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Una moglie insodisfatta

By 12 Dicembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Beh, perché non mi parli?’; Sono in macchina seduta a fianco a mio marito mentre rientriamo dal compleanno.
‘sei una troia!’ la sua faccia &egrave livida. Le mani tremano sul volante ‘anche mio fratello vorresti sbatterti?? Non ti &egrave bastato quel bastardo del mio collega nel bagno della festa?’ il volto &egrave una maschera di rabbia ‘Ho visto come hai lasciato farti toccare il culo! Cazzo davanti a tutti poi! Sei una Troia!!!’ la macchina sbanda, mi scappa un urlo di paura ‘rallenta vuoi farci ammazzare??’
‘non te la caverai così facilmente’, Andrea accosta nel parcheggio di un locale fuori città. In tutti questi anni di matrimonio non l’ho mai visto così’.
‘entriamo!’ mi intima lui
‘che cazzo stai dicendo Andrea! Guarda che topaia! Siamo nel bel mezzo del nulla!’ un vecchio edificio che se non fosse per un insegna accesa sopra un ingresso sembrerebbe disabitato.
‘Ale, ho detto che entriamo’ il tono &egrave gelido
‘Dai Amore, mi ha solo toccato il culo’. Voleva che mi togliessi le mutandine ma io l’ho mandato al diavolo’.’ Come un lampo il ricordo del suo sguardo arrapato, il desiderio che si impossessa, che non ti fa ragionare, quella sensazione di essere posseduta da un uomo, da un maschio vero’.
Fissandomi negli occhi appoggia le mani alle ginocchia. Contro la mia volontà mi spalanca le cosce’ la gonna di jeans sale’ in bella mostra la mia figa glabra senza nessun indumento a protezione. Abbassa lo sguardo’.. Lentamente la sua testa si avvicina alla mia farfallina. Inspira profondamente. Sento il calore del suo fiato e la cosa mi eccita. Trattengo il respiro’. Avvicino il bacino alla sua testa, la sua bocca rimane a pochi centimetri’ mi sto bagnando’ di nuovo’
Andrea si alza di colpo e posiziona la sua faccia di fronte la mia. Il suo sguardo &egrave gelido, la sua voce &egrave bassa ”’ e ti sei anche eccitata! Vaffanculo! Io entro, tu fai quel cazzo che vuoi!’
‘Ma’.’
Scende dalla macchina e mi lascia sola, gonna alzata, mi guardo intorno e vedo parcheggiate diverse macchine. Appoggio un dito sulla mia fighettina e la sento umida. Avrei voluto che mi prendesse con forza, magari in quel lurido parcheggio. Dopotutto dovrei essere punita’. Dopotutto’.. voglio essere punita. Il dito continua a muoversi come telecomandato’ il polpastrello dell’indice percorre tutto il taglio delle grandi labbra facendo in modo di premere sul clitoride. Il fiore si dischiude e delle goccioline mi umidificano il dito. Il bacino avanza ancora di più e la gonna praticamente scompare sotto i glutei. Il medio si accosta all’indice e le labbra si aprono ancora di più. Le punte delle dita varcano l’ingresso del piacere. Le infilo tutte e due. Una scossa mi arriva al cervello, voglio godere! In quel parcheggio, subito. Adesso! Aumento il ritmo, dentro fuori, dentro fuori, le dita che non smettono di stimolare il clitoride, la testa piegata indietro, gli occhi chiusi. Me ne sbatto che mi vedano e se mio marito non capisce di cosa ho bisogno peggio per lui. Anche l’altra mano interviene in quel gioco al godimento. Una mi penetra velocemente, l’altra mi strazia il clitoride. Mi rendo conto che non resisterò a lungo a quella piacevole tortura. Sento sulle dita colare il mio piacere e all’improvviso arriva l’orgasmo. La figa si contrae, le gambe si chiudono imprigionandomi le mani e bagnando le cosce. Spalanco gli occhi di colpo, nel pieno dell’amplesso mi pare di scorgere una sagoma fuori dal finestrino. Il cervello sembra che si stia riprendendo e inizia a connettere le possibilità di pericolo a cui quella situazione può portare. Mi guardo intorno ma non vedo nulla. Andrea non c’&egrave. Recupero le mutandine dalla borsa e cerco di rendermi presentabile. Mi torna alla mente il momento in cui le ho tolte, durante il taglio della torta. Mentre tutti erano impegnati a fare gli auguri, io ero lì che mi mordevo il labbro mentre delle dita che mi frugavano. Quel porco di cognato che ha capito di cosa ho bisogno. Non voglio cedere con lui. L’orgasmo mancato &egrave servito solo ad eccitarmi di più.
Scendo dalla macchina per avviarmi verso il locale. A differenza di quello che &egrave l’aspetto esteriore, dentro si rivela un locale grande e molto curato, elegante. Tutto un lato &egrave occupato da un palco con una penisola che divide il locale. Le ragazze che servono ai tavoli sono molto belle e vestite in maniera provocante. I tavolini intorno al palco sono pieni di uomini, alcuni di essi accompagnati. Dirigendomi verso il bancone cerco mio marito:
‘Ciao, cosa ti posso servire?’ mi chiede il barman
‘A dire la verità sto cercando mio marito, dovrebbe essere entrato da poco’
‘Ti riferisci ad un uomo capelli scuri con una camicia bianca ed una faccia a dir poco incazzata?’
‘sì, direi che &egrave lui’ abbasso lo sguardo per non farmi vedere arrossire.
‘si &egrave messo a parlare con mr. M e poi sono andati nella saletta sul retro’ il ragazzo mi indica un corridoio dietro il bancone con un sorriso stampato sulla faccia.
Mi incammino verso il corridoio e arrivo davanti ad una porta accostata. Sento delle voci di uomini arrivare dall’interno
‘rilancio’ una voce molto profonda
‘vedo’ riconosco la voce di Andrea
‘Passo’ altre voci fanno seguito.
Apro la porta. Quattro uomini seduti ad un tavolo intenti a giocare a poker, tra cui anche Andrea.
Sento gli sguardi rivolgersi verso di me.
‘Ciao Ale, ti sei decisa finalmente. Lasciate che vi presenti mia moglie Alessandra’ dice Andrea rivolgendosi agli altri, mentre con le mani afferra le fiches in mezzo al tavolo avvicinandole al mucchio davanti a lui.
Mi sento a disagio:
‘Amore sono molto stanca, che ne dici se andiamo a casa’ cinguetto io. Gli sguardi dei presenti mi fanno una radiografia. Ho una strana percezione. Dal tavolo si alza un uomo, dalle movenze ricorda un orso. Sarà quasi due metri, capelli rasati ma con una barba nera molto curata. Indossa un vestito scuro, la camicia risvoltata sotto i gomiti mette in risalto gli avambracci. Mi si avvicina e mi porge la mano:
‘Alessandra’ Piacere di fare la tua conoscenza. Puoi chiamarmi mr. M.’ porgo la mano e lui al posto che stringerla mi fa un elegante baciamano. I suoi occhi fissi nei mie. Sento il suo sguardo penetrare dentro frugandovi all’interno, come se fossi nuda.
‘con profondo rammarico devo ammettere che suo marito &egrave molto bravo a giocare a poker e siccome sto perdendo, mi piacerebbe poter fare ancora qualche mano con lui. Spero non voglia negarmi il piacere di una rivincita’ Il suo sorriso era sfrontato. Mantenni lo sguardo impassibile di fronte a quell’uomo.
‘Vedi Ale, sfortunato in amore ma fortunato al gioco” se ne esce ghignando quel coglione di mio marito.
‘Spero che tu sappia quello che stai facendo’ rispondo gelida cercando di capire dove quegli occhi mi avrebbero portato.
‘Alessandra, non so come ringraziarti’ esclama mr. M ‘accomodati nel salone, fra qualche minuto inizierà uno spettacolo. Credo che lo troverai”.interessante’ e girandosi continua ‘Simon, vuoi accompagnare la signorina e sincerarti che le venga servito il nostro miglior champagne’
Da un tavolino appartato a cui prima non avevo fatto caso, si alza Simon. Un nero massiccio, leggermente più basso di mr. M con indosso una maglietta nera che sembra voler lacerarsi ad ogni movimento dei bicipiti.
‘Sarà un piacere’ risponde Simon scrutandomi dalla testa ai tacchi. Si avvicina all’orecchio di M e sussurra qualcosa che non riesco a comprendere. ‘Interessante’ risponde di rimando guardandomi. Simon mi fa cenno di seguirlo quindi mi volto e vado con lui. Allontanandomi da quella stanza sento mio marito pavoneggiarsi delle ripetute vincite.
Mi accomodo su di uno sgabello del bancone. Il barman di prima su indicazione del nero mi serve un fl’te di champagne. Visto che mio marito preferisce la compagnia di sconosciuti alla mia, per quale motivo non dovrei gustarmi la serata. Le sensazioni di quel nettare unito al calore dell’alcol mi fanno distendere i nervi. Vedo che diversi uomini si girano e mi osservano. Dopotutto le mie cosce su quello sgabello sono valorizzate al meglio. La camicetta bianca e le decolté anch’esse bianche fanno il resto. Accavallo le gambe e la gonna sale ancora di più. Ho 37 anni e mi sento bella, ho voglia di divertirmi, di lasciarmi andare, di provare quel piacere che per troppo tempo &egrave mancato nel rapporto matrimoniale. Di colpo si spengono le luci principali del locale e si accendono i riflettori sul palco. Dalle tende esce una donna asiatica bellissima. Capelli neri sottilissimi che le arrivano quasi al sedere. Indossa un body nero completamente trasparente. Una peluria curatissima si intravede sul monte di venere. I capezzoli sono molto piccoli, sembrano irreali se paragonati alla grandezza di quel seno sodo. Cammina in punta dei piedi attraversando il palco. Come una pantera, spicca un balzo e si avvolge al palo da pole dance. Inizia a salire e scendere avvolgendosi al palo, roteando e contorcendosi su di esso. Rimango estasiata dalla flessibilità della ragazza. Non riesco a togliere lo sguardo dalle sue nudità. Mi passa per la testa l’idea di essere al suo posto. Persone che mi desiderano ma non possono avermi. Accavallo le gambe cercando di contenere quel fremito alla figa che ormai sta inesorabilmente avanzando. Mentre la ragazza prosegue nella sua danza da dietro escono due uomini completamente nudi. I loro cazzi sono completamente in tiro. Si avvicinano alla ragazza che intenta a piroettare sul palo non si accorge che l’afferrano in contemporanea e la sdraiano sul pavimento. Alla ragazza scappa un urlo di sorpresa. Cerca di divincolarsi da quella presa ma i suoi sforzi sono inutili. I due uomini le strappano il body. Uno inizia a torturale la figa l’altro a strizzarle le tette. La donna cerca ancora di ribellarsi ma lentamente i movimenti cambiano. Il bacino da ribellarsi passa ad assecondare i movimenti dell’uomo con le dita dentro la figa. Non riesco a credere a quello che vedo. La donna ormai in balia del piacere prende il cazzo di quello che le tocca le tette e inizia spompinarlo. Come se seguissero un copione prestabilito i due uomini la fanno girare a quattro zampe. Osservo quei cazzi che posseggono uno in bocca e l’altro in figa a quella ragazza asiatica. Lei che si contorce dal piacere. Sento il mio viso arrossato, le mutandine zuppe di umori e una parte di me che brama essere al posto della ragazza. Scendo dalle sgabello e vado a chiamare Andrea. Voglio andarmene il prima possibile da questo posto. Entro nella stanza e mi rendo subito conto che qualcosa non va. Vedo Mr. M in piedi con gli altri avventori che conversa mentre mio marito seduto con il viso nelle mani.
‘Bentornata Alessandra, ti &egrave piaciuto lo spettacolo?’
‘Ma non si vergogna a mettere in piedi certi spettacoli indecenti’ gli rispondo completamente rossa in volto ‘Andrea andiamo’. A sentir chiamare il suo nome Andrea alza la testa e vedo la rassegnazione nel suo volto.
‘Ma cosa succede’ gli chiedo preoccupata.
‘Vedi, tuo marito ha perso tutto quello che aveva vinto e in più, mi deve una bella somma’
‘Vi ho detto che ve li do i soldi. Ma al venerdì sera dove li trovo i contanti. Lunedì appena apre la banca vi porto il dovuto’ disse Andrea.
‘E chi mi garantisce che se ti lascio andare ti rivedrò?’ risponde mr. M
‘Gliel’ho già detto, le lascio i miei documenti’
‘Ascoltami bene i debiti di gioco vanno pagati immediatamente, però mi sei simpatico e quindi ti propongo una scommessa’……
‘Andrea, mi sei simpatico quindi ti propongo una scommessa’ Andrea si illumina alle parole di mr. M. ‘devi resistere ad un pompino, ti concedo 5 minuti. Se non vieni sei libero di andare, se invece non resisterai mi porterai tutti i soldi. A garanzia tua moglie rimarrà mia ospite finché il debito non sarà saldato’
‘Adesso mi spiegate per quale motivo mi dovete coinvolgere’ mi intrometto veramente seccata da questa situazione. ‘ Non solo dovrò guardare mio marito mentre riceve un pompino ma rischio anche di essere prigioniera di sconosciuti.’ Dico mentre osservo i miei interlocutori: dal volto di Andrea traspare l’aria di uno che &egrave certo di scamparla mentre dal volto di mr. M si manifesta un inquietante sicurezza. Dal basso ventre una sensazione di calore inizia a farsi strada.
‘Per fortuna ho il libretto degli assegni, ditemi la cifra così chiudiamo questa vicenda’ continuo sempre più motivata a voler porre fine a quella vicenda supportata dal fatto che entrambi siamo benestanti.
‘Sono 50000′, e non credo assegni ne vogliano. Quindi non posso non accettare la scommessa’ mi liquida con sufficienza mio marito.
‘Ben detto Andrea. Direi di formalizzare il tutto’ e mr. M inizia a scrivere su un foglio i dettagli dell’accordo.
A quel punto mi sento in balia degli eventi, non sono per niente sicura. Il formicolio nelle mie intimità si fa strada. La mia parte irrazionale inizia ad affacciarsi, il sogno di essere oggetto di qualcuno. Certamente sto correndo troppo con i pensieri, dopotutto questi vogliono i loro soldi. Prepotente nella testa si affaccia il viso stravolto di piacere della ragazza asiatica.
Andrea senza batter ciglio firma il foglio che gli porge mr. M
‘ora la tua firma, Alessandra’ prendo il foglio e inizio a leggere. A metà dello scritto mi si gela il sangue -La signora Alessandra G. sottoscrivendo il presente accordo avalla il debito conseguito tra il sig. Andrea B. nei confronti del sig. M. rendendosi garante. Fino al saldo di quanto dovuto la signora sarà ospite della parte debitrice. A titolo di risarcimento per i costi sostenuti al suo mantenimento, durante tale periodo, la signora si metterà a completa disposizione’- la mano mi trema mentre firmo. La sensazione di calore ormai &egrave dilagata. Mi sento eccitata e confusa come mai nella vita. La testa rimbomba delle possibili conseguenze.
Consegno il foglio a mr. M ‘in cassaforte e predisponi tutto per la scommessa’ ordina rivolgendosi a Simon.
Il nero esce dalla stanza seguito da due dei giocatori ‘Andrea a breve verrai chiamato intanto spogliati, io accompagno tua moglie dove potrà godersi al meglio lo spettacolo. Ti lascio in compagnia così da sincerarmi che tu non faccia scherzi’ così dicendo mi prende con autoritaria galanteria il braccio e mi costringe a seguirlo. Mi volto a vedere mio marito e lui sorridendo mi fa segno col pollice alzato. Non condivido per niente il suo ottimismo,
‘non ho nessuna intenzione di vedere mio marito spompinato da un’altra donna!’ mi rivolgo imperiosa a mr. M
‘infatti non dovrai guardare, sarai tu a farlo’ mi risponde ridendo ‘non solo, avrai l’occasione di esibirti sul palco’.
la mascella precipita sui piedi ‘me lei &egrave completamente impazzito!!! &egrave una follia!!! Mi rifiuto di fare una cosa del genere!!’ rifletto velocemente, conosco mio marito e so che con la bocca posso farlo durare molto più di 5 minuti.
‘non credo che a questo punto ti possa tirare indietro. E poi dalla sicurezza dimostrata da tuo marito a breve sarete a casa vostra’ mi risponde mr. M.
Quella insistente sensazione continua a imperversare dentro di me mentre mi accompagna nei camerini. Dalla sala una voce spiega lo spettacolo che andranno ad assistere i presenti. Un applauso del pubblico sancisce l’apprezzamento del fuori programma.
‘Barbara si prenderà cura di te, e ti accompagnerà sul palco’ mi indica mr. M una bionda bellissima in piedi come se ci stesse aspettando. ‘vado in prima fila a gustarmi lo spettacolo’ fa per andarsene ma poco prima di scomparire ‘Ale’ non ho mai perso una scommessa’..’.
Barbara &egrave bellissima, alta, mora con i capelli sciolti che le arrivano alle spalle. Occhi scuri, brillanti, vivi di chi si rende conto di quanto può piacere e di quanto piacere può dare. Indossa un completino intimo semi trasparente azzurro con abbinati dei sandali con tacco a spillo. Mi fa cenno di sedermi di fronte ad uno specchio completamente illuminato. Mi scruta il viso con fare meditabondo. ‘ok iniziamo’ sentenzia. Inizia a raccogliermi i capelli in una coda alta che mette in risalto il mio collo sottile. Mi gira con lo specchio alle spalle e con fare esperto mi sistema il trucco. Dopo una decina di minuti sentenzia ‘sei stupenda’ e girando la sedia mi posso vedere. Il trucco &egrave più marcato ma senza farlo risultare volgare. I miei occhi azzurri vengono valorizzati tanto da sembrare splendere.
‘andiamo &egrave il tuo momento’ mi sorride Barbara slacciandomi qualche bottone della camicetta.
I passi sui tacchi sono incerti, sto tremando come una foglia. Siamo appena dietro il sipario quando mr. M lo spalanca ‘ed ecco a voi accompagnata dalla nostra bellissima Barbara la star della serata ALESSANDRA’ con fare teatrale gesticola ‘un bell’applauso’ e tra fischi e battiti di mani faccio il mio ingresso. La scena che mi si mostra sul palco mi lascia di stucco: mio marito legato al palo della pole dance con un paio di manette che brillano sotto la luce dei riflettori. Dalla faccia capisco che non gli &egrave stato detto che sarà la sua mogliettina a praticargli il pompino. Il suo pene penzola inerme come un calzino. Mr. M ci accompagna in mezzo al palco ‘gentili ospiti come vi &egrave stato anticipato il nostro campione dovrà resistere per 5 minuti ad un pompino della nostra Alessandra. Il tempo partirà nel momento stesso che la cappella verrà toccata da queste meravigliose labbra. Vi auguro una buona visione’ ancora applausi mentre mr. M si accomoda. Parte una musica di sottofondo mentre le luci si abbassano. Gli avventori scompaiono rimane illuminato solo il palco. Siamo io e Andrea. Lo fisso negli occhi e lui ricambia. Metto insieme quanta più sicurezza e faccio un passo verso di lui. Una mano mi afferra e mi fa voltare. Barbara, mi stavo quasi scordando di lei. Il suo sguardo trasuda lussuria. Mi avvicina con una forza che non ti aspetti da una donna. Mi bacia. Presa alla sprovvista appoggio le labbra alla sua. La mente non reagisce velocemente come il basso ventre. Dischiudo le labbra e le nostre lingue si intrecciano. Mai una donna mi aveva baciato. Le mani intanto si muovono curiose alla ricerca di quelle forme che conosci bene ma che al tempo stesso non hai mai toccato. Ora le sue labbra scendono sul mio collo. Piccoli baci intervallati da morsi. Si sofferma all’altezza delle scapole. Le mie di mani percorrono i sui fianchi. Ne saggiano la tonicità. Salgono su quei seni che fin dal momento che l’hai visto ne sei rimasta attratta. Per la seconda volta in quella serata voglio godere, devo godere. Mi dimentico di mio marito, del palco e della scommessa. La gonna cade ai mie piedi seguita dalla camicetta. Mi costringe a fare un paio di passi indietro. Le sue mani non si fermano. Non riesco a stare al suo passo quindi mi lascio guidare. Quando mi abbassa le mutandine una ovazione si alza. Il pubblico. Un abbondante succo mi cola sulle gambe. Non ragiono più. Barbara mi fa mettere a quattro zampe. Le sue dita sono dentro la mia figa. mi esplorano. Mi trovo a gemere come una cagna. Continuo a colare. Ho bisogno di godere. Mi trovo di fronte a mio marito. Il suo cazzo ha preso vita. &egrave completamente eretto. La cappella &egrave lucida di umori. Mi vengono in mente tutte le volte che quel cosino ha dato piacere solo al proprietario disinteressandosi completamente di chi l’ha ospitato. Quante volte mi sono masturbata di nascosto per cercare di placare il desiderio oppure cercare in altri quello che mi spetta. E poi io sarei una troia perché suo fratello mi tocca il culo. Apro la bocca e lo ingoio tutto. Mi sento troia fino alla più remota cellula. Inizio a leccarlo partendo dalle palle fino arrivare alla cappella. Le sensazioni che imperterrite mi trasmettono la figa mi dicono che sono sulla giusta strada. Lo ingoio tutto e intanto con la lingua lo solletico. Inizio un pompino frenetico. Sono un indemoniata. ‘Ale che cazzo stai facendo’ cerca di dirmi Andrea ma io non sento nulla. La figa si contrae con dentro le dita di Barbara ‘mmmmmmmmm’ un orgasmo mi travolge. Non smetto di martoriare quel povero cazzo anzi aumento ancora il ritmo. Uno, due, tre fiotti di sborra mi riempiono la bocca. Mi stacco e mi siedo. Il cazzo ormai moscio cola sborra sul pavimento. Le luci si accendono ed un boato mi assorda. Mi gira la testa. Lentamente mi rendo conto di quello che &egrave successo e di quello che accadrà. La faccia di Andrea &egrave un connubio di stupore e terrore. Mr. M. ci raggiunge sul palco. Barbara mi aiuta ad alzarmi. ‘3 minuti e 45 secondi! Complimenti stallone’ un coro di risate fa seguito alla frase di mr. M. anche Simon ci raggiunge sul palco buttando i vestiti ad Andrea. Terrorizzato cerca per prime le mutande ‘per ricordarti bene della serata indossa questa’ gli dice Simon porgendogli le mutande della moglie. Andrea non se lo fa ripetere due volte e con il coro di risate degli spettatori si riveste con indosso le mie mutande.
‘ci vediamo lunedì’ serio gli intima mr. M
Andrea prova a replicare ma si blocca subito. Mi guarda scuro in volto e se ne va.

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