario dandole un colpetto su una spalla in tono sarcastico disse “Maleducata! Chiedi al nostro ospite!”
Io ero ancora un po’ imbarazzato ed esitai un attimo ma poi risposi “Se vuoi prenderci in bocca….”
Vanna non se lo fece dire due volte e sorridendo maliziosamente prese i nostri cazzi dritti e duri, uno per mano e ci segò lentamente.
Era fantastico, ma lo fu ancora di più quando la mia amica si mise in bocca i nostri sessi succhiandone uno per un tempo piuttosto lungo mentre masturbava l’altro e viceversa. Altre volte dava due baci sulla punta di un cazzo e poi passava all’altro. Io ero in estasi e con la testa all’indietro e le braccia lungo il corpo lasciando che la mia amica ingoiasse il mio membro fino alla gola, oppure passasse la lingua sul suo orifizio.
Era evidente che Vanna era espertissima nel fare pompini, infatti metteva i nostri cazzi in bocca fino a farli scomparire senza che avesse un conato. Sentire il cazzo nella gola di una femmina è il top dei piaceri e Vanna me lo stava dando. La situazione trasgressiva e la bravura di Vanna mi stavano facendo provare un piacere unico nel suo genere. Sospiravo e dicevo ogni tanto “ahhhh sìì! Così Vanna, ahhh ancora!!” mentre socchiudevo gli occhi ed osservando la mia amica darsi da fare col mio cazzo.
Vanna si mise in piedi, abbracciò me e Dario e mi chiese cosa volessi che lei facesse. Non ebbi dubbi e le chiesi di farmi una sega con le tette. Era una variante alla spagnola di cui ne avevo parlato con loro la sera precedente e l’idea di questa variante li aveva eccitati molto entrambe.
Nella variante della spagnola proposta Dario avrebbe dovuto stringere fra le mani le tette di Vanna mentre io ci tenevo il cazzo e sarebbe stato lui, e non lei, a muovere i seni su e giù.
Ora era il momento di realizzare l’idea. I due si posizionarono, io mi misi davanti a Vanna e lentamente appoggiai il mio sesso fra le due tette dicendo “Cominciamo!”
A Dario sembrò di essere in paradiso. Si stava realizzando il desiderio di una vita con la moglie. La baciava sul collo e lei gemeva di piacere e io con il cazzo dritto e eretto godevo molto essendo anche per me un desiderio realizzato nelle condizioni sempre sognate.
Ad un certo punto mi tirai indietro e dissi “E’ meglio fermarci un attimo perché sto per venire!”
“Sarà meglio che così così ci riposiamo se non il momento più bello arriva troppo presto” suggerì Dario e aggiunse “se ti va noi scopiamo. Ci vuoi vedere in azione?”
Feci un cenno affermativo e dopo pochi secondi Vanna si mise alla pecorina per ricevere il cazzo del suo uomo che l’avrebbe pompata in maniera decisamente sostenuta.
Osservavo la monta di Vanna con piacere e la sentivo parlare ed incitare il marito. La scena mi eccitò e fui in grado di riprendere masturbandomi guardando la scena di loro due che scopavano con Vanna sotto e lui sopra da dietro che la montava come una cagna.
Tutto ciò durò senza che io sborrassi finché Vanna non mi fece un occhiolino chiaro invito a unirmi a loro; offrii il mio cazzo alla sua bocca e lei riprese a succhiarlo.
Bastarono pochi secondi e andai nuovamente in estasi. Stavolta presi con una mano la sua testa per seguire il ritmo del pompino, mentre Dario accelerava e decelerava di continuo i suoi colpi nella figa.
Stavamo godendo tutti e tre e con Dario ci scambiavamo degli sguardi d’intesa mentre la nostra partner spasimava per la monta fatta dal suo uomo.
Vanna, pur piacendo della azione di Dario, chiese di cambiare posizione mettendo la schiena a terra dicendomi “Adesso tocca a te. Entra dentro!”
Dario mi passò un preservativo e per me fu naturale indossarlo esaudendo così il desiderio di Vanna di fare sesso sicuro.
Mi avvicinai alla mia amica che sdraiata mi attendeva a gambe larghe e lentamente feci entrare il mio cazzo nella sua figa calda e bagnata. Cominciai a scoparla prima piano e poi sempre più forte, godendo dei suoi gemiti. Dario le passava il cazzo sulle labbra e lei ogni tanto lo succhiava per un attimo; ansimava tanto e non era possibile tenerne uno in bocca.
Io tenevo una gamba di Vanna col braccio sinistro e le passavo la lingua sulla caviglia e sulla cavigliera che la ornava mentre Dario le massaggiava le tette.
Poi si mosse ed io uscii dalla sua figa.
“Sei fantastico” mi disse lei mettendosi a sedere sul letto “Da come vi muovete sembra addirittura che voi due abbiate già condiviso una donna. Non è che mi nascondete qualcosa?!” aggiunse maliziosamente facendoci ridere di gusto.
Scherzammo in modo ironico sulle sue parole e si venne a creare l’atmosfera giusta per la doppia penetrazione. Vanna mi sembrò un po’ nervosa mentre il marito le lubrificava il buchetto con una crema speciale, io intanto mi ero steso sul letto ad osservare e riprendere un po’ le forze per il clou della serata. Non ebbi molto tempo per rilassarmi perché anche Dario si era sdraiato e Vanna si stava facendo scivolare sul suo cazzo facendosi riempire la figa. I due si abbracciarono e io mi avvicinai con il cazzo nuovamente rigido e pronto alla penetrazione fra le dita.
Dario vedendomi dietro la sua donna allargò i glutei di di Vanna per permettere al mio sesso di appoggiarsi allo sfintere. Appoggiai il cazzo sull’orifizio e poi iniziai a spingerlo dentro lentamente. Sentivo Vanna un po’ tesa finché fui dentro di lei. Mi pregava di non farle male visto che aveva già quello di Dario dentro di se.
Entrai con molta lentezza per darle modo di adattarsi e sentire al meglio i due sessi dentro di lei. Ritrovata la sua abituale sicurezza ci disse “Dai, fatemi venire! E’ molto bello averne due dentro!”
Così cominciammo a pomparla.
Vanna fra i gemiti ci disse che ce la stavamo facendo come una vera troia e che si sentiva a volte una dea del sesso e che era incredibile come godeva e che eravamo bravissimi ed affiatati nel farla godere.
Ormai il mio cazzo stava per esplodere ma Vanna venne prima di me urlando di piacere, mentre i suoi umori caldi e profumati colavano fra le cosce.
“Sono morta e sono in paradiso!” esclamò Vanna lasciandosi andare fra le braccia di Dario che disse “voglio venire, Vanna!” e cominciò a masturbarsi mentre la moglie gli metteva le tette sul volto.
Pochi secondi e Dario schizzò il suo sperma sulla pancia di Vanna con degli schizzi densi che Vanna iniziò a spalmarsi addosso con una mano.
Io mi stavo masturbando a mia volta e, appena Dario ebbe esaurito i suoi getti, presi Vanna, la feci sdraiare sul letto e mi ci misi sopra a cavalcioni.
Ora spettava a me dimostrare quanto valevo dato che avevo già esposto alla coppia come avevo gli orgasmi ottenuti con le seghe; loro erano rimasti increduli al mio racconto ma era realtà
Ebbi un orgasmo intenso a cui seguì una sborrata abbondante ed interminabile con schizzi acquosi sulle tette della mia amica urlando “ahhh Vanna, sborrooooo sborrooooo!!!!”.
Sembrava non finissero mai e mandarono in estasi una stupefatta Vanna che aveva ormai il seno completamente cosparso della mia sborra ed anche di Dario che restò stupito e si complimentò con me per la prestazione.
Quello non fu il primo e l’unico incontro a tre. Da quel giorno noi tre ci divertiamo parecchio insieme e ad oggi non abbiamo intenzione di smettere e né di avere un quarto componente che faccia da quarto incomodo.

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