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Racconti Erotici Etero

vergine a 42 anni

By 4 Luglio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La mia sorpresa era totale.
In quella casa di periferia, ho conosciuto una donna di 42 anni, ancora piacente, remissiva e incredibilmente vergine.
Ero andato per fare un rilievo statistico per il comune dove lavoro, mi apre questa donna, con un seno enorme, in ciabatte e certamente non sexy.
La guardo mentre mi fa entrare, lei si gira per farmi strada e io intravedo un sedere notevole, sia come proporzioni che per sensualità.
Calcolando che &egrave vestita male, mi viene da pensare che sotto potrebbe esserci del buono da scoprire, che con vestiti decenti e un poco di trucco potrebbe fare ancora la sua figura.
Lei mi fa vedere la casa e mi dice che abita da sola, con sua madre che &egrave invalida, che ha passato la sua vita dietro a lei, senza mai potere realizzare i suoi sogni e i suoi desideri.
Sento in quella voce una richiesta di libertà e di voglia di sfogarsi, la lascio parlare e poi quando vedo che &egrave sciolta nei suoi discorsi, mi avvicino a lei e senza dire niente, faccio una cosa che non &egrave da me, ma che i suoi discorsi mi hanno convinto sia la cosa giusta.
Le metto una mano sotto quella gonna e le dico;
Avrei voglia di scoparti…qui adesso’
Lei mi guarda e mi dice;
‘Non l’ho mai fatto…sono ancora vergine’
Quella dichiarazione mi fa subito eccitare, vedere quella donna così ben fatta, mai toccata da nessuno, eccita il mio ego, subito le dico che voglio andare nel suo letto e voglio essere il primo.
Le chiedo se ha qualcosa di carino da mettersi addosso, non perché lei non sia una donna sensuale, ma perché piace a me vederla vestita in un certo modo: lei mi dice che anni prima aveva comperato della lingerie sexy, sperando prima o poi di usarla.
Le dico di farmela vedere, lei aprendo un cassetto tira fuori un reggicalze nero e delle mutande che andavano venti anni prima, che di sensuale hanno solo un piccolo pizzo ma sono alte una esagerazione.
Mi fa tenerezza quella donna e nello stesso tempo sento che mi sto eccitando.
‘Spogliati e mettiti il reggicalze per me e anche quelle mutande’
Vedo nei suoi occhi un cenno di gioia per il fatto che io abbia apprezzato il suo intimo e, subito dopo la vedo spogliarsi.
Si toglie quei vestiti goffi, facendo vedere un reggiseno veramente brutto e una mutanda anche lei orrenda, ma quando levando il reggiseno, mostra un seno bello florido, con un aureola rosa che protegge i suoi capezzoli non ancora duri, sento il mio cazzo che spinge forte sotto i calzoni.
Levandosi le mutande, mostra un pelo che copre completamente la sua fica inesplorata.
Non &egrave certo quello che va di moda adesso,tutte tirate con peli ben tagliati e curati, ma a me vedere quel pelo incolto mi arrapa ancora di più e così aspetto che si metta quel suo intimo obsoleto.
Lei tiene gli occhi bassi e comincia a mettersi con goffaggine il reggicalze, vado vicino e accarezzandole il sedere, le dico di fare con calma, che &egrave una bella donna e che prima si sera sarà una donna in tutti i sensi.
Quella frase le fa venire i brividi …continua a vestirsi e quando finisce a me pare sia una gran fica.
Sarà che ormai comincio a vederla con occhi da allupato, ma così vestita, lei adesso &egrave veramente intrigante.
Mi metto a sedere al suo tavolo e le dico di sdraiarsi sul divano e di accarezzarsi il seno e poi la fica, come se fosse da sola, come avrà fatto un sacco di volte: lei esegue docile, si sdraia e chiudendo gli occhi, comincia a passare le dita sopra i seni e a giocarci, le gambe si dischiudono, vedo le calze che si tirano per seguire quel movimento, il suo pelo che esce leggermente dallo slip, mi fa eccitare moltissimo.
Quando una sua mano va a accarezzare il suo pube e comincia a strofinarsi contro, sento la sua voce abbassarsi e un piccolo sospiro uscire dalle sue deliziose labbra.
Mi alzo…non ne posso più.
Mi metto in ginocchio e la faccio mettere a sedere davanti a me, lei apre gli occhi e con aria sognante allarga le sue gambe, iio le metto una mano sulle mutande e le sento ben bagnate, al mio tocco lei ha una esclamazione di piacere e io capisco che &egrave ora che lei venga penetrata dal mio cazzo agognante: allora sposto la leggera stoffa che protegge ancora la sua verginità e mi posiziono…
Il mio cazzo, gonfio al massimo, si appoggia al suo pelo e sente il calore di quella fica, la guardo negli occhi mentre mi spingo dentro di lei, vedo la sua contrazione al mio tentativo di deflorarla, il gemito che emette quando la mia cappella si fa strada &egrave inebriante, sento una leggera resistenza e capisco che sono alla sua membrana, allora le metto le mani sui fianchi e deciso mi spingo a cercare il mio piacere.
L’urlo che emette, dura una frazione di tempo, poi una volta dentro, comincio a muovermi piano, cercando di farla adattare, lei mi ha preso il corpo e cerca di seguirmi, guardo il mio cazzo che scivola in lei e vedo un piccolo rigagnolo di sangue a conferma della mia deflorazione, capisco che il più &egrave fatto e allora comincio a aumentare il ritmo, mentre lei aumenta i suoi gemiti, che adesso sono sicuramente di piacere.
Metto le mie mani sul suo culo e ne assaggio la carne morbida e le vengo dentro pensando a come sarà starle dietro.
Appena sente che sto per venire, lei si lascia andare e mi segue urlando il suo piacere, io continuo a penetrarla sino al contatto estremo delle mie palle sul suo inguine.
La sua esplosione di piacere &egrave infinita, sento il suo tremore per tutto il corpo, mi stringe come se fossi la cosa più preziosa e io continuo a chiavarla con un piacere estremo.
Sento il mio cazzo cedere e allora esco e gli e lo metto in mano, lei lo accarezza felice e senza che io dica niente, si avvicina con la bocca e mi dice;
‘Vuoi?’
Io la guardo sconcertato dalla sua richiesta e subito le rispondo;
‘Certo che voglio che me lo prendi in tra le labbra, anche perché ho ancora molte voglie con te’
Lei mi guarda con occhi avidi e mi risponde;
‘Era quello che speravo dicessi ‘
E mentre la sua bocca si apre per ricevere il mio cazzo per rinvigorirlo, io mi domando se ha capito cosa voglio farle …
Assaporo la sua lingua che gioca con la mia cappella e capisco che con la bocca ha già fatto esperienza, le meto le mani sulla testa e comincio a spingerla più a fondo. sento le sue labbra che accompagnano la mia pelle e spingono sulle mie vene, il mio cazzo reagisce a quel contatto meraviglioso, lo sento di nuovo teso e allora a quel punto le dico di uscire e girarsi mettendosi a carponi.
Lei ancora una volta esegue i miei ordini, si mette prona allargando le sue natiche e mostrandomi tutto quel ben di Dio.
La vista che mi appare e stravolgente, vedo il suo culo stretto e mai profanato e vedo la sua fica appena aperta e mi viene voglia di rimetterglielo dentro, per farle sentire ancora il piacere di un cazzo caldo e eccitato, così, le prendo le tette e stringendole, la scopo di nuovo.
Questa volta la strada e più facile e scivolo sino in fondo senza complicazioni, lei emette un piccolo gemito a quella nuova penetrazione e io comincio a entrare e uscire da lei.
Guardo quel bel sedere sbattere contro le mie palle nel momento massimo di penetrazione e sento i suoi sospiri, che sono sicuramente di piacere e allora aumento il ritmo e penso solo al suo piacere, perché poi il mio sarà diverso.
I capezzoli sono tra le mie dita quando la sento venire, allora con un poco di sadismo, gli e li stringo mentre viene.
Aspetto che finisca di godere e quando la sento svuotata e rilassata, esco dal suo fiore e punto il suo piccolo pertugio, mi appoggio e cerco di metterlo dentro, lei si gira e mi dice;
‘No aspetta…così mi fai male’
Io la guardo arrabbiato, perch&egrave devo fermare la mia voglia… pensavo che lei avesse capito che volevo farlo così, lei capisce il mio disappunto e mi dice;
‘In quel cassetto c&egrave una crema che io uso per lubrificarmi quando sono infiammata…usa quella per farmi meno male…’
A quelle parole il mio cazzo sembra prende nuova vita, veloce prendo la cremina e ancora più veloce le spalmo il foro, vi intrufolo un dito per lubrificarla anche l’interno, a quella intrusione, lei si muove in avanti come a scappare, poi docile torna indietro e la vedo allargare al massimo le natiche nell’attesa di essere sodomizzata.
Quel movimento sensuale, mi fa capire che &egrave arrivato il momento giusto e allora tolgo il dito e mi riposizione dietro di lei.
La mia cappella gonfia e rosea, si appoggia e questa volta scivola facile dentro, sento lei che geme e stringe la bocca nel suo urlo silenzioso e, io a quel punto,mi spingo dentro, lo lascio scivolare tutto nel suo culo e mi fermo solo quando del mio cazzo non c’&egrave più niente fuori.
Vedo sbattere le natiche a quell’entrata e sento la contrazione del suo piccolo foro che cerca inutilmente di espellermi, i suoi gemiti di dolore sono un eccitamento pazzesco per il mio piacere e allora comincio a scoparle il sedere senza più remore.
Entro e esco quasi del tutto per poi immergermi di nuovo dentro quello stretto cunicolo.
Lei adesso comincia a spingere piano il suo bacino all’indietro e vedo che ha messo una mano sulla sua vagina e si sta accarezzando.
Io dopo cinque minuti di quel su e giù, non ne posso più, sento che lei urla che sta venendo e allora mi lascio andare e la riempio del mio sperma e per la prima volta lei sente quel liquido vischioso, scaldarle l’intestino.
Mi affloscio sul suo corpo,c ome il mio membro nel suo sedere, rimango appagato e stanco addosso lei e penso a che fortuna ho avuto a andare proprio quel giorno in casa sua: mi viene in mente il film ‘l’attimo fuggente’ e piano comincio a accarezzarle il corpo, sperando che quella giornata non sia ancora finita…

scrivetemi…
fantasypervoi@libero.it

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