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Racconti Erotici Etero

voglia di te…

By 1 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

ciao a tutti.questo è il mio primo racconto..premetto che è una storia di fantasia..ma spero che in breve diventi realtà..l’ho scritta più per convincermi che accadrà che per altro…beh certo..spero vi piaccia!!!

Erano parecchie settimane che pensavo all’incontro che stavo per fare. L’avevo conosciuto due mesi prima in quell’hotel durante una piccola vacanza, e non vedevo l’ora di poterlo rivedere. Avevo calcolato tutto con cura: sapevo che lui era lì in quei giorni, e io, casualmente, sarei andata a cena con la mia migliore amica proprio in quell’hotel, dove venivano organizzate serate per gente giovane, con cene e feste molto divertenti. Il pomeriggio prima della cena mi preparai molto accuratamente: mi depilai gambe e inguine, lasciando solo un ciuffetto sopra il monte di venere, poi mi feci un lungo bagno caldo, pensando che presto, forse, lui sarebbe stato mio’dopo mi massaggiai dell’olio su tutto il corpo, immaginando che fosse lui a toccarmi..avevo i brividi al solo pensiero. Anche nello scegliere l’abbigliamento fui molto precisa: completino intimo in pizzo rosso, autoreggenti nere, gonna nera al ginocchio, camicetta bianca che lasciava intravedere la curva dei seni. Solitamente non mi trovo sensuale, ma quella volta fui veramente soddisfatta di me: le mie curve che da sempre giudicavo troppo formose erano ora molto invitanti, strette nella gonna che mi inguainava come una seconda pelle. Mi misi alcune gocce di profumo dietro le orecchie, sul collo e sulla gola, quindi con un dito tracciai una sottile linea profumata in mezzo al seno, sperando con tutte le mie forze che lui l’avrebbe sentito. Uscii di casa e indossai i miei stivali preferiti, neri, alti, tacco 10: mi facevano sentire una dea..e quella sera ne avevo proprio bisogno! Arrivata a destinazione, cercai la mia amica, ma non vedevo nessuno. Aspettai alcuni minuti, poi la chiamai: ‘Lella, io sono qui che vi aspetto’tu dove sei??’
‘Ciao maddy, ti stavo per chiamare’mentre uscivo di casa sono scivolata dalle scale e penso di essermi rotta la caviglia..mi dispiace davvero, ma non riesco a venire stasera’dai..organizziamo per un’altra volta!’ ‘Ok Lella..mi spiace veramente! Cerca di riprenderti..un bacio!’ chiusi la conversazione..bene..ero da sola..’speriamo che almeno lui ci sia’ pensai tra me e me..
Mi decisi a entrare nella hall,cercai un cameriere e gli diedi il mio cognome. Mi accompagnò al tavolo, dove mi sedetti, attenta a non far alzare troppo la gonna, o tutti avrebbero visto le mie autoreggenti. Sul tavolo c’era una candela, e petali di rosa sparsi tutt’intorno’molto romantico e sensuale allo stesso tempo. In breve mi persi nei miei pensieri’fino a quando lo vidi entrare’che visione..lui era lì, quel ragazzo di cui sapevo solo il nome: Davide. Mi notò, e mi sorrise, proprio come fece la prima volta che ci parlammo, e io pensai che mi sarei arresa a tutto, se solo me lo avesse chiesto con quel sorriso!
‘ehi ciao Maddalena! Che ci fai qua tutta sola? Aspetti qualcuno? Il fidanzato?’
‘Ciao Davide! No..veramente dovevo cenare con un’amica, ma è stata male poco fa e non è venuta..così dovrò mangiare da sola..’ sorrisi’sbattei le ciglia..
‘Ma dai..che peccato! Lasciare una signorina da sola non è cortese..se vuoi ti faccio compagnia..io anche sono da solo..avevo voglia di una serata tranquilla’
‘Beh, se vuoi una serata tranquilla, non ti consiglio la mia compagnia!’ dissi scherzando, ma con una punta di malizia che sperai lui avesse colto..
‘Mia cara’non ho detto calma..ho detto tranquilla..significa senza troppe persone che mi girano intorno’sai..le serate con me possono essere ‘tranquille’ ma per niente calme’
Bene..stavamo entrando in un discorso complicato’la cosa iniziava a piacermi.
‘Allora siediti pure, e mangia con me! Almeno potremo fare due chiacchere e conoscerci meglio..che ne dici?’
‘Certamente’mi farebbe molto piacere’ si sedette di fronte a me e chiamò il cameriere :’Scusi, potrebbe portarci un buon rosso, caldo, da accompagnare al menù della casa?’ ‘certo signore, glielo porto immediatamente’
Arrivato il vino, me ne versò un po’ nel calice, e brindammo..’a noi..e a questa serata tutta da scoprire’ bene bene..il vino mi scalda in pochissimo tempo.
La cena volò, letteralmente’non so come, ma dal primo mi ritrovai al dessert, una fetta di torta al cioccolato ricoperta di panna..un richiamo alla lussuria della gola’
Dopo la seconda bottiglia di vino, decidemmo di bere solo acqua, ma ormai la cena era finita, ed era ora di vedere che sviluppi avrebbe avuto il dopocena.
Mi fece alzare, e alzandomi la gonna salì..inoltre il mio equilibrio era messo a dura prova dall’alcol che mi circolava nel sangue, quindi mi dovetti aggrappare a lui per non cadere. Gli strinsi il braccio, e sotto la camicia sentii un muscolo tonico..palpitante’pensai a quanto dovesse essere bello aggrapparcisi durante del sesso selvaggio..la cosa mi diede un brivido di eccitazione, che nascosi son un ‘Brr, che freddo!’ ‘Ma come..hai freddo? Io sto morendo di caldo..forse è il vino’se vuoi, ti aiuto a scaldarti!’ ‘Mmmh..volentieri..ho tanto bisogno di calore umano!’ dissi strizzandogli l’occhio, cercando di sembrare più sbarazzina che provocatoria. Nella sala si stava diffondendo una musica di sottofondo molto dolce..un lento..lui mi prese e senza darmi il tempo di parlare, mi portò in pista. Mi strinse a sé e iniziò a farmi girare molto lentamente’wow..che magnifica sensazione’ero lì con lui, stretta al suo petto, probabilmente sentiva il mio profumo salire dal collo, e pensai che presto l’avrebbe sentito direttamente dal mio seno..la cosa mi fece eccitare’lo strinsi a mia volta facendogli sentire la mia morbidezza. Evidentemente lui la sentì, perché un secondo dopo mi disse ‘Mmh, come sei calda..morbida’mi fai sentire bene!’ Oddio, mi stava dicendo che apprezzava le mie rotondità?? Non ci credevo’volli metterlo alla prova: ‘Ma no, che dici..sono troppo formosa’vorrei essere più asciutta!’ ‘Ma che dici tu!! Io adoro i fianchi morbidi’il sedere formoso..il seno voluminoso..questo è essere donna..non la magrezza ossessiva di certe ragazzine acerbe!’ Ok..stai calma..non ti eccitare troppo”Ascolta..ora mi è venuto caldo..che ne dici di prendere una boccata d’aria fuori?’ gli chiesi, sperando di riuscire a calmare il fuoco che mi stava crescendo velocemente. Mi accompagnò fuori, e una volta isolati dal mondo, mi guardò’intensamente..e poi le sue labbra si posarono sulle mie..mi stava baciando..risposi leggera al bacio..che divenne immediatamente più profondo..caldo’le nostre lingue si stavano ora incrociando ed esplorando..mi strinse forte e sentii un lieve rigonfiamento in mezzo alle gambe. Cominciai a strusciarmi come una gattina, il che fece aumentare l’intensità dei suoi baci..si staccò bruscamente, mi prese per mano e senza dirmi nulla mi trascinò su per le scale, fino a quella che intuii essere la sua camera. ‘Passeresti la notte con me?’ mi chiese, quasi ansimando. Per tutta risposta lo baciai con passione, stringendomi alla sua schiena e facendogli sentire il mio seno sotto la camicetta. Lui iniziò allora a baciarmi la gola..poi il collo’e io iniziai a bagnarmi..mi sentivo sempre più eccitata..continuò a baciarmi dolcemente il collo, e quando arrivò al decolleté mi sbottonò la camicetta, inalando il profumo che esalava dalla mia pelle ormai caldissima. Mi tolse la camicetta, lasciandomi con il reggiseno rosso e la gonna a vita alta. Si girò, si mise dietro di me e continuò a baciarmi il collo tenendomi per i fianchi..con una mano iniziò a toccarmi la coscia, risalendo lungo la calza..e quando sentì che era un’autoreggente, mi strinse così forte che sentii chiaramente un gonfiore molto piacevole tra le sue gambe. ‘Mmh cos’abbiamo qui? Le autoreggenti mi fanno impazzire’ disse palpando bene. Lasciò la mia coscia e salì di nuovo al fianco’per poi poggiarmi il palmo sul seno sinistro’io misi la mia mano sulla sua, e dopo alcuni secondi la premetti..volevo sentirlo..volevo che mi toccasse con forza..volevo che mi facesse eccitare. La cosa attizzò anche lui, perché mi girò di scatto, mi baciò le labbra e mi fece cadere all’indietro sul letto matrimoniale. Mi tolse velocemente la gonna, sfilandomi anche gli stivali e lasciandomi mezza nuda..lo tirai verso di me e lo spogliai a mia volta: gli tolsi la camicia e iniziai a sbottonargli i pantaloni, e fatto ciò, mi venne addosso, baciandomi, mordicchiandomi un orecchio, prima di scendere con il viso fino al mio ombelico. Passò il naso sulla mia fighetta ancora ricoperta dalle culotte rosse..’Che buon profumo che hai..ho voglia di assaggiarti’ mi disse, mentre risaliva a baciarmi di nuovo il seno, alternando ai baci dei morettini ai capezzoli, anch’essi ancora coperti dal tessuto di pizzo. Mi sollevò la schiena e mi tolse il reggiseno: ora le mie tette erano libere, i capezzoli duri e vogliosi di essere leccati da quella lingua calda. Quasi mi avesse letto nel pensiero, chinò il viso e mi prese un capezzolo tra le labbra..mi sfuggì un gemito di piacere’continuò a succhiare con passione, mentre con una mano iniziò a scendere, ed entrò nelle mutandine. Io ero già un lago, e se ne accorse, perché mi leccò con più forza. Mi passò lentamente la mano sulla fessura, facendomi bagnare ulteriormente, poi mi penetrò con un dito. Gemetti, stavolta chiaramente eccitata, e gli strinsi il polso, come a farlo entrare di più. Iniziò un lento ditalino, mentre con le labbra continuava a percorrere la mia pelle dal collo al seno, fino a quando non ce la feci più..avevo bisogno di sentirlo dentro di me, volevo essere presa..volevo godere..mi tirai su, lui tolse il dito e prima che potesse fare qualsiasi cosa, lo leccai..a quella vista si infervorò, mi prese e mi baciò a cercare il mio sapore sulle mie labbra, mentre continuava a strusciare quello che ormai era un membro eccitato contro la mia fighetta. Mi fece di nuovo cadere sul letto, e stavolta mi sfilò anche le culotte, mi aprì le gambe e iniziò a baciarmi le grandi labbra, mentre con un dito aveva ricominciato a penetrarmi; passò quindi a succhiare il clitoride, e io mi persi in quel mare di sensazioni..stavo per venire’continuò a succhiare e leccare, sempre con il dito dentro di me, e in breve le dita furono due..quando poi ne infilò anche uno nel culetto, urlai di piacere’avevo avuto un orgasmo colossale. Cercando di calmarmi, mi misi in ginocchio sul letto e lo feci stendere: era il mio turno di dargli piacere. Gli sfilai i boxer, e davanti a me apparve un cazzo dalle dimensioni notevoli, drittissimo, duro come il marmo..senza pensarci due volte, iniziai a massaggiarlo, mentre con la punta della lingua cercai di seguire il contorno della cappella violacea. La cosa lo fece gemere’lentamente lo presi in bocca, non riuscii tutto, ma almeno la cappella era al caldo, la lavorai bene con la lingua, lasciando cadere della saliva lungo l’asta e andando a riprenderla con le labbra, mentre con l’altra mano gli massaggiavo i testicoli. Ad un tratto lo sentii pulsare violentemente, e lui disse ‘Basta, non farmi venire ora’voglio venire dentro di te’voglio prenderti” mi stese sul letto e mi penetrò completamente’lo sentii tutto, durissimo, entrarmi dentro e riempirmi come poche volte mi era successo. Iniziò a spingere, e ad ogni spinta corrispondeva un mio gemito, era davvero bravo, e mi fece impazzire quando con una mano mi cercò il clitoride iniziando a massaggiarlo’stupendo..ma io volevo di più..avevo bisogno di sensazioni più forti..più animalesche..e in un sussurro gli chiesi di prendermi da dietro. Non se lo fece ripetere, mi girò e con un colpo secco mi entrò da dietro, facendomi urlare di piacere. Con una mano mi solleticava i capezzoli, mi baciava sul collo e con un dito mi massaggiava il buchetto posteriore, mentre io giocavo con le sue palle ancora gonfie. ‘Davide’sto venendo..continua così ti prego’riempimi..scopami!’ ero al limite ‘Sìì..ti prendo..sei mia’vieni piccola, vieni!’ e dicendo questo, venni di nuovo..ero allo stremo..ma mentre raggiungevo il culmine, lo sentii spingere molto più velocemente, e capii che anche per lui era giunto il momento di godere. Quando ci fummo calmati, mi prese tra le sue braccia sussurrandomi ‘Wow..che serata..spero che io e te arriveremo a conoscerci molto meglio’ ‘Ne sono sicura’questo..è solo l’inizio’ e senza dargli tempo di rispondere lo baciai con dolcezza, prima di addormentarmi lì, stretta a lui, pensando che in fondo, la notte era ancora lunga’.

per critiche, commenti e consigli: vampyre7666@hotmail.it
grazie!!

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